2b

Lami, CDO: vivere il quotidiano come un'esperienza positiva


Un bene per l’Italia e un bene per l’Europa è il titolo del volantino che la Compagnia delle Opere ha pubblicato in vista della scadenza elettorale e del quale si sono ritrovati a discutere a Rimini, associati e non, insieme al presidente della Cdo Bernard Scholz mercoledì scorso. E il primo invito è a guardare al dopo elezioni, perché come ha detto Scholz, una volta votato il giorno dopo ci sveglieremo tutti con gli stessi problemi da affrontare.
La scadenza elettorale è importante ed è la condizione che ci troviamo a vivere adesso - commenta Cristian Lami, riminese di 42 anni, sposato con tre figli, imprenditore del settore alberghiero e da aprile scorso presidente della Cdo di Rimini - ma per costruire il bene come qualcosa di stabile e duraturo, non è sufficiente la politica. Questa ci può aiutare ad avere buone condizioni, a migliorarle, ma quello che occorre è vivere il quotidiano: lavoro, famiglia, scuola, rapporti come un’esperienza positiva. Questo incide nella società molto più di quanto pensiamo. Tutto questo genera un popolo molto più di quanto possa fare la politica dall’alto. La Cdo ha come scopo quello di aiutare ogni persona ad essere protagonista, cioè in grado di vivere ed esprimersi secondo la sua originalità e unicità. Il futuro parte di qui”.
Non per niente Scholz ha concluso l’incontro in maniera molto provocatoria, domandando ai presenti ‘Vi ricordate di più San Benedetto o l’imperatore del suo tempo”. come dire i governanti passano, ma quelli che lasciano traccia nella storia sono altri?
Questa è una delle cose emerse nell’incontro che più mi hanno commosso. La sfida per ciascuno di noi, per ogni uomo è che possa diventare un soggetto consapevole del proprio valore e quindi del valore del pezzo della realtà che è chiamato a vivere. Se è vero che ogni istante che viviamo ha un valore infinito, noi costruiamo la nostra persona affermando il significato di tutto nel particolare. Il successo o l’insuccesso non sono l’ultima parola.
Questa posizione nella realtà costruisce lentamente ma inesorabilmente una socialità nuova. Per esempio: se un albergatore tiene a sé, al proprio valore, è molto probabile che rispetterà e valorizzerà le persone con cui lavora e questo prima o poi si potrà vedere, sarà documentabile; altri si sorprenderanno e vorranno capire perché è così e si coinvolgeranno con quell’albergatore. Pian piano quel piccolo bene quasi impercettibile può costruire un bene per tutti.
Scholz ha detto che non siamo appena di fronte a una crisi, ma a una svolta che toccherà ogni aspetto della vita umana e che è necessario lavorare insieme per creare condizioni reali per il cambiamento. Quali sono queste condizioni?
Scholz ha rilanciato ad un lavoro da fare insieme che è appena iniziato. Il volantino dellla Cdo è uno strumento veramente utile a questo fine. Per me la condizione più importante è che cambia il mondo se prima cambio io. Così può iniziare a cambiare l’ambiente dove sono. La provocazione delle cose che ci accadono tutti i giorni è l’ambito del nostro cambiamento. Ciascuno può fare le sua parte. La cdo non è solo un criterio ideale ma anche un’amicizia operativa. Un aiuto a sostenersi, a riprendere, a conoscere meglio le cose, ad andare a fondo nei particolari, ad entrare nel merito. Tutti gli strumenti che in questi anni sono nati sono il frutto di questa concezione dell’io e dell’impresa lo sarà anche l’incontro pubblico che faremo il prossimo 22 febbraio presso Sala Manzoni con il prof. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà con la presentazione della mostra “L’imprevedibile istante. Giovani per la crescita” già presentata allo scorso Meeting.
Infine a Rimini è nato il tavolo per il lavoro per aiutare chi non lo trova, perché non possiamo stare tranquilli finché c’è qualcuno che non potendosi esprimere in un lavoro non può essere se stesso.
Scholz ha anche accusato un certo individualismo che ha delegato alla politica il bene comune e richiamato la società civile e quindi ogni persona a ritrovare il proprio ruolo, una società che abbia una sua consistenza perché in questo modo può essere d’aiuto alla politica, perché ritrovi un suo interlocutore. Ma tutto questo è veramente possibile?
E’ possibile perché è quello per cui siamo fatti. Ci hanno costretti e ci costringono a non fare i conti con questo. Il quartino della Cdo dice che il bene comune ha che fare con il bene e il bello che vive in ciascuna persona, questa è una novità perché la sorgente del bene parte dal tuo gusto per le cose, dalle passioni che hai e queste per natura sono un’apertura alla realtà, non una chiusura. L’individualismo è una chiusura e una difesa. La Cdo ha il compito di fare proposte che valgono per tutti partendo dall’esperienza della propria identità.

