neroCominciato l'iter per l'approvazione del Rue

 

 

 

E’ iniziato questa mattina con la presentazione alla terza commissione consigliare il percorso che porterà entro poche settimane  all'approvazione del Rue, Regolamento urbanistico edilizio del Comune di Rimini. Dopo l'’approvazione delle controdeduzioni alle  osservazioni dei cittadini e alle riserve della Provincia del Psc, avvenuta lo scorso 4 novembre, procede dunque il cammino verso la dotazione di un altro strumento di pianificazione urbanistica, cfino ad oggi mancante.

 

“Un'approvazione - sottolinea l'assessore all’urbanistica Roberto Biagini - che arriva al termine di un importante lavoro di revisione compiuto dagli uffici, resosi necessario in primo luogo dalle svariate modifiche normative, sia a livello nazionale sia regionale. Inoltre abbiamo integrato il Rue, adottato nel 2011, con le linee di indirizzo del Piano strategico e del Masterplan andando a definire un disegno urbanistico più coeso ed organico, che ha nel consumo zero del territorio e della riqualificazione del tessuto urbano esistente i suoi assi fondamentali. Con l’approvazione del Rue - un regolamento più semplice, sintetico e snello - si andrà ad esempio a favorire investimenti strutturali di riqualificazione, in particolare per il lungomare e le zone turistiche e per il centro storico, attraverso  premialità e semplificazioni normative che consentiranno una forte riqualificazione dell’esistente, elevando così la vivibilità, la fruizione e lo sviluppo di zone strategiche della città”.

 

Il Rue tornerà all’esame della commissione nella prossima seduta, quando saranno illustrate nel dettaglio le novità contenute nel regolamento. Dopo il parere della Commissione, il testo arriverà al Consiglio Comunale per la definitiva approvazione.

Sabato, 16 Gennaio 2016 10:39

giornalaio, 16 gennaio 2016

giornalaioLe bombe riportano i russi | 8 milioni per i parchi della Riviera | Niente più "sceriffi" sui bus

 

 

Scendono da Start i controllori-sceriffi. I loro modi troppo bruschi erano emersi in più di un episodio. Ora il contratto con la società è scaduto e Start farà un nuovo bando per assumere guardie giurate che svolgano il servizio secondo regole d'ingaggio definite: Lo ha detto il presidente Marco Benati, intervenuto ieri in commissione a Rimini. (Corriere, IlCarlino, LaVoce)

 

Farmacie in guerra contro l'Asl. Il motivo della contesa è la distribuzione dei medicinali ai malati cronici, i quali sempre più sono indirizzati a ritirarli direttamente in ospedale. "Si costringono le persone a fare chilometri per ritirare un farmaco", dicono i gestori. Il volume d'affari dei farmaci per i cronici è di circa tre milioni di euro.  (Corriere, IlCarlino, LaVoce)

 

Le fogne minuto per minuto. Nuovo aggiornamento da Palazzo Garampi sullo stato di attuazione del piano delle fogne che dovrebbe portare entro il 2020 alla totale eliminazione degli scarichi a mare. Con gli allacciamenti a Rimini Nord sono stati chiusi i canali Turchetta e Sacramora. A febbraio cominceranno i lavori per chiudere anche Sortie e Matrice.(Corriere, IlCarlino, LaVoce)

 

Il Fulgor minuto per minuto. I giornali pubblicano le foto dell'ex cinema Fulgor dove all'esterno sono state tolte le impalcature dei lavori di ristrutturazione. E' il segnale che a febbraio termineranno i lavori strutturali (durati quasi quattro anni) poi sarà la volta delle opere di rifiniture interne, degli allestimenti e degli arredi. L'obiettivo dichiarato è aprire la nuova Casa del Cinema già per la Notte Rosa (Corriere, IlCarlino, LaVoce)

 

Le bombe ci riportano i russi. Secondo alcuni operatori l'allarme terrorismo in Turchia e in altri paesi del Mediterraneo riporterà i russi in Italia. "Ci sono forti segnali di interesse e richieste di disponibilità di camere superiori allo scorso anno per la Riviera. Vedremo poi quante di queste si concretizzeranno", dichiara Alfonso Baldazzi, titolare  del tour operator Welcome Systemst. (IlCarlino)

Otto milioni per i parchi della Riviera. Un nuovo socio, Vei Capital, e un piano di investimenti che porterà la Costa Edutainment a impegnare circa 8 milioni di euro nei prossimi 4 anni nei parchi della riviera riminese. E' quanto dichiara ai giornali Giuseppe Costa, il presidente del gruppo a cui fanno riferimento, Oltremare, Aquafan, Italia in Miniatura e Acquario di Cattolica. (Corriere, IlCarlino, LaVoce)

 

