12 10 2015 | Rimini | Manutenzione delle fogne in via della Fiera
Manutenzione delle fogne in via della Fiera
Sono cominciati questa mattina i lavori di manutenzione straordinaria sulla rete fognaria di Via della Fiera finalizzato al miglioramento dell'efficienza della rete nel tratto che incrocia Via Ariete.
Hera realizzerà collegamenti per deviare una parte dei reflui ed alleggerire la rete che attualmente transita in proprietà private. L'alleggerimento di carico sul tratto di rete oggetto dell'intervento consentirà, nel breve termine, di migliorarne l'efficienza riducendo al massimo la probabilità di criticità, come il rischio di allagamenti.
"I lavori - afferma Hera - sono frutto di un attento studio della rete presente sotto il manto stradale, le cui performance saranno migliorate grazie all'intervento di ristrutturazione strutturale e funzionale che Hera sta realizzando in questi giorni con un investimento di circa 50.000 euro. Salvo imprevisti, i lavori si protrarranno per 30 giorni.
Dovendo operare sotto il manto stradale, per rendere possibile l'intervento in accordo con la Polizia Municipale sarà preclusa temporaneamente la circolazione del traffico nel tratto stradale compreso tra Via della Fiera e Via Ariete. Parallelamente, sarà istituito un senso unico alternato su Via della Fiera per tutta la durata del cantiere".
12 10 2015 | Rimini | Trasferimento del mercato: il Tar non concede la sospensiva
Trasferimento del mercato: il Tar non concede la sospensiva
Il Tar dell'Emilia Romagna non ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento con cui il Comune ha deciso il trasferimento del mercato ambulante da Piazza Malatesta. Il ricorso era stato presentato dal Comar.
"Il presidente - informa una nota di Palazzo Garampi - ha giudicato ‘manifestamente infondata’ la richiesta evidenziando tra l’altro come, in questa fase preliminare del procedimento, sia prevalente l’interesse pubblico rispetto all’interesse dei privati ricorrenti e rimandando quindi la discussione, sempre in fase cautelare, in sede di Camera di Consiglio per il 15 ottobre".
Lega di lotta verso il congresso. "Cecchi? Una bufala"
Lega di lotta verso il congresso. "Cecchi? Una bufala"
Per il momento la Lega Nord è attestata sulla linea “meglio soli che male accompagnati”. È certa che per le comunali di Rimini del 2016 presenterà una propria lista con un proprio candidato forte, ma su possibili alleanze con gli altri partiti di centrodestra storce il naso. “Deve esserci una convergenza di programmi – rimarca il commissario provinciale Paolo Ricci – Se questa ci sarà, ben venga anche un’alleanza, altrimenti è meglio correre da soli, nella chiarezza”. Ricci in questo momento ce l’ha con Forza Italia, soprattutto dopo i movimenti nazionali sul voto per le riforme costituzionali al Senato. “Vogliamo chiarezza – dice – dai nostri interlocutori. A Rimini il centrodestra è specializzato nel perdere le elezioni. È una prospettiva che non ci interessa. Così come non ci interessa metterci insieme con chi ci considera impresentabili, razzisti, xenofobi, e tutto il resto”.
Il commissario della Lega smentisce anche le voci che individuano in Enrico Cecchi, il generale a riposo della Finanza noto per le sue denunce alla Carim, il potenziale candidato del partito di Salvini. “E’ una bufala”, taglia corto. “Noi – aggiunge – il candidato forte l’abbiamo. Se gli altri convergono sul nostro programma bene, altrimenti si andrà alla conta e si vedrà chi ha i voti”.
Dichiarazioni bellicose che fanno capire come la politica a Rimini in questo momento è attestata tutta sulla tattica. Nessuno scopre le carte, inattesa che si definisca un quadro più certo, sia nell’area del centrodestra che nel Pd, due schieramenti che entrambi in questo momento presentano non pochi problemi. Sullo sfondo c’è l’attesa per le decisioni della magistratura a proposito del crac Aeradria: ci sarà il rinvio a giudizio per Gnassii & soci, sarà confermata l’imbarazzante accusa di associazione a delinquere? Una decisione, nell’uno o nell’alto senso, ha la proprietà di cambiare le carte in tavola. E tutti in questo momento si limitano a fare schermaglie.
La stessa Lega è in una fase congressuale. Domani a Forlì, presente Matteo Salvini, si celebrerà il congresso “nazionale” della Romagna che sancirà l’uscita di scena dell’attuale segretario Gianluca Pini, il deputato forlivese ben conosciuto a Rimini per le sue incursioni a gamba tesa. Al suo posto sarà eletto l’attuale vice, Jacopo Morrone. Entro il mese si dovrà celebrare anche il congresso provinciale di Rimini, anche se la data non è ancora fissata. Ricci non sarà comunque candidato: “Preferisco concentrarmi nell’impegno amministrativo di vice sindaco di Sant’Agata Feltria”. Vedremo a chi saranno affidate le redini della Lega a Rimini (“150 iscritti, ma molti nuovi, specialmente giovani, in arrivo”, assicura Ricci) che stando alle elezioni regionali è il secondo partito a Rimini, con oltre il 19 per cento dei voti.
