Mercoledì, 12 Settembre 2018 15:32

Periferie, Croatti soddisfatto per accordo Anci

(Rimini) “Esprimo soddisfazione – afferma il senatore Marco Croatti - per il lavoro svolto dal governo Conte, per aver ricevuto ed ascoltato le istanze presentate dai componenti Anci in merito al rinvio dei finanziamenti al bando delle periferie previsto nel decreto Milleproroghe. La direzione è stato quella di confermare le risorse messe a disposizione dei comuni per finanziare i progetti presentati dai capoluoghi italiani. A tal proposito si è stabilito di inserire nel primo decreto utile, successivamente alla conversione del Milleproroghe, una norma che permetta la prosecuzione dei progetti già in fase avanzata".
Sono state "settimane concitate – continua Croatti – nelle quali non sono mancate lamentale e proclami, ma alla fine posso affermare con soddisfazione che il governo sta svolgendo un buon lavoro. Ho avuto modo di confrontarmi più volte con il ministero preposto e con i miei colleghi, insieme ai quali ho presentato atti utili a correggere il congelamento di tutti i progetti, con una soluzione che tenesse conto della diversità degli stessi, anche a fronte di quelli già approvati. Con grande attenzione ho incontrato cittadini e operatori economici di Rimini Nord frustrati da decenni di promesse non mantenute da parte del partito che da sempre amministra la città e che in queste ultime settimane ha ulteriormente acceso i toni, ostacolando un confronto costruttivo. Ai cittadini di Rimini ho promesso di sostenere le loro richieste ed ora non ci resta altro che attendere tutti insieme la risposta definitiva del governo che permetta l’avanzamento dei lavori”.

(Rimini) Nell’ultima seduta, la giunta comunale di Rimini ha deciso di confermare la costituzione del Comune come parte civile nel processo in corso che vede come imputato Guerlin Butungu, condannato in primo grado dal tribunale di Rimini per le violenze compiute ai danni di tre persone nell’agosto dello scorso anno. Sentenza al quale Butungu ha deciso di presentare ricorso alla Corte di appello di Bologna.
“Già nel primo grado di giudizio - ricordano da palazzo Garampi - il Comune di Rimini si era costituito parte civile, nominando come legale difensore l'avvocato Maurizio Ghinelli del Foro di Rimini. La Giunta ha quindi confermato di partecipare anche a questa nuova fase del processo, affidandosi nuovamente all’avvocato Ghinelli”.

(Rimini) E’ il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, a raccontare, al suo rientro da Roma dell’“impegno formale, assunto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, davanti a una delegazione Anci formata da 14 sindaci e al proprio staff tecnico e legale, al termine di oltre due ore di confronto serrato e anche duro, a (cito testualmente) «abrogare nei prossimi giorni, con il primo decreto utile, l'emendamento inserito nel Milleproroghe che sospende le convenzioni e i finanziamenti per 96 progetti del Bando Periferie». Il fatto è accaduto ieri, in serata, tra le 19,30 e le 22.
A quanto riferisce Gnassi, “in buona sostanza, nel giro di una settimana o poco più, si ritornerebbe alla situazione iniziale per la gioia e la soddisfazione di 326 Comuni e 20 milioni di cittadini italiani”. Queste parole, il presidente del consiglio giallo-verde, le ha “pronunciate intorno alle 22 di ieri”, sottolinea il sindaco di Rimini. “Istituzionalmente io, come i colleghi presenti, sindaci di Roma, Torino, Bologna, Bari, Parma, Livorno, di ogni appartenenza politica ma lì solo per rappresentare comunità e persone, dobbiamo assumere questo come un impegno concreto e inderogabile. E' un pezzo di Stato che prende un accordo e una responsabilità davanti a un altro pezzo di Stato, vale a dire i Comuni. Noi sindaci però abbiamo chiaramente sottolineato al Presidente come, nel caso in cui, questo impegno non si traducesse nei tempi dichiarati in quell'atto ufficiale che ripristinerebbe l'efficacia di contratti formali sottoscritti dallo Stato stesso, partirebbero immediatamente i ricorsi amministrativi e si interromperebbero immediatamente le relazioni istituzionali tra Governo e Comuni, con conseguenze dirette per le decisioni da assumere nella Conferenza Stato-Regioni che si vedrebbe anche bloccata”.
Durante l'incontro, “il presidente Decaro e noi sindaci abbiamo sottolineato come per giustificare la cancellazione improvvisa in una notte d’agosto al Senato delle risorse ai Comuni, siano state usate argomentazioni e imprecisioni strumentalizzazioni riportate sui territori da esponenti politici locali e nazionali a sostegno di un voltafaccia inspiegabile e soprattutto immotivato da ragioni amministrative e giuridiche. In queste sedi istituzionali e tecniche gli stessi argomenti e strumentalizzazioni politici (qualcuno direbbe la fuffa di questi giorni) se non hanno basi decadono. Infatti, e va riconosciuto, il Presidente Conte e il suo staff hanno dovuto prendere e hanno preso atto dell'insussistenza di argomentazioni circa, papale papale: 1) il rispetto delle presunte decisioni della Corte Costituzionali che si riducono, e eventualmente perché non è detto ve ne sia bisogno anzi, a una pura formalità in conferenza stato-regione, altro che ostacolo difficile da superare!; 2) lo stato delle progettazioni, con il fumus fatto sulla qualità dei progetti quella dei tempi degli stessi in fase definitiva o esecutiva; tutti aspetti fissati però già dalle convenzioni e non da maldestre arrampicate sullo specchio di questo o quel parlamentare locale; 3) la questione della disponibilità degli avanzi di bilancio, che non tange il tema bando periferie e che sono già risorse dei Comuni e che i Comuni spendono o hanno speso per interventi sul territorio. È chiaro che se fossero stati infondati tali argomenti dei Comuni la piega del governo poteva essere diversa da quella dell’impegno a ripristinare le risorse”.

