Martedì, 01 Aprile 2025 08:59

Balneari, ancora niente decreti attuativi

Aallo scadere del 31 amrzo, la data prreannunciata e molto attesa da balenari e amministrazioni locali, non si è visto il decreto ministeriale attuativo del decreto Fitto. Vale a dire quello che avrebbe  definire praticamente come applicare il dedreto Fitto e stabilire gli indennizzi per le cocnessioni balneari in scadenza e da mettere a bando. "Quello che temevamo si sta verificando", commenta l'assessora al demanio del comune di Rimini Valentina Ridolfi."Secondo alcune indiscrezioni, il testo potrebbe arrivare tra qualche giorno", aggiunge. Ma "al di là di questo resta lo scoramento per l’ennesimo slittamento che altro non fa che prolungare l’attesa e la preoccupazione tanto per gli operatori quanto per gli enti locali". 
 
Dal decreto attuativo, ribadisce Ridolfi, "si attendono non solo chiarimenti definitivi rispetto alle modalità di calcolo degli indennizzi ai concessionari uscenti. Il testo dovrà contenere  anche i criteri di individuazione dei nuovi canoni. Aspetto questo tutt’altro secondario. La legge infatti oltre a rimandare al decreto attuativo l’aggiornamento dell’entità degli importi unitari delle concessioni, stabilisce infatti che in caso di mancata adozione del decreto, le concessioni debbano automaticamente aumentare del 10%.  osa succederà dopo queste ennesima e forzata proroga? Come dovranno comportarsi gli Enti locali che per conto dello Stato si fanno carico dell’applicazione dei canoni?".
 
L'amministrazione, in ogni caso, prosegue nel "lavoro di approfondimento e di confronto con la Regione Emilia-Romagna, che avrà un ruolo importante nel cercare di far sì che la procedura di messa a bando delle concessioni proceda in modo omogeneo e non a macchia di leopardo. Un lavoro che procede in coerenza con il nuovo piano dell’arenile, la cui approvazione da parte del Consiglio Comunale è calendarizzata per il mese di aprile (la data di commissioni e consiglio deve essere concordata con i gruppi consigliari). Il Piano dell’arenile nasce per essere promotore di un nuovo modo di vivere la spiaggia integrata con il lungomare, nel segno della sostenibilità, delle funzioni e di una nuova accessibilità, in dialogo quindi anche con il percorso di riqualificazione delle strutture alberghiere a cui intendiamo dare vigoroso impulso attraverso il Piano Urbanistico Generale. Anche su questo tema crediamo ci siano i presupposti per avviare un lavoro concreto: ci sono segnali evidenti di imprenditori che vogliono investire nella rigenerazione". 

Cristian Manoni, neo presidente della Compagnia delle Opere di Rimini, ci racconta la sua esperienza personale, l’evoluzione di Cdo e il nuovo progetto Knower, nato per valorizzare le eccellenze imprenditoriali del territorio.

Manoni, partiamo dal principio. Come nasce la Compagnia delle Opere?
"La Cdo nasce nel 1986 da un’intuizione molto concreta. Un sacerdote di Milano (don Luigi Giussani, ndr), parlando con alcuni imprenditori a lui vicini, li ha incalzati su un tema fondamentale: aiutarsi nel lavoro. In particolare, c’era un’azienda siciliana che produceva un vino eccezionale, ma non riusciva a venderlo. Questo sacerdote disse chiaramente: 'Se non ci aiutiamo tra noi, i nostri discorsi restano vuoti'. Da lì è nata l’idea di una compagnia che mettesse al centro la collaborazione tra imprenditori, professionisti e lavoratori.
La Compagnia delle Opere è quindi, prima di tutto, un’amicizia operativa: persone che si uniscono per affrontare insieme le sfide del lavoro, perché da soli è molto più difficile. Oggi continuiamo a portare avanti questo spirito attraverso esperienze concrete e momenti di condivisione tra aziende e professionisti."

E il suo percorso personale? Come è arrivato a diventare presidente di Cdo Rimini?
"La mia esperienza con Cdo nasce come lavoratore, poi come imprenditore. Ho iniziato nel 2003 a costruire la mia azienda e ho scoperto in Cdo un elemento chiave: il senso del lavoro. In quegli anni si raccontava spesso la storia di un viandante che, nel Medioevo, incontrava alcuni uomini intenti a spaccare pietre. Alla domanda su cosa stessero facendo, i primi rispondevano: 'Sto rompendo delle pietre'. L’ultimo, invece, diceva: 'Sto costruendo una cattedrale'.
Questa immagine mi ha segnato profondamente. Ho capito che il lavoro ha valore solo se ha un senso e se questo senso è condiviso. È quello che ho cercato di realizzare nella mia azienda, che oggi conta 45 persone. Tutte le decisioni le prendiamo insieme, perché crediamo in una cultura aziendale basata sulla relazione e sulla partecipazione. E questo è proprio il dna di Cdo.
Oggi, essere alla guida di un’associazione che mi ha dato tanto è per me un onore. È un modo per restituire ciò che ho ricevuto, mettendo tempo ed energie al servizio di questa realtà."