Forza Italia: rientrano le voci sul siluramento di Palmizio
Nei giorni scorsi si era diffusa la voce di un possibile cambio del coordinatore regionale di Forza Italia. Secondo queste voci Massimo Palmizio avrebbe lasciato per far posto alla senatrice Anna Maria Bernini. In questo momento le cose nell’universo berlusconiano sono molto confuse e variabili, e quindi la voce adesso la voce è rientrata. Un cambio alla direzione regionale avrebbe comportato a cascata un cambio dei coordinatori provinciali, compreso quello di Rimini. Il riccionese Giulio Mignani, imposto da Palmizio al posto del bellariese Filippo Giorgetti, resta quindi al suo posto precario. Da quando è stato nominato nel febbraio scorso ancora non ha potuto nominare i vari responsabili comunali, Rimini compresa. Sempre in attesa di qualche evento chiarificatore che non è mai arrivato.
Fincato: sviluppiamo l'aeroporto con nuovi strumenti e nuove energie
Fincato: sviluppiamo l'aeroporto con nuovi strumenti e nuove energie
Inter-Vista ha pubblicato ieri un commento Consigli non richiesti ad Airiminum per sollecitare la società di gestione dell'aeroporto ad un rapporto più empatico con il territorio, anche al fine di superare le diffidenze che hanno accompagnato lo sbarco della società al Fellini. In risposta al nostro commento la presidente Laura Fincato ci ha fatto pervenire una nota che pubblichiamo integralmente.
La società AIRiminum 2014 continua ad operare e a ricercare la organizzazione più consona al rilancio del ‘Fellini’.
Nei giorni dell’importante appuntamento del TTG (altro grande successo della Fiera di Rimini, ormai leader in Italia anche in questo settore) sia la presidente Laura Fincato che l’a.d. Leonardo Corbucci sono stati presenti e attivi con incontri, interviste, relazioni con operatori utili per sviluppare il piano Summer 2016.
“Abbiamo sempre definito il 2015, con l’apertura ‘scherzosa’ il 1° di aprile e la ripresa dei voli da maggio, la coda della triste vicenda del fallimento e della chiusura dell’aeroporto ‘Fellini’. I dati, che certo non nascondiamo, di questa difficile stagione, non vogliamo commentarli: parlano da soli a chi vuole e a chi non vuole capire la situazione di difficoltà e di incertezza, che peraltro continua!” dice Fincato.
Il CdA, che si è riunito martedì, ha impostato il lavoro di riorganizzazione aziendale e le proposte, condivise da tutti i membri, di sviluppare con nuove energie, nuove relazioni e con nuovi strumenti, il lavoro del ‘Fellini’.
“L’interesse di AIRiminum 2014 e quello del territorio è che si torni ad avere un buon aeroporto, per i turisti e per il business dell’area vasta, e per farlo occorrono investimenti e proattività, cui certo non giovano le continue situazioni di incertezza, gli attacchi e le speculazioni che hanno fini ben diversi da quello dello sviluppo futuro” ha detto la presidente del CdA.
Essere da protagonisti con gli operatori al TTG, essere diventati soci di Expo Venice (con l’incarico affidato a Leonardo Corbucci di redigere il piano strategico della fiera veneziana), essere attivi sul mercato, significa credere nel potenziale di Rimini, della Riviera e del suo aeroporto.
Nel salutare il direttore generale Marco Consalvo, che si trasferirà a Trieste per una nuova avventura professionale, ricordiamo per correttezza che il CdA ha applicato la clausola di riservatezza, mentre la stessa è stata interrotta dai comunicati provenienti da Trieste.
Il progetto di un’organizzane nuova e più dedicata, frutto del lavoro di questi mesi, parte da queste considerazioni: sviluppo di relazioni commerciali più forti e più vaste, comunicazione con investimenti internazionali, gestione delle risorse interne che hanno dimostrato capacità ed innesti di nuove figure professionali”.
In un successivo comunicato inviato a tutti gli organi di infromazioni AiRiminum charisce qual è il senso della sua partecipazione a Expovenice: "L’obiettivo è di creare un ponte ideale sempre più correlato tra le due regine dell’Adriatico, Venezia e Rimini che possa ambire al ruolo di principale gate europeo verso l’Oriente: Cina, Russia ed ex Paesi sovietici, India, Paesi del Medio Oriente, Turchia e Israele.
La forte interconnessione, in particolare tra le infrastrutture e le Fiere di Rimini ed Expovenice, e in generale tra i distretti industriali e località turistiche rappresentate da questa dorsale, dovrà necessariamente rappresentare la mossa vincente".
