04 03 2014 | San Leo | Dalla Regione 190mila euro per l'emergenza frana
San Leo | Dalla Regione 190mila euro per l'emergenza frana
La decisione è arrivata questo pomeriggio nel corso di un incontro tra le istituzioni: la Regione Emilia Romagna mette in campo circa 190 mila euro per fronteggiare l’emergenza della frana di San Leo, a Rimini, che il 27 febbraio ha causato il crollo di un’ampia porzione della rupe. Di queste risorse, 100 mila euro sono destinati all'attivazione, entro l'inizio della prossima settimana, di radar interferometrici da terra per il monitoraggio delle deformazioni della parete rocciosa. Ulteriori 90 mila euro sono stati inoltre destinati al Comune di San Leo per le opere urgenti di perimetrazione dell'area a rischio e di assistenza alla popolazione.
"Abbiamo condiviso azioni da mettere in campo da subito. Il crollo della parete rocciosa ferisce un sito particolarmente caro alla Regione: per questo, già da stamattina sono operativi i provvedimenti che destinano le prime risorse per affrontare l'emergenza”, afferma l'assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo.
In particolare si è deciso di vietare l'accesso all'area a rischio comprendendo l'intero Fosso Campone, mentre entro venerdì sarà predisposta la piazzola necessaria al posizionamento del radar di monitoraggio perché "capire l'evoluzione delle fratture è indispensabile per delineare gli scenari futuri", come sostiene il sindaco di San Leo Mauro Guerra.
Il ripristino dell'energia elettrica, seppur rapido nei limiti del possibile, avverrà nei prossimi giorni, quando Enel potrà intervenire in sicurezza. Si sta lavorando per individuare un locale alternativo da destinare ad ufficio di ricezione al pubblico per la caserma dei Carabinieri. La Provincia di Rimini ha emesso ordinanza di divieto di sosta e fermata sulla SP 137 Secchiano-San Leo.
04 03 2014 | Rimini | Italia Oggi incorona Brasini assessore da record
Rimini | Italia Oggi incorona Brasini assessore da record
L'assessore al bilancio del Comune di Rimini, Gian Luca Brasini, con alla mano l'ultimo consuntivo dell'ente di palazzo Garampi finisce su Italia Oggi, il quotidiano on line economico che non risparmia elogi sull'assessore riminese. "Non è Paolo Sorrentino e non è regista. Ma un Oscar se lo meriterebbe. E anche un tweet di Matteo Renzi, che anzi dovrebbe chiamarlo a sé", attacca Italia Oggi. "C’è a Rimini un assessore al Bilancio che ha inanellato una serie di record. Certo la città non è una metropoli (140 mila abitanti che in estate però si decuplicano grazie al turismo) ma i risultati sembrano davvero sorprendenti, tanto che le imprese che hanno a che fare col Comune lo hanno premiato: l’amministrazione comunale non ha arretrati e paga entro 30 giorni. Roba da non credere per i tanti committenti del resto d’Italia che rischiano il default per i pagamenti che non arrivano mai. L’assessore dei miracoli si chiama Gianluca Brasini, 45 anni, laurea (e master) in economia all’università di Bologna, parla inglese e spagnolo, è stato manager alla Cifo (fertilizzanti) e in una catena alberghiera, ha fondato Motorsite (club di prodotto che promuove i luoghi della tradizione motoristica), poi consigliere alla fondazione Cassa di risparmio di Rimini, adesso è l’uomo di punta della giunta (di centrosinistra) della capitale della vacanza estiva. E snocciola risultati che piacerebbero a Sergio Marchionne", scrive il quotidiano economico.
