(Rimini) Da Miramare a Torre Pedrera, passando per il centro fino il forese e la collina, saranno quarantasei gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria messi in campo per l'edilizia scolastica. Con la fine dell'anno scolastico e l'avvio delle vacanze estive, entra nel vivo la serie di interventi che l'Amministrazione comunale ha pianificato nelle tante strutture scolastiche del territorio. Si tratta di lavori -già in corso o che partiranno a breve - la cui conclusione è prevista prima dell'inizio delle lezioni del prossimo anno. Gli interventi sono ad opera di Anthea per un investimento complessivo di circa 550 mila euro.
Tra le opere in programma l'adeguamento delle palestre scolastiche, la realizzazione di nuovi giardini in sintetico, l'adeguamento dei locali mensa, l'installazione di tendaggi, la tinteggiatura interna e la manutenzione dei terreni e dei muretti esterni, la creazione di gazebi e zone d'ombra, installazione di impianti di condizionamento, potenziamento dell'illuminazione.

Saranno inoltre realizzati due nuovi interventi di messa in sicurezza sismica (gara attualmente in corso) a Santa Giustina e a Corpolo' per circa 500.000 Euro finanziati dalla Regione Emilia Romagna.
"L'edilizia scolastica - è il commento di Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – rappresenta per l'amministrazione un punto irrinunciabile di impegno, dodici mesi l'anno. Stiamo intensificando nei mesi estivi, così come abbiamo già fatto durante le vacanze invernali, gli sforzi principali, per ottenere il massimo risultato con il minimo disturbo per la normale attività educativa. Con questi interventi andiamo anche a dare risposta alle sollecitazioni e suggerimenti che durante l'anno, da tutto il territorio comunale, ci vengono da insegnanti, famiglie e personale. In particolare l'outdoor education, investendo sugli spazi esterni, ma anche l'innovazione. A breve saremo infatti in grado di allargare ad altre classi la felice sperimentazione del progetto "la scuola senza zaino".

(Rimini) Nelle stesse modalità con cui la polizia municipale è intervenuta nell'area adiacente alla nuova Questura, nei pressi dello stadio comunale, sono state allontanate nella giornata di ieri le roulotte e i camper che avevano scelto i parcheggi del centro commerciale Le Befane per la sosta. Anche qui gli operatori della municipale hanno persuaso i conducenti ad allontanarsi dal luogo e, dopo aver constatato che ciò avvenisse, hanno provveduto a rendere inaccessibile i parcheggi alle roulotte e ai camper col posizionamento di new jersey sulla sede stradale. Nella mattinata di oggi sempre sullo stesso argomento, la polizia municipale è intervenuta anche in un'area adiacente via Covignano chiedendo ai proprietari dei tre mezzi in sosta di allontanarsi, cosa che sotto la vigilanza degli operatori avverrà nel primo pomeriggio di oggi. "Nel parcheggio di quello che fu l’assassino ora sorge un campo nomadi. Quando dicevo che quell’attività non era solo un fruttivendolo ma anche, e soprattutto, un presidio del territorio. Ora la situazione è questa. Il comune si è subito attivato insieme alla polizia municipale ed entro oggi/domani si procederà allo sgombero", ha avvisato su Facebook il consigliere comunale Filippo Zilli, residnete a Covignano, che ieri ha pubblicato le foto nel nuovo accampamento.

