Ior: "Così creiamo speranza"
(Rimini) L’Istituto Oncologico Romagnolo, Ior in questi giorni ha lanciato una campagna di comunicazione per sensibilizzare la popolazione sulle varie facce della sua unica missione: la lotta contro il cancro. 'It’s Ior Life”, il titolo, ne parliamo con il presidente Luca Panzavolta.
È passato poco più di un anno dalla sua nomina di Presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Possiamo fare un primo bilancio? Il bilancio è estremamente positivo; è stato per me un onore essere chiamato a questo incarico e i mesi di attività svolta insieme ai volontari, al CDA, alle persone tutte di IOR sono stati occasione di condivisione di progetti importanti, di traguardi raggiunti insieme e di un lavoro condiviso per preparare le nuove attività che ci impegneranno per i mesi a venire.
Quali i principali obiettivi raggiunti? Abbiamo inaugurato il PRIME Center, dando quindi operatività a una struttura innovativa e unica grazie alla quale potremo concretamente portare un contributo nel campo della prevenzione, riabilitazione ed integrazione in medicina in uno spazio aperto al territorio e alle persone in cui svolgere anche una significativa sensibilizzazione delle giovani generazioni alla lotta contro il cancro. Nei mesi trascorsi sono ripresi molti degli appuntamenti “storici” dello IOR, che è tornato nelle piazze con le volontarie e i volontari per iniziative di informazione e raccolta fondi che il Covid aveva drasticamente ridotto. Abbiamo svolto la nostra assemblea annuale in un clima di progressivo ritorno a una “ritrovata nuova normalità” e ci siamo dati obiettivi di lavoro importanti. Con soddisfazione abbiamo registrato un record delle erogazioni a favore dello IOR che ci daranno un aiuto importante per portare avanti i tanti progetti in cantiere e dare continuità alle varie attività.
Il Covid prima e la crisi internazionale poi sono stati banchi di prova molto complicati per il mondo dell’imprenditoria. Come ha reagito il Terzo Settore? È una situazione complessivamente di grande incertezza e difficoltà, che sta mettendo alla prova la tenuta sociale delle nostre comunità. Oggi, sulla rassegnazione, tendono a prevalere sentimenti di esasperazione e rabbia, che portano a esacerbare le conflittualità e alla crescita di un individualismo sempre più marcato. In questo contesto il ruolo del Terzo Settore può giocare una funzione cruciale, per rimettere al centro delle priorità forme di cooperazione e relazioni di solidarietà, di mutualità, di sostegno a chi ne ha bisogno, per problemi economici o per motivi di salute. C’è quindi moltissimo su cui possiamo lavorare, con le persone e a sostegno delle persone.
Questo stato di emergenza prolungata quanto ha influito sulla decisione di uscire con una nuova campagna istituzionale dello IOR? Quali gli obiettivi e cosa c’è dietro alla dicitura “It’s IOR Life”? Certamente questi lunghi anni di pandemia, oltre agli effetti diretti del virus, hanno registrato conseguenze importanti dal punto di vista sanitario - sia sull’erogazione dei servizi che sugli interventi chirurgici - ma soprattutto ognuno di noi si è ‘ricordato’ di essere fragile, un sentimento di sé che l’intensità e la frenesia con cui siamo costretti a vivere ci fa spesso dimenticare. Tutti lo abbiamo provato, ma è un peso che ovviamente grava di più su chi non ha forze proprie, su chi è anziano o malato e si deve necessariamente appoggiare ad altri: un senso di impotenza e anche di solitudine che ha come primo effetto quello di erodere la speranza. Per questo abbiamo deciso di uscire pubblicamente, per dire prima di tutto “noi ci siamo”, che anche in questa situazione noi continuiamo a lavorare a fianco dei medici e dei ricercatori per lo sviluppo delle cure contro il cancro e siamo vicini, con i nostri servizi e la nostra compagnia, a ogni malato oncologico.
La campagna è divisa in quattro grafiche che rappresentano le quattro anime dello IOR: assistenza, ricerca, prevenzione e volontariato. Come mai questa scelta? Vogliamo generare e alimentare la speranza, una speranza cui ognuno può e deve partecipare. I quattro ‘messaggi’ in cui essa è articolata rappresentano tutti una chiamata a collaborare con chi già è impegnato nella lotta contro il cancro: diventando volontario o sostenendo la ricerca; o anche praticando e diffondendo stili di vita che aiutino a preservare la propria salute. Questo è anche il senso della dicitura “It’s IOR life” che accompagna ogni soluzione grafica. Da una parte, giocando sull’assonanza con l’inglese, si vuole dire che in gioco c’è la ‘tua’ vita, la vita di ognuno di noi; dall’altra, che questo impegno a sostenere chi cura, a essere vicino a chi soffre, a diffondere una cultura della salute è lo scopo dello IOR, la nostra stessa vita. E per l’impegno, e anche per come lo facciamo, possiamo parlare di uno stile IOR ben preciso che non è cambiato nel tempo.