La navetta per l'aeroporto di Bologna. Sono partiti oggi i primi bus della ‘Vip’, azienda del gruppo sammarinese Benedettini,  che collegano la  stazione di Rimini con il ‘Marconi’. Al momento sono cinque corse giornaliere, andata e ritorno, ma potrebbero diventare di più.  (Corriere, IlCarlino, LaVoce)

 

Miracolo Torino, Gnassi prenda nota. La Voce intervista l'assessore alla cultura di Torino Maurizio Braccialarghe che spiega come il capoluogo piemontese ha fatto della cultura un motore per lo sviluppo della città. (La Voce)

 

Riccione, nuovo look per la stazione. Da lunedì partiranno i lavori di riqualificazione che serviranno a rendere la stazione di Riccione più sicura e accessibile anche ai disabili. Mentre si avvia l’intervento, il sindaco Renata Tosi annuncia: «Stiamo lavorando per potenziare i collegamenti veloci con le Frecce di Trenitalia, tanto che la per la prima volta quest’estate la Frecciabianca farà tappa a Riccione tutti i giorni, anziché solo nei fine settimana come la scorsa estate». (Il Carlino, Corriere)

Mercoledì, 13 Gennaio 2016 21:48

Rimini Elezioni 2016 / Il civismo all'angolo

Rimini Elezioni 2016 / Il civismo all'angolo

I modi della Lega sono quelli cui ci ha abituato Salvini, ruvidi e bruschi, e vale poco la pena parlarne. Nella sostanza, già dall’intervista al nostro giornale, il suo segretario romagnolo, Jacopo Morrone, ha voluto dichiarare la fine dei giochi. Come a dire, se ci sono fatti nuovi, bene, possiamo parlarne, altrimenti comandano i voti della Lega.

 

Morrone sa che loro, unici tra tutti gli altri soggetti del centrodestra, almeno quelli, i voti, ce li hanno. E per non rischiare di restare invischiato nelle chiacchiere e nei rimandi ha deciso di dichiarare il tempo scaduto.

 

Certo, Marzio Pecci è comunque un candidato sacrificabile di fronte a una personalità che s’imponga per credibilità e capacità di raccogliere le forze e i voti del centrodestra, ma solo in quel caso. Non ci sarebbe infatti nessuna convenienza altrimenti per la Lega ad accettare il candidato di altri.

Questa presa di posizione della Lega sembra così aver sancito il fallimento del tentativo avviato dalle diverse liste civiche di costruire una aggregazione autorevole e unitaria alle prossime elezioni comunali di Rimini.

 

I tentativi sono quelli raggruppabili intorno a Dreamini, da una parte, e Progetto Rimini dall’altra. In entrambi i casi, il loro obiettivo obbligato era quello di portare in dote alla coalizione qualcosa che li accreditasse come riferimento dell’operazione politica per il 2016.

 

Dreamini, fin dalla sua scelta iniziale, ha deciso che la sua peculiarità saebbero stati i contenuti, le idee, una vision della città da opporre a quella portata avanti fin qui dal sindaco Gnassi. Ma non ha voti, non ha candidati che aggiungano voti a quelli dei partiti (come sarebbe nel caso di Franco Fregni) ed evidentemente la Lega pensa di non aver bisogno di altri per l’elaborazione della propria proposta politica. Per questo probabilmente, al di là delle intenzioni e della stessa bontà dei contenuti espressi da Dreamini, il tavolo cui tutti i partiti erano seduti, secondo le dichiarazioni di questi mesi, non è riuscito a diventare un tavolo politicamente vincolante o rilevante. Prima i partiti hanno dichiarato di essere loro il centro della politica cittadina (ha incominciato Palmizio per Forza Italia), poi si è arrivato allo scontro sulle candidature, ma ormai solo come una questione tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.

 

Progetto Rimini, invece, sulla scorta dell’esperienza riccionese, avrebbe voluto imporsi come un fenomeno reale di civismo, superando lo schema consueto del candidato dei partiti appoggiato dalle civiche. A Riccione, a coagulare questo movimento ‘popolare’ fu la questione TRC; a Rimini, non s’è trovato un innesco altrettanto efficace e, a parte qualche volantinaggio e qualche convegno, non si è visto molto altro. Vedremo cosa rivelerà il grande polverone di questi giorni intorno al nome di Linda Gemmani.

 

Così, non portando le civiche voti in proprio o ‘in forma di” candidato, la palla sembra essere passata, dopo un protagonismo ‘laico’ lungo un anno e più, di nuovo ai partiti; partiti che, come era prevedibile, hanno iniziato il loro solito balletto.

 

Tra le poche certezze c’è che Gioenzo Renzi è disponibile a candidarsi. Sai che pacchia per il Pd. Soprattutto perché, se il centrodestra sbaglia candidato, questa volta una bella fetta di elettorato moderato, la tentazione, diciamo così, di votare Gnassi come prossimo sindaco potrebbe averla veramente.

