Mercoledì, 07 Dicembre 2016 12:22

C'era una volta il Capodanno più lungo del mondo

C’era una il Capodanno più lungo del mondo. E c’è ancora. Anzi, ce ne sono tanti. Quando si è accorto che non c’era più trippa per gatti (cioè non c’erano più risorse per il Capodanno televisivo che ha spopolato nell’era Ravaioli-Melucci), il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha guardato quali eventi erano in programma da dicembre a gennaio, ha prolungato le iniziative natalizie fino al 15/20 gennaio, e ha decretato urbi et orbi: signori a Rimini abbiamo il Capodanno più lungo del mondo.

Forse lo avevamo. Perché quest’anno scopriamo che Alghero in Sardegna annuncia il più grande (mica si può copiare in tutto!) Capodanno d’Italia con “40 giorni di mostre, concerti, giochi per bambini, installazioni, musica, cinema, enogastronomia, performance e cultura, in sintonia con la vocazione internazionale della Riviera del Corallo”. A quanto pare l’enfasi e l’ansia da prestazione di sindaci e assessori al turismo è la stessa sia nelle isole che sulla terraferma.

Ma se facciamo due passi sulla via Emilia scopriamo con sorpresa che a Bologna si sono inventati il “lungo Capodanno” (stavolta sono andati cauti, ma di sicuro nel 2018 ci aggiungono anche loro il “più”). C’è sì, come da tradizione il dj set e il rogo del Vecchione in piazza Maggiore, ma sarà solo la punta di un programma più ampio che proporrà tantissime attività: spettacoli, acrobazie, concerti, film scandiranno le tante giornate di festa da subito dopo Natale fino a domenica 8 gennaio 2017, con l’intento di offrire a cittadini, turisti, city user, etc. numerosi eventi da ammirare a faccia in su”. 

A Bologna arrivano fino all’8 gennaio, noi fino al 15: stiamo marciando spediti verso una corsa di Capodanno con arrivo…sul filo di lana.

In Riviera da alcuni anni gli uffici stampa ci raccontano che fra le attrazioni del periodo natalizio ci sarà la pista di pattinaggio su ghiaccio, un’esclusiva mondiale, o giù di lì. “Venghino signori, venghino...”

Ma i nostri amministratori non hanno fatto i conti con la Milano del neo sindaco Beppe Sala: sotto la Madonnina ci sarà la pista di pattinaggio più grande di tutto il nord Italia. Andrea Gnassi e Renata Tosi smentiscano, se possono, la solita tracotanza meneghina. E ci dicano anche se è vero che a Milano Marittima, come leggiamo nei comunicati, hanno la pista di ghiaccio più grande d’Europa. Milano Marittima chi?! Non si può avere il Capodanno più lungo del mondo e poi cadere miseramente su una pista di ghiaccio. Che anche in questo caso, una grande idea originale non lo è. Basta scrollare un attimo le news di Google e, tanto per rimanere nella nostra regione, la troviamo a Ferrara, a Faenza, a Carpi, financo a Pavullo sul Frignano. Ma piste di ghiaccio sono annunciate a Bari, Belluno, Campobasso, Udine, Mantova, Porto San Giorgio, Lanciano. E poi ci siamo fermati nella ricerca, altrimenti avremmo dovuto fare l’elenco degli ottomila comuni italiani. Città blasonate e piccoli centri, tutti hanno la loro brava pista di pattinaggio su ghiaccio. E noi che pensiamo che i milanesi vengano a trascorrere il Capodanno da noi (lungo o corto non importa) per fare due piroette con i pattini!

Nel risultato del referendum di ieri balza all’occhio che a Rimini, a differenze degli altri capoluoghi romagnoli, il no ha vinto con un buon risultato, 52,83 per cento Non è certo paragonabile all’esito nazionale, ma si tratta comunque di una vittoria netta anche nella nostra città. Complessivamente in Emilia Romagna, seppure di misura, ha vinto il sì.

Come interpretare il voto di Rimini dove pure il sindaco Andrea Gnassi era sceso in campo negli ultimi giorni, avendo anche l’onore di essere ripreso dai Tg nazionali?

Un’ipotesi verosimile è che l’elettorato che lo ha portato al trionfo nel giugno scorso con il 57 per cento dei voti abbia obbedito più alle sirene delle proprie simpatie politiche che all’invito del sindaco.