nero

Rimini | Parcheggi gratis la prima mezz’ora. In consiglio la cura traffico del Mov5Stelle


Piano urbano del traffico, sospensione della ztl (ma non della pedonalizzazione in centro), strisce in quantità adeguata e revisione delle tariffe. In consiglio comunale sotto la forma di quattro delibere il lavoro degli attivisti riminesi del Movimento5Stelle che hanno impegnato i mesi scorsi a scandagliare aree di sosta e ztl. L’appuntamento è per domani alle 18. In scena i consiglieri Luigi Camporesi, Carla Franchini e Gianluca Tamburini. Presenteranno le quattro delibere e un ordine del giorno.


Nel dettaglio i ‘grillini’ chiedono innanzitutto “l'immediata adozione di un Piano urbano del traffico che attraverso un campionamento chirurgico, quartiere per quartiere, ci dia un quadro finalmente reale delle fonti di inquinamento e delle zone” maggiormente inquinate.
Secondo gli attivisti del Mov, inoltre, sarebbe meglio sospendere, “pur mantenendo l'area pedonale urbana”, la “ztl che quasi del tutto priva di attività istruttoria, ha dimostrato di non incidere sul miglioramento né della qualità dell'aria né sulla vita dei cittadini, anzi. Un ‘multificio’ a cielo aperto, niente di più, che serve solo a rimpinguare le casse comunali”.


Qualcosa non quadra nemmeno nelle strisce blu e per questo vogliono ridefinire “la quantità e il posizionamento degli stalli secondo i criteri di legge: da un lato prevedendoli fuori dalla carreggiata e dall'altro prevedendo in egual misura posti liberi e posti a pagamento. Nelle aree di sosta a pagamento vogliamo garantire il parcheggio ai residenti come prescritto dalla Legge”.
Infine, tariffe che “disincentivino la lunga sosta a favore di quella breve. Per restituire linfa vitale al centro storico proporremo per tutti i giorni la gratuità della prima mezz'ora e per due ore nelle giornate di sabato”.

Lunedì, 04 Febbraio 2013 09:39

GIORNALAIO 04.02.2013

giornalaio

In volo per Roma, Masini: basta aerei rumeni, torni Darwin. Parcheggi: presto pronto il Flori, ma nessuno compra i garage. Bufera, spiagge erose e banchine allagate


Aerei. Un Atr 72 della Carpatair (la compagnia che effettua anche i voli da Rimini per Roma) “in volo da Pisa a Roma è finito fuori pista sabato sera al momento dell’atterraggio a Fiumicino. Erano da poco passate le 20.30 quando l’aereo, forse a causa del forte vento (ma nella stessa giornata ne erano atterrati altri cento), ha concluso la sua corsa sull’erba. Bilancio: su 46 passeggeri più 4 membri dell’equipaggio, si contano sei feriti di cui due gravi”, CorriereRomagna (p.3). “Il presidente della Provincia Stefano Vitali, però, non è tranquillo: «Rimini ha un solo aereo che fa la stessa tratta con base nel nostro aeroporto, quindi qualche certezza in più rispetto agli altri scali ce l’abbiamo. Ma il dubbio sorge perché già in passato si erano verificati parecchi problemi con Carpatair. A metà gennaio ho anche convocato i vertici di Aeradria, ma ancora non abbiamo saputo nulla su come comportarci. Non credo si tratti di un problema di manutenzione, temo più la capacità dei piloti». Aeradria. Il presidente dello scalo di Rimini Massimo Masini spiega che «il contratto di Aeradria non è con Alitalia ma direttamente con Darwin Airlines che assicura il volo da Rimini a Roma. In questo momento il collegamento viene effettuato con un aereo della Carpatair perché quello della Darwin è in manutenzione: ma dovrebbe tornare in servizio entro la fine del mese. Inoltre non si tratta di un Atr ma di un Saab 2000 aereo che, a detta dei tecnici, è più sicuro e affidabile». «Comunque - aggiunge - noi abbiamo sollecitato Darwin a rientrare in servizio con i suoi aerei il prima possibile»”.


