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[Interviste] Memorial, nobel per la pace, in mostra a Rimini
"Il lavoro di Memorial è far emergere l'umano nell'uomo. Puntare la luce su tutto ciò che di buono l'uomo è anche nelle circostanze più terribili". Presidente di Memorial Italia e dal 16 maggio co-presidente di Memorial International ricostituito a Ginevra, Andrea Gullotta, docente universitario esperto di storia e letteratura del sistema Gulag, ha curato l'introduzione della mostra 'Uomini nonostante tutto. Storie da Memorial', proposta dal Meeting nel 2022 e in questi giorni esposta alla Galleria dell'Immagine della biblioteca Gambalunga (fino al 30 maggio, dalle 15,30 alle 19). Attraverso le diverse sezioni, la mostra alterna voci che sottolineano le condizioni disumane, volte a umiliare, annichilire la persona ad altre che parlano della dignità riconquistata, di un bene che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini.
Memorial nasce alla fine dell'esperienza sovietica, nel 1987 grazie al premio Nobel per la pace Andrei Sacharov e alla matematica e attivista per i diritti umani Svetlana Gannuskina. "Quando finalmente la società dopo decenni di dittatura ha la possibilità di parlare di quanto è successo. Gulag, deportazioni, fucilazioni... il fenomeno delle repressioni sovietiche è variegato. Secondo alcune statistiche hanno colpito un cittadino su sei, secondo altre uno su quattro. Non si limita al solo periodo staliniano. Attraverso Bréžnev si estende fino agli anni Ottanta".
Arriva Gorbaciov, segretario del partito comunista russo dal 1985 e presidente dal 1990 e il 1991, e le cose cambiano (per poco). "Si permette alla gente di parlare, di chiedere giustizia. E Memorial abbraccia questa domanda divenendo centro di ricerca e centro di difesa dei diritti umani. Promuove mostre, concorsi nelle scuole e diverse iniziative con scopo educativo". Dopo pochi anni "questo lavoro inizia ad essere osteggiato dal potere. Memorial viene messo all'angolo. Nel 2009 il culmine con l'assassinio di Natalja Estemirova, membro del consiglio direttivo a attivista per i diritti umani in Cecenia".
Arriva il 2021 e le autorità decidono di chiuderlo. “Per diversi motivi. Innanzitutto perché una voce indipendente è più difficile da gestire per il potere. Memorial testimonia una verità storica molto profonda. Anche sotto processo ha sempre detto la verità, ha sempre chiesto giustizia per le vittime del gulag. Mentre lo Stato ha sempre cercato di far passare il messaggio che in fondo bisogna perdonare e andare avanti".
E Memorial non è d'accordo? "Memorial non è interamente d'accordo. Nessuno ha mai pagato per le vittime della repressione. Non risultano condanne per lo Stato sovietico. La Russia non ha mai avuto un processo di Norimberga. Ci sono state, sì, tante leggi per riabilitare le vittime, ma mai un processo ai carnefici, per riflettere". Così "lo stato russo ha ripreso vecchie cattive abitudini".
C'è anche una questione di memoria all'origine dell'ostilità. "La memoria è diventata parte fondamentale della narrazione di Putin, un racconto in disaccordo con quando testimonia Memorial. Putin punta su temi come la vittoria sul nazifascismo, la retorica sui valori russi, la decadenza dell'occidente, da cui la Russia dice di non voler essere contagiata. Memorial non può accettare questa visione ideologica e nostalgica. Il lavoro constante di Memorial, anche attraverso il monitoraggio e la pubblicazione periodica del numero delle violazioni dei diritti umani, genera consapevolezza dal basso, mentre lo Stato impone una visione a cui tutti devono sottostare, una memoria che, per fare un solo esempio, non tiene conto delle vittime musulmane, ucraine, ebraiche".
