(Rimini) “Vogliamo dare una nuova vita al Nikka". Lo annunciano i gestori del Nikka, locale riccionese chiuso per venti giorni dal questore di Rimini Maurizio Improta, a causa della vendita di alcolici a minori. I gestori spiegano che era loro intenzione, anche prima del provvedimento, “la trasformazione del locale, con un cambio di direzione nell’operatività e nella gestione. E’ nostra intenzione lavorare con tranquillità senza più incappare in errori, anche se sono stati fatti sempre in buona fede. Così, vista l’estrema difficoltà che il nostro personale ha riscontrato nel distinguere minorenni e maggiorenni nella moltitudine davanti al bancone del bar, abbiamo deciso di cambiare il modo di vivere il nostro locale. Dal 25 gennaio il Nikka riaprirà con un nuovo format. Il piano terra della discoteca sarà dedicato alle ragazze e ai ragazzi minorenni e al bar si troveranno solamente bevande, cocktails e mixed analcolici. Non ci sarà nemmeno la birra, se non in versione analcolica. Al piano superiore invece l’accesso sarà consentito esclusivamente ai maggiorenni e vi si potrà entrare solamente mostrando il documento d’identità all’ingresso. In quest’area si potranno consumare alcolici, ma sarà vietato uscire con i bicchieri dalla sala superiore. Abbiamo studiato una soluzione per tutelare una volta di più i tantissimi ragazzi che vengono a divertirsi da noi e il locale si presta a questa nuova organizzazione. A ciò aggiungiamo controlli ancora più accurati sulle agenzie che devono garantire la sicurezza all’interno del locale e sul personale, affinché non ci accada mai più di essere corresponsabili per negligenze altrui. Le esperienze passate ci sono servite ad aprire gli occhi e, anche se le abbiamo pagate a caro prezzo, ci aiuteranno a fare sempre meglio. Ma noi continuiamo a credere in Riccione, amiamo questa città e vogliamo andare avanti ad investire qui. Confermiamo la massima disponibilità a collaborare con l’amministrazione locale, a discutere insieme di nuove possibilità come le aperture pomeridiane e siamo pronti a ricevere e ascoltare consigli”.
Interviene sulla vicenda anche Gianni Indino, presidente Silb Emilia Romagna (il sindacato dei locali da ballo). “Siamo molto favorevoli - sottolinea Indino - a questa iniziativa del Nikka, con cui i gestori intendono avviare un nuovo corso ponendo ancora più attenzione alla sicurezza, alla qualità del personale e alla lotta al consumo di alcol da parte dei minorenni, una piaga sociale che va debellata. Questo nuovo format, in aggiunta agli accurati controlli all’ingresso e agli uomini della sicurezza all’esterno del locale, aiuteranno ad arginare anche il “fenomeno dei bagagliai”, ovvero le auto e i motorini pieni di alcolici comprati nei minimarket a bassissimo costo, con cui i ragazzi arrivano spesso in discoteca. Con questo sistema bevono prima di entrare e anche durante la serata facendo la spola all’insaputa dei gestori; a chi verrà sorpreso a bere con questa formula sarà impedito di rientrare nel locale. Iniziative come questa vanno sostenute, perché tutelano la sicurezza non impendendo l’ingresso e il divertimento anche a chi a 16 o 17 anni vuole trascorrere una serata in discoteca con gli amici”.

(Rimini) Firmata una intesa fra i tre Centri agroalimentari di Bologna (Caab), Rimini (Caar) e Parma (Cal), avviando un processo di aggregazione delle tre società di gestione, puntando a migliorare efficienza e competitività. Il protocollo di intenti è stato sottoscritto dai presidenti Andrea Segrè (Caab), Marco Core (Caar) e Mirco Pari (Cal) e dagli assessori comunali Davide Conte (Bologna), Gianluca Brasini (Rimini) e Marco Ferretti (Parma), alla presenza di Andrea Corsini, assessore al commercio della Regione Emilia-Romagna, che ha promosso l'intesa e detiene quote di minoranza dei tre centri, a maggioranza comunale. Per Corsini, "lo scenario è profondamente cambiato, occorre rilanciare il ruolo di queste strutture puntando su servizi innovativi e sinergie operative", compresa "la partecipazione comune a fiere e congressi" e "soluzioni innovative in tema di e-commerce", verso un "contenimento dei costi" e un "rafforzamento della collaborazione" pubblico-privato. In Emilia-Romagna sono 19 i centri all'ingrosso (Ansa).

