10 02 2014 | Rimini | Mobilità, Mirra punta sui treni: Basta con gli errori del passato
Rimini | Mobilità, Mirra punta sui treni: Basta con gli errori del passato
La proposta arriva dalla Cna di Bellaria. Tagliamo la ferrovia da Bellaria a Ravenna e sostituiamola con una strada a tre corsie. “Non ripetiamo gli errori del passato, come la soppressione delle ferrovia per San Marino e Novafeltria”, è la risposta dell’assessore provinciale Vincenzo Mirra.
“Se da una parte - spiega l’assessore - si può condividere la parte di ragionamento circa la sottoutilizzazione della linea Ravenna-Rimini, tutto il resto della questione mi pare profondamente sbagliato. Più volte in passato abbiamo, anche in atti ufficiali, sottolineato la necessità di cadenzare il servizio ferroviario in maniera più efficace, come peraltro previsto da tempo dal Piano regionale delle Infrastrutture e trasporti. Insomma occorre che da Rimini a Ravenna circoli un treno ogni 30 minuti e d'inverno ogni ora, senza buchi e interruzioni. Questo è un servizio che porterebbe evidenti vantaggi anche al distretto turistico, ora anche formalizzato dall'approvazione Ministeriale, avvenuta qualche giorno fa. Inoltre si dovrebbe pensare a riprendere i collegamenti con Ferrara verso Venezia, altro polo fondamentale dal punto di vista dei collegamenti e dell'attrazione turistica”.
Diminuire il traffico dei veicoli a motore per ridurre l’inquinamento è la strategia della Provincia. “Tutta l'Europa va in questa direzione, non a caso proprio in questi giorni si sta discutendo delle nuove quote di risparmi energetico, di diminuzione di inquinamento superiore all'ormai noto 20%, e di più produzione da rinnovabili. Insomma dovremmo tentare di fare quanto di buono ci è riuscito con l'Alta Velocità, portando a Rimini i Freccia Rossa e Italo e ora anche i Freccia Bianca a Riccione”.
In definitiva, “se il problema è il relativo scarso utilizzo della Rimini Ravenna, la soluzione non è asfaltare, ma mettere più treni, più moderni e più veloci. Creando una rete di stazioni dotate di servizi (bike sharing, ricariche elettriche, titoli di viaggio unici, ecc.) e di comfort, come ci si aspetta dalla gara regionale e per essere a pieno titolo un distretto europeo”.
10 02 2014 | Rimini | Sochi, Lombardi: Chi ha snobbato la portata mediatica olimpiadi ha preso un granchio
Rimini | Sochi, Lombardi: Chi ha snobbato la portata mediatica olimpiadi ha preso un granchio
“Credo che il sistema Rimini abbia snobbato questa manifestazione non cogliendone la portata mediatica e commerciale”, è il pensiero del consigliere regionale di Forza Italia Marco Lombardi. “A mio avviso il gemellaggio con Sochi, poteva e doveva essere sfruttato meglio sia perché una destinazione turistica come la nostra non può trascurare un evento simile, sia perché se è vero come è vero che ci vogliamo candidare ad essere la porta di ingresso dei russi in Italia, non si poteva mancare una occasione simile. Anzi andava sfruttato al meglio il desiderio di Putin di fare di queste olimpiadi un suo biglietto da visita per il mondo”.
Lombardi si dice perplesso “sentendo alcuni imprenditori della nostra zona affermare che ciò che sono riusciti a fare in questa occasione con grande successo, lo hanno fatto senza alcun aiuto "diplomatico" delle Istituzioni e non mi hanno convinto per nulla le giustificazioni burocratiche fornite dal sistema "pubblico" per nascondere, a mio avviso, una notevole improvvisazione al limite della incapacità”, riferendosi forse alle dichiarazioni di Maurizio Melucci sul Carlino di oggi.
“Siamo andati a promuovere Rimini in angoli sperduti dell'Europa al seguito di sagre paesane di dubbio ritorno mediatico e commerciale e nessuno si è premurato di costruire una significativa presenza riminese in un evento mondiale come questo svolto in un Paese che rappresenta oggi per Rimini il secondo mercato di riferimento. Minimo la nostra Amministrazione ha peccato di pressappochismo, se invece dietro a tutto ciò ci fossero anche valutazioni politiche sul personaggio Putin e sulle sue amicizie italiane, allora non sarebbe la prima volta che una Amministrazione di sinistra privilegia una valutazione ideologica ad una valutazione di ordine imprenditoriale per il futuro e la crescita del nostro territorio riminese”.