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7bRimini Elezioni 2016/Il gran ballo delle candidature del centrodestra

Fregni, Pecci, Gemmani, Focchi, Camporesi: per chi non ci capisce più nulla nel gran bailamme delle candidature del centrodestra, ecco un agile riassunto delle puntate precedenti.

 

Il gran ballo dei candidati del centrodestra comincia il 18 dicembre con le indiscrezioni pubblicate da Inter-Vista secondo cui fra i possibili candidati ci sarebbe stato l’ex direttore de La Voce Franco Fregni. Nello stesso articolo avevamo anche parlato della candidatura di Marzio Pecci che però, alla sua prima comparsa al tavolo del centrodestra, non aveva suscitato entusiasmi e anzi aveva subito un virulento fuoco amico da parte di Gioenzo Renzi. Quindi gli alleati della Lega avevano sentito il nome dell’avvocato residente a Pesaro almeno dal 18 dicembre (ma probabilmente da una settimana o forse più prima, quando ne avevano parlato in riunione). Citato anche il nome dell’ex difensore civico Saverio Bartolomei, che però si è chiamato subito fuori. Franco Fregni, da noi interpellato, conferma, dice di aver avuto contatti sia con le liste civiche che con i partiti, abbozza già qualche elemento di strategia.

 

Il 22 dicembre, sempre su Inter-Vista, il segretario romagnolo della Lega, Jacopo Morrone, tiene a precisare che Fregni è solo il candidato di Sacchini, presidente di Dreamini. Afferma anche che la Lega ha fretta e che il nome del candidato sarà presentato prima del 15 gennaio.

 

Non si può dire che Morrone non tenga fede alla parola data. Passa l’Epifania che tutte le feste porta via e con esse ogni illusione di accordo unitario sul nome. Infatti l’8 gennaio il solito Morrone rivela in esclusiva al Resto del Carlino che il candidato leghista sarà l’avvocato Marzio Pecci, un nome che provoca quasi ovunque un’unica reazione: “Pecci chi?”. Si incarica il Carlino a dipingere un ritratto dell’uomo che dovrebbe mandare a casa Gnassi. Sui social si scatenano i commenti, quasi tutti non lusinghieri verso l’uomo di Morrone. Chi ricorda che è stato anche candidato dei Ds a Gabicce, chi il tentativo di Riccione miseramente fallito, chi il suo ruolo professionale in Equitalia che per l’elettorato leghista non dovrebbe essere un motivo per votarlo.

 

L’avvocato Pecci, incurante, il giorno dopo rilascia un’intervista per sostenere che lui è l’uomo del destino e che, anche se abita a Pesaro, ha però lo studio professionale a Rimini. Si fanno vivi gli alleati Forza Italia e Fratelli d’Italia: non si fa così, quella della Lega è una fuga in avanti, il candidato lo si sceglie insieme intorno a un tavolo. Tacciono invece le liste civiche, sia quelle raccolte intorno a Dreamini sia Progetto Rimini. È evidente che anche per loro quella della Lega è una fuga in avanti che mette in evidenza le loro difficoltà di essere traino della coalizione, come hanno sempre sostenuto nelle loro dichiarazioni.

 

Mentre infuria la discussione su Pecci (emerge fra gli altri anche il nome dell’ex grillino Luigi Camporesi, lodato pubblicamente da Sacchini), l’11 gennaio il Carlino aggiunge altra carne sul fuoco sostenendo che se la Lega punta su Pecci, i campioni di Forza Italia sono Linda Gemmani, imprenditrice (gruppo Scm) e l’industriale Maurizio Focchi, peraltro nei giorni precedenti dato in corsa per la presidenza della Fondazione Carim. Quest’ultimo immediatamente smentisce, mentre tace Linda Gemmani. Il che spinge il giorno dopo il Carlino a correggere il tiro. No, la Gemmani non è la candidata di Forza Italia, ma di Progetto Rimini perché “un personaggio scelto dalla società civile e non nei partiti, una donna impegnata anche socialmente, potrebbe mettere d’accordo quasi tutte le anime del centrodestra”. In realtà Progetto Rimini non ha mai ufficializzato questa candidatura, anche se l’identikit tracciato poteva facilmente portare a lei. In questo fare e disfare, l’unica a non parlare è la diretta interessata, certo infastidita da tante chiacchiere montate ad arte dai giornali e forse anche non partecipe a una discussione che non la interessa.

 

E così arriviamo ad oggi 13 dicembre. Il solito Morrone fa sapere che loro della Lega sono determinati a vincere le elezioni e quindi vanno avanti con Pecci. Se Forza Italia e Fratelli non ci stanno, vadano per conto loro. Curioso modo per pensare di vincere, ma queste sono le portate che passa il convento. Nello stesso giorno intervengono Gennaro Mauro (“Si facciano le primarie”); Progetto Rimini che rilancia l’esigenza di una candidatura della società civile, altrimenti si perde un’altra volta; Fratelli d’Italia che invita la Lega a darsi una calmata.