Oggi si parla molto di “purpose”, il senso del lavoro. Come affronta Cdo questo tema?
"Negli ultimi anni il tema dello scopo nel lavoro è diventato centrale, e non solo nelle imprese. Dopo il Covid, molte persone si sentono smarrite: non è più un problema di trovare lavoro, ma di trovare un senso nel lavoro. Ci sono professionisti, anche con ruoli importanti, che lasciano il proprio posto senza un’alternativa chiara, perché non si riconoscono più nel loro ambiente.
I dati parlano chiaro: tra il 2003 e il 2024, i casi di problemi psicologici legati al lavoro sono aumentati in modo significativo, con un incremento del 18%. È un segnale che non possiamo ignorare.
Per questo, in Cdo abbiamo sviluppato il Manifesto del Buon Lavoro, un documento che propone una riflessione seria sulla situazione attuale e offre spunti concreti per costruire ambienti di lavoro più sani e motivanti. Stiamo coinvolgendo imprenditori, professionisti, sanitari e anche il mondo ecclesiale, perché la Dottrina Sociale della Chiesa ha molto da dire su questi temi. Il Vescovo (Nicolò Anselmi vescovo di Rimini,ndr) stesso partecipa a un dialogo aperto su lavoro e abitazione, due temi chiave per il futuro delle nostre comunità."

Veniamo ora al nuovo progetto Knower. Di cosa si tratta?
"L’idea di base è questa: ci sono aziende nel nostro territorio che hanno fatto percorsi straordinari, spesso poco conosciuti. Noi vogliamo scoprire queste esperienze, studiarle e renderle patrimonio comune.
Il nome Knower richiama proprio il desiderio di conoscenza. Partiamo dai “giganti”, da chi ha innovato e ottenuto risultati importanti, per trarne modelli applicabili anche alle piccole imprese e ai professionisti. L’obiettivo è creare valore diffuso, affinché il tessuto imprenditoriale riminese cresca nel suo insieme.
Il progetto si basa su un metodo preciso: non ci limitiamo a raccontare storie di successo, ma cerchiamo di astrarre principi e regole che possano essere utilizzati da tutti. Che tu sia un grande imprenditore o un giovane professionista agli inizi, vogliamo offrirti strumenti concreti per crescere.
Il nostro territorio ha un grande potenziale. Knower vuole valorizzarlo, facendo emergere esperienze di qualità e trasformandole in occasioni di crescita per tutti."

In conclusione, qual è il messaggio che vorrebbe lasciare agli imprenditori e ai professionisti che vi seguono?
"Il lavoro non è solo fatica o guadagno: è costruzione, senso, relazione. In Cdo crediamo che nessuno debba affrontare le sfide da solo. Il nostro compito è creare legami di valore e aiutare le persone a trovare un significato in ciò che fanno.
Con Knower vogliamo portare avanti questa missione, facendo emergere il meglio del nostro territorio e mettendolo a disposizione di tutti. Perché il successo di un’azienda, di un professionista o di un lavoratore non è mai un fatto individuale: è sempre il risultato di una rete di relazioni di qualità."

‘Knower, imprese che diffondono cultura’ è il nuovo format di academy itinerante nelle aziende, organizzato dalla Compagnia delle Opere di Rimini e da Bologna Business School, grazie alla collaborazione fattiva della docente di management Paola Giuri. Apre le porte al pubblico di alcune delle eccellenze imprenditoriali romagnole. Si parte il 2 aprile con la visita in Scm Group spa; a seguire, in Teddy spa in maggio e a La Romana dal 1947 srl nel mese di giugno.
Per ogni appuntamento è prevista una visita aziendale, seguita da un dialogo tra un manager dell’impresa ospitante e un Associate Dean di Bologna Business School, punto di riferimento per la formazione manageriale in Italia. "Si tratta di un’occasione unica per scoprire l'esperienza, le innovazioni e le sfide affrontate da alcune delle realtà più dinamiche del territorio romagnolo", sottolineano gli organizzatori.

