Martedì, 21 Febbraio 2012 12:37

IL GIORNALAIO 24.02.2012

Rubriche

IL TURISMO CON L'ORGOGLIO DI GNASSI DOMINA IN EDICOLA. IL MEETING RICORDA "SAN GIUSSANI"


Il Corriere Romagna decide di aprire con Maggioli. Titolo: “Maggioli rischia la poltrona”. Sottotitolo: “Il suo vice: «Imabarazzante, dovrà riferirne in Camera di Commercio»”, e nell’occhiello "Due milioni nascosti a San Marino. I sindacati chiedono le dimissioni. Gli imprenditori quasi”.
La notizia viene riportata in prima pagina, di spalla, anche dal Carlino, “Maggioli nella bufera, chieste le dimissioni”, e su La Voce di taglio centrale con i sindacati che chiedono le sue dimissioni. Anche il Nuovo Quotidiano apre con Maggioli: “Bufera su Maggioli, sindacati e partiti della sinistra “si dimetta”. E dal mondo economico arriva un “ora deve chiarire”.


Apertura del Carlino su Dayana e i ringraziamenti di sua madre ai sommozzatori per aver recuperato il corpo della figlia.
Di spalla un intervento del presidente del Meeting Emilia Guarnieri che ricorda la figura di don Giussani, per il quale è stata chiesta l’apertura del processo di canonizzazione, e il suo legame con Rimini “San Giussani amava Rimini” questo il titolo. Sotto uno scontro sul turismo con “Gnassi spara due siluri alla Regione e all’Apt”.


La Voce apre con la ricerca del benessere su Riccione e la vicenda di Dayana, a fianco il tema bagnini con alcuni spiragli derivanti dal vertice che si è tenuto ieri Roma.
In alto ancora Gnassi sul turismo.
Taglio centrale sul Corriere Romagna per Dayana, di spalla bagnini e turismo con Gnassi.
A pagina 3 il Corriere approfondisce la vicenda Maggioli con un commento di Enea Abati e un lungo articolo di Annalisa Boselli con dichiarazioni di esponenti dell’associazionismo riminese.
Scrive Enea Abati e la sua è quasi una richiesta di dimissioni: “Cosa deve dire o fare ancora il presidente Manlio Maggioli per essere costretto a scendere dal trono della Camera di Commercio di Rimini?”. E anche il suo vice Bugli lo scarica: “Far finta che non sia successo niente sarebbe sbagliato”. Idem il Pd che dice “Non è il momento del giustificazionismo. E’ il momento della responsabilità”, dichiara il segretario del PD Petitti.
Sul Carlino a pagina 7 Maggioli risponde e dice: “«Si sta facendo molta confusione, non si può mescolare il mio ruolo di imprenditore con quello alla Camera. Ho scudato, è vero: ma due milioni di euro, accumulati in tanti anni, per un’azienda come la mia che ne fattura più di 130 all’anno...». Dimissioni? «Neanche a pensarci»”. A fianco sul Carlino la difesa anche di Luigi Valentini, l’industriale che anche lui ha scudato quasi 20 milioni di euro.
Sul Nuovo Quotdiano il direttore Casali prova a svelare un po’ di ipocrisia: “A Rimini e dintorni c’è chi ne ha scudati molti di più e sta zitto, accucciato, lo sappiamo bene”, “Maggioli però, rispetto a un normale imprenditore che ha “scudato”, ha da tempo un ruolo istituzionale in questa città. Non è la stessa cosa”.


In tema di turismo sono diversi i concetti che ieri ha lanciato sindaco Gnassi commentando i dati del turismo 2011. Obiettivo Bologna. “Siano i prodotti e i contentuti, non la politica, a definire i confini del Sistema turistico locale”, leggiamo a pagina 6 de Corriere Romagna. “Il punto, per Gnassi, è che in un momento di crisi e minori risorse non si può continuare a finanziare iniziative ed eventi turistici dall’efficacia «quanto meno discutibili», quando «la Notte rosa e il MotoGp sempre di più fanno fatica a essere sostenuti dal sistema turistico regionale. E’ paradossale»”, scrive Manuele Spadazzi a pagina 4 del Carlino. Scrive la Voce “Per un turismo capace di rinnovarsi e di intercettare nuovi mercati, «Rimini che è circa il 25% dell’ospitalità della Regione e la Provincia che ne è il 50%, farà la sua parte», a patto che sia «considerato formale, istituzionale e imprescindibile Sistema turistico locale locomotiva. E non vagoncino a traino»”.