(Rimini) Secondo i dati diffusi da Tecnocasa, nel secondo semestre 2017 a Rimini la maggior parte delle transazioni immobiliari riguarda l’abitazione principale (77,4%), seguono gli acquisti per investimento (13,2%) e le compravendite di case vacanza (9,4%). Si vende soprattutto per reperire liquidità (76,9%) ed in seconda battuta per migliorare la qualità abitativa (17,3%).
Nell’area di viale Tripoli e del Centro storico il numero di richieste è in crescita ma permane una forbice ampia tra la disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti ed i prezzi richiesti dai proprietari. In genrale i prezzi sono calati del 2,3% nel periodo di riferimento dell’analisi. Il Centro storico è particolarmente ambito dagli investitori grazie alla presenza delle facoltà universitarie. Non manca la domanda da parte di turisti per la casa vacanza, nei pressi del Centro storico sono attivi alcuni cantieri per la realizzazione di nuovi condomini, in questo caso i valori degli immobili variano tra 3200 e 3600 euro al metro quadro. Buona la domanda di immobili in zona Lagomaggio. La maggior parte delle richieste riguarda la prima casa e proviene da famiglie in cerca di soluzioni ampie con doppi servizi. La presenza dell’ospedale, della caserma e del centro studi determina un buon numero di acquisti per investimento. Quotazioni ancora in lieve calo nelle zone di Bellariva, Marebello, Miramare e Rivazzurra. Il calo è determinato in parte da un’alta offerta alta di immobili in vendita, molti dei quali provenienti da aste giudiziarie a carico di costruttori. Qui si registra anche qualche richiesta di case vacanza in particolare da parte di turisti francesi e svizzeri.

La tipologia più richiesta è il trilocale, scelto come obiettivo della compravendita dal 56,3% dei potenziali acquirenti, mentre la disponibilità di spesa si concentra nelle fasce di spesa tra 120 e 249 mila euro.
Nell’ultimo semestre i canoni di locazione dei trilocali sono leggermente aumentati rispetto a quelli registrati un semestre fa segnalando +1,2%, stabili invece i canoni dei bilocali. Il canone medio di un bilocale è di 520 euro al mese, se invece si sceglie il trilocale bisogna mettere a budget 630 euro al mese.
In provincia di Rimini (escluso il capoluogo) nel 2017 sono state vendute 1.589 abitazioni (+5,2% rispetto al 2016), mentre a Rimini città le transazioni sono state 1.248, in aumento del +5,9% rispetto al 2016.

Mutui, in provincia di Rimini nel quarto trimestre 2017 sono stati erogati volumi per 63 milioni di euro con una variazione di -8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Nell’intero anno sono stati erogati 257,4 mln, in calo del -4,7 rispetto al 2016.
Nel secondo semestre 2017 l’importo medio di mutuo nella provincia di Rimini si è attestato a circa 126.900 euro. La durata media del mutuo è pari a 26,3 anni. La tipologia di mutuo più stipulata è quella a tasso variabile (39,5%). L’età media di accesso al mutuo è di 40,2 anni.

(Rimini) Getulio Giuseppe Tamburini, soldato della 268esima Compagnia Mitraglieri Fiat, fu con molta probabilità uno dei tantissimi militari catturati (o andati allo sbando) all’indomani della disfatta di Caporetto; conosciuta altresì come la 12a Battaglia dell’Isonzo e che vide contrapposto (dal 24 ottobre 1917 al 7 novembre 1917) il Regio Esercito alle forze austro-ungariche e tedesche.
Secondo le fonti storiche disseminate nel web - è sufficiente scandagliare il materiale pubblicato attraverso i principali motori di ricerca - la “Commissione parlamentare d’inchiesta sulle violazioni del diritto delle genti commesse dal nemico” (i cui lavori terminarono nel 1920) stimò i prigionieri italiani finiti nelle mani degli austriaci e, dopo Caporetto, dei tedeschi in circa 600.000.
Ma ancora più impressionante risultò la cifra dei caduti: 100.000 i soldati che perirono nei campi di concentramento. Un numero, per stessa ammissione degli ex nemici, da considerare per difetto poichè dal computo vennero esclusi quanti trovarono la morte nelle compagnie di lavoro, disseminate in ogni angolo dell’Europa Centrale.