Filomena Armentano

Il consiglio di amministrazione di Italian exhibition group, gestore della Fiera di Rimini, ha approvato bilancio civilistico e bilancio consolidato al 31 dicembre 2024. Ne risulta la società fieristica italiana più profittevole del 2024 con 40,7 milioni di utile ante imposte (+97,8%). In forte crescita anche il fatturato: 250 milioni di euro (+ 37,6 milioni sul 2023). Deliberata dal consiglio di amministrazione la distribuzione di dividendi ai soci per 6,2 milioni di euro: si tratta di 2 milioni in più di quanto previsto dal piano industriale.

“La solidità del nostro modello di business è confermata dai risultati eccezionali del 2024 nel quale siamo stati anche in grado di crescere organicamente soprattutto sui prodotti fieristici core del nostro portafoglio, come KEY, Vicenzaoro, Sigep, RiminiWellness, Ecomondo e TTG. Il piano di investimenti a supporto della crescita prevista nel Piano Strategico 2023-2028 sta proseguendo nel rispetto delle scadenze prefissate sul quartiere fieristico di Vicenza. Nel frattempo, ad ottobre è stata completata l’installazione di due padiglioni temporanei che arricchiranno il quartiere fieristico di Rimini fino alla prossima, ulteriore espansione”, commenta l’amministratore delegato del Gruppo Corrado Arturo Peraboni (nella foto).

Nel 2024 sono stati effettuati investimenti per 34,1 milioni di euro e sono state acquisite, sviluppate o realizzate ex novo, tra Rimini, Vicenza e resto del mondo 10 nuove manifestazioni (come ad esempio Venditalia sul quartiere fieristico riminese, Vicenza Classic Car su quello vicentino, Riyadh Muscle Show negli Emirati Arabi). Il 15% del fatturato di IEG è prodotto sui mercati internazionali. Oggi il CDA ha nominato per cooptazione, Meris Montemaggi quale nuovo membro del consiglio d’amministrazione. 

Giovedì, 27 Marzo 2025 09:11

Forum quartieri al via: oltre 200 iscritti

Tanti interventi, grande curiosità, e un lungo spazio dedicato al confronto vivace tra l’Amministrazione - presente con il sindaco Jamil Sadegholvaad e la vice sindaca Chiara Bellini - e i cittadini. La presentazione alla città dei 12 forum urbani di quartiere ha riempito il teatro degli Atti, con un pubblico eterogeneo – rappresentanti sindacali, mondo delle associazioni, membri di comitati – ma soprattutto tanti cittadini, tra cui anche studenti, alcuni ancora minorenni, incuriositi dalla possibilità di poter partecipare ai forum prima di compiere 18 anni. A predominare sono state le domande tecniche; oltre le classiche “come fare per iscriversi” piuttosto che “come faccio a sapere in quale quartiere è la mia via”, molta curiosità hanno destato la figura dei facilitatori e le modalità di voto per eleggere le cariche all’interno dei singoli forum.

Ad introdurre la serata sono stati gli interventi del sindaco Jamil Sadegholvaad e della vicesindaca con delega alla partecipazione Chiara Bellini, seguiti da quelli di tre rappresentanti del mondo dell’associazionismo, l’avvocato Luca Zamagni (“il Palloncino roso” per il progetto Ritorno all’Astoria), Vincenzo Aulizio (docente di Italiano e presidente del Cidi – Centro di iniziativa democratica degliinsegnanti) ed Elena Farnè (architetta esperta di partecipazione, consulente per lo sviluppo del Piano del verde).

“I Forum – ha ribadito nella sua introduzione il sindaco Sadegholvaad – sono il risultato di più di due anni di studio, analisi e lavoro per dare attuazione a quello che per noi è sempre stato un obbiettivo chiaro inserito nelle linee di mandato. Un tassello importante che si aggiunge ad altri percorsi partecipativi come quelli del Piano strategico, il piano strategico della cultura, del sociale, il Piano urbanistico generale. Un progetto innovativo, che vuole essere una nuova forma di valorizzazione del capitale sociale della nostra città". 