Sempre sul turismo, in particolare riguardo alle concessioni demaniali leggiamo a pagina 15 : “Il viaggio a Roma non è stato vano. E ora si può guardare al 2015 con un pizzico di ottimismo in più. Si è trattato di un incontro interlocutorio, ma per certi aspetti molto atteso e importante, quello svolto ieri tra le Organizzazioni di categoria del comparto balneare e i ministri Piero Gnudi e Enzo Moavero Milanesi. Sul tavolo il tema delle concessioni demaniali e la Bolkeinstein, la normativa europea che prevede una gara ad evidenza pubblica per le concessioni a partire dal 2015. Dall’incontro, stando a quanto riferito dalle organizzazioni di categoria, è emersa in primo luogo la volontà del governo di trovare una soluzione condivisa con le categorie, con l’obiettivo di salvaguardare le imprese esistenti”.


A pagina 11 del Nuovo Quotidiano, Renzi e il congresso del Pdl che si terrà domenica: “Si facciano avanti tutti gli iscritti per denunciare questo male”, riferendosi al caso da lui indicato di alcune tessere fatte a insaputa degli iscritti

8

FORLANI, SUSSIDIARIETA' E' VALORIZZARE LA CREATIVITA' DELLA PERSONA


In margine all'incontro che ha visto Maurizio Lupi ed Enrico Letta raccontare della loro esperienza politica e di fondatori dell'Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà, abbiamo rivolto alcune domande a Emanuele Forlani, coordinatore della segreteria dell'Intergruppo stesso.


Quali sono le riserve culturali o ideologiche che impediscono alla sussidiarietà di essere condivisa da tutta la classe politica?
Sono abituato a soffermarmi più sugli spazi di disponibilità e sulle strade di costruzione che ci sono, anche e soprattutto a dispetto di quanto spesso i media lasciano trasparire. Gli ostacoli alla sussidiarietà si formano quando non si parte dall'esperienza, ma da una idea. Prima di rivolgermi alle istituzioni, quando ho un problema o quando affronto un desiderio o un progetto di vita, cerco di rimboccarmi le maniche e lavorare. Altrimenti non si potrebbe spiegare la nascita delle università come degli ospedali o le migliaia di opere sociali. La sussidiarietà interviene, come strumento (e non come scopo), proprio a questo livello. Ha a che fare con la capacità delle istituzioni di valorizzare questi tentativi, riconoscendone il valore pubblico.


Qual è stato l'effettivo influsso dell'Intergruppo (o della sussidiarietà) sulla vita politica italiana?
Il primo e principale influsso dell'Intergruppo è stato quello di coltivare un ambito di riflessione e di elaborazione di proposte concrete senza fermarsi alle inevitabili differenze culturali e di partito. In questa ultima legislatura è fiorita anche la capacità di intervento e di iniziativa in ambito legislativo. Penso ad interventi come il 5x1000 (è ancora in corso la battaglia per la stabilizzazione dell'istituto), numerose proposte riguardanti il lavoro e la formazione professionale, lo statuto delle imprese (approvato dal parlamento all'unanimità) e tante altre proposte oggi in discussione alla Camera come al Senato.


Al massimo, almeno a livello locale, la sussidiarietà è considerata una sorta di esternalizzazione dei servizi. Come rendere efficace l'esperienza dell'Intergruppo sul livello amministrativo.
Anzitutto, come dicevo prima, favorendo una riflessione sull'esperienza più che un concorso di idee. È vero, il limite della sussidiarietà è proprio quello di essere interpretata come mera esternalizzazione. L'Intergruppo può favorire strumenti di sussidiarietà come la introduzione del fattore famiglia nella individuazione dei parametri di reddito (ISEE) così come incentivi per quelle amministrazioni che sanno valorizzare (e non spremere) chi svolge una funzione pubblica anche se ha una natura privata.