Quanto alla riorganizzazione interna queste sono le novità decise dal consiglio d'amministrazione: "A partire dal prossimo novembre (inizio Winter Season 2015/2016) verranno introdotte le prime novità (già realizzate e tenute finora nel cassetto), che vogliono esprimere la fine dell’anno zero e la voglia di tutto il territorio di lasciarsi alle spalle la Summer Season 2015, che AIRiminum 2014 considera l’ultima coda della precedente stagione caratterizzata dalla dolorosa e tuttora penalizzante chiusura della più importante infrastruttura del Territorio.
Tra queste novità vi è il nuovo modello organizzativo di AIRiminum 2014 presentato ufficialmente nel consiglio di amministrazione del 7 ottobre 2015. Modello caratterizzato dai tre livelli seguenti: Governance strategica: Consiglio di Amministrazione, Presidente e Amministratore Delegato (AD); Aree di staff; Governance operativa gerarchicamente dipendente dall’AD: Area Commerciale, Area Operativa e Area Finanza e Controllo.
La leva principale per vincere la sfida sarà la nuova Area commerciale, che nei programmi della società presto sarà dotata di tre professionisti la cui ricerca, sviluppatasi nel corso degli ultimi tre mesi, si è concentrata principalmente nell’ambito delle compagnie aere, dei tour operator e delle società di handling".
Arcuri (Progetto Rimini): il Pd si rottami, poi parliamo
Arcuri (Progetto Rimini): il Pd si rottami, poi parliamo
Ma Progetto Rimini esiste ancora? Parliamo dell’associazione presieduta da Michele Donati, sorta alcuni mesi fa con l’ambizione di costruire un percorso che porti, con le elezioni 2016, ad un cambio di direzione politico-amministrativa della città. Dopo alcuni incontri pubblici prima dell’estate (con Attilio Gardini, Stefano Zamagni), non se n’è più sentito parlare.
“Certo che esiste – risponde Natale Arcuri, il consulente reclutato perché fautore del ribaltone elettorale di un anno e mezzo fa a Riccione. – Proprio in queste settimane siamo in alcuni punti della città per distribuire il nostro quartino che è un invito all’aggregazione e al coinvolgimento. In questi mesi si sono riuniti i nostri tavoli di lavoro per elaborare proposte per la città. Presto le presenteremo in un incontro pubblico. Sempre con lo stile che ci caratterizza: guardare al futuro, senza intentare processi al passato”.
Ma è successo qualcosa di nuovo?
“È successo che persone di rilievo del mondo imprenditoriale e sociale si sono affacciate alla nostra associazione, portando il loro contributo di idee e di proposte. Credo che siano maturate le condizioni per creare un nuovo soggetto politico che partecipi alle prossime elezioni amministrative con una propria lista e con un candidato che sia espressione della società civile, non del vecchio mondo dei partiti. Questo è il punto di partenza per intessere relazioni con altre espressioni della città e vedere se è possibile creare una coalizione. Rimini ha voglia di futuro, abbiamo scritto nel quartino che stiamo distribuendo nelle piazze. Non ci interessa essere contro qualcuno, non ci interessa fare recriminazioni, lanciare accuse, esprimere uno spirito di rivalsa o di rivincita”.
Allora ha ragione chi ipotizza che l’approdo finale di Progetto Rimini possa essere una semplice lista civica di appoggio a Gnassi?
“Chi pensa questo, non ha capito niente dello spirito che ci anima. Noi vogliamo chiudere con il passato e guardare al futuro. Gnassi fa parte del passato, fa parte di una storia politica, dominata dall’egemonia del Pci-Ds-Pd che si è conclusa, che non ha più niente da dire alla città. È una storia che lascia alla città pesanti eredità – il crac di Aeradria e i problemi dell’aeroporto, i debiti del Palacongressi, il turismo fermo al palo, l’insicurezza della città – ma questi sono per noi problemi da risolvere non armi contundenti da usare contro gli avversari. I cittadini elettori sanno giudicare da soli e sanno a chi attribuire le responsabilità. Noi dobbiamo guardare avanti”.
Buoni propositi, ma senza una coalizione e senza un candidato credibile non si va da nessuna parte. Un’altra associazione, Dreamini, sta cercando di mettere intorno al tavolo tutte le forze alternative. A voi non interessa?
“A noi non piace guardare alla città con lo specchietto retrovisore. Nella situazione attuale il tema delle alleanze e delle coalizioni mi sembra prematuro. Con chi dovremmo allearci? L’area di centro destra è balcanizzata, frazionata, senza certezza sugli interlocutori. Prendiamo Forza Italia: con chi devo parlare, con i dirigenti attuali o con quelli che prossimamente arriveranno? Lo stesso vale per tutti gli altri partiti e partitini. Anche il Pd è diviso in almeno tre o quattro parti”.
Quindi non esclude un eventuale rapporto con il Pd?