04 03 2014 | Rimini | Incidente sul lavoro tra le vetrine del centro commerciale
Rimini | Incidente sul lavoro tra le vetrine del centro commerciale
Si è ferito in maniera profonda alla mano destra mentre allestiva un espositore in legno e in metallo. E' successo a un dipendente del supermercato "Le befane" di Rimini: sul posto il 118 e i carabinieri. L'uomo è stato medicato per una ferita lacero contusa: prognosi di guarigione, 25 giorni. Accertata dai militari e dalla medicina del lavoro la regolarità delle condizioni di lavoro. (Agi)
04 03 2014 | Rimini | Crisi dei vongolari, Arlotti chiede tolleranza sulla taglia del pescato
Rimini | Crisi dei vongolari, Arlotti chiede tolleranza sulla taglia del pescato
Il caso del presidente della cooperativa dei pescatori, Giancarlo Cevoli, incatenatosi ieri davanti alla sede della capitaneria di porto a Rimini per via della crisi che attraversa il settore della coltivazione delle vongole è emblematico. Oggi arriva la proposta del parlamentare riminese Tiziano Arlotti (Pd). "Per aiutare i pescatori a superare la crisi occorre ripristinare una tolleranza del 10% sulla taglia del prodotto pescato, consentendo loro di evitare pesanti sanzioni visto che una quota di piccoli pesci e molluschi vengono in ogni caso raccolti anche con le reti con maglie a norma di legge", chiede Arlotti con un'interrogazione al neo ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina.
I numeri riportati nel testo dell'interrogazione sono significativi, tutti col segno meno, e parlano di una recessione che va avanti da dieci anni: –40% le catture, –38% l'occupazione, –31% la redditività di impresa, +240% i costi di produzione. C'è anche un incremento. Quello del 53% del deficit della bilancia commerciale.
Se quindi ogni anno il Ministro delle politiche agricole dispone il blocco temporaneo dell'attività della pesca per periodi legati alle esigenze biologiche di riproduzione e crescita delle specie marine, e se i regolamenti europei recepiti dall'Italia sottopongono a criteri più rigorosi gli attrezzi da pesca per evitare il prelievo eccessivo di individui sottotaglia, questo non può avvenire a discapito della categoria.
"In conseguenza di tali disposizioni, nel Compartimento marittimo di Rimini su tre anni di attività la pesca delle vongole è stata esercitata complessivamente per sette mesi, mettendo in seria difficoltà i lavoratori del comparto ittico e le loro famiglie. E nonostante il preciso rispetto da parte dei pescatori delle disposizioni che prescrivono maglie più larghe per impedire la pesca di piccoli molluschi, o la minore distanza di 0,3 per le draghe usate per la pesca di bivalvi, resta pur sempre una quota "fisiologica" di pesce e molluschi sottomisura che vengono ugualmente pescati, e che mette quotidianamente gli operatori a rischio di pesanti sanzioni di carattere anche penale", spiega Arlotti per avvalorare la sua proposta.
il giardino dei giusti al parco xxv aprile
Si chiamerà il “Giardino dei Giusti” quella parte del parco XXV Aprile antistante il ponte di Tiberio che, con una cerimonia solenne, il Comune di Rimini in occasione della Giornata europea dei Giusti dedicherà il 6 marzo prossimo a tutti coloro che durante la dittatura nazi-fascista non esitarono a rischiare la propria vita per prestare soccorso agli ebrei perseguitati. In tale occasione l’Amministrazione Comunale apporrà una targa commemorativa in ricordo di Ezio Giorgetti e Osman Carugno, nominati Giusti fra le Nazioni da Yad Vashem in Israele, e in ricordo di tutti coloro, uomini e donne, che tra il 1943 e il 1944 diedero rifugio e protezione sul territorio riminese e il Montefeltro a 41 ebrei stranieri in fuga dalle deportazioni
Il male oscuro e la fede. Parla Italo Cucci
Il male oscuro e la fede. Parla Italo Cucci
«Papà, perché non mi hai detto che dovevo morire?» Non deve essere stato facile per Italo Cucci sentirsi fare questa domanda dalla figlia tredicenne, Benedetta, prima che una leucemia recidesse il legame con la vita. E non deve essere stato facile accorgersi che il figlio Ignazio, l’unico rimasto, è stato catturato dal male oscuro della depressione, in una forma grave che la scienza chiama schizofrenia. «Una cosa tremenda, peggio che morire», dice al telefono mentre sta per andare in studio.
