Martedì, 28 Novembre 2017 12:02

Nikolli, Lisi: “Giustizia è stata fatta”

(Rimini) “Petrit Nikolli sarà ricordato come un uomo generoso, a cui la vita è stata tolta per il solo fatto di aver salvato un’altra vita, quella della nipote, schiacciata sotto il peso della violenza che quotidianamente subiva per mano del suo compagno”. Così il vicesindaco di Rimini ricorda l’idraulico ucciso a Rivabella il 25 maggio 2016. Ieri in tribunale a Rimini, la sentenza per i suoi assassini: venticinque anni di reclusione sia per Lek Preci sia per il figlio Edmond, marito della nipote di Petrit, 23 anni per l’altro figlio, Altin.

“Petrit però - ricorda Lisi - era soprattutto un marito e un padre di famiglia: per questo all’indomani della sentenza che ha portato alla condannda dei tre autori del delitto consumato nel maggio del 2016, il mio pensiero va a Linda, la moglie di Petrit, la madre dei suoi quattro figli, di cui l'ultimo, Ethan Piero, nato solo dopo l’omicidio. Un bimbo che non conoscerà mai il papà, ma che ha la fortuna di avere come madre una donna straordinaria, forte e coraggiosa, che in questi mesi ha stretto i denti, si è rimboccata le maniche, non si è mai arresa, nonostante sia rimasta vedova con un figlio in grembo e tre da mantenere. Una donna che non ha mai chiesto nulla, ma a cui la comunità riminese ha dato tanto, senza clamore, con quella generosità genuina di cui la nostra città sa essere capace”.
“Per Linda, per i suoi figli, la sentenza di ieri consente di mettere un punto e di continuare a ricostruirsi una vita nella consapevolezza che giustizia è stata fatta. Ringrazio il Tribunale di Rimini anche per la celerità con cui si è arrivati a sentenza, evitando così il protrarsi di una ulteriore sofferenza”.

(Rimini) Il consiglio comunale di Coriano voterà questa sera l'ultima variazione di bilancio del 2017, che contiene due importanti voci di entrata.
La prima riguarda 80.400 euro di somme provenienti dall'indennità di disagio ambientale per i rifiuti speciali dell'impianto di incenerimento di Raibano, la metà dei quali (40.200 euro) trasferiti ai comuni aderenti al protocollo di intesa e la restante parte destinati a coprire interamente le domande di riduzione della Tari per i soggetti in difficoltà economiche mentre la restante parte viene stanziata per rimborsare i fruitori del Centro Ambiente per le posizioni precedenti al 2013.

In fase di approvazione del bilancio di previsione era stata destinata la somma di 15.500 euro(pari alla spesa sostenuta nel 2016) per coprire le agevolazioni della Tassa Rifiuti per le utenze domestiche per le categorie in difficoltà economiche, con l'impegno di coprire tutte le richieste di esenzione. Le domande pervenute per il 2017 ammontano a 108, per un importo di 21.750 euro e grazie a questo intervento tutti coloro, (anziani, soggetti svantaggiati, nuclei familiari in difficoltà), che hanno i requisiti, potranno beneficiare dell'esenzione o della riduzione al 75% della tassa, senza così dover escludere alcuna domanda, come precedentemente previsto da bando.
Altri 30mila euro vengono destinati per riconoscere, nel prossimo anno, il rimborso dei conferimenti di rifiuto differenziato ai fruitori del Centro Ambiente e che, grazie al loro impegno, hanno contribuito all'aumento della percentuale di raccolta differenziata nel Comune di Coriano.

I rimborsi finanziati riguardano le annualità antecedenti al 2013 e nel 2018 verranno applicati e saranno visibili gli sconti alle bollette.
Per i rimborsi successivi al 2013 attueremo un piano rimborso brevissimo poiché l'ammontare del rimborso è molto più contenuto in considerazione della modifica della disciplina, che da Tarsu è diventata Tares prima e poi Tari.

La seconda riguarda un contributo regionale, di circa 28mila euro per la videosorveglianza a fronte di una spesa di oltre 40mila euro grazie alla quale si metterà in sicurezza i principali edifici comunali e le zone circostanti. Si tratta della prima fase di un progetto che nell'arco della legislatura coinvolgerà anche le frazioni.
Sono inoltre stati previsti circa 46mila di lavori per il completamento della facciata esterna del municipio grazie ad uno storno di fondi dal capitolo dei cimiteri i cui interventi previsti verranno realizzati utilizzando le economie da ribasso d'asta per circa 50mila euro.