Alla fine della fiera, “quindi, fino al 23 febbraio Sochi, la nostra città gemellata, sarà sulla ribalta mondiale senza che Rimini sia stata capace di sfruttare seppure in misura minima tale occasione e per una Amministrazione che pretende di "insegnarci "ogni giorno come uscire dal provincialismo per aprirsi al mondo non mi pare un bel risultato”.
riccardo terzo al novelli
La stagione teatrale di Rimini 2013/2014 ospita da martedì 11 a giovedì 13 febbraio alle ore 21 (Turni A, B e C, in abbonamento) al Teatro Ermete Novelli (via Cappellini, 3) lo spettacolo R III –Riccardo III, con Alessandro Gassman, Mauro Marino, Giacomo Rosselli, Manrico Gammarota, Emanuele Maria Basso, Sabrina Knaflitz, Marco Cavicchioli, Marta Richeldi, Sergio Meogrossi e la partecipazione di Paila Pavese. Giovedì 13 febbraio al Teatro degli Atti alle ore 16, proiezione del docu-film Essere Riccardo… e gli altri di Giancarlo Scarchilli. A seguire Alessandro Gassman incontra il pubblico. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Per informazioni: Teatro Ermete Novelli (tel. 0541/793811)
GIORNALAIO 10.02.2014
V peep, cittadini nei guai. Salvaguardia della balneazione, la vasca di Viserba è al palo. Melucci sulle olimpiadi a Sochi
V peep. “Alloggi del Quinto Peep e maggiori oneri di esproprio, il Tar respinge il ricorso del Comitato dichiarandosi non competente. Più che una sconfitta, una sorta di palla al centro, che di fatto rilancia con forza la validità delle delibere con le quali il Comune ha presentato il conto (salato) a migliaia di cittadini. La “mazzata” giunta sabato pomeriggio ha colto un po’ tutti di sorpresa. A questo punto molte speranze vengono affidate al tavolo tecnico nel quale Palazzo Garampi e Comitato dialogano nel tentativo di trovare una mediazione capace di rispettare quanto stabilito dalle norme e le sacrosante rivendicazioni dei cittadini. Va detto: la richiesta economica è giunta dopo anni. In settimana sono previsti nuovi passaggi. Appare verosimile però che sui maggiori oneri ci sia ben poco da fare. Sul riscatto è subentrato un emendamento che consente sconti del 50 per cento”, CorriereRomagna (p.3).
Salvaguardia della balneazione, il Comune ha dato il via alla campagna per gli allacci alla rete sdoppiata di Rimini nord, ma da Viserba arriva una segnalazione. “Ci segnalano i residenti di Viserba: perché la vasca di prima pioggia non è ancora finita? Andiamo sul posto e verifichiamo: l’opera pubblica da 180mila euro doveva finire nell’agosto 2013, ma il cartello ufficiale è stato “emendato” con una scritta al pennarello che ha aggiunto 35 giorni specificando “sospesi il 6/9/13”, LaVocediRomagna (p.7). I residenti denunciano anche la pericolosità del cantiere.
Le olimpiadi a Sochi e la mancata promozione. “Per l’assessore regionale al Turismo Maurizio Melucci, all’epoca vice sindaco, essere a Sochi non era un affare per Rimini, «almeno dal punto di vista della promozione. Diciamola tutta: dal punto di vista del rapporto costi-benefici, avere uno spazio espositivo a Sochi era improponibile». Eppure, rivela l’assessore, «ci abbiamo provato, abbiamo vagliato tutte le ipotesi. Abbiamo perfino verificato la possibilità di fare dei voli dal ‘Fellini’, portando i russi di Sochi qui in estate, e facendo voli per la città russa in inverno. Fatti due conti, non conveniva: una settimana bianca là costa il doppio che sulle Dolomiti, chi avrebbe mai preso quel volo?»”, ilRestodelCarlino (p.3).
Il beato Amato presto santo. “GIUGNO potrebbe essere il mese decisivo per la santificazione del beato Amato Ronconi. Il processo di canonizzazione potrebbe concludersi già entro l’8 maggio, giorno in cui cade l’anniversario della morte del pellegrino di Saludecio. O almeno questa è la speranza del piccolo borgo della Valconca, dove tuttora la salma del religioso francescano è conservata. Gli occhi dei saludecesi sono tutti puntanti su Roma, dove in questi giorni la Congregazione delle cause dei santi sta stringendo i tempi per concludere l’iter relativo alla causa del Ronconi”, ilCarlino (p.6).