Italo Cucci, 74 anni, riminese (anche se nato a Sassocorvaro), è uno dei volti più noti del giornalismo sportivo italiano. È stato più volte direttore del Guerin Sportivo, ha diretto Stadio e Autosprint. Compare spesso in televisione come commentatore di eventi sportivi. La figlia Benedetta se n’è andata poco dopo il suo ritorno dall’Argentina per il Mundial del 1978, il figlio è arrivato nell’estate del 192, quando l’Italia ha vinto i mondiali di Spagna. Lo sport e Cucci vivono un legame indissolubile. Nessuno, o forse solo gli amici intimi, sapevano quali storie di dolore paterno ci fossero dietro quella barba simpatica con l’accento da romagnolo verace. Fino a quando nelle settimane scorse non è uscito il libro Elettroshock. Sono ancora vivo. E la chiamano depressione (Minerva Edizioni). È un libro scritto a quattro mani con il figlio Ignazio, una sorta di diario comune della vicenda drammatica che li ha visti protagonisti. È stato un modo per ritrovarsi e riaccogliersi, visto che esasperato un giorno Ignazio ha gridato al padre: «Papà, tu non c’eri quando è venuto il buio».
Dopo l’adolescenza, per Ignazio arriva quello che lui appunto chiama il buio, che presto diventa popolato di tante “voci”, personaggi pubblici, famosi o della storia, con le quali lui si sente in rapporto reale più che con il padre. Comincia così l’affannosa e quasi disperata di una terapia risolutiva, ma spesso non si va oltre il solito miscuglio di psicofarmaci. Finché Cucci non si imbatte in un articolo il cui uno psichiatra di fama mondiale, il professor Giovanni Battista Cassano, di Pisa, che parla della malattia di suo figlio in un modo diverso da quello degli psicologi e psichiatri incontrati fino a quel momento: «Si ricorre allo stereotipo della schizofrenia, perché abbiamo perso la capacità di stare col malato, e riconoscere i veri sintomi della malattia. Ma il termine è superato, grossolano, traumatico».
L’articolo è l’occasione per cercare un consulto e il professor Cassano propone come rimedio una terapia d’urto, spesso archiviata come superata da molti medici: la terapia elettro-convulsivante, meglio conosciuta come elettroshock. Di qui il titolo del libro, che però è accompagnato da due sottotitoli importanti: Sono ancora vivo. E la chiamano depressione. Le scariche elettriche riescono ad allontanare le “voci” e oggi Ignazio vive a Pantelleria facendo il bibliotecario.
«Il libro – spiega Cucci – nasce da un motivo molto semplice. Da una parte era per mio figlio una sorta di terapia, la possibilità di estrarre dal buio della sua mente tutto ciò che si era confuso e nascosto. Dall’altra l’esigenza di far sapere agli altri, alle famiglie che vivono lo stesso problema, e sappiamo che sono tante, che non devono vivere la depressione di una persona cara come una vergogna, come qualcosa da nascondere. La prima medicina per la depressione è la verità, è il saperla guardare in faccia. La nostra storia, che sta volgendo verso un lieto fine, può essere d’aiuto ad altri perché non perdano la speranza. Sappiamo come molte di queste storie finiscano tragicamente. Volevano far capire che la depressione può essere affrontata, che c’è una speranza».
Il libro vuole anche testimoniare che non è vero che l’elettroshock distrugge la memoria. Italo e Ignazio hanno deciso di scriverlo quando un giorno il ragazzo è riuscito a ricordare nei dettagli la prima partita a calcio giocata a otto anni. E da quell’episodio è cominciato una sorta di viaggio a ritroso per riconquistare la vita perduta.
Dopo l’uscita del libro, in molto si sono meravigliati con Cucci: «Ma come, sembri sempre così sereno!». «Quando è accaduta questa cosa, ho cercato molto, ho chiesto consigli. Ho vissuto i miei momenti terribili. Poi, quando abbiamo scoperto la terapia d’urto ho ritrovato anche più serenità. Ma in tutto questo non ho mai perso la speranza e mi ha sostenuto molto la fede». Cucci usa un’espressione insolita: «La fede per me è stata un ricovero importante». La vicenda che ha vissuto deve essere stata una tempesta tale che l’immagine della fede a cui ricorre è quella del ricovero. E aggiunge: «Se non ci fosse stata la fede, saremmo finiti male».
