neroRimini | Aeroporto, Petitti e Arlotti solidali con Vitali e Gnassi indagati

 

"Esprimo solidarietà e totale sostegno verso i nostri due amministratori, ribadendo fiducia nell'operato della Magistratura e confidando che possa essere fatta chiarezza in tempi brevi", dice Emma Petitti rimettendo le vesti di segretario provinciale del Pd.
Petitti ribadisce che "l'aeroporto di Rimini è un'infrastruttura troppo importante per il nostro territorio" e soprattutto che "tutte le azioni portate avanti in questi anni, nella massima trasparenza, hanno avuto come obiettivo assicurarne lo sviluppo, la continuità della gestione e la tutela degli occupati. Auspico perciò che il concordato di continuità sia confermato e che il piano industriale di rilancio possa realizzarsi al più presto".

 

"Conosco bene e da molti anni sia Andrea che Stefano, e non ho alcun dubbio o remora nel riconoscere la loro piena onestà, personale, amministrativa, intellettuale", aggiunge Tiziano Arlotti. "Credo e spero che le notizie 'al condizionale' odierne possano rientrare rapidamente, consentendo allo scalo aeroportuale di tornare a quella piena operatività di cui l'area riminese non può fare a meno, e su cui non solo i creditori e la nuova compagine societaria stanno investendo con fiducia, ma che anche la stessa Repubblica di San Marino ha dimostrato di avere a cuore, ponendola tra le priorità nei recenti accordi con lo Stato italiano".

 

Solidarietà a Vitali e Gnassi anche dal consigliere comunale di Fds Savio Galvani e dal consigliere regionale del Pd Roberto Piva. «A Vitali e Gnassi vanno la mia stima e il mio sostegno. Fiducioso nell’operato della magistratura, spero che sulla vicenda, che riguarda un aeroporto con grandi potenzialità per il tessuto socioeconomico locale e regionale, sia fatta luce al più presto», si augura Piva.

Martedì, 15 Ottobre 2013 10:17

GIORNALAIO 15.10.2013

giornalaioAeroporto, Vitali e Gnassi indagati per le lettere di patronage. Spiagge, Gorini smonta la strategia del governo. Pd, ilCarlino intervista Emma Petitti

 

