Cosa c’entra un astrofisico, impegnato da anni nel progetto di ricerca della missione spaziale Plank, con il completamento della Sagrada Familia di Barcellona? Marco Bersanelli, ieri a Rimini per presentare agli studenti delle scuole Karis Foundation il suo ultimo libro Il grande spettacolo del cielo (edito da Sperling&Kupfer) stupisce i suoi ascoltatori rilevando l’ultima sorprendente pagina del suo libro e della sua avventura intellettuale. Nel 2013 è stato chiamato dall’architetto Jordì Faulì, che sta completando il capolavoro di Gaudì, per avere suggerimenti su come rappresentare l’universo nella torre centrale della sontuosa cattedrale, dedicata a Gesù Cristo, che sarà completata entro il 2026. Un’impresa non facile, considerato che non si era più di fronte alla classica cupola sferica dove nei secoli è stato dipinto il cielo stellato. Come combinare le ultime conoscenze sull’universo in espansione con la forma della torre che si eleverà fino a 192 metri? Secondo le attuali conoscenze la forma dell’universo non è riconducibile ad un elemento spaziale ma deve tener conto anche del fattore tempo. La soluzione a Bersanelli è apparsa osservando la sagoma della torre in costruzione. A ben guardarla assomigliava alla curva di Friedmann-Lemaitre che descrive l’evoluzione dell’espansione dell’universo. L’astrofisico milanese fa un po’ di prove, calcola alcuni parametri, e conclude che c’è corrispondenza. “La volta della torre avrebbe così rappresentato l’intera storia cosmica, con l’origine del tempo al vertice, lo spazio che si espande dall’alto verso il basso, fino a raggiungere il nostro qui e ora alla base”.

È la conclusione della conferenza ed è l’esito del percorso che Bersanelli invita a seguire nel libro, partendo dall’infanzia dell’umanità, quando l’uomo comincia a guardare le stelle e a interrogarsi sull’universo. Nelle grotte di Lascaux, in Francia, risalenti all’epoca dell’uomo di Cro-Magnon, accanto alle pitture degli animali ci sono punti nei che in un caso assomigliano tanto alle Pleiadi e in un altro hanno l’aspetto di un calendario lunare, perché quegli uomini avevano intuito la ciclicità e la regolarità di certi fenomeni. L’astrofisico affascina gli ascoltatori mostrando come fin dai primordi, e poi sempre lungo i secoli, le scoperte sulla struttura dell’universo e sulla natura dei corpi celesti trovano immediatamente anche una rappresentazione artistica. La luna che è ai piedi della Madonna in Santa Maria Maggiore a Roma rivela la morfologia con montagne, valli e crateri osservata al cannocchiale da Galileo, così come nel cielo stellato di Van Gogh si ritrovano le nebulose a spirale scoperte dagli scienziati a lui contemporanei.

Bersanelli ripercorre la storia dell’astrofisica (otto sono le tappe descritte nel suo libro) con la stessa agilità e la stessa capacità di coinvolgimento di un grande romanzo. Anche chi è digiuno di conoscenze scientifiche, capisce al volo la differenza fra il sistema tolemaico e quello eliocentrico copernicano, con tutto lo sgomento e le complicazioni che la novità provocò, o il passaggio dal moto circolare uniforme alle ellissi di Keplero. Un romanzo che come tale conosce tanti colpi di scena che lo rendono sempre più interessante, come quando Hubble comprese che la distanza fra le nebulose era dell’ordine di anni luce, per cui noi vediamo oggi al telescopio la galassia di Andromeda quale era due milioni e mezzo di anni fa. Oppure quando introduce il nome di George Lemaitre, a cui è intitolato il liceo scientifico della Karis proprio su suggerimento di Bersanelli, spiegando che lo scienziato e sacerdote belga, partendo dalla teoria della relatività di Einstein, era riuscito a intuire l’espansione dell’universo, ipotesi accolta con scetticismo dal fisico tedesco. O quando racconta che Lemaitre aveva suggerito a papa Pio XII di non dedurre schematicamente dalle nuove teorie cosmologiche la conferma della creazione come di un istante all’inizio del tempo, perché l’atto creatore non è un punto del tempo, non è un fatto del passato, ma come poi disse il pontefice dopo averlo incontrato Dio “crea, conserva, governa tutto ciò che esiste, oggi come all’alba del primo giorno della creazione”. Rispondendo ad una domanda su questo punto, Bersanelli poi spiega che la stessa concezione – la creazione con un fatto attuale di Dio – l’ha ritrovata nell’insegnamento di don Luigi Giussani.