04 03 2014 | Rimini | Lutti, il Pd ricorda commosso Giordano Gentilini
Rimini | Lutti, il Pd ricorda commosso Gentilini
E' passato a miglior vita domenica ma i familiari hanno diffuso la notizia solo oggi a esequie avvenute. Vicino ai 90 anni si è spento Giordano Gentilini, padre del Pd riminese. Attualmente consigliere dell'istituto Valloni, ex assessore del Comune di Rimini quasi ininterrottamente dal 1951 al 1985 e vicesindaco dal 1951 al 1955 è ricordato anche tra i fondatori dell'Ente autonomo fiera di cui fu presidente, come presidente fu del Centro educativo italo svizzero dal 1951 al 1956, al fianco di Margherita Zoebeli. Un 'compagno' storico, attualmente ancora attivo e militante nel circolo del centro storico.
"Gentilini è stato uno dei volti belli della politica locale. Ha dato molto al nostro partito, tramandando i suoi valori anche alle giovani generazioni e insegnandoci cosa sono l'impegno e la militanza. Lo ricordo con grande affetto, come un uomo generoso e dal sorriso aperto", commenta il deputato Pd Emma Petitti. "Con Giordano Gentilini è venuto a mancare un politico capace, un amministratore lungimirante, un uomo che cha sempre voluto bene alla città e alla comunità riminese, che ha servito fino all'ultimo giorno della sua vita", fa eco a Petitti il collega parlamentare Tiziano Arlotti, ricordando il sorriso dell'ex amministratore scomparso, uno sguardo da cui molti nel Pd riminese sembra si siano sentiti accolti e abbracciati. "A nome mio personale, della giunta e del consiglio provinciale di Rimini, desidero esprimere il più sincero cordoglio per la scomparsa di Giordano, uomo generoso e sincero. Ecco, di lui principalmente mi mancheranno due cose: l’onestà intellettuale e il suo sguardo buono. E poi una terza, più intima: quando al mattino lo salutavo sul Corso, rendeva migliore tutta la mia giornata", è il messaggio affidato a Facebook da Stefano Vitali, presidente della Provincia di Rimini.
i maestri e il tempo
Domani alle 17.00, a palazzo Buonadrata, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini presenterà la monografia dedicata al musicista riminese Carlo Tessarini, curata da Gianandrea Polazzi, Paola Besutti e Roberto Giuliani. Oltre al Presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli ed agli autori, interverranno Francesco Passadore (Presidente Società Italiana di musicologia) e Alberto Basso (Accademia Nazionale di S. Cecilia). Durante la presentazione verranno eseguiti brani del compositore da Valerio Losito (violino), Federico Del Sordo (clavicembalo)
GIORNALAIO 04.03.2014
Oscar, con Sorrentino Rimini ci aveva visto lungo (ma adesso il Comune ha sbagliato il bando per trovare l'esperto di Fellini). La crisi delle vongole incatena i pescatori. Via Tonale presto sbucherà sulla statale
Oscar, a Rimini il talento di Paolo Sorrentino è stato già riconosciuto nel 2010 con l'attribuzione del premio Fellini. Legata a Rimini è anche una delle figure significative del cast, Serena Grandi. "«HO PIANTO come una bambina, faticando ad addormentarmi. Non ho ancora capito se sto sognando o sono sveglia». Invece è tutto vero: Paolo Sorrentino che alza la statuetta sul palco del Dolby Theatre, ringraziando Federico Fellini, Martin Scorsese e Diego Maradona. Scorrono le immagini de La grande bellezza nei tg, e Serena Grandi, dopo aver passato la notte in bianco a seguire la cerimonia degli Oscar nel suo locale al borgo San Giuliano, torna in lacrime quando si rivede nel film. L’aveva detto sabato: mi sento già un pezzetto di Oscar in tasca. Nessuna sorpresa per la vittoria di Sorrentino? «Me l’aspettavo. Ma l’emozione che mi ha procurato questa lunga notte incollata alla televisione per seguire la cerimonia è stata incredibile. A Paolo ho mandato un sms, di cui non posso svelare il contenuto. L’ho ringraziato, e non solo. Per me far parte di questo meraviglioso film significa iniziare una seconda vita artistica. Anzi, facciamo pure la terza o la quarta vita»", ilRestodelCarlino (p.5).