Aeroporto. "Stefano Vitali, presidente della Provincia, e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi iscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta su Aeradria, la società che gestisce l’aeroporto Federico Fellini. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini, coordinato dal sostituto procuratore Gemma Gualdi, sta indagando su alcuni crediti scaturiti dalle promesse di finanziamento ottenute dagli enti pubblici soci di Aeradria. Ossia “lettere di patronage” sulla base delle quali Aeradria avrebbe ottenuto negli anni, si parla dal 2009 al 2013, delle anticipazioni dalle banche. Falso in bilancio e ricorso fraudolento al credito, le ipotesi di reato annotate sul fascicolo in Procura su Aeradria", LaVocediRomagna (p.1). I due sono stati in prima fila ieri anche in occasione del discorso del vescovo ai politici e alle autorità civili, divenuto momento tradizionale nella ricorrenza del santo patrono Gaudenzo, (p.3).
"Le lettere di patronage oggetto dell’inchiesta sono quelle rilasciate dai soci pubblici della vecchia gestione Aeradria (in primis la Provincia e il Comune di Rimini), per favorire la concessione del credito da parte di Banca Carim e Unicredit. L’ultima delibera è del 2008 e riguarda un finanziamento di 2,7 mln di euro rilasciati da Carim con un mutuo. In questi casi, i soci (tra cui la Provincia, maggior azionista con il 38%) si prestano a rilasciare una cosiddetta lettera di “patronage debole”. Non si tratta di una fidejussione, ma una lettera di garanzia. Aeradria però non riesce a rimborsare le rate del mutuo e Carim chiede i soldi (appunto) ai soci pubblici firmatari delle lettere di patronage. L’altra operazione è del 2011 e riguarda un prestito a 18 mesi rilasciato da Unicredit per 3 milioni di euro. Anche qui vengono rilasciate lettere di patronage dai soci pubblici, su cui ora Guardia di Finanza e Procura accendono i riflettori", NuovoQuotidiano (p.5).
Gli indagati si difendono sulle pagine de ilRestodelCarlino (p.3). "«Non sappiamo ancora nulla, ufficialmente. Ma se è vero che siamo indagati affronteremo l’inchiesta serenamente, a testa alta — dichiarano all’unisono — Perché noi abbiamo fatto solo il bene dell’aeroporto». «Ci sono atti pubblici che parlano da soli — aggiunge Gnassi — tutto quello che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto per salvare un’infrastruttura senza la quale l’economia e il turismo avrebbero avuto un colpo mortale. E fa rabbia e stupisce apprendere di essere indagati da voci incondizionate e dalla stampa». Il presidente della Provincia rincara la dose. «Che ora indaghino su me e Gnassi, lo dico sinceramente, non mi sorprende affatto. E’ ormai da febbraio che si rincorrono queste voci, che in certi ambienti si tirano in ballo i nostri nomi nell’inchiesta su Aeradria. Non è un caso, temo: certe notizie sembrano essere messe in circolazione ad arte, per fare pressione sulla vicenda Aeradria». Vitali non esita a definire questa «un’anomalia tutta del territorio riminese»". Mentre una cordata americana sarebbe interessata allo scalo. "PROPRIO in queste settimane si sono delineate importanti scenari per il ‘Fellini’. Sono almeno una decina le cordate di imprenditori e i fondi finanziari che si sono ‘affacciati’, per chiedere informazioni sulla società in quanto interessate ad acquistarne il pacchetto di maggioranza. Non siamo più, come in passato, ai semplici contatti. Ci sono infatti, sul tavolo dei vertici di Aeradria, almeno tre diverse proposte di acquisto, ufficializzate nero su bianco. Le offerte economiche vanno ancora definite, perché il prezzo di Aeradria potrà essere stabilito solo quando (e se, a questo punto) verrà approvato il concordato. LA STIMA del prezzo di Aeradria, fatta da alcuni esperti di settore, valutava in almeno 30 milioni di euro il valore della società. E’ un valore che non considera però le passività e la difficilissima situazione economica e finanziaria che Aeradria sta vivendo. Insomma, il prezzo reale è molto inferiore. Anche per questo diverse cordate (anche internazionali) hanno messo gli occhi sulla società di gestione del ‘Fellini’. La più concreta, tra le varie offerte, è quella avanzata da una cordata americana di imprenditori che operano nel settore aeronautico".

 
Spiagge. "E’ l’avvocato Enrico Gorini a smontare l’ipotesi di sdemanalizzazione su cui sta lavorando il tavolo coordinato dal sottosegretario Pier Paolo Baretta secondo lo schema di “sdemanializzazione dell’area costruita e sua vendita a un prezzo amministrato all’attuale concessionario e assegnazione automatica agli attuali concessionari della fascia lettini (sulla base di un progetto), senza alcuna contropartita economica, se non il normale canone concessorio”. “Per entrambe le situazioni il ricorso al bando pubblico e alla ‘trasparenza comunitaria’ avverrebbe solo in caso di ‘graziosa rinuncia’ dell’attuale concessionario”, chiosa", LaVoce (p.3). "“La sdemanializzazione - sostiene Gorini - potrebbe configurarsi o come declassamento a patrimonio ‘disponibile’ o come declassamento a patrimonio ‘indisponibile’ della Regione. Nel primo caso (ammesso che sia prospettabile), l’effetto sarebbe equivalente ad una ‘privatizzazione’, e allora il ‘prezzo politico’ non avrebbe alcun senso (e sarebbe contrario alle norme comunitarie che vietano gli ‘aiuti alle imprese’ se non con deroghe espressamente valutate). Nel secondo caso (declassamento a patrimonio indisponibile), con il cambio di parole (‘patrimonio indisponibile’ anziché ‘demanio’) si pretenderebbe un allentamento dei principi comunitari di libera concorrenza, che non ha nulla a che fare con il regime giuridico formale della proprietà. In altri termini: perché mai la direttiva Bolkestein dovrebbe consentire in via di ‘patrimonio’ ciò che non consente in via di ‘demanio’?”".
Tuttavia, la proposta del governo "«è indubbiamente migliore delle precedenti avanzate. Ma è bene che il governo venga direttamente, e presto, a Bruxelles, e incontri la Commissione Ue in modo da definire insieme tutte le soluzioni possibili avendo come priorità la tutela del lavoro dei balneari e dei diritti degli operatori che hanno lavorato bene». Lo afferma la parlamentare europea Pdl Lara Comi", ilCarlino (p.8).