“La nostra proposta di cambiamento, rivolta al futuro, è aperta a tutti, quindi anche al Pd. L’unica discriminante è la discontinuità rispetto al modo di amministrare che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Se dentro al Pd prendono coscienza che una pagina di storia si è conclusa, se hanno il coraggio di una completa rottamazione rispetto al passato, se il Pd di Rimini diventa renziano a tutto tondo, se il Pd insomma cambia pelle, perché non dovremo dialogare anche con questo partito?”
Ma le sembra davvero possibile un’ipotesi di questo genere?
“E’ possibile più di quanto non si creda. Dipende da cosa succederà di qui a qualche mese. Se per esempio dovesse arrivare il rinvio a giudizio per il caso Aeradria, penso sarà difficile archiviarlo come un incidente di percorso”.
Aeroporto: consigli non richiesti ad Airiminum
Aeroporto: consigli non richiesti ad Airiminum
Bisogna essere realisti: la sentenza del Tar che ha annullato il bando dell’Enac è una battuta d’arresto per l’aeroporto di Rimini che aveva ricominciato a funzionare da pochi mesi, e ancora a passo ridotto, dopo la chiusura da novembre 2014 a marzo 2015.
L’aeroporto per fortuna rimane aperto, ma è indubbio che tale stato di incertezza si rifletterà in modo negativo sull’attività commerciale e sulla disponibilità a investire da parte di Airiminum. Chi mette mano a sistemare una casa se sa che entro pochi mesi potrebbe esserne cacciato fuori? Chiunque si limiterà a fare esclusivamente gli interventi ineludibili e improcrastinabili. Se piove in casa, riparerà il tetto, ma non si metterà di certo a rifare la tinteggiatura o ad alzare qualche nuova parete.
Siamo fra coloro che si augurano che il Consiglio di Stato riformi la sentenza del Tar e che per l’aeroporto non ci siano più inciampi. Sgomberato il campo dagli intralci giudiziari, ci sarà così anche la possibilità di valutare compiutamente la gestione di Airiminum, la società non avrà più alcun alibi e si vedrà se davvero Leonardo Corbucci e soci sono in grado di rilanciare lo scalo.
Questo tempo di attesa potrà essere proficuamente utilizzato per porre le basi di un rinnovato rapporto di simpatia fra Airiminum, il territorio e l’opinione pubblica.
Lo sbarco di Airiminum a Rimini è stato accompagnato da una ridda di sospetti, dubbi, perplessità che non hanno trovato nella società la risposta puntuale, serena e tranquilla di chi non ha nulla da nascondere ed ha anzi l’intenzione di avviare un rapporto virtuoso con il territorio nel quale è chiamato a svolgere la propria attività. A volte si è lasciato che i sospetti si autoalimentassero, a volte si è replicato con stizzosa indignazione senza molto chiarire. Non entriamo nel merito dei singoli dubbi o delle singole contestazioni, che Airiminum ha tutto il diritto di ritenere viziate da pregiudizi o da difettosa conoscenza della realtà dei fatti. Per ognuna ci sarebbe da ridire e da ribattere, anzi è proprio da questo ping pong senza costrutto che bisognerebbe definitivamente uscire.
Crediamo che la società abbia sufficienti antenne per captare che, nonostante i definitivi chiarimenti di Enac e del sottosegretario alla Camera, ci sono ancora tante persone che considerano l’aggiudicazione dell’aeroporto ad Airiminum l’esito di un maneggio poco trasparente. Se questo accade, non è solo perché ci sono annidati in ogni angolo di Rimini inguaribili cultori del sospetto come anticamera della verità, ma anche perché i nuovi gestori dell’aeroporto hanno in parte sbagliato l’approccio con la realtà locale. Hanno commesso errori nella concezione del loro ruolo ed errori di comunicazione.
Hanno sempre orgogliosamente sottolineato che loro sono privati e quindi non hanno l’obbligo di rendere conto a nessuno se non agli azionisti. Ecco, questo è un approccio sbagliato. Non perché non sia vero che loro sono privati ma perché loro sono anche i gestori momentanei di un patrimonio che il territorio avverte come proprio e come uno strumento fondamentale per la propria sopravvivenza economica. I dirigenti di Airiminum non si devono stupire, e nemmeno alterare, se tutti vogliono dire la loro opinione e se a volte molti dimenticano che l’aeroporto non dipende più dai signori della politica locale. Questo interesse, questa partecipazione alle vicende dello scalo, è la testimonianza di un senso di appartenenza che Airiminum deve valorizzare. Il territorio è il suo migliore alleato, non un fastidioso e ronzante insetto da allontanare. Se il territorio chiede un piano industriale, - vuole sapere se, dove e come si investe, - pone domande alle quali Airiminum dovrebbe essere felice di rispondere (pur rispettando i limiti imposti dal regime di concorrenza).
