rossoRimini | Aeradria, la luce in fondo al tunnel. Tribunale dà tempo a società per definire concordato

 

Aeroporto Fellini, il tribunale di Rimini ha concesso tempo sino al 18 luglio ad Aeradria per definire la nuova proposta tecnica e finanziaria di concordato depositata dalla società il 20 giugno scorso, con l’obiettivo di bloccare l’istanza di fallimento richiesta dalla procura di Rimini e di avviare il piano industriale che dovrebbe salvare l’aeroporto dal fallimento. “E’ a tutti gli effetti una luce in fondo al tunnel – dicono all’unisono il presidente della Provincia, Stefano Vitali, e il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – che dovrà di qui a metà mese essere confermata in tutti gli aspetti e i dettagli”.

 
Inizia quindi un periodo di intenso lavorio per produrre tutti i documenti richiesti ora dal tribunale. Comune e Provincia ne approfittano per ringraziare un po’ di gente. “Si è andati oltre a questioni secondarie rispetto alla priorità del salvataggio dell’infrastruttura. Questo ha consentito di giungere a un’intesa complessiva della quale desideriamo sinceramente ringraziare i soci, i creditori (Banca Carim in testa), tutti coloro che hanno avuto un ruolo, a partire dal mirabile impegno del signor prefetto, Claudio Palomba”.


Si riparte, dunque. “Lo possiamo fare grazie a un nuovo patto tra istituzioni pubbliche e private, impegnate in accordo nella realizzazione di un percorso verso la privatizzazione, costruito su un progetto industriale solido, condiviso, lungimirante e fuori da intenti speculativi o di piccolo respiro. La filosofia di fondo è che a vincere debba essere il territorio di Rimini in tutte le sue componenti: pubbliche, private, bancarie, istituzionali”.

Lunedì, 01 Luglio 2013 17:12

01 07 2013 | Riccione | Arrestati 6 predoni

tortora-chiaroRiccione | Arrestati 6 predoni

 

Dieci le pattuglie dei carabinieri in campo a Riccione nella notte di domenica che nei servizi di controllo ha fermato sei persone. I primi tre, tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio, sono stati arrestati per guida in stato di ebbrezza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Si tratta di due albanesi, un carrozziere ventenne e un portiere notturno ventitreenne, e di un cameriere rumeno di 22 anni. Il sospetto da parte dei carabinieri che li hanno osservati prima di intervenire è che i tre fossero in cerca di abitazioni da svaligiare. Sono stati, infatti, viaggiare lungo viale Torino a tutta velocità a bordo della loro Ford Fiesta per poi rallentare la marcia solo nei pressi di abitazioni isolate del posto e sono anche stati segnalati come sospetti da alcuni cittadini tramite numero unico d’emergenza “112”. La loro mossa falsa è stata quella di non fermarsi all’alt della pattuglia cercando di investire i militari che si sono slavati saltando dietro la gazzella. Sono fuggiti, rendendosi molto pericolosi, e stati inseguiti e acciuffati da pattuglie di rinforzo all’altezza della rotatoria di Misano Adriatico, dove hanno perso il controllo della Fiesta e si sono schiantati contro un albero. Anche qui i tre hanno opposto una violenta resistenza, anche verbale, minacciando e prendendo a calci e pugni i carabinieri.
Un po’ più grandini gli altri tre arrestati, pluripregiudicati per reati contro il patrimonio, sorpresi dall’aliquota radiomobile mentre si introducevano all’interno degli uffici di una agenzia assicurativa sita in viale Emilia di Riccione. Sono campani e hanno tra i 25 e i 35 anni. Sono stati riconosciuti dal fare circospetto del ‘palo’ e hanno beccato in flagrante gli altri due con in mano piccone e martello per staccare la cassaforte a muro.

tortora-scuroRiccione | Incendio intimidatorio a chiosco. Condanna bipartisan. Tosi: Nessuno si senta solo di fronte a questi atti

 

Dopo il tentato incendio al chiosco al bagno 71 di Riccione, sospetto tentativo di intimidazioni, arriva la condanna bipartisan da parte di tutte le forze politiche della città, maggioranza e opposizione, che stamani si sono appellate “alle forze dell’ordine per una rapida individuazione dei responsabili del gesto criminale” e che hanno deciso insieme di “fare muro contro ogni tentativo di intimidazione”. All’incontro presente l’intera amministrazione comunale, sindaco e giunta in testa, il presidente del Consiglio comunale Ilenia Morganti, i consiglieri comunali di maggioranza (Mauro Villa PD, Sonia Mariotti Idv) e opposizione (Renata Tosi Lista Civica, Cosimo Iaia PdL, Valter Ciabochi, Gruppo misto, Stelio Bossoli PS), i rappresentanti di tutte le categorie economiche, che hanno unanimemente condannato il “deprecabile atto”.