Parcheggi. “PROCEDONO spediti i lavori del parcheggio multipiano di via Italo Flori. Da tempo ‘usciti da terra’, sono fase di avanzata costruzione le colonne per i piani superiori all’interrato. «Prevediamo di terminare entro giugno — spiega l’ingegner Claudio Marcella di Gecos e Parking Gest, il consorzio di imprese che realizzerà i project financing dei due parcheggi, Flori e Scarpetti — così come da cronoprogramma definito»”, ilRestodelCarlino (p.6). “Il Flori avrà 360-370 posti auto. Previsti un piano interrato (110 posti, che sono in vendita, tra box e a raso); poi un piano terra (160) e un primo piano (90). Lo Scarpetti è più grande, 900 stalli: previsti inizialmente due piani interrati (500 posti), piano terra (200), primo piano (200). «Qui i lavori — confermano dall’amministrazione comunale — partiranno appena conclusi quelli al Flori». Iniziata la vendita dei garage e posti auto al Flori. I prezzi dei box, spiegano dagli uffici vendita, si aggirano tra i 38.500 e i 45.000 euro, a seconda delle varie metrature, variabili tra 15,5 e 21 o più metri quadrati. «Le vendite? Per ora molte richieste di informazioni. Soprattutto da parte di residenti del quartiere Fiorani. Ma pensiamo che a lavori finiti si interesseranno anche commercianti e professionisti del centro storico»”.


Maltempo, la bufera di sabato notte. “Spiaggia invasa da ll ’acqua, banchine dei porti devastate, alberi caduti, pali della luce e cartelloni pubblicitari abbattuti: il forte vento di sabato notte ha lasciato i segni dal mare alle colline, obbligando vigili del fuoco e carabinieri a decine di interventi per mettere in sicurezza strade e persone”, Corriere (p.7).


Turismo elettorale. Il Corriere (p.6) intervista la responsabile regionale del Pd, Marcella Bondoni.

Sabato, 02 Febbraio 2013 12:28

L’italiano nero

1b


L’italiano nero


Si è chiuso ieri il mercato pallonaro e per il Rimini se si esclude Leonardo Bianchi, un ragazzino che ancora deve esordire nel calcio professionistico, non ci sono nuove facce. Un mercato a costo zero, figlio di una trattativa per la cessione societaria con la holding capitolina SOPA che ancora non decolla, e di una situazione economica difficile per le casse biancorosse. Resta poco di cui parlare per quanto riguarda il Rimini e questo mercato di gennaio; si torna al campo in attesa che si concretizzi questo passaggio al vertice della società e si possa aprire il nuovo corso della maglia a scacchi. Si può fare un passo indietro però, pensando ad alcuni anni fa, per legarsi al trasferimento più importante che il calcio italiano ha espresso in questa finestra di mercato: Mario Balotelli. Agli inizi della sua carriera “Supermario” stava infatti per arrivare a Rimini, era il periodo della B e questo ragazzino di cui già s’intravedevano le enormi potenzialità, fu davvero a un passo dalla maglia biancorossa. Il trasferimento sfumò all’ultimo e Balotelli iniziò la carriera che oggi l’ha portato dal Manchester City al Milan. Si potrebbe parlare di calcio e ci sarebbe molto da dire su questo figlio d’immigrati ghanesi nato a Palermo e abbandonato all’ospedale da genitori poverissimi, ma vale la pena mettere da parte il pallone per parlare d’altro. Di quello che lo attende in Italia. Mario Balotelli, allevato nei primi due anni dai medici dell’ospedale, fu preso poi in adozione dalla famiglia Balotelli di Concesio in provincia di Brescia, e a 18 anni è diventato cittadino italiano. Un italiano con la pelle nera. Un problema. No, non si tratta solo dei soliti quattro stupidi razzisti, del resto a rendersi ridicola ultimamente è stata la Gazzetta dello Sport, che la scorsa estate per festeggiare la vittoria italiana contro l’Inghilterra, ha pubblicato una vignetta in cui Balotelli appariva come King Kong in cima al Big Ben: non gli tiravano banane ma palloni, tuttavia non è che lo scenario cambiasse molto. Uno scivolone incredibile, perché il razzismo già inaccettabile dagli ignoranti, lascia sbigottiti quando arriva dalla classe che influenza l’opinione pubblica. Arrivarono le scuse del quotidiano. Qualche giorno dopo Supermario stese in semifinale la Germania con due gol. La scena, dopo il secondo pallone infilato in porta, era tutta su Balotelli che si sfilava la maglia e mostrava a tutto il mondo con orgoglio il colore della propria pelle: nera. Il giorno dopo lo stesso giornale fece una prima pagina con una foto immensa dell’attaccante senza maglietta con il titolo “Orgoglio d’Italia”. Niente di patriottico, forse ipocrisia, forse semplicemente il tentativo di recuperare alla figuraccia. Con Balotelli il problema del razzismo va però oltre, non è tutto. Va oltre perché i buhhh verso i giocatori di colore sono quasi scomparsi, ormai sono tanti i giocatori dalla pelle nera, nello stesso Milan ce ne sono parecchi e raramente capita di assistere a cori razzisti. E’ un po’ cambiato il clima insomma, da quando qualche anno fa Zoro si fermò e si rifiutò di continuare a giocare in un Messina – Inter. Anche l’Italia di fermò a pensare quanto fosse cafona, retrograda volgare e razzista. Il punto è che con Supermario le cose stanno diversamente per due motivi, uno perché Balotelli non si ferma, l’altro perché è italiano. “Non ci sono negri italiani” ha ripetuto qualche anno fa per tutta la partita la curva della Roma e Balotelli ha risposto con la linguaccia: una multa per la società e un deferimento per Balotelli, per aver risposto agli insulti. E’ finita così. Allora qualcosa non torna in questo paese che si emoziona per l’elezione di Obama, che si rende anche conto che il mondo sta cambiando ma dentro uno stadio insulta un ragazzo bresciano di origini ghanesi, lo chiama scimmia, lo considera diverso, lo umilia con il sorriso. Forse è perché lui non piega la testa, forse è perché lui continua a giocare, lo sommergono di buhhh e segna un gol: è spavaldo, impertinente, gradasso, irruento, spaccone. Forse non si tutela chi alza la testa, chi sa difendersi da solo. Allora Balotelli paga il fatto di essere semplicemente più forte, più bravo, più ricco, paga perché è borioso e presuntuoso e la pelle diventa un pretesto becero e facile che colpisce l’orgoglio e la dignità. Ha reagito quel giorno a Roma, forse ha sbagliato ma gli stessi bacchettoni che hanno cavalcato il razzismo anti Zoro, che si era piegato al razzismo, sono stati pronti a puntare il dito su Balotelli perché ha un caratteraccio, è incapace di controllarsi. Allora la speranza in questa nuova avventura di Supermario in Italia è che non si fermi mai per un buhhh, che continui a fare le linguacce, che reagisca, perché ha ragione anche se gli daranno torto. Perché chi s’indigna solo se piega la testa, è molto peggio.
Francesco Pancari