La sussidiarietà è un metodo che si può insegnare, qualcosa che ha più a che fare con un modo di pensare o una tecnica?
La sussidiarietà sicuramente ha a che fare con un modo di pensare, è frutto di una concezione che vede la persona come capace di costruire, di scegliere, di crescere. Non come (non è così raro) una espressività da reprimere, da controllare e da pilotare. Si può insegnare la sussidiarietà, attraverso la valorizzazione di esempi e nel contempo evidenziando i vantaggi (anche di natura economica) che la sussidiarietà porta anche alla "cosa pubblica". Un unico esempio: la libertà di educazione. Per ogni studente della scuola statale si spendono oltre 6.000 euro all'anno. Uno studente iscritto alla scuola privata costa allo stato meno della metà. Perché dunque non affrontare il tema anche riconoscendo il valore economico di una sussidiarietà applicata?


Cosa "promette" la sussidiarietà: può "salvare il mondo" o almeno aiutarci a uscire dalla crisi?
Lo ripeto. La sussidiarietà, come metodo e non come scopo, è l'unica strada che consente di imboccare l'uscita dalla crisi. Come? Attraverso l'individuazione di strumenti che possano valorizzare la creatività della persona. Sostegno all'innovazione, difesa della libertà di educazione, di costruzione di servizi alla persona, snellimento della burocrazia, impostazione di un rapporto con il fisco che tenga conto della famiglia e ne riconosca la centralità non solo culturale ma anche come volano per lo sviluppo economico.

1

GNASSI, IL TURISMO CRESCE SENZA CAPODANNO-RAI


Il sindaco su Notte rosa e Moto Gp: "Paradossale facciano fatica a essere sostenuti a livello regionale". Sulla riforma del turismo dice: "Le risorse pubbliche siano date a chi le merita"


Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi analizza i dati relativi ai flussi turistici del 2011, segnalando l'incremento del 4,7 per cento in presenze e del 4,2 per cento in arrivi con addirittura rispettivamente un più 12 e un più 12,3 per cento di turisti dall'estero e sottolineando il dato di dicembre: incremento del 6,3 per cento nelle presenze e parità con il 2010 negli arrivi. La mancanza della diretta televisiva - commenta - non ha causato alcun tracollo.


Poi, sulla normativa in atto, "non si può pensare che anche un sistema così avanzato come il nostro possa tenere, mentre tutto il resto del mondo cambia. Questo sistema rischia di non leggere prodotti, proposte degli operatori e dei territori che potrebbero fare la differenza sul mercato. Se giustamente si intende procedere ad una riforma lo si faccia subito e con paletti ben precisi".


E il paletto principale è che la destinazione delle risorse non sia figlia 'di compensazione politica'. "Sia la reale efficacia sul mercato dei prodotti turistici, sia dei Club di Prodotto che dei grandi eventi, a stabilire se possono essere affiancati con risorse pubbliche". Così "è paradossale che Notte Rosa e MotoGp facciano sempre più fatica ad essere sostenuti dal sistema turistico regionale, mentre altri eventi la cui efficacia è quantomeno discutibile, siano letti e sostenuti massicciamente dal medesimo sistema regionale"


5

INTERGRUPPO PER LA SUSSIDIARIETA'. PARLA ELISA MARCHIONI


L’intergruppo per la sussidiarietà compie ormai dieci anni. Come è nato e quali sono le ragioni di questa sua tenuta, considerando che in questi dieci anni la politica non ha attraversato i suoi tempi migliori?
L'intergruppo si pone come un ambito di confronto sul merito degli argomenti, cercando le convergenze possibili e rispettando le differenze e le distanze. E' nato da un gruppo di fondatori, da Lupi a Letta, da Bersani a Realacci, provenienti da esperienze diverse, e ha resistito all'alternarsi di governi, alleanze e tattiche perché si basa sul dare risposte a temi concreti.


Per un politico cosa significa aderire all’intergruppo, che cosa comporta, qual è lo spirito e le attività che vi accomunano e tengono insieme?
La proposta più significativa elaborata finora dall'intergruppo è quella del 5per mille a sostegno del Terzo settore; e poi la legge per favorire il rientro di talenti dall'estero, e ora la legge per favorire il reinserimento dopo il carcere. 