“Nel corso degli ultimi mesi – hanno tutti condiviso con il sindaco - è stata più volte ribadita la necessità di alzare la guardia nei confronti di una malavita sempre più dilagante e operativa a livello capillare. Un ulteriore rafforzamento del presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine è stato richiesto, ma le maglie del tessuto sociale devono infittirsi perché il vero contrasto alle infiltrazioni malavitose deve partire dalla nostra società. Si intende condividere un appello ai riccionesi affinché uniti mantengano alta la soglia di controllo sociale della propria città. La nostra è una comunità sana, fondata sul lavoro nel settore turistico, vi operano molte aziende familiari di lunga tradizione, il nostro territorio fa dell’ospitalità e degli alti standard dell’offerta turistica e della qualità della vita i suoi punti di forza. Non possiamo permettere che diano alle fiamme tutto quello che hanno fatto per noi i nostri padri e che noi abbiamo costruito per i nostri figli”.


Parole a cui peso è stato aggiunto dalla condivisione delle minoranze. “La nostra presenza qui – ha aggiunto la consigliera di opposizione Renata Tosi (Lista Civica) – parla molto di più di ogni dichiarazione. Nessuno deve sentirsi solo di fronte a gesti come questo. Ci siamo sentiti personalmente feriti. Dobbiamo fare muro, e dimostrare che a Riccione non c’è spazio per la cultura dell’intimidazione criminale”. Improntata a “solidarietà assoluta verso i gestori e condanna durissima nei confronti dei responsabili del gesto criminale” anche la posizione del consigliere PdL Cosimo Iaia.

neroRimini | Alfad, tribunale rigetta ricorso contro Fiera e Prostand

 

Il tribunale civile di Rimini ha rigettato oggi il ricordo presentato dalla società Alfad (che adesso dovrà pagare le spese legali) contro Rimini Fiera e Pro.Stand srl. Sia Alfad sia Prostand sono società che lavorano nel settore degli allestimenti fieristici, la seconda è fornitore di Promospazio, ovvero la società del Gruppo Riminifiera che opera nel medesimo settore. Secondo il giudice Maria Antonietta Ricci, rendono noto dal Gruppo, “non ci sono concreti e seri elementi per poter ipotizzare, nel caso di specie, il cosiddetto storno di dipendenti”.
La vicenda ha avuto origine nel momento in cui Alfad ha chiesto di “inibire a Pro.Stand e a Rimini Fiera l'acquisizione di servizi di allestimento fieristico a favore di ditte asseritamente clienti di Alfad in virtù del rapporto di lavoro mantenuto, e successivamente cessato, con una collaboratrice di Alfad quindi trasferitasi a Pro.Stand, accusando con ciò Rimini Fiera di indebite pressioni sulla stessa collaboratrice affinché concludesse il suo rapporto con Alfad”. Questa ricostruzione, spiega il legale di Rimini Fiera, Filippo Casanti, è stata ritenuta dal giudice “inverosimile”. Il tribunale ha anche “riconosciuto la correttezza dei comportamenti tenuti da Rimini Fiera, da Pro.Stand e dalla collaboratrice, associandoli ad una attività da ricondurre ad un ambito concorrenziale e di mercato”.

Lunedì, 01 Luglio 2013 13:11

cartoon club

tortora-scuroRimini | Nubifragio, danni agricoltura. Provincia ad Agenzia entrate: Attivare sgravi fiscali

 