A proposito di Fellini. "RICORDATE il concorso del Comune di Rimini, quello per assumere un funzionario che fosse «un esperto della vita e delle opere di Fellini»? Tra i requisiti necessari per partecipare al bando, i candidati dovevano anche essere «autori o curatori di una monografia a stampa o almeno un articolo pubblicato su una rivista scientifica, attinenti alla vita o alle opere di Fellini». Una condizione talmente specifica da far pensare (insieme a un altro paio messe nel bando) che solo gli ex dipendenti della Fondazione Fellini e pochi altri avessero le carte in regola per potersi presentare al bando. MA ECCO che, dieci giorni dopo, palazzo Garampi corre ai ripari e cambia il concorso prima di incappare nel rischio di contenziosi. Sì perché le pubblicazioni fatte su Fellini, considerate inizialmente come «necessarie», ora d’improvviso necessarie non lo sono più. Questo perché «quel requisito — scrive il dirigente al Personale, Alessandro Bellini, nella delibera comparsa ieri — potrebbe determinare concreti problemi applicativi, suscettibili di causare la possibile illegittimità dei provvedimenti di esclusione e ammissione dei candidati al concorso»", ilCarlino (p.6).
Il pasticcere albanese confessa l'omicidio della ex e viene arrestato. "«SONO ANDATO su per ammazzarla sapendo che mi sarei rovinato la vita e che non avrei più rivisto i miei figli. Però dovevo farlo. L’ho sempre amata e l’amerò sempre». Dritan Demiraj è crollato l’altra sera, dopo un paio d’ore che si trovava nella caserma dei carabinieri. E da quel momento è stato un fiume in piena. Ha raccontato la sua storia con Lidia Nusdorfi, del tradimento di lei con suo cugino, dell’abbandono e, infine, della decisione di ucciderla. Sembrava non vedere l’ora di confessare. Un minuto prima negava", ilCarlino (p.2).
La crisi dei vongolari. "Protesta a oltranza dei vongolari riminesi. Dopo la mobilitazione avviata alcune settimane fa, ieri mattina il presidente della Cooperativa lavoratori del mare, Giancarlo Cevoli, si è incatenato davanti agli uffici della Capitaneria del porto. Per parlare con Cevoli sono intervenuti anche il questore Alfonso Terribile e il vice questore vicario Antonio Lauriola. Insieme, in tarda mattinata si sono spostati in prefettura. «Il prefetto - racconta Cevoli - ci ha confermato che tra una settimana, al massimo tra una decina di giorni, convocherà una conferenza dei servizi per affrontare la questione. Alcuni di noi in un anno hanno lavorato quattro mesi. La gente è disperata. Le barche sono di proprietà e non ci possono imporre il divieto di lavorare. Chi vuole limitare le uscite in mare dice che la merce è poca e troppo piccola. Ma sono io come imprenditore che devo poter decidere cosa fare, non me lo possono imporre. Se si continuerà su questa strada i vongolari spariranno da Rimini»", CorriereRomagna (p.6).
Via Tonale. "Avanti tutta con lo sfondamento di via Tonale. Il progetto ha ricevuto ieri il via libera dalla commissione consigliare (8 i voti a favore, due gli astenuti) e ora approderà in consiglio comunale che dovrà esprimersi in quanto l’intervento richiede una variante al piano regolatore vigente. Si tratta di un’opera a lungo attesa e nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale propedeutica alla chiusura del ponte di Tiberio. E’ infatti a tutt’oggi l’unico intervento previsto dalla giunta Gnassi in vista della pedonalizzazione. Come ha spiegato ieri l’assessore ai lavori pubblici Roberto Biagini, non sono allo stato attuale all’ordine del giorno altri interventi, come la realizzazione di un quarto ponte (attraversando il Marecchia all’altezza dell’Ina Casa)", NuovoQuotidiano (p.7).