Gnassi in giugno aveva riconquistato Palazzo Garampi grazie all’apporto di Patto Civico che ha raccolti i voti di un elettorato di centrodestra che mai avrebbe votato Pd ma si riconosceva nell’azione del sindaco uscente. I partiti per i quali quell’elettorato vota alle politiche (Forza Italia, ecc.) si erano chiaramente espressi per il no, e loro li hanno seguiti.

A ciò si aggiunga il fatto, non trascurabile, che secondo i flussi calcolati da qualche istituto demoscopico solo il 40 per cento degli elettori dell’area Alfano-Pizzolante si è espresso per il sì, gli altri hanno votato no.

Quali conseguenze per il sindaco? L’unica evidente è che la sconfitta di Renzi probabilmente rende più difficile il decollo nazionale della sua carriera politica. Ma è prematuro per sentenze definitive, anche perché ancora non è ben chiaro quale sarà il destino definitivo di Renzi. È invece certo che a Gnassi è sfuggita la possibilità di incassare a tempi brevi un dividendo politico derivante dal suo perfetto allineamento alla strategia renziana.

In un commento rilasciato dopo il voto lui si sofferma sul compito del Pd: «Essere il partito ormai unico perno di un sistema squassato e sfiancato significa adesso responsabilità e una lucidità assoluta. A Roma come a Rimini, a Milano come a Bologna. E’ stata bocciata una riforma attraverso la somma di tutti i No che ci sono nel Paese, ma resta ferma l’urgenza di cambiarlo radicalmente questo Paese. Se c’è un punto che accomuna Si e No è che l’Italia debba cambiare: ciò che non può allora fare questo Paese è restare fermo, non cambiare».

Fra le opposizioni di Palazzo Garampi, si fa viva la Lega per sostenere che «Gnassi ha perso sia come Presidente della provincia che come Sindaco del Comune capoluogo. Adesso segua l’esempio del “collega” Renzi e se ne vada».

Secondo il capogruppo Marzio Pecci: «I cittadini riminesi hanno aperto gli occhi sull’Amministrazione Gnassi e hanno detto basta al sistema clientelare e alla politica degli affari che la fa da padrone a Palazzo Garampi; un intreccio di interessi e favoritismi che noi denunciammo in tempi non sospetti e di cui adesso hanno preso coscienza anche i nostri cittadini».

La Lega è già in campagna elettorale per le prossime politiche.

Svolta a San Marino. Nel ballottaggio di oggi fra le due coalizioni che avevano ricevuto il maggior numero di voti nel turno del 20 novembre scorso, è risultata vincente la coalizione adesso.sm con il 57,92% dei voti. La coalizione San Marino prima di tutto, che aveva all’interno due partiti del governo uscente (Pdcs e Pds, e il Partito Socialista) non è andata oltre il 42,08%.

E' evidente che gli elettori della terza coalizione, Democrazia in Movimento, hanno riversato i loro voti su adesso.sm

Di adesso.sm facevano parte Repubblica Futura, dove erano confluiti gli uomini di Alleanza Popolare che con la loro uscita dal governo avevano provocato la crisi, la Sinistra Socialista Democratica e la lista Civico 10.

La coalizione del governo uscente è risultata vincente solo nei seggi del voto estero con il 55,68% dei voti.

Colpo di scena a San Marino alla vigilia del ballottaggio di domenica prossima. Questa mattina una delegazione di Democrazia in Movimento, risultata la terza coalizione alle elezioni del 20 novembre, si è recata in Tribunale per presentare un esposto, legato alla campagna elettorale. Da quel che è trapelato risulterebbe che l’esposto prefiguri un’ipotesi di voto di scambio. Gli esponenti di Rete (una sorta di Movimento 5 Stelle del Titano) e MdSi, facenti parte della coalizione Democrazia in Movimento, hanno confermato di aver presentato l’esposto.

Forse non a caso è stato presentato solo al termine della campagna elettorale, per non essere accusati di voler influenzare il voto.

Domenica dunque si vota a San Marino e per la prima volta si sperimenta il meccanismo del ballottaggio. Ad affrontarsi sono due coalizioni. San Marino prima di tutto raccoglie i partiti di governo (Pdcs e Psd) ai quali si è aggiunto il Partito Socialista che al voto del 20 novembre ha ottenuto un importate successo. Al primo turno San Marino prima di tutto aveva ottenuto il 41,68 e 20 seggi.