Sabato, 02 Febbraio 2013 11:34

GIORNALAIO 02.02.2013

giornalaio

Anche a Rimini in consiglio “desaparecidos che non mollano la poltrona”. In centro storico fiorisce la tassa per le piante. Vitali crociato contro la burocrazia. Acqua ‘salata’, Hera deve rimborsare


Politici assenteisti.Su ilRestodelCarlino due pagine dedicate ai consiglieri comunali “desaparecidos che non mollano la poltrona”: facce e parole di Alessandro Ravaglioli, Filippo Airaudo, Andrea Usai (solo faccia) del Pdl, Dario Vicini del Pd, Marco Cecchini della Lega nord (pp.4-5).


Centro storico, spunta la nuova tassa per i commercianti. “Allarme ieri mattina fra i commercianti del centro storico. Due dipendenti comunali hanno fatto visita ai negozi per spiegare che, entro poco tempo, l’amministrazione chiederà a tutti il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico per fioriere e piante. «I miei ulivi sono qui da 20 anni, costano 1.500 euro l’uno - spiega Oscar Maggioli, titolare dell’omonimo negozio di calzature in piazza Tre Martiri - e sono persino coperti da assicurazione in caso di infortuni o problemi di ogni tipo. Era stato l’ex assessore Melucci a concedere il permesso per abbellire un po’ la piazza. La manutenzione delle piante è tutta a carico di noi commercianti, se dobbiamo pagarci sopra pure la tassa, togliamo tutto»”, CorriereRomagna(p.10).


“LA DEFINISCE «la macchina del male», che pesa sulle imprese quanto e anzi «forse più della crisi». Per Stefano Vitali più della recessione potè la burocrazia, «che sta bloccando tante aziende e interi settori della nostra economia. Anche chi vorrebbe investire, ampliarsi, creare posti di lavori, non ci riesce a causa di permessi, leggi e leggine, dei troppi enti che devono rilasciare le autorizzazioni»”, ilCarlino (p.3).
“Ci sono almeno quindici grandi aziende del territorio pronte a espandersi e a dare un posto di lavoro a oltre 250 persone. Non hanno ancora potuto farlo, e non si sa nemmeno se ci riusciranno, a causa della burocrazia che li tiene in sospeso”, NuovoQuotidiano (p.9).
“Paradossale è quanto sta succedendo a San Leo, dove da anni una fabbrica che tratta ghiaia chiede semplicemente di poter rinnovare un macchinario. Nel valutarne l’impatto entra in gioco una formula matematica che calcolando il pericolo di inquinamento tiene conto anche del costo del macchinario, in sintesi più costa più inquina. Pazienza se poi non è vero, anzi è l’esatto contrario. Non si può fare”, LaVocediRomagna (p.11).
“Il Ponte sul Conca allunga l’elenco. Assicura Vitali: si parte nel 2002, nel 2009 si va a gara, fra il 2011 e il 2012 si chiude la partita, ci sono i 12 milioni di euro necessari. E allora? «Cavilli burocratici, leggi nel frattempo cambiate, ci impediscono di portare a casa l’opera». Per ora. Di fronte a tante lungaggini, però, spunta anche un caso al limite della normalità: il biodigestore di Cà Baldacci. In questo caso - finito nel mirino dei residenti - i trenta e più soggetti hanno lavorato in armonia e per un progetto evidentemente condiviso i tempi sono risultati compatibili: otto mesi dalla presentazione al via libera”, Corriere (p.11).