Lei personalmente, cosa ne ricava per la sua attività politica?
La politica negli ultimi tempi non gode di buona fama. Nelle stesso tempo siamo di fronte a grossi cambiamenti: in tanti si chiedono che cosa accadrà ai partiti dopo questo governo tecnico, sicuramente la gente è stanca degli scandali e della politica urlata.


Che cosa può insegnare l’esperienza dell’intergruppo ai tempi che verranno? Può essere testimonianza di un nuovo modo di fare politica?
Credo sia un ambito, non certo l'unico, in cui praticare buona politica: che sa rispettare le differenze senza vedere un nemico in chi la pensa diversamente, che non prescinde dal confronto sui temi concreti, e sa ascoltare al di là dei confini più scontati.


In questo periodo come intergruppo avete lanciato una proposta di legge sulle carceri. Ci può spiegare gli aspetti fondamentali? Andrà in porto?
La legge di cui parla, è un provvedimento per favorire il reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti. E' fondamentale, per attuare davvero la riabilitazione della persona, per ridare dignità e possibilità di riscatto. I detenuti che non hanno frequentato corsi abilitanti, tornano in carcere quasi per l'80% (è così alta la possibilità di recidiva); per chi invece lavora già in carcere e si inserisce nel lavoro una volta uscito, la percentuale di chi commette altri reati e torna in carcere, scende circa al 10%. E ha anche un risvolto economico da non sottovalutare: per ogni detenuto in meno, lo Stato risparmia circa 157 euro al giorno. Secondo lo studio che abbiamo attivato, si risparmiano 60milioni di euro per la diminuzione di un solo punto di recidiva.

3

INCONTRO LETTA-LUPI. DAL NOVELLI DI RIMINI LA DIRETTA DI INTER-VISTA.IT A PARTIRE DALLE 21


A tema il contributo dei cattolici in politica e l'esperienza singolare dell'Intergruppo per la sussidiarietà


Cala la politica nazionale su Rimini stasera alle ore 21 presso il teatro Novelli con gli onorevoli Lupi (Pdl) e Letta (Pd). Titolo dell’incontro, che vi racconteremo in diretta via twitter attraverso il nostro account @intervista_rn, hashtag #lupiletta, “La crisi della politica, le prospettive, e il contributo dei cattolici”.


Firmatari bipartisan dell’incontro alcuni politici locali: Francesco Angelini, Filippo Giorgetti, Giuseppe Malerba, Elisa Marchioni, Fabrizio Miserocchi, Sandro Valentini, Stefano Vitali.
A tema quindi il contributo dei cattolici in politica nello scenario attuale, molto particolare considerando anche il seminario di Todi, promosso dalla chiesa cattolica italiana, nel quale in molti hanno visto l’’inizio di un cammino verso una nuova stagione unitaria dell’impegno dei cattolici in politica".


A tema anche l’esperienza dell’Intergruppo per la Sussidiarietà, raggruppamento parlamentare bipartisan che riunisce circa 290 tra senatori e deputati. Tra i fondatori proprio Maurizio Lupi ed Enrico Letta, che tra l’altro sono stati tra i protagonisti dell’incontro con il Presidente Napolitano quest’anno al Meeting che proprio parlando dell’Intergruppo aveva detto: “Qui in Italia va perciò valorizzato ogni sforzo di disgelo e di dialogo”.
Un caso singolare nel panorama italiano, quello dell’intergruppo, che forse potrebbe essere preso come modello anche a Rimini, come ha lasciato intendere Miserocchi in una intervista oggi alla Voce: “E’ tempo di tornare a esercitare il proprio servizio per il bene comune con azione decise anche bipartisan”.

Martedì, 21 Febbraio 2012 08:44

IL GIORNALAIO 23.02.2012

Rubriche

IN PRIMA LA PICCOLA DAYANA E LA BEATIFICAZIONE DI DON GIUSSANI, MAGGIOLI E LA SPIAGGIA DI GNASSI. IN CULTURA LE MOSTRE A RAVENNA, FORLI' E RIMINI


Apertura dei quotidiani su Dayana e il ritrovamento del piccolo corpo all’interno della Concordia.
Su La voce di spalla la situazione della spiaggia con il titolo: “Il sindaco ne discute con la procura”. Taglio centrare dedicato a Maggioli: “Maggioli ha scudato due milioni”, notizia pubblicata ieri dal Corriere della Sera.
Taglio alto nella pagina nazionale dedicato alla notizia dell’apertura della causa di beatificazione di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione.
Sul Corriere Romagna taglio centrale per Bianchini, l’imprenditore sammarinese che ieri è stato estradato nel carcere di Rimini.
Di spalla la notizia dedicata a Manlio Maggioli, che anche il Carlino mette in prima insieme alla notizia del prete riminese, parroco a Perugia, fermato con cocaina.