"Delfinario, si affilano le unghie. I legali che difendono l’amministratore delegato e la società, rispettivamente gli avvocati Piero Ippoliti e Massimo Bacillieri, dopo il no ricevuto dal Tribunale del Riesame, non si sono scoraggiati e hanno già depositato il ricorso contro il sequestro preventivo dei delfini anche al grado successivo, in Cassazione. Ma, al di là del risultato che emergerà, la parte più interessante - secondo i legali - arriverà dopo, in sede processuale. I legali, infatti, hanno affidato a un medico-veterinario, luminare nel settore, una superconsulenza sulla struttura e sulle condizioni medico-sanitarie in cui venivano tenuti i quattro tursiopi. Consulenza che, annunciano gli avvocati, riserverà particolari sorprese", LaVoce (p.17).


Pd a congresso. "SI ‘SMARCA’ da Magrini. E lancia siluri ai renziani, che l’accusano di aver gestito il partito in maniera fallimentare. Alla vigilia del congresso del Pd riminese Emma Petitti ribatte alle accuse e rivendica: non siamo io e Melucci i burattinai del partito… Le pesa il fatto che siate ‘additati’, lei e il suo compagno Bernabè, come la nuova coppia regina del partito? E quanto conta ancora, a suo dire, Maurizio Melucci nel Pd riminese? «Argomenti da corridoio, è l’idea malsana che un partito sia in mano a qualcuno. Siamo una squadra, in cui ci confrontiamo ogni volta attraverso solo le nostre idee. Non siamo né io né Maurizio a decidere per il partito»", ilCarlino (p.9).

Sabato, 12 Ottobre 2013 08:16

Cori allo stadio. Molto rigore per nulla

8bCori allo stadio. Molto rigore per nulla

 