Martedì, 28 Novembre 2017 11:01

Novelli, Celestini torna con Pueblo

(Rimini) “Pueblo è la seconda parte di una trilogia che comincia con Laika. In entrambi i casi si tratta di vicende di personaggi che vivono ai margini della narrazione alla quale siamo abituati. Personaggi che non hanno alcun potere e spesso stentano a sopravvivere, ma si aspettano continuamente che il mondo gli mostrerà qualcosa di prodigioso. Ci credono talmente tanto che alla fine il prodigio accade. Ignorano il potere di Dio o degli eserciti. La loro forza e la loro debolezza sono la stessa cosa, per questo, pur essendo ai margini della società vorrei che riuscissero a rappresentarla per intero. Questo spero di provocare: che lo spettatore professionista borghese, il giovane laureato o lo studente che ancora vive coi genitori si identifichi in un barbone o in una prostituta rumena, non perché vive la stessa condizione sociale, ma la stessa condizione umana”.

Così Ascanio Celestini, fra gli autori più rappresentativi del teatro di narrazione, racconta il suo ultimo lavoro. L’attore romano torna a raccontare le ombre e le luci della periferia con Pueblo, in scena giovedì 30 novembre alle 21 sul palco del Teatro Novelli di Rimini (sezione Tracce D contemporaneo). Un ritorno, quello di Celestini, che due anni fa presentò a Rimini Laika, lo spettacolo di cui Pueblo, come dichiarato dallo stesso autore, è una sua ideale continuazione.

L’artista ritorna infatti negli stessi luoghi in cui palpitava la vita della sua precedente creazione: il bar, il supermercato, il marciapiede, la fabbrica; la periferia, intesa come margine del mondo, ma anche isola dove l’umanità è più forte, più viva e più visibile proprio perché nessuno guarda. Qui vive Violetta, giovane cassiera che incarna un mondo di disillusioni, di sogni traditi e di vite vissute tra la fatica del quotidiano e la bellezza delle persone che vi si incontrano. Voci differenti s’incontrano all’interno di un bar per ritrarre un universo fatto di povertà, ma capace di brillare come un diamante, un mondo di ignoranza e di atavica saggezza.

(Rimini) Il sindaco e la giunta comunale s’impegnino a realizzare in un luogo istituzionale un presepe a cura dell' amministrazione comunale. Lo chiede il consigliere comunale di Forza Italia, Nicola Marcello. Lo chiede come gesto di sensibilizzazione rispetto al dramma dei cristiani perseguitati.
“Le persecuzioni hanno segnato profondamente la storia del cristianesimo fin dai suoi esordi, ma come papa Francesco ha ribadito più volte, attualmente le violenze contro i cristiani sono più numerose che in passato”, ricorda Marcello. “Secondo i dati forniti dal Center for Study of Global Christianity, nel 2016 circa 90 mila cristiani sono stati uccisi per la loro fede, cioè un morto ogni 6 minuti e, di questi il 70 per cento sono stati uccisi in Africa perché si sarebbero rifiutati di imbracciare le armi nei conflitti tribali; il restante 30 per cento è stato massacrato durante attentati terroristici, persecuzioni ordinate dal governo (come in Corea del Nord) o durante la distruzione di villaggi”. Inoltre, “paragonando le statistiche di tre diversi centri di ricerca degli Stati Uniti e del Censur, risulta che in 102 Paesi del mondo fra i 500 e i 600 milioni di cristiani non possono professare liberamente la loro fede”.


