04 10 2013 | Rimini | Riscatto alloggi peep, Petitti: Parlamento a lavoro per risolvere problema
Rimini | Riscatto alloggi peep, Petitti: Parlamento a lavoro per risolvere problema
Riscatto alloggi peep, centinaia di ricorsi a Rimini contro il comune di Rimini da parte degli inquilini Ausa non sono un caso isolato, situazioni simili sono diffuse anzi in tutta la Penisola e adesso sono anche all'ordine del giorno nei lavori parlamentari a Roma. "Nella conversione del decreto legge sull'Imu e nella legge di stabilità in via di approvazione si potrebbe infatti introdurre la possibilità di rideterminare i criteri che definiscono il corrispettivo per riscattare la proprietà nelle aree Peep", dà notizia il deputato del Pd Emma Petitti. L'iter del disegno di conversione del decreto Imu inizierà nei prossimi giorni alla Camera.
"Stiamo seguendo da vicino questo passaggio. Il problema dell'onerosità del corrispettivo che molti cittadini dovrebbero pagare per riscattare il diritto di superficie delle aree Peep – spiega Petitti – è nazionale, e in molte realtà del Paese sta di fatto bloccando e rallentando numerose pratiche di cessione".
Allo studio un emendamento con cui si propone che il corrispettivo delle aree cedute in proprietà venga fissato al 60 per cento del valore determinato dividendo per due (questa la novità) il valore venale del bene. In pratica, si tratta di ripristinare le condizioni di riscatto applicate in tutta Italia fino all'aprile 2011, data in cui la Corte Costituzionale è intervenuta sulla materia creando di fatto una disparità di trattamento tra i cittadini che fino a quel punto avevano riscattato il loro alloggio e quelli che si trovano nelle condizioni di poterlo fare successivamente all'aprile 2011.
04 10 2013 | Rimini | Tares, consiglio comunale approva regolamento e tariffe
Rimini | Tares, consiglio comunale approva regolamento e tariffe
Tares, nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato regolamento e tariffe relativi a tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. Le delibere sono state approvate con votazione per appello nominale su richiesta del Movimento 5 Stelle. Il regolamento per la disciplina del tributo ha ottenuto 19 voti favorevoli e 10 contrari, mentre le tariffe da applicarsi alle singole categorie per l’anno 2013 sono passate con 20 voti favorevoli e 8 contrari.
Anche in consiglio, l'assessore al bilancio Gian Luca Brasini ha parlato di contenimento dei rincari aggiungendo come “ per la prima volta siamo riusciti ad ottenere dal gestore uno sconto di circa 800 mila euro per effetto dei buoni risultati ottenuti dalla raccolta differenziata”. Nel complesso l’amministrazione è riuscita a contenere l’aumento tariffario medio in circa l’1,45%. Per le utenze non domestiche invece graverà anche l’iva al 10%, che in regime di Tares non è più detraibile. Quanto alla componente per servizi indivisibili si tratta di una voce autonoma e distinta dal tributo rifiuti, essendo una maggiorazione di esclusiva spettanza dello Stato. Quest’ultima incide di 30 centesimi al metro quadrato di superficie tassabile e lo Stato stabiliva che venisse pagata entro il 16 dicembre. Per aiutare i contribuenti, il Comune ha deciso di consentire il pagamento del tributo e della maggiorazione dello Stato in un'unica soluzione, dunque con scadenza al 31 dicembre.
Novità anche nel regolamento. Dal riconoscimento economico (in ragione di euro a chilo) a favore di chi conferisce cibo ancora edibile ad associazioni che lo riutilizzano a scopo caritativo, alla maggiore informativa sulla presenza delle isole ecologiche, allo scopo di incentivare la raccolta differenziata; dal mantenere la tassabilità degli immobili ad uso abitativo solo se arredati ed allacciati almeno ad un’utenza, alla riduzione tariffaria del 25% per locali diversi dalle abitazioni che svolgano un’attività stagionale della durata massima di 120 giorni, riduzione del 15% se l’attività stagionale ha una durata massima di 240 giorni.
04 10 2013 | San Marino | Doppie imposizioni, l'accordo è in vigore da ieri
San Marino | Doppie imposizioni, l'accordo è in vigore da ieri
"Il completamento delle reciproche procedure interne di ratifica della Convenzione tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali, meglio nota come Accordo contro le doppie imposizioni fiscali, è avvenuto in data di ieri, con la comunicazione formale in tal senso da parte italiana. La Convenzione è pertanto in vigore a far data dal 3 ottobre". La notizia arriva dalla segreteria Esteri del Titano.