La coalizione Adesso.sm comprendeva un nuovo partito, Repubblica Futura, dove erano confluiti gli uomini di Ap, la formazione politica che con l’uscita dal governo aveva provocato la crisi, la Sinistra Socialista Democratica e Civico 10. Questa coalizione aveva ottenuto il 23,18 dei voti e 25 seggi.

Nella serata di domenica si saprà chi governerà la Repubblica di San Marino nei prossimi cinque anni.

Martedì, 29 Novembre 2016 18:22

Fondazione Carim: i progetti per il 2017

Il Consiglio Generale ha approvato all’unanimità il Documento programmatico previsionale 2017 della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. Nei giorni scorsi, il testo aveva ricevuto il parere favorevole, anch’esso unanime, dell’Assemblea dei soci.
 
Il Documento, che fissa le linee d’impostazione dell’attività della Fondazione per il prossimo anno, evidenzia la volontà di operare in quattro settori: Arte, attività e beni culturali; Educazione, istruzione e formazione; Volontariato, filantropia e beneficenza; Sviluppo locale.
 
All’interno di tali settori, l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sulle macro aree dell’educazione e del sociale, su cui la Fondazione ha importanti impegni. “Confermiamo – dice la Presidente, Linda Gemmani – la nostra prioritaria attenzione per l’Università, che rappresenta un’infrastruttura formativa e culturale essenziale per l’area riminese. Crediamo anche che si debba lavorare, con il concorso di tutti, per ampliare l’arco dei soggetti disponibili in futuro a sostenere, attraverso Uni.Rimini, l’attività e la presenza del Campus”.
 
Centrale sarà anche il supporto al lavoro delle organizzazioni che operano con progetti significativi nel campo dell’affronto del bisogno e della solidarietà, alla luce della crescita di situazioni di impoverimento, e in taluni casi di emergenza sociale, che si registrano anche sul territorio provinciale. “In questo senso – osserva la Presidente Gemmani – ci auguriamo che vi sia adeguata adesione ai due bandi per progetti di contrasto alla povertà educativa minorile che presentiamo pubblicamente mercoledì 30 novembre e che rappresentano un’opportunità unica per portare sul nostro territorio risorse economiche rilevanti a favore di iniziative per il recupero e l’inserimento di bambini e adolescenti in difficoltà”.
 
Attenzione sarà confermata, attraverso le iniziative che da tempo la Fondazione sostiene, anche nei riguardi dei temi dell’innovazione e della promozione della cultura imprenditoriale, sui quali l’area riminese ha esigenza di progredire rapidamente per esprimere migliori standard di competitività sia nelle intraprese civili che nelle attività economiche.
 
Il Documento induce, inoltre, una riflessione su Castel Sismondo. “Stiamo ragionando con l’Amministrazione comunale - continua la Presidente Gemmani -  Puntiamo alla massima valorizzazione del Castello. La Fondazione 18 anni fa lo ha recuperato e attrezzato, ne ha fatto un contenitore culturale di grande prestigio, vi ha svolto iniziative di alto livello. Ora si tratta di capire come la Rocca possa sviluppare ancor più le sue notevoli potenzialità a beneficio della città. Il progetto felliniano può rappresentare una significativa opportunità”.  La presidente Gemmani si mantiene su una linea prudente, anche se il sindaco Andrea Gnassi ha fatto capire che l'acccordo è fatto.
 
Per finanziare le proprie attività sociali nel 2017 la Fondazione ha deliberato uno stanziamento di 660.000 euro, una somma assai inferiore rispetto agli esercizi precedenti, - evidenzia il comunicato - ma coerente con la volontà di adottare una linea di marcata prudenza in un momento da un lato di turbolenza dei mercati, dall’altro di ridefinizione degli assetti patrimoniali dell’ente.
 
L’unanime consenso degli organi attorno al Documento predisposto dal Consiglio di Amministrazione e approvato dal Consiglio Generale mostra del resto una comune e concorde consapevolezza rispetto ai temi di cambiamento e di prospettiva che l’attuale periodo pone sul piano istituzionale, piano che la Fondazione è chiamata in primo luogo a salvaguardare.
 
Quanto al futuro di Banca Carim, la presidente Gemmani sottolinea: “Siamo sicuri che i vertici della Banca vorranno e sapranno lavorare concretamente e al meglio, in questa fase, per l’individuazione di adeguate soluzioni di rilancio della società”.

Incontro sul referendum costituzionale del 4 dicembre questa sera alle 21 nelal sala del centro congressi SGR di Rimini, in via Chiabrera 34. A promuoverlo è la Fondazione Giovanni Paolo II cheai relatori ha proposto il tema “Persona, famiglia e sussidiarietà di fronte al referendum”.