L’ultimo capitolo del libro è dedicato all’oggi: la scoperta del fondo cosmico di microonde, che il satellite Plank da oltre venticinque anni sta intercettando.

Il viaggio proposto da Bersanelli è possibile perché l’uomo, cosa piccola e insignificante rispetto alle dimensioni dell’universo, è l’unico punto in cui la realtà acquista coscienza di se stessa. La molla della ricerca è la sorpresa per l’esserci delle cose.

Sabato, 21 Gennaio 2017 09:55

21 gennaio

Vivi sotto la slavina | Crac Mercatone Uno | Rimini Yacht via al processo

Venerdì, 20 Gennaio 2017 09:19

20 gennaio

TValentini indagato | Arrestata la moglie del boss | Asili al Ceis

Giovedì, 19 Gennaio 2017 09:23

19 gennaio

Terremoto e paura | Esuberi Carim | Furti a raffica

Nemmeno oggi i consiglieri di Unione Civica hanno fatto sapere le loro valutazioni dopo l’incontro con il sindaco Renata Tosi. Da quel che si è capito queste valutazioni non arriveranno mai. Nel senso che le loro posizioni le avevano già espresse chiaramente (un posto in giunta per poter partecipare con responsabilità all’attività amministrativa), il sindaco non si è mosso dalle sue proposte (la delega a seguire i lavori pubblici ad un consigliere comunale) e pertanto non c’è nulla da dire e aggiungere. O il sindaco fa una nuova sostanziale apertura o si passa al Piano B, cioè il cosiddetto appoggio esterno.

Fra le voci che si rincorrono a Riccione c’è anche quella che vuole che sia arrivato il momento delle dimissioni da assessore di Roberto Cesarini, che ha intrapreso la strada del diaconato permanente e quindi il ruolo ecclesiale sarebbe incompatibile con quello politico. Se dovesse davvero lasciare a breve, il sindaco Renata Tosi dovrebbe decidere se trattenere per sé le relative deleghe o nominare un nuovo assessore. Si capisce che l’eventuale rinnovato no a un uomo dio Unione Civica potrebbe avere un effetto deflagrante.

Le voci si rincorrono e il deputato Sergio Pizzolante smentisce categoricamente quelle che lo riguardano. 

Scrive: “Non ho fatto associazioni e non sostengo candidati. Sino ad oggi. E mio figlio, che fa l'imprenditore e non il politico, ha il diritto di partecipare ad iniziative culturali senza pagare il dazio di chiamarsi Pizzolante. Almeno credo si possa ancora fare a Riccione o no? Da due anni sto zitto sulle vicende riccionesi, avevo una visione che non si è attuata e che invece ha avuto successo a Rimini. Punto! Ed e' quella che io vedo utile per l'Italia. Ancora, punto! Tutto il resto è falso”.

Prendiamo atto che “fino ad oggi” il deputato non si è ancora mosso in vista delle elezioni comunali di Riccione. Lui stesso comunque conferma che la sua linea politica, valida a Rimini come a Roma, è quello di un accordo con il Pd. Perché dunque non dovrebbe essere valida a Riccione? È appunto una di quelle ipotesi di cui noi avevamo parlato.

A proposito del nostro articolo Riccione, bizze di Unione Civica e scenari futuri, ci scrive Paolo Pizzolante:

Egregio Direttore,

Di solito il mio lavoro mi consente poco tempo per leggere i giornali, e quando posso approfondisco temi di politica internazionale (la mia vecchia attività).

