tortora-chiaroRimini | Comune, 5Stelle: Presidente consiglio inadempiente rinunci a un mese di stipendio

 

I 5Stelle riminesi chiedono al presidente del consiglio comunale di Rimini, Donatella Turci, di rinunciare a un mese di stipendio perché solo domani, con la convocazione della commissione bilancio (che prenderà visione di alfine variazioni), riprenderanno le attività. "Sono trascorsi 42 giorni dopo l'ultima attività consiliare: il consiglio comunale del 6 agosto; 23 giorni dopo il termine ufficiale della sosta estiva", fanno notare i 5Stelle. "In questo periodo non sono state convocate commissioni nonostante decine di importanti mozioni della minoranza in attesa di discussione. Alcune di queste dimenticate e ferme da 2 anni. Nella nostra città la funzione del consiglio comunale e in particolare l'iniziativa della minoranza è frustrata, svilita, osteggiata. Questa amministrazione si distingue per immobilismo, inadeguatezza e per il tentativo nemmeno troppo velato di esautorare il consiglio comunale del proprio ruolo di controllore e del proprio diritto di iniziativa". Cosa che va contro lo statuto comunale. "In queste settimane come consiglieri di minoranza abbiamo appreso solo dalla rete e dai quotidiani notizie importanti riguardanti la nostra città e le conseguenti azioni (o non azioni) della amministrazione. Senza ricevere in alcun modo informazioni e comunicazioni a riguardo. L'assenza di attività consiliare e l'evidente impossibilità nel discutere in commissione le mozioni presentate rendono inadempiente il presidente del consiglio ai propri compiti e alle proprie prerogative".

Lunedì, 16 Settembre 2013 15:46

giornate internazionali Francesca da Rimini

tortora-scuroRimini | Delfinario, Wwf: Impossibile ampliare la vasca, il sindaco la demolisca 

 

Nella vicenda drammatica legata alla chiusura del delfinario di Rimini, con il sequestro e il trasferimento dei mammiferi all'acquario di Genova, c'è il Wwf che canta vittoria e applaude all'amministrazione comunale, accusata invece dalla proprietà e da buona parte della città di non aver fatto il possibile perché la struttura potesse continuare a rimanere aperta concedendo i permessi necessari alla costruzione di una necessaria nuova più grande vasca (e di una vasca medica). "Dunque il Wwf di Rimini aveva ragione una settimana fa a chiedere la chiusura della struttura, risultata del tutto non in regola con le norme vigenti per la detenzione dei cetacei e inadeguata a garantire loro accettabili condizioni di vita", esordisce il presidente Antonio Cianciosi.
Il Wwf, soprattutto, "riconosce la correttezza dell'amministrazione comunale di Rimini che ha ammesso l’impossibilità di ampliamento in loco del delfinario e confidiamo sulla fermezza del sindaco Gnassi su tali posizioni, anche in occasione dell’incontro previsto giovedì prossimo con la proprietà del delfinario. Non possiamo quindi che auspicare la demolizione della struttura e il ripristino dell’arenile ad uso spiaggia libera, dando semmai spazio al verde, se si vuole davvero riqualificare l’offerta turistica".
Plausi dal Wwf al sindaco anche per la cancellazione dei project per il lungomare. "Gli chiediamo però ora coerenza con questa impostazione di politica urbanistica pure per i progetti di restyling della zona fra il Grand Hotel e Piazzale Boscovich, anche nell’ipotesi di un passaggio delle aree dal Demanio al Comune. La zona dove sorge il delfinario è infatti spiaggia libera, tutelata anche dal PTCP e dal Paesistico: deve essere quindi, lasciata ai riminesi per la balneazione non a pagamento, non deve essere ancora ridotta ed edificata".
Infine, Cianciosi attacca l'ex sindaco, Alberto Ravaglioli "che in oltre due legislature non si è occupato e preoccupato delle condizioni dei delfini e del delfinario di Rimini, men che meno degli animali liberi o in cattività, ma solo di Project e di varianti che hanno portato nuovo cemento e che soltanto ora si preoccupa dei delfini e interviene a chiedere una soluzione per il delfinario".