Per Marcello, “questi dati attestano, che senza voler dimenticare o sminuire le sofferenze dei membri di altre religioni, i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato del mondo”. Per cui, “appare davvero necessario che in tutto il mondo le comunità cristiane si mobilitino in difesa del diritto di professare liberamente la propria fede e i propri valori e che questo riguardi in particolare il mondo occidentale”. Nel nostro continente a riportare drammaticamente alla ribalta la tematica è il terrorismo. “Purtroppo diversi attentati hanno costituito un vero e proprio attacco al cuore dell'Europa e quindi a valori e stili di vita dell'intero mondo occidentale”.
Negli ultimi decenni, ricorda Marcello, anche la popolazione italiana si è arricchita della presenza di cittadini provenienti da altri paesi, anche extraeuropei, che professano diversi credi e confessioni religiose. “Ogni politica di accoglienza necessariamente deve trovare efficace soluzione attraverso il riconoscimento e il rispetto delle proprie tradizioni e non può essere fondata in alcun modo sulla rinuncia dei propri valori e dei propri simboli”, ricorda Marcello da buon esponente di centro destra. “La nostra cultura occidentale ed europea è fondata sui valori dell'Umanesimo e della tradizione cristiana ed il presepe rappresenta oltre che cultura e tradizione, uno straordinario messaggio di pace, serenità, civile convivenza tra i popoli e speranza nel futuro in particolar modo per le giovani generazioni”. Per Marcello, “la realizzazione dell'esposizione di simbologie religiose in pubblici locali non contrasta con una concezione della laicità delle istituzioni”. E quindi “appare opportuno responsabilizzare ciascun componente il consiglio comunale quale espressione della cittadinanza a testimoniare l'identità culturale e religiosa della nostra comunità, in particolare con l'approssimarsi delle festività natalizie”.

(Rimini) Tre condanne, emesse dalla Corte d'Assise di Rimini per l'omicidio di Petrit Nikolli, 40enne elettricista di origine albanese, avvenuto la notte del 25 maggio del 2016 perché aveva ospitato a Rimini la nipote ventenne fuggita dalla Lombardia e dal marito che la trattava come una schiava. I giurati popolari hanno condannato a 25 anni di carcere, con l'esclusione della premeditazione, il marito Edmond Leci, metalmeccanico albanese di 25 anni, e suo padre Lek Leci, 48 anni. A 23 anni è stato invece condannato il fratello Altin Leci. Alle cinque parti civili costituite in giudizio, 300 mila euro di provvisionale. Per i tre albanesi, la scorsa udienza il pubblico ministero Paola Bonetti aveva chiesto l'ergastolo.
Edmond Leci, con il padre Lek e il fratello maggiore Altin, era partito dalla Lombardia per vendicarsi. Dopo l'omicidio i tre erano tornati a Gorgonzola (Milano), dove la squadra mobile li aveva arrestati. A confessare l'omicidio fu però solo il padre Lek (Ansa).

Martedì, 28 Novembre 2017 09:21

28 novembre

Condannati i killer di Nikolli | Molestie in spiaggia | Le classifiche ballerine

(Rimini) Le ragazze del Punto Rosa fanno un appello a tutte le donne colpite dal tumore, “di seguire la strada conosciuta e scientificamente avvalorata; loro stesse possono testimoniare giornalmente la voglia di vivere e di combattere anche per quelle che non riescono a farlo da sole, perché guerriera non si nasce, ma si diventa”. Così il comunicato stampa dell’associaizone dopo il caso riportato dal Resto del Carlino, di una donna operata d’urgenza a Santarcangelo per un tumore al seno che riteneva di poter curare con la dieta e l’argilla.

“Tutte le donne alle quali viene diagnosticata una neoplasia della mammella non devono e non possono affidarsi a cure alternative non comprovate da studi scientifici che mettono a rischio la loro vita. Queste donne devono affidarsi a medici dei centri oncologici specializzati nel settore. Non riusciamo proprio a capire, per quanto riguarda le donne colpite da carcinoma mammario, perché alcune di queste non si rivolgano alle unità senologiche, soprattutto in Romagna dove abbiamo una Breast Unit (Rimini/Santarcangelo) certificata a livello Europeo per la qualità della sua diagnostica, della sua chirurgia e delle cure oncologiche svolte in tempi veloci con la massima competenza e dove tutte sono accompagnate per mano nel percorso di guarigione”, ribadiscono dal Punto Rosa.

“Purtroppo abbiamo conosciuto donne (ne hanno parlato giornali e TG nazionali) che si erano affidate a cure non convenzionali e a "stregoni" sono purtroppo decedute. Il nostro appello è rivolto a tutti, alle donne restie a curarsi, ma anche ai loro familiari e conoscenti, ai quali vogliamo dire che anche noi "donne e ragazze del Punto Rosa" abbiamo avuto paura degli interventi chirurgici e delle terapie oncologiche, anche noi abbiamo sofferto e, a volte, abbiamo provato vergogna incrociando lo sguardo di chi era colpito dalle nostre bandane o parrucche. Anche noi abbiamo avuto paura di non farcela! Per questo vi invito a chiamare il nostro punto di ascolto (3273280074) non per dare consigli su come curarsi, ma per dimostrarvi che il cancro si può vincere e noi ne siamo la prova”.