Sono tuttavia iscritto alla newsletter di Buongiorno Rimini e ieri non ho potuto fare a meno di notare una a dir poco fantasiosa ricostruzione in merito all’Associazione Riccione Domani e al mio ruolo in essa.

Con tutto il rispetto, mi pare che cercando il watergate vi siate imbattuti nel fondo di una tazzina di caffè.

L’Associazione ha i suoi obiettivi e il suo statuto, e sono molto chiari in termini di (non) partecipazione alla politica attiva. Anche se mi onoro di averne preso parte fin dai primi passi, non sono certo io titolato a parlare a suo nome.

Io ho la mia azienda e, come altri lavoratori presenti nell’Associazione, ho inteso investire parte del mio tempo per la mia città in un’associazione non politica.

L’interpretazione da voi costruita (mi perdoni ma “ricostruita” mi sembra un termine eccessivo) è un cocktail che shakera veline, indiscrezioni e cognomi con l’intento di offrire un aperitivo fantasy ai suoi lettori.

Ho lavorato per 7 anni lontano dalla mia città e continuo ora in tutta Italia pur essendo tornato in pianta stabile qui dove sono cresciuto e dove ho affetti e amicizie.

Mi devo chiudere nel mio orticello oppure posso, di grazia, spendere tempo per la mia città senza che in ciò si vedano oscure trame politiche utilizzando (in maniera impropria) il cognome che porto? Lo chiedo a Lei e lo chiederò in futuro a chiunque dalla sua scrivania deciderà di improvvisarsi barman.

La ringrazio del tempo dedicato alla lettura di questa mia precisazione e Le invio cordiali saluti.

Prendiamo atto delle sue precisazioni. A dire il vero non abbiamo parlato di “oscure trame”. Abbiamo semplicemente dato conto di ipotesi che circolano negli ambienti politici. D’altra parte è normale che nella Riccione che vive la crisi della giunta Tosi, ogni movimento venga letto in vista di una possibile scadenza elettorale.

Mercoledì, 18 Gennaio 2017 09:29

18 gennaio

Assediati dal gelo | Accordo per la Galvanina | Balneari, la Regione fa da sé

Chi ha interesse a Riccione ad interrompere la legislatura e andare al voto anticipato? A ben vedere, a nessuno dei protagonisti in campo. Non conviene a nessuna delle parti che compongono l’attuale mosaico di forze che sostiene il sindaco Renato Tosi. Probabilmente ciascuno di loro sarebbe escluso dal futuro consiglio comunale e dai futuri assetti di potere. Non conviene al Pd che, diviso e lacerato, si trova ancora in mezzo al guado e alla ricerca di una strategia che lo riporti pienamente in partita. Verrebbe da dire che non conviene neppure al Movimento 5 Stelle, pure diviso, se non fosse che il simbolo sulla scheda attira consensi al di là di ogni disavventura, come confermano recenti sondaggi.

È una premessa d’obbligo per capire gli sviluppi che avrà a Riccione la crisi di fatto aperta dalla richiesta dei consiglieri di Unione Civica (gruppo formato da ex di Noi Riccionesi e di Forza Italia) di avere un proprio uomo in giunta. Il sindaco Renata Tosi, che cerca in qualche modo di tenere insieme l’eterogenea maggioranza che la sostiene, ha concesso il massimo che dal suo punto di vista poteva concedere: l’attribuzione ad un consigliere comunale del gruppo della delega a seguire i lavori pubblici, e magari qualche poltroncina nelle partecipate. Il cerino acceso è ora nelle mani di Unione Civica che dopo l’incontro di ieri con il sindaco non ha ancora fatto pervenire una risposta. Se accetterà, si sarà trovato un precario punto di equilibrio che non si sa quanto potrà reggere; se non accetterà il gruppo passerà a quello che ha definito un appoggio esterno ma che in realtà (visto che anche in questo momento, senza uomini in giunta, garantisce un appoggio esterno) si configura meglio come un’opposizione costruttiva che vuole trattare su ogni singolo provvedimento. In questo caso l’equilibrio sarebbe ancora più precario e non sarebbe una buona premessa per la seconda metà della legislatura.