14 ottobre
“Vi amiamo” | Matricole a Roma | Welfare: ecco il piano strategico
Gnassi, primo giorno in parlamento
(Rimini) "Oggi sono a Roma, primo giorno di insediamento alla Camera dei Deputati. Ma non lo nascondo. Il mio pensiero è a Riccione, alle famiglie, al dolore, a quei sorrisi spenti per sempre". Sono le parole del deputato Andrea Gnassi, che stamattina ha "preso servizio" a Roma. "Ieri sono stato a fianco delle sette vittime, a fianco di Massimo Pironi col quale ho condiviso impegno e lavoro, un pezzo di cammino in politica e nelle istituzioni. Massimo era una persona buona che viveva per e negli altri, ed agli altri dava sempre una mano, un sostegno, un'opportunità. Anche nel pieno di questa tragedia, lo penso fino alla fine della sua vita in mezzo al bene. Massimo e le operatrici, i ragazzi e le ragazze del Centro21 erano insieme, nel bene. Fino all'ultimo".
In quest'Aula così maestosa, "dove si è fatta la Repubblica e da cui l'Italia si aspetta tenuta, prospettiva e azioni concrete, c'è per me il pensiero di quel dolore. E allora oggi ancor di più, in un giorno che per la nostra comunità non è di proclami ma di raccoglimento, sento il senso del rigore nel tradurre la responsabilità affidataci in progetti, opere, possibilità per gli italiani, per la nostra amata terra di Romagna. Sento ancor di più il senso vero a cui chiama la politica: quello di tenere insieme un Paese pensando soprattutto a chi ha più bisogno di altri".
Sergio Zavoli, "nostro grande concittadino e Senatore della Repubblica", ha detto: "la politica spesso ci ha autorizzato a diffidarne". "C'era un monito, in quelle parole, e non il cavalcare un qualche spirito del tempo, la scorciatoia per minare la democrazia. C'era la volontà di dare senso e prospettiva alle istituzioni, alla politica, all'impegnarsi per il Paese, la nostra patria. Senso e vita a questi palazzi romani che sono e devono essere pilastro dell'italia e non il luogo dove si approda per un proprio interesse o destino personale. Qui alla Camera porto con me il lavoro, la fatica e la passione di tanti anni di attività sul territorio. Non so che risultati si potranno ottenere, ma lavorerò con passione e tenacia, onore e disciplina. Questo sì. So che non sarò solo, e questa è la certezza più forte. Perché l'impegno preso per un lavoro di comunità, da parlamentare del territorio, per la costruzione di una rete di cittadini, imprese, famiglie che possano sentirsi presenti insieme a me alla Camera dei Deputati, sarà il primo passo di questo nuovo cammino."
Welfare, Rimini ha un piano d'inclusione sociale
(Rimini) Organizzare ed orientare un sistema integrato di interventi per fornire opportunità ai cittadini in condizione di svantaggio e mettere al centro le risorse di comunità per ridurre le disuguaglianze di opportunità. Fare uscire il sociale, i suoi interventi, i suoi progetti dal 'ghetto' anche comunicativo che troppo spesso lo vede relegato in seconda fila e non come elemento fondamentale di ciò che viene definito comunità. Questi gli obbiettivi principali del "Piano di inclusione sociale e contrasto all'isolamento", approvato dalla Giunta del Comune di Rimini, con un investimento di settantamila euro.
"L'obiettivo è coinvolgere la nostra comunità – spiega Kristian Gianfreda, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – e la nostra stessa amministrazione in uno schema innovativo per far uscire il sociale dall'angolo di un percepito emergenzialismo e assistenzialismo e portarlo nel cuore del dibattito cittadino. In altre parole, un cambio di paradigma attraverso cui modificare la percezione del sociale, non più come nicchia di bisogno e servizi, ma cifra e rinforzare assieme un nuovo tessuto sociale come patto di comunità. È un progetto di comunicazione e di partecipazione con una finalità molto precisa, aumentare la partecipazione della città e della stessa amministrazione ai percorsi di inclusione oggi più che mai necessari, abbiamo bisogno che ogni cittadino abbia uno spazio dove rendersi utile affinché la vita di tutti i cittadini possa migliorare".