Molte donne “hanno perplessità sulle cure chemioterapiche, perché pensano che l'eventuale perdita dei capelli possa influire sulla loro femminilità ancora di più di quanto non faccia l'asportazione del seno. Si sentono segnate dalla caduta dei capelli, inconsciamente isolate e sole. Proprio per queste ragioni il Punto Rosa si è impegnato ad acquistare Dignicap (macchina contro la caduta dei capelli nelle donne in chemio terapia), ora presente nel reparto di oncologia dell'ospedale Infermi di Rimini. Alcuni giorni fa, ad un incontro di supporto psicologico, una giovane madre R.R. ha testimoniato con entusiasmo il suo percorso di chemioterapia con l'uso di Dignicap. Ha raccontato e mostrato tutti i suoi capelli che hanno resistito alla chemioterapia. Il percorso non è stato facile, ma con determinazione ha superato le difficoltà ed ha esortato le altre donne ad utilizzare la macchina e soprattutto a non mollare alla prima avversità”.

L'associazione il Punto Rosa, che “sostiene l'unità senologica di Rimini e Santarcangelo, nonostante le innumerevoli promesse, è ancora senza una sede nella quale accogliere le donne; un luogo dove offrire un supporto psicologico a quelle persone che non sanno come comportarsi di fronte al tumore,; un luogo dove le ragazze dell'Associazione potrebbero condividere, non solo le loro le paure o frustrazioni provocate dalla malattia, ma anche i percorsi virtuosi della guarigione da anni siamo in attesa di risposte dalle istituzioni. Quanto ancora dovremmo aspettare?”.

(Rimini) “Dobbiamo partire da un assunto di base dal quale non possiamo prescindere: quando si parla di qualità dell’aria che respiriamo ma più in generale dell’inquinamento delle aree urbane, non possiamo pensare che ci siano azioni risolutive calate dall’alto. La svolta necessaria è quella nei comportamenti individuali. Il problema vero è che c’è poca conoscenza di quali siano le buone pratiche per migliorare l’ambiente in cui viviamo nel quotidiano”. Così l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini, Anna Montini, è intervenuta durante la terza commissione consiliare, convocata questa mattina per discutere la mozione presentata dal consigliere comunale Carlo Rufo Spina sul tema della salvaguardia della salubrità e respirabilità dell’aria in centro storico.
Nello specifico la mozione chiedeva, oltre ad “adottare soluzioni idonee per risolvere il grave problema della salvaguardia della salubrità e respirabilità dell’aria nelle aree pedonali del centro storico”, di “rottamare e dismettere i mezzi inquinanti quali i trenini-bus con motore diesel sostituendoli con navette elettriche”, ed “emanare un divieto assoluto di circolazione in area pedonale per qualsiasi genere di mezzo commerciale a motore”.

Durante la commissione, l’assessore Montini ha sottlineanto come si stia “lavorando per migliorare la qualità del parco mezzi, ma anche in questo caso è sbagliato pensare che rinnovare di punto in bianco la totalità dei mezzi possa essere un’azione virtuosa: al contrario, dobbiamo considerare il ciclo di vita di un prodotto e il carico di inquinamento che genera la produzione di un mezzo ex novo e non solo al carico di inquinamento che esso genera in fase di utilizzo. Ci sono tanti economisti ambientali che sostengono questo approccio, a volte trascurato: quindi è giusto procedere con un ricambio dei mezzi inquinanti, ma sarebbe più opportuno farlo con la corretta gradualità, così come stiamo facendo”. Il dirigente Alberto DellaValle ha inoltre precisato come Start stia rinnovando il parco mezzi (dei 27 nuovi bus Euro 6 per il trasporto scolastico 21 sono a metano) e come stia procedendo anche al rinnovo degli altri mezzi sempre sostituendoli con Euro 6. Amministrazione e gestori stanno anche ragionando rispetto ad una rivisitazione del Traporto Pubblico locale, attraverso forme sperimentali quali la creazione di linee ad alta frequenza su corsie riservate o il servizio a chiamata nelle zone dove la domanda è pù bassa.