Martedì, 08 Gennaio 2019 09:16

8 gennaio

Radicalizzato espulso prima del rilascio | Sedicenne ferito alla testa | Pulini si dimette

(Rimini) È ritenuto un soggetto a rischio radicalizzazione islamica: per questo un 37enne marocchino è stato espulso ieri dalla Questura di Rimini, su segnalazione della polizia penitenziaria, e accompagnato al Cie di Torino. L'uomo, non regolare in Italia da almeno 22 anni, 10 dei quali passanti in carcere, era stato arrestato l'ultima volta nel 2011 a Milano per furto, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di stupefacenti. Detenuto prima a San Vittore, poi a Parma e da luglio scorso a Rimini, il 37enne era stato segnalato dalla polizia penitenziaria dei vari carceri come possibile soggetto a rischio radicalizzazione. Nel tempo sono stati tenuti sotto controllo i suoi amici, i comportamenti, le abitudini religiose, il suo "stato di supremazia" sugli altri detenuti. Una decina le denunce a piede libero accumulate in carcere per danneggiamento e atti di autolesionismo. L'uomo avrebbe dovuto finire di scontare la pena ad aprile ma ieri aveva beneficiato di un provvedimento di scarcerazione anticipata (Ansa).

C’è però in queste ore anche un altro caso, lanciato dall’agenzia Ansa. Un altro marocchino, un 30enne, detenuto sempre a Rimini. “Ha scelto di essere espulso dall'Italia, come pena alternativa alla detenzione, ma il Marocco suo Paese d'origine, continua a negargli il visto temporaneo, necessario per il rimpatrio dei cittadini senza documenti. Protagonista della vicenda un cittadino marocchino di 30 anni detenuto a Rimini, dopo un trasferimento da Ferrara, per scontare una pena definitiva inferiore ai due anni a seguito di una serie di furti. L'uomo è in attesa di una risposta dal consolato del Marocco a Bologna, al quale da tempo si è rivolto. Per il detenuto - che racconta di aver scritto anche ai ministri dell'Interno, Matteo Salvini e della Giustizia, Alfredo Bonafede - la Polizia penitenziaria di Rimini in stretto contatto con gli uffici della Questura, sta tentando di trovare una soluzione per procedere all'espulsione, prima che a giugno venga rimesso in libertà come clandestino per termine della pena (Ansa)”.

(Rimini) L’Italia resta uno dei Paesi più problematici in Europa per consumo di droga: seconda per il consumo di cannabis (un terzo della popolazione tra i 15 e i 64 anni ne ha fatto uso almeno una volta), quarta per assunzioni di cocaina (oltre due milioni e mezzo di persone la consuma), nell'ultimo anno sono stati 670.000 gli studenti italiani (26%) che hanno usato almeno una droga.
È la fotografia che lascia il 2018 sul fenomeno tossicodipendenza. A raccontarcelo nell'anno che si è appena concluso sono state, purtroppo, le drammatiche scomparse di due bambine, Pamela e Desirée, una Rogoredo sempre più trasformata nello zoo di Milano, episodi di violenza e denunce all'interno delle famiglie, le morti per overdose. Il consumo di eroina è in drammatico aumento: rispetto allo scorso anno in Italia le overdose sono salite da 196 a 247 e un altro indicatore del dramma che continua a bussarci alla porta ogni giorno è che sono sempre di più i minorenni. Secondo la relazione al parlamento, il 34% degli adolescenti ha fatto uso di sostanze nel corso della propria vita e il dato non ci sorprende, viste le continue richieste di aiuto da parte di questa fascia d'età. Nell'anno appena trascorso ne abbiamo accolti altri 20 in comunità nei due centri minori maschile e femminile di cui disponiamo, negli ultimi tre anni abbiamo aumentato del 70% le accoglienze. Il 64% dei ragazzini si rifornisce di droga per strada, il 30% a scuola, è crollata a 14 anni l'età media del primo contatto con le droghe.
"Dobbiamo dire - spiegano da SanPa - che l'anno si è chiuso con un segnale più che positivo: il Governo, dopo oltre 10 anni, è tornato a istituire un fondo a favore della prevenzione. Le cifre non sono certo quelle di tanti anni fa, ma i 7 milioni stanziati e spalmati su tre anni, oltre a rimarcare la pericolosità e l'urgenza d'intervenire, ci fa ben sperare sulla volontà di supportare il lavoro che portiamo avanti ogni giorno. Oltre 26.000 ragazzi sono passati dalla comunità in questo viaggio che nel 2018 ha compiuto 40 anni, persone a cui non viene chiesto nulla se non la volontà di cambiare, mettendosi in discussione nel profondo. Recupero, formazione, prevenzione e gratuità continuano ad essere i cardini di San Patrignano che è cresciuta in dimensioni e numeri senza mai perdere di vista l'essere prima di tutto un luogo di rinascita, contro le dipendenze e l'emarginazione sociale".

