Giovedì, 15 Febbraio 2024 08:57

M'illumino di meno, monumenti al buio

Il Comune di Rimini aderisce venerdì 16 febbraio alla nuova edizione di M’Illumino di Meno, la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico e sugli stili di vita sostenibili promossa da Caterpillar, trasmissione radiofonica in onda su Radio Rai 2. Una manifestazione a cui l’amministrazione comunale ha deciso di partecipare anche quest’anno, ventesima edizione dell’iniziativa, spegnendo simbolicamente la statua di Papa Paolo V in piazza Cavour, la vicina fontana della Pigna e il bimillenario Ponte di Tiberio (lato monte). Tre monumenti simbolo che rimarranno al buio dal crepuscolo all’alba, così da accendere l’attenzione sulla necessità di un mondo più sostenibile, anche attraverso un uso parsimonioso delle risorse, in chiave anti-spreco.

“L’iniziativa “M’illumino di Meno” compie 20 anni - è il commento dell’assessora alla transizione ecologica del Comune di Rimini, Anna Montini – e il Comune di Rimini come ogni anno aderisce con l’obiettivo di sensibilizzare su quanto la crisi climatica e la necessità di una trasformazione dei nostri stili di vita siano oggi un’evidenza scientifica, ma anche un’opportunità. Spegnere, pedalare, rinverdire, migliorare le nostre abitudini, è questo l’invito dell’iniziativa e come Comune di Rimini in questa occasione vogliamo ricordare che soltanto nel corso dell’anno appena passato, il 2023, abbiamo visto la messa a dimora di 450 alberi lungo i viali, parchi pubblici, di cui 65 donati da privati, a testimonianza di una sensibilità diffusa e trasversale della comunità. A questo si aggiunge anche l’aumento, ad esempio, di collegamenti importanti per i percorsi ciclabili, con i tre nuovi sottopassi ciclopedonali recentemente ultimati in corrispondenza della rotatoria di via Coriano, di via Della Fiera e della zona Padulli, per una rete ciclabile complessiva che oggi si estende per 134,5 km totali in tutta Rimini”. 

Promuovere la ricostruzione delle relazioni, riducendo così i casi di recidiva e rafforzando il tessuto sociale.  È questo uno degli obiettivi centrali della giustizia riparativa, tema al centro di un incontro pubblico dal titolo “Vita e giustizia: Sentieri di riparazione” promosso dalla cooperativa di solidarietà sociale L’Ovile, in collaborazione con il Comune di Rimini nell’ambito del progetto regionale “Territori per il reinserimento, servizi per la giustizia riparativa e a favore delle vittime di reato”, approvato da Cassa delle Ammende con il co-finanziamento della regione Emilia-Romagna.   

L’iniziativa, in programma giovedì 15 febbraio, alle ore 16, presso il Cinema Teatro Tiberio (Via San Giuliano 16 – Borgo San Giuliano) vedrà la partecipazione di due ospiti d’onore: Agnese Moro, figlia dello statista Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, e Franco Bonisoli, protagonista della lotta armata degli anni ’70 e partecipe del rapimento. I relatori offriranno la loro storia e la loro esperienza per dimostrare come una riconciliazione sia possibile: la giustizia riparativa rappresenta un nuovo approccio di riparazione del danno e ripristino delle relazioni che passa da un percorso che permette di arrivare a una comprensione condivisa dei fatti e ad un riconoscimento reciproco tra le parti, con la responsabilizzazione del “reo” e la possibilità per la “vittima” di riappropriarsi dell’evento, ritrovando un ruolo attivo nel processo di risoluzione dei conflitti.

Mercoledì, 14 Febbraio 2024 08:48

Affidi e adozioni in calo, Comune in azione

Adozioni, affidi e un nuovo approccio ai servizi sociali per i minori mediante un potenziamento dei servizi e un maggiore protagonismo del territorio intorno ai temi della famiglia. È intorno a questi pilastri che il comune di Rimini, insieme alle realtà del distretto sociosanitario, ha messo in campo una riorganizzazione del settore della tutela minori finalizzata a un potenziamento delle attività rivolte alle famiglie e a un rilancio degli affidi e delle adozioni.