“E’ opportuno ricordare come solo una parte dell’inquinamento dell’aria è dovuto alle emissioni dei mezzi a motore, mentre in gran parte l’alto valore delle emissioni (Co2, PM10 e PM2,5) sono dovute al riscaldamento. Ecco perché torno a ripetere che sono importanti le azioni quotidiane dei singoli. Quest’anno per la prima volta è stato sottoscritto un accordo su tutto il bacino padano tra le Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto che ha aumentato le prescrizioni in questo senso con anche il divieto di uso di camini a legna o stufe a pellet (se inferiori al 75% di efficienza) in presenza di altri sistemi di riscaldamento; i risultati si possono ottenere solo con azioni coordinate su vasta scala”.

Altro tema affrontato riguarda l’accesso alla Ztl dei mezzi che trasportano le merci per le attività commerciali del centro storico. Il progetto allo studio è quello di garantire due fasce orarie per le consegne delle merci di grande volume, mentre per le merci di piccole dimensioni si introdurrà il servizio di cargo bike, con i vettori che potranno scaricare i prodotti in aree di scambio, come i parcheggi a ridosso del centro.

Legata alla qualità dell’aria anche la questione delle piantumazioni. “Abbiamo un piano di posa di nuove alberature che stiamo portando avanti – conclude l’assessore Montini - ma ogni giorno agli uffici arrivano richieste di abbattimenti da parte di privati, magari per un minimo danneggiamento del muretto di casa. Legittimo, ma credo che sia meglio un muretto un po’ rialzato che un albero, magari di più di cinquant’anni, in meno”.
Nella seduta la terza commissione ha discusso anche la mozione presentata dal Consigliere Gennaro Mauro su “Valorizzazione del centro storico; piazza Cavour e nuova piazza dell’Arco d’Augusto”, con la quale si chiedeva la valorizzazione del Largo Giulio Cesare attraverso una nuova pavimentazione e lo spostamento della statua di Giulio Cesare dal piazza Tre Martiri all’inizio del Corso, oltre ad una rivisitazione degli stalli di sosta esistenti. “L’area dell’Arco D’Augusto è già stata oggetto di interventi di valorizzazione – ha sottolineato l’assessore Sadegholvaad – mentre c’è un’ipotesi di spostamento della statua di Giulio Cesare, che si valuterà in relazione con gli enti competenti”.

(Rimini) E’ passato solo un giorno di tempo tra la pubblicazione di due classifiche sulla qualità della vita nelle città italiane, ieri quella di Italia oggi, oggi quella del sole24ore. Strano ma vero, per il giornale del gruppo Class Rimini cala di quattordici posizioni, per quello di Confindustria sale di sei. “Tutto in un giorno - commenta il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - senza quest’anno neanche dovere aspettare le canoniche due settimane di distanza per procedere a commenti senz’altro motivati ma diametralmente opposti. La coincidente pubblicazione delle tradizionali due classifiche sulla qualità della vita delle province italiane mette bene in evidenza la componente ‘effimera’ del’iniziativa. Basata sì su analisi, ricerche, riflessioni e soprattutto una gran quantità di numeri ma poi, nella sostanza, sintetizzata in graduatorie agli antipodi. A dimostrazione che la ricerca del fattore ‘qualità della vita’ di un territorio non è così facile né afferrabile attraverso un mero logaritmo”.
Sorge un dobbio. “Visto che, in discreta parte, i dati utilizzati sono gli stessi dove posiamo lo sguardo? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Ogni anno il dibattito oscilla, con l’oscillare di queste ricerche, vere e proprie montagne russe della statistica sociale; ma andrebbe definitivamente inteso che il senso di questi lavori non è la classifica in sé (davvero un aspetto troppo facile ma alla prova dei fatti poco più che ‘ludico’) ma semmai la focalizzazione su alcuni elementi che forse indicano una fotografia più reale dello ‘stato dell’arte’ di un territorio provinciale peraltro anomalo come il nostro”.