Da un'indagine che l'istituto Piepoli ha realizzato per il Moige, intervistando sia genitori che cittadini senza figli, il 63% è preoccupato per la diffusione che stanno avendo i negozi di cannabis light. Il 29% ha paura che i propri figli si lascino tentare dalla droga o dall'alcol.
"Dati che ci confermano che la preoccupazione c'è ma anche che c'è una percezione totalmente errata del pericolo: è una distinzione, infatti, che non dovrebbe esserci, visto che il primo avvicinamento degli adolescenti alle droghe avviene proprio con le sostanze classificate come "leggere". Da qui deriva anche la necessità di continuare a fare prevenzione e informazione nelle scuole. Per questo, ci auguriamo che il 2019 sia l'anno in cui possa partire in maniera strutturata una più ampia attività di prevenzione in tutta Italia, promossa e finanziata dalle istituzioni e non solo da realtà del privato sociale come la nostra che, con il progetto We Free, ogni anno riesce a raggiungere 50.000 studenti in tutta la penisola, dalla Lombardia alla Sicilia. A Settembre, con la presentazione dello Sroi grazie ad uno studio dell'università Luis di Roma e del bilancio sociale della comunità, vi abbiamo raccontato anche con i numeri che San Patrignano è una comunità che crea valore. Nel 2017, le risorse donate/investite nella comunità, hanno generato un valore economico sociale di quasi 29 milioni di euro in termini di formazione professionale dei ragazzi in percorso, risparmio per la collettività, derivante dal trattamento riabilitativo e riduzione dei costi della criminalità, legata alla tossicodipendenza. Tradotto: per ogni euro investito in San Patrignano, più di 5 ritornano alla società. Numeri che attestano la validità del modello virtuoso messo a punto nel corso di 40 anni di vita della Comunità. A pochi giorni dal Natale, il giorno stesso in cui sui giornali usciva la notizia della classifica che pone Milano al primo posto per qualità della vita in Italia, noi eravamo nel bosco di Rogoredo. Lì ci siamo resi conto che la situazione è talmente grave che non si può intervenire da soli. Serve un'azione sinergica fra le istituzioni e tutte le associazioni. San Patrignano farà la sua parte, ma bisogna agire insieme".

Nel 2018 sono stati 157 i ragazzi che si sono riaffacciati e reinseriti nella società l'85% dei quali è riuscita a trovare lavoro. 349 i nuovi ingressi. 46mila gli studenti di tutta Italia che abbiamo raggiunto e la speranza è che i nostri incontri possano averli aiutati a riflettere sulle loro scelte di tutti i giorni. La sfida da portare avanti è dimostrare che dalla droga si esce. Che si può tornare ad essere autonomi, responsabili e indipendenti e recuperare la propria dignità. Infine, una nuova sfida si affianca a quella di sempre: l'autosostenibilità. La Comunità, affiancata dalle attività d'impresa sociale, porta avanti il suo progetto economicamente sostenibile per continuare a consegnare ai ragazzi in percorso gli strumenti per riappropriarsi della propria identità e reinserirsi nella società come persone nuove.

(Rimini) Sono in pubblicazione sull'Albo Pretorio del Comune di Rimini le disposizioni con cui la direzione del Settore Infrastrutture Mobilità e Qualità Ambientale del Comune di Rimini sta procedendo con l'iter e i necessari passaggi per l'avanzamento di una serie di interventi strategici per la messa in sicurezza della Statale 16 e per la pedonalizzazione del Ponte di Tiberio.
Nel dettaglio si parla dei progetti per la realizzazione della Rotatoria Via Grazia Verenin (costo previsto per la realizzazione dell'intervento 1.800.000 euro), del Sottopasso Fiabilandia (675.000 euro), del Polo Intermodale SS16 – Aeroporto TRC (3.100.000 euro), dei lavori sulla SS Adriatica di miglioramento del livello di servizio nel tratto compreso tra il km 201+400 ed il km 206+000 in zona Padulli (2.300.000 euro).