In sostanza, ognuna delle questioni sollevate nel dibattito di queste settimane “è stata ricondotta alla linearità, alla ragione e al rispetto delle leggi e delle norme. Davanti a questa posizione da parte dei Sindaci, il Presidente Conte, anche consultandosi con la propria struttura tecnica, ha preso quell'impegno. Alla mia domanda come quella del Presidente Decaro e di altri "Presidente, quindi a Rimini, nei comuni, cosa succede domani?', il capo dell'Esecutivo ha pronunciato la parola 'decreto' per accelerare i tempi. Va detto che la soluzione prospettata dalla delegazione Anci era quella più semplice di eliminare dal 'Milleproroghe' l'emendamento cancellaprogetti, ma il Premier ha addotto ragioni relative alle risorse e all’impossibilità di riaprire il milleproroghe di fatto blindato. L’impegno preso a palazzo Chigi è stato quello di 'riparare' a stretto giro di posta”.
“Tutti noi sindaci, durante le oltre due ore di confronto, abbiamo sottolineato come questi progetti non appartengano a una parte politica o a un singolo. Della politica e delle sue dinamiche ai sindaci non interessa. Interessa in via esclusiva portare a casa le risorse, già messe a bilancio per interventi cantierabili, dopo aver partecipato a un bando e avere avuto la garanzia dell'ammissione del progetto, con convenzioni sottoscritte sotto la bandiera italiana e davanti a 96 fasce tricolori, per riqualificare e rilanciare pezzi di città”.
E allora cosa succede oggi a Rimini? “Succede da una parte che il problema formalmente non si è risolto perché la strada più semplice, e cioè quella di spuntare dal 'Milleproroghe' il boccone amaro della sospensione dei finanziamenti, non è quella percorsa. Dall'altra parte, il Presidente del Consiglio dei Ministri si è impegnato, e fino a prova contraria devo credere all'impegno di un uomo delle istituzioni preso davanti ad altri uomini delle istituzioni, a recuperare i fondi in un decreto che scaturirà a breve. Noi abbiamo chiarito che se la parola data verrà rimangiata ricorreremo per avere quello che ci spetta. E come è stato sottolineato vinceremo in sede giudiziaria. In altre parole ci fidiamo e crediamo nell’impegno. Ma le amministrazioni dello stato parlano con atti, cioè carta canta. A noi sindaci, abbiamo ancora sottolineato, non interessa vincere in tribunale. Ci interessa che vincano le città, i cittadini.Per quanto riguarda Rimini, e i suoi progetti esecutivi per l'area di Rimini Nord, dopo la giornata di ieri, gli uffici valuteranno come portare avanti le procedure di gara per il bando periferie come per altro ieri è stato sottolineato che si possa fare stante il decreto che il governo si è impegnato a fare a giorni è il fatto che ci sono ancora passaggi parlamentari dell’emendamento cancella progetti. Infine un’ultima considerazione. La mobilitazione, gli argomenti la pressione di cittadini, delle associazioni e forze politiche tutte che vogliono rimettere al centro le periferie si è dimostrata. L’energia positiva che ha dato forza alla battaglia dei sindaci. Tenerla viva fino a "carta canta", non farà la gloria di nessuno, ma data la possibilità di un’intera città di riqualificarsi e ai cittadini di sentirsi più sicuri e fiduciosi nel futuro”.