 

Si registra anche un’altra dichiarazione, anche se non c’entra nulla con le diatribe interne al centrodestra. E’ il buon Bertino Astolfi che si candida come bodyguard di Gnassi. Rischia di restare disoccupato: la miglior difesa di Gnassi la sta già offrendo il centrodestra. In attesa, si spera, che presto cambi la musica.

Palazzo-Garampi

6bLa candidatura Pecci: solo un bluff in attesa del nome vero?

 

Se il segretario romagnolo della Lega Nord Jacopo Morrone voleva bruciare l’avvocato Marzio Pecci come candidato sindaco a Rimini, ci è riuscito benissimo. Gli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno subito alzato le barricate e dal mondo del civismo intenzionato a posizionarsi a destra si è udito un assordante silenzio. Pecci entusiasma solo Morrone e Il Carlino che ha avuto l’esclusiva dell’investitura ufficiale (anche se in realtà è stata Inter-Vista a rivelare che quello era uno dei nomi in ballo, subito impallinato da Gioenzo Renzi). Nemmeno sul profilo Facebook della Lega si possono trovare i fuochi d’artificio.

 

Volendo riassumere il toto-candidato del centrodestra, la situazione è questa: emerge la candidatura del giornalista Franco Fregni e Morrone la liquida come una creatura di Dreamini e basta; si batte la grancassa su Pecci, e i partiti alleati si inalberano dicendo che non si fa così. Un osservatore esterno non può che trarne le conclusioni: 1-1, palla al centro.

                                                                                                                      

Un panorama ben diverso da quello pomposamente descritto dalla Lega nei mesi scorsi: “Abbiamo un candidato al quale nessuno potrà dire no”, facendo immaginare chissà quale asso nella manica. Dalla manica è invece uscito solo un due di coppe, il che significa che i leghisti hanno il gusto del bluff o non hanno proprio idea di quale possa essere il profilo di un candidato vincente a Rimini. Nell’uno e nell’altro caso non è una prospettiva rassicurante per quanti auspicano che la competizione elettorale del 2016 non sia vinta a tavolino da Andrea Gnassi (o da chi per lui). Costoro, almeno fino a questo momento, devono constatare che la grande montagna (sono mesi che si vedono e discutono, dicono) ha partorito solo il classico topolino. A meno che la mossa di Morrone sia solo tattica per calare il nome del candidato vero. Vedremo.

 

La candidatura attuale proposta dalla Lega è debole, a nostro giudizio, anche agli occhi degli stessi elettori leghisti. L’avvocato Pecci, certamente un’onesta e stimabile persona, ha alcuni terribili difetti. Innanzitutto vive a Pesaro, che per molti riminesi è come dire in un mondo totalmente altro rispetto a Rimini. Ed anche per un movimento che ha sempre sbandierato la bandiera federalista, la valorizzazione delle comunità locali, è come dire di importare un candidato dall’estero. Non funziona.

 

Anche le precedenti esperienze politiche non depongono a suo favore: candidato a Riccione nel 2004 da Lega e Forza Italia, ha preso meno voti della sua coalizione. Non c’è bisogno di essere esperti politologi per sapere che è vincente a Rimini il candidato che sul proprio nome sa andare oltre i confini dei partiti e delle liste che lo esprimono. È stato inoltre candidato a Gabicce per una lista di centrosinistra, e la Lega ha sempre detestato quelli che cambiano casacca.

 

Ma anche certi elementi del suo profilo professionale lo possono rendere indigesto agli elettori e a quelli leghisti in particolare. Dal suo blog, apprendiamo infatti che l’avvocato Marzio Pecci è fiduciario di Equitalia Centro Spa per le zone di Rimini, Cesena e Forlì. Un caso di rilievo nazionale: la Lega, che voleva abolire Equitalia, che di essa ha detto tutto il male possibile, candida a Rimini un uomo di Equitalia. Improbabile che possa funzionare.

 

In attesa che si sciolga il nodo candidato, nel centrodestra si segnala l’aggregazione che si va formando fra i Popolari Liberali di Eraldo Giudici e Pierluigi Pollini, alcuni ex di An rimasti senza casacca politica (come l’attuale consigliere comunale Gennaro Mauro e l'ex consigliere provinciale Claudio Di Lorenzo) e altri battitori liberi. La loro lista convergerebbe sul candidato sindaco del centrodestra, “sempre che si riesca ad arrivare ad una auspicabile candidatura unica”, sottolinea Giudici, facendo capire che i nomi finora emersi non lo entusiasmano. I nomi forti di questa lista dovrebbero essere appunto il suo e quello di Gennaro Mauro, entrambi dotati (elezioni 2011) di un discreto numero di preferenze.