“I cittadini saranno al centro – ha sottolineato la vice sindaca Chiara Bellini -  l'Amministrazione offrirà facilitatori, le fondamentali sedi, un regolamento un servizio strutturato. L'identità grafica, completamente nuova, vuole rimarcare questo compenetrarsi tra città e persone, il confronto, l'apertura. Potranno votare anche i minori dai 16 anni, la presenza di studenti con questa età in sala, la loro partecipazione e curiosità ci restituisce il senso profondo di questa sfida. Spero siate voi i principali promotori di questi strumenti che l’Amministrazione affida ai cittadini offrendo loro sostegno logistico e professionale, tramite i facilitatori e le strutture dedicate all’interno della direzione dei servizi civici. Il prossimo passo sarà ora la calendarizzazione dei primi 12 incontri nelle rispettive sedi. L'obbiettivo è rispondere al bisogno di partecipazione della Rimini di oggi con uno strumento nuovo, dinamico, innovativo. Ci sarà tempo e spazio per tararlo ed eventuale modificarlo od integrarlo, ora si parte".
Giovedì, 13 Marzo 2025 08:30

Ex nuova questura, avanza il progetto

Compie un ulteriore passo avanti il progetto per la riqualificazione dell’area dell’ex questura di via Ugo Bassi. La III e V commissione consigliare in seduta congiunta hanno espresso parere favorevole alla proposta di delibera con la quale si definisce la convenzione tra Amministrazione Comunale e Ariminum sviluppo immobiliare, la società proprietaria dell’area, per lo sviluppo e l’attuazione del primo stralcio dell’intervento di rigenerazione urbana già condiviso e già approvato dal Consiglio e che consentirà di immettere nel quartiere nuove funzioni, servizi, aree ad uso pubblico per la cittadinanza, in una zona centrale e strategica della città.
 
Oltre alla demolizione già in fase avanzata dell’immobile fatiscente dell’ex questura, il primo stralcio di intervento comprende in capo al privato la realizzazione di una medio-piccola struttura di vendita, con annesso un pubblico esercizio e un’attività di lavanderia, accompagnate da importanti opere di urbanizzazione ad uso pubblico: un’ampia area verde pubblica attrezzata di circa 4.700 metri quadrati, che contempla anche soluzioni per la mitigazione dei rischi idraulici, parcheggi su via Ugo Bassi e via Lagomaggio Pascoli, una nuova viabilità di accesso all’area da via Giacosa.
 
In parallelo avanza anche il percorso per la realizzazione degli alloggi previsti nel Programma Integrato di Edilizia Residenziale Sociale (PIERS), parte integrante del primo stralcio di intervento: il progetto in capo all’Ente e cofinanziato dalla Regione-Emilia Romagna, prevede la messa a disposizione di 36 nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica, tutte di elevati standard qualitativi a livello di confort e sostenibilità ambientale. La convenzione discussa oggi in Commissione comprende la cessione gratuita al Comune delle aree che a seguito dell’accordo con Asi sono state individuate per accogliere il complesso residenziale, che andrà a collocarsi in un’area riqualificata che prevede spazi destinati a verde, viabilità e parcheggi in coerenza con gli esiti del percorso partecipativo avviato con i residenti. 
Venerdì, 28 Febbraio 2025 08:54

Via Euterpe, aperto il sottopasso

Con l’apertura del sottopasso di via Euterpe, prevista per domani, si chiude una fase di lavoro determinante per la città, che si appresta a dire addio all’ultimo ‘buco nero’ della Statale 16. Il sottopasso carrabile sarà consegnato alla città, domani venerdì 28 febbraio, nel pomeriggio. A partire dalle ore 16:00, gli automobilisti che provengono da via Euterpe e devono procedere in direzione mare, potranno immettersi nel sottopasso senza più fermarsi, come avveniva prima al semaforo, sbucando direttamente su via della Repubblica per procedere in direzione mare, verso la rotatoria con via Flaminia Conca.
 
Sempre domani, alla stessa ora, è prevista anche l’apertura del ramo di uscita dalla Statale 16 per coloro che, percorrendo la nuova rotatoria con la Statale 72 di San Marino, devono procedere in direzione mare, ovvero su via della Repubblica. Un passaggio che, come noto, consentirà una nuova possibilità di percorso per i conducenti che, percorrendo la Statale 16 in direzione Ravenna - Riccione, potranno entrare in città ed immettersi in via della Repubblica, opzione che non era prevista con la vecchia intersezione semaforica.
L’intervento fa parte dell’ampio programma di opere complementari, che Autostrade per l’Italia sta portando avanti a favore del territorio, previste nel progetto di potenziamento della A14 nel tratto romagnolo e che hanno interessato in particolare, i comuni di Rimini, Riccione, Coriano e Misano Adriatico.
 