LaVoce racconta la visita di Marco Ferrini e monsignor Luigi Negri della Fondazione Giovanni Paolo secondo al papa emerito, (p.9).
08 02 2014 | Rimini | Calcio, i Delfini rispondono a De Meis
Rimini | Calcio, i Delfini rispondono a De Meis
La società sportiva Delfini risponde alle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente dell’Associazione calcistica Rimini 1912. “In merito a ciò che il presidente della Rimini Calcio, Fabrizio De Meis, ha comunicato all’assessore Brasini, la società Delfini Rimini precisa, premettendo che la tariffa comunale per l’affitto di un campo per allenamenti ed uno spogliatoio per cinque ore di utilizzo effettivo è di circa 170 euro iva esclusa, la richiesta pervenutaci dalla Rimini Calcio è stata la seguente: due spogliatoi atleti, uno spogliatoio allenatori, un magazzino per deposito materiale tecnico, due campi da gioco a disposizione con la possibilità di occupare per 24 ore la struttura in esclusiva e quindi non più affittabile, con la conseguente necessità di dirottare su altri campi gli eventuali affitti in essere. Per tutto ciò la Società Delfini ha chiesto una tariffa forfettaria di 200 euro (iva esclusa) giornalieri, ben inferiore alla tariffa comunale per l’affitto di tutti gli spazi richiesti”.
Nuovo libro di Pivato. I comunisti non mangiano i bambini, però annoiano
Nuovo libro di Pivato. I comunisti non mangiano i bambini, però annoiano e vanno fuori tema
Il comunicato stampa ufficiale annunciava un pomeriggio ricco di suspense e di ironia. Sono mancate sia l’una che l’altra. Purtroppo. L’unica battuta è di Massimo Pasquinelli che ha invitato il sindaco della Notte Rosa e della Molo Street Parade ad organizzare una bella Rustida di burdell. Per il resto relatori seri, ingessati e compassati come stessero discutendo di un libro sull’ultimo piano quinquennale dell’Unione Sovietica o sulla coltivazione della canna da zucchero a Cuba.
E dire che il pubblico che ha riempito la Sala del Giudizio al Museo di Rimini per la presentazione dell’ultima fatica di Stefano Pivato un po’ di suspense e un po’ di ironia se l’aspettava. D’altra parte il tema, I comunisti mangiano i bambini, era di quelli che solleticano la pancia del popolo sovrano. Per rendersene conto, basta dare una lettura veloce ai commenti sui siti che hanno pubblicato una recensione al volume del rettore dell’Università di Urbino che ama fare ricerche sulla storia leggera. Invece nell’incontro di ieri nessuna traccia di tutto ciò che smuove nell’intimo un tema come questo, anzi c’è chi proprio è andato “fuori”, come il sindaco Andrea Gnassi, per il quale quella presentazione era un elemento del nuovo software di Rimini, una città che sta rinnovando l’hardware (!?!).
Non che il pubblico si aspettasse qualche rivelazione clamorosa e definitiva sull’argomento. Che la storia dei comunisti che mangiano i bambini appartenesse semplicemente al repertorio della propaganda politica condotta senza esclusione di colpi nell’epoca della Guerra Fredda, questo lo sapevano già tutti. Nessuno ha mai creduto che Stalin e compagni banchettassero a fanciulli e fanciulle. Semmai si sono macchiati di molti e forse anche più pesanti crimini. Ma quella frase che fa da titolo al libro, I comunisti mangiano i bambini, appunto, è diventata un martellante leitmotiv della polemica politica fra destra e sinistra che avrebbe potuto e dovuto suggerire anche una lettura ironica.
Per un altro verso, si può dire che nella presentazione svoltasi venerdì pomeriggio al Museo non è stato sufficientemente spiegato il contesto, quello della Guerra Fredda, nel quale si è alimentata la leggenda. Si dimentica troppo facilmente che fino al 1989 vivevamo in un mondo dove si contrapponevano due blocchi, quello comunista e quello delle democrazie occidentali, e che in Italia c’era un partito, il Pci, che a quei tempi non nascondeva certo i propri legami con l’Unione Sovietica. Lo stesso libro di Pivato mostra inequivocabili manifesti di propaganda anticlericale che presentano i preti nelle vesti di orchi famelici. È in un clima di questo tipo, alieno da ogni forma di politically correct, che si è diffusa la leggenda. La quale, come ha osservato lo scrittore Piero Meldini, ha preso il via da episodi di antropofagia accaduti durante le carestie degli anni Trenta.