 

Sul fronte opposto, dove tutto tace in attesa di sapere se le decisioni della magistratura costringeranno obtorto collo Andrea Gnassi al ritiro, si segnala un episodio curioso. Nella giornata di sabato 9 gennaio sul profilo Facebook di Maurizio Melucci è apparso un post di Alberto Amati che chiede cosa ci sia di vero nella candidatura dell’ex parlamentare Elisa Marchioni al posto di Gnassi costretto al ritiro dai giudici. Melucci risponde che la cosa non esiste e Amati rilancia specificando che si parla di un ticket Marchioni-Magrini, uno schema già collaudato. Il riferimento pare essere al ticket Ravaioli-Melucci (quest’ultimo all’epoca segretario dei Ds): candidato cattolico (in questo caso anche donna, un plus) e vice sindaco politico, a garanzia del partito. La curiosa conversazione oggi è stata eliminata dal profilo di Melucci. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a farne uno screenshot per documentarla. Ma è un interessante indizio dell’aria che tira.

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5bCapodanno 2016 e turismo, fra enfasi e numeri reali

 

 

Premessa: che il capodanno 2016 a Rimini, a Riccione e nelle altre località della Riviera sia stato un successo di pubblico, è un dato incontrovertibile. Le piazze erano piene, la gente ha ascoltato musica, ballato, brindato, si è divertita gratuitamente. Tutto questo non è in discussione. Ciò che invece fa ancora una volta sorridere è l’immancabile enfasi con cui questo successo di pubblico viene raccontato.

Si ripete il solito “vizietto” di sparare i numeri a caso, con l’unico criterio di aumentarli rispetto all’anno precedente. Al capodanno 2015 di Rimini avevano partecipato 130 mila persone, al capodanno 2016, fra Marina Centro e centro storico sono stati in 150 mila. Era l’ultimo capodanno della legislatura e quindi il sindaco Andrea Gnassi doveva poter dichiarare che è stato il massimo fra tutti i “capodanno più lunghi del mondo” celebrati sulla foce del Marecchia. Tale enfasi, tale ripetuta “ansia da prestazione” fa dimenticare che 150 mila persone vuole dire una quantità uguale a tutta la popolazione di Rimini. È forse possibile che tutti gli abitanti di Rimini possano stare fra la marina e il centro storico? No, non è possibile, nemmeno con il beneficio della rotazione, anche perché ciascuna di quelle persone almeno due tre ore ci è stata, e la notte non è eterna.

 

L’altro aspetto dell’enfasi è che questo “miracolo” delle piazze piene per spettacoli gratuiti sia un’esclusiva di Rimini, frutto di idee geniali che si coltivano nella città di Gnassi. Le cronache e le immagini dei Tg ci hanno mostrato piazze piene in tutte le città italiane dove ci sono stati eventi. Ed anche la vicina Santarcangelo, che ci ha provato per la prima volta, ha raccolto il suo bravo successo.

 

Ed infine l’altro aspetto su cui si enfatizza è sul numero dei turisti che hanno riempito gli alberghi, facendo passare il capodanno per una sorta di ferragosto invernale. In questo caso si sorvola sui numeri reali, che invece sono a disposizione. Nel 2014 dal 24 dicembre al 6 gennaio la provincia di Rimini ha registrato 118.101 presenze, con una media di 8.435 presenze al giorno. Ricordare i dati dell’anno scorso, aiuta ad inquadrare quelli di quest’anno di cui siamo in possesso.

 

Alla vigilia del capodanno si è parlato di 500 hotel aperti a Rimini, 130 a Riccione. Nel comunicato post capodanno della Regione si è parlato di 700 alberghi aperti in tutta la Riviera per un totale di 65 mila posti letto. E quando la Regione parla di Riviera intende dai lidi ferraresi a Cattolica. In effetti, in provincia di Rimini gli alberghi annuali (dati 2014) sono 474 per un totale di 30 mila posti letto.

 

Un numero che non contraddice quello delle strutture ricettive che il 31 dicembre, giorno di picco, hanno trasmesso i loro dati all’osservatorio della Provincia: 413. Non tutti gli hotel trasmettono in via telematica, quindi si può immaginare che siano stati 413 su un totale, arrotondiamo in eccesso, di 500. Ebbene al 31 dicembre negli indicati 413 alberghi hanno pernottato 21.201 persone, con una media di 51 clienti per hotel. Quindi in totale si possono ipotizzare circa 25 mila presenze nella notte di San Silvestro: sarebbe un dato certamente positivo, specialmente se lo si confronta con le 118 mila presenze totali dell’intero periodo natalizio del 2014. Possiamo vedere i dati distinti per Rimini e Riccione. A Rimini 226 alberghi per un totale di 11.494 presenze, nella media di 51 persone per hotel. A Riccione 87 alberghi e 6.462 pernottamenti, con una media di 74 persone per hotel. Quindi se c’è stato un quasi pieno per gli hotel aperti, questo si è verificato a Riccione.