La regola è questa: "Costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine territoriale e/o etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori”. Se a commettere la violazione è il pubblico, paga la società. Le sanzioni non sono interpretabili, si va a salire: settore a porte chiuse per la prima violazione, stadio chiuso per la seconda, partita persa 3-0 a tavolino alla terza, sino ad arrivare all’esclusione dal campionato. Succede che a maggio il congresso dell’Uefa abbia inasprito le pene per i casi di razzismo negli stadi, l’articolo 14 parla infatti di “chi insulta la dignità umana di una persona o di un gruppo di persone in qualsiasi modo, inclusi il colore della pelle, la razza, la religione o l’etnia”. La Figc, come evidenziato sopra, ha esteso il concetto di razzismo a tutta un’altra serie di discriminazioni, compresa quella che riguarda l’origine territoriale. Per “discriminazione territoriale” s'intendono cori, insulti e sfottò che, generalmente, una curva rivolge alla tifoseria ospite, “colpevole” di provenire da un’altra regione d’Italia. Si parla di questo nell’ultima settimana pallonara, dopo l’episodio accaduto a Torino durante Juve - Milan con alcuni tifosi rossoneri che hanno intonato quel coro che gira negli stadi dai tempi di Maradona, quindi da 35 anni, sui cani che scappano dalla puzza per l’arrivo dei napoletani e via dicendo, ricordando colera e terremoti vari. Discriminazione territoriale appunto. In un paese non razzista come l’Italia tutti abbiamo stigmatizzato i buu all’interno degli stadi, così come l’infelice prima pagina della Gazzetta dello Sport su Balotelli raffigurato come uno scimmione sul Big Ben, o ancora le banane agitate contro il ministro Cécile Kyenge: è giusto tenere a freno certi episodi, reprimere certi comportamenti ma insomma, il più delle volte la deplorazione non valica il confine del disagio per una frase stupida o un gesto idiota. Il punto è che con la regola della discriminazione territoriale, si parla di altro. Per fare un esempio dalla curva si può urlare “laziale di merda” senza che nessuno punisca nessuno ma non “laziale romano di merda”, offese entrambe, ma diverse per la Figc. È come se di punto in bianco, dopo anni di totale permissivismo, si fosse passati all’applicazione draconiana della legge. La cosa però non sta in piedi e il corto circuito arriva dagli stessi tifosi napoletani che il 6 ottobre, nella partita al San Paolo contro il Livorno, hanno esposto uno striscione enorme con su scritto “Napoli colera” accompagnato da un altro “E adesso chiudeteci la curva”. Un segnale di sfida alle istituzioni, che si troverebbero a dover sanzionare tifosi per striscioni e cori contro se stessi. La verità è che nessuno si è mai sentito discriminato per questi sfottò e che ancora una volta si cerca di contenere la passione che a volte si manifesta in modo sguaiato, scomposto, intollerante come se il tifo più “acceso” si potesse contenere nel politicamente corretto, nel bon ton stile Ascot. Non è così. Poi è vero che tra il mondo ultras in quella terra di nessuno, in quella zona opaca della società, ci sono personaggi borderline con infiltrazioni di ogni tipo che a volte tengono sotto scacco le società e il pallone in generale e queste situazioni che vanno risolte ma c’è anche gente diversa. Gente con una “fede” difficile da comprendere da fuori, legata da un senso di appartenenza che afferma la propria identità sia indossando la dodicesima maglia, sia con lo sfottò, l’insulto dell’altro. L’odio a volte. Sì perche la maglia è una fede monoteista e solo così si può spiegare l’assurdo percorso tra tessere varie, file al botteghino, viaggi in pullman e filtraggi che il tifoso comunque accetta prima di arrivare alla curva. Si distingue certo, perché i confini della civiltà non possono essere oltrepassati ma allora perché in altri paesi il tifoso incivile, violento, razzista viene prelevato, portato fuori dallo stadio, processato e punito e da noi nessuno prende di petto il problema, salvo poi chiudere gli stadi per un semplice sfottò. Perché di questo si parla oggi, nessuno si è offeso o sentito discriminato a Napoli. Che poi a ben guardare ci sono certi sfottò che sono perle di humor, come per esempio “cesenate, romagnolo fallito, mangi la piada alta un dito” esposto dai tifosi del Rimini al Manuzzi durante un derby o ancora quello fantastico degli stessi tifosi napoletani a Verona in risposta al solito sulla puzza e il colera, “Giulietta è ‘na zoccola” scrissero. Un po’ più del campanile va ammesso, e a volte si va troppo oltre ma in questo alzarsi una mattina, per decidere di sdraiarsi sul perbenismo, anche un po’ ipocrita se vogliamo, partendo poi proprio dalla curva e dagli ultras, qualcosa non torna e pare l’ultima trovata sul nulla per evitare di affrontare seriemente i problemi del pallone, così come del resto accade nel nostro Paese. In questo contesto, nasce a Rimini il nuovo gruppo della curva, i “Red White Supporters”: in bocca al lupo ragazzi e fate i bravi, se potete.
Francesco Pancari

Sabato, 12 Ottobre 2013 08:07

GIORNALAIO 12.10.2013

giornalaioAeradria, di nuovo a rischio fallimento: richiesta la revoca del concordato. Abusivismo in spiaggia: sì dei balneari ai vigilantes se pagano anche gli hotel

 

Aeradria. "Cambia improvvisamente lo scenario per Aeradria e le speranze di poter salvare l’aeroporto di Rimini dal fallimento, che si erano concretizzate solo meno di tre mesi fa con l’ammissione sommaria del concordato da parte del Tribunale, sono nuovamente in bilico. Come accade a un castello di carta che sta in piedi per miracolo, ieri è arrivato il soffio fatale. Più che un soffio una bufera. La relazione del commissario giudiziale che era stato incaricato dal Tribunale di Rimini di esaminare dal punto di vista economico, finanziario e strutturale l’ipotesi di concordato, è estremamente negativa. Praticamente il commercialista di Bologna, il dottor Renato Santini, nelle sue quasi 200 pagine di analisi ha bocciato le ipotesi di salvataggio prefigurate nella relazione presentata dall’avvocato della società, arrivando in alcuni passaggi a definire la situazione di Aeradria addirittura catastrofica. Considerazioni che hanno portato il commissario giudiziale a presentare la relazione ai sensi dell’articolo 173, ovvero, ha richiesto la revoca dell’ammissione al concordato", LaVocediRomagna (p.3).
"Il neo presidente di Aeradria, Maurizio Tucci, nonostante gli scenari apocalittici che si prefigurano ora sul ‘Fellini’ ha preferito non commentare. Anche perché, assicurano dal consiglio di amministrazione di Aeradria, nonostante il parere negativo del commissario «i margini per ottenere il concordato ancora ci sono»", ilRestodelCarlino (p.3).