Turismo. “Equiparare gli alberghi alle prime case, riducendo loro l’aliquota Imu al minimo. Sui bagnini, invece, l’impegno preso nella conferenza nazionale sul turismo, tenutasi a Roma giovedì, è di fare di tutto per far uscire le concessioni balneari dalla direttiva Bolkenstein...Sono due dei sei punti della piattaforma del Pd per il rilancio del turismo, presentata a imprenditori e categorie”, ilCarlino (p.11).


Acqua salata, in arrivo rimborsi Hera.“Tra i 13 ed i 14 milioni di euro. E’ questa la cifra che Hera, secondo il comitato Acqua bene comune di Bologna, dovrebbe rimborsare ai cittadini del territorio provinciale dopo il parere che il Consiglio di stato ha formulato all’Autorità’ per l’energia elettrica ed il gas (Aeeg): secondo questo pronunciamento, va restituita quella parte di bolletta corrispondente alla remunerazione del 7% del capitale investito, per il periodo che va dal 21 luglio 2011 (cioè dalla validazione del referendum) alla fine di quell’anno (cioè prima dell’applicazione del nuovo regolamento tariffario). A fare i conti sull’effetto che il parere del Consiglio di stato può avere sotto le Due torri e’ Andrea Caselli, portavoce del comitato bolognese”, LaVoce (p.3).


Crollo dei prestiti, prefetto in campo”, NQ (p.8). “Convocherò un incontro per metà febbraio con banche e categorie, dove valuteremo l’analisi che stiamo appunto facendo, partendo da quelle più critiche. Ad esempio l’edilizia e l’immobiliare, su cui registriamo la maggior tensione”.


A Gaiofana “DUE FAMIGLIE già sotto sfratto. Altre otto rischiano la stessa fine a breve, se non pagheranno entro venti giorni gli arretrati (e si parla, in media, di 4mila o 5mila euro a famiglia). E’ una situazione drammatica quella che stanno vivendo gli inquilini del nuovo Peep Gaiofana, dove una famiglia su sei (gli appartamenti sono 56) potrebbe ritrovarsi in mezzo alla strada. Ma dall’Acer non ci stanno. «Molte delle famiglie morose, dai nostri controlli, avrebbero le possibilità economiche per pagare e non lo fanno» replica il direttore di Acer, Franco Carboni”, ilCarlino (p.9).


Rimini Terme.“Caso Rimini Terme e dimissioni del presidente Giovanni Panciroli. Fabio Pazzaglia (Sel-Fare Comune) trova le firme per portare ai voti la richiesta di una commissione d’indagine. Denuncia però l’ostracismo di Pdl e Pd… Come si può notare nessun consigliere del Pd e del Pdl ha voluto firmare nonostante l’abbia chiesto a diversi componenti di entrambi i gruppi. Alcuni di questi mi hanno confessato che è già partito l’ordine di scuderia di affossare la proposta di istituire la commissione di indagine”, Corriere (p.8).


Rimini e il suo strano rapporto con il bello e il vero. “Sulle vecchie pietre nel cantiere del Trc c’è ancora di che scavare, in ogni senso. Riepiloghiamo. Giovedì La Voce ha dato la notizia, corredata di fotografie, di vari grossi lastroni di pietra presenti sia dentro che fuori le recinzioni dei lavori in corso, di lacerti di muratura dall’aspetto tutt’altro che contemporaneo, e di due strane canaline murarie parallele che il pomeriggio di mercoledì sono state ricoperte di terra. Nel pomeriggio dello stesso giorno Agenzia Mobilità, il consorzio pubblico che funge da stazione appaltante della metropolitana di costa, ha inviato un comunicato - pubblicato pressoché interamente da La Voce - che diceva: “E’ priva di fondamento la notizia e le immagini relative alla presenza di ‘presunti resti antichi’ nella zona del cantiere”. Ma le spiegazioni di AM non sono del tutto convincenti”, LaVoce (p.15). “L’architetto Pierluigi Foschi, per tanti anni direttore dei Musei Comunali, ha fatto una ricostruzione cartografica molto precisa della situazione utilizzando una foto aerea del 1974 (immagine in pagina, ndr). In azzurro si vede il corso del Marecchia, in rosso l’anello dell’anfiteatro romano e il tracciato del molo. Questa immagine è esposta al Museo della Città a fianco delle fotografie dei ritrovamenti. Il tutto può essere utilmente confrontato con la famosa mappa dell’Arrigoni datata 1616 (o 1617) e presente negli studi del Clementini, con la raffigurazione del molo didascalizzato così: “Muro dell’antico porto”. Conclusione: planimetricamente, la zona del cantiere è interessata dal porto romano e dal faro romano”. La soprintendenza, però, in sopralluogo non ha trovato nulla di interessante.