 

Si è parlato anche di un boom di presenze nei giorni successivi. A livello provinciale le presenze scendono a 17.297 già il 1 gennaio, il giorno dopo crollano a 10.218, domenica 3 gennaio si dimezzano a 5.838. Oggi 5 gennaio sono circa 4.500, il trend sembra decisamente incanalato verso la normalità. La stragrande maggioranza dei turisti ha fatto due notti, nessun boom.

Certamente questi sono solo dati provvisori (ma i definitivi di solito non si scostano in modo clamoroso) che però ci dicono che sui presunti 150 mila di Rimini, i turisti veri e propri (cioè quelli che pernottano) non arrivavano a 12 mila. Gli altri si chiamano escursionisti (arrivati per la festa e poi ripartiti) o cittadini residenti. Il Comune di Rimini si rivela un ottimo organizzatore per il divertimento di chi abita a Rimini e dintorni, ma qualcuno dovrebbe spiegare cosa centri tutto questo con il turismo. Anche di questo dato si dovrebbe tener conto quando si sparano cifre come 15 milioni di euro di indotto del Capodanno riminese. Ma finché il Comune o chi per lui non si decide ad adottare criteri scientifici per verificare la validità degli eventi, saremo sempre costretti alle valutazioni “spannometriche”.

capodanno2016

4bArlotti: Gnassi è il candidato, il resto sono illazioni

 

 

 

Non c’è che dire, Gnassi è davvero un uomo fortunato. Se nel Pd di Rimini c’è ancora chi sogna l’occasione buona per mettere in discussione la sua ricandidatura a sindaco, ecco arrivare da Roma una sorta di investitura informale, comunque pesante, vista la fonte da cui proviene. Il premier Matteo Renzi, nella conferenza stampa di fine anno risponde ad una domanda sulle amministrative del 2016, stila un breve elenco di città chiamate al voto e arrivato a Rimini ricorda con nonchalance “il mio amico Gnassi”. Intuendo di essersi esposto (o forse l’ha proprio fatto apposta), dice di fermarsi con gli esempi “altrimenti si viola la par condicio”. Par condicio già bell’è che violata visto che quello del sindaco di Rimini è stato l’unico nome citato da Renzi.

 

Gnassi vola spedito verso la riconferma?, chiediamo a Tiziano Arlotti, deputato del Pd.

“Nessuna elezione – risponde – va mai presa sotto gamba. Ricordo sempre che nel 1999 Alberto Ravaioli vinse al ballottaggio per appena 1.700 voti. Ed era un candidato molto conosciuto, stimato fra la popolazione, anche se privo di esperienza amministrativa. Oggi tutte le città, Rimini compresa, sotto contendibili dai diversi schieramenti. La scomposizione del quadro politico ha reso la situazione molto fluida.

Credo che la scelta fatta dalla direzione del Pd sia giusta. Abbiamo compiuto una valutazione e all’unanimità c’è stata la convergenza sul nome di Gnassi. D’altra parte il sindaco ha lavorato bene, ha ereditato molti progetti e li sta portando a compimento; in altri settori porta avanti progetti suoi, fra cui quello del Parco del Mare che rappresenta una importante sfida per la riqualificazione del turismo riminese. Vedo che a livello nazionale c’è grande considerazione per Rimini, non a caso Gnassi è anche responsabile turismo dell’associazione dei Comuni”.

 

Non crede però che il possibile rinvio a giudizio, se arrivasse a campagna elettorale già iniziata, sarebbe un macigno pesante, destinato a influenzare il voto?

“Nella direzione abbiamo valutato attentamente le cose  e abbiamo riscontrato che non c’è alcun motivo di ineleggibilità. Osservo una cosa: sulla Fiera abbiamo realizzato un investimento di 300 milioni pensando di fare la cosa giusta per lo sviluppo del territorio. Se per caso si fosse rivelato un fallimento, dovevano andare in galera tutte le persone che avevano promosso quell’opera? Non scherziamo. Mi pare che l’accusa di associazione a delinquere proprio non stia in piedi. È opportuno ed è importante che ci sia un secondo mandato del sindaco Gnassi perché così si possono portare a compimento tutti i progetti in corso”.

 

A molti l’accusa di associazione a delinquere sembra sproporzionata. Però come affrontare una campagna elettorale nella quale molte forze politiche agiteranno la questione morale?

“Ma quale questione morale! Nel nostro territorio mai nessun amministratore del Pd è stato trovato con le mani nella marmellata. Lo stesso capo della Procura ha dichiarato pubblicamente che neanche un centesimo si è attaccato alle mani degli indagati. Inoltre tutti i sequestri patrimoniali sono stati revocati. Questo vorrà pur dire qualcosa! Nella campagna elettorale noi punteremo sulle cose fatte e sul lavoro di squadra compiuto in Comune, Regione e Parlamento. Ci saranno contradditori con le altre forze politiche? Ci andremo, le prenderemo e le daremo. Nessun problema. A Rimini ci conosciamo tutti, i cittadini sanno di che pasta sono fatti i loro amministratori”.