Nubifragio, la Provincia scrive ad Agenzia delle entrate per chiedere sgravi fiscali per le aziende colpite e danneggiate dalla bomba d’acqua di lunedì scorso. La lettera è indirizzata al direttore Elio Padovano e porta la firma dell’assessore Juri Magrini. A preoccupare l’assessore sono “vigneti, oliveti, grano, mais, sorgo, girasole, medica, orzo, ortaggi, colture porta seme ecc. (in molti casi le colture risultano completamente distrutte)” nei Comuni di “Rimini e Coriano, interessando in particolare un’area che si estende dalla strada provinciale per Montescudo, via Masere, via Maceri, Gaiofana, Santa Maria in Cerreto, Cerasolo superstrada per San Marino, Grotta Rossa, Sant’Aquilina, Covignano, San Martino in Venti, Monte Cieco, via Cà Torsani, via Carpi, Santa Cristina (zona carceri), fino a San Paolo e Vergiano”.
L’assessore fa notare “in simili casi, in passato era possibile attivare le procedure necessarie a far scattare lo stato di calamità naturale, tramite il Fondo di solidarietà nazionale (decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102), poi modificato con decreto legislativo 18 aprile 2008, n. 82. Tale decreto prevedeva interventi a favore delle aziende agricole danneggiate come: contributi fino all’80% del danno, prestiti quinquennali a tasso agevolato, proroga rate mutui ecc. Purtroppo, con le modifiche apportate alla normativa, non è più possibile richiedere lo stato di calamità, in quanto il legislatore ha previsto che tali aiuti non siano riconoscibili qualora le colture danneggiate (in questo caso, tutte) rientrino tra quelle assicurabili per eventi calamitosi come la grandine (Piano assicurativo nazionale)”.
Da qui la necessità di intervenire utilizzando altre soluzioni in favore delle aziende danneggiate. “Con la presente comunichiamo la disponibilità a collaborare con la sua spettabile agenzia per l’attivazione delle forme di sgravi fiscali come previsto dal DPR 22 dicembre 1986 n.917 e sue successive modifiche”.

Lunedì, 01 Luglio 2013 10:22

GIORNALAIO 01.07.2013

giornalaioUn morto a Rimini per la Molo street parade, si conferma la replica in agosto. Burocrazia e sprechi con comitati e commissioni in Comune. E’ scomparso a Riccione Mario Masi

Molo street parade, il primo morto per droga. “Un 23enne morto e un altro ragazzo ridotto in fin di vita dopo aver trascorso la serata a far festa con gli amici. Gli episodi risalgono alla notte tra sabato e domenica. Entrambi i giovani avevano partecipato alla Molo street parade, la manifestazione sul porto canale. Il fatto più grave, quello costato la vita a Emanuele Manzo, 23enne di Modena, si è consumato quando la festa era finita da circa un paio di ore”, CorriereRomagna (p.1 e p.3, altri servizi pp.6-7). “Intorno alle 2.30 ha accusato un malore e gli amici hanno chiamato un’ambulanza per farlo trasportare in ospedale. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e il ragazzo sarebbe entrato in coma poco dopo l’arrivo all’Infermi. Durante la notte le condizioni sono precipitate e intorno alle 14.30 di ieri i medici ne hanno constatato il decesso. La metanfetamina. Dalle analisi effettuate è risultato che il giovane aveva assunto metanfetamine che quasi certamente hanno contribuito a determinarne la morte. In ogni caso, sarebbe stata disposta l’autopsia per accertare le cause esatte”.
Secondo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, «ha avuto ragione chi ha detto che Rimini si piega ma non si spezza. Dopo l’inverno fino a ieri e il nubifragio che si è abbattuto sulla nostra città. La Molo Street Parade è un stato un evento straordinario e da Rimini ancora una volta arriva un segnale di fiducia: ci siamo e siamo forti». Inoltre «ha rimesso Rimini sulla scena internazionale delle grandi tendenze fra Ibiza, Cipro, Berlino, Londra, passando per Tomorrowland in Belgio. E’ un turismo che attiva la filiera economica con milioni di indotto»”, LaVocediRomagna (p.8, fotoservizio p.9).
Nonostante l’ordinanza emessa dall’amministrazione comunale che, a tutela dell’incolumità pubblica aveva vietato la somministrazione di bevande in bottiglie di vetro, qualche venditore abusivo ci ha provato ugualmente. I carabinieri di Rimini, in campo con 30 unità (di cui 10 dedicate alla repressione del fenomeno), hanno complessivamente bloccato 10 venditori, tutti di origine campana e di età comprese tra i 28 e i 42 anni, che con dei carrelli in plastica refrigerati da stecche di ghiaccio industriali, si proponevano alle persone che affollavano l ’ area della manifestazione come venditori ambulanti di bibite e birre. Alla fine della serata sono state sequestrate complessivamente 1.000 bottiglie. A carico degli abusivi, per esercizio di commercio ambulante su area pubblica senza la necessaria autorizzazione, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 50.000”, NuovoQuotidiano (p.3).
E ORA si lavora già per il bis. Si perché la serata di sabato ha convinto il Comune e gli operatori ad andare avanti con la Molo street parade. Il secondo appuntamento, già fissato da tempo, è per il 3 agosto con la Carnival street parade. Data ed evento erano già fissati e annunciati da tempo. Si attendeva la serata di sabato per capire se Rimini poteva reggere l’urto di una seconda serata così al porto. Ogni dubbio ora è dissipato, da parte degli organizzatori: il 3 agosto si torna in scena con la seconda parata sul portocanale e il lungomare. Perché sabato «tutto ha funzionato. Il successo è stato evidente, a dimostrazione del fatto che Rimini ha bisogno di eventi così». Ne è convinto anche il sindaco Andrea Gnassi, che il giorno dopo (passate la tensione e le polemiche sul nubifragio) si lancia nell’accorata difesa dell’evento: «Ha avuto ragione chi ha detto che Rimini si piega ma non si spezza. Dopo il maltempo di questi mesi e il nubifragio di lunedì, non ci fosse stato un evento straordinario come la Molo street parade si poteva dire l’idea che la stagione turistica ancora non fosse iniziata. Invece la Molo ha aperto la stagione con un successo di pubblico e immagine». Gnassi parla di 200mila persone, in realtà sono state di meno (120-130mila) ma meglio distribuite”, ilRestodelCarlino (p.2).