Gnassi ne cita “rapidamente tre, per comodità: il dato sulle start up, quello sul consumo del suolo e la migrazione ospedaliera. I primi due andrebbero messi a specchio: da una parte abbiamo la provincia di Rimini tra gli ultimi posti per utilizzo edificatorio del territorio a causa di una situazione storica e cronica; dall’altro l’entrata nella top ten italiana di imprenditori- soprattutto giovani- che puntano su nuove tecnologie, recupero di artigianato, reti e connessioni imprenditoriali moderne e al passo con la concorrenza mondiale. Se incrociamo quest’ultimo indicatore con il calo della disoccupazione giovanile, avremo ben chiaro il quadro di prospettiva: la provincia di Rimini può e deve uscire da un modello invasivo, in buona parte orientato sul consumo di nuovo territorio e la rendita, e lo può fare perché l’alternativa è già qui, concreta e non aleatoria, fatta di imprese sostenibili, che investono in cultura, ambiente, tecnologia, servizi avanzati. Ripeto, l’alternativa c’è e quindi nessuno ha l’alibi per dire: se non tiriamo su nuovi mattoni, l’economia precipita. Questo sostiene l’orientamento di mandato dell’amministrazione comunale di Rimini che se da una parte ha dato un deciso stop al cemento, consentendo comunque con i nuovi strumenti urbanistici la riqualificazione e l’adeguamento del già costruito, dall’altro ha investito risorse consistenti sul recupero di contenitori culturali e la rigenerazione ambientale che saranno volano di un deciso innalzamento della qualità e di un conseguente incremento di attrattività nel settore turistico. Sull’emigrazione ospedaliera, si conferma quel trend positivo che, in dieci anni, ha visto la sanità riminese progressivamente recuperare sul problema dell’esodo dei pazienti altrove, e questo è avvenuto grazie a molti investimenti, alla professionalità del personale medico e sanitario e anche alle politiche di area vasta che proseguiranno nei prossimi anni in questa direzione. E’ un aspetto questo che troppo spesso passa in secondo piano ma che senz’altro ha contribuito a migliorare in un decennio la qualità della vita dei riminesi”.

Sul resto “è già stato detto tutto, anche di recente, vedi ad esempio il tema della sicurezza in relazione alla correzione statistica derivata dal turismo e all’attrattività di territori più ricchi e con grande afflusso di persone. Non è il caso di aggiungere altro a una discussione che si fa ogni anno su classifiche che, quest’anno e per la prima volta, mostrandosi assieme, mettono bene in evidenza le loro potenzialità e i loro limiti.”

(Rimini) Rimini risale (un po’) nella tradizionale classifica del Sole24ore sulla qualità della vita. Quest’anno è al al 27esimo posto rispetto al 33esimo del 2016. Solo un giorno, però, è stato ItaliaOggi invece a declassare la capitale della riviera, buttandola già di 14 posizioni.

Tornando al quotidiano di Confindustria, la città dove si vive meglio, calcolando una infinità di indici, sabebbe Belluno, quella in cui si vivrebbe peggio Caserta. Bologna, nonostante un calo di sei posizioni, guida la classifica emiliano-romagnole. “Il capoluogo, che perde posizioni in linea con gli altri grandi centri italiani, si posiziona infatti al 14esimo posto a livello nazionale”, riporta l’Ansa. “A penalizzarlo soprattutto il 105/o posto - comunque +1 sull'anno precedente - alla voce Giustizia e Sicurezza”. Segue o Bologna, al sedicesimo posto, Reggio Emilia che guadagna ben 11 posizioni (3/a assoluta per Lavoro e Innovazione), poi Forlì-Cesena al diciottesimo. Stabile Parma al ventiduesimo, seguita da Ravenna sotto di undici posizioni, come Modena che si ferma al ventiseiesimo, “appena una posizione sopra Rimini che invece di posti ne guadagna 6”. Piacenza è trentacinquesima, quarantacinquesima Ferrara, tutte e due salgono di tredici posizioni.

Rimini è centunesima per giustizia e sicurezza, ma settima per cultura e tempo libero (in calo). Resta seconda per librerie e spettacoli ogni 100mila abitanti, sesta per bar e ristoranti. Sale dal 26esimo al 17esimo posto per sportività. Calano ricchezze e consumi, che portano la capitale della riviera al 73esimo posto, così come l’indice ‘ambiente e servizi’ (46esimo posto), crescono ‘lavoro e innovazione’ e ‘demografia’ con l’undicesimo.