Mercoledì, 12 Settembre 2018 08:38

12 settembre

Autopsia a vuoto | Fenati indagato | Sol et salus a processo

Martedì, 11 Settembre 2018 17:53

Troppo vicine alla costa, multate due vongolare

(Rimini) La scorsa notte la guardia costiera di Rimini ha beccato due vongolare impegnate in attività di pesca in zone non consentite, essendo sotto costa ad una distanza inferiore alle 0,3 miglia nautiche consentite delle disposizioni comunitarie e nazionali. L’illecito, di tipo amministrativo, ha comportato il sequestro di circa 800 chili di vongole, immediatamente rigettate in mare perché ancora vive, e dell’attrezzatura da pesca utilizzata, oltre che sanzioni amministrative per complessivi 8mila euro.

 

(Rimini) “Dietro il 25% dei reati ci sono alcol e droga”, sottolinea il presidente di San Patrignano, Antonio Tinelli. “Sono soprattutto giovanissimi che, nella maggior parte dei casi, commettono reati proprio per alimentare la propria tossicodipendenza. La notizia del potenziamento del protocollo del serd (servizi pubblici per le dipendenze patologiche) con il tribunale di Milano, riaccende i riflettori su un fenomeno da troppi, e per troppo tempo, sottovalutato”.
Praticamente “ogni giorno in Italia vengono commessi reati da persone sotto l'effetto di stupefacenti o in piena crisi d'astinenza – spiega - dalle rapine ai furti, dai maltrattamenti in famiglia agli stupri, omicidi, nei casi ancora più gravi. Gli omicidi stradali sono poi un capitolo a parte. La criminalità è in molti casi direttamente collegata all'uso di sostanze. Il risultato della recrudescenza delle dipendenze è un popolo di potenziali criminali abbandonati a loro stessi, senza possibilità di recupero e con nessuna prospettiva di reinserimento. Non abbiamo mai condannato o sfavorito l'approccio repressivo, ma non dobbiamo lasciarlo a se stesso".
A Milano, su circa 2.500 persone che ogni anno vengono fermate dalle forze di polizia per furti o rapine, circa 600 finiscono nel circuito del Servizio per le tossicodipendenze per essere curati attraverso un percorso che tende anche al loro reinserimento nella società. “Il circuito del recupero e del reinserimento andrebbe rafforzato in tutta Italia, il Governo è chiamato a rafforzare interventi di cura e riabilitazione quindi anche a sostenere le Comunità come la nostra che si occupa di questo problema non da un giorno, ma da ben 40 anni”.

Nel 2017 San Patrignano ha ospitato 163 ragazzi in regime alternativo al carcere, per un totale di 18.084 giornate, i quali, da detenuti, sarebbero costati allo Stato 150 euro al giorno. “Il risparmio totale per lo Stato ammonta quindi a 2.712.600 euro. Sempre nel 2017, l'Ufficio legale di San Patrignano ha svolto un importante lavoro a sostegno delle tante ragazze e ragazzi che hanno avuto problemi con la legge, alcuni dei quali entrati in comunità proprio per scontare una pena alternativa al carcere: sono state 475 le udienze penali, civili e sorveglianze e 55 i percorsi di riabilitazione concordati con il tribunale (24 adulti e 31 minori messi alla prova)”.
Pochi mesi fa, il report europeo sul consumo di droghe, “ha piazzato l'Italia al secondo posto per consumo di cannabis e al quarto per quello di cocaina. L'eroina è tornata sulle piazze e le morti per overdose sono cresciute del 9,7 % invertendo un trend decennale che sembrava ormai consolidato. Mentre lo scenario è quello che abbiamo fin qui descritto, in Italia stiamo assistendo al continuo abbassamento della percezione del rischio, dovuta anche all'introduzione sul mercato della cosiddetta 'cannabis light' che invece non fa altro che 'abituare' all'uso di sostanze spacciate come innocue, non solo i giovani, ma anche madri e padri di famiglia. Gli stessi che ogni giorno vengono a chiedere aiuto a San Patrignano".