Gli sprechi del Comune di Rimini. “Che vita sarebbe la nostra senza la Commissione Consultiva per l’interpello Tributario? Oppure senza il G.T.V., ossia Gruppo Tecnico di Valutazione? Potremmo forse campare, senza il fondamentale apporto della Commissione Comunale per le pari opportunità ? Ovviamente la risposta dei lettori sarà la seguente: ne facciamo volentieri a meno, campiamo lo stesso. Invece l’amministrazione comunale di Rimini la pensa diversamente: per il “raggiungimento dei fini istituzionali”, cioè per amministrare il bene pubblico e quindi anche il nostro bene, palazzo Garampi sente il bisogno di individuare alcuni “organismi collegiali indispensabili”. Tre dei quali sono quelli nominati sopra. Fossero solo tre, il problema non si porrebbe. Invece sono almeno ventiquattro, e allora le cose acquistano una dimensione preoccupante. Il consiglio comunale lo ha deciso con una delibera il 22 giugno scorso (con voto contrario, ma minoritario, di Pdl e FdI, astenuta la Lega). Per una volta diamo la lista per intero: Commissione elettorale comunale, Commissione elettorale circondariale , 1^ Sottocommissione elettorale circondariale , 2^ Sottocommissione elettorale circondariale , Commissione comunale per la formazione degli albi dei giudici popolari di 1^ e 1^/2^ grado, Comitato dei Garanti per il referendum consultivo comunale, Tavoli tecnici per l’assistenza degli alunni portatori di handicap (al plurale, non sappiamo quanti sono), Consigli di Nido e scuola d’infanzia (numero imprecisato), Commissione per la Qualità architettonica e il paesaggio (sulle cui nomine il Comune si è messo contro gli ordini professionali e ha appena perso una costosa causa al Tar, ndr), Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari, Conferenza dei Presidenti delle Commissioni consiliari, Commissioni Consiliari Permanenti (sono cinque), Commissione Comunale per le pari opportunità, Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora C e contro le discriminazioni (CUG), Consiglio (Forum) dei giovani, Consulta comunale dello sport, Commissione Consultiva per l’interpello Tributario , Commissione Comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, Commissione di collaudo impianti di distribuzione carburanti, Gruppo Tecnico di Valutazione (G.T.V.)”, LaVoce (p.12).


E’ morto a Riccione Mario Masi, ilCarlino (p.6). “LA DOLOROSA notizia della morte di Mario Masi, scomparso nella notte tra sabato e domenica, non ha colto di sorpresa l’ambiente riccionese dei canestri. Lo storico presidente, che aveva compiuto 73 anni lo scorso 7 dicembre, era infatti malato da tempo e le sue apparizioni in palestra si erano fatte sporadiche, occasionali, lui che fra quelle quattro mura, con i suoi ragazzi, si trovava benissimo, così come la sofferenza era sempre più dipinta sul suo volto, nelle sue movenze stanche, affaticate. Un personaggio autentico, Masi, un uomo schietto, che andava dritto al nocciolo della questione senza perdersi in giri di parole, una persona che sapeva farsi volere bene da tutti, proprio per queste sue doti”.