Accanto a questa prima linea d'azione, una seconda, essenzialmente concentrata sulla realizzazione degli interventi finalizzati al miglioramento dei flussi di transito su infrastrutture statali e provinciali in grado di costituire la viabilità alternativa al Ponte Tiberio (spesa prevista 5.400.000 euro).
Oltre alla redazione delle relazioni geologiche relative all'analisi di risposta sismica locale, alle varianti urbanistiche e alla redazione dei progetti definitivi - esecutivi, le attività affidate riguarderanno lo svolgimento di prestazioni di assistenza completa del processo progettuale in tutte le sue componenti tra cui la redazione computerizzata dei disegni di progetto definitivo ed esecutivo, la redazione di relazioni tecniche specialistiche e dei documenti a supporto, come per la redazione di indagini geologiche e geofisiche; per la valutazione dell'impatto acustico e l'individuazione delle opere di mitigazione acustica; per la redazione di rilievo plano altimetrico, piano particellare di esproprio, frazionamenti, assistenza alla presa in possesso.
Come noto il Piano Operativo infrastrutture FSC 2014-2020 licenziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prevede per il territorio riminese investimenti per complessivi circa 31.600.00 di euro, di cui 11.800.000 in carico ad Anas come ente attuatore per la realizzazione Variante della Statale 9 – via Emilia all'abitato di S.Giustina in Comune di Rimini ( 10 milioni) e la rotatoria di Via Italia (1.1800.000 euro), e 19.755.00 euro in capo al Comune di Rimini sia per il miglioramento dei flussi di transito su infrastrutture statali e provinciali (11.800.000 euro), sia sia per la messa in sicurezza della Statale 16 in corrispondenza dell'attraversamento del centro abitato di Rimini (7.875.000 euro).

(Rimini) Cessano da domani le misure emergenziali attivate la scorsa settimana per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento atmosferico, a causa dello sforamento continuativo del valore limite giornaliero di polveri sottili. In seguito alla verifica effettuata da Arpa in data odierna “si è evidenziato il rientro nel valore limite giornaliero di polveri sottili PM10 nel territorio provinciale, per cui sono sospese da domani martedì 8 gennaio le misure emergenziali, previste dal Piano Aria Integrato Regionale e dall'ordinanza attuattiva”, spiegano dal Comune.

(Rimini) “Il 31 gennaio 2019, dopo sette anni e mezzo di intenso e appassionante lavoro, lascio il mio ruolo di assessore presso il Comune di Rimini”. Così Massimo Pulini, assessore alle Arti del Comune di Rimini almeno fino a fine mese. “Dopo aver concluso un mandato (2011-2016) in cui, oltre alla delega alla Cultura ho seguito anche quella dell'Identità dei luoghi, per motivi strettamente personali, ho scelto di concludere in queste settimane la mia esperienza amministrativa, rinnovata a giugno 2016. E’ stata un’avventura coinvolgente, emozionante, stimolante non solo dal punto di vista del lavoro a servizio della collettività. Se infatti da una parte la cultura e la valorizzazione della stessa sono cresciute a priorità per lo sviluppo di Rimini, dall’altra conservo come cosa preziosa la stima e l’amicizia trovate e cresciute in questi anni con il Sindaco e i miei colleghi di Giunta, nonché con il consiglio comunale e le tante persone che ho conosciuto e incontrato. Mi sento orgoglioso di essere parte di un cambiamento della città evidente e riconosciuto”. In tutto questo periodo, “caratterizzato da un costante impegno su tutti i fronti del settore culturale, ho usufruito di un pieno rispetto della mia indipendenza (intendo la non appartenenza ad alcun partito o lista civica) e della mia professionalità”.
Le motivazioni. “Mi spingono a questa scelta solo motivi, fortunatamente ancora non gravi, di salute e il bisogno di riprendere la mia attività di artista, di ricercatore storico e di docente, quasi interamente sospese in questi anni. Me ne vado arricchito della più intensa esperienza umana e civile che abbia avuto occasione di incontrare nella mia vita e per questo ringrazio e saluto caramente tutti”.