La chiusura "non ha messo fine alla rete orizzontale in difesa dei diritti. Memorial è rinato come Centro per il rispetto dei diritti umani, mantenendo un filo diretto con le dissidenze". Nel 2022 è arrivato il premio Nobel per la Pace. "Memorial era già stato candidato per tre anni, senza mai raggiungere l'obiettivo. Proprio nel 2022 non ci speravamo più, perché l'anno precedente il premio era andato ad un russo, Dmitrij Muratov, il direttore della Novaja Gazeta. E invece il comitato ha voluto dare un messaggio di speranza all'area della ex Unione sovietica. Memorial, infatti, ha ricevuto il premio assieme all'attivista bielorusso per i diritti umani Ales Bialiatski e all'associazione ucraina Center for Civil Liberties. Il messaggio che ne traggo è che la speranza è nella società civile, che può portare libertà e democrazia. Proprio mentre da quella parte del mondo arrivano segnali di violenza e di morte, il comitato ha scelto di premiare chi può dare un messaggio di pace, ha voluto indicare una possibile via di speranza per un futuro comune di pace".
Un futuro di pace. Nell'ambito della mostra, giovedì 25 maggio si è tenuto l'incontro 'Ritessere i fili della pace, da dove ripartire?' con l'arcivescovo di Mosca Paolo Pezzi (in collegamento), Elena Mazzola, presidente della ong Emmaus di Kharkiv, il docente di lingua e letteratura russa Adriano Dell'Asta. Qual è il contributo che Memorial può dare? "La rinascita di Memorial International è un messaggio universale di pace. Significa che si può ripartire da quello che ci unisce, da quello che in maniera più specifica unisce Russia e Ucraina. E' da lì che si deve ripartire”. La scorsa settimana (il 16 maggio 2023) a Ginevra è stato quindi ricostituito Memorial international, "rimettendo in rete tutte le associazioni che nel mondo portano il nome Memorial, con un particolare riguardo per i russi e gli ucraini costretti a emigrare a seguito del conflitto in corso. I colleghi russi ovviamente non possono essere coinvolti ora, ma il lavoro di oggi è perché un giorno l'esperienza di Memorial sia nuovamente possibile anche in Russia". Il Memorial international risorto a Ginevra ha tre presidenti: la russa Irina Scerbakova, l'ucraino Evgenij Zacharov e Gullotta, in rappresentanza dell'Unione Europea. Il 17 maggio una delegazione del nuovo Memorial International ha incontrato l’Alto Commissario per i diritti umani dell'Onu, Volker Turk, per discutere delle violazioni dei diritti umani in Russia e Ucraina.
E il popolo russo? Può essere coinvolto in questo processo di pace? "Spesso in Italia e all'estero si pensa a un popolo russo silente che accetta supinamente. E invece i fatti raccontano di centinaia di persone che ogni settimana vengono arrestate perché protestano contro la guerra. I sondaggi che circolano, quelli che parlano di un 70 per cento dei russi favorevoli alla guerra, sono governativi. C'è un perché. Significa che un funzionario del governo contatta telefonicamente le persone le quali, vista la situazione, non è detto che rispondano secondo quello che pensano. Il popolo russo non è soggiogato, la Russia ha dato sempre grandi insegnamenti a tutta l'umanità".
Così come la cultura russa. Non sembrerebbe un momento facile per studiosi e appassionati del genere... "E' un momento indubbiamente difficile. C'è questa una grossa discrasia tra l'amore per questa cultura e quello che questa cultura sta producendo di brutto. C'è anche la certezza che la Russia non può essere solo quella delle z e dei carri armati. La Russia è Dostoevskij, Sacharov. Noi crediamo in quella Russia e in quei russi che hanno saputo cambiare l'umanità. Sarà quella Russia a vincere, o almeno io ci spero. Trovo molto interessante sul tema il libro curato da Simone Guagnelli dello scorso anno, Generazione Putin, che raccoglie sedici saggi scritti da slavisti italiani tutti cresciuti sotto l'ombra di Putin".
Attraverso scambi epistolari e oggetti ritratti, a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività, la mostra lascia emergere storie straordinarie di umanità, di amicizia, di dolore e di verità. Documentano una passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. Quale parte della mostra preferisce? "Le lettere del meteorologo Aleksej Wangenheim, ogni volta che me le ritrovo in mano mi sciolgo. Quanta bellezza umana si può riconoscere in questo papà che scrive alla figlia le sue lezioni di biologia, pur dentro una circostanza tragica. Per lui ho una predilezione personale".