“Il percorso di approvazione di questo nuovo assetto è il risultato di un lavoro corposo che, come amministrazione comunale, stiamo portando avanti da oltre un anno insieme al dirigente e al Distretto, al fine di migliorare le prestazioni a tutela e protezione dei minori - è il commento dell’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. L’obiettivo è quello di dare slancio a una maggiore collaborazione tra le diverse realtà che gravitano intorno al mondo della tutela minori, grazie anche a una ‘chiamata alla solidarietà’ di associazioni, volontari e famiglie che si mettono a disposizione per affiancarci nei diversi gradi di intervento sociosanitari, che possono andare dall’affidamento alle semplici azioni di volontariato. Mettiamo al centro i bambini e i loro bisogni, al fine di prevenire situazioni drammatiche e particolarmente dolorose. Per fare questo serve anche che nessun genitore si senta sola nell’affrontare le difficoltà della vita quotidiana”.

A fare da filo rosso e da bussola alle iniziative e agli investimenti, in particolare, un nuovo modo di concepire il settore della tutela minori, inteso non più solo come un compito istituzionale, ma come una responsabilità condivisa da tutte le componenti cittadine; una sorta di chiamata alle armi delle famiglie per le famiglie.

“Lo scopo è che tutte le famiglie siano nella comunità per fare comunità - aggiunge l’assessore -. A loro dedichiamo anche il Mese di maggio, una novità unica, una full immersion sui temi che riguardano le famiglie con un calendario ricco di eventi e iniziative che possano dare vita a una riflessione collettiva”.

Un rinnovamento generale che si articola in un insieme di misure con la quale l’amministrazione comunale si impegna dunque a promuovere un dialogo aperto e costruttivo tra i mondi che ruotano attorno alla crescita e al benessere dei ragazzi, con l’obiettivo di lavorare per una città sempre più a misura di bambino e famiglie.

Mediante una pluralità di interventi strutturali e di nuove iniziative in calendario, il Comune di Rimini, di concerto con il Distretto, mira a ridefinire e innovare l’approccio delle politiche per la tutela minori nel solco del dialogo, della partecipazione e del valore della squadra.

Tante famiglie, Una città: è appunto questo il titolo che dà il nome a questo patto cittadino per la tutela minori, restituendo il senso di una partecipazione di tutta la comunità - dagli enti istituzionali alla sanità, dalle scuole al volontariato passando per le stesse famiglie - in modo da valorizzare un lavoro sinergico capace di garantire un efficientamento dei servizi, e, al contempo, un ambiente di sostegno e solidarietà per i minori e le famiglie.

In particolare, l’iter si compone di alcuni tasselli principali, cui seguirà anche la programmazione a maggio del Mese per le Famiglie tra workshop, laboratori, incontri, occasioni di aggregazione e socialità.

Adozioni e affidi, un’unica equipe distrettuale per un’accoglienza unica

Il Distretto di Rimini mette in campo un progetto di rafforzamento e riorganizzazione della tutela minori mirato a migliorare le prestazioni e a rilanciare i numeri per l’affido che in questi ultimi anni hanno registrato una generale battuta di arresto nonostante le tante prese in carico di minori in difficoltà da parte dei servizi territoriali.

Dall’assunzione di nuovi assistenti sociali alla costituzione di nuovi uffici, il progetto punta a segnare un’evoluzione di un settore vitale e centrale per la comunità. In particolare, l’amministrazione comunale, in sinergia con gli altri soggetti del Distretto, ha definito un nuovo assetto del servizio che prevede una maggiore specializzazione degli operatori. Questo si traduce in un’unica equipe integrata tra sociale e sanitario che agisce a livello distrettuale per una gestione unica (affido e l’adozione), con la sinergia anche dei professionisti del Centro per le Famiglie e degli enti del Terzo Settore operanti da anni sul territorio in materia di affido e adozione.

Lo scopo è quello ottimizzare le risorse a disposizione e assicurare una gestione più efficace delle prestazioni sociosanitarie erogate.

In questi anni si è registrata una generale diminuzione delle pratiche di affido: nel 2022 ad esempio sono stati conclusi 14 affidi più 7 iniziati, mentre nel 2023 c’è stato un caldo con 11 pratiche di affido portate a termine e 9 iniziative.