San Patrignano. Su tutti i quotidiani le parole affidate dalla vedova di Vincenzo Muccioli a Gente. “«Lascio San Patrignano e voglio portare via anche Vincenzo che è sepolto lì. Quella non è più la sua San Patrignano. Io dico che da lassù mio marito sta soffrendo». Rompe il silenzio Maria Antonietta Cappelli Muccioli, la vedova di Vincenzo, il fondatore della comunità che sorge sui colli di Coriano. L’ultima della famiglia a vivere ancora nel centro di recupero di tossicodipendenti ha deciso di rendere nota la sua decisione dopo avere lasciato la dimora dove viveva da decenni. «Non voglio più essere complice di una situazione ingiusta e inaccettabile», ha detto”, Corriere (p.3).


Fisco. “Premiare i comportamenti fiscali virtuosi e prevedere «attenuanti » a chi non paga le tasse se poi contribuisce al bene della comunità finanziando i servizi per lo stesso importo che dovrebbe versare allo Stato.Si vuole porre come una provocazione l’ultima fatica letteraria dal titolo “L’evasione fiscale. Reato penale, peccato contro la giustizia, male necessario per sostenere l’impresa?” di Marco Cicchetti, Luigi Lorenzetti e Stefano Zamagni, noto economista riminese. Il testo verrà presentato oggi, alle 15, nella sala Acqua dell’Sgr”, Corriere (p.9).


Tassa di soggiorno a Riccione. “«Con un’informativa e altri mezzi quest’estate dirò ai turisti perché abbiamo introdotto la tassa di soggiorno». Una targhetta sul banco del bureau «spiegherà che l’obolo va a vantaggio loro, in termini di qualità dei servizi», spiega il sindaco Massimo Pironi” che supera illeso la mozione di sfiducia della minoranza, Corriere (p.13).

tortora-chiaro

Rimini | Elezioni. Burocrazia “malefica”. Cosa ne pensano i candidati


Sergio Pizzolante (Pdl) ha incontrato questo pomeriggio ha incontrato i balneari della Confesercenti di Rimini. C’erano nel mezzo il direttore Mirco Pari, Clementino Piva e i presidenti dei due consorzi Ristobar Spiaggia Rimini Giovannino Pulazza, e Spiaggiarimini network Stefano Mazzotti. Con loro ha parlato soprattutto di concessioni demaniali. “L'Europa è molto rigida su questo fronte, ma ora, con quanto accaduto in Spagna, abbiamo un nuovo argomento forte per arrivare ad una transizione lunga a tutela delle imprese che, seppur su suolo pubblico, sono private, come le strutture e gli investimenti realizzati in questi anni”.
La spiaggia però non è stato l'unico problema affrontato. “Proprio nel momento in cui la crisi economica sta mordendo di più il nostro territorio, c'è un accanimento dell'amministrazione comunale nei confronti di alcune categorie, e si fa sempre più pesante la pressione burocratica e fiscale. Su questo fronte, oltre a continuare a difendere gli imprenditori da questi attacchi ho già pronte alcune iniziative parlamentari, come il progetto per i distretti turistici a burocrazia zero e una legge obiettivo per il turismo, che come già fatto per le grandi opere, avvii un piano per la riqualificazione di tutto il patrimonio turistico”.


Da parte Pd Emma Petitti e Tiziano Arlotti rispondono alla chiamata antiburocratica del presidente della Provincia Stefano Vitali. Petitti e Arlotti pensano che rispetto al problema della burocrazia serva “un intervento urgente. Per questo uno dei primi atti di cui ci occuperemo come parlamentari sarà di riprendere la proposta di legge del Partito democratico sulla semplificazione normativa e burocratica. La proposta consentirebbe di ottenere una radicale riduzione del numero di leggi e di regolamenti mediante l'abrogazione di 5.000 leggi, la riduzione di tutte le leggi e regolamenti dello Stato a non più di 100 testi unici e non più di 1.000 leggi speciali (o settoriali), l’introduzione di controlli rigorosi sulla produzione di nuove leggi e regolamenti per sbarrare la strada alla giungla legislativa. Ulteriore finalità è la riduzione degli oneri burocratici gravanti sui cittadini e sulle imprese italiane nella misura di un terzo”. Necessario anche “agire per la semplificazione e l'alleggerimento del sistema istituzionale e amministrativo”.