 

Ma nel Pd sono tutti tranquilli su questa posizione? Non crede ci sia qualcuno che aspetti il motivo o l’occasione giusta per rimettere tutto in discussione?

“Quando ne abbiamo discusso, nessuno ha fatto critiche. Il resto sono illazioni. Certo, ci può essere qualche opinione diversa, ma ciò che conta è il giudizio unanime emerso dalla direzione”.

 

Il caso Aeradria, al di là dell’esito delle inchieste penali, non chiama in causa pesanti responsabilità politiche? I soci di riferimento erano gli enti locali a guida Pd…

“Penso che nessuno vorrà mettere in discussione che lo scopo dell’Aeroporto è portare turisti a Rimini. Le contestazione all’azione di promo-commercializzazione mi lasciano molto perplesso. Saranno i prossimi passaggi dell’inchiesta a chiarire tutto. Gli indagati adesso possono esprimere la loro versione dei fatti e vedremo cosa succede. Sull’aeroporto non credo che fossimo tutti ubriachi. C’era una coralità di azione che coinvolgeva enti pubblici, operatori privati ed associazioni di categoria”.

 

Cosa pensa dei vostri competitor, Movimento 5 Stelle ed area del centrodestra?

“Una cosa è fare opposizione, un’altra è governare. Per governare bisogna avere programmi, magari alternativi, però bisogna averli. Penso che staranno lavorando. Credo che l’atteggiamento giusto sia: temere tutti ma non avere paura di nessuno”.

 

Non è che nel Pd si sta aspettando quali candidati sforneranno grillini e centrodestra per poi decidere, qualora fossero deboli, di far le scarpe a Gnassi?

“Mi sembra fantapolitica. Se c’è qualcosa sotto traccia, comunque non ne sono preoccupato. Il mio motto è: male non fare, paura non avere”.

Tiziano Arlotti

3bContributi regionali al turismo: pochi progetti da Rimini

 

 

Se la riforma della legge 7 sul turismo andrà presto in porto, probabilmente questa è l’ultima volta di quel meccanismo di contributi a pioggia che è stato fin dall’inizio uno degli aspetti più criticati del sistema creato dall’ex governatore Vasco Errani. Ed anche quello che potrebbe essere l’ultimo atto di una storia di oltre quindici anni ha prodotto il suo strascico di polemiche e malumori. Parliamo dei progetti di promo-commercializzazione turistica presentati dagli operatori privati e cofinanziati dalla Regione, la cui graduatoria è stata approvata nei giorni scorsi.

 

Dello scontento si è fatto interprete sul proprio profilo Facebook Eugenio Angelino, direttore di Promozione Alberghiera, una realtà che negli ultimi anni ha sempre sostanzialmente condiviso le politiche pubbliche del turismo, da Bologna fino a Rimini. Scrive infatti che “secondo gli esperti della Regione/Apt/Unioncamere ci sono ben 51 progetti (Unione costa/Appennino/città d'arte) meritevoli di essere cofinanziati....di questi, rimanendo solo sulla costa, 5 sono di Ravenna, 6 di Cervia, 7 di Riccione, 3 Cesenatico, 3 Comacchio, 2 Bellaria e 4 Rimini. Nei 4 di Rimini é compresa la Fiera (per la regione la Fiera Rimini è un soggetto privato....e il Consorzio Riviera Golf, la sede legale è a Rimini)..... Da una prima occhiata su 10 turisti che arriveranno 4 verranno in bici, 3 per mangiare e 3 in famiglia...” Un’analisi frettolosa che si conclude con l’hashtag inequivocabile: #riministasullepalleallaregione. Angelino ha anche riesumato la famosa pubblicità dell’Apt dell’Emilia Romagna del 2001, con la sagoma della regione che sembra la Sicilia su cui stanno atterrando i dischi volanti. Lo slogan era “2001 vacanza a Ufo” e il direttore di Promozione Alberghiera commenta “oggi sarebbe: 2001 sono stufo”. Si capisce che c’è qualcosa che non quadra nel rapporto con la Regione, ma andiamo oltre.