Abusivismo commerciale in spiaggia. "Per estirpare il fenomeno dei vu’ cumprà si passa da chi vorrebbe farli rincorrere dai cani in spiaggia a chi chiede l’istituzione del numero verde, a chi una task force composta da 50 agenti di polizia locale a cui aggiungere 50 vigilantes, a chi vuole le telecamere in spiaggia e chi un lavoro supplementare dei finanzieri per scoprire cosa c’è dietro le somme spedite in patria dai lavoratori stranieri, leggi evasione e non solo. La seconda commissione consiliare si è proposta ieri, in quattro ore di lavoro intenso, di affondare la lama nel cuore del problema. Numerosi gli interventi che si sono alternati per cercare un modello di comportamento da adottare per non farsi trovare impreparati la prossima estate. In rappresentanza di chi giorno e notte si è trovato a fare i conti con la presenza dei venditori abusivi, hanno preso la parola anche i rappresentanti di categoria, come Mauro Vanni presidente dei bagnini di Rimini sud, Ivano Panigalli della Cna, Gianni Pulazza per i bar e gli esercizi di ristorazione presenti in spiaggia, Wainer Nanni, bagnino dell’area giudicata più “calda”, Corrado Zucchi, per i vigilantes… Zucchi ha sollecitato una soluzione stile Jesolo, con un nucleo composto da una settantina di persone, con 20 agenti della polizia municipale e 50 addetti alla sicurezza. Nanni ha posto l’accento sulle nuove modalità di vendita che fanno sì che il sequestro della merce non sia più risolutivo: “So per certo che i venditori pagano soltanto la merce che vendono. Se viene loro sequestrata non pagano”", LaVoce (p.9).
VIGILANTES in spiaggia anche la prossima estate? Va bene, se insieme a squadre speciali di agenti magari coadiuvati da unità cinofile, ma a pagarli non possiamo essere solo noi bagnini, devono collaborare anche le altre categorie del turismo, a partire dagli albergatori». Lo hanno detto vari operatori balneari presenti in seconda commissione consigliare, convocata su ‘Abusivismo commerciale: proposte e programmazione per il contrasto al fenomeno’, aperto alle associazioni economiche. Pur assente (perché non invitata) in commissione, non si tira indietro la presidente degli albergatori Patrizia Rinaldis: «Pronti a confrontarci, come sempre. Ma — puntualizza — il territorio è grande, non bisogna guardare solo a Rimini nord. E soprattutto se dobbiamo togliere i venditori abusivi da una parte per farli andare da un’altra allora non ci stiamo. Io rappresento tutti gli albergatori associati, su 15 chilometri di costa. Serve una pianificazione, una regia con forze dell’ordine e autorità»", ilCarlino (p.4).


Spiaggia, basta con le staccionate antisabbia arrugginite. "Stop alle soluzioni improvvisate sulla spiaggia d’inverno. Basta con staccionate, rottami e cancelli a protezione degli stabilimenti. E niente più lucchetti che impediscono il libero accesso al mare. Il Comune di Rimini con una propria ordinanza ha disposto, integrandola, la disciplina delle aree demaniali marittime in concessione nel periodo successivo o antecedente alla stagione balneare. Già il Piano dell’Arenile comunale disciplina le modalità con le quali le barriere montate dai titolari nel periodo invernale a protezione delle strutture degli stabilimenti devono essere realizzate, definendo caratteristiche, materiali e colori. Ma nel pacchetto di prescrizioni non era previsto un adeguato sistema di sanzioni quando vengono disattese", LaVoce (p.11).

tortora-chiaroRimini | Barriere anti sabbia irregolari: il Comune prepara le multe

 