Tre le aree di intervento. Si parte dall'inclusione sociale che diventa lavoro e occupazione. Tra le aree di intervento che saranno toccate dal Piano di inclusione sociale ci sono la promozione di opportunità di inclusione attiva e e sostegno socio-educativo, valorizzando luoghi di comunità come centro di relazioni significative e di coinvolgimento delle persone nelle decisioni ed attività volte a valorizzare i beni comuni ; la progettazione e realizzazione di interventi per elevare le condizioni di accessibilità e fruibilità dell'intero organismo urbano, identificato come rete dei percorsi, degli spazi e degli edifici pubblici che su di essi si aprono; l'accompagnamento e l'inserimento socio-lavorativo tramite tirocini e attività di formazione per rendere le persone in grado di incontrare la dimensione economica della vita comunitaria e la promozione di stili di vita sani e la prevenzione della disabilità.
Lotta all'esclusione. Il metodo adottato sarà quello della partecipazione attiva dei cittadini, coinvolgendo la città e degli attori territoriali per costruire strategie di lungo periodo basate sul rafforzamento dei legami sociali e sull'assunzione collettiva di responsabilità attraverso un approccio interdisciplinare ed intersettoriale. Ad accompagnare questo percorso di comunità ci saranno un "Gruppo di accompagnamento" (composto da amministratori e dirigenti comunali), un "Comitato scientifico" e una "Agenzia di accompagnamento tecnico" con funzioni di regia, coordinamento e supporta all'attività dei tavoli di coprogettazione.
La percezione per uscire dal 'ghetto'. Tra gli obbiettivi la costruzione marchio e identità visiva e un nuovo taglio narrativo di comunità. È prevista la realizzazione di un logo e di un percorso di (city)branding che accompagna i diversi progetti e la moltitudine di azioni legate all'ambito della promozione sociale e welfare. L'azione specifica e programmata legata al nuovo brand si collega a quella che possiamo definire 'humans from Rimini' (Gente di Rimini). Una serie di ritratti, una collezione di storie riminesi prese dentro e fuori i progetti sociali, che rappresentano un'idea di società che gli interventi e le politiche del comune vogliono raggiungere. Ci sono storie - spesso ai bordi del racconto mediatico - che riscattano pagine e pagine di cronaca poco edificante, queste persone e queste storie possono essere raccontate, ritratte, prese ad esempio e come riferimento.
Storie da raccogliere e diffondere sui canali social istituzionali del Comune di Rimini, attraverso uno storytelling multilivello (clip video, copy, ritratti/racconti fotografici) in grado di raccontare come attraverso le proprie difficoltà, le proprie aspirazioni, la propria vita quotidiana, ognuno di noi, a partire da coloro più ai magini, si senta e debba essere parte di un grande progetto di comunità, la nostra. Affianca questa doppia direttrice una serie programmata di azioni, eventi e publiche relazioni dove il "sociale" esce dai suoi canonici binari per "invadere" altri campi per esempio quello del turismo, quello della cultura, sport, scuola o quello dei lavori pubblici/mobilità con la tematica dell'accessibilità, per favorire quei meccanismi virtuosi e buone pratiche che portano al consolidamento e rafforzamento del tessuto sociale.
"Vi amiamo", a Riccione i funerali delle vittime dell'incidente sull'A4
(Rimini) I palloncini bianchi, argento e rossi svolazzano sull’altare. Per lo più tondi, qualcuno a forma di cuore, si piegano e rialzano assecondando il soffio del vento, rimanendo attaccati alla terra, ognuno assicurato ad un filo sottile. L’attesa silenziosa e ordinata di migliaia di persone stupisce. “Dà corpo a un popolo che si è mosso attorno a cinque fragili e a due grandi disponibilità”, commenterà qualcuno più tardi.
Davanti all’altare apparecchiato allo stadio, sopra un drappo rosso, le sette bare di Maria Aluigi, Romina Bannini, Alfredo Barbieri, Francesca Conti, Rossella De Luca, Massimo Pironi e Valentina Ubaldi. Si sono tenuti oggi a Riccione i funerali delle vittime del tragico incidente di venerdì scorso in A4, vicino allo svincolo di San Donà di Piave. I due operatori e i cinque ospiti del Centro 21, associazione che sostiene progetti di inclusione per ragazzi down e disabili, avrebbero trascorso un week end di festa insieme.
“Oggi è Pasqua”, ha detto il vescovo Francesco Lambiasi aprendo la celebrazione. E’ sempre Pasqua quando celebriamo le esequie dei nostri fratelli nella fede: Pasqua significa "lasciati incontrare dal Signore risorto". Gesù risorto e vivente ci raggiunge nelle nostre morti, nei nostri dolori, nelle nostre fatiche e ci porta se stesso. Chiediamo a Lui che dia vere pietà e misericordia, perché da soli non ce la possiamo fare. Riconosciamolo con onestà, più che con umiltà”.