Quadro generale dello stato degli affidi nell’ultimo triennio:

Minori in affido: 57 nel 2021; 57 nel 2022 e 52 nel 2023

Affido giudiziale
(casi più gravi, in cui il minore è necessariamente allontanato dal nucleo d’origine): 48 nel 2021, 43 nel 2022 e 40 nel 2023

Affido consensuale
(quando i genitori del minore acconsentono al progetto di affidamento e lo formalizzano in uno specifico accordo stipulato con il servizio pubblico o privato titolare del caso): 1 nel 2021, 4 nel 2022 e 6 nel 2023

Affido residenziale
(quando il minore dorme nell’abitazione degli affidatari almeno 5 notti a settimane): 45 nel 2021, 42 nel 2022 e 42 nel 2023.

Affido diurno (il minore è affidato per parte di una giornata): 4 nel 2021, 5 nel 2022 e 4 nel 2023

Sostegno familiare: 8 nel 2021, 10 nel 2022 e 6 nel 2023

 

Patto territoriale: i comuni del Distretto, l’Ausl, le scuole e i servizi educativi mettono a sistema un lavoro di squadra per ottimizzare i servizi a favore di minori e famiglie

Il Patto territoriale si innesta all'interno dei dispositivi del programma Pippi - PNRR e rappresenta un importante lavoro di collaborazione interistituzionale tra i comuni del Distretto, l’azienda sanitaria Usl, le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi, con l’obiettivo di creare una rete di co-programmazione e co-progettazione per mettere a sistema le risorse e lavorare in maniera integrata a favore dei minori e delle famiglie.

Un lavoro di squadra che si fa sistematico mediante un modus operandi partecipativo e collaborativo con il quale i soggetti firmatari del Patto mirano a coordinare meglio gli interventi e le diverse azioni, così da valorizzare le competenze e skills di ogni realtà. Un laboratorio innovativo di rete che, attraverso un’unione di forze e di ‘teste’, punta a massimizzare l’efficacia delle risorse a disposizione per il settore e a fornire un supporto completo e individualizzato alle famiglie del territorio distrettuale.

Con il presente Patto territoriale, gli enti firmatari costituiscono le premesse per la creazione di uno strumento utile a definire buone prassi e procedure stabili di relazione e collaborazione interistituzionale nella logica della prevenzione, quale concetto cardine dell'intero processo.

 

Il contrasto all’isolamento sociale attraverso il valore della comunità. Nasce il progetto di Vicinanza solidale dove le famiglie aiutano altre famiglie

‘Vicinanza solidale – Tante famiglie, una città’ è una iniziativa focalizzata sul sostegno alle famiglie più fragili del territorio che vivono situazioni particolarmente complesse e che sono a rischio esclusione sociale: difficoltà economiche, lavoro precario o assente, condizioni di alterato equilibrio psico-sociale (situazioni in carico al Tribunale dei minori, tutela dei figli congiunta con servizi territoriali ecc.).

Il programma, in particolare, si basa sull’idea della solidarietà e del supporto reciproco tra le famiglie della collettività: ecco perché, attraverso lo strumento della Vicinanza solidale le famiglie del territorio ricevono sostegno e affiancamento da parte di altre famiglie o singoli cittadini volontari che mettono a disposizione il loro tempo per dare risposta ai bisogni quotidiani di fronte ai quali si può trovare una famiglia nella fase di crescita dei figli. Un supporto che si traduce in un aiuto concreto e pratico, volto a contrastare situazioni di isolamento sociale e di difficoltà.

Per fare degli esempi semplici: il volontario può accompagnare i ragazzi del nucleo affiancato a fare sport, aiutarli a fare i compiti dopo scuola, coinvolgerli in attività di socializzazione, eccetera.

Ogni affiancamento prevede la collaborazione di un tutor che partecipa direttamente alla costruzione dell'accordo; una sorta di ‘custode’ del processo.

Grazie a un approccio imperniato sull’empowerment genitoriale e sull’uso delle risorse interne ed esterne della comunità, la Vicinanza solidale, mettendo al centro il valore delle relazioni umane, si propone di creare una rete di sostegno reciproco e solidale, favorendo l’integrazione di tutti gli individui nel territorio e un senso di appartenenza al luogo dove abitano e vivono, Rimini.

Martedì, 13 Febbraio 2024 08:54

La protesta dei trattori a Rimini

Anche a Rimini ieri è andata in scena la protesta dei trattori. "Basta imporre vincoli per favorire le importazioni", "Basta elemosina più valore all'agricoltura": sono alcune delle frasi sui carrtelli esposti sui mezzi di lavoro agricoli accanto al tricolore italiano. Gli imprenditori si sono dati appuntamento verso le 8 su un campo vicino alla statale 16, all'altezza del ponte sulla Marecchiese, per pi metersi in fila uno ad uno sulla Adriatica a partire dalle 10,30. "Il traffico non è stato bloccato, solo rallentato nei momenti del raduno dei mezzi agricoli. Poi la protesta ben visibili da chi entra ed esce da Rimini si è parcheggiata nell'area verde", spiega l'agenzia Ansa.

La commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, presieduta dalla consigliera regionale Francesca Marchetti, ha fatto oggi tappa a Rimini dedicando una seduta di approfondimento al progetto che vede Rimini insieme alla Romagna candidata a Capitale italiana della Cultura per il 2026. Mentre si avvicina la data delle audizioni a Roma – in calendario il 4 e 5 marzo – dove Rimini sarà chiamata a presentare contenuti e obiettivi del suo progetto di candidatura – oggi nella sala del Consiglio Comunale il dossier di candidatura è stato presentato alla delegazione regionale, con la partecipazione dell’assessore alla Cultura Mauro Felicori. A introdurre la commissione, alla quale sono intervenuti l’advisor e coordinatore della candidatura Paolo Verri e la co-direttrice artistica Cristina Carlini, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad che ha esordito ringraziando a nome della città la Commissione e l’assessore Felicori “per la vostra attenzione e partecipazione a un progetto di futuro che riguarda Rimini, la Romagna, la regione tutta”.

La candidatura di Rimini a capitale della Cultura per l'anno 2026, già entrata tra le 10 'finaliste', “è un punto di partenza e non di arrivo. Per me in qualche modo, abbiamo già vinto. La candidatura infatti è figlia di una crescita soprattutto di consapevolezza di questa città, che grazie ad un percorso avviato negli anni ha riscoperto se stessa, superando quella visione di terra di soli ‘ombrelloni’ a cui siamo molto legati e ancora oggi fondamentale, ma che per un periodo sembrava bastasse a se stessa. La nostra è una candidatura oggettivamente nuova nel senso che corre sul filo sottile di un rasoio: va letta nell'accezione più ampia e moderna del termine cultura, in cui non esiste una gerarchia alta/bassa. Il senso di tutto è nel claim che abbiamo scelto, derivazione di un motto dialettale apparentemente in un italiano scalcagnato: Vieni Oltre. Oltre è la curiosità, la necessità di alzarsi in punta di piedi per guardare oltre la siepe, vedere cosa c'è al di là, senza restare arroccati. Vieni oltre è la capacità di includere e accogliere, caratteristica unica di Rimini. Non mi piacciono le autocelebrazioni, ma non esagero se dico che Rimini è la città più immaginata d'Italia. Ogni italiano ha un ricordo di Rimini per esserci stato. Rimini è citata 671 volte nei titoli di una canzone italiana. Rimini è una spiaggia, è Fellini, è Tondelli, è De Andrè; è Sergio Zavoli, è lo scandaloso tempio malatestiano, è Tonino Guerra, è la Francesca di Dante primo personaggio protofemminista d'Italia, è Piero della Francesca, è l’arrivo della via Flaminia e poco distante il km zero della via Emilia, è il Ponte di Tiberio e l'Arco d'Augusto. E’ una distesa infinita di ombrelloni, è la discoteca, è il corpo, ed è stata anche ‘riminizzazione’. Siamo stati i primi ad aprire le porte alla vacanza ‘democratica’ in cui la spiaggia non era solo prerogativa dei ricchi. Siamo stati la riviera delle colonie, e colgo l’occasione per chiedere a questa stessa commissione di rivederci proprio per ragionare insieme sul tema. Siamo anche un esempio di apertura ed inclusione al mondo e un modesto esempio è il fatto che siamo la prima città in Italia ad avere un sindaco di seconda generazione, il sindaco col 'cognome strano'.   Il nostro progetto, il nostro dossier, esalta queste vocazioni. Come ho detto prima, questo è un punto di partenza e non una gara. Lo dico chiaramente perché sappiamo tutti che questa non è una competizione sportiva o meglio, se lo è, è influenzata da elementi che magari c'entrano poco o nulla con la sostanza delle cose. È avvenuto così prima e probabilmente avverrà anche domani. L'unica cosa che chiede Rimini e credo anche la Regione è che si resti sul merito delle cose, sull'eccezionale anomalia di una candidatura nuova, inedita di una città e un territorio, ufficializzata per altro nei giorni e nelle settimane terribili dell’alluvione e sostenuta con entusiasmo dai sindaci e dalle comunità della Romagna. A loro va il mio ringraziamento, così come al team che ci sta accompagnando in questo percorso dalla direzione artistica con Paolo Verri, Francesca Bertoglio e Cristina Carlini e tutto il direttivo e lo staff del settore cultura dell’Amministrazione”.