Filomena Armentano
26 maggio
L’Europa tra gli alluvionati | I sindaci battono cassa | Estate, rinforzi da fine maggio
Alluvione, approvato il decreto da 2 miliardi
(Rimini) Due miliardi subito per garantire il soccorso e l’assistenza alle popolazioni e alle aziende colpite dall’alluvione e di procedere rapidamente al superamento della fase emergenziale. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge con le misure per l'Emilia Romagna e le Marche. "È un decreto legge con i primi interventi urgenti, molto corposo, ci sono molte misure", ha commentato la presidente Giorgia Meloni.
Tasse. si prevede: la sospensione, dal 1 maggio 2023 al 31 agosto 2023, dei termini relativi agli adempimenti e versamenti tributari e contributivi, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamento, in scadenza a partire dal 1 maggio. La sospensione vale per gli adempimenti verso le amministrazioni pubbliche previsti a carico di datori di lavoro, di professionisti, di consulenti e centri di assistenza fiscale che abbiano sede o operino nei territori coinvolti dagli eventi alluvionali, anche per conto di aziende e clienti non operanti nei territori stessi";
il differimento al 31 dicembre 2023 del termine per l’ultimazione degli interventi effettuati su unità immobiliari ubicate nei territori interessati, ai fini del bonus 110%;
il differimento del pagamento delle rate in scadenza nell’esercizio 2023 dei mutui concessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ai comuni e alle province interessati;
la sospensione dei pagamenti delle utenze, già deliberata dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA);
il rinvio fino al 31 luglio 2023 delle udienze dei procedimenti civili e penali e la sospensione dei termini processuali e dei giudizi civili e penali nel caso in cui la parte o il difensore siano residenti nella zona colpita dall' evento alluvionale;
la sospensione, dal 1° maggio 2023 al 31 agosto luglio 2023, dei termini nei giudizi amministrativi, contabili, militari e tributari;
la sospensione, dal 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023, dei termini dei procedimenti amministrativi;
la possibilità di accedere ad apposite prove di recupero dei concorsi per i residenti nelle zone alluvionate;
l’equiparazione del periodo di assenza dal servizio al servizio effettivamente prestato per il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni che non possa svolgere la prestazione lavorativa neppure attraverso la modalità agile;
la sospensione, per i comuni, dei termini per la fornitura di dati richiesti per le rilevazioni previste dal programma statistico nazionale;
l’istituzione del “Fondo straordinario a sostegno della continuità didattica”, con una dotazione 20 milioni di euro, per la ripresa della regolare attività didattica nelle istituzioni scolastiche dei territori colpiti dall’evento alluvionale e la possibilità per il Ministero dell’istruzione e del merito di introdurre, con ordinanza, misure specifiche in relazione alla valutazione e allo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione;
la possibilità, per le università e le istituzioni di alta formazione presenti nei territori colpiti dall’alluvione, di svolgere attività didattica ed esami con modalità a distanza;
l’esonero dal versamento di tasse e contributi universitari per gli studenti interessati dall’alluvione;
l’istituzione di un fondo pari, per il 2023, a 3,5 milioni di euro, per il finanziamento di interventi manutentivi delle sedi universitarie e a favore del personale docente, tecnico e amministrativo;
l’entrata in vigore da subito dell’articolo 140 del nuovo Codice degli appalti, relativo alle “procedure in caso di somma urgenza e di protezione civile”, che prevede la possibilità di “disporre l’immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 500.000 euro o di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità”;
la possibilità per i lavoratori delle aziende di accedere alla Cassa integrazione emergenziale con un unico strumento, di nuova istituzione e per tutti i settori produttivi, ivi compreso quello agricolo, fino a un massimo di 90 giorni e fino a un massimo complessivo per questa fattispecie di 580 milioni di euro;
lo stanziamento di 298 milioni di euro per l’introduzione di un’indennità una tantum, fino a 3.000 euro, in favore dei collaboratori coordinati e continuativi, dei titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale e dei lavoratori autonomi, che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi alluvionali;
l’intervento rafforzato del Fondo centrale di garanzia in favore delle imprese, con copertura di 110 milioni di euro e aumento della garanzia anche fino al 100 per cento, al fine di agevolare una ripresa quanto più possibile rapida delle attività economiche del territorio;