Successivamente, nell’omelia, dopo il commento al brano evangelico che racconta dei discepoli di Emmaus, il vescovo ringrazia i “nostri indimenticabili “fratellini e sorelline” che noi diciamo, con parola incespicante, ‘scomparsi’, perché non li vediamo”, con un breve saluto per ognuno. “Vorrei ancora aggiungere un grazie a tutti voi, babbi e mamme, di questi nostri splendidi ragazzi. Grazie per aver dato una mano decisiva a Dio, perché i vostri figli potessero venire alla luce, nella certezza incrollabile che la vita è un bene infinitamente più grande della non-vita”.
Infine, il vescovo ha ringraziato chi resta del Centro 21. “Ricevete la nostra stima più sincera e ammirata. Sì, noi ammiriamo, grati e incantati, la vostra generosità, il vostro invincibile coraggio, la vostra inesauribile creatività, la vostra inossidabile passione nel portare avanti quella che papa Francesco chiama la rivoluzione della tenerezza”.
Al termine della cerimonia, i ricordi di familiari e amici. “Chiediamo a Dio di dare loro carta bianca affinché dal Paradiso possano vegliare su tutti noi che restiamo. Non lasciateci soli”, prega un padre. “Oltre al vuoto, ci hanno lasciato la loro importante lezione: la passione e l’impegno sono le armi che la vita dà per affrontare le sfide. Vi ricorderemo sempre come sorridenti, danzanti e felici”, ricorda una sorella.
“Per noi, il segno più evidente che la vita è bella così come ci è data. E in qualsiasi condizione è possibile desidera una vita piena”, aggiunge una madre. “Hanno dimostrato che non c’è diversità quando c’è amore e c’è voglia di vivere”, sottolinea un’amica. “Massimo e Romina hanno regalato tutta la loro vita. Mi auguro che alla fine di questa giornata non ci si dimentichi di loro e del Centro 21”. Aggiunge.
Arriva la volta degli operatori del Centro 21. Per ognuno dei loro amici scomparsi dipingono un ricordo che se avessero potuto indossarlo gli sarebbe stato a pennello. “Una piccola famiglia che fa grandi cose. Questo siamo noi, anche se non avremmo voluto che fosse stata una tragedia a farlo capire al mondo. Vi amiamo”.
Spazio ai ringraziamenti. “Abbiamo incontrato una meraviglia”, dice pur commossa e provata dal dolore, Cristina Codicè, presidente del Centro 21 e madre di Maria, una delle vittime. “E non possiamo non ringraziare per averla incontrata”. Cita le polizie stradali di Riccione e San Donà, l’amministrazione comunale di Riccione, “che si è letteralmente fatta nostra compagna di cammino, ci ha spalancato tutte le strade in questi giorni”. Ricorda l’accoglienza ricevuta dagli operatori e dagli psicologi dell’ospedale in Veneto, che hanno saputo tirare fuori “un’umanità straordinaria, hanno amato e curato i nostri figli come se fossero stati i loro figli. Li hanno lavati, truccati, vestiti, sistemati”. Infine, un pensiero a chi ha organizzato la cerimonia delle esequie. “Questo campo è una cosa meravigliosa, la cura di ogni dettaglio, l’impianto, i palloncini, i cuori, la vicinanza di ogni sacerdote. Siamo profondamente grati di tutto questo. Ci sono persone che sono arrivate dalla Romania per essere qui oggi. Segno che questi ragazzi sono davvero nel cuore di ciascuno di noi. Non si fanno queste cose belle se non c’è dietro un amore grande”.
Assente, il prefetto Giuseppe Forlenza, ha fatto arrivare una sua lettera. “Molte le parole spese negli ultimi giorni sulle persone coinvolte nel tragico incidente e sulla bontà delle attività del Centro 21. Ne è emersa una realtà incredibile, non a tutti nota. Il bene che voi fate è per tutti. Per i ragazzi che vivono una seconda famiglia ma anche per l’intera comunità in cui questo bene si esprime”.
Chiude il carosello dei saluti la sindaca di Riccione, Daniela Angelini, anch’essa visibilmente commossa. “Il 7 ottobre del 2022 resterà per sempre nella nostra memoria cittadina. Sarà un ricordo di dolore estremo, personale e collettivo, tra i momenti più laceranti della nostra storia recente. Ma, ne sono sicura, il 7 ottobre del 2022 sarà archiviato nella memoria di Riccione come un momento di grande resilienza per la nostra comunità, che sin da subito ha saputo stringersi per intero attorno ai parenti delle vittime”, ha detto Angelini. “Maria, Alfredo, Francesca, Rossella, Valentina, Romina e Massimo ci hanno insegnato, ce lo stanno insegnando ora e ce lo insegneranno in futuro, a essere migliori. Ognuno a proprio modo, sono stati l’esempio vivente di cosa significhi realizzarsi attraverso la condivisione, l’esserci per l’altro, nutrendosi di quella gioia e quell’amore che consentono di superare ogni difficoltà e sofferenza. La nostra città vi deve tantissimo”.