Quindi la società impegni un po’ delle sue energie in una grande “operazione simpatia”: con questo termine non intendiamo solo maggiore attenzione agli elementari criteri della comunicazione (e già sarebbe tanto, visto come sono andate le cose fino ad oggi) ma qualcosa di più sostanziale: avviare un rapporto con il territorio quasi da mandante a mandatario. Airiminum cominci a concepirsi come il gestore di qualcosa che non è sua proprietà, ma appartiene alla comunità locale, anche se gli amministratori non sono più nominati dai sindaci e dai presidenti della Provincia.
Le vicende giudiziarie seguono il loro corso e sul passato l’opinione pubblica saprà a chi addebitare i disastri. Ma il presente e il futuro hanno bisogno di una pace sociale sull’aeroporto che attualmente non c’è. Airiminum faccia il primo passo.
Turismo, i dati di agosto confermano la crisi di Rimini
Turismo, i dati di agosto confermano la crisi di Rimini
Nella provincia di Rimini i primi otto mesi dell’anno si concludono con un +0,4% di presenze. Un risultato che è sostenuto dal mercato interno (le presenze italiane crescono del 4,1%), mentre il mercato estero conosce un calo dell’11,2%. Nel mese di agosto la crescita complessiva è dell1 per cento, con la solita divaricazione fra italiani e stranieri. Il saldo degli arrivi è positivo (+2,5%) ma sempre grazie ai turisti interni, perché gli stranieri in arrivo sono calati dell’11,6%.
Prima osservazione: il bilancio finale provinciale è positivo, ma si tratta di una crescita minimale, ben diversa dalle proiezioni nazionali di qualche settimana fa che parlavano di aumenti a due cifre. In un contesto nazionale e internazionale favorevole (ripresa dei consumi, impraticabilità di alcune spiagge del Mediterraneo) Riviera di Rimini ha sostanzialmente tenuto, senza gli auspicati incrementi.
Il dato provinciale è la media di andamenti che variano sensibilmente da Comune a Comune. Bellaria Igea Marina chiude i primi otto mesi dell’anno con un +2,9% di presenze e un +3,7% di arrivi. Anche gli stranieri hanno risposto meglio che altrove: calo di arrivo del 6,7 ma le presenze sono diminuite solo dello 0,1.
Cattolica, grazie anche ad un agosto strepitoso (+5,5) presenta un bilancio positivo per i primi otto mesi: +3,3% di presenze e +3,9% di arrivi, con gli stranieri che però hanno il segno negativo (-5,6 presenze,- 8,2 arrivi)
Misano Adriatico ha il segno negativo sia nel mese di agosto sia per i primi otto mesi dell’anno. Anche le presenze italiane sono in diminuzione, seppure lievemente (-0,3%).
A Riccione agosto si è concluso con + 0,8% di presenze (pur con gli arrivi in calo dell1,1), ma ancora migliore è il dato complessivo: +2,8 di presenze e +4,9% di arrivi. Anche nella Perla Verde stranieri in calo, -5,6%.
Il formidabile mese di agosto si conclude a Rimini con un magro -0,2% di presenze cui corrisponde un modesto incremento di arrivi, +0,8%.
I mesi precedenti che, tranne maggio, hanno tutti il segno negativo, portano il capoluogo a chiudere il periodo gennaio-agosto con un -2,3% e un modesto +0,3% di arrivi. Quest’anno Rimini soffre soprattutto con il mercato estero (-16,4%) a motivo delle defezioni russe (-54,7%) per le note ragioni (crisi del rublo, aeroporto a passo ridotto, ecc.). Il calo dei russi non è stato compensato da altri flussi stranieri. Anche Riccione ha avuto un calo di russi di circa il 50 per cento, ma il bilancio estero finale è meno drammatico.
Un indicatore significativo è la percentuale di occupazione dei posti letto nelle strutture ricettive. Prendiamo in esame quello netto, cioè basato sulle giornate di effettiva apertura. La media provinciale dei primi otto mesi è di 53,2. Bellaria arriva a 59, Cattolica a 61, Misano scende a 50,5. Riccione sale a 58,1 e Rimini si ferma a 50,1. Vediamo allora i mesi centrali dlla stagione turistica estiva, luglio e agosto. La media provinciale di occupazione dei posti letto è 80,6 per luglio e di 92,1 per agosto. Se tutti gli altri Comuni della costa sono al di sopra di queste medie, Rimini invece è sempre al di sotto: 76,1 per luglio, 86,8 per agosto. Riccione, al contrario, ha un’occupazione di 91 per luglio e di 102,3 per agosto.
Seconda osservazione: come già era emerso nei mesi precedenti, Rimini non svolge più il ruolo di locomotiva della Riviera. Le sue performances, da qualsiasi punto di vista le si esamini, sono sempre inferiori rispetto a quelle degli altri centri della costa. È auspicabile che il sindaco Andrea Gnassi, nel suo annunciato intervento in commissione del 12 ottobre, ne prenda finalmente atto, senza attardarsi ancora una volta sui toni trionfalistici di precedenti dichiarazioni. Ma è una riflessione che dovrebbero fare innanzitutto gli albergatori: meno presenze, meno letti occupati, prezzi sempre bassi, costi sempre in crescita, vuol dire fatturati minori e minor reddito per le imprese. O no?