Nel salutarlo, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che lo ha scelto per il compito amministrativo, lo definisce “artista e uomo di cultura a servizio della comunità di Rimini”. Non sempre accade che una conoscenza, va avanti Gnassi, “seppur di un artista raffinato, nel tempo diventi amicizia e complicità. Ricordo ancora, 7 anni e mezzo fa, il primo incontro in cui gli proposi il ruolo di assessore, e di esserlo riuscito a convincere sulla base di un progetto di città fortemente incardinato sull’orizzonte strategico e trasversale della cultura. Eravamo agli inizi. L’idea era quella di provarci, buttarsi per produrre un cambiamento fuori dagli schemi, senza alcuna demagogia, né populista né rottamazione metallica”.
La visione di Pulini “si è poi tradotta in opere e in un’attività nuova e in vere e proprie geniali invenzioni. Quelle in sintonia con la Rimini che cambia, in cui la ricerca di bellezza nel paesaggio quotidiano, la valorizzazione dell’arte di ogni tempo e il contestuale recupero delle proprie radici storiche, si rivelano elementi indispensabili a ogni discorso sullo sviluppo e sulla crescita presente e futura. Crescita sociale e civile proprio perché culturale nell’accezione più nobile e ampia del termine”.

Pulini ha saputo “rilanciare sul fronte dell’arte contemporanea, grazie soprattutto alla creazione della FAR e della Biennale del Disegno; evento quest’ultimo che ci ha messo sulla carta geografica del dibattito artistico attuale, investendo sulla ‘precarietà’ del disegno, su ‘un frattempo’ che diventava esso stesso autonoma vita e capolavoro e non anticipo di qualcos’altro che verrà. L’hardware del recupero dei contenitori culturali, della sensibilità e l’attenzione accresciute sul fronte dell’impatto estetico di ogni opera, piccola o grande che sia non importa, si è snodato parallelamente al ‘software’ singolare immesso dalla fantasia e dalla competenza di Pulini, arricchite dalla sua umanità, disponibilità e gentilezza. A Massimo, che ora esce dall’amministrazione per alimentare il suo percorso professionale e di vita, non rivolgo solo un ringraziamento ma un abbraccio sincero, caloroso, infinito. Ha dato un enorme contributo per arricchire Rimini e continuerà a darlo perché le sue ‘creazioni’, Biennale del Disegno in testa, continuano a portare relazioni internazionali e potenziali collaborazioni con i migliori istituti culturali del mondo che valgono più di qualunque lascito o eredità".
Infine una sottolineatura personale. "Non voglio scivolare nella retorica, tanto più nello schema di un omaggio o un saluto. Mi è capitato spesso in questi anni di lavoro di azzardare accostamenti che non c’entrano nulla con la prassi amministrativa. Ad esempio quando, nei più disparati contesti dell’amministrazione, ho affermato il concetto che una città, le sue infrastrutture hanno bisogno di ‘plinti’ (gli elementi strutturali che sostengono, un ponte, un teatro, una fognatura) ma allo stesso tempo di ‘farfalle’. E cioè magia, sentimenti, bellezza colorata e apparentemente fragile che poi diventa roccia che non si scalfisce e forza vera. Chi può colpire una farfalla, la bellezza? Massimo ha portato questo sguardo, questa visione inconsueta e indispensabile delle cose di una città come Rimini”.

(Rimini) Questura a bando periferie, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si toglie qualche sassolino dalle scarpe. “‘Conto sul mio diario le notti e i giorni’. Una vecchia canzone di Gianni Morandi, significativamente- per Croatti e Morrone- intitolata ‘Chimera’”. Il verso poetico serve al sindaco per tornare sull’attualità riminese. “’Conto sul mio diario le notti e i giorni’. Conto i giorni. Quelli (30 per l’esattezza) che il Senatore Croatti ha dichiarato manchino alla firma della convenzione (un’altra…) per il ripristino dei fondi sul Bando Periferie. Quelli (corrispondenti, pensa evidentemente il protagonista, al giorno del mai) che il Sottosegretario Morrone vorrebbe usare come terreno di riporto per seppellire parola e firma dello Stato italiano riguardo la soluzione della vergogna della nuova Questura in via Ugo Bassi. Sono due modi diversi di interpretare il ruolo del parlamentare moderno. La prima maniera potremmo definirla ‘a sua insaputa’. Vota l’azzeramento dei soldi per Rimini, dichiara pubblicamente che ha fatto bene a farlo, che erano soldi sprecati ( si sa, gli hanno imposto di dirlo e lui lo ha fatto); poi ‘si convince’ di essersi sbagliato e brinda per la restituzione del maltolto. Restituiti i fondi, per ora siamo alle intenzioni, per le firme dei cittadini , la rivolta dei sindaci e dei parlamentari di opposizione. Poi vedremo come sarà la restituzione e se non si tramuterà anch’essa in un bel ‘pacco, contro pacco e contropaccotto’. Era avvenuto lo stesso con la nuova Statale 16: prima i 5 stelle organizzano convegni dove si dice che il nuovo progetto porterà con sé sciagure bibliche, aumento dei casi di tumore compresi, poi si esulta all’approvazione dei progetti. E si prova a dire “sono stato io”. Anche lì Croatti si era sbagliato. Come un navigatore Tom Tom, lui ‘ricalcola’ la sua posizione senza fare una piega. Sperando che nessuno si accorga di ‘ripensamenti’ e di bugie, dovuti al necessario casino montato dal Comune di Rimini e alle firme raccolte. In questo senso posso già preannunciare al Senatore che, tra un mese, se la soluzione prospettata dal Governo sarà l’ennesima fregatura per Rimini, monterò e monteremo proteste ancora più forti. Altroché toni troppo “duri”usati dal Sindaco, altroché applausi ( ma ci si rende conto che si deve solo restituire il dovuto?!). Qui c’è solo l’interesse della città, non un post di partito mandato in automatico, salvo poi rimangiarselo quando para male”.