tortora-chiaroRimini | Infiltrazioni mafiose, firmato in Provincia il protocollo per la legalità negli appalti

 

Infiltrazioni mafiose, presentato questa mattina in Provincia a Rimini il protocollo per la legalità negli appalti sottoscritto dalla conferenza dei sindaci. Soddisfatto il prefetto Claudio Palomba che ha sottolineato il carattere di novità del protocollo firmato, insistendo “sull’importanza degli strumenti di prevenzione per la salvaguardia di un territorio”, specialmente in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando. Particolare rilievo, nelle parole del prefetto, ha lo strumento della white list, a cui le imprese possono iscriversi su base volontaria e che attribuisce una sorta di “rating della legalità”, sostituendosi per un anno all’informazione antimafia e garantendo vantaggi in termini di agevolazioni pubbliche e accesso al credito.
“E' il sistema locale - ha sottolineato il presidente della Provincia Stefano Vitali - nella sua interezza a farsi carico di procedure amministrative inedite nella consapevolezza che è proprio nel momento di massima crisi che si deve innalzare la soglia di attenzione verso intrusioni anomale e penetrazioni criminali”.
Il protocollo ha a tema la legalità, la qualità, la regolarità e la sicurezza del lavoro e delle prestazioni negli appalti e concessioni di lavori servizi e forniture pubblici attraverso una lunga lista di azioni tra cui la scelta forte di utilizzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa e l’abbandono del massimo ribasso, l’Osservatorio provinciale appalti, l’impegno sulle white lists.

 

rossoRimini | MotoGp, Galli: Resti in riviera

 

MotoGp, "lasciatelo qui", è l'appello dell'assessore al turismo della Provincia di Rimini Fabio Galli, dopo i rumors dei giorni scorsi che vorrebbero il trasloco della competizione a Imola. "A pelle - spiega Galli - quest’anno dovremmo essere oltre i già incoraggianti risultati del 2012 (quando si registrarono 36.500 arrivi per un +24,3% rispetto a terzo week end di settembre 2011 e 170.000 presenze per un +52,1% rispetto all’analogo fine settimana dell’anno precedente)". "Siamo sicuri che una tappa del Motomondiale in qualsiasi altra parte d’ Italia, nel mese di settembre, avrebbe il medesimo impatto d’immagine, sull'economie locale, del ‘San Marino Riviera di Rimini’? La gara è naturalmente il centro di ogni attenzione e attrattività ma sono convinto che il contesto riminese, con la sua offerta e la sua organizzazione complessiva, contribuisca più di altri alla fortuna dell’iniziativa. Il brand Riviera di Rimini è forte autonomamente, come hanno avuto modo di sperimentare altre manifestazioni recatisi altrove senza ottenere pari riscontro; lo dico perché di questo hanno piena consapevolezza anche gli organizzatori del Mondiale di Motociclismo e spero che, alla scadenza dell’accordo tra promotori locali e Dorna nel 2016, se ne abbia coscienza in tutti i livelli istituzionali, pubblici e privati”.

Lunedì, 16 Settembre 2013 10:05

GIORNALAIO 16.09 2013

giornalaioDelfinario, parlano i tecnici di parte. Santa Giustina, trovata la soluzione. In 84mila al MotoGp

 