"Secondo quanto previsto nella stessa Convenzione - spiegano dalla segreteria - per quanto riguarda specificamente le imposte prelevate con ritenuta alla fonte e le altre imposte sul reddito relative ai periodi di imposta a partire dal 1 gennaio dell’anno solare successivo all’entrata in vigore, le disposizioni della Convenzione si applicheranno a far data dal 1 gennaio 2014".
04 10 2013 | Rimini | Dalla Camera, Arlotti: Un nuovo fondo per la difesa del suolo
Rimini | Dalla Camera, Arlotti: Un nuovo fondo per la difesa del suolo
A 50 anni dalla tragedia del Vajont, buone notizie per le aree di dissesto idrogeologico, anche quelle del riminese. La Commissione ambiente della Camera ha approvato ieri all’unanimità una risoluzione bipartisan, sottoscritta dai rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, che impegna il Governo a stanziare 500 milioni annui per la difesa del suolo e ad assumere iniziative per rivedere il Patto di stabilità interno. La notizia arriva dal deputato del Pd Tiziano Arlotti, membro della commissione.
“Nel territorio di Rimini e provincia - ricorda Arlotti - sono registrati centinaia di movimenti franosi più o meno quiescenti, una decina di situazioni di rischio idraulico e una ventina di consolidamenti necessari sui tratti di viabilità principale". Tra i movimenti franosi più rilevanti censiti dalla Provincia di Rimini vi sono, ad esempio, cinque frane a Montegridolfo (centro storico, capoluogo e Trebbio), quattro a San Leo (Villanova-Maiano, monte San Paolo, Montale Case Carnaio, Iole-Ca Mandrelli) e altrettante a Sant'Agata (strade comunali, ponte Marecchiola e cimitero Sapigno) e tre a Casteldelci (Gattara e torre storica, Durceto-Fragheto). Ci sono anche numerose situazioni che richiedono il consolidamento e la messa in sicurezza di svariati tratti di strada e banchine in Valconca e Valmarecchia.
"Per i soli interventi urgenti di competenza della Provincia - sottolinea Arlotti - occorrerebbero fino a 7 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le ulteriori e considerevoli risorse necessarie per gli interventi di competenza del Servizio tecnico bacino Romagna (ex Genio civile). La risoluzione intende mettere a disposizione fondi proprio per questo, con l'importante impegno a escludere dal patto di stabilità interno gli interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico. Non va dimenticato che in Italia costo dei danni legato ad alluvioni e frane fra il 1944 e il 2012 è stato stimato da Cresme e Ance in 61,5 miliardi di euro e che gli effetti conseguenti ai cambiamenti climatici in atto sono ormai tali che gli eventi estremi in Italia hanno subito un aumento esponenziale, passando da uno circa ogni 15 anni di prima degli anni ’90, a 4-5 l’anno”.