Oggi, infine, nel tardo pomeriggio al Nettuno di Rimini si è svolto l’incontro dei candidati del Mir alle prossime elezioni politiche. Marco Lombardi, capolista al Senato, e Fabio Fraternali, in lista per la Camera, hanno illustrato il programma. “La scomposizione del centro destra in varie liste apparentate sembra favorire il recupero di quell’elettorato che si era allontanato e che oggi anche alla luce di nuove proposte e di nuovi personaggi sembra dare credito al recupero sulla sinistra”, ha detto nuovamente Lombardi.

mattone

Rimini | Burocrazia, “la macchina del male”. Vitali: Bloccate 15 aziende e 250 assunzioni”


Burocrazia, ovvero la ‘macchina del male’. Così almeno l’ha ribattezzata il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali. “L’ho chiamata così perché ha innescato un meccanismo: nascondendosi dietro il giustissimo bisogno di difendere il consumo del territorio dalle speculazioni si è creato un mostro che è un freno per tutta la nostra economia”. Vitali ha quindi lanciato oggi la sua crociata per demolire la malefica creatura.


Prima l’ha studiata e ha scoperto che a causa sua “la stessa Provincia ha nel cassetto richieste di ampliamento da parte degli imprenditori locali a cui in tre anni che io sono qui non è riuscita a dare una risposta”. Un volume importante d’investimenti che avrebbe prodotto nel corso di questi ultimi anni di crisi economica qualche centinaia di posti di lavoro, “250 circa”, si sbilancia il presidente, che corrisponderebbero a un totale di “quindici imprese bloccate”. “E non è colpa di nessuno”, aggiunge. “Il meccanismo è legge”.


Sono trenta gli enti che un’impresa deve riuscire ad attraversare per ottenere l’autorizzazione a un ampliamento. Vorrei far notare che si tratta di aziende che stanno andando bene e che necessitano ora di ampliare la produzione, di assumere più gente, per resistere sul mercato. Non si tratta di costruire nuove case o consumare ancora suolo. In un momento come questo, o invertiamo davvero questo livello di burocrazia o il rischio è quello di mettere colpevolmente in ginocchio un'economia”.


Il meccanismo. Ai fini di semplificare la procedura, può essere convocata una conferenza dei servizi a cui partecipano tutti gli Enti interessati: Provincia, Comuni, Arpa, Sovraintendenza Belle Arti e Paesaggistica, UMIG, Comandi Militari, Autorità di Bacino, Servizio Tecnico di Bacino, Enel, Anas, Enac, FS. Immaginare l’esito del meccanismo è quindi ‘semplice’. Passate dentro l’ingranaggio di decine di organi di controllo, le imprese non riescono a innovarsi e perdono di competitività in un panorama europeo, dove dominano burocrazie decisamente più snelle e non per questo meno efficaci. “Per le imprese del nostro territorio la capacità di stare sul mercato dipende dalla velocità con cui noi siamo in grado di dare le risposte. Da qui la necessità di cambiare le regole in corsa. Questo è un tema che in campagna elettorale va posto”.


Lo studio del presidente della macchinosa burocrazia porta in esempio alcuni casi concreti passati dagli uffici della provincia, come quello per la costruzione del ponte sul Conca. “E’ un progetto nato nel 2002, con un bando indetto nel 2009 e la gara chiusa 2011. Adesso, nonostante ci siano 12 milioni pronti ad essere investiti, il progetto è bloccato a causa cavilli burocratici. Nel frattempo sono infatti cambiate alcune leggi che adesso ci impediscono di continuare quell’opera (ovviamente stiamo lavorando per sbloccarla)”. Aggiunge poi anche che “non è la complessità di una gara che ci difende dalle infiltrazioni criminali, anzi. Nel complicato sono più i cattivi che vanno avanti che i buoni”.
Le storie sono tante. C’è quella di due aziende che vorrebbero costruire una centrale idroelettrica sul Marecchia. Hanno presentato la domanda nel 2005. La pratica non è ancora chiusa. A San Leo, dove da anni si ospita un insediamento produttivo che tratta ghiaia, il comune non riesce ad autorizzare l’azienda a cambiare il macchinario vetusto con uno innovativo. Guardato con la lente delle norme esistenti quello nuovo risulta aumentare, almeno potenzialmente, il pericolo di inquinamento, ma solo perché nel valutare l’impatto del macchinario si usa una formula matematica in cui viene preso a riferimento anche il valore economico della nuova macchina. E allora? Niente miglioramento del processo produttivo.


Alla fine Vitali annuncia che “oggi parte la riorganizzazione della macchina della provincia, per sveltire le pratiche, nei prossimi giorni siederemo a un tavolo con le categorie economiche per fare il punto della situazione, raccogliere casistiche e proposte concrete che abbiano come scopo sì la salvaguardia delle leggi e dell’ambiente, ma che non si nascondono dietro questi per bloccare l'economia”. E si appella, "in maniera positiva",  anche alla Regione che “o fa un salto di qualità e si mette in discussione dicendo che fino a oggi siamo stati bravi, ma anche che andando avanti così rischiamo di essere un freno, se non si fa qualcosa rischiamo il corto circuito”.