 

In realtà i numeri della graduatoria, secondo i nostri calcoli, sono diversi. I progetti ammessi al cofinanziamento dell’Unione Costa (anche di livello “basso”, cioè che difficilmente riceveranno soldi) sono questi: 8 di Riccione, 6 di Cesenatico, 6 di Cervia, 3 di Comacchio, 3 di Bellaria, 2 di Ravenna, 1 di Cattolica, 1 di Misano Adriatico, 1 di Misano Asdriatico, 2 di con sede nella Repubblica di San Marino, 1 di Gatteo Mare e 5 di Rimini. Fra questi, quello del Consorzio del golf e quello di Riccione Notte, perché entrambi hanno la sede legale a Rimini ma che nulla c’entrano con il capoluogo. Quindi di reali progetti per la promo commercializzazione della città di Rimini ce ne sono tre: uno sul turismo degli anziani, uno del consorzio Turisminsieme e un altro del consorzio all inclusive hotel, tutti e tre della fascia di valutazione media. Comunque nell'ambito dell'Unione Costa, 18 progetti sono del territorio della provincia di Rimini (con la leadership di Riccione), 18 complessivamente degli altri territori provinciali.

 

Inoltre, la provincia di Rimini è presente anche nei progetti dell’Unione città d’arte, che comprende pure il turismo d’affari. Sono: il progetto del consorzio Food in tour di Riccione, che promuove l’enogastrononia (fascia di punteggio alta), quello della Fiera di Rimini su congressi ed eventi (fascia media), quello di Misano sul turismo dei motori (fascia bassa).

 

È indubbio che Rimini nei progetti di commercializzazione del turismo propriamente balneare ha un ruolo marginale rispetto al resto della costa. I suoi progetti sono stati scartati dalla Regione a favore di altri delle località limitrofe? In realtà fra i progetti giudicati non ammissibili al cofinanziamento di Rimini ce n’è uno solo, quello degli alberghi tipici riminesi, estromesso per un motivo formale: non è stato presentato entro i termine l’atto costitutivo dell’associazione temporanea di impresa. Scartato anche un progetto di Riccione (area di via Michelangelo) perché non ha ottenuto il punteggio minimo.

 

Si può quindi rilevare che gli operatori privati riminesi, nonostante siano espressione della capitale della costa, abbiano formulato una minore progettualità rispetto ai colleghi delle località limitrofe che realizzano un minor volume di presenze. È questo un dato su cui gli operatori riminesi dovrebbero riflettere.

Senza per questo motivo escludere tutte le stranezze che il meccanismo della legge 7 mette in atto: la Fiera che è una società pubblica trattata come un club di prodotto privato, due tour operator di San Marino (uno dei quali vuole portare turisti dai Balcani e dalla Turchia) ammessi al cofinanziamento, seppure con punteggio basso. Così come si potrebbe discutere sui contenuti di molti progetti (non troppo chiari nei titoli) che sembrano privilegiare lo sport e l’enogastronomia, con meno attenzione al core business del balneare.

L’auspicio è che chiusa la stagione della legge 7 si cominci a parlare di promo-commercializzazione su altre basi. E con più comprensibili meccanismi di finanziamento.

spiaggia

rossoValigetta sospetta, allarme bomba in stazione

 

 

 

Dopo quello di ieri alle Befane, un nuovo infondato allarme bomba.

E' stata una valigetta sospetta lasciata alla stazione ferroviaria di Rimini a far scattare scattare l'allarme. In attesa degli artificieri la stazione è stata evacuata e, di conseguenza, la linea ferroviaria Adriatica è stata, di fatto, bloccata in entrambe le direzioni.

 

L'allarme per la valigetta è scattato alle 10.35. Nella stazione di Rimini non c'è nessun treno fermo: i convogli sono stati fermati nelle stazioni vicine o in linea. Le persone presenti in stazione sono state fatte uscire.

 

All’interno della valigetta sospetta segnalata gli artificieri hanno trovato solo effetti personali. Ora il traffico ferroviario sta tornando lentamente alla normalità.

Giovedì, 24 Dicembre 2015 09:32

Natale 2015

Buon Natale!

Un sincero augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti i nostri lettori ai quali promettiamo un 2016 ricco di sorprese.

La redazione

 

caravaggio-adorazione-dei-pastori1

"…ed essi l’hanno veduto. Tutti loro l’hanno veduto, senza scomodarsi, coloro ch’erano lì e coloro che erano venuti, coloro che erano venuti apposta e coloro che non erano venuti apposta; i pastori, i magi, e l’asino e il bue che gli respirava sopra per riscaldarlo. Era a portata di voce, era a portata di mano, era a portata degli occhi, e ciò non ricomincerà più. Reims, sei la città della consacrazione. Sei dunque la più bella città del regno di Francia. E non c’è cerimonia più bella al mondo, non c’è al mondo cerimonia altrettanto bella della consacrazione del re di Francia, in nessun paese. Ma da dove vieni, città di Reims, che fai, cattedrale di Reims? Chi sei mai? Una stalla, in quel borgo sperduto, in quel povero piccolo borgo di Betlemme, una stalla ha visto nascere una regalità che non disparirà più nei secoli dei secoli, una stalla ha visto nascere un Re che regnerà eternamente”.

 

Charles PéguyIl mistero della carità di Giovanna d’Arco

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