Nato a San Clemente il 18 luglio 1892, in via Cabernarducci 109 A, dall’unione dei coloni Luigi Tamburini (fu Francesco) e Palma Baratti, Getulio Giuseppe Tamburini muore, per malattia (tubercolosi? edema da fame?), il 13 luglio 1918 - 5 giorni prima del suo 26° compleanno - forse rinchiuso in campo di prigionia della Bassa Slesia o di un’altra zona orientale della Germania. Ed è qui che il giovane soldato è inizialmente sepolto: accanto ad altri compagni di trincea vinti dagli stenti e dal freddo.
Solo il 2 novembre 1928 - trascorsi ormai 10 anni dalla fine del conflitto - i resti del mitragliere sanclementese trovano collocazione definitiva nel Cimitero Militare Italiano di Breslavia (oggi Wroclaw) fatto costruire dall’allora Governo nell’area del Parco Grabiszynski. Un’opera voluta allo scopo di ridare dignità a 1.016 caduti sotto il segno del tricolore.
Da allora, a ricordare il suo estremo sacrificio rimane una piccola lapide in pietra carsica sulla quale, complici alcuni errori di trascrizione, il nome di Getulio Giuseppe è stato ‘storpiato’ in Catullo Tamburini (errata pure la data di nascita: 17 luglio 1894).

A ‘ritrovare’ - ad un secolo esatto dalla morte - quell’umile sepolcro ha contribuito Mario Turis - 51 anni, originario della Sardegna - infaticabile studioso e ricercatore della Prima Guerra Mondiale.
A lui si deve l’invio dell’immagine in cui è riprodotta la lapide. E sempre a lui si deve il contatto con l’Amministrazione comunale di San Clemente con l’unico intento di far sapere ai possibili, eventuali parenti/discendenti - qualora non ne fossero a conoscenza - dell’esistenza della tomba. “E affinché - aggiunge nel messaggio spedito alla Sindaca Mirna Cecchini - il caduto venisse commerato nel paese di provenienza”.
“Non conosco di persona il Signor Turis - dice la Sindaca Mirna Cecchini - ma devo ammettere che la storia di questo soldato merita, senza ombra di dubbio, la nostra attenzione e un’ulteriore opera di ricerca e verifica documentale. Raccolgo, pertanto, l’invito alla pubblicazione, attraverso i canali informativi di cui può disporre il Comune, della foto della tomba custodita nel cimitero di Breslavia. Ciò nell’auspicio e nella speranza di favorire un’ampia divulgazione e, se possibile, un incontro con gli eventuali parenti/discendenti del mitragliere. Le informazioni raccolte e qui riportate - e di ciò ringrazio per primo il signor Turis e poi i miei collaboratori - credo possano facilitare il percorso d’identificazione. Al giovane militare sanclementese, vittima nella Grande Guerra del 15-18, l’Amministrazione di San Clemente vorrebbe - se nulla osta l’intedimento - poter dedicare, anche in memoria di tutti gli altri soldati che hanno dato la loro vita per difendere il nostro Paese e riaffermare il valore della libertà dagli oppressori, un momento ufficiale già nel prossimo mese di novembre”.

Mercoledì, 06 Giugno 2018 12:36

La piadina di SanPa alla conquista di Milano

(Rimini) Farina, strutto, bicarbonato, sale e acqua. Pascoli la definì “il pane, anzi il cibo nazionale dei romagnoli”, oggi è conosciuta più comunemente come piadina. All’olio o tradizionale, integrale o farcita, è annoverata tra gli street food italiani per eccellenza. San Patrignano, da sempre impegnata nella valorizzazione del proprio territorio, ha inaugurato ieri la nuova piadineria Solidarietà con gusto: uno scorcio di Romagna nel cuore di Milano in cui gustare prodotti tradizionali come lo squacquerone D.O.P., il pecorino, la caciotta o i taglieri di prosciutto crudo da accompagnare a un calice di vino.
Tutte le materie prime arrivano rigorosamente da San Patrignano, così come tutto quello che esce dalla cucina passa dalle mani dei ragazzi della Comunità.

Un locale per un pranzo veloce, una merenda, un aperitivo o una cena d’asporto, presso il centro commerciale Piazza Portello, dimensioni raddoppiate rispetto al format precedente e una nuova immagine, dagli arredi al layout, grazie al contributo di AFA Arredamenti di Rimini. L’ampliamento dello spazio è stato concesso da Iper, La grande i - insegna tra i leader della grande distribuzione - che per prima ha creduto nella potenzialità dei prodotti di San Patrignano dimostrando nel tempo grande fiducia e sostegno alla sua mission.
“Siamo molto orgogliosi del nuovo spazio al Portello e di come la parola accoglienza che fa parte del nostro essere comunità di vita possa essere oggi ulteriormente sviluppata per creare un clima di straordinaria convivialità. – spiega Roberto Bezzi, Presidente della Cooperativa Agricola di San Patrignano - Proponiamo piatti veloci e genuini, espressione del nostro territorio e dell’amore per le cose fatte bene, capace di valorizzare in versione gourmet anche un cibo considerato semplice, come la piadina”.