L'apertura del sottopasso di via Euterpe era subordinata al completamento dei collaudi della scorsa settimana, relativi agli impianti dei sottopassi ciclabili per accertarne la piena funzionalità in esercizio. Anche in questo caso le opere strutturali della pista ciclopedonale denominata ‘Civlo Ovest 1’ sono praticamente concluse. Ora i lavori si concentreranno esclusivamente sul lato monte, in prossimità di via Arno. Le ciclovie rappresentano un aspetto fondamentale della nuova mobilità lenta istituita in questa zona, eliminando ogni interferenza con il traffico veicolare. Oltre a questo nuovo percorso, che include tre sottopassi e permette il collegamento tra il quartiere Villaggio 1° Maggio e il Parco Giovanni Paolo II, è stato realizzato anche un attraversamento idraulico per garantire la continuità monte-mare del torrente Ausa.
 
I numeri dell’opera
L’opera, a cui hanno lavorato 2937 uomini e 1866 mezzi di Autostrade per l’Italia e della ditta appaltatrice Cbr, collega - con i suoi 250 metri - via Euterpe con via della Repubblica ed è costituita da due rampe di accesso lunghe rispettivamente 116 metri sul lato monte e 102 metri lato mare, intervallate da un sottopasso di circa 32 metri, che ha consentito l'eliminazione del semaforo precedentemente necessario per consentire l'accesso alla Statale 16 da via della Repubblica.
La complessità dell’opera è legata al contesto altamente antropizzato circostante che ha richiesto risoluzioni di interferenze di acquedotto, fognatura ed impianti preliminari per rendere compatibili le nuove opere con le necessità del territorio. Inoltre, è stato necessario adottare delle tecnologie costruttive particolarmente complesse per poter riuscire a scavare fino a 10 metri di profondità così da non andare a toccare i sottoservizi presenti.
 
Le prossime fasi di cantiere per la piena operatività della rotatoria
 Nelle prossime 3 settimane si concentreranno le successive ed ultime fasi di lavorazione che vedranno la piena operatività della rotatoria. A partire dal 3 marzo, infatti, e fino al 21 dello stesso mese, si procederà con la realizzazione della nuova pavimentazione stradale definitiva anche sulla bretella che collega, da mare a monte, via della Repubblica con via Euterpe (percorso che era stato già attivato dal mese di agosto 2024).
Questa fase di lavoro prevede la chiusura al traffico di questo tratto di strada nel senso di marcia mare-monte, così come anche l’accesso a via Lucchesi, che sarà inibito e consentito solo ai mezzi di soccorso.
I lavori per il tappeto d’asfalto definitivo riguardano, in questa fase, anche il nuovo ramo d’accesso in rotatoria, che passa sopra al sottopasso, per coloro che provengono da via della Repubblica. Alla data del 21 marzo, quando anche su questo tratto i lavori saranno conclusi, si procederà all’apertura definitiva, consentendo ai conducenti che provengono da mare, cioè da via della Repubblica, di entrare nella nuova rotatoria e proseguire in tutte le direzioni.
Dal 21 marzo la nuova rotatoria tra la Statale 16 Adriatica, via della Repubblica e la Superstrada di San Marino entrerà in funzione nel pieno della sua viabilità, consentendo tutte le direzioni previste dal progetto.
 
L’assistenza al traffico da parte della Polizia Locale e i percorsi del Bus
L’apertura al traffico veicolare del nuovo sottopasso prevede per domani (28 febbraio) un presidio della circolazione da parte della Polizia Locale, che sarà costantemente presente con uomini e mezzi nelle intersezioni limitrofe. In particolare, le divise presiederanno gli incroci di via della Fiera/Euterpe, via della Repubblica/Flaminia Conca, con l’appoggio di altre pattuglie che interverranno se le condizioni del traffico lo renderanno necessario.
L’apertura del sottopasso di via Euterpe non modificherà il tragitto attuale delle linee bus. Le modifiche, che sono già state concordate, arriveranno fra qualche settimana, quando saranno concluse tutte le fasi di lavoro e la rotatoria avrà la sua piena operatività in tutte le direzioni di marcia.
 