Mercoledì, 07 Febbraio 2024 22:03

Pantani, verso una nuova archiviazione

Il 14 febbraio sarà il ventesimo anniversario dalla morte di Marco Pantani. Il campione di ciclismo  fu ritrovato cadavere a Rimini in un residence del lungomare. Proprio in questi giorni secondo l'agenzia Agi la Procura di Rimini sarebbe orientata a chiedere l'archiviazione della terza inchiesta sulla morte del 'Piratà, quella con cui quale la famiglia, soprattutto la madre Tonina, ha sempre sostenuto l'ipotesi dell'omicidio.

Secondo quanto appreso dall'agenzia Agi, anche da questo ultimo filone di inchiesta non sarebbero emerse novità tali da far propendere per l'ipotesi che Pantani sia stato ucciso. "L'autopsia e gli esami all'epoca rivelarono che il decesso, avvenuto tra le 11.30 e le 12.30, fu causato da un edema polmonare e cerebrale conseguente a un'overdose di cocaina e psicofarmaci", scrive l'agenzia.

Secondo i dati Istat gli arrivi e pernottamenti turistici nei Comuni non rivieraschi della Provincia di Rimini sono stati nel 2023 rispettivamente 83.613 e 196.679. Numeri significativi se confrontaticon i dati del 2000, quando gli arrivi furono 13.590 e i pernottamenti 45.163. Da allora i due indicatori sono stati sempre più o meno in crescita, fatta eccezione per il 2020 con il covid. Soprattutto però, fa notare il presidente della provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad, i numeri del 2023 “riportano una crescita complessiva del 4,6 per cento nei pernottamenti rispetto al 2022, ancora più evidente se li si confronta con l’ultimo anno pre pandemico, il 2019, nei confronti del quale il salto in avanti sfiora il 20 per cento”.  Se nel 2019 gli arrivi erano stati 73.962 e i pernottamenti 164.754, già nel 2022 si è registrato il sorpasso con 78.336 arrivi e 187.871 presenze.

“La soglia psicologica delle 200mila presenze è a un passo e, guardandosi indietro ad inizio millennio, salta agli occhi la crescita dell’accoglienza turistica nei paesi della cintura mediana, della Valconca e della Valmarecchia pur con un ‘asterisco statistico’ da segnalare: sino al 2010 il territorio riminese non comprendeva i 7 (ora 9) Comuni, precedentemente nella Provincia di Pesaro Urbino”, spiega Sadegholvaad. 

“In ogni caso la crescita c’è stata e, dopo la pandemia, è chiaramente trainata dal fenomeno delle cosiddette ‘residenze turistiche diffuse’, gli Airbnb e piattaforme analoghe per intenderci, la cui presenza è in sensibile crescita nei paesi dell’entroterra. Il dato però su cui riflettere è però anche un altro: dal punto di vista del ‘peso’ complessivo di arrivi e pernottamenti sul totale della provincia il numero, pur in lieve crescita, continua ad attestarsi su percentuali che viaggiano dal 2 al 2,3 percento”.

Tuttavia, “nessuno pensa, anzi vuole, che le aree interne diventino la costa perché la forza di qui luoghi è proprio il differente contesto naturale e storico. Ma credo vi siano le condizioni per provare, nei prossimi 5 anni, a incrementare quei numeri agendo sulla promozione (devo dire che APT e Visit Romagna su questo stiano facendo un ottimo lavoro, operando su segmenti di mercato in forte espansione, a partire dal bike), sulla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturale, sugli eventi (cercando anche una migliore sinergia nei calendari perché capita che alcune iniziative si sovrappongano), sugli accordi con i grandi attrattori della costa (IEG e Palazzi dei Congressi), sui collegamenti e su una riflessione più analitica e laica circa il fenomeno degli Airbnb, esploso spontaneamente senza che ancora il tessuto politico ed economico lo abbia ancora bene afferrato nelle sue reali criticità e potenzialità”, conclude Sadegholvaad.