Delfinario, Sergio Giordano e Marco Affronte tecnici di parte hanno osservato le operazioni di trasferimento dei delfini di Rimini a Genova. Giordano spiega perché. "Aiutati dallo studio dei nostri scrittori antichi e dalla mitologia e infine supportati dalle nuove fonti di informazione scientifica raggiungemmo finalmente quella coscienza ambientalista per capirli e tutelarli insieme ai nostri figli. Nacquero in questo modo i primi acquari e delfinari, ora considerati da tutti noi ormai inadeguati o addirittura inutili. I loro fondatori erano e sono degli ambientalisti, che non devono imparare la lezione dal momento che riuscirono a sostituire nella attività didattica i nostri due amici in vetroresina Alfa e Beta, che ho ritrovato e fotografato. Ecco dunque che in tutti questi anni, noi riminesi, passando ogni giorno e in ogni stagione davanti al Delfinario, avvertivamo quella sensazione di dover gradualmente mutare il nostro giudizio su di esso, senza però porci una domanda, se i veri colpevoli del nostro 13 Settembre 2013 non siano i proprietari della struttura, ma tutta la nostra città, che non ha capito in tempo, che il nostro Circo acquatico, per poter continuare a fare vivere i nostri delfini, nati in cattività e quindi non in grado di vivere nel mare, doveva essere rimodernato e ampliato, dal momento che su questi nostri delfini tutta l’offerta turistica ha vissuto e parassitato durante i mesi estivi. Quindi se esistesse veramente il maltrattamento di Alfa, Sole, Luna e Lapo i Riminesi, quelli che, come dice Papa Francesco, si ritengono Pastori e mai Pecore, dovrebbero dichiararsi tutti colpevoli e non cercare facili alibi. Da parte mia ho sempre delegato, sul benessere di queste creature marine, il Servizio Veterinario della Ausl. Erano e sono stati sempre loro i garanti per questo servizio e quindi, dovevamo venire sensibilizzati sia gli amministratori che tutti noi da questi “medici degli animali” con i loro controlli, se esistevano delle situazioni non più accettabili. In verità, in questi ultimi anni, si avvertiva nell’aria e anche sulla stampa locale, che la struttura iniziava, in base alle nuove normative in materia, ad essere non più a norma", LaVocediRomagna (p.9).
"«NON dimenticherò mai il pianto dei nostri delfini mentre li mettevano in quelle quattro bare: quei fischi non mi fanno dormire alla notte e non riesco a smettere di piangere». Monica Fornari, proprietaria del Delfinario, non usa a caso l’aggettivo possessivo ‘nostri’: «I delfini sono nati a Rimini e sono di questa città. Ma quando li hanno portati via non c’era nessuno dell’amministrazione». A proposito di amministrazione, è confermato l’incontro con il sindaco? «Sì, la sua segreteria lo ha confermato per giovedì». Cosa si aspetta? «Vorrei aspettarmi qualcosa di buono, ma non riesco più a interpretare e valutare nessuna situazione, non ho più nessuna certezza». Ma se non potesse essere possibile ampliare la struttura in nessun modo, state realmente pensando di andarvene? «Sì. Anche perché abbiamo già ricevuto proposte per andare altrove visto che portiamo competenza, professionalità e tanto indotto. Ma non posso dire di non pensare e sperare di potere rimanere qui che è la città dove lavoriamo da tantissimi anni. Il problema più urgente però è sapere come stanno i delfini»", ilRestodelCarlino (p.2).


Santa Giustina. "Dal primo ottobre i mezzi pesanti di Hera, Pavimental e della ditta Pesaresi non passeranno più dalle vie Carpinello e Fiumicino, ovvero dal centro di Santa Giustina, ma saranno costretti ad utilizzare la pista di servizio che costeggia il Marecchia. E' ciò che prevede l'accordo siglato dal Comune, che alla fine ha dunque ascoltato le pressanti richiesti del comitato Santa Giustina, che da tempo andava auspicando un cambio della viabilità nella piccola frazione riminese per abbattere “i sempre più insostenibili livelli di inquinamento, atmosferico acustico”. Tutto ciò ovviamente in attesa della tanto agognata nuova circonvallazione", NuovoQuotidiano (p.3).


Motogp da record. "SE NE SONO accorti anche gli agenti della polstrada e quelli municipali impegnati nella viabilità del dopo Gran Premio che l’edizione 2013 è stata da record: ben 84.356 presenze nelle tre giornate a Misano World Circuit, oltre dodicimila in più del 2012. Alberghi pieni e indotto di tutto rispetto per l’intero territorio provinciale. Il prato (un po’ il loggione dei fan di motociclismo) era stracolmo di pubblico, tanta gente nei paddock, curve gremite e tribune con buon riempimento. Colpo d’occhio spettacolare al Misano Circuit, non solo per la percentuale di ragazze ‘fuoriserie’ presenti, anche rispetto allo scorso anno, quando gli spettatori furono 72.238 (nel 2011 invece 82.530)", ilCarlino (p.5).