Il turismo legato alle incognite sulla prossima stagione tiene banco sui giornali.
A pagina 16 della Voce la questione spiaggia con Mauro Gardenghi e Mirco Pari che chiedono alla giunta di “fare qualcosa" per evitare il salasso degli operatori. “Bisogna prendere coscienza, ed è grave che ciò non si manifesti, che l’organizzazione della spiaggia è la calamita forse più potente che attrae turisti in estate verso la riviera di Rimini”.


Di spalla nella stessa pagina il candidato favorito a diventare segretario provinciale, Miserocchi, che lancia l’incontro di stasera al teatro Novelli con Lupi e Letta: “E’ tempo di tornare a esercitare il proprio servizio per il bene comune con azione decise anche bipartisan”. E sulle tessere del Pdl afferma: “Mi dispiace, ma nessuno riuscirà a trascinarmi in una polemica tutta interna al partito: non mi interessa”. Ma è ancora Renzi sul Corriere a pagina 11 ad aprire la quesitone: “Per ora è solo un campione, ma il dieci per cento delle tessere Pdl risulterebbe irregolare. La denuncia di Gioenzo Renzi colloca un enorme punto interrogativo sul congresso di domenica. La vigilia, in ogni caso, è ad alta tensione”.
A pagina 8 del Corriere romagna il sindaco Gnassi che, insieme alla procura, ha stabilito come intervenire su irregolarità e sequestri: “E’ l’esito del “vertice” di ieri in Tribunale al quale ha partecipato il sindaco Andrea Gnassi. Dopo i blitz della stagione scorsa - più che altro subìti da Palazzo Garampi - questa volta l’accordo è quello di agire in maniera congiunta: dove si riscontrano irregolarità e si interviene tramite sequestro, si procede a quattro mani”.


Sul Nuovo quotidiano ancora tassa di soggiorno e Imu, il Pd ha fatto il punto con i propri amministratori costieri. Nel pezzo a firma di Brahim Maarad: "La crisi è uguale per tutti, le soluzioni però possono essere diverse. Il rischio è che a differenziarsi, applicando la tassa di soggiorno, sia solo Rimini. Un risultato che pochi si augurano (i riminesi per primi) ma che nessuno esclude. Al momento Riccione, Cattolica e Misano sembrano avere trovato le cure necessarie nell'Imu. Cosa che Bellaria ha già deciso e che domani convaliderà in consiglio comunale con l'approvazione del bilancio. La discussione sul balzello turistico resta comunque aperta, anche se la sua eventuale applicazione a questo punto slitta a settembre. E' quanto ha lasciato intendere anche il sindaco Andrea Gnassi martedì sera durante l'assemblea provinciale del Pd alla quale hanno partecipato diversi esperti regionali e buona parte degli amministratori locali".


A pagina 17 su La voce, Maggioli : “E’ scritto nero su bianco nell’avviso di fine indagini firmato dal procuratore della Repubblica di Forlì, Sergio Sottani e dai sostituti Fabio Di Vizio e Marco Forte che hanno fatto recapitare la loro richiesta di rinvio a giudizio per una serie di reati finanziari nell’ambito dell’inchiesta sul Credito di Romagna ai 18 indagati, tra cui lo stesso Maggioli. Che, come ricorda il Corsera, è presidente della Camera di commercio di Rimini dal 1994. Dunque, non uno qualunque. “E’ una cosa vecchia, un condono del 2009 ed è un atto pubblico, una coda di quanto emerso in quell’inchiesta sul Credito di Romagna", commenta l’80enne editore originario di Santarcangelo. "Nel 2009 grazie allo scudo fiscale come tanti altri ho riportato in Italia quei soldi, non c’è niente da nascondere, ho fatto come altri che avevano qualcosa da farsi perdonare. Ora quei soldi sono al loro posto”.
Il carlino a pagina 5 intervista l'imprenditore che dichiara: "Posso solo dire che è una vicenda vecchia, per la quale, ripeto, non ho commesso alcuna violazione. Questo andrebbe ricordato, lo 'scudo' fiscale era una possibilità data dal governo, e perfettamente legale. Ora tutto questo pandemonio è venuto fuori soltanto perché, nell'inchiesta sul Credito di Romagna, gli inquirenti hanno appreso del condono che ho fatto nel 2009. E quindi? Non sono mica l'unico".


