La Giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo volto a ripensare la localizzazione degli spazi universitari a Rimini, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’Ateneo nel cuore della città e garantire servizi primari per la comunità.
Un passaggio strategico per consolidare il polo universitario
«Durante la seduta di ieri la Giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo che sarà poi sottoposto alla discussione del Consiglio comunale, finalizzato ad approfondire la ricerca di nuove soluzioni logistiche e immobiliari che possano essere funzionali a sostenere l’Università di Rimini nel suo radicamento nella nostra città. È un passaggio coerente con la linea che sosteniamo con convinzione da tempo, confermata e ribadita in questo mandato amministrativo, che pone il consolidamento del polo universitario riminese come centrale per lo sviluppo del nostro territorio».
Il valore del polo universitario, afferma ancora l’Amministrazione, non si limita al presente ma guarda al futuro: «Detto come va detto: l’Università a Rimini e per il territorio di Rimini ha un valore che va oltre il presente ma aggancia direttamente il futuro. Francamente non so pensare alla Rimini che verrà senza l’apporto di idee, conoscenze, sviluppo del contesto didattico, culturale, sociale ed economico dell’Ateneo».
Accordo superato e nuove esigenze condivise con Alma Mater
L’atto di indirizzo nasce da una valutazione congiunta tra l’Amministrazione comunale di Rimini e l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (link: www.unibo.it) circa il superamento del precedente accordo. Tale accordo prevedeva la cessione in uso gratuito all’Ateneo dell’edificio attualmente occupato da uffici e ambulatori del Cup, con l’intento di destinarlo, dopo ristrutturazione, alle attività universitarie.
Questa scelta si fonda su due motivazioni principali. La prima è l’esigenza, espressa direttamente dall’Università, di individuare uno spazio all’interno del progetto della Cittadella Universitaria nel centro storico, che possa rispondere in modo più flessibile e funzionale ai bisogni dell’Ateneo. Questo permetterebbe di accompagnare al meglio la crescita della didattica, della ricerca e dell’internazionalizzazione del polo riminese.
Servizi sanitari da tutelare nel cuore urbano
La seconda motivazione riguarda la salvaguardia dell’attuale funzione dell’immobile, che oggi rappresenta un importante punto di riferimento sanitario per i cittadini. L’intenzione è quella di mantenere un centro di servizi sanitari all’interno del tessuto urbano, ben collegato e accessibile, contribuendo così a una valorizzazione integrata del centro cittadino.
«Crediamo che la valorizzazione del centro e la sua attrattività passi anche dal volere mantenere e, se possibile, rafforzare i servizi primari per i cittadini e le famiglie».
Una crescita costante, ma servono più alleanze
L’università a Rimini continua a crescere, come dimostrano i numeri, anche se il sostegno da parte del tessuto istituzionale ed economico è ancora parziale. «In questo senso il Comune di Rimini si è sempre assunto le proprie responsabilità, anche se a volte con troppi pochi alleati, e continua a farlo ancora oggi, oltre che come socio di UniRimini, anche con azioni quali l’ampliamento del Tecnopolo e l’impegno per la ricerca e la realizzazione di studentati e servizi per chi sceglie Rimini per studiare».
Università e città: un futuro comune da costruire
«Diamo quindi corso con i fatti a un’idea di futuro che crediamo non possa prescindere dall’Università. Questo atto d’indirizzo, in estrema sintesi, mette in rilievo la centralità dell’Università di Rimini e la necessità di contestualizzarla al meglio nel tessuto urbano e nel suo ruolo di protagonista nella crescita della comunità. Rimini ha un futuro se la sua Università ha un futuro. Quel futuro che può svilupparsi solo a condizione che sia in armonia e in sintonia con le esigenze didattiche e quelle della città di Rimini».