E arriva così il momento di lasciare volare via i palloncini.
Spinelli sul lutto di Riccione: "Vicina ai familiari delle vittime"
(Rimini) “Sono vicina ai familiari di una tragedia che ci ha colpiti tutti dritto al cuore. Il dolore ci travolge non basta esprimere il nostro cordoglio per lenire le conseguenze di quello che è successo". E' di cordoglio per il lutto di riccione, la prima counicazione ufficiale di Domenica Spinelli, neo eletta con Fratelli d'Italia al Senato della Repubblica e oggi a Roma per votare il presidente dell'assemblea (per la cronaca, il collega di partito Ignazio Larussa).
"Da sindaco ho conosciuto bene e da vicino Massimo Pironi, ho apprezzato il suo impegno nel sociale che è stato l’inizio del nostro rapporto e che, proprio nel messaggio che mi ha spedito all’indomani della mia elezione a Senatrice della Repubblica, aveva ribadito in quella che è stata la sua missione di vita: aiutare i deboli. Insieme abbiamo fatto tanto, ho apprezzato sempre la sua vicinanza anche se da una parte politica di colore diverso dal mio, ma sono stata onorata di aver potuto collaborare con lui fin dal 2013 quando insieme abbiamo reso esecutivo un protocollo sui temi del sociale a lui e a noi tanto cari. Ricordo quella fase come una base importante creata insieme, da due comuni vicini, per un tema così delicato come quello che lui si accingeva fin da allora ad affrontare con la caparbietà e con la competenza che gli sono state sempre riconosciute".
"Coriano gli ha fatto spesso e volentieri da sponda. Ha ospitato i suoi ragazzi, li ha visti recitare in uno spettacolo teatrale che il Centro21 aveva realizzato trasmettendoci messaggi toccanti ed emozionanti, abbiamo apprezzato l’attività per il Natale nel negozio di viale Dante a Riccione. Queste persone erano davvero straordinarie, lo ribadisco cercando di aggirare la banalità delle parole, solo chi li ha conosciuti da vicino può apprezzarli e oggi piangerli. Romina e Valentina erano nostre concittadine, Rossella aveva lavorato in un negozio a Coriano ma tutti gli altri erano nostri vicini di casa, eccellenti esempi di una vitalità che il destino ha voluto distruggere. Il mio personale dolore cozza contro l’esortazione all’intera comunità affranta perché sappia trovare la forza di reagire prendendo ad esempio la forza che questi ragazzi avevano dentro per vincere le difficoltà e la diversità. Esempi lungimiranti che devono valere per tutti, che Massimo Pironi ci ha insegnato, che Romina, Valentina, Francesca, Rossella, Maria ed Alfredo ci hanno trasmesso con il loro esempio, con i loro sorrisi, con la loro volontà. Io credo che dai ragazzi del Centro21 ieri, oggi ma anche domani, arriverà sempre lo stesso messaggio: la vita va affrontata con entusiasmo, con passione, con la voglia di crederci. La morte può aver fermato i loro cuori, ma non può toglierci l’insegnamento che ci hanno trasmesso. Né oggi né mai”.
Bellaria, la stagione dell'Astra omaggia Villaggio e Mazzamauro
(Rimini) Il palcoscenico del Cinema Teatro Astra di Bellaria Igea-Marina (RN) torna a riempirsi di storie, a regalare emozioni e divertimento nella forma dello spettacolo dal vivo, tra pièce, monologhi, danza, spettacoli multimediali e una attenzione particolare alle nuove generazioni. Con una programmazione affidata da quest'anno alla start up bellariese Approdi riparte la stagione teatrale che dal prossimo novembre, fino a primavera, porterà a Bellaria Igea-Marina grandi attori e attrici della scena nazionale, volti noti dello spettacolo impegnati nelle più recenti produzioni, in tournée nei prossimi mesi in Italia. Dieci gli appuntamenti tra prosa e musica che scandiscono il palinsesto principale, mentre a partire da dicembre quattro date a cadenza mensile andranno a formare il cartellone interamente dedicato al teatro per famiglie per un totale di quattordici eventi.
"Salutiamo positivamente l'arrivo di Approdi al timone della nostra stagione di prosa – ha affermato l'assessore alla Cultura del Comune di Bellaria Igea-Marina Michele Neri questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione del programma - ringraziando tutte quelle professionalità che hanno contribuito in questi anni, dapprima a rilanciare e poi a consolidare il Teatro Astra come punto di riferimento culturale non solo per Bellaria Igea Marina". "Quest'anno più che mai - continua l'assessore - il nostro teatro si fa contenitore di eventi a 360 gradi, in cui grandi volti della scena cinematografica e teatrale si alterneranno agli spettacoli per bambini e famiglie, ma anche ad appuntamenti dedicati alla musica e alla danza."