Crisi, come cambiano le preghiere. "Al Santuario della Madonna della Misericordia di Rimini Centro, don Mario afferma: «Negli ultimi anni abbiamo notato un aumento nelle richieste di salute, ma anche di mamme che vengono a pregare per i loro figli, perché trovino un lavoro. La messa è frequentatissima ogni giorno da uomini e ragazzi che forse sono disoccupati e cercano di avere conforto. E’ purtroppo difficile capire se ci sono delle richieste particolari. Si cerca prima di tutto e soprattutto la fede. Rimini non è solo la città del divertimento, ma anche di gente devota». SUL libro del beato Marvelli, alla chiesa di Sant’Agostino di Rimini, spuntano le frasi «Fai che il nuovo lavoro vada bene», oppure «Proteggi mio figlio ingegnere. Fai che mantenga il suo posto». Stesse richieste anche al Beato Amato Ronconi di Saludecio in Valconca. Anche se qui le invocazioni sono principalmente legate alla salute e alla famiglia. Alla Madonna delle Grazie di Covignano, padre Donato racconta che nell’ultimo periodo i visitatori sono sicuramente aumentati", ilCarlino (p.6).

 
Intervista allo scenografo Sergio Metalli, NQ (p.7).

Sabato, 14 Settembre 2013 10:24

GIORNALAIO 14.09.2013

giornalaioDramma Delfinario. Crisi, bimbi ritirati dai nidi. Alberghi svalutati. Trc, il tar fa sue le tesi dei residenti di via Serra. Piano città (riqualificazione Bellariva), il Ministero: Rimini è dentro, ma le risorse non sono certe

 