Una soluzione ci sarebbe. “Sintetizzare i trenta enti in uno solo: far diventare le nuove province un vero contenitore reale in cui viva la sintesi di tante autorità che attualmente rappresentano doppioni di competenze”. Oppure, lasciando da parte la riforma istituzionale, accorpare l’ambaradan in “al massimo cinque enti autorizzati ad esprimersi su un parere, che garantiscano che le leggi siano rispettate. Trenta, trentacinque, sono troppi. Anche pensando al semplice fatto che i relativi dirigenti in media di stipendio prendono il doppio di quello che prendo io”.

nero

Rimini | Acqua pubblica, Consiglio di Stato: bollette Hera in contrasto con referendum. Pazzaglia (Sel): Si rimborsino i cittadini


Acqua pubblica e bollette Hera. “Il Consiglio di Stato ha giudicato il 7 per cento sulle bollette legato alla remunerazione del capitale investito in contrasto con il referendum”, festeggia il consigliere comunale riminese di Sel Fare Comune Fabio Pazzaglia. “Giustizia è fatta”, dice e parla di “vittoria netta per i movimenti per l'acqua pubblica e per i 27 milioni di italiani, tra i quali più di 60mila cittadini di Rimini, che erano andati a votare il 12-13 giugno 2011”.
In pratica, il Consiglio di Stato ha sancito che “le bollette che Hera ha sempre difeso sono illegittime e non rispettano la volontà referendaria. E ha ricordato che il 7 per cento di aumento sulle bollette è stato applicato, nonostante l'esito referendario, dal 21 luglio 2011 al 31 dicembre 2011. Adesso i cittadini vanno rimborsati”.
Non siano messi in discussione, avverte Pazzaglia gli investimenti sul territorio. Se i manager di Hera vogliono compensare la minore entrata in bolletta comincino una cura dimagrante a partire da loro stessi e dai loro stipendi d'oro, quelli sì che vanno tagliati”. E “nessuno si sogni di reintrodurre la remunerazione del capitale sotto mentite spoglie”.

tortora-chiaro

Rimini | Cantiere Galli, 550mila euro per gli scavi archeologici del palcoscenico


Cantiere Amintore Galli, saranno portati a termine gli scavi archeologici sotto il palcoscenico. La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per l’intervento da 550mila euro (276.900 euro l’importo dei lavori a base d’asta).
In caso contrario, non sarebbe stato un cavillo da poco, visto che l’operazione archeologica è “preliminare e propedeutica all’intervento di ricostruzione del teatro”, “uno dei quattro interventi previsti (gli altri sono quello di carattere generale costruttivo della struttura e delle opere, quello sugli apparati decorativi, quello sulla meccanica di scena) per giungere al completamento dell’opera generale di ricostruzione”.

tortora-scuro

Rimini | Sicurezza urbana, audizione deserta e ‘pretestuosa’. Il presidente Franchini (M5S) si difende


Si difende da allusioni sui motivi per cui ieri sera le associazioni di categoria avrebbero disertato la commissione controllo e garanzia da lei presieduta. La consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Rimini Carla Franchini parla di “attacchi futili e pretestuosi - a onor del vero provenienti sempre dai medesimi personaggi in cerca d'autore - hanno sempre preceduto l'apertura dei lavori” riferendosi probabilmente non solo alle parole del suo vice, il consigliere comunale del Pdl Gennaro Mauro, pubblicate oggi da LaVocediRomagna (“Lo ritengo un fatto politico… con un presidente di commissione ‘grillino’ che rappresenta posizioni non costruttive, le associazioni non abbiano ritenuto di dover partecipare”).
Durante la commissione sulle partecipate di venerdì scorso, una settimana fa, ospite d’eccezione il presidente di RiminiFiera Lorenzo Cagnoni. La cosa è stata lunga e a un certo punto un consigliere della maggioranza, Enrico Piccari, si è alzato ed è andato via abbastanza inalberato. Non è la prima volta che succede, non sarà l’ultima. L’accusa, mossa anche ieri sera dai consiglieri di maggioranza Simone Bertozzi e Bertino Astolfi, è che le convocazioni della seconda siano troppe e spesso pretestuose, inopportune.
La Franchini da parte sua parla di “attacchi strumentali, ma il più delle volte anche comici ai limiti dell'ilarità. E perché mai? Forse per tentare di far desistere il presidente della seconda commissione dalla convocazioni ritenute "eccessive". Il presidente della seconda commissione cerca solo di ascoltare la voce del cittadino che l'ha mai avuta”.

Pagina 60 di 273