Tra Rimini e Bellaria il derby non è questione di campanile
Tra Rimini e Bellaria il derby non è questione di campanile
Tra Rimini e Bellaria, che domenica si troveranno di fronte al Romeo Neri per la sesta giornata di campionato, gli intrecci sono parecchi ma si comincia dall’ultimo, si parte dall’asterisco in classifica. E’ arrivata infatti mercoledì, per le due società, l’ufficialità della penalizzazione di un punto in classifica da scontare nella stagione in corso. Non un fulmine a ciel sereno, il -1 è infatti previsto dal regolamento in caso di mancata presentazione, nei tempi stabili, della fideiussione di 400.000 euro: la penalizzazione era quindi attesa giacché le due società hanno inoltrato la documentazione in ritardo. Inibiti anche i due presidenti, Biagio Amati e Sauro Nicolini, per quattro mesi il primo (che già sta scontando altri due mesi per una precedente inadempienza sul bilancio), e per sei il secondo. Presidenti con lo stesso core business nelle loro aziende - il mattone per intenderci - e finiti in ginocchio per la pesante crisi dell’ultimo periodo, dopo almeno una quindicina di anni con il vento in poppa. Crisi che ha depresso il pallone riducendo le distanze tra le due, anche se è il Rimini ad aver percorso più strada al ribasso, andando incontro al Bellaria che cerca da sempre di sopravvivere (riuscendoci anche) tra i professionisti, consapevole però, come ha più volte ripetuto il presidente Nicolini, che la categoria è un lusso per la dimensione cittadina. Si fa calcio creativo, ci si arrabatta nelle difficoltà insomma e si tiene duro in attesa di tempi migliori o alla peggio di un naturale ridimensionamento, messo in conto a Bellaria, e molto più difficile da far passare a Rimini. Simili anche nella costruzione della squadra – nei numeri almeno- con oltre 35 giocatori tesserati. No, non si tratta di rosa ampia per far fronte ai tanti impegni del campionato, nessuno delle due potrebbe permetterselo del resto, è quel calcio creativo di cui sopra, quella sorta di casting del pallone che ha preso piede negli ultimi anni, specie nelle società in difficoltà economica, dove giovanotti che farebbero meglio a pensare ad altro, vanno alla ricerca dell’X-Factor e uno su mille, forse, ce la fa. Stessi punti in classifica, erano otto poi diventati sette da mercoledì: due vittorie, due pari e una sconfitta, questi i primi 450’ di campionato per biancorossi e biancoazzurri. Un buon avvio, anzi, un avvio superiore alle attese non fosse altro per il significativo ricambio nelle due squadre e nei rispettivi staff tecnici: bravi tutti ad accorciare i tempi del rodaggio in un campionato dove chi resta indietro difficilmente riuscirà poi a tenersi fuori dalla mattanza studiata dai vertici della Lega per ridurre le formazioni professionistiche. Sarà dura ma si lotta e di questi tempi è già qualcosa. C’è poi altro, in questa sorta di osmosi, il Rimini, ha visto passare in maglia a scacchi alcuni degli artefici dell’ennesimo miracolo biancoazzurro della scorsa stagione, a cominciare da mister Marco Osio, con il secondo Montalti e il preparatore Pironi, per passare poi al campo con il centrale difensivo Martinelli e la coppia d’attacco Nicastro-Fall. Ecco perché in questa sfida ci sta la parola derby, non è tanto una questione di campanile, è derby perché il rivale non è “nemico” diverso, è avversario perché diventato molto simile. Forse troppo.
Francesco Pancari
Guarda Fellini. Guarda Secchiaroli
Guarda Fellini. Guarda Secchiaroli
La mostra Fellini at work (inaugurata a Rimini il 14 settembre presso l'openspace NFC, via XX Settembre 32 Rimini, visitabile su prenotazione al 331 4552165 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) presenta per la prima volta al pubblico riminese una raccolta di fotografie dall’archivio di Tazio Secchiaroli.
Il fotografo, attivo a Roma sin dagli anni Cinquanta come fotogiornalista di quotidiano e di agenzia, sul finire del decennio interpreta appieno quel ruolo della fotografia d’assalto iniziando una vera e propria caccia alle celebrità del jet-set nazionale e internazionale. Roma e le sue piazze, Roma e le sue fontane e tutti quei luoghi di ritrovo che così bene sono rappresentate, dalla discesa un po’ alticcia e comunque allegra nella Fontana di Trevi di Anita Ekberg, che pare quasi, aprire il sipario sulla dolce vita romana che deflagrerà, sin dai primi anni sessanta, nelle notti magiche di Via Veneto, blasonati di ogni angolo del mondo e primedonne sono inseguiti da una schiera di fotografi, ribattezzati proprio da Fellini, paparazzi, a caccia di una foto (in mostra anche due fotogrammi realizzati mentre Walter Chiari si accorge di essere seguito dai fotografi e li affronta). Scatti in genere rubati, ma nel caso di Secchiaroli, capaci di diventare scoop fotografici per le maggiori testate di rotocalchi internazionali: raccontando i costumi e gli eccessi della società romana, dei divi del cinema e le mille sfaccettature dei suoi personaggi, in parte fuggono dai flash e in parte si approssimano alla macchina fotografica, certi del portato di notorietà, che l’essere sorpreso e immortalato da quelle foto, comporta.