Delfini sequestrati e trasferiti. Le motivazioni della procura. "Delfini storditi dal Valium e privi di difese immunitarie a seguito del massiccio consumo di farmaci. E ancora: aggressivi perché costretti a vivere in uno spazio ristretto, senza la possibilità di sfuggire all’occhio dell’animale dominante e senza la possibilità di “una via di fuga durante i conflitti” . Animali che hanno dovuto adattarsi a condurre un’esistenza in uno spazio angusto, costantemente sotto la luce del sole di giorno e di notte sotto i riflettori. Condizioni che secondo la Procura hanno determinato un costante stato di stress sottoponendo i delfini “a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche, sottoponendoli a trattamenti idonei a procurare un danno alla salute degli stessi con conseguenti gravi sofferenze”. Secondo la magistratura si trattava di maltrattamenti e sebbene non vi fossero le condizioni per contestare l’aggravante delle sevizie ai due indagati è stato loro contestato di aver agito con crudeltà e senza necessità”", LaVocediRomagna (p.8). "Ci sono volute ben 7 lunghe ore, dalle 10.30 del mattino fino alle 17.35, per portare a termine le operazioni di estrazione del primo dei quattro delfini dalla vasca del Delfinario. Delfini che, una volta posti in apposite mini vasche, sono stati sollevati uno ad uno dal braccio meccanico della lunghezza di 40 metri di una gru del Gruppo Facchini (dopo che in mattinata quello dei Vigili del Fuoco si era rivelato troppo corto) e caricati all’interno di un tir da trasporti alimentari della Caaf di Cesena con destinazione acquario di Genova, “dove - come recita il comunicato stampa diramato dal Corpo forestale dello Stato - verranno inseriti nelle due vasche curatoriali, non visibili al pubblico e adiacenti la vecchia vasca espositiva, per effettuare il consueto periodo di quarantena”", (p.9). Sulla vicenda si esprime la biologa marina Bianca Mezzapesa, presidente dell'associazione Adria watchers. "“In quanto biologa premetto che non sono a favore dei delfinari, però la vicenda in questione presenta dei lati oscuri e quello che è accaduto ieri, rischia di danneggiare la salute dei delfini. Infatti, prelevarli dal loro habitat nel quale hanno sempre vissuto, in così poco tempo e senza la necessaria preparazione, e sottoporli ad un viaggio di almeno 6-7 ore all’interno di un camion può recar loro uno stress non indifferente. Soprattutto per chi come Alfa (la madre) non è più giovanissima e chi come Lapo (l’ultimo nato) è ancora convalescente”… “Conosco la signora Fornari e so per certo che, sia lei che il suo staff, hanno sempre agito nell’interesse e nella salvaguardia dei delfini. Se i capi d’accusa sono la somministrazione di anticoncezionali e di valium, posso garantirvi che è una cosa del tutto normale: il primo serve per evitare che si riproducano tra loro, mentre il secondo può essere usato sia come stimolante dell’appetito, sia come calmante in periodi particolarmente intensi e stressanti”". Anche il consorzio degli operatori del porto ha da dire qualcosa in merito alla vicenda. "“Rimini Porto ha già presentato un’ipotesi di intervento per l’area sulla quale insistono le aziende rappresentate, all’interno della quale c’è anche la risposta agli indispensabili adeguamenti necessari per il Delfinario che diventerebbe un parco marino. Questo darebbe modo all’area di incrementare le sue ‘funzioni’, riconoscendo a chi oggi è disposto ad investire di poter proiettare nel futuro la sua attività”. “Noi siamo pronti! A giorni presenteremo il nostro piano finanziario. E’ inconcepibile che i lungomari di Rimini debbano rimanere quelli che sono da 50 anni, così come è ancor più inconcepibile che aziende storiche e sane siano costrette a chiudere i battenti perché non ricevono risposte da chi le deve dare”", (p.11).
Gli indagati sono due, "il veterinario e il direttore Massimo Muccini", ilRestodelCarlino (pp.4-5). Intanto tanta gente ieri è arrivata alla vasca per protestare contro il provvedimento della procura. "«LASCIATECI i nostri delfini, Rimini si merita di avere ancora un Delfinario!». Nemmeno il cordone di polizia e carabinieri ieri ha fermato la protesta di tanti riminesi, arrivati in piazzale Boscovich per manifestare contro il trasloco forzato dei quattro animali, da ieri notte ospitati all’acquario di Genova. Una protesta spontanea, partita dal tam tam su Facebook e poi portata avanti tra cori da stadio e lacrime. Solo i (pochi) animalisti presenti hanno festeggiato la partenza di Alfa (la mamma), Sole, Luna e Lapo, che hanno lasciato il Delfinario di Rimini poco prima delle 20, forse per sempre. Già perché il Delfinario, che non è a norma e difficilmente potrà adeguarsi a ampliarsi come chiede, potrebbe non rivedere i delfini per anni". "Piangono e si disperano invece Monica e Tamara Fornari, figlie di Nemmo, fondatore del Delfinario (l’ha inaugurato nel 1968)". "«Da 20 anni stiamo chiedendo l’ampliamento e non ce lo permettono, adesso ci portano via gli animali». Parole di fuoco, che le sorelle Fornari hanno ripetuto a muso duro a ispettori e funzionari della Forestale. «E ora come la mettiamo con i nostri dipendenti? E con le 100 aziende artigiane che lavorano con noi? Pensare che la prossima settimana avevamo già preso accordi per portare i delfini a Genova, e fare i lavori alla struttura per adeguarla e metterla a norma per ospitare almeno due animali. Ora è tutto finito: grazie Gnassi, per averci fatto chiudere il Delfinario!»". "Esce a pezzi Gnassi dalla vicenda del Delfinario. Massacrato dal popolo di Facebook e da chi ieri ha voluto seguire in diretta le operazioni di trasferimento dei delfini, Gnassi non si è fatto vedere in piazzale Boscovich. Al contrario dell’ex sindaco Alberto Ravaioli, venuto a manifestare la sua solidarietà. «E’ una vergogna, una cosa del genere non doveva accadere...», attacca Ravaioli. Che però si guarda bene dal prendersi responsabilità, nonostante la proprietà (quand’era lui sindaco) più volte avesse chiesto di ampliare il Delfinario. «Ma quando c’eravamo noi a palazzo Garampi, le norme sulle strutture non erano ancora così vincolanti...». Andrea Gnassi, a cui qualcuno deve aver riferito le parole di Ravaioli, dopo un vertice straordinario con la giunta nel pomeriggio se ne esce con una nota che non fa sconti ai predecessori: «Erano gli anni ’90 quando si è cominciato a discutere di ampliamento, più necessario che auspicato. Problemi che si sono trascinati fino all’entrata in vigore della legge 496 del 2001. Probabilmente se in passato ci si fosse resi conto della situazione, non si sarebbe arrivati a un punto così critico. Occorreva che per tempo si individuasse una soluzione concordata tra proprietà, Comune, Regione e Stato, visto che tutte le aree pertinenziali al Delfinario sono di proprietà del Demanio e l’amministrazione su quelle aree non può materialmente e legalmente nulla»".