Barriere anti sabbia c'è la nuova ordinanza del sulle aree demaniali marittime, introduce le sanzioni.
“Ci è sembrato opportuno intervenire - ha detto l’assessore al Demanio Roberto Biagini – definendo non solo gli obblighi ma anche le sanzioni a tutela di tutti, perché un patrimonio comune come la nostra spiaggia possa essere vissuta e goduta nella sua pienezza anche al di fuori della stagione balneare. Una tutela non solo di tutti i riminesi e turisti, ma anche dei titolari della quasi totalità degli stabilimenti che s’impegnano, seguendo le disposizioni del Piano, a far dei propri bagni un luogo gradevole anche d’inverno. Oggi, contro coloro (fortunatamente pochi) che si ostinano a montare materiali metallici arrugginiti, magari taglienti e pericolosi per la pubblica incolumità, impedire con cancelli e catenacci il libero accesso all’arenile, minare il decoro e la bellezza della nostra spiaggia, abbiamo un’arma in più per poter intervenire”
Nel dettaglio l'ordinanza prevede che le barriere anti sabbia siano, per esempio, dipinte con i medesimi colori presenti nello stabilimento balneare ove sono installate o, nel caso siano realizzate in legno, di colore naturale. L'ordinanza, quindi, vieta l'impiego di materiali in metallo arrugginito e in legno non trattato con sistemi antischeggia nonché l'impiego di vernici tossiche. Così come è vietata l'installazione di paratie, coperture o altro, a protezione dei manufatti e degli impianti collocati sull'arenile, di altezza tale da impedire la visione del mare dall’entroterra.
La violazione dell'ordinanza comporterà infatti l'applicazione di una sanzione amministrativa ai sensi dell'articolo 1164 del Codice della Navigazione che prevede il pagamento di una somma che va da 1.032 a 3.098 euro.

tortora-scuroRimini | Eticredito, è nata l'associazione

 

Senza fini di lucro, ma soggetto di promozione sociale, si è costituita oggi a Rimini l’associazione Eticredito. Sarà interlocutore del nuovo Comitato etico di Banca Carim in cui recentemente è confluita Eticredito Banca Etica Adriatica.
“Quello di oggi - spiega il presidente dell'associazione Bonfiglio Mariotti - è un ulteriore importante passo in avanti per la finanza etica nel territorio riminese e non solo. L’obiettivo di far crescere nella nostra società, a partire dal sistema bancario, i valori da tutti condivisi dell’impegno responsabile e della trasparenza, è ancora più urgente oggi nel contesto della pesante crisi internazionale. Sono le circostanze storiche presenti, oltre che gli ideali che abbiamo sempre avuto a suggerirci come non possa esistere un bene individuale disgiunto dal bene collettivo, e a farci riflettere sull’importanza del nostro lavoro quotidiano, del nostro fare impresa o professione, giorno dopo giorno,come cittadini responsabili e non soltanto come ‘portatori di interesse’”.
Oltre a Mariotti in associazione Eticredito ci sono: la professoressa Paola Brighi (docente universitaria e consigliere d’amministrazione della Fondazione Carim), Pietro Borghini (Caritas diocesana), Giampiero Boschetti (CBR coop.va), Alessandro Bianchini (Fondazione Cassa di Risparmio di San Marino), Maurizio Focchi (Confindustria regionale), Marco Tognacci (Commercialisti Associati), Stefano Vitali (Provincia di Rimini), Alfredo Aureli (Aethna Group), don Danilo Manduchi (Diocesi Rimini), Benito Gentili (Gentili Oleodinamica), Franco Capicchioni (SIS spa), Alvaro Zavaglia (Golfera spa), Giorgio Tentoni (Studio legale), Andrea Porcellini (Dirigente Focchi spa).

tortora-chiaroRimini | La città romana in una app

 

L'idea è nell’ambito del progetto europeo AdriaMuse ed è stata presentata questa mattina nella cornice del ponte di Tiberio di Rimini da Enzo Finocchiaro, dirigente della Provincia di Rimini e responsabile del progetto IPA Adriamuse, e Maurizio Biordi, direttore dei Musei Comunali di Rimini. Già adesso è possibile scaricare gratuitamente da ITunes la app “Ariminum nelle tue mani” (https://itunes.apple.com/it/app/ariminum-tour-rimini-romana/id719586518?mt=8&ign-mpt=uo%3D2), nelle versioni in italiano e in inglese.
"La app - spiegano dalla Provincia - ha lo scopo di far conoscere e valorizzare ancor di più la meravigliosa Rimini Romana ed è lo strumento privilegiato per consentire ai visitatori/turisti un tour georeferenziato dei monumenti con destinazione finale il Museo della Città e i suoi preziosi reperti".

rossoRimini | Web e trasparenza, il comune in cima alla classifica del Ministero

 