Sabato, 29 Giugno 2013 09:05

GIORNALAIO 29.06.2013

giornalaioBilancio approvato, ma la maggioranza ha ancora ‘maldipancia’. Danni nubifragio a Rimini, le  prime richieste di risarcimento. Goletta verde tiene d'occhio le fogne. Turismo, la stagione più dura degli ultimi anni

 

Bilancio approvato, ma quanta fatica. “Un travaglio durato oltre sette ore. Tra attacchi, emendamenti bocciati in blocco e altri passati che infiammano la polemica nella maggioranza. Ma alla fine il bilancio di previsione viene partorito, con 19 voti favorevoli e 10 contrari. Traguardo tagliato non senza difficoltà viste le premesse di boicottaggio disinnescate dal lavoro di ricucitura fatto dal sindaco Andrea Gnassi. E giovedì in consiglio, al momento della verità, non sono mancati i toni aspri. A cominciare dalla struttura di legno da 250mila euro al Parco Pertini di Marebello, inserita dalla giunta in extremis tra gli investimenti 2013. Il M5S parla di «favore inaccettabile al consigliere Astolfi per assicurarsi il suo voto». Giù con le polemiche. Stesso clima infuocato quando si passa alla gestione degli asili: un emendamento del sindaco viene incontro alle richieste di Fds e Idv per evitare che si astengano. I consiglieri Angelini e Zerbini del Pd però tuonano: «Un ricatto: ci fanno fare una figuraccia». Per non farsi mancare niente c’è poi lo scontro sul nubifragio tra Gnassi e il pubblico in aula, simpatizzanti M5S. Scoppia la lite a distanza. E la Turci chiede l’intervento dei vigili in aula”, CorriereRomagna (p.7).

 
Nubifragio, partono le prime richieste di risarcimento danni. “La Cassazione, recentemente, ha sancito il principio che non esiste mancanza di responsabilità del Comune se eventi meteorologici eccezionali provocano danni ai beni dei cittadini. Forte anche di questo pronunciamento dei giudici con l’ermellino, l’avvocato Davide Grassi, e altre due famiglie residenti in via Duca degli Abruzzi, ha spedito tre raccomandate a Comune, Hera, Anthea, in cui fa la conta dei danni subiti e chiede il risarcimento. In gergo tecnico si chiama richiesta danni per via stragiudiziale, una strada per evitare carte bollate e aule di tribunale”, Corriere (p.10).
“Anche se la via maestra rimane quella della calamità naturale, il Comune valuterà nei prossimi mesi – c’è tempo fino al 30 settembre - anche la possibilità di introdurre sgravi fiscali per le attività produttive e commerciali pesantemente danneggiate dal nubifragio di lunedì. Lo hanno chiarito ieri il sindaco Gnassi e l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini a margine della conferenza di presentazione del bilancio di previsione 2013, approvato giovedì col voto favorevole della maggioranza (assente per motivi di lavoro solo il consigliere del Pd Sara Donati) e quello contrario dell’opposizione . “E’ una strada quindi che rimane in piedi – ha chiarito Gnassi – nonostante che per il momento si sia convenuto di non decidere nulla in tal senso. Sarebbe stato del resto prematuro visto che siamo ancora in fase di valutazione dei danni”. In cima alla lista delle attività che potrebbero eventualmente beneficiare degli sgravi ci sono le aziende agricole messe letteralmente in ginocchio dalla grandine”, NuovoQuotidiano (p.4).


Goletta verde tiene d’occhio le fogne di Rimini. “È il tema degli scarichi a mare la vera priorità per Legambiente che mette in luce «l’inadeguatezza di una rete che ad ogni evento piovoso consistente va in tilt scaricando a mare reflui non depurati e compromettendo la sicurezza idraulica della città», afferma Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna. «Rispetto allo scorso anno, ancora non si è messo mano ad interventi risolutivi. Una priorità è l’alleggerimento del carico dell’Ausa che senz’altro è uno degli scarichi fonte di maggiori criticità. Per una città che vive di turismo è anche una necessità dell’intero settore economico. Saremo qui a vigilare»”, Corriere (P.12).