"Sarà una stagione all'insegna di spettacoli esclusivi e dell'originalità dei temi e delle forme" ha aggiunto il direttore artistico Sergio Canneto, sottolineando come al "centro delle scelte" vi sia stato in particolare il tema del "femminile, come motore di innovazione e visione nuova sulle questioni dell'oggi. Attraverso 14 spettacoli di forme e linguaggi differenti – ha inoltre spiegato Sergio Canneto – vogliamo portare il pubblico ad attraversare il mondo delle arti, per interrogarci anche sul loro mescolarsi l'una con l'altra ed innestarsi in un immaginario contemporaneo sempre più legato al visivo".
Ad aprire la nuova stagione teatrale, giovedì 17 novembre sarà Valeria Solarino nota per i suoi ruoli cinematografici (Manuale d'amore 3, Smetto quando voglio) e televisivi (Una grande famiglia, Rocco Schiavone). Solarino avrà modo di mostrare al pubblico bellariese la solidità della propria formazione teatrale con un monologo intenso e magnetico Gerico Innocenza Rosa. Sola sul palco affronta con classe, ironia e grande capacità interpretativa un testo scritto dalla regista e drammaturga Luana Rondinelli. Accettazione della diversità, scoperta di sé e coraggio nell'accoglienza del proprio io: Gerico Innocenza Rosa è uno spettacolo che parla di identità, ma che vuole affrontare ogni tipo di discriminazione. Uno spunto di riflessione proprio in avvicinamento al 25 novembre, Giornata Internazionale dell'Eliminazione della Violenza contro le Donne.
Sabato 3 dicembre arriva Smarrimento con la magnifica e poliedrica Lucia Mascino. Una grande prova di recitazione della straordinaria attrice che si muove con successo tra teatro, cinema e televisione, e cucita su di lei dalla pluripremiata drammaturga e scrittrice Lucia Calamaro vincitrice di tre premi UBU e del premio Hystrio alla drammaturgia. Dall'incontro di queste due talentuose artiste nasce Smarrimento, un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare, che narra di una scrittrice in crisi che ha personaggi iniziali di vari romanzi che non scriverà mai perché non riesce ad andare avanti.
Martedì 8 gennaio sul palco del Teatro Astra arriva l'esplosiva Chiara Francini con il monologo Una ragazza come io con la regia di Nicola Borghesi. Una frizzante pièce, uno show che unisce comicità e intrattenimento tra citazioni, remake, gag e sapiente umorismo, in un gioco di contrasti eleganti. Un piccolo gran varietà, con musica ed effetti speciali.
Sabato 21 gennaio tocca a Le sorelle Robespierre con Alessandro Fullin che ne firma anche la regia e Simone Faraon. Un esilarante viaggio nel tempo, en travesti, dove la Storia viene rivista e corretta, e il cosiddetto "periodo del Terrore" fa da sfondo ad un dialogo serrato, ironico e irriverente tra due nobildonne, madre e figlia, condannate alla ghigliottina.
Venerdì 17 febbraio l'imperdibile Com'è ancora umano lei, caro Fantozzi con l'amatissima Anna Mazzamauro. A cinquant'anni dalla pubblicazione del primo libro di Fantozzi e a sei dalla scomparsa dell'attore, scrittore, comico e sceneggiatore che ha segnato un'epoca, la signorina Silvani torna in scena. Un doveroso tributo a Paolo Villaggio tra parole e musica.
Sabato 18 marzo Così è (o mi pare) con il superbo Elio Germano in uno spettacolo molto particolare a cavallo tra cinema e teatro in grado di porre lo spettatore al centro della scena. Tramite cuffie e visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all'interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all'interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi.
Sarà la danza a deliziare il pubblico giovedì 15 dicembre, sul palco gli allievi scelti della scuola di danza Tilt di Rimini con un classico sempre attuale, Lo schiaccianoci, per la regia di Sonia Ferlini e le musiche di Cajkovskij.
Mentre giovedì 22 dicembre per Ritratto d'autore una serata sui generis con uno spettacolo concerto. Un singolare viaggio tra le più celebri composizioni del grande Giacomo Puccini e nella sua storia attraverso la simbiosi di tre linguaggi artistici: canto lirico, Jazz e teatro. Sul palco Monica Boschetti (soprano) e Giorgia Borgacci (pianoforte) accompagnate da un quartetto jazz.
Sabato 11 marzo, sempre per la regia di Sonia Ferlini, I musicanti di Brema e altre storie, uno spettacolo di danza per tutta la famiglia. Tre le coreografie, I musicanti di Brema, il Piccolo Principe e Cappuccetto Rosso e il Lupo.