Dietro al bancone cinque ragazzi che hanno terminato il programma di recupero e il Training in ambito ristorazione: uno spin off della Comunità ideato per accompagnare le persone nella delicata fase del reinserimento nel mercato del lavoro verso la progressiva autonomia economica.
Circa il 90 per cento dei giovani che conclude il percorso riabilitativo a San Patrignano esce con la certezza di un impiego, garantito dalla rete di associazioni satellite della Comunità e dalle aziende con cui questa collabora.

Mercoledì, 06 Giugno 2018 12:31

Abitare Rimini: piazzale Gramsci può rinascere

(Rimini) E’ Alessandro Franca ad aggiudicarsi la quinta edizione del premio ‘Abitare Rimini’, concorso di idee per spazi urbani promosso dal Rotary Rimini Riviera con il patrocinio della Soprintendenza di Ravenna, il Comune di Rimini e gli Ordini di architetti e ingegneri. Prerogativa del concorso Abitare Rimini è quella di riservare la partecipazione a giovani architetti under 40, secondo il modello del concorso di idee.
Alla presenza di Massimo Pulini, Assessore alla Cultura del Comune di Rimini, la cerimonia di premiazione s’è svolta nel pomeriggio alla Sala del Giudizio del Museo della Città. Menzione anche per la proposta del gruppo di architetti Matteo Maresi, Giulia Ridolfi e Daniele Galassi, oltre a quella presentata da Anton Luca Nannini. Al vincitore è stato consegnato il premio di 2.000 euro.
A tema di questa edizione Largo Antonio Gramsci. Rigenerazione di un non-luogo. In precedenza il concorso aveva riguardato l’area e la pedonalizzazione del ponte di Tiberio (2010), la stazione ferroviaria per superare la storica barriera che divide la città (2012), gli elementi di arredo e la segnaletica nel centro storico (2014) e il recupero del Palazzo Lettimi (2016).

Secondo il Rotary Rimini Riviera, Largo Antonio Gramsci necessita di attribuzione di nuova qualità urbana, al fine di ristabilire relazioni con le emergenze architettoniche presenti nel suo intorno e generare un virtuoso processo di riqualificazione degli edifici prospicienti. “La perdita del costruito storico e la banalizzazione funzionale della piazza ad uso parcheggio nel centro storico di Rimini – spiega l’arch. Alessandro Franca nella presentazione del progetto - pone l’urgenza di un processo di rigenerazione estetico-funzionale e commerciale che passa attraverso l’allargamento della ZTL, un corretto bilanciamento tra la mobilità lenta ciclo-pedonale e quella carrabile; la riorganizzazione spaziale e visiva dell’area con la riproposizione architettonica di parte del costruito perduto; una migliore sostenibilità ambientale e qualità di vita urbana grazie anche al verde specializzato e al trasferimento dell’attuale sede del Mercato Coperto al livello inferiore di Piazza Gramsci”.

Mercoledì, 06 Giugno 2018 09:17

6 giugno

Ladri nella hall | “Pochi vantaggi con la flat tax” | Piazzale Gramsci, come potrebbe essere

(Rimini) “L’Emilia Romagna rafforza il reddito di solidarietà, che diventa un vero e proprio reddito minimo. Già dal 2016 abbiamo introdotto un sostegno al reddito ed oggi lo andiamo a rafforzare. Da luglio aiuteremo 20.000 famiglie”. Così la consigliera regionale Nadia Rossi commenta l’approvazione del progetto di legge sul reddito di solidarietà (RES) di cui è firmatario.
“Ad oggi l’Emilia Romagna è la prima Regione in Italia ad introdurre un reddito minimo per i propri concittadini – annuncia Rossi –. L’assemblea legislativa ha approvato oggi in aula, con Movimento 5 Stelle al fianco del Pd e la Lega contraria, a differenza del quadro nazionale, una legge che prevede una misura di sostegno concreta e immediata per aiutare chi non arriva a fine mese. La proposta del Partito Democratico emiliano romagnolo è quella di rafforzare le misure nazionali e porre attenzione alle persone in difficoltà”.