“Sin dal loro avvio – dichiara il sindaco Jamil Sadegholvaad – i lavori a carico di Autostrade per l’Italia sono stati realizzati per fasi, con l’obiettivo di garantire la continuità e ridurre nei limiti massimi del possibile il disagio per il traffico veicolare. Un’attenzione che abbiamo messo in campo anche nelle fasi decisive, che inevitabilmente sono state anche le più impattanti per la nostra città, come negli eventi fieristici, congressuali e turistici, nei quali evidentemente ci sono stati alcuni momenti critici. L'obiettivo dei lavori è evidente: fluidificare la circolazione stradale sull’arteria viaria nettamente più frequentata, eliminando definitivamente tutti gli impianti semaforici e abbattendo il muro che, dalla zona a monte della Statale, impedisce la direzione verso la zona a mare. E' un ostacolo fisico e anche simbolico. Anche con l'intervento che presentiamo oggi si contribuisce in maniera decisiva ad unire la città, ricucendo quelle fratture storiche che rappresentano anche un impedimento a una comunità armonica e servita adeguatamente in ogni sua parte. Un traguardo importante per la viabilità, che è stato finalmente raggiunto, migliorando la sicurezza e la scorrevolezza della Statale 16. Questo intervento porterà un beneficio sostanziale, non solo per lo snellimento del traffico, ma anche per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti che attraversano quest’arteria. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questa importante opera, iniziata con un lungo percorso, partito nel 2016 con l’Amministrazione precedente e che ha visto una stretta collaborazione tra diversi enti e istituzioni. Questa nuova rotatoria rappresenta una parte integrante del piano generale di riorganizzazione della mobilità, ed è coerente con gli obiettivi già raggiunti e le altre opere realizzate e funzionanti sulla statale 16.” 
 
“La rotatoria tra la SS16 e la Consolare Sammarinese – dichiara l’assessore ai lavori pubblici Mattia Morolli – così come le altre importanti opere concluse sulla Statale, rappresenta un intervento fondamentale per ricucire il tessuto urbano. La SS16, infatti, costituiva una vera e propria lesione nel Comune di Rimini, limitando fortemente la mobilità sostenibile e il collegamento tra le due parti della città. Quest’opera, oltre ad aver eliminato i semafori, permetterà una nuova connessione con la realizzazione dei sottopassi ciclopedonali, che collegheranno la pista ciclabile esistente nel parco PEEP con il quartiere Villaggio Primo Maggio. Una connessione strategica tra la parte a monte e quella a mare della SS16. Un intervento determinante per la città, che incentiva l’uso della mobilità alternativa, contribuendo anche ad aumentare la sicurezza per i residenti.”
Mercoledì, 26 Febbraio 2025 09:21

"Più navette per l'aeroporto"

Non è semplice per i viaggiatori raggiungere l'aeroporto di Miramare, nemmeno e soprattutto per i riminesi. Il sindaco Jamil Sadegholvaad interviene per chiedere un confronto con Start Romagna e le agenzie private per risolvere il problema.

"Il programma di sviluppo delle rotte aeroportuali da parte di AiRiminum, che già nel 2025 vedrà lo 'sbarco' al Fellini di numerosi nuovi voli da e per l'estero, deve rappresentare un impegno strategico per il territorio. In tutte le sue componenti. Un impegno per le istituzioni pubbliche che, dentro al perimetro amministrativo e con gli strumenti di competenza, devono sostenere lo scalo. Un impegno per gli operatori economici e turistici che devono 'sfruttare' al massimo, attraverso la quantità e la qualità dei servizi offerti, questa opportunità. Un impegno per gli enti di promozione perché, con le loro iniziative mirate, devono 'convincere' chi sta nel Regno Unito o in Svizzera o in Germania o in Francia a salire sugli aerei destinazione Rimini. Perché, come è stato sottolineato più volte, le nuove rotte di compagnie aeree di prestigio che partiranno tra un paio di mesi per essere confermate anche negli anni futuri hanno bisogno come l'aria di avere successo. Di pubblico e di critica, come si dice", spiega.

"Ma a queste, già ampiamente illustrate, voglio aggiungere una ulteriore componente, a mio avviso non trascurabile: la logistica. Abbiamo infatti bisogno che i nuovi passeggeri che sbarcheranno al 'Fellini' abbiano a disposizione sistemi di trasporto puntuali e efficienti, che li veicolino subito negli alberghi, nei bed & breakfast o negli altri luoghi della villeggiatura. Per questo chiederò in tempi rapidi un incontro con Start e quindi con altre compagnie private di trasporto pubblico un incontro per organizzare servizi nuovi di connessione tra scalo riminese e zona mare e centro. Abbiamo servizi eccellenti, un territorio competitivo e ricco di eccellenze. Dobbiamo essere attenti anche ai dettagli e a quelle 'prime impressioni' che comunque sappiamo alla fine condizionare un giudizio".
Sabato, 22 Febbraio 2025 10:04

Sadegholvaad: "Una politica per il turimso"