Cesena e Rimini conquistano la vetta della trasparenza nella pubblica amministrazione. I siti dei due Comuni romagnoli, infatti, si collocano fra quelli che fanno l’en plein nella speciale classifica del ministero per la Pubblica amministrazione e la semplificazione. I risultati sono pubblicati sul portale dedicato “La Bussola della Trasparenza”, che analizza e confronta i contenuti delle pagine web messe in rete dagli enti pubblici.
L’informazione online del Comune di Cesena e di quello di Rimini ottengono il primato perché soddisfano tutti i 65 criteri presi in considerazione, che abbracciano un ampio spettro di dati pubblicati: si va dalla presenza dei bilanci aggiornati e delle performance, con relativo piano, ai bandi di concorso, dalle società partecipate ai bandi di gara, dai provvedimenti dirigenziali ai tempi di erogazione dei servizi, dai tassi di assenza del personale alla concessione di sovvenzioni e contributi.
Fra i capoluoghi dell’Emilia-Romagna, solo Cesena e Rimini raggiungono il 100%: Modena si ferma a un passo dal vertice, con 64 indicatori soddisfatti su 65, pari al 98,46%; seguono Parma con il 96,92%, Ferrara con il 93,85%, Ravenna con il 78,46%, Forlì e Bologna a pari merito con il 76,92%, Reggio Emilia con il 55,38% e Piacenza con appena l’1,54%. (Dire)

tortora-scuroRimini | Asl unica, i sindacati chiedono un confronto

 

L'iscrizione all'ordine del giorno del consiglio regionale del progetto di legge per la Asl unica romagnola, per il 21 ottobre, ha messo la pulce nell'orecchio dei sindacati. "Cgil, Cisl, Uil di Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna ritengono sia indispensabile riprendere al più presto i confronti di merito con le Ctss (Conferenze territoriali sociali sanitarie) di Rimini, Cesena, Forlì e Ravenna al fine di concretizzare quel percorso, da sempre auspicato, di condivisione di un documento di mandato, prima della conclusione dell'iter legislativo di approvazione del Progetto di Legge di costituzione dell’Azienda Romagnola, utile a fissare i principi ed i criteri che dovranno essere posti alla base della programmazione e della gestione dell'Ausl della Romagna", scrivono le associazioni a sei mani.

 
In pratica, i sindacati hanno inviato alle Conferenze territoriali sociali sanitarie "una bozza di protocollo sollecitando un serrato e necessario confronto a livello locale che fissi i punti indispensabili a creare gli affidamenti su cui costruire la futura Azienda considerando anche le rilevanti peculiarità della Romagna, come ad esempio l’estensione territoriale, il numero dei comuni coinvolti (ben 75), ed oltre 15mila dipendenti".  Secondo Cgil, Cisl e Uil "a meno di 3 mesi dall’avvio dell’Ausl della Romagna non è più rinviabile l’apertura di un confronto serrato". Le organizzazioni "ritengono inoltre fondamentale la valorizzazione del ruolo dei Distretti, per assicurare il ruolo dei Comuni soprattutto nella programmazione integrata socio sanitaria e tra l’assistenza ospedaliera e quella di prossimità, da garantire attraverso il potenziamento delle cure primarie e la realizzazione delle Case per la Salute", "luogo in cui i cittadini possano trovare quella continuità di risposta assistenziale per almeno 12 ore al giorno (che oggi ancora non c’è nonostante la Legge e gli accordi con i MMG lo prevedano ormai da anni)".

 
I sindacati valutano positivamente "l'ingresso della Regione nell’Irst (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori, che ha sede a Meldola) con un aumento del peso pubblico nell’assetto societario, risultato anche della continua attenzione da parte di Cgil, Cisl, Uil sul ruolo dell’Istituto nel e per il territorio", ma ribadiscono, che il progetto di legge va "accompagnato da un vero e proprio piano di programmazione e pianificazione sanitaria e socio sanitaria di ambito romagnolo prima di tutto condiviso a livello locale". E "chiede con forza la stipula di un apposito protocollo d’intesa, che fissi da subito, i principali assi portanti ed i principi ispiratori, a garanzia della qualità dell’offerta dei servizi e della loro fruizione".  