Pasquinelli – unico accenno critico – ha rimproverato a Pivato di non aver adeguatamente dato voce alle ragioni dei cattolici che nel dopoguerra si opposero al pericolo comunista non certo con gli argomenti usati negli anni 1943-45 dai fascisti della Repubblica sociale.
Ma l’intento vero del libro è stato lo stesso Pivato a spiegarlo quando ha sostenuto che la leggenda dei comunisti che mangiano i bambini è servita ad alimentare e giustificare la conventio ad excludendum che ha tenuto il Pci fuori dall’area del potere per più di 40 anni. Su questo argomento ci sono studi storici che puntano invece il dito sui legami con l’Urss. E non è una differenza da poco.
Valerio Lessi
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Rimini Calcio, passeggiata sul punto di non ritorno
Rimini Calcio, passeggiata sul punto di non ritorno
Il momento è adesso, per il Rimini di Marco Osio non è più possibile procrastinare l’inversione di un piano inclinato che dal mese di dicembre ha complicato le possibilità biancorosse di restare tra i professionisti nel prossimo campionato di Lega Pro. Sei punti nelle nove partite disputate negli ultimi due mesi di pallone, sono i numeri della crisi che ha dilapidato tutto quello che di buono (e di sorprendente va detto), era stato fatto nella prima parte di stagione. Dal secondo al decimo posto, questo il saldo sulla classifica con tantissimi punti persi nei confronti di tutte le squadre, a esclusione delle ultime due, praticamente già retrocesse, il Bra e il Bellaria che il Rimini incontrerà al Nanni domenica. Il lento scivolare con la zona buona della classifica ancora a tiro, forse anche le illusioni di un mercato pimpante ma meno luccicante di quanto possa sembrare, è come se avessero diluito, edulcorato, i numeri durissimi di questo periodo nero: -15 dall’Alessandria che di punti nello stesso periodo ne ha fatti ventuno, -11 dal Bassano, -10 da Porto Tolle e Santarcangelo, - 9 da Renate, Torres e Spal e via a proseguire per arrivare al saldo positivo (nemmeno di tanto) sulle ultime due che ormai hanno alzato bandiera bianca. La crisi è bene guardarla in faccia nel modo più crudo, dicendo che dopo le prime sette gare al Romeo Neri, con 18 punti conquistati sui 21 disponibili, il Rimini di partite davanti al proprio pubblico ne ha giocate altre cinque raccogliendo due miseri punti su 15. I biancorossi da dicembre hanno vinto solo con il Bra, vale a dire contro una squadra che ne ha perse 18 su 22. Poi è bene guardarci dentro alla crisi, mettendoci tutto, dalla sfiga (ma sì nel calcio, allo stadio, parlando di pallone ci sta anche il termine più colorito) di aver dovuto rinunciare agli uomini migliori per infortunio, così come è giusto pagare il conto di una squadra allestita in estate in modo assurdo per un campionato professionistico così difficile, con tanti (troppi) giocatori senza arte né parte che hanno affollato inutilmente gli allenamenti quotidiani. Il mercato di gennaio ha provato a tamponare le falle con tanti arrivi e tante partenze ma programmi, analisi e strategie così massicce, hanno tempi differenti nel mondo pallone e servirà un’alchimia perfetta al primo colpo per svoltare davvero, senza fermarsi all’illusione di poter cambiare rotta, sostituendo semplicemente le maglie. Ci sono gli errori in campo, le ingerenze palesate e non confessate, le parole dette e non dette. Ci sono infine le continue convulsioni societarie che stanno alla base di tutto e minano dalle fondamenta la stabilità di una stagione sportiva decisiva per il futuro della maglia a sacchi. Il fallimento ha già bussato alla porta di Piazzale del Popolo il 16 dicembre, pronto a presentare il conto di una gestione che si è trascinata senza un progetto per anni, improvvisando di volta in volta (anche con sacrifici personali) la soluzione dei problemi. Nel percorso ci sono state gioie ma anche abissi di situazioni che hanno fatto perdere dignità alla maglia centenaria, sullo sfondo di una tifoseria annichilita dalla paura di sparire e forse anche dal corto circuito determinato dall’illusione di poter fare davvero qualcosa di più. Alla crisi di oggi si arriva così, non con una partita andata male dopo l’altra e risollevarsi sarà difficilissimo. Basta dircelo chiaramente per evitare di perdere altro tempo: il punto di non ritorno è arrivato.