Si passa poi alla seconda tipologia di parlamentare, “incarnata da Jacopo Morrone, l’onorevole contro il territorio riminese. Possiamo definirla: tanto peggio per loro, tanto meglio per noi (leghisti). Se ne frega bellamente di un contratto firmato da sindaci, prefettura e Ministero dell’Interno. Non risolve il problema prioritario che l’ha generato e cioè l’immobile spiaggiato in via Ugo Bassi, figlio del rapporto tra il suo Ministero e un privato. Scrolla le spalle quando gli si ricorda l’altra priorità e cioè il passaggio della Questura da categoria C a B. L’unica cosa che gli interessa è chiudere un affitto eterno con un privato per una sede provvisoria che dichiaratamente verrebbe fatto in sfregio alla soluzione della Cittadella della Sicurezza, infrastruttura che finalmente darebbe risposta alle esigenze logistiche di Polizia, Finanza, Stradale. Politicamente il messaggio è inequivocabile: Morrone vuole penalizzare Rimini e i riminesi. Anche su questo aspetto dico…non ci provi neanche. Insieme agli uffici comunali sto elaborando un libro bianco sulla nuova Questura che presenterò a breve, in cui dopo aver messo in fila tutte le inadempienze dello Stato, dei suoi ministri, dei suoi funzionari, nell’arco di 20 anni, focalizzerò l’attenzione su soluzioni e responsabilità. Un capitolo a parte del libro sarà dedicato al patto sulla sicurezza, firmato un anno fa, e di cui garante è formalmente la Prefettura di Rimini”.

 

 

(Rimini) Sabato 6 gennaio, nel pomeriggio della festa dell’Epifania, presso Le Befane Shopping Centre, si è tenuta l’attesissima estrazione dei biglietti vincenti della XIX edizione della Lotteria IOR “A Natale vinci per aiutare”. La Festa, presentata e condotta dal dj Gilberto Gattei, è stata animata dal primo pomeriggio dalla Befana dello IOR, che ha distribuito caramelle e raccontato fiabe ai numerosi bambini accorsi con le loro famiglie per l’occasione. A seguire lo scatenato spettacolo della scuola di ballo “Sirene Danzanti”.
L’estrazione dei numeri vincenti della Lotteria, resa possibile dalla collaborazione con importanti sponsor del territorio come Centro Commerciale Le Befane, Concessionaria Ren-Auto Piraccini, Società Gas Rimini, Banca Malatestiana e Bagno 26-TIKI, è avvenuta alle 18 alla presenza di un grande pubblico. Scopo dell’iniziativa di quest’anno è il sostegno della ricerca scientifica, in particolare degli studi riguardanti l’immunoterapia cellulare avanzata portati avanti presso l’IRST IRCCS di Meldola dal team del dott. Massimo Guidoboni. Come sempre il territorio si è dimostrato molto ricettivo e sensibile al tema della lotta contro il cancro: sono stati infatti circa 12.000 i biglietti venduti, per un incasso che supera i 38.000 euro. I numeri vincenti, consultabili sul sito dell’Istituto Oncologico Romagnolo all’indirizzo http://www.ior-romagna.it/news/articolo/38.html

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