La stagione chiude sabato 15 aprile con La Bohème. Opera in quattro atti in forma scenica. Nell'opera si dipanano le storie d'amore fra Marcello e Musetta e fra Rodolfo e Mimi concludendosi con la morte di quest'ultima. Spettacolo in collaborazione con N.O.T.A.MUSIC
In ogni cartellone teatrale che si rispetti non può mancare una attenzione particolare alle nuove generazioni e la direzione artistica di Approdi ha pensato a quattro appuntamenti per la domenica pomeriggio di grande prestigio e qualità, con diversi generi del Teatro ragazzi: dal Teatro di Figura con musica dal vivo alle bolle di sapone, alle oniriche storie illustrate di Gek Tessaro e al Teatro d'attore con videoproiezioni.
Si parte domenica 18 dicembre con Pulcetta dal naso rosso di Kosmocomico Teatro. Danze, musiche, canzoni, testi comici e poetici si rincorrono sulla scena. La ricerca del naso rosso è la ricerca della propria casa e del proprio posto nel mondo: il viaggio che ognuno di noi fa per crescere.
Domenica 15 gennaio lo straordinario Gek Tessaro e il suo Libero Zoo dove il mondo delle bestie celebra la vita e la meraviglia delle differenze, si muove, canta e incanta. Gek Tessaro, pluripremiato illustratore per l'infanzia, porta in scena storie poetiche e suggestive con una tecnica di sua invenzione: il Teatro disegnato.
Il 19 febbraio la compagnia Luna e Gnac presenta Pam! Parole a matita. I disegni dal vivo proiettati su un grande schermo affascinano e incuriosiscono i più piccoli, accompagnandoli dentro le storie, per imparare a leggere e scrivere attraverso un teatro fatto di immagini. Un piccolo omaggio a Munari, a Rodari e ai grandi maestri che hanno reso la nostra infanzia un piccolo mondo poetico.
L'ultimo appuntamento con il Teatro ragazzi e famiglie è domenica 19 marzo con Rime insaponate con Alekos il poeta delle bolle. Uno spettacolo sincero, ideato per sognare, creato intorno all'oggetto più impalpabile, evocativo, delicato, surreale e divertente di sempre: la bolla di sapone. Uno spettacolo per sognare e gioire. Uno spettacolo per bambini o per tornar bambini.
Al Teatro Astra sarà possibile partecipare a corsi di teatro per bambini e ragazzi in partenza dal 21 ottobre per due fasce d'età 7-10 anni e 11-14 anni a cura di Alex Gabellini. Saranno 10 incontri a cadenza settimanale per crescere, scoprire ed esplorare dentro e fuori il proprio corpo.
Edilizia pubblica, Riccione riqualifica 88 alloggi
(Rimini) Torneranno a nuova vita i diciotto alloggi di via Piemonte e i settanta di via Toscana un tempo utilizzati per dare accoglienza ai rifugiati ma ormai da molti anni in disuso e ammalorati. Le abitazioni verranno infatti rimesse a nuovo - internamente e anche all'esterno -, grazie a un finanziamento della Regione ottenuto dal Comune di Riccione, e destinate a edilizia residenziale pubblica.
La giunta comunale di Riccione ha approvato il progetto definitivo-esecutivo, dando così il via libera alla riconversione degli edifici. L'intervento verrà realizzato da Geat che appalterà i lavori attraverso un bando di gara entro il prossimo 31 dicembre - per una spesa complessiva di 1.470.000 euro, coperta da un finanziamento regionale che deriva dal progetto "Sicuro Verde e sociale: riqualificazione dell'Edilizia Residenziale Pubblica".
"Grazie a questo intervento - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Simone Imola -, e a un finanziamento intercettato dalla precedente amministrazione, andiamo a recuperare quasi novanta alloggi da tempo non impiegati e ormai quasi inagibili e fatiscenti, destinandoli all'edilizia residenziale pubblica, ovvero da assegnare a canone calmierato. Diamo così risposta all'esigenza sociale di chi non può permettersi una casa a prezzi di mercato e anche di riqualificazione degli immobili di proprietà comunale".
Santarcangelo, gli chef in campo per il restauro della Collegiata
(Rimini) Il cuore grande di cuochi, produttori e volontari chiamati a raccolta dall’Associazione Brigata del Diavolo e Scorticata Eventi per raccogliere fondi per il restauro della Chiesa Collegiata di Santarcangelo ha colto profondamente nel segno. “Mercoledì sera al Teatrino della Collegiata abbiamo ospitato una settantina di persone richiamate dal menu a base di Cipolla dell’acqua e siamo così riusciti a raccogliere circa 3000 euro (2890 per la precisione quelli che abbiamo già consegnato questa mattina alla Parrocchia) destinati in toto agli importanti lavori di cui necessita il bellissimo e importante edificio religioso. E qualche decina di persone che avrebbe voluto esserci è rimasta in lista d’attesa” commenta il referente delle due associazioni organizzatrici Fausto Fratti.