"Difficile dare torto all'affermazione che la fortuna del turismo nel Paese- una fortuna che tra diretto e indotto vale il 18 per cento del PIL italiano, 250 miliardi di euro e oltre due milioni di occupati- sia frutto di tutto, tranne che di una vera politica industriale nazionale". Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad interviene per cheidere politiche per il turismo.
"E questa una considerazione ormai storica, che non appartiene alla cronaca o alla polemica politica del momento. Senza andare indietro alle calende greche, due episodi di questi giorni ne esemplificano alla perfezione i contorni. Sulle spiagge e sugli alberghi, come nel più classico dei giochi dell'oca, siamo tornati alla casella 1. Spiagge: la frattura istituzionale tra Governo e Giustizia getta ancora una secchiata di caos e incertezza su un settore che invece avrebbe bisogno di tranquillità e certezze per innovare, investire, programmare il futuro. Questa però è una storia che viene avanti da almeno 20 anni. Alberghi: è di ieri l'ennesima proroga del Governo per l'adeguamento anticendio di alberghi e strutture ricettive. E' dal 1994 che si susseguono, puntuali come un treno svizzero, queste dilazioni temporali".
Spiagge e ricettività, "i due cardini di ogni industria turistica, costrette da decenni a misurarsi con misure tampone, con continui stop and go, con la confusione che mina qualunque tentativo di programmare riqualificazione. Invece che iniettare certezze, solidità, sostegno al sistema, attraverso regole certe e, magari per gli alberghi, semplificazioni procedurali, misure amministrative e finanziarie straordinarie da parte dello Stato per permettere il necessario adeguamento normativo e una modernizzazione degli spazi".
Per Sadegholvaad, abbiamo la fortuna di vivere in uno dei Paesi non solo più belli ma ricchi di ogni tipo di bellezza al mondo. Non possiamo accontentarci: se sinora i risultati sono arrivati non possiamo pensare che questo accada in eterno 'per grazia ricevuta'. Du vut chi vaga? Il successo di altre destinazioni concorrenti, che sul turismo hanno una tradizione inferiore all'Italia, deve essere analizzato nelle motivazioni perchè, almeno da fuori, l'impressione è quella che in quei Paesi la differenza sia fatta da una vera politica industriale".

Mercoledì, 12 Febbraio 2025 08:52

In primavera il piano strategico per la cultura

Con la primavera si aprirà una nuova stagione per la cultura riminese, per far germogliare il seme piantato lo scorso anno con l’intenso e proficuo lavoro che ha accompagnato la candidatura a Capitale italiana 2026. E’ infatti in procinto di aprirsi ufficialmente alla città un ulteriore sfidante percorso che vuole condurre all’elaborazione e all’attuazione del Piano Strategico della Cultura di Rimini, uno strumento che ha l’ambizioso obiettivo di definire le traiettorie di sviluppo del settore culturale e creativo della città per i prossimi dieci anni.
 
“Già in più occasioni abbiamo annunciato la volontà dell’Amministrazione di non disperdere il grande patrimonio di idee, analisi, condivisione maturato nel corso dei mesi scorsi in quella stimolante e gratificante avventura che ha rappresentato la redazione del dossier di Rimini Capitale italiana cultura 2026 e di dare dunque continuità a questo lavoro traducendolo in uno strumento di visione ma concreto, in grado di orientare le scelte e le azioni dei prossimi anni – spiega l’assessore alla Cultura Michele Lari – Tra i tanti lasciti dell’esperienza di candidatura c’è soprattutto una presa di consapevolezza collettiva di una città vitale, creativa, curiosa, oltre agli stereotipi e ai luoghi comuni con cui spesso viene percepita dall’esterno e di cui spesso siamo vittime anche noi che Rimini la viviamo ogni giorno.
 
Per queste ragioni abbiamo iniziato a ragionare e a confrontarci sulle modalità migliori per proseguire in questo ripensamento di Rimini, per immaginare e pianificare strategie di sviluppo condivise con il territorio. E anche per continuare ad alimentare quel dibattito che soprattutto negli ultimi mesi si è riacceso e che è linfa vitale per una crescita collettiva, facendo sì che però non sia fine a se stesso, ma per tradurlo in obiettivi, azioni, risultati. E’ infatti dentro la cornice del piano strategico che possiamo trovare stimoli e risposte a questioni centrali e di interesse comune quale l’uso degli spazi della cultura esistenti, la programmazione di nuovi luoghi o ancora come le politiche culturali possano integrarsi ai progetti di sviluppo urbanistico della città.
 