Quello che la mostra racconta è invece e soprattutto l’amicizia scaturita tra Secchiaroli e Fellini, il quale, guarda divertito tutto questo agitarsi di personaggi e i fotografi appostati in cerca di uno scoop, come un fenomeno sociale e di costume, un cuore pulsante dello spaccato di vita romana e vuole il fotografo con sé a Cinecittà per raccontare il dietro le quinte dei suoi film, tra i quali, La dolce vita (dove appunto per la prima volta Fellini un attore-fotografo viene chiamato paparazzo), 8 e1/2, Satyricon , Amarcord.
Ed è qui che Tazio Secchiaroli traduce, quasi cristallizza in immagini il cinema di Fellini. Le foto realizzate sul set, mostrano il regista mentre indica agli attori le movenze delle scene e le recita, come fosse egli stesso attore della sua sceneggiatura, personaggio e capocomico prima ancora che regista. Sono scatti realizzati durante le prove con gli attori, negli uffici, dentro i laboratori di scenografia o nel momento della visione e della registrazione, con l’occhio puntato sulla scena attraverso la macchina da presa, lo spazio dell’attore e del regista, fatto di mestiere e di fatica ma anche d’improvvisazione spontanea e fulminante, che Fellini esprime, con tutto se stesso, facendo parte del suo modo di provocare e riconoscere in tutto quel (neo)realismo surreale e poetico da cui il suo sguardo e la sua mente avevano preso le mosse.
Gli scatti qui presentati sono stati catturati dal reporter con lo spirito fulminante del fotografo pronto a cogliere l’attimo, che qui registra quasi in punta di piedi gli ingranaggi e le pieghe della meravigliosa macchina di Cinecittà, con Fellini mattatore assoluto.
Così, nella disarmante verità del bianco e nero un apparente innocuo reportage, visto da dietro le quinte, ha la forza di svelare il realismo surreale di Fellini, lo sguardo di Federico, tutto il mondo onirico, incantato, sensuale, fanciullesco, tanto ossessivo quanto lieve, che formò Federico Fellini e che il regista tradusse in pellicola, regalando al cinema italiano una nuova dimensione estetica e poetica, fatta di realismo e di amore; dell’incanto di Roma e della straripante giocosità di quegli anni; della provincia italiana (e noi riminesi sappiamo bene con quanto epos compiaciuto, il regista tradusse gli anni della sua infanzia e prima giovinezza in quei personaggi suonati e stralunati, ma carichi di passioni umane, ammirati in Amarcord).
Secchiaroli restituisce qui, il lato della persona Fellini, quello della quotidianità, dei rapporti di lavoro, i gesti, le amicizie, le gag e l’ironia, i luoghi d’incontro e di discussione.
Le foto in mostra firmate dall’autore e corredate di timbri e annotazioni, erano conservate nell’archivio di Tazio Secchiaroli. Dopo essere state selezionate e acquisite dalla galleria Photology di Milano nel 1996, sono ora presentate per la prima volta a Rimini all’agenzia NFC che ha curato anche un catalogo, con una esaustiva ed articolata introduzione di Paola Spinozzi, fondamentale viatico per una seria e rivelatrice contestualizzazione della mostra in corso.
Alessandro La Motta
GIORNALAIO 04.10.2013
Air, Giorgetti paga. Rimini, il demanio libera il lungomare. Il Pdl ha un po' di problemi. Oggi l'anniversario di don Giancarlo Ugolini
Aeradria, Air al tribunale fallimentare. "L’avvocato Luca Nebbia, legale della società, per persuadere i giudici che trovare un accordo è meglio di fallire anche per gli stessi creditori, che altrimenti non prenderebbero nulla, ha parlato di una nuova disponibilità dello stesso amministratore delegato, ovvero di accollarsi tutte le spese di procedura (consulenze e tutto il resto) più altri 80 mila euro che verrebbero messi sul piatto del concordato. Se i giudici accettano il concordato, salvando Air dal fallimento, per il cda della società significa allontanare lo spettro di tutti i guai e gli strascichi che seguono una procedura di fallimento", LaVocediRomagna (p.14).
"Questa è una giornata importante per Rimini: torniamo in possesso del nostro lungomare”: lo ha annunciato ieri Andrea Gnassi in consiglio comunale, il Demanio ha ufficializzato il trasferimento a titolo non oneroso dei beni immobili per cui il Comune aveva fatto domanda in modo da poterli riqualificare secondo le direttive del nuovo Masterplan e di pari passo con gli interventi sulle fogne che scaricano a mare. Tra questi beni c’è il lungomare dell’area sud, da piazzale Boscovich a Miramare: 125 mila metri quadri in tutto, per un valore stimato pari a diversi milioni di euro", LaVoce (p.15).