Assente Gnassi, le periferie del turismo parlano. Ed è la fotografia di un degrado
Assente Gnassi, le periferie del turismo parlano. Ed è la fotografia di un degrado
Il sindaco Andrea Gnassi ha deciso di disertare la riunione della seconda commissione, presieduta dalla grillina Carla Franchini, dedicata al turismo. E forse ha fatto male perché avrebbe ascoltato una fotografia dl turismo a Rimini diversa da quella patinata e “fighetta” della Molo Street Parade o di Al Mèni.
Grandi assenti anche tutti i consiglieri del Pd, tranne Bertino Asolfi che si è presentato per dieci secondi, forse mandato a vedere chi c’era e chi non c’era. Assenti pure i rappresentanti di Aia, Promozione alberghiera, Confcommercio e Confesercenti: probabilmente per non fare uno sgarbo al sindaco che aveva deciso che quella riunione era da evitare.
Presenti solo la minoranza, un esponente della Confartigianato, i rappresentanti di qualche comitato turistico (non tutti, solo quelli delle periferie) e dei bagnini. La presidente Franchini canta comunque vittoria perché senza la convocazione di questa mattina non ci sarebbe stata quella del 12 ottobre, con la presenza del sindaco che, è noto, non ama “perdere tempo” in commissione.
Per nulla scoraggiati o intimoriti dalla vasta platea degli assenti, i presenti hanno colto l’occasione – era da tempo che l’aspettavano – per dire la loro in un ambito istituzionale.
In apertura dà fuoco alle polveri Renato Nanni, esponente del comitato turistico di Miramare, che lamenta le scarse risorse offerte dall’amministrazione per realizzare le feste che sono richieste e amate dagli ospiti. “Siamo a Miramare, non c’è il turismo di fascia alta, c’è la terza età …”, spiega. Osserva anche che dei grandi eventi pensati e organizzati dal sindaco, nessuno è mai stato organizzato nella sona sud del Comune. La quale è comunque un’eccellenza, ma dei vizi e dei problemi che affliggono Rimini: abusivismo commerciale e prostituzione dilagante.
In mezzo a queste difficoltà, i comitati si danno da fare per intrattenere i turisti, ma devono scontrarsi con una enormità di difficoltà burocratiche e di lungaggini che alla lunga smorzano qualsiasi entusiasmo per questo tipo di volontariato civile. Sollecitato da una domanda, Nanni informa che “Il sindaco non è mai venuto aduna delle nostre feste, anzi perdura il disinteresse per questa parte della città”. Nanni fra una lamentela e l’altra, butta là anche un osservazione: va anche bene il Parco del Mare, ma il problema reale sono gli alberghi, va pensato un progetto di riqualificazione per la fascia di territorio che va dal lungomare alla ferrovia.
Arriva a dargli man forte Cristina Bugli, presidente del comitato turistico di Rivazzurra, che spiega che loro cercano di organizzare tante feste “così almeno i turisti non girano e non si accorgono del degrado che affligge la zona” . Sì perché i turisti quando arrivano in hotel chiedono “quando ci sono le feste e dopo aver fatto una passeggiata osservano che il degrado ogni anno è sempre peggiore”. Un esempio del degrado: le pantegane che giravano indisturbate nella piazza e alle quali hanno dovuto provvedere loro del comitato. Un altro esempio? Da Miramare a Rivazzurra sul viale c’è un solo negozio che non sia un bazar gestito dagli immigrati. “Quando un cliente mi chiede dove comperare un vestito, sono costretta a rispondergli a casa tua”. Ed infine un’osservazione fra ricordi di famiglia e realtà attuale: “Quando 47 anni fa i miei genitori si sono sposati sono poi andati a festeggiare sul lungomare a La Fiorita dove c’erano i gladioli rossi. Ebbene ci sono ancora, e solo, i gladioli rossi”.
Spostandosi dalla zona sud alla zona nord di Rimini la musica non cambia. Claudio Galli, del comitato di Rivabella, spiega che per fortuna possono tenere il palco per le feste in un terreno privato, perché se dovessero pagare la tassa di occupazione suolo pubblico, addio manifestazioni. Giann Berardi, di Torre Pedrera, ricoda che nel 2014 i viali della frazione la sera erano occupati da 220 postazioni di commercianti abusivi. Nel 2015 sono spariti: merito dell’intervento dell’amministrazione comunale? No, il comitato ha arruolato a sue spese tre vigilantes che hanno fatto il loro lavoro. “Il Comune – ricorda – aveva promesso l’affiancamento dei vigili urbani ma io non li ho mai visti”. A nord hanno poi hanno il problema dei maggiori costi della Siae. L’area che va da Viserba a Torre Pedrera fa infatti riferimento all’agenzia di Bellaria, che, a sentire gli operatori, pratica tariffe più alte rispetto a quella di Rimini.