Sulla cultura è il Corriere romagna a intervistare Marco Missiroli sull’uscita del nuovo libro. A pagina 26 sempre il Corriere fa il punto sulle mostre allestite a Ravenna, Forlì e Rimini.

2

EDILIZIA PUBBLICA E ARTE, IL GOVERNO CENTRALE SI ADEGUA AL PROGETTO DI LEGGE REGIONALE. PUR NON ANCORA APPROVATO


Lo Stato modifica la prima norma della 717 del 1949 secondo le indicazioni del progetto di legge regionale dell'Emilia Romagna. D'ora in avanti gradualità della percentuale per l’arte, “con scaglioni” in base all’entità dell’impegno economico previsto per la costruzione dell’edificio


Edilizia pubblica e arte, alla fine Istituto beni culturali e Regione ce l'hanno fatta. La legge statale 717 del 1949 ha recepito le indicazioni contenute nel progetto di legge regionale (in reaaltà non ancora approvato): "Tutte le amministrazioni che costruiscono nuovi edifici pubblici devono destinare al loro abbellimento, mediante opere d'arte, una quota della spesa totale prevista nel progetto non inferiore al 2 per cento per importi tra 1 e 5 milioni di euro, 1 per cento per gli importi tra 5 e 20 milioni e 0,5 per cento per importi superiori a 20 milioni".
Cosa cambia? Per incoraggiare gli enti ad applicare la prescrizione (non sempre rispettata, si è di fronte a una delle normative più eluse della storia di prima e seconda Repubblica) si è commutato il 2 per cento fisso con l’indicazione di gradualità della percentuale per l’arte “a scaglioni” in base all’entità dell’impegno economico previsto per la costruzione dell’edificio.

“Il fatto che la Legge dello Stato abbia recepito le nostre indicazioni – questo il commento dell’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti - rende possibile, come fino a oggi è accaduto solo raramente, che questa norma spesso inevasa possa essere efficace, perché la rimodulazione in base agli investimenti permette una maggiore concretezza. Auspico ora quindi che quella che è una norma di civiltà trovi piena applicazione e attenzione da parte di tutte le amministrazioni locali”.

In Emilia Romagna, l'Istituto Beni Culturali attraverso il lavoro di ricerca coordinato da Claudia Collina, storico dell'arte dell'Ibc, ha rintracciato sul territorio regionale 139 luoghi del "Percento per l'arte", ovvero edificate nel rispetto della normativa. Nella provincia di Rimini sono nove. in città la banca dati segnala il colosseo Ausl, il carcere dei Casetti, la caserma dei Carabinieri lungo il canale, l'ex ospedale materno in via Ducale, la sede dell'Inail e la scuola elemenare di via Pescara, a cui si aggiungonoil municipio e le scuole medie di Bellaria e il monumento ai caduti di Coriano. Oltre che al link http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/menu/dx/07parliamo/storico/musei/par/Percento.htm (da cui si accede ad una banca dati riassuntiva di buona parte del patrimonio culturale e artico regionale) i risultati del censimento dell'Ibc sono stati pubblicati nel 2009 nel volume “Il percento per l’arte in Emilia-Romagna”, a cura di Claudia Collina (Editrice Compositori).

6

Open. La mia storia. Andrè Agassi, Einaudi, 2011

No. Non è una biografia celebrativa. E’ la storia di una vita, che Andrè Agassi, campione del tennis tra i più chiaccherati di sempre, ha deciso di mettere a nudo, in prima persona, con l’aiuto del giornalista americano J. R. Moehringer, scrittore e giornalista, vincitore del Premio Pulitzer.