Scuola, la crisi porta via i bimbi dai nidi. "I dati più preoccupanti riguardano i bambini dei nidi. «Per la prima volta sono stati ritirati decine di bambini dalle liste — spiega la Lisi — liste che la scorsa primavera erano piene. Cinquanta sono stati tolti dai genitori nel solo mese di settembre. Una settantina in tutto su 280 in lista all’inizio. Uno su quattro: fenomeno che ha riguardato i più grandi, dai 24 ai 35 mesi di età». Fenomeni già visti in vari comuni della provincia, «ma inediti per Rimini, nonostante la crisi non era mai accaduto», continua la Lisi. «Fa piacere dal punto di vista della risposta alla domanda — continua — ma è un fatto molto preoccupante socialmente»", ilCarlino (p.3).


Alberghi in cerca di acquirente. "CENTINAIA di hotel in vendita, ma nessuno compra. Che dice Aureliano Bonini, esperto di turismo nostrano e nazionale? «Un’estate difficile per tutta l’industria dell’ospitalità — attacca il presidente di Trademark Italia —. Quel che capita alla Riviera romagnola accade a tutti gli alberghi italiani». Ovvero? «L’elenco dei venditori aumenta ogni giorno, ma le transazioni riguardano solo i grandi alberghi, i 5 stelle di Roma, Firenze, Milano e Venezia. Il resto dell’offerta è in sofferenza, incagliato nelle sabbie bancarie». Grandi sconti ma tutto fermo. «Dopo 4 anni di flessione della domanda turistica business e leisure nazionale i valori degli hotel si sono quasi dimezzati in tutto il Paese. Alberghi che valevano 200.000 euro a camera sono passati a 100.000, quelli da 100.000 a 60.000, nelle aree balneari stagionali anche a meno»", ilCarlino (p.7).


Piano città, le precisazioni da Roma. "DOCCIA fredda dal governo al Comune di Rimini sul Piano Città. L’esecutivo nazionale ha inviato nei giorni scorsi una lettera - ne ha dato notizia alla giunta l’assessore al Bilancio Gianluca Brasini — nella quale in sostanza, si conferma che Rimini resta tra i 28 Comuni che otterranno il cofinanziamento su progetti di riqualificazione, con 7,5 sui 318 milioni di euro promessi dal ministero delle infrastrutture. La notizia brutta, segnala la vicesindaco Gloria Lisi, è che nella lettera il governo precisa che «in caso non vengano reperite le risorse necessarie a livello nazionale, il Comune non avrà alcun diritto di rivalsa verso l’esecutivo stesso». Insomma, se anticiperà i soldi potrebbe non vedere una lira da Roma", ilCarlino (p.8).