la concessione di contributi a fondo perduto, per il tramite di Simest S.p.a. e fino a 300 milioni di euro, per i danni subiti dalle imprese esportatrici;
la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro, a valere sul fondo di cui alla legge 29 luglio 1981, n. 394, dedicata a finanziamenti a tassi agevolati per le aziende, con quote a fondo perduto del 10 per cento;
la sospensione, per società e imprese, dei versamenti relativi al diritto annuale dovuto alle Camere di commercio, degli adempimenti contabili e societari, del pagamento delle rate di mutui o finanziamenti di ogni genere;
la destinazione di 100 milioni di euro del “Fondo di solidarietà nazionale – interventi indennizzatori” alle imprese agricole danneggiate, con l’ampliamento della possibilità di accedere agli interventi compensativi alle produzioni e alle strutture aziendali assicurabili ma che al momento dell’evento non risultavano coperte da polizze assicurative. Gli aiuti sono concessi a complemento dei risarcimenti del “Fondo Agricat”. Si prevede la possibilità per la Regione compente di richiedere un’anticipazione per erogare le prime risorse, necessarie per garantire la continuità produttiva. Sono inoltre previste disposizioni per il riparto tra regioni e province autonome delle somme per il ristoro dei danni subiti dalle imprese agricole colpite dalla siccità 2022;
la destinazione di una quota di 75 milioni di euro del fondo per l’innovazione in agricoltura al sostegno di investimenti e progetti di innovazione realizzati da imprese nei settori dell’agricoltura, della zootecnia etc. con sede operativa nei territori colpiti;
l’attribuzione al commissario straordinario siccità del compito di verificare lo stato di efficienza e manutenzione delle opere di drenaggio delle acque meteoriche realizzate sull’intero territorio nazionale;
un contributo di 8 milioni di euro per il potenziamento e ripristino delle strutture sanitarie delle zone interessate dagli eventi alluvionali;
la maturazione, in ragione di un terzo, dei crediti formativi del triennio 2023/2025 relativi alla formazione continua in medicina, per tutti i professionisti sanitari che abbiano svolto in maniera documentata l’attività professionale nei territori colpiti dall’emergenza;
il rifinanziamento per 200 milioni di euro del Fondo per le emergenze nazionali per il 2023;
la proroga di alcuni termini per i comuni (con riferimento all’anno 2022, si prevede che il raggiungimento degli obiettivi di servizio – tra cui servizi sociali territoriali ed educativi per l’infanzia – sono certificati attraverso la compilazione delle schede di monitoraggio da trasmettere digitalmente alla SOSE entro il 31 luglio 2023; la proroga al 31 luglio 2023 del termine di invio delle certificazioni relative alla perdita di gettito connessa al Covid-19; il differimento del termine per approvazione del rendiconto 2022 al 30 giugno 2023; la proroga al 31 luglio 2023 del termine di trasmissione dei dati contabili del rendiconto 2022 alla Banca Dati delle Amministrazioni pubbliche).
Ai fini della copertura finanziaria degli stanziamenti, tra l’altro, si autorizza fino al 31 dicembre l’Agenzia delle dogane e dei monopoli a effettuare estrazioni straordinarie del Lotto e del Superenalotto e alla vendita dei beni mobili oggetto di confisca amministrativa, anche in deroga alle disposizioni sul numero degli incanti, disponendo il trasferimento al bilancio dello Stato degli introiti che ne derivano. Inoltre, si introduce un sovrapprezzo di un euro per l’accesso ai musei statali per il periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 settembre 2023, con la previsione di destinare i maggiori incassi a interventi di tutela e ricostruzione del patrimonio culturale e al sostegno degli operatori della cultura e dello spettacolo dei territori colpiti.
Infine, si semplifica la disciplina in materia di realizzazione di nuova capacità di rigassificazione nazionale e si qualificano come opere di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, quelle a ciò finalizzate mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione.
Alberta Ferretti: "Perché la sfilata ci sarà"
(Rimini) Dopo una riflessione successiva ai drammatici fatti che hanno scosso la regione Emilia-Romagna negli scorsi giorni, il Gruppo Aeffe, in accordo con il Sindaco di Rimini e in condivisione con le istituzioni, la Regione e il Governo, nelle figure del Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni e del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, ha deciso di confermare lo svolgimento della sfilata Resort 2024 del brand Alberta Ferretti, in programma il 26 Maggio presso Castel Sismondo a Rimini.