Nella seconda commissione, assente il sindaco e il Pd, si disegna una fotografia della Rimini turistica diversa da quella ufficiale. Anche i consiglieri di minoranza seguono il filone e Gioenzo Renzi, come Fantozzi con la corazzata Potemkin, grida in consiglio che “Al Mèni è una pataccata”.
“L'assenza dei consiglieri del Partito Democratico – chiosa Gennaro Mauro, capogruppo ex Pdl - non si è affatto sentita, oltre due ore di dibattito sono servite a comprendere sul tema dell'accoglienza turistica alcune criticità che devono trovare adeguata risoluzione in ambito comunale. Probabilmente si saranno dati appuntamento per la giornata del 12 ottobre, in quarta commissione presieduta da un esponente della maggioranza, per poter assistere al solito "pistolotto" del Sindaco”.
Sperando contro ogni speranza. I cristiani perseguitati in Medio Oriente ci salveranno
Sperando contro ogni speranza. I cristiani perseguitati in Medio Oriente ci salveranno
Avete capito bene, sono loro che ci salveranno. Perseguitati, uccisi, torturati, spesso costretti a vivere in campi profughi. Eppure sono loro, i cristiani perseguitati in tanti paesi, e in particolare in Medio Oriente, che possono indicare a noi europei, spesso imborghesiti e intorpiditi, dov’è il tesoro più prezioso della nostra civiltà. “Sperando contro ogni speranza. Martiri cristiani in Medio Oriente” è il titolo dell’incontro organizzato giovedì 8 ottobre (ore 21,15 teatro Tarkovskij a Rimini) dal Comitato ‘Nazarat’. Interverrà il giornalista di ‘Avvenire’ Giorgio Paolucci, che abbiamo contattato per anticipare alcuni dei temi che toccherà.
Cosa la impressiona di più di questi testimoni della fede che ha incontrato e incontra tuttora?
La loro certezza, la certezza con cui guardano ciò che hanno di fronte. E il fatto che perdonano i loro persecutori. Come si fa? Mi viene in mente il video proiettato al Meeting di Rimini dove si vedeva proprio l’origine della fede vissuta da questa bambina, Myriam di Qaraqosh. Con sua madre che spiegava che per lei Cristo è tutto, e lo avrà ripetuto dieci volte in tre minuti! Ecco da dove viene una fede così: da un’educazione. Dobbiamo recuperare questa educazione e la nostra tradizione. L’altra cosa impressionante è che non odiano, ma sperano contro ogni speranza. Nel corso dell’incontro mostrerò anche un video con padre Pierbattista Pizzaballa (il Custode di Terra Santa ndr) che testimonierà che la vera identità è possibile solo nel confronto con l’altro. Dirà più o meno così: per essere cristiano davvero ho bisogno di confrontarmi con chi è ebreo profondamente, e con chi è musulmano profondamente. Non posso dire ‘io’ fino in fondo, senza dire ‘tu’. Altrimenti sono mutilato nella mia identità. È per questo, aggiungo, che si può costruire un ‘noi’.
E qui ci colleghiamo a un tema di strettissima attualità attualità come l’esodo di migliaia di migranti che si stanno spostando in Europa.
Certo, sbaglia chi parla di ‘invasione’, perché al contrario proprio il confronto con loro è un’occasione per capire chi siamo. Per ritrovare la nostra identità. Si tratta di un movimento epocale che non ha eguali negli ultimi secoli. E come possiamo evitare che diventi una guerra? Solo riscoprendo il nostro tesoro e valorizzando l’altro, che è costituito dalle nostre identiche esigenze di verità, bellezza e giustizia: quello che la Bibbia riassume nella parola ‘cuore’. Solo così l’Europa tornerà se stessa: l’Europa della convivenza e non dei muri.
Come possiamo imparare una posizione umana dai nostri fratelli cristiani perseguitati in Medio Oriente e soprattutto in Siria ed Iraq? Cosa ci insegnano?
Sono certi di ciò che fonda la loro vita: Gesù Cristo. È questo il terreno su cui fondano la loro esistenza. Per Lui vivono, per Lui muoiono, ma facendo di tutto per vivere, ovviamente. E noi, qui in Europa, abbiamo una ragione per vivere e per morire? Ed è la stessa che hanno loro?
I nostri fratelli ci insegnano – e qui proietteremo una scena celebre tratta da un film su Don Camillo – che quando il fiume esonda gli argini e tutto il popolo abbandona il paese, ciò che occorre fare è salvare il seme, perché poi, quando la tempesta e l’inondazione saranno passate, possa portare nuovamente frutto e costruire una nuova civiltà.