Trc, il tar dà ragione ai residenti di via Serra. "SE NON proprio un «altolà» al metrò di costa, il Tribunale amministrativo regionale ha imposto un bel limite di velocità ai lavori del Trc. Il Tar di Bologna ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da quattro residenti di Lagomaggio (tutti in via Serra) che chiedevano ad Agenzia Mobilità di limitare il proprio intervento alle sole e precise aree espropriate. «Siamo molto soddisfatti — dice l’avvocato dei cittadini, Giancarlo Migani — perché sono stati accolti i ricorsi contro l’occupazione temporanea e soprattutto contro la demolizione estesa di quel che insiste sulle aree, sino alla sentenza di merito». In sostanza — aggiunge l’architetto Gallini, tecnico incaricato dai residenti di una perizia a loro tutela — il Tar ha accolto la mia tesi: Agenzia Mobilità non può costruire nulla fuori dal cosiddetto ‘corridoio Cipe’, cioè un’area di ingombro che si basi esattamente sugli elaborati progettuali, mentre AM sosteneva che poteva procedere con la demolizione anche di manufatti collegati»", ilCarlino (p.11).

Venerdì, 13 Settembre 2013 18:21

ampliata la scuola alba adriatica

Nella foto un'aula della nuova scuola Alba Adriatica. E' di questa mattina il sopralluogo del vicesindaco di Rimini Gloria Lisi alla struttura ampliata della scuola Alba Adriatica che accoglierà da lunedì anche le classi della ex Conforti, riunendo così in un’unica sede l’intero ciclo. Sono quindi state aggiunte tre aule con servizi. “Avevamo fatto una promessa alle famiglie e ai ragazzi e l’abbiamo mantenuta", è il suo  commento

tortora-chiaroRimini | Delfinario, il legale: Ricorso al tar per riavere animali e dignità

 

Dopo il sopralluogo di ieri, i forestali sono tornati anche questa mattina al Delfinario per mettere in atto davvero le operazioni di sequestro dei delfini (che saranno divisi e trasferiti negli acquari di Genova e Roma), un tipo di lavoro cui forse non erano del tutto pronti. Intanto Massimiliano Bacillieri, legale della proprietà, annuncia che "si attiverà per la redazione e il deposito del ricorso al Tribunale del Riesame competente al fine di veder restituiti gli animali e la dignità oggi perduti".
Le operazioni per il recupero dei mammiferi dalla vasca di piazzale Boscovich sono partite presto questa mattina quando "veniva svuotata quasi completamente al fine di poter meglio catturare i delfini per il prospettato trasporto. Alle ore 16,15 le operazioni di trasferimento degli animali non erano nemmeno cominciate, potendosi pertanto ipotizzare un aggravamento condizioni di salute e di stress degli animali", scrive l'avvocato.
La proprietà, da parte sua, per essere certa che tutte le operazioni avvenissero nel rispetto della salute degli animali ha nominato dei consulenti tecnici di parte che "sono stati forzatamente ricondotti nell’area di ingresso della struttura al solo fine di impedire loro di assistere alle operazioni", vale a dire che "ripetute volte è stato impedito l’esercizio del diritto di difesa, anche con comportamenti al limite della legalità", precisa Bacillieri.
Da parte della proprietà viene definita "imbarazzante" l'organizzazione del trasporto dei mammiferi, con "enorme danno alla salute dei delfini", a cui si aggiunge l'"ovvio e susseguente danno d’immagine per la struttura e per la città. Si sottolinea ulteriormente e con forza l’assoluta assenza di qualsivoglia comportamento lesivo del benessere degli animali da parte di tutto il personale del Delfinario, tanto da giustificare nelle formulazioni accusatorie della Procura della Repubblica di Rimini un ipotetico maltrattamento psicologico dei delfini", conclude l'avvocato.
Sulle 'maldestre' operazioni di sequestro, interviene dal suo diario Facebook il coordinatore provinciale del Pdl Fabrizio Miserocchi. "Almeno 20 persone tra vigili urbani, corpo della forestale, funzionari, operai, un autoclave, TIR, tutto per sequestrare 4 delfini. Possiamo chiedere i rinforzi estivi al Ministero degli Interni. Quanto costa questa giornata ai cittadini?".

neroRimini | Delfinario, Gnassi: animali sequestrati? Non prendetevela con me

 