"Consapevole del peso della tragedia che si è abbattuta su migliaia di famiglie e aziende nel proprio territorio, il Gruppo Aeffe e le istituzioni credono fermamente nella necessità di dimostrare la resilienza di una regione e di un popolo, quello romagnolo, che ha dimostrato in molteplici occasioni di avere in se’ quella forza e quella resistenza necessarie per superare i momenti più drammatici".
A dimostrazione "della propria vicinanza verso la popolazione colpita dalla drammatica alluvione, il Gruppo Aeffe si impegnerà con una donazione a beneficio di associazioni attive sul territorio. Al contempo, l’azienda si sta attivando anche per organizzare un’asta benefica dedicata alle VIC del brand Alberta Ferretti, durante la quale verranno battuti pezzi speciali d’archivio. I proventi dell’asta, oltre che quelli della vendita di una T-shirt decorata con la scritta “Io ci sono”, saranno interamente devoluti in beneficenza. Inoltre, il Gruppo Aeffe ha raggiunto un accordo con i propri dipendenti per devolvere il corrispettivo di un’ora di lavoro e l’azienda farà un ulteriore donazione di pari importo".
La sfilata firmata Alberta Ferretti "segnerà un momento di ripartenza per la Riviera Romagnola colpita dall’alluvione proprio nel momento in cui si prepara ad inaugurare la stagione del turismo estivo, uno dei motori principali dell’economia locale".
“La Romagna è una terra di grandi lavoratori, capaci di ripartire davanti ad ogni ostacolo, con la tenacia e la forza che li contraddistinguono nel mondo. Eventi come questo – afferma il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni – sono ora ossigeno per il tessuto economico e per far capire che d’estate e non solo, la Romagna è un luogo d’arte, di cultura e di magia, di mare e grande storia, dove passare delle favolose vacanze. Senza dimenticare che durante la serata, grazie ad Alberta Ferretti e alla collaborazione con Cinecittà, verrà portato in scena il riminese Fellini, indiscusso genio del cinema”.
“In questo momento stiamo lavorando alla sfilata in un’atmosfera di grande tristezza per quello che sta accadendo intorno a noi, a pochi chilometri dalle nostre case e dalla nostra azienda. Mi sono posta tante domande in questi giorni, non nego di aver seriamente pensato di fare un passo indietro annullando l’evento, ma poi, dopo essermi confrontata a lungo con le istituzioni, a cui va tutta la mia stima per come stanno gestendo l’emergenza, ho capito come la nostra sfilata potesse portare con se’ un importante messaggio di positività,” spiega Alberta Ferretti, Fondatrice e Direttrice Creativa dell’omonimo marchio. “La macchina che alimenta l’organizzazione di una sfilata e di un evento di respiro internazionale come quello che ci accingiamo a mettere in scena è grande e complessa, e coinvolge tante persone che da mesi stanno lavorando al progetto. Tanti professionisti locali stanno collaborando con noi in questo momento e oggi più che mai è importante rispettare l’impegno che ci siamo presi nei loro confronti, alimentando un ciclo virtuoso di ripresa e ripartenza delle diverse attività economiche della zona. Al contempo, credo che davvero la creatività e la bellezza oggi siano strumentali per stimolare quella positività e quell’ottimismo che il popolo romagnolo coltiva da sempre in un’atmosfera di grande accoglienza e umanità. Mi auguro che la mia sfilata possa anche dimostrare al pubblico internazionale che l’Emilia-Romagna sta combattendo in prima linea per ricostruire ciò che la potenza della natura ha distrutto e si sta preparando per accogliere i tanti turisti che ogni stagione visitano le nostre città e le nostre spiagge con orgoglio e determinazione.”
"Rimini e la Romagna vogliono ripartire dopo l'immensa tragedia che ne ha colpito il corpo e l'anima. Ci stiamo tutti rimboccando le maniche, giorno e notte, per farci trovare pronti a essere quello che siamo: il cuore dell'Italia che ospita e ti fa sentire sempre a casa tua,” dichiara Jamil Sadegholvaad, Primo Cittadino di Rimini. “Per noi ripartire vuol dire tornare ad avere fiducia perché è lavoro e sicurezza per centinaia di migliaia di famiglie e persone. Ringraziamo il Gruppo Aeffe per questa sensibilità che ci dà l'opportunità di guardare avanti anche dopo i prossimi giorni, le prossime settimane, i prossimi mesi. Abbiamo bisogno come l'aria che respiriamo di tornare anche alla normalità delle cose che abbiamo in programma. Rimini e la Romagna vi aspettano".