Venerdì, 11 Ottobre 2013 10:39

GIORNALAIO 11.10.2013

giornalaioConfindustria strattona il piano strategico. Spiagge, il Pd riminese dice no a Letta

 

Confindustria attacca. "E' il momento di passare dalle idee, dai grandi progetti, ai fatti. Il presidente di Confindustria Rimini Paolo Maggioli, al suo debutto nella presentazione dell’indagine congiunturale semestrale, lo dice ancora più chiaramente: “Benissimo il Piano strategico. Ma vorremmo anche capire quando potrà diventare attuale, quando comincerà ad essere tradotto in pratica e a produrre ricchezza. Con l’acquisizione formale del lungomare, in uno stato di degrado non più sopportabile, ora ci sono tutte le condizioni. Potrebbe essere l’impulso che serve all’economia locale. Ma occorre fare chiarezza su obiettivi e tempi”", LaVocediRomagna (p.13).
"Ecco dunque il quadro dei primi sei mesi dell'anno, confrontato con i tre semestri precedenti. A cominciare dai dati della produzione, che segnalano, in realtà, una leggera ripresa: +1%, con un balzo in avanti significativo rispetto allo stesso semestre dell'anno precedente e un segno più che inverte la tendenza rispetto ai risultati negativi dei semestri 2012 (-1,90 e -5,20%). Ma le imprese che hanno registrato un aumento nella produzione sono in realtà le grandi (+2,32%) mentre le piccole hanno registrato ancora una volta un calo (-1,88%). Se la produzione aumenta in misura lieve, non avviene lo stesso con i fatturati, in calo dello 0,40%. Ancora una volta la diminuzione dipende dal fatturato interno, che registra un - 0,80%, mentre quello estero aumenta dello 0,40%. Un dato positivo ma con il freno a mano: l'aumento del fatturato estero infatti segna un rallentamento rispetto al passato (nel secondo semestre 2012 era aumentato del 9,30%, il semestre precedente del 9,90, nel secondo semestre 2011 addirittura del 27,40%). Un dato che preoccupa, a cui si guarda per ora con circospezione nella speranza che un tale andamento non trovi conferma in futuro. Mentre sul versante degli ordini preoccupa il fatto che siano più le imprese che li hanno visti in calo (33,33%) rispetto a quelle che li hanno visti in aumento (29,33%). Dell'andamento degli ordini risente in modo particolare l'occupazione, rimasta sostanzialmente stabile nel secondo semestre 2012, nei primi sei mesi del 2013 si è registrato invece di nuovo un calo, dell'1,16%, maggiore nelle grandi aziende (-2,56%) che nelle piccole e medie", NuovoQuotidiano (p.3).


Spiagge, il Pd riminese dice no alla proposta del Governo. "La linea Errani-Melucci sulla questione spiagge approda a Roma e cerca di mettere un “fermino” sul tavolo del sottosegretario Baretta. Ieri i parlamentari riminesi del Pd, Emma Petitti e Tiziano Arlotti, hanno dato notizia dell’incontro di una delegazione del partito con l’esponente governativo: “La soluzione di una materia così complessa - afferma la Petitti - è una legge quadro nazionale che definisca il rinnovo delle concessioni e stabilisca le modalità di alienazione laddove le Regioni in accordo coi Comuni pensino di sdemanializzare una parte del patrimonio. Tutto questo passa attraverso un confronto vero con l’Europa, con cui dobbiamo iniziare subito a trattare”. In sintesi è un chiaro e netto no", LaVoce (p.14).


Pd a congresso. "Il sindaco Gnassi non ha esitato a definire le loro candidature frutto di scelte di corrente o personali, perciò inadeguate a tenere il passo del vero cambiamento. Ieri i due candidati alla poltrona di segretario provinciale del Partito Democratico, il "cuperliano" Juri Magrini e il "renziano" Paolo Russomanno, hanno risposto insieme al sindaco, con una nota scritta a quattro mani. "Ci teniamo a precisare –dicono - che le nostre disponibilità alla candidatura rappresentano solamente l'apertura di un percorso di confronto serrato e a tutto campo sulla vita del Partito, che in questo momento vede centinaia di iscritti sottoscriverle". "Siamo due candidati giovani – continuano Magrini e Russomanno - che si sono voluti mettere a disposizione del partito e dei suoi iscritti per contribuire ad un Pd libero e aperto, trasparente, che considera le diverse sensibilità politiche come un valore, un arricchimento, e non un problema da derubricare sotto il termine di 'corrente'. Altrimenti non si capisce che cosa significhi dibattere e confrontarsi all'interno di un partito per arrivare ad una sintesi comune"", NQ (p.9).

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