“Ringraziamo di cuore i cuochi Massimiliano Mussoni della Sangiovesa, Paolo Bissaro del ristorante Casa Rossa di Rimini, Omar Casali del Maré di Cesenatico e Remo Camurani del Ca’ Murani di Faenza e il pasticcere Andrea Marconi del Via Saffi 32 di Santarcangelo per essersi prestati gratuitamente a creare un menu che declinava l’ortaggio tipico della città (l’amministrazione comunale lo ha appena certìficato con la Deco), Davide Bigucci di Podere Vecciano che ha offerto i vini, i volontari che si sono prestati all’accoglienza e al servizio ai tavoli, Remo Vigorelli per aver raccontato la storia le caratteristiche della Cipolla dell’Acqua e l’Osteria La Sangiovesa per aver messo a disposizione l’apparecchiatura. E’ stata una bel momento di solidarietà collettiva in favore di una Chiesa che sta a cuore a tutti, accompagnato dalle note del fisarmonicista Fabrizio Flisi” conclude Fratti.
Innovazione e ospitalità nel cuore di Rimini, apre Open.Hotel
(Rimini) “È stato un cammino non facile. Abbiamo attraversato lockdown, cantiere fermo, costi materie prime alle stelle già dall'anno scorso e siamo consapevoli della situazione difficilissima che il mio settore e ogni impresa devono affrontare”. Ma alla fine, che è ora più che mai soprattutto un inizio, Maurizio Giuliano e la moglie, Isabella Matteini, il loro Open.Hotel lo hanno aperto, martedì, nel cuore di Marina Centro a Rimini. Ieri sera, la presentazione alla stampa. Proprio per questo, Open.Hotel è “un segnale di fiducia nel nostro lavoro, nella possibilità di guardare oltre a uno scenario difficilissimo e devo veramente ringraziare tutte le persone che hanno voluto condividere con noi questa visione e questo progetto imprenditoriale”, sottolinea Giuliano, proprietario e direttore.
Ed è anche un pezzettino di città riqualificata. “Il nostro progetto è partito quattro anni fa, da due pensioni di proprietà della nostra famiglia che abbiamo trasformate in un unico albergo. In questo hotel ho voluto portare le esperienze di vent'anni di vita, lavoro, viaggi, soggiorni in altri Paesi. Mi piace un albergo aperto alla città, che diventa luogo di relazione, scambio incontro con altre persone. Un valore aggiunto per ogni soggiorno, sia esso una vacanza o un momento di lavoro. Oggi siamo arrivati al primo giorno di lavoro dell’hotel". Un traguardo desiderato a cui, come può succedere, la fatica nel percorso conferisce quel tocco più sapido gustandosi la meta.
Open.Hotel vuole essere “un nuovo modo d'essere e proporre accoglienza agli ospiti di Rimini. Un concept d'ospitalità innovativo, allineato con i modelli d'albergo delle grandi metropoli internazionali. Parole chiave: sostenibilità, design, tecnologia, comodità”. Quattro parole chiave: una per stella. Trentasei le camere, ognuna dotata dei confort richiesti e con un suo proprio carattere. Obiettivo: “proporre un'esperienza di soggiorno pensato per fare scoprire la nuova Rimini, luogo culturale, artistico, ricco di eventi e la sua alta qualità di vita e soggiorno”.
Le istituzioni non hanno fatto mancare il loro appoggio (foto Giorgio Salvatori)."La competitività sul mercato turistico passa oggi più che mai attraverso innovazione e servizi. Open.Hotel è la risposta alle esigenze del viaggiatore di oggi di una località turistica che ha saputo trasformarsi in una destinazione contemporanea senza mai dimenticare la propria identità forte. Da anni la Regione sostiene, anche con ingenti investimenti economici, la riqualificazione alberghiera e la trasformazione dei lungomari della Riviera in giardini vista mare dotati di spazi verdi, piste ciclabili, aree fitness e tanto altro. Una visione di Riviera sostenibile, accessibile e sempre più smart, che questa new entry incarna alla perfezione”, ha commentato l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini, a Rimini anche in occasione del Ttg.
Il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, ha sottolineato come ”in un momento particolarmente difficile per il Paese e per le imprese, da Rimini arrivano storie di innovazione e coraggio che vanno prese come segnali di fiducia. E' l'ennesima dimostrazione che la strada intrapresa è quella giusta: quello che abbiamo fatto e stiamo facendo sulla nostra città, con il parco del mare, i contenitori culturali, la qualità urbana diffusa, il piano di salvaguardia della balneazione, è capace di creare connessioni virtuose con gli investimenti da parte dei privati per diventare insieme straordinario attrattore turistico e promozionale a beneficio di Rimini".