Ed è proprio questo che stanno facendo i cristiani in Medio Oriente. Certo, sono uomini, e come tutti gli uomini ci sono tanti che fuggono, è comprensibile, ma ci sono anche tanti che resistono. Lo fanno per salvare una tradizione di duemila anni. E la maggior parte di coloro che ho incontrato, sono persone così: stanno salvando il seme della fede. Non dimentichiamo che Gesù è nato lì, loro sono i primi eredi di Cristo. Ed è a Damasco che Saulo il persecutore dei cristiani è diventato Paolo. È ad Antiochia – turca solo dal 1938, prima siriana – che i seguaci di Gesù sono stati chiamati ‘cristiani’ per la prima volta, come testimoniano gli ‘Atti degli Apostoli’. Ecco cosa rappresenta la Siria per il cristianesimo: un patrimonio di fede, teologia e archeologia. Ci dovrebbe essere un occhio di riguardo da parte dell’Europa che si dice cristiana. In Medio Oriente i cristiani sono i tasselli fondamentali del mosaico di civilità, se mancano loro mancherà l’elemento più dialogante. Come ha detto padre Ibrahim Al-Sabbagh, nel suo intervento a Rimini, loro sono il sale. Se Dio ha posto in Siria il suo albero, andremmo contro la sua volontà se pretendessimo di sradicarlo.
30 09 2015 | Rimini | L'Oratorio "Iustus" conclude l'anno giubilare per Marvelli
L'Oratorio "Iustus" conclude l'anno giubilare per Marvelli
Si avvia alla conclusione l’Anno giubilare concesso dalla Santa Sede alla Chiesa di Rimini, in occasione del decimo anniversario della beatificazione dell’ingegner Alberto Marvelli (2004-2014). Domenica e lunedì, giorno della festa liturgica del beato, sono in programma numerosi appuntamenti.
Innanzitutto l’esecuzione dell’Oratorio “Iustus”, per solisti, coro e orchestra, opera di Marina Valmaggi e di Enzo Bocciero. L’appuntamento è domenica 4 ottobre alle ore 16,30 nella Chiesa di Sant’Agostino dove si trova la tomba del beato Marvelli.
Si tratta di un Oratorio in quattro quadri, con testi originali e stralci dal Diario di Alberto Marvelli, che vede coinvolti una cinquantina di artisti, provenienti dall’Italia e dall’estero, come il maestro di fama internazionale Adrés Juncos.
Un’opera che ha richiesto anni di composizione alla sua autrice Marina Valmaggi, la cui vita è stata profondamente segnata dai ricordi dell’amicizia intercorsa tra il padre e l’ing. Marvelli.
Le parti orchestrali sono state affidate al compositore Enzo Bocciero, che ha curato con la stessa autrice le parti sinfoniche dell’Oratorio Santo Stefano: scene e voci di un martirio, andato in scena per la 65° edizione della Sagra Musicale Malatestiana nel 2014.
I solisti e il coro ecumenico Millennium, diretto da Guya Valmaggi, saranno accompagnati dall’Orchestra Lettimi (archi, flauti, arpa, percussione, tastiera) e daranno voce al protagonista, Alberto Marvelli (tenore Francesco Mingucci), alla madre (soprano Maura Miceli) e alla persona umano-divina del Cristo (tenore Giovanni Cantarini).
I quattro quadri sono così scanditi: 1) il Seme, ossia la famiglia, luogo di amore e di formazione; 2) Diario di un’anima, ossia il formarsi della coscienza, sino all’offerta di sé e alla decisione per un’esistenza tutta segnata dal coraggio e dalla carità; 3) la Guerra, presagita e poi vissuta impugnando “le armi della luce”, anche tra le rovine e la distruzione; 4) La Morte nell’incidente mortale e la domanda lancinante della madre: “Perché?!”.
Sempe domenica andrà in onda su TV2000 il docu-film Siamo fatti per il cielo. Alberto Marvelli: una vita tutta di corsa che racconta la vita, la spiritualità e gli scritti del beato Marvelli, arricchiti da sue foto, dai filmati della Rimini degli anni ’40 del secolo scorso e dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto e di chi lo ha preso come compagno di viaggio.
Lunedì 5 ottobre alle 17,30 nella Chiesa di Sant’Agostino ci sarà la celebrazione della messa presieduta dal vescovo di Rimini monsignor Francesco Lambiasi.
Nell’occasione il vescovo Lambiasi donerà ai ragazzi presenti la Lettera di Alberto Marvelli ai giovani di buona volontà, sulla settima beatitudine, “Beati gli operatori di pace”; mentre i giovani e i ragazzi di Azione Cattolica faranno la loro promessa di adesione, sulle orme del beato Marvelli.
Tra i fedeli saranno presenti anche il Presidente nazionale dell’Azione Cattolica, il prof. Matteo Truffelli, e alcuni familiari del beato Marvelli.