A San Leo la vita continua dopo il crollo della rupe. "LA CAMPANELLA ora suona, per loro, tra dipinti e mobili antichi. I quarantuno bambini delle scuole di San Leo, tra elementari e scuola dell’infanzia, da ieri si sono trasferiti infatti con sedie, banchi, lavagne e maestre, negli spazi di palazzo Mediceo in piazza. Il loro edificio è stato evacuato come tutti gli altri alloggi a ridosso dello strapiombo della rupe. «Siamo ospiti di un grande museo _ dicono le insegnanti ai piccoli _ e queste aule sono molto più belle delle nostre. Siamo qui perché giù vicino alla nostra scuola i mezzi devono lavorare e saremmo d’intralcio. Ma non c’è alcun pericolo per la nostra scuola. State tranquilli». Gli alunni, in silenzio, ascoltano il sindaco Mauro Guerra che è andato a trovarli sempre ieri mattina", ilCarlino (p.4).
Le scuole del riminese in generale. "La scorsa settimana, in un’aula del liceo artistico Serpieri (laboratorio di scultura) si è staccata una pesante finestra e solo per un caso nessuno si è fatto male. Il preside ha sottolineato che i problemi ci sono, tanto è vero che la Provincia è stata più volte sollecitata a intervenire. Giusto ieri mattina l’assessore alla pubblica istruzione Meris Soldati (Pd) ha disposto un controllo a tappeto delle finestre, una per una. Sia chiaro, però, si tratta di una misura preventiva e precauzionale. «La scuola non ha problemi ed è perfettamente agibile. Le finestre, lo sappiamo, sono un po’ complicate, pesanti, i cardini sottoposti a pressioni importanti»… La vicenda diventa l’occasione (casuale) per una riflessione sulla pratica del massimo ribasso, quando in ballo c’è un lavoro pubblico da eseguire. Per il Serpieri, ai tempi - ricorda l’assessore - venne applicato il 36 per cento». Recentemente, però, all’interno della Conferenza dei sindaci, alla presenza del Prefetto, è stato firmato un accordo, finalizzato a contrastare la criminalità e favorire il rispetto della regole sul lavoro, per mettere al bando la politica del massimo ribasso", Corriere (p.9).
Banche strozzine. "Usura bancaria, ovvero a quei casi in cui gli istituti di credito chiedono ai loro clienti, privati e imprese, indebite somme a titolo di interessi anatocistici, commissioni di massimo scoperto, spese istruttorie e altre voci di costi che non sono in realtà dovute. Pretese, che possono anche sfociare anche in comportamenti penalmente rilevanti, riscontrabili ad esempio nei contratti di conto corrente affidati, sui quali il cliente ha attivato una linea di credito, fido o anticipo fatture, o nei contratti di mutuo. “Negli scorsi mesi – spiega l'avvocato Bruno Barbieri, vicepresidente nazionale del Codacons - solo qui nel riminese sono state alcune centinaia i cittadini che si sono rivolti a noi temendo di essere incappati in questa condotta illegittima da parte delle banche. Un timore spesso fondato, dato che dopo la perizia, gratuita, effettuata, il 70%- 80% delle volte è stata effettivamente riscontrata usura", NQ (p.5).
Dasi anticipa a grandi linee il tema del Pio Manzu 2014. “Ho chiesto – prosegue Dasi – ai miei più stretti collaboratori di dare una mano al Centro per essere ancora più vicino alle esigenze reali delle persone. Ne è nato un gruppo di lavoro che sta progettando le Giornate 2014 il cui perno sarà l’incontro fra alcuni giovani cervelli italiani e non solo con i protagonisti delle scelte politiche, economiche, culturali e tecniche dei nostri tempi”, LaVocediRomagna (p.17).
sarà premiata a rimini la birra italiana dell'anno
Scozia, Canada, Olanda, Cecoslovacchia, Messico: questa la lista dei Paesi cui appartengono i membri della giuria della IX EDIZIONE di BIRRA DELL’ANNO che si terrà a Rimini Fiera sabato 15 marzo. Ospiti d'eccezione della kermesse saranno Fede e Tinto, alias Federico Quaranta e Nicola Prudente, di Decanter