 
Turismo, è partita la stagione più difficile. “La crisi e il maltempo, l’estate che non parte, il nubifragio che fa il resto. Morale? La riviera delle vacanze batte in testa: meno 5,9 per cento nelle presenze dei primi cinque mesi dell’anno (11,1 sul fronte italiani). Una buona notizia? Gli stranieri aumentano. E i russi dilagano. Il quadro viene disegnato dalla Provincia, d al l’assessore al turismo Fabio Galli (Pd)”, Corriere (p.8).
Gli operatori del settore alberghiero si adeguano al momento particolare, fatto di prenotazioni last minute di qualche giorno, sulla scia delle previsioni meteo. Impossibile, a detta di tutti, fare previsioni sul resto dell'estate. «Si vive alla giornata; gli alberghi non sono pieni, come del resto l'anno scorso, ma basta qualche giorno di bel tempo per fare arrivare i turisti. È cambiato il modo di fare vacanza, si decide all'ultimo momento e tutto è legato al meteo» afferma Marina Lappi di Promozione Alberghiera, a cui fa eco Patrizia Rinaldis numero uno dell'Associazione Albergatori di Rimini: «Non facciamo più previsioni a medio-lungo termine. Il trend è quello di prenotare all'ultimo; noi ovviamente speriamo a fine stagione di fare un bilancio positivo». Di fondamentale importanza il traino dei grandi eventi, a cui gli tutti gli albergatori abbinano pacchetti promozionali, come conferma Lappi: «I pacchetti sono utilissimi, bisogna sfruttare ogni evento. Per il weekend della Notte Rosa abbiamo tante prenotazioni da tempo. Bisogna vendere territorio, albergo ed evento tutti insieme»”, NQ (p.3).

tortora-scuroRimini | Bilancio 2013 approvato, la maratona ad ostacoli del consiglio. Angelini non vota emendamento Asp

 

Approvato dopo sette ore di consiglio comunale il bilancio di previsione 2013 del Comune di Rimini (favorevole la maggioranza e contraria la minoranza), compreso l’emendamento della sinistra estrema su Asp e presentato dal sindaco, che non ha avuto però gli stessi numeri della manovra finanziaria. Approvati ovviamente anche tutti gli atti correlati, vale a dire bilancio pluriennale 2013 – 2015, relazione previsionale e programmatica 2013 – 2015, elenco annuale dei lavori pubblici, programma degli investimenti per il triennio 2013 – 2015.

 
Se sulla delibera nel suo complesso la maggioranza non ha avuto particolari problemi a compattarsi, così non è stato per l’emendamento che il sindaco ha mutuato dai suoi consiglieri di estrema sinistra (che in caso contrario si sarebbero astenuti sul bilancio), ovvero Savio Galvani di Fds e l’Idv Stefano Brunori (insieme a Fabio Pazzaglia di Sel, che però ieri era assente e che comunque sta in minoranza). In pratica un emendamento che rimanda la definizione delle linee d’indirizzo per la gestione dei nidi affidati ad Asp: nella sua prima stesura la Relazione allegata al bilancio lasciava aperta una porta all’esternalizzazione. Con l’emendamento, in pratica, si congela tutto e si propone di definire il rapporto tra Comune e Valloni solo dopo l’approvazione della legge regionale sulle Asp. Sembrava una questione di vita o di morte (di fatto c’è di mezzo l’assunzione delle insegnati dei nidi Bruco verde e Cerchio magico), ma forse non lo era.


Ho sentito da parte della maggioranza perorare la causa del welfare riminese, quella stessa parte di maggioranza che però se le righe su Asp non fossero state tolte si sarebbe astenuta nella votazione sul bilancio. Questo è per me propriamente un ricatto”, non usa mezzi termini il Pd Francesco Angelini. “Per andare incontro a questi due soggetti (evidentemente Galvani e Brunori, ndr) si è fatto un emendamento su Asp che non condivido assolutamente. Non lo condivido perché fa fare una figuraccia alle cooperative sociali, che invece in periodi di crisi investono sulla formazione, e perché questa maggioranza, in particolare il Pd, è stata per giorni settimane sui giornali trattata come quelli che sono disposti a mettere su una strada delle maestre. Io questo non lo condivido, il bilancio indica chiaramente una strada verso la quale andare, un cammino chiaro, un’idea chiara di città. Io non credo sia necessario portarsi dietro tutti e chiunque su questa strada. La strada è chiara, seguiamola. Se qualcuno non ci vuol seguire finisca qui. Io, siccome l’emendamento è complessivo, non voterò contro, non mi asterrò, però uscirò durante la votazione dell’emendamento. Ovviamente rientrerò per il bilancio perché lo voterò pienamente”.