Costretto dal padre a giocare a tennis fin da bambino, Agassi racconta la sua carriera, la sua storia e il suo percorso umano. Confessa tutto: l’odio per il tennis, le bravate, le fatiche, i fantasmi e i momenti bui; descrive fin nel dettaglio i dolori fisici e i dolori del cuore. E noi lo seguiamo, in questo viaggio, sempre alla ricerca di chi lo può aiutare a scoprire veramente il suo volto.


A volte è anche irritante ammettiamolo. Perché? In fondo vince e guadagna milioni (si stima che in carriera abbia guadagnato più di 31 milioni di dollari) ed è sempre insoddisfatto. “Perché non sei felice Andrè?”. Sarebbe bello chiederglielo mentre scorrono le pagine del libro.
Ma Agassi è irrimediabilmente simpatico, più simpatico dei suoi colleghi pacati e tutti perfetti. E ciò che lo rende simpatico fino a soffrire e a patteggiare per lui è quello che scrive dopo la vittoria più desiderata, la prima a Wimblendon: «Vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è così piacevole quant’è dolorosa una sconfitta”. Che differenza c’è tra questo e Pavese che dopo il premio Strega scrisse: “A Roma, apoteosi. E con questo?”.


Agassi è questo: un uomo alla ricerca di un padre vero, alla ricerca di amici e della donna della vita, alla ricerca di un motivo più grande del tennis per vivere: “Se però il tennis è la vita, allora ciò che viene dopo il tennis deve essere il vuoto insondabile…Il pensiero mi fa trasalire.” Agassi è il simbolo della nostra umana insoddisfazione.
Come finisce la sua storia? C’è il matrimonio con Stefi Graf, c’è l’apertura di una scuola per ragazzi, la scoperta che dare rende più felici che ricevere. Sarebbe bello sapere se ad Andrè adesso questo gli basta...


Recensioni consigliate:
Alessandro Piperno sul Corriere
Francesco Longo sul Riformista


Open. La mia storia
Andrè Agassi , edito da Einaudi, 2011

Mercoledì, 22 Febbraio 2012 01:36

Cacciari e il tema decisivo dell'esistenza

4

CACCIARI AFFRONTA UN PUNTO DECISIVO DELL'ESISTENZA. E RIEMPIE


Vi è una domanda che occorre porsi, a seguito della notevole presenza di pubblico, colto e attento, sempre presente alle scorrerie romagnole che da tempo Massimo Cacciari sta effettuando. Nella nostra terra, dove tornerà a metà marzo per parlare della tragedia greca, in quel di Misano, come altrove, le sue lezioni sono gremite. La domanda è: “cosa attrae? Cosa muove tanta gente a tali eventi?”.
E la risposta non è misteriosa o complessa da trovare.


Si prenda l’ultima conferenza, a Rimini, per la Fondazione Carim, presso l‘Aula Magna dell’Università. L’aula piena. E piena anche la sala collegata in video. La risposta non è certo misteriosa, nè banale (notorietà, immagine e via dicendo), ma pesca nell’essenza di quanto Cacciari va dicendo.
Analizzando l’Umanesimo tragico, Cacciari delinea l’abisso in cui l’uomo versa e delinea la grandezza del’Umanesimo come coincidente con la capacità di porre lo sguardo su tale orrido e vacuo destino. La morte, l’abisso, il nulla incombono. Così l’ “Occhio alato” di Leon Battista Alberti diventa metafora dell’uomo rinascimentale, che ora vede, ha il coraggio di guardare questa terribile verità.
E’ dunque l’indagine sull’essenziale che senza dubbio rende le sue conferenze così ricche di fascino. Esse “bucano” l’attenzione proprio perchè toccano il punto più sensibile e decisivo della propria esistenza.