Crescita annua degli arrivi e delle presenze in provincia di Rimini. E' quanto rilevano le statistiche provvisorie dell'anno 2023 relative al movimento turistico, rese disponibili dalla Regione Emilia-Romagna, elaborate dall'Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna Tuttavia ancota non si registra il recupero sul 2019, anno pre-covid. Si confermano migliori i risultati per la clientela straniera rispetto a quella nazionale. 

I dati provvisori relativi al movimento turistico nel 2023, in provincia di Rimini, rilevano una crescita annua degli arrivi del 6,7% (3.646.296 unità) e delle presenze dell'1,5% (14.699.301 unità). Migliori i risultati della clientela straniera rispetto a quella italiana; nel dettaglio: +3,6% gli arrivi italiani e -2,2% le presenze nazionali, +19,1% gli arrivi stranieri e +13,6% le presenze estere.

Rispetto all'anno pre-covid abbiamo però una situazione ancora negativa, sia sul fronte degli arrivi (-3,8% sul 2019) sia su quello delle presenze (-9,5%). Incremento delle presenze in tre comuni della riviera: Rimini +3,7%, Bellaria-Igea Marina +0,8% e Misano Adriatico +6,8%.

In calo invece le presenze a Riccione -2,1% e a Cattolica -1,9%. Positivi i risultati ottenuti dai due principali comuni dell'entroterra riminese, ovvero Santarcangelo di Romagna +7,3% e Verucchio +0,9%, così come aumentano le presenze nelle località dell'Appennino +10,8%.

Si è svolto mercoledì l’incontro tra i residenti di via Ugo Bassi e l’amministrazione comunale. a tema la scarsa sicurezza del quartiere causata dallo stato di abbandono dell’immobile della ex nuova questura. I residenti hanno chiesto al comune di Rimini “un presidio fisso da parte delle forze dell’ordine”. Allo scopo hanno già raccolto oltre 400, la petizione è pubblicata su Change.org. 

La delegazione è stata accolta a palazzo Garampi dagli assessori Juri Magrini e Roberta Frisoni. Magrini ha detto alla delegazione che porterà in prefettura l’istanza per l’attivazione del presidio fisso. In ambito di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha aggiunto MAgrini, si pptranno “valutare anche ulteriori azioni coordinate”.

In merito al progetto di riqualificazione presentato da Ariminum sviluppo immobiliare, Asi, la proprietà delll’area da decenni in abbandono, ha risposto Frisoni. L’assessora ha ribadito che il progetto deve “essere necessariamente inquadrato in relazione agli altri progetti che ricadono nel quadrante, dalla Cittadella della sicurezza all’ex Caserma Giulio Cesare”, annunciando a breve la presentazione del progetto per lo stadio. «Il nodo resta la necessità di trovare un’armonia tra la particolare collocazione territoriale, lungo via Roma, la superficie commerciale e la proposta di superficie accessoria prevista a supporto, che appare nella sua formulazione sin qui presentata non in linea con analoghi interventi della medesima portata commerciale presenti in zona e non sostenibile per la mobilità di un’area su cui insistono arterie stradali ad elevata circolazione e appunto hub attrattivi come lo stadio e la futura cittadella sicurezza”.

Giovedì, 01 Febbraio 2024 08:53

Economia: calano le imprese straniere

Calano le imprese straniere attive nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini a fine dicembre 2023, diversamente dalla stabilità regionale e dall'aumento nazionale, secondo i dati Infocamere-Movimprese, elaborati dall'Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna. Le imprese straniere aumentano in diversi settori ma a pesare sul risultato negativo, in termini tendenziali, sono le diminuzioni avvenute nei due principali, ovvero Costruzioni e Commercio. In un contesto in cui prevalgono nettamente le imprese individuali, si rileva una decisa crescita delle società di capitale.

Le imprese straniere: Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Al 31 dicembre 2023 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 8.755 imprese straniere attive, che costituiscono il 12,5% del totale delle imprese attive (13,9% in Emilia-Romagna e 11,5% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2022 si riscontra un calo delle imprese straniere del 2,3%, diversamente dalla sostanziale stabilità regionale (-0,2%) e dall'aumento a livello nazionale (+1,9%).