A sostegno del territorio, sono attive due raccolte fondi, una promossa dal MiC, che coinvolge il mondo della cultura (IBAN: IT21 Z030 6905 0481 0000 0015 390 - Causale: “Emergenza alluvione Emilia-Romagna e Marche”), e una della Regione Emilia-Romagna (Iban: IT69G0200802435000104428964 - Causale: "Alluvione Emilia-Romagna").
Sadegholvaad ai tedeschi: "abbiamo bisogno del vostro aiuto"
A Francoforte, dove ha promosso l'attività del palacongressi, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad si è affidato a un ricordo che ha a che fare con il'alluvione della scorsa settimana in Romagna, "una storia che qualche anno fa mi raccontò un bagnino di Riccione riguardo ai tedeschi".
L'8 giugno 1964 un terribile, tragico uragano colpì l'intera costiera romagnola, da Cesenatico a Cattolica, e giù fino ad Ancona. "Ci furono morti e tutto un litorale, già approntato per la stagione turistica e con gli alberghi pieni, spazzato via in pochi attimi da quello che era un parente alla lontana di un vero e proprio 'tsunami'. Restava solo una sequenza ininterrotta di macerie, distruzione e una comune sensazione di fine di tutto. I danni stimati furono di parecchi miliardi di lire di allora. Eppure già dal giorno dopo, con le lacrime non ancora asciugate sul viso, i bagnini, i riccionesi, i riminesi, scesero in spiaggia per rimettere subito in ordine, facendosi largo faticosamente e cercando di ridare una forma gradevole a quell'ammasso di legno, detriti, ferro. E questi eravamo noi e siamo noi, ancora oggi. Quello di cui siamo fatti. Non si può spiegare e non si possono evocare ipotesi antropologiche o culturali: siamo gente che nasconde il dolore dietro al lavoro e alla voglia di ripartire. Ma, continuava il suo racconto quel bagnino riccionese, allora non restammo da soli: furono proprio i turisti tedeschi che la stessa mattina, insieme ai nostri, scesero in spiaggia per rimettere in piedi cabine, pulire, confortare, aiutare. Loro e tanti altri ci fecero il dono della loro vacanza e quella memorabile stagione turistica poté essere salvata immediatamente, tornando in poche ore a una quasi normalità. Ancora oggi, a Riccione, credo si festeggi la festa dell'amicizia italo tedesca nella data di quello spaventoso accadimento di 59 anni fa, l'8 giugno".
In volo verso la Germania, quindi, il ricordo riaffiora nella mente del sindaco, che decide di condividerlo proprio con i tedeschi. "Mi viene in mente tutto questo mentre sto volando in Germania e penso al dramma ancora più grande ed esteso di questi giorni. Siamo fatti così: non ci arrendiamo, non aspettiamo neanche che le lacrime si asciughino, abbiamo una tempra speciale in cui la reazione al dolore è l'ottimismo. Ce lo hanno insegnato i nostri nonni, i nostri genitori, continuano a farlo in queste ore i nostri ragazzi, in quella che potrebbe essere un evento di ricostruzione anche 'morale' del nostro Paese come fu l'alluvione di Firenze del 1966".
Ma non possiamo dimenticare l'altro insegnamento che ci viene dal racconto dell'anziano di Riccione: "nel 1964 ci hanno aiutati. Furono gli ospiti, gli amici, gli antenati dei giovani che ancora oggi affollano le nostre spiagge e magari verranno proprio qui tra pochi giorni per trascorrere in Riviera la classica vacanza della Pentecoste. Perché allora come oggi saremo pronti tra pochi giorni ad aprire i nostri ombrelloni. Noi romagnoli facciamo da soli ma, e non è una contraddizione, abbiamo insieme bisogno degli altri. Ieri dei turisti tedeschi, oggi delle istituzioni e di tutti gli italiani. Non siamo abituati a chiedere perché siamo fatti così ma anche stavolta dobbiamo sapere che abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti".
25 maggio
“Esclusi dagli aiuti” | Sant’Agata è libera | “Minoranze imbavagliate”
24 maggio
Due miliardi per l’emergenza | Un metro sopra il mare | Come nel 1964