Ma un passaggio in particolare lascia incuriositi e apre ulteriori domande. Nel commento alla Resurrezione di Piero della Francesca, Cacciari proietta questo sguardo sul nulla, questo sguardo terrificante e drammatico, sullo stesso Cristo risorto. A dispetto dei dormienti, gli uomini del volgo che non sanno quello che fanno, ai piedi del Cristo, Egli vede, ha lo sguardo conficcato dritto nel dramma umano. Ma, osserva Cacciari, è uno sguardo vuoto, drammatico, perso. Cosa vede Cristo? Cosa vede l’uomo dell’umanesimo, cosa vediamo noi, se usciamo dal consueto rapportarsi con la banale funzionalità delle cose? La risposta di Cacciari è categorica: il nulla. L’uomo è un essere proiettato sulla morte. Ma un attimo dopo, anzi allo stesso tempo, Cacciari incalza. “Eppure quel Cristo è realmente risorto. E’ risorto, se ne sta imperioso in piedi. Ma è risorto proprio lì, in mezzo a loro che dormono, in mezzo al nulla della condizione umana”. E’ risorto ma vede quel nulla tragico.


E’ interessante questa propensione ad evitare in tutti i modi una facile edulcorazione del dramma umano, assorbendolo magari in un’agiografica e spiritualistica visione della vita. E’ interessante, al contempo, il non cadere nel consueto scetticismo saccente, così spesso pronto a riempire le conferenze degli eventi culturali cittadini di mezza Italia.
Ma che significa che quel Cristo è realmente risorto? Che significa, dal punto di vista della risurrezione, guardare avendo nello sguardo il vuoto terrificante della vita umana?
Su queste domande abbiamo interpellato Cacciari.
In attesa di una sua risposta, che auspichiamo, magari in prossimità del suo incontro misanese, rimane aperta la domanda.


Occorre infatti evitare in tutti i modi il gioco ilare sul tragico, che molto spesso sostituisce il tragitto che la ragione stessa, ponendo tali domande ultime, chiede di percorrere. Sarebbe davvero un inganno deplorevole se si cadesse in un estetismo, privo degli sviluppi totali e degli orizzonti pieni, propri della stessa ragione. Ragione, che forse può tuttavia trovare risposta, unicamente in un’esperienza. L’esperienza della resurrezione, presente e prossima. Appunto.


Emanuele Polverelli


2

IL CONSIGLIO COMUNALE OTTIENE UN TITOLO SU ITALIA OGGI. E LA PREOCCUPAZIONE DEL PD REGIONALE


Dopo l'articolo del Corsera su Manlio Maggioli, un'altra vetrina della città sulla stampa nazionale. Bilancio in alto mare, "sindaco debole" e soprattutto nessuna delibera da discutere


Una cura "Marchionne" per il Comune di Rimini. Ad auspicarla è Giorgio Ponziano su Italia oggi (in edicola il 17 febbraio) perché, scrive, "non c'è nulla da fare" , cioè non ci sono delibere da discutere. "Di fronte a ordini del giorno desolatamente vuoti i consiglieri hanno deciso che è meglio non vedersi neppure". Non è una notizia, i riminesi lo leggono da tempo sulle pagine dei quotidiani locali. La novità è che l'attività, o meglio l'inattività, del Consiglio comunale di Rimini sia diventata un caso nazionale. Tanto che, aggiunge il giornalista, "perfino il PD regionale (...) si sta preoccupando per come la città sta vivendo questa vacatio politica: un sindaco debole potrebbe essere preda dei vendoliani (…)"


Ma lui, riporta e commenta ancora Ponziano, "il sindaco Andrea Gnassi, uomo della nouvelle vague del Pd, un quasi-rottamatore (...) dice che essendo eletto dai cittadini è a loro che deve rispondere. Insomma, un'insofferenza verso il consiglio comunale più o meno come quella che animava Silvio Berlusconi verso il Parlamento".


E qui Ponziano passa in rassegna i consiglieri. C'è Pazzaglia (Sel) "imbarazzato": "Almeno risparmiamo qualcosa, le casse comunali non debbono sborsare i gettoni di presenza". C'è Brunori dell'Idv, "drastico": "Siamo stati esautorati da ogni nostra funzione ed è scandaloso adare avanti così". Per il Pdl c'è il capogruppo, Alessandro Ravaioli: "Si tratta di un grave atto di irresponsabilità". Per la maggioranza c'è Samuele Zerbini (Pd): "Se la giunta pensa che questo sia il metodo giusto, allora non resta che aspettare e vedere più avanti quali saranno gli effetti, i cittadini sapranno valutare".

Pagina 269 di 273