I principali settori economici risultano le Costruzioni (35,2% delle imprese straniere), il Commercio (27,0%), l'Alloggio e ristorazione (9,5%), Industria Manifatturiera (7,5%), le Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (5,5%), Trasporti (3,7%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,7%). Rispetto al 31/12/2022 si registra un aumento nella maggior parte di questi, ma a pesare sul risultato complessivo sono le diminuzioni avvenute nei due principali. Nel dettaglio, in termini di variazioni positive si riscontra un +4,8% nell'Alloggio e ristorazione, +1,4% nel Manifatturiero, +5,1% nelle Altre attività di servizi, +2,9% nei Trasporti e +4,6% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese; in termini negativi, invece, si rileva un calo pari a -5,0% per le Costruzioni e -6,3% per il Commercio.

Le imprese straniere con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono, rispettivamente, alle Costruzioni (29,0%), ai Trasporti (15,7%), al Commercio (15,0%), alle Altre attività di servizi (14,6%), al settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (14,2%), all'Industria Manifatturiera (11,4%) e all'Alloggio e ristorazione (11,3%).

Riguardo alla natura giuridica, la maggior parte delle imprese straniere sono imprese individuali (77,3% del totale), alle quali seguono, con molto distacco, le società di capitale (14,9%) e le società di persone (7,3%). Nel confronto con l'anno precedente crescono decisamente le società di capitale (+10,2%) e, in forma più lieve, le società di persone (+3,7%), mentre calano le imprese individuali (-4,9%).

 Le imprese straniere: focus provinciale Rimini

Al 31 dicembre 2023 in provincia di Rimini si contano 4.790 imprese straniere attive, che costituiscono il 13,9% del totale delle imprese attive (13,9% anche in Emilia-Romagna e 11,5% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2022 si riscontra un calo delle imprese straniere dell'1,6%, diversamente dalla sostanziale stabilità regionale (-0,2%) e dall'aumento nazionale (+1,9%).

principali settori economici risultano le Costruzioni (32,9% delle imprese straniere), il Commercio (30,5%), l'Alloggio e ristorazione (10,6%), l'Industria Manifatturiera (5,0%), le Altre attività di servizi (soprattutto servizi alle persone) (4,9%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,1%) e i Trasporti (3,3%). Rispetto al 31/12/2022 si registra un aumento in cinque di questi ma a pesare sul risultato complessivo sono le diminuzioni nei due principali. Nel dettaglio, in termini di variazioni positive si riscontra un +6,1% nell'Alloggio e ristorazione, +0,8% nel Manifatturiero, +4,9% nelle Altre attività di servizi, +3,1% nel settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +2,6% nei Trasporti; in termini negativi, invece, si rileva un -4,0% per le Costruzioni e -5,1% per il Commercio. I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono, rispettivamente, Costruzioni (31,0%), Trasporti (18,2%), Commercio (17,5%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (16,2%), Altre attività di servizi (15,7%), Alloggio e ristorazione (10,8%) e Industria Manifatturiera (9,8%).

Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere, prevalgono nettamente le imprese individuali (74,9% del totale), seguite, a debita distanza, dalle società di capitale (16,5%) e società di persone (8,0%). In termini di variazione annua crescono decisamente le società di capitale (+9,1%) e, in forma più lieve, le società di persone (+4,1%), mentre calano le imprese individuali (-4,1%).

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (54,1%), classificato come "Grande centro urbano"; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (9,9%), Bellaria-Igea Marina (7,1%), Santarcangelo di Romagna (3,8%) e Coriano (1,6%), ossia nei cosiddetti "Comuni di cintura" (totale 22,4%), e di Cattolica (5,5%), Misano Adriatico (3,2%) e San Giovanni in Marignano (1,8%) ("area del Basso Conca", totale 10,5%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,0%), San Clemente (1,6%) e Montescudo-Monte Colombo (1,4%) (Valconca), Verucchio (2,4%) e Novafeltria (1,1%) (Valmarecchia).

comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive risultano essere, nell'ordine, Sassofeltrio (20,3%), Rimini (17,2%), San Clemente (16,2%), Bellaria-Igea Marina (15,2%), Verucchio (14,8%), Montescudo-Monte Colombo (14,3%), Morciano di Romagna (13,8%), Talamello (13,5%), Gemmano (12,7%), San Leo (12,5%) e Cattolica (12,2%).

Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un'analisi per nazionalità) sononell'ordine, Albania (775 imprese), Romania (421), Bangladesh (387), Cina (283) e Marocco (159); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 56,4% del totale straniero.

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