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi fa le sue precisazioni rispetto alla vicenda del Delfinario di Rimini, realtà imprenditoriale che due giorni fa si è vista negare da palazzo Garampi a mezzo stampa i permessi relativi alla costruzione di una nuova necessaria vasca (per un problema di competenza, insistendo sul demanio l'opera) e che tra ieri sera e stamattina si è visto portare via dalla Forestale quattro mammiferi. "Sul Delfinario, la cui competenza - è bene ancora una volta ribadirlo - è demaniale e non comunale in questi giorni si è detto tanto. I problemi strutturali hanno ormai radici antiche, che poggiano su stratificazioni, sovrapposizioni, contraddizioni amministrative e normative accumulate in quasi mezzo secolo. Erano gli anni Novanta quando si è cominciato a discutere di un ampliamento, più necessario che auspicato. Problemi che si sono trascinati fino all’'entrata in vigore della legge 496 del 2001. Probabilmente se in passato ci si fosse resi conto della situazione, non si sarebbe arrivati a un punto così critico. Non si può adeguare con la sola buona volontà alle normative più recenti una attività così particolare: occorreva che per tempo, ovvero immediatamente dopo l’entrata in vigore della legge, si individuasse una soluzione tecnica e amministrativa fattibile, concordata tra proprietà, Comune, Regione e Stato, visto che tutte le aree pertinenziali al Delfinario sono di proprietà del Demanio e l'’Amministrazione su quelle aree non può materialmente e legalmente nulla. Non sta a questa Amministrazione chiedersi perché non si sia fatto tutto ciò per tempo". Punto primo.

 
Il sindaco, inoltre, sostiene di aver fatto quanto possibile a sostegno del Delfinario. "Però questa Amministrazione, in carica dal 2011, nonostante l’'intrico di competenze e la poca possibilità di manovra, non ha mai mancato di dare l'’appoggio alla società che gestisce il Delfinario. Emblematica in questo senso la lettera inviata lo scorso ottobre al Ministero della Salute, nella quale io stesso ho sollecitato il rilascio di una proroga ai concessionari proprio per l'’adeguamento della struttura alle normative vigenti. Questo a dimostrazione che anche la Rimini odierna non vuole perdere un pezzo importante della propria offerta turistica, un simbolo di quella capacità diffusa dei nostri imprenditori che sono riusciti, nel tempo, a dimostrare abilità nel dare impulso al prodotto locale. Per questo motivo gli amministratori e i tecnici comunali sono stati nei mesi scorsi e sono tuttora disponibili ad un confronto aperto per valutare insieme le strade che possano consentire al Delfinario di vivere e di rinnovarsi, pur- come detto sopra- nell'’ambito di un discorso più articolato che vede coinvolti direttamente e in prima battuta altri enti pubblici competenti, a partire da Stato e la Regione". Punto secondo.


Il sindaco annuncia anche che in fatto di demanio, ora che il Delfinario sembra spacciato, qualcosa si sta effettivamente muovendo. "A tale riguardo si attendeva con fiducia l'’incontro che ho avuto proprio ieri a Roma con il direttore dell'’Agenzia del Demanio per l’'acquisizione del Lungomare, un tassello fondamentale per la gestione diretta di una parte strategica della nostra cartolina balneare e per la riqualificazione urbana di una parte pregiata della città. Un incontro dal quale è emersa la possibilità concreta e a breve termine (autunno 2013) di potere contare finalmente e formalmente sulla proprietà di un'’area strategica di Rimini, consentendo quindi di attuare i progetti di riqualificazione, ampliamento e rinnovamento che gli imprenditori che insistono su quel quadrante urbano, compresi quindi i gestori del Delfinario, vorranno intraprendere. Questa è la via più seria e efficace che un Ente pubblico può garantire oggi, a tutela della città, dei cittadini, delle imprese. Ogni altra strada, magari ipotizzata anche in buona fede, non reggerebbe l'’urto della verifica da parte degli organi competenti, aggiungendo dunque non solo confusione a confusione, ma danno a danno". Terzo e ultimo punto.

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