A partire da quest’estate, la Regione Emilia Romagna erogherà un contributo economico aggiuntivo di 110 euro a single e famiglie già ammesse al reddito di inclusione nazionale (Rei).
“L’Emilia Romagna dimostra anche in questa occasione di anticipare i temi che a breve anche il Parlamento tratterà – prosegue Rossi –. Si tratta di un contributo economico, erogato mensilmente su una carta prepagata, che varia in base al nucleo familiare e alle risorse economiche. Questo reddito sarà accompagnato da un percorso personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo. Fondamentale sarà l’aiuto dei Comuni, che saranno i nostri partner sui territori e avranno il compito di seguire i beneficiari del reddito minimo nel loro percorso di reinserimento”.
“Mentre il reddito di cittadinanza annunciato in questi mesi - conclude Rossi - al momento è solo un intento, il reddito di solidarietà nella nostra Regione è già realtà da oltre un anno ed ora è stato ulteriormente rafforzato. Mi auguro che anche a livello nazionale si prosegua per garantire le migliori misure al contrasto alla povertà, andando oltre gli slogan”.

(Rimini) “Noi candidati della Lista Vivo Gemmano, in quanto lista civica, siamo cittadini elettori di tutti i partiti che si sono presentati di recente alle elezioni politiche nazionali: di centro, di destra e di sinistra”, così gli esponenti della lista a sostegno del sindaco piddino Riziero Santi. “Come cittadini di Gemmano, in vista delle elezioni amministrative, ci siamo ritrovati insieme come persone "responsabili", sottoscrivendo un "contratto" che è il nostro programma elettorale. Siccome per una piccola comunità come la nostra riteniamo che ciò che conta di più sia la qualità delle persone, le loro competenze e la loro esperienza, abbiamo chiesto a Riziero Santi di rappresentarci come candidato Sindaco. Apprezziamo che nessuna forza politica abbia voluto strumentalizzarci a propri fini di partito. Noi non avremmo gradito. Anche questo è un tratto distintivo della nostra proposta che muove da una dichiarazione di principi che apre il testo del nostro "contratto", che dice: La lista Civica "Vivo Gemmano" non ha connotazioni partitiche. La lista nasce da una visione condivisa del bene pubblico, di comunità e di solidarietà, che trova ispirazione nei valori della Carta Costituzionale: lavoro, pace, diritti civili, democrazia, partecipazione, libertà. Lavoreremo per l'integrazione sociale, la valorizzazione delle donne e dei giovani nei ruoli di responsabilità istituzionale e associativa, per favorire le forme di sussidiarietà e di cooperazione a tutti i livelli, e per la contaminazione delle esperienze sociali e culturali”.