Le osservazioni di Angelini sono state condivise dal collega Pd Samuele Zerbini, che però ha votato a favore dell’emendamento e che assieme al suo collega renziano Mattia Morolli parla di “bilancio responsabile, per la comunità”. Galvani, invece, si mostra un po’ stupito dagli smarcamenti rispetto alla linea dettata da Fds & co. “Non pensavo ci fossero reazioni di questa natura perché questo argomento non diventa l’ombelico del mondo né per noi né per chi non lo condivide. Nel bilancio ci sta tutto sia quello che condividi sia quello che no. Non abbiamo le stesse visioni del mondo, ovviamente. E’ chiaro che nella coalizione c’è un equilibrio che non bisogna rompere. Noi non lo abbiamo rotto”, dice in assemblea. Promette poi toni accesi sulla partita Stefano Brunori. “Ce la giocheremo fino in fondo”, dice al sindaco che pur avendo firmato l’incriminato emendamento ribadisce le linea dell’amministrazione rispetto al sistema educativo.

 
“Durante queste ultime settimane ci si è fissati sulle pagliuzze del bilancio, senza andare a vedere quella che è la trave, i provvedimenti veri che mettiamo in campo”, ha detto il sindaco Andrea Gnassi oggi rispetto alle difficoltà della maggioranza a votare la delibera in commissione. “Il testo del bilancio votato ieri in consiglio è lo stesso che non è passato in commissione – dice il sindaco – abbiamo solo preso atto del fatto che ci sarà una riforma delle Asp di cui dobbiamo tenere conto. La scelta in merito al sistema educativo, invece, non può prescindere dal bisogno dei nostri bambini e questo bisogno necessita della disponibilità di più opzioni, tutte quelle contemplate dal sistema integrato, dal pubblico, al convenzionato, al privato. Quelli che hanno fatto ‘buh’ in commissione perché non invitano i loro amici a fare una coop che possa offrire dei servizi? Voglio dire che per scegliere in merito al sistema educativo non possiamo ragionare su categorie tipo amici/nemici o sul fatto che il privato debba essere necessariamente di destra”.


Prima del Bilancio di previsione, il consiglio ha discusso e approvato con votazione per appello nominale (19 i voti favorevoli, 10 quelli contrari) il progetto preliminare in deroga alle norme urbanistiche vigenti per la realizzazione della struttura polivalente destinata ad attività ludico ricreative nel parco Pertini di Rivazzurra di Rimini, dove opera in particolare l’associazione comitato Ghetto Turco presieduta dal consigliere di Rimini per Rimini Bertino Astolfi.

 
Ancor prima aspro è stato il dibattito a suon di interrogazioni, soprattutto da parte delle opposizioni, sui danni causati dal nubifragio con il Movimento 5 stelle che ha chiesto le dimissioni di sindaco e giunta.
“Di chi è la colpa? Di nessuno, ovvio”, dicono dal Mov il giorno dopo approfittandone per fare riferimento anche ai debiti di Aeradria e al fatto che fino ad oggi nessuno, tra chi comanda, abbia chiamato il management a rispondere dei fatti. “La tecnica è quella di mischiare le carte e parlare della società come fosse l'aeroporto stesso”, dicono.
“La tattica si ripete anche oggi all'indomani dell'evento meteorologico di cui tutti sanno. Ieri in Consiglio Comunale si è messo all'ordine del giorno una richiesta al Governo di stato di calamità naturale. E' stata una calamità naturale? Sicuramente la grandine che ha rovinato le culture è stata particolarmente veemente, ma Rimini trasformata in Venezia? Ci sono delle cose da verificare e la Procura della Repubblica lo sta facendo. Il Movimento 5 Stelle ha sottoscritto la richiesta di cui sopra, ma l'ha anche emendata con l'intenzione di far sì che se ci sono delle responsabilità vengano addebitate e non stralciate come effetto della richiesta stessa”.
A quali responsabilità i 5Stelle fanno riferimento? Sin da subito è partita la polemica sulla tempestività si apertura delle paratie e no solo. “Esiste un piano integrato per la salvaguardia della balneazione e per la sicurezza idraulica? Perché si è scelto di concentrare gli sforzi economici solo sul depuratore di Santa Giustina, con oltre 40 milioni di spesa, ponendo in chiusura quello di Bellaria appena potenziato e facendo spendere milioni di euro ai cittadini per pompare l'acqua a monte? Cosa ha a che vedere questo con la salvaguardia idraulica e contro le alluvioni? Certi eventi non si possono prevedere con precisione, ma va da se che più passa il tempo e più diventano probabili. Il tempo dei proclami è finito”.