""La cessione dei Lungomare dallo Stato al Comune è un passo importante per i progetti di risanamento ambientale e riqualificazione urbana contenuti nel Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato e nel Masterplan strategico" osserva la parlamentare riminese del Pd Emma Petitti. Le fa eco il collega Tiziano Arlotti, che parla di "fatto straordinario". "Ora –conviene Arlotti - anche la realizzazione degli interventi compresi nel Psbo potrà essere portata avanti su aree di proprietà di cui il Comune avrà disponibilità. Il passaggio importante immediatamente conseguente sarà lavorare perché il ministero dell'Ambiente garantisca la sua parte di finanziamenti, come già promesso dal ministro Orlando"", NuovoQuotidiano (p.5).
Si potrebbe partire quindi con la riqualificazione del lungomare e intanto il Comune torna a investire sulla ciclabile, 221mila euro. "Ma i conti della pista ciclabile, una volta terminati tutti i vari stralci delle opere previste tra il porto e i confini con Riccione, dovrebbero essere alla fine molto più alti. Soltanto per il tratto da piazzale Boscovich a piazzale Kennedy, la cifra prevista nel piano dei lavori pubblici per la ciclabile realizzare e ultimare la pista ciclabile è di 750mila euro. Quella che si vede ancora oggi, e Gnassi e la giunta in questi mesi l’hanno ripetuto spesso, è insomma una ciclabile non definitiva. Durante la stagione invernale ci sarà soprattutto da mettere mano alla pavimentazione, che a pochi mesi dal debutto in alcuni tratti si è già rovinata", ilRestodelCarlino (p.2).
Pdl. "LA FRATTURA c’è, ma nessuno la vuole far vedere. Il Pdl riminese prova ad alzare un muro per nascondere i segni lasciati dallo strappo dell’onorevole Pizzolante, uno dei cinquanta parlamentari dissidenti guidati dal Angelino Alfano. Pizzolante è finito sul banco degli imputati per aver ‘tradito’ Berlusconi e a metterlo sotto accusa sono stati Marco Lombardi e il coordinatore provinciale Fabrizio Miserocchi. A caldo il consigliere regionale e il coordinatore provinciale non erano stati teneri con il parlamentare riminese. «Ha sbagliato, questa mossa cambia le cose» il commento gelido di Miserocchi. «Una scelta criticabile, Pizzolante dovrà giocarsi le sua carte altrove» la sentenza di Lombardi. Passata la nottata, i due big del Pdl riminese provano a fare una parziale marcia indietro. Cercando di allontanare la resa dei conti che la scelta dell’onorevole ha di fatto aperto. Perché dietro la facciata del «Sergio è un amico», si nasconde uno scontro sulle future candidature per le politiche", ilCarlino (p.9).
Oggi è il quarto anniversario della morte di don Giancarlo Ugolini, sono in programma la messa alle 19,30 a Sant'Agostino e l'uscita di un ebook di canti LaVoce ha intervistato Marina Valmaggi (p.16).
03 10 2013 | Rimini | Asili, Pazzaglia: Interrogazione sui numeri del criterio di riminesità
Rimini | Asili, Pazzaglia: Interrogazione sui numeri del criterio di riminesità
Asili, continua la battaglia di Sel, Fds e Idv contro il criterio che stabilisce la necessità di due anni di residenza per l'accesso dei bimbi alle mense scolastiche dei servizi del Comune di Rimini. "Abbiamo chiesto all'amministrazione tramite interrogazione i dati: vogliamo sapere - spiegano Fabio Pazzaglia, Savio Galvani e Stefano Brunori - quante sono le famiglie povere escluse da un criterio ingiusto e dal vago sapore leghista. Lisi parla del welfare come se fosse un fortino che va difeso da un'orda di invasori. Invece dovrebbe lavorare per ampliarlo. Con la sua mentalità il risultato finale è l'esclusione di una parte dei più deboli dal welfare locale. Un fatto intollerabile perché va contro un principio che da sempre caratterizzare la nostra azione politica e amministrativa ovvero la giustizia sociale".