(Rimini) Ancora più Reddito di solidarietà in Emilia-Romagna, che potrà essere richiesto da un maggior numero di persone, verrà erogato per più tempo e anche l’importo potrà crescere. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato i nuovi criteri per l’accesso alla misura di sostegno ai nuclei famigliari in forte difficoltà economica approvata dalla Regione nel 2016 e operativa dal settembre scorso. Il provvedimento si è reso necessario per integrare il RES con il sistema di norme previste a livello nazionale dal Reddito in inclusione (Rei), la nuova misura nazione di contrasto alla povertà che da luglio amplierà la platea dei beneficiari. Il via libera dell’Aula al provvedimento legislativo, proposto da Pd, Sinistra italiana, Gruppo misto/leu, è arrivato con 30 voti favorevoli, 10 contrari, zero astenuti. Il Rei eliminerà i vincoli riferiti alla composizione del nucleo familiare (presenza di figli minori, donne in gravidanza, disabili, disoccupati over 55) e gli unici requisiti di accesso diventeranno quelli di natura economica, oltre alla residenza e durata del diritto di soggiorno. Sostanzialmente, il contributo regionale andrà ad integrare quello statale, rendendo disponibile per le famiglie assegnatarie quote più rilevanti.
Con le nuove regole, il Res (contributo regionale) - finanziato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini con 33 milioni di euro per il 2018 e 35 per il 2019 - varierà in base al numero dei componenti della famiglia secondo la scala di equivalenza Isee (parametro che permette di confrontare situazioni familiari differenti). Le novità più significative per l’accesso al contributo riguardano dunque i nuovi limiti di reddito e patrimoniali: dichiarazione Isee (indicatore della situazione economica complessiva) la cui soglia viene innalzata fino a un massimo di 6.000 euro l’anno (attualmente 3.000 euro); patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro; patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) fino a un massimo di 10.000 euro. Si modifica inoltre la durata del contributo che viene estesa a 18 mesi anziché 12 come successo finora.
“Le misure contro la povertà estrema- spiega la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini- diventano un livello essenziale delle prestazioni, questo è il passaggio più importante. Un nuovo pilastro del nostro welfare, universalistico e trasversale, parallelo a quello dei servizi tradizionali per lo più organizzati secondo target e segmenti di popolazione”.

“I nostri Comuni- prosegue- stanno portando avanti questa rivoluzione con grande impegno e grande sforzo per poter offrire ai cittadini di questa regione un aiuto concreto in un momento di grave e seria difficoltà. Stiamo incontrando i cittadini che già stanno ricevendo il Reddito di solidarietà, una misura che solo 3 anni fa non esisteva a beneficio di migliaia di famiglie e anziani che oggi stanno ricevendo questo aiuto. Ci rende fieri e orgogliosi aiutare chi ne ha realmente bisogno, a recuperare una propria dimensione sociale e lavorativa- prosegue la vicepresidente- a condizioni ben precise e per un periodo limitato, a fronte di un impegno specifico”.
“Equità e uguaglianza- conclude la vicepresidente Gualmini- si raggiungono con soluzioni innovative, sperimentando e mettendo alla prova servizi e politiche nuove, spesso molto complesse, soprattutto se l’obiettivo è che quello di ritagliarle a misura di ogni singolo nucleo familiare, senza mai indietreggiare e fermarsi”.
Con le modifiche approvate dall’Assemblea legislativa, in base ai requisiti di accesso, che diventano gli stessi rispetto al Rei (il provvedimento nazionale), la misura regionale andrà ad integrare il contributo economico alle famiglie previsto dallo Stato con una somma fissa, ancora da definire, erogabile per 18 mesi e rinnovabile per altri 12.

Come in precedenza, l’accesso al Res è subordinato alla partecipazione ad un progetto di inserimento sociale e lavorativo concordato e sottoscritto dai beneficiari, con l’obiettivo di superare povertà o rischio di marginalità. Con il nuovo provvedimento, agganciato alla misura nazionale del Reddito di inclusione, viene dunque superato il regolamento per l’accesso al Res adottato dalla Regione nel 2017.Non cambia la collaborazione tra i Servizi sociali comunali e i Centri per l’impiego, il ruolo dei Comuni e dell’Inps, l’erogazione del contributo tramite carta prepagata delle Poste italiane e le modalità per accedere al Rei e al Res, basterà infatti fare un’unica domanda, da presentare ai Servizi sociali dei Comuni la cui ammissibilità verrà successivamente valutata dall’ Inps.

Nei primi 8 mesi di operatività del RES attivato dalla Regione (fino a 400 euro al mese per nuclei famigliari composti da 5 persone, su carta ricaricata dell’importo) le domande inoltrate dai cittadini ai Servizi sociali del proprio Comune di residenza sono state complessivamente 21.238 su una popolazione residente di 997.372 persone. A livello territoriale il maggior numero di richieste si è registrato a Bologna con 4.765 domande, segue Modena (4.263 domande), poi Reggio Emilia (2.224), Ravenna (2.129), Ferrara (1.793), Parma (1.722) e Rimini (1.772), Forli'-Cesena (1.490) e Piacenza (1.080)./Ti.Ga.