Francesco Pancari
GIORNALAIO 08.02.2014
Calcio, il Rimini vittima dei Delfini. Gdf, 310 milioni di redditi evasi stanati in un anno. Spiagge, la lotta all’abusivismo commerciale è già iniziata. Acquarena, la maggioranza resta divisa
“Anche il Rimini Calcio rimane “vittima” del monopolio campi da calcio. I biancorossi della prima squadra cercano tappeti erbosi, perché sul sintetico si fanno male spesso e volentieri, ma ricevono un conto giudicato astronomico. Allora? O il Comune trova una soluzione o ci andiamo ad allenare “fuori confine”, oppure al parco… «Mi sono rivolto alla società Delfini, che detiene la gestione della stragrande maggioranza delle strutture cittadine, riscontrando però che ci sarebbero state applicate tariffe molto al di sopra di quelle comunali , non in linea con le esigenze di budget di una società che deve chiudere positivamente un bilancio in un momento difficile»”, CorriereRomagna (p.3).
Un anno con la Guardia di finanza. “LA RIVIERA sempre più nel mirino della criminalità. La crisi ha favorito l’insinuarsi dei capitali della malavita nel tessuto economico approfittando delle falle del bisogno. Numerosi i reati fiscali e quelli nelle maglie delle procedure fallimentari. Sono state ben le 13 le inchieste penali aperte su richieste di concordato, tra le quali le più famose su Aeradria e Valleverde. Questi alcuni elementi dell’analisi del colonnello Mario Venceslai, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Rimini che ieri nel presentare il bilancio dell’attività del 2013, ha voluto sottolineare il rischio che la realtà riminese, sotto forte pressione della malavita, cada in una omertà tipica dei territori ad alta densità criminale”, ilRestodelCarlino (p.3).
“«Una reazione violenta alla violenza». E’ la ricetta della Finanza, che in un anno è riuscita a recuperare 310 milioni di euro sottratti alle casse dell’erario, 74 milioni di Iva non pagata e a stanare 39 evasori totali. Ma anche a colpire i «furbetti che rubano le prestazioni sociali agevolate». Lo spiega il Comandante provinciale, Mario Venceslai, che va dritto al nocciolo del problema: «Qui c’è il terreno fertile per la criminalità organizzata ma le segnalazioni di cittadini e professionisti sono rarissime»”, Corriere (p.6).
Lotta all’abusivismo commerciale. “Quel che è già piuttosto chiaro è che l’operazione vigilantes non avrà alcun seguito. Più forze dell’ordine e meno spazio lungo la battigia è un po’ la sintesi delle osservazioni emerse nel primo vertice dedicato al tema. Già il fatto che se ne cominci a discutere in pieno inverno è una novità di non poco conto, apprezzata da tutte le categorie. Questa volta, grazie all’impegno del Prefetto, davvero ci potrebbero essere i margini per lavorare sulla prevenzione. “Già questa è una partenza migliore dell’anno scorso. Adesso è importante lavorare perché i vu’ cumprà non ci arrivino sulla spiaggia, intercettando quel che succede a monte”, commenta Mauro Gardenghi (Confartigianato). Per evitare il ripetersi dell’errore della scorsa stagione, quando si è deciso d’intervenire quando ormai era troppo tardi”, LaVocediRomagna (p.11).
Acquarena continua a dividere la maggioranza. “PALAZZO GARAMPI vuole la nuova piscina Acquarena a tutti i costi, e «la farà», come ha ribadito l’assessore Brasini ieri. Ma molti consiglieri del Pd non hanno alcuna voglia di ‘tuffarsi’, convinti che basti e avanzi il Garden, pronto a investire 2 milioni per costruire una nuova piscina olimpionica proprio a due passi dal Palas, dove dovrebbe sorgere Acquarena. Primo fra tutti il consigliere Samuele Zerbini, che sulla piscina ha le idee chiare: inutile fare il nuovo impianto in via della Fiera, con il Garden a due passi. Zerbini non l’aveva mandata a dire durante la commissione a Brasini, e ora rincara la dose. «Leggo con una certa sorpresa le dichiarazioni dell’assessore. Sorpresa, perché la costruzione di Acquarena non è mai stata discussa né in maggioranza, né nel gruppo consigliare del Pd, tantomeno è mai stata votata o sostenuta nel programma di mandato e in nessun delibera. E’ presente nel piano degli investimenti, è votata per ragioni tecniche al tempo, con la promessa che poi se ne sarebbe discusso»”, ilCarlino (p.4).