Già dalle premesse è evidente che non si tratta di una sfida semplice a cui ci siamo approcciati guardandoci ‘dentro’: da mesi abbiamo avviato, ed è tutt’ora in corso, un lavoro interno all’Amministrazione coordinato dalla fondazione Piano Strategico fatto di incontri, coinvolgimento di esperti, studio di casi e riflessioni sui modelli di sviluppo culturale di altre città, raccolta di idee, che ci ha permesso di capire potenzialità e vulnerabilità. Questo lavoro che sfocerà in un manifesto metodologico che vogliamo presentare alla città indicativamente già nel mese di maggio e che sarà la base per costruire insieme il processo di progettazione partecipata che coinvolgerà la città a partire dalla seconda metà del 2025. Sarà chiamata a raccolta la comunità, attraverso incontri, laboratori e anche appoggiandosi a nuovi strumenti di comunicazione diretta con i cittadini, per far sì che sia davvero una partecipazione allargata.
 
“Insieme” è la parola chiave: il piano strategico della cultura sarà infatti l’occasione per essere protagonisti, non solo a parole, del proseguimento di un’evoluzione della città che vede nella cultura non solo una leva di ulteriore attrattività, ma soprattutto una leva per la crescita dell’intero territorio”.
Mercoledì, 12 Febbraio 2025 08:52

In primavera il piano strategico per la cultura

Con la primavera si aprirà una nuova stagione per la cultura riminese, per far germogliare il seme piantato lo scorso anno con l’intenso e proficuo lavoro che ha accompagnato la candidatura a Capitale italiana 2026. E’ infatti in procinto di aprirsi ufficialmente alla città un ulteriore sfidante percorso che vuole condurre all’elaborazione e all’attuazione del Piano Strategico della Cultura di Rimini, uno strumento che ha l’ambizioso obiettivo di definire le traiettorie di sviluppo del settore culturale e creativo della città per i prossimi dieci anni.
 
“Già in più occasioni abbiamo annunciato la volontà dell’Amministrazione di non disperdere il grande patrimonio di idee, analisi, condivisione maturato nel corso dei mesi scorsi in quella stimolante e gratificante avventura che ha rappresentato la redazione del dossier di Rimini Capitale italiana cultura 2026 e di dare dunque continuità a questo lavoro traducendolo in uno strumento di visione ma concreto, in grado di orientare le scelte e le azioni dei prossimi anni – spiega l’assessore alla Cultura Michele Lari – Tra i tanti lasciti dell’esperienza di candidatura c’è soprattutto una presa di consapevolezza collettiva di una città vitale, creativa, curiosa, oltre agli stereotipi e ai luoghi comuni con cui spesso viene percepita dall’esterno e di cui spesso siamo vittime anche noi che Rimini la viviamo ogni giorno.
 
Per queste ragioni abbiamo iniziato a ragionare e a confrontarci sulle modalità migliori per proseguire in questo ripensamento di Rimini, per immaginare e pianificare strategie di sviluppo condivise con il territorio. E anche per continuare ad alimentare quel dibattito che soprattutto negli ultimi mesi si è riacceso e che è linfa vitale per una crescita collettiva, facendo sì che però non sia fine a se stesso, ma per tradurlo in obiettivi, azioni, risultati. E’ infatti dentro la cornice del piano strategico che possiamo trovare stimoli e risposte a questioni centrali e di interesse comune quale l’uso degli spazi della cultura esistenti, la programmazione di nuovi luoghi o ancora come le politiche culturali possano integrarsi ai progetti di sviluppo urbanistico della città.
 
Già dalle premesse è evidente che non si tratta di una sfida semplice a cui ci siamo approcciati guardandoci ‘dentro’: da mesi abbiamo avviato, ed è tutt’ora in corso, un lavoro interno all’Amministrazione coordinato dalla fondazione Piano Strategico fatto di incontri, coinvolgimento di esperti, studio di casi e riflessioni sui modelli di sviluppo culturale di altre città, raccolta di idee, che ci ha permesso di capire potenzialità e vulnerabilità. Questo lavoro che sfocerà in un manifesto metodologico che vogliamo presentare alla città indicativamente già nel mese di maggio e che sarà la base per costruire insieme il processo di progettazione partecipata che coinvolgerà la città a partire dalla seconda metà del 2025. Sarà chiamata a raccolta la comunità, attraverso incontri, laboratori e anche appoggiandosi a nuovi strumenti di comunicazione diretta con i cittadini, per far sì che sia davvero una partecipazione allargata.
 
“Insieme” è la parola chiave: il piano strategico della cultura sarà infatti l’occasione per essere protagonisti, non solo a parole, del proseguimento di un’evoluzione della città che vede nella cultura non solo una leva di ulteriore attrattività, ma soprattutto una leva per la crescita dell’intero territorio”.
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