03 10 2013 | Rimini | Il demanio ha sbloccato il lungomare
Rimini | Il demanio ha sbloccato il lungomare
Si parla di 125mila metri quadri di superficie, legati a porzioni strategiche della città, che da oggi sono nella mani Rimini. La notizia attesa è arrivata. La capitale della Riviera è ufficialmente in possesso del suo lungomare. "L'Agenzia del demanio ha ufficializzato il trasferimento a titolo non oneroso dei beni immobili di proprietà dello Stato per i quali il Comune aveva fatto domanda", spiega il sindaco Andrea Gnassi. "La domanda è quella che noi avevamo presentato secondo i criteri del Decreto del fare, che riprende il Federalismo demaniale del 2010 dandogli delle gambe".
Si chiude quindi una fase per Rimini e se ne apre un'altra: adesso nulla osta alla riqualificazione. Forse solo la crisi e le difficoltà negli investimenti. "La città può contare su aeree mai state nelle sue disponibilità, non aree qualunque ma il cuore, e che adesso hanno bisogno di riqualificazione ambientale e trasformazione urbana. Con i project ragionavamo su beni non nostri e su cui si dovevano sostenere dei costi. Adesso la situazione è molto diversa".
Rimini è la prima città italiana a ricevere i decreti dal demanio. "Alzando lo sguardo abbiamo svolto un ruolo nazionale perché in questi mesi io ho lavorato con l'allora, Graziano del Rio, e l'attuale, Piero Fassino, presidente dell'Anci per costruire la proposta dei Comuni per il Decreto del fare", gongola un pochino Gnassi che adesso può davvero mettere mano sul "primo ambito di trasformazione urbana, così come il Masterplan ha ripreso dal Piano strategico".
Fuori dall'operazione resta il Delfinario, "perché si trova su demanio marittimo. Oggi parliamo di tutto il tratto che va dal muretto che delimita gli stabilimenti balneari fino al marciapiedi dall'altro lato della strada e a diverse parti verdi". Da piazzale Boscovich, quindi, rientrando fino all'altezza dell'ancora, per arrivare a Miramare, passando dalla rotonda di piazzale Fellini, piazzale Kennedy, piazzale Benedetto Croce, l'ex noleggio di viale Latina, i giardini di Rivazzurra e così via. Il tutto senza nulla dovere in cambio, come si era invece ipotizzato nei mesi scorsi. "Prima del Decreto del fare, dal confronto con l'Agenzie del demanio era emersa l'ipotesi delle permute con i beni di nostra proprietà, ma ad uso dello Stato. Con il decreto è tutto superato, non ce ne è più bisogno", spiega il sindaco.
Avanti tutta col 'parco del mare' (pedonalizzazione, funzioni, palestra a cielo aperto, dcc.)? "In attesa di questo giorno, noi abbiamo intanto lavorato alla progettazione di quanto ideato dal Piano strategico tradotto nel Masterplan. Adesso devono partire i bandi e gli accordi, ma con le idee chiare. E' per questo che la Regione, la Provincia, la Fondazione sono dentro al Piano strategico alle cui idee abbiamo creduto, tant'è che adesso le traduciamo".
Sui tempi il sindaco resta elusivo, ma spiega che "la riqualificazione del lungomare dovrà dialogare con il piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato, cioè le fogne e il lungomare dovranno procedere insieme. Per ora, quindi, c'è l'impegno della chiusura degli scarichi a mare entro il 2016".
Un esempio di come si procederà è già in essere sul litorale nord, dove "ci sono seri e solidi percorsi avviati. E' in via di sviluppo un progetto nato da residenti e operatori di Viserbella e Torre Perdera che stanno sviluppando ipotesi per integrare il lungomare con gli stabilimenti. Lì siamo più avanti perché non c'era di mezzo il demanio".
03 10 2013 | Rimini | La Fiera decolla con Airet
Rimini | La Fiera decolla con Airet
Un grande business meeting con laboratori di progettazione e di design, un focus espositivo sul made in Italy di settore: è il progetto Airet (The Italian Air Industry Renaissance) che fino a sabato a Rimini Fiera riunisce le filiere dell'aeronautica italiana: dalla meccanica al design, dagli arredi alla tutela ambientale, dalla sicurezza all'aviazione leggera e sportiva. Ampia la sezione di convegnistica e forte la spinta all'internazionalizzazione con buyers da tutto il mondo. (Ansa)