07 02 2014 | Rimini | Gdf, bilancio 2013: stanati redditi evasi per 310milioni
Rimini | Gdf, bilancio 2013: stanati redditi evasi per 310milioni
Lotta all’evasione e all’elusione fiscale, è stato questo il caposaldo operativo per la Guardia di Finanza di Rimini nel 2013, con l’esecuzione complessivamente di 132 verifiche e 408 controlli fiscali. Complessivamente le fiamme gialle nel 2013 hanno effettuato un totale di 5.244 interventi che hanno consentito di verbalizzare 5.584 soggetti e segnalare all’autorità giudiziaria 499 persone di cui 82 tratte in arresto.
Tornando ai controlli fiscali, sono stati individuati redditi sottratti all’imposizione per circa 310 milioni di euro, costi indeducibili per 108 milioni di euro ed un’iva evasa di oltre 74 milioni di euro. In relazione ai reati fiscali (dichiarazione fraudolenta, infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute, omesso versamento iva), sono state denunciate 162 persone. Sono state avanzate, inoltre, proposte di sequestro “per equivalente” per circa 30 milioni di euro.
Professioni. Particolarmente remunerativa è stata l’attività ispettiva condotta nei confronti di alcuni professionisti, atteso che ha permesso di constatare numerose violazioni alle normative tributarie con conseguente recupero di redditi imponibili sottratti al Fisco di 32,5 milioni di euro e di un’iva evasa pari a 5,4 milioni di euro.
Economia sommersa. La lotta al “sommerso d’azienda” ha notevolmente contribuito nel risultato complessivo con un bilancio di 39 evasori totali e 8 evasori paratotali che hanno occultato al Fisco complessivamente ricavi e compensi per oltre 135 milioni di euro, costi indeducibili per oltre 43 milioni di euro ed iva dovuta per circa 23 milioni di euro.
Lavoro nero. Nel contrasto al lavoro irregolare sono stati individuati 58 lavoratori in nero e 50 lavoratori irregolari, anche attraverso l’impiego sistematico dei cosiddetti interventi “a massa” pianificati mensilmente da questo Comando Provinciale.
Valuta non dichiarata. Sono stati intensificati i controlli transfrontalieri presso l’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini” di Rimini, a seguito dei quali è stata individuata una movimentazione complessiva di valuta non dichiarate in Dogana per oltre 6 milioni di euro.
Redditometro. Per ciò che attiene al controllo economico del territorio (C.E.T.E.) effettuato dai Reparti dipendenti, sono state controllate oltre 1500 autovetture di cui 140 di grossa cilindrata.
Scontrini. Nel corso dei 2.843 controlli strumentali (scontrini e ricevute fiscali) sono state rilevate 1.109 violazioni per omesso rilascio, con una percentuale di controlli con esito irregolare pari al 39% rispetto al totale. In 12 casi è stata proposta all’Agenzia delle Entrate la sospensione (da 3 a 30 giorni) della licenza a carico di esercenti per i quali sono state riscontrate, in 5 anni, almeno quattro mancate emissioni dei documenti fiscali.
Frodi. Le attività sinora concluse hanno permesso di segnalare alla magistratura ordinaria 46 persone fisiche per reati quali la frode nelle pubbliche forniture, l’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e abuso d’ufficio. Di queste, 42 sono state segnalate anche alla Corte dei Conti per un danno erariale di circa 3 milioni di euro. Sono stati eseguiti, inoltre, 76 controlli sulle cosiddette prestazioni sociali agevolate (assegni sociali, contributi sugli affitti, buoni scuola) ed esenzioni al Servizio Sanitario Nazionale, che hanno permesso di rilevare contributi non dovuti per oltre 100mila euro.
Fallimenti. Sono stati effettuati 13 interventi che hanno consentito di sequestrare oltre 7 milioni euro tra beni immobili, mobili registrati, quote societarie, titoli e valuta nonché di denunciare 40 soggetti di cui, 35 a piede libero e 5 in stato di arresto; nell’ambito dell’attività tesa alla verifica del rispetto della normativa antiriciclaggio, sono stati sottoposti ad ispezione 2 professionisti, contestando 39 violazioni penali che vanno dalla omessa o tardiva registrazione di operazioni nell’Archivio Unico Informatico alla mancata adeguata verifica della clientela; sono state sviluppate, inoltre, 124 segnalazioni per operazioni sospette.