A discutere dell'argomenti sono stati invitati il senatore Gaetano Quagliariello, già ministro delle riforme, ed il giornalista scrittore Robi Ronza.

Lunedì, 28 Novembre 2016 23:30

Divorzio consensuale per la Rocca Malatestiana

Nel bilancio previsionale 2017 della Fondazione Carim per le attività di arte e cultura sono stati inseriti appena 15 mila euro. È in qualche modo la conferma che la Fondazione ha deciso di rinunciare alla gestione della Rocca Malatestiana. Ancora non c’è stato un annuncio ufficiale, anche se il sindaco Andrea Gnassi, parlando del progetto Museo Fellini e dei nove milioni di euro che arriveranno dal ministero dei beni culturali per realizzarlo, ha confermato che sono in corso trattative.

In effetti sono in corso da mesi e le ragioni che suggeriscono il passaggio di mano sono sotto gli occhi di tutti. Quando nel 1999 la Fondazione Carim sottoscrisse con il Comune la convenzione per la gestione di Castel Sismondo per trent’anni, tirava tutta un’altra aria. In quei tempi la Fondazione aveva a disposizione per proprie attività qualcosa come due milioni e mezzo di euro e la situazione economica e finanziaria era ben lontana dai venti di crisi che arrivarono qualche anno dopo. La Fondazione appariva come lo scrigno sicuro a cui attingere per la città. Ed il Comune pensò di risolvere il problema della fine dei lavori di restauro, che languivano, e delle mancanza di proprie idee progettuali, con un accordo con la Fondazione. Non mancò qualche polemica, anche perché la convenzione fu un accordo fra i fratelli Chicchi, Luciano, presidente della Fondazione, e Giuseppe, sindaco della città.

Oggi la situazione è profondamente diversa. Per le ragioni ben note, e che riguardano le cattive acque in cui versa la Carim, la Fondazione non ha più le risorse di un tempo: il bilancio previsionale delle erogazioni per il 2017, approvato dall’assemblea sabato scorso, non arriva a 700 mila euro. Se la Fondazione ha risorse esigue, a Palazzo Garampi c’è un sindaco che ha fatto dei cosiddetti motori culturali uno delle linee portanti della propria gestione amministrativa e che sul progetto comprendente, oltre a Castel Sismondo, anche il Cinema Fulgor e l’area circostante, è riuscito a portare a casa anche un importante finanziamento ministeriale.

La Fondazione Carim nel 2017 cederà la gestione della Rocca Malatestiana al proprietario, il Comune di Rimini, che la reclama (altrimenti il progetto del Museo Fellini resterebbe sospeso a mezz’aria), forse con qualche rimpianto, ma certamente sollevata da non dover più far fronte a un impegno così gravoso. Un divorzio consensuale, nel reciproco interesse. D’altra parte, con il cantiere in corso in piazza Malatesta, nel 2017 non erano nemmeno programmabili chissà quali iniziative nel Castello che in questi anni è servito soprattutto ad ospitare importanti mostre d’arte, quelle promosse dal Meeting, da Marco Goldin e dalla stessa Fondazione. Si chiude una pagina, e se ne apre un’altra. Il Castello, nel progetto del Museo Fellini, dovrebbe ospitare i set dei film del maestro e uno spazio creativo, fra reale e virtuale, per dare corpo ai sogni e all’immaginazione.

Cambiando argomento, l’assemblea dei soci che ha vota le linee del bilancio preventivo ha anche approvato una mozione in cui è stato espresso “il pieno dissenso per la richiesta dell’azione di responsabilità da parte della Banca contro il gruppo di amministratori che hanno lasciato il Cda nella primavera del 2010”. La mozione non ha però chiesto che la decisione venga rivista, è stato un modo di marcare le distanze dall’atteggiamento assunto dalla presidente Linda Gemmani.

Sui programmi 2017 della Fondazione Carim leggi anche questo articolo.

Giovedì, 24 Novembre 2016 09:02

24 novembre

Arrestato falso profugo | Vaccini entro maggio | Insulti su Facebook

Mercoledì, 23 Novembre 2016 09:09

23 novembre

C’è la legge dei vaccini | Turismo, Rimini è quinta | Buco in bilancio

Martedì, 22 Novembre 2016 09:47

22 novembre

Carim in fusione | I conti del Fellini | Ladri con la gru

Pagina 66 di 115