L’impressione è che il gioco sia sfuggito di mano a chi pensava di poterlo controllare. È dall’inizio del mandato che si assiste a turbolenze che hanno la loro origine nella dialettica fra la lista civica Noi Riccionesi e il suo segretario Natale Arcuri e alcuni partiti dell’area di centrodestra, a partire da Forza Italia guidata dal vice sindaco Luciano Tirincanti, personaggio sempre inquieto e all’opera dietro e davanti le quinte. Dalla verifica programmatica invocata subito alle elezioni agli attacchi nei confronti di questo o quell’assessore, è stato un continuo sfilacciamento della maggioranza uscita dalle elezioni, con il rischio evidente (secondo alcuni osservatori questo è l’obiettivo) di indebolire e delegittimare il sindaco Tosi. C’è chi ritiene che anche intorno alla recente alzata di scudi dei cinque di Unione Civica ci sia sempre la regia occulta di Tirincanti che persegue obiettivi suoi, politici e amministrativi.

In realtà, in questo momento la maggioranza uscita dalle elezioni del 2014 ha l’unica possibilità di stare insieme e di cercare una mediazione virtuosa fra la componente civica di Noi Riccionesi e quella dei partiti tradizionali. A meno che qualcuno non voglia giocare allo sfascio, ma in questo caso si torna alla domanda di partenza: a chi giova?

Nella pentola a pressione che è la politica riccionese sta bollendo di tutto. Una ipotesi di lettura che circola negli ambienti politici vuole che si stia lavorando ad una alleanza fra i fuoriusciti del Pd, i dissidenti di Noi Riccionesi, Forza Italia, sotto l’ombrello dell’associazione Riccione Domani, che raccoglie alcuni imprenditori. Tale nuova coalizione avrebbe già il candidato sindaco in pectore nella persona di Carlo Conti, attuale assessore allo sport.

Pizzolante, secondo un altro scenario, potrebbe invece ritentare a Riccione l’operazione coronata da grande successo a Rimini con la lista Patto Civico. Qualora il Pd riuscisse a dare un segno di vitalità proponendo come candidato sindaco la renziana e imprenditrice Sabrina Vescovi, Pizzolante potrebbe affiancarla costruendo una lista moderata in suo appoggio. È questa una ipotesi che farebbe perno sulla coerenza politica del deputato: non può giocare una partita in un campo a Rimini e in campo avverso a Riccione.

Ma il Pd candiderà Sabrina Vescovi? Se si dovesse andare al rito nefasto (per Riccione) delle primarie, si sta scaldando a bordo campo l’ex sindaco Daniele Imola che infatti non perde occasione per intervenire sulle questioni di attualità politica e amministrativa. Dovesse presentarsi, le primarie per lui potrebbero essere una facile passerella.

Intanto il Pd annuncia il congresso comunale per il prossimo ottobre. “Segnerà il momento – si legge in una nota - in cui il partito inizierà ufficialmente il percorso per le elezioni amministrative del 2019, ben sapendo che la precaria tenuta della maggioranza Tosi potrebbe anche far precipitare la situazione". Si consola sottolineando che “nel panorama provinciale politico di forte sofferenza anche sui dati relativi al tesseramento, il Partito Democratico di Riccione è uno dei rari casi di tenuta del numero degli iscritti rispetto all'anno precedente, e questo ci permette di guardare con più fiducia al lavoro che ci attende".




Martedì, 17 Gennaio 2017 09:15

17 gennaio

In piazza per Gessica | Gnassi sindaco gradito | Due milioni di passeggeri in dieci anni

Lunedì, 16 Gennaio 2017 09:54

16 gennaio

In piazza per Gessica | Scontro frontale sulla Tolemaide | Rimpasto in giunta

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