(Rimini) La quinta commissione consiliare questa mattina ha dato parere favorevole alla proroga per nove mesi, dal 1 gennaio al 30 settembre 2019, del contratto di servizio in atto con Rimini Reservation, la società partecipata dal Comune di Rimini che come previsto dalla legge sarà messa in liquidazione. La proroga prefigura l’affidamento, a partire dal 1° ottobre 2019, del servizio di informazione e accoglienza turistica ad un soggetto privato (Dmc, destination management company).
La dismissione obbligatoria per legge di “Rimini Reservation” ha imposto all’Amministrazione Comunale di trovare una nuova modalità di gestione di un servizio pubblico indispensabile, tenendo conto non solo dell’attività di Iat e di Reservation, ma anche dei connessi servizi e attività di promozione. Sulla base dei risultati delle analisi condotte, in armonia con gli obiettivi delle Destinazioni Turistiche e delle politiche turistiche regionali - si è avviato un percorso che porterà all’affidamento attraverso una procedura ad evidenza pubblica di un soggetto privato che si occuperà oltre che dell’attività di informazione ed accoglienza turistica e di reservation, anche delle attività di promo-commercializzazione e, più in generale, a tutte le attività tipiche del destination marketing.

Per evitare di creare interruzioni e intoppi nel servizio durante la fase transitoria, si rende quindi necessario prorogare per nove mesi l’affidamento a Rimini Reservation del servizio di Iat in scadenza a fine anno. Un tempo utile per consentire all’amministrazione di mettere in campo la procedura ad evidenza pubblica per la selezione e individuazione della Dmc.
“Attraverso questa delibera si garantisce in primo luogo la prosecuzione di un servizio pubblico che non poteva essere re-internalizzato – spiega l’assessore al Bilancio e alle partecipate Gian Luca Brasini – L’affidamento in gestione ad una Dmc è quindi un’opportunità per valorizzare la centralità della destinazione turistica, così come ribadito anche dalla legge regionale che punta al superamento del concetto di prodotto turistico come inteso finora e così come ben esemplificato dalla nascita nel 2017 del nuovo soggetto chiamato appunto Destinazione Romagna. E’ un primo passo di un percorso che ha anche l’obiettivo di superare criticità di gestione e frammentazioni, consentendo di mettere in campo un’azione ancora più efficace e mirata sui mercati esteri ai quali puntiamo per lo sviluppo della nostra economia turistica. L’obiettivo è quello di adottare un approccio manageriale più strutturato, andando a rafforzare la competitività della nostra destinazione sul mercato nazionale ed internazionale”.

Martedì, 11 Settembre 2018 14:30

Periferia, Gnassi al vertice romano con Conte

(Rimini) “Questo pomeriggio sarò a Roma, insieme a una delegazione di sindaci di di Anci, per incontrare il presidente del Consiglio dei Ministeri, Giuseppe Conte, in ordine al destino dei finanziamenti previsti da convenzioni già firmate e vidimate da Gazzetta ufficiale e Corte dei Conti sul Bando Periferie”. Lo annuncia il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che spiega: “L'intento di questo incontro è cercare di riportare ragione e perfino legalità a un dibattito politico che per ora non solo è stato caratterizzato da troppa sterile propaganda, a giustificare l'ingiustificabile; ma che soprattutto si è tradotto in atti contro 326 comuni, 20 milioni di cittadini. Dopo il voto al Senato, ecco ieri sera il voto in commissione Camera contro agli emendamenti di diversi parlamentari, in rappresentanza dei singoli territori danneggiati, che cercano non solo di salvare investimenti già sottoscritti e concessi e anche la faccia a uno Stato che finora hanno fatto strame di accordi, contratti, convenzioni, interesse delle comunità coinvolte. Non vorrei che i tentativi di difesa usati finora per questo voltafaccia siano l'antipasto di una portata indigesta che verrà servita in Parlamento a un buon terzo di italiani. Cosa spero, cosa speriamo noi sindaci dall'incontro con il Presidente Conte? Nulla più se non che sia ripristinata la correttezza di leggi e regole. E il ripristino dei finanziamenti a progetti che non appartengono a un partito o un sindaco ma esclusivamente alle comunità e ai territori che vogliano recuperare e riqualificare le loro periferie. Non chiediamo nulla di più di ciò che lo Stato ci ha già concesso con convenzioni firmate”.

Nel caso in cui anche questo incontro “finisse con un nulla di fatto e si arrivasse a quello che uno Stato non dovrebbe mari arrivare a fare, come Comune di Rimini aderiremo sicuramente a ogni iniziativa- politica e legale- che porteremo avanti assieme a tanti altri Comuni italiani. Non solo, stiamo già ipotizzando di affiancare, anche come singola amministrazione comunale, uno specifico ricorso sul bando periferie Rimini Nord, visto che è opinione diffusa tra i legali che una richiesta di risarcimento per progetti già in fase esecutiva, e con lavori integrati già avviati, e altri pronti per essere messi a bando avrebbe ottime probabilità di essere accolta”.