I pilastri del bilancio
“L’assessore Brasini ha ripercorso i punti principali del percorso di costruzione del bilancio di previsione 2013, a partire dal contesto in cui questo è stato realizzato, con tagli di trasferimenti erariali che dal 2011 sono pari a oltre 18 milioni di euro. A fronte di questa contrazione, il Comune ha dato un drastico taglio alle spese (-2.724.234 milioni) senza però arretrare sul capitolo principale di investimento, il welfare, su cui il Comune ha investito 572mila euro in più rispetto allo scorso anno. Motivo di orgoglio del bilancio è anche la bassa imposizione fiscale: più agevolazioni per l’Imu (confermate quelle del 2012, introdotte quelle per le abitazioni locate a canone concordato e per i capannoni produttivi) e un’aliquota di addizionale Irpef che è la più bassa della Regione e con una soglia di esenzione più alta degli altri capoluoghi dell’Emilia Romagna (fino a 15mila euro, ad agevolare 29mila cittadini di cui il 75% dipendenti e pensionati)”.
Investire su scuola e sistema fognario
“Il primo caposaldo – ha spiegato il sindaco – è quello dell’equità, sulla giustizia sociale. Tra oggi e il 2014 investiremo sulle infrastrutture scolastiche 12 milioni di euro. Altro pilastro è la sostenibilità, quindi il sistema fognario, questione che non si può risolvere in due anni ma su cui si sta lavorando concretamente. Basti vedere il cantiere aperto al Parco Marecchia e altri stanno per partire. Nel bilancio sono previsti 23 milioni per il sistema fognario, di cui 8 provenienti dal Piano Città nell’ambito del progetto per la zona sud di Rimini, gli altri messi dal Comune”.

tortora-chiaroBellaria | Consiglio comunale sblocca progetto porto turistico

 

Ieri il consiglio comunale di Bellaria Igea Marina ha approvato la delibera che sbloccherà il progetto per il porto turistico, 14 voti favorevoli e 5 contrari. “Con questa delibera”, ha spiegato il vice sindaco ed assessore all’Urbanistica Roberto Maggioli “l’amministrazione intende porre le condizioni per uscire dalla situazione di stallo che si è creata in questi anni intorno alle aree coinvolte, per lacune amministrative di chi ha precedentemente governato Bellaria Igea Marina divenute ancor più evidenti con l’inasprimento della congiuntura economica attuale. Con questo passo, l’amministrazione intende chiudere le controversie e continuare quel percorso di riqualificazione dell’asta fluviale che vuole dotare finalmente Bellaria Igea Marina di un nuovo porto turistico. Per fare questo, e per evitare che l’area finisse nel degrado (come avvenuto per la zona Colonie), abbiamo deciso di svincolare definitivamente il progetto del porto turistico dall’intervento sulla cosiddetta Umi3 (zone a monte della ferrovia), con il risultato di rendere il Comune l’interlocutore diretto, poiché diverrà titolare delle aree su cui si investe, per chi è interessato a realizzare il porto turistico: senza la zavorra di accordi ormai vecchi che hanno prodotto solo immobilismo, carte bollate e l’illusione di un porto turistico mai nato”.

 
Da un punto di vista tecnico, i punti salienti in delibera sono la separazione degli interventi nell’Umi3 rispetto alla realizzazione del porto turistico, a fronte di una cessione a favore dell’amministrazione di una quota di edificazione di 0,03 mq/mq (oppure la Colonia Benelli con annesse pertinenze) e la corresponsione da parte del privato di una quota di 1.400.000 euro quale “superstandard” per interventi di riqualificazione di interesse pubblico lungo l’asta fluviale: l’accordo prevede l’inserimento di queste condizioni negli strumenti urbanistici in via di definizione, e l’impegno da parte del privato a rinunciare a tutti i ricorsi legali in corso.

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