(Rimini) Legambiente torna sulla gestione dei rifiuti urbani facendo riferimento ai dati presentati ad agosto dalla Regione, con i consuntivi provinciali nel 2017; in particolare evidenziando la propria preoccupazione sui risultati delle province romagnole.
I risultati dell'anno passato mostrano infatti la Romagna tendenzialmente indietro rispetto alla raccolta differenziata regionale, con tutte le province al di sotto del valore medio e molto lontane dagli obiettivi di Piano Rifiuti al 2020. Nello stesso tempo in cui, ampie zone della regione stanno invece ottenendo risultati di punta sul piano nazionale. Particolarmente arretrata la situazione di Ravenna (ultima in classifica sotto il 55% di differenziata) e immobile nel biennio 2016-2017.
"Se in parte una maggiore difficoltà operativa può essere imputata alla gestione dei flussi turistici non è certamente giustificabile il dato di Ravenna." Commenta l'associazione "Questo anche per colpa del sistema di raccolta ormai obsoleto, fatto da contenitori stradali senza l'attivazione della tariffazione puntuale. Un dato che è in forte ritardo rispetto agli obiettivi del 73% fissati dal Piano Regionale e alle esperienze migliori dei territori regionali che già hanno superato tali target."

Secondo Legambiente risulta particolarmente stridente inoltre che proprio a Ravenna, l'unico territorio romagnolo in cui il Piano prevede la chiusura di un impianto di smaltimento, si registrino i risultati peggiori (con parallelismo preoccupante rispetto a quanto avviene a Piacenza, in Emilia, con l'altro inceneritore in previsione di chiusura). Per tale ragione si sollecitano le amministrazioni ravennati a fare un cambio di passo e attuare tutti gli sforzi possibili per ridurre i propri rifiuti a smaltimento.
Diversa la situazione di Forlì, penultima provincia in termini di risultati nel 2017, nella quale però si assiste attualmente ad una fase di radicale cambiamento alla luce dell'avvio, proprio in queste settimane, della trasformazione del servizio da raccolta stradale verso una raccolta domiciliare con tariffa puntuale nei Comuni serviti dall'azienda Alea: un cammino avviato ormai nel 2013 e che arriva finalmente a compimento. Un risultato importante perseguito delle amministrazioni locali che mostrano così, in modo bipartisan rispetto agli schieramenti politici, di volere concretamente cambiare l'approccio di gestione dei propri scarti e di puntare a raggiungere i risultati di Piano.
Proprio a sostegno di questo passaggio importante Legambiente organizzerà a Forlì, il prossimo 29 novembre, il consueto appuntamento regionale dell'Ecoforum e dei Comuni Ricicloni. Un segnale per rimarcare come un cambio di cultura e di gestione è indispensabile per ridurre il nostro impatto sull'ambiente e preservare le risorse delle future generazioni: i veri obiettivi che deve perseguire una corretta gestione dei rifiuti.

(Rimini) Continua a crescere l’export dell’Emilia-Romagna, che nei primi 6 mesi del 2018 ha fatto registrare un +5,9% rispetto allo stesso periodo del 2017, che già fu anno record. In valore assoluto, si tratta di esportazioni per 31,5 miliardi di euro, pari al 13,6% dell’intero export nazionale. Considerando il saldo commerciale, e cioè la differenza fra esportazioni e importazioni, l’Emilia-Romagna con un +13,4 miliardi di euro sempre nei primi sei mesi dell’anno conferma il suo primato nazionale, seguita dal Piemonte (+7 miliardi).
Dati a cui guardano con soddisfazione il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Attività produttive, Palma Costi: “Si consolida il primato dell’Emilia-Romagna nell’export- sottolineano- basato sulla qualità e l’innovazione espresse dal sistema economico e produttivo regionale, capace di imporsi sui mercati. Un’ulteriore conferma di quanto sia strategico investire sull’internazionalizzazione delle imprese, come stiamo continuando a fare anche in questi giorni con la missione istituzionale della Regione in California e in Pennsylvania, dove sosteniamo le nostre imprese e il nostro sistema dell’alta formazione e della ricerca nell’aprire nuove opportunità di crescita e sviluppo”.

Pagina 963 di 1908