(Rimini) “E’ zona periferica, quindi al sindaco Andrea Gnassi non interessa. E se il degrado aumenta per l’arrivo di 27 roulotte di nomadi a occupare interamente il parcheggio nei pressi di via Tolemaide, nella zona di Rimini nord, l’amministrazione fa orecchie da mercante”. Lo afferma Elena Raffaelli deputato della Lega in una nota.
“Si sono sollevate proteste. Sembra anche che siano intervenuti gli agenti della Polizia municipale, con un nulla di fatto. Eppure il centinaio di persone accampate in quell’area di norme e regole ne hanno sicuramente disattese, vedi per esempio i fuochi accesi e gli idranti usati per prelevare acqua. Norme che tutti gli altri cittadini devono rispettare per non incorrere in sanzioni severe. Per sopperire all’immobilismo del sindaco, ho interessato Questura e Prefettura per risolvere il problema. E’ evidente comunque che al centro dell’interesse di Gnassi e della sua Giunta ci sono le passerelle, le ‘notti rosa’, la ‘Molo Street’, tutto ciò che è ludico e vetrina, certamente non la risoluzione dei problemi più scottanti e difficili, con cui si misurano quotidianamente i riminesi”.
“Il tema nomadi sembra assente dall’agenda di molti sindaci Pd - rincara la dose l’on. Jacopo Morrone, segretario Lega Romagna, - meglio chiudere gli occhi che affrontarlo, questo è evidente. Il problema è quello dell’integrazione: o queste persone accettano di integrarsi, di lavorare, di mandare i bambini a scuola, di condividere le abitudini di vita degli altri cittadini rispettando una civile convivenza, oppure no e, in questo caso, le istituzioni non possono permettere che ci siano persone nel paese a cui è consentito vivere impunemente al di fuori della legge”.

(Rimini) Tutti e tredici i consiglieri di opposizione hanno firmato la mozione di sfiducia per il presidente del consiglio comunale di Rimini, Sara Donati. Promotore dell’iniziativa è stato Marzio Pecci capogruppo della Lega, che annuncia: “La mozione dovrà essere discussa al più presto e la data, salvo sorprese, sarà quella del 25 luglio 2019”.

I fatti contestati a Sara Donati risalgono 13 giugno 2019, in occasione della votazione sul nuovo statuto della società Lepida, società della Regione alla quale partecipano con quote minimali anche Comuni, Province, Asl e Asp dell'Emilia Romagna che si occupa dei servizi telematici. Una volta compreso che Patto civico avrebbe votato no alla delibera, tutti i consiglieri del Pd si erano già dileguati, ma il numero legare reggeva ancora per una unità. Donati si è quindi fatta sostituire ed è uscita dall’aula, facendo venire a mancare definitivamente il numero legale. “Purtroppo il Presidente, da tempo, svolge il proprio ruolo solo a favore della maggioranza violando le norme regolamentari del Consiglio comunale. Questo comportamento non più essere accettato dalla minoranza”, commenta Pecci.

Pertanto “l'opposizione, che aveva votato la nomina della Presidente Donati confidando nella correttezza dello svolgimento della funzione, non sentendosi più tutelata propone, alla maggioranza, la mozione di sfiducia e quindi la revoca dell'incarico. Alla maggioranza, da subito, diciamo chiaro che qualora la maggioranza rifiutasse di proporre un nuovo nominativo di garanzia dei diritti dei consiglieri, confermando la fiducia alla attuale Presidente, si creerebbe, all'interno del Consiglio comunale, una frattura insanabile, tra maggioranza ed opposizione, che causerebbe gravi danni ai cittadini e le responsabilità ricadrebbero tutte sulla maggioranza”.

 

Venerdì, 12 Luglio 2019 14:06

11 luglio

Jova, un esercito per ripulire | Bolognese, asta deserta | Rivolta a San Giuliano

E’ stata posta la prima pietra della Città Romagna, il progetto proposto da Confindustria Romagna un anno fa a San Patrignano: nei giorni scorsi insieme a Confindustria Forlì-Cesena, Confcooperative Ravenna e Rimini, Legacoop Romagna, Cisl Romagna, Confagricoltura e Associazione Albergatori di Rimini è stata messa a punto una lettera d’intenti che delinea un percorso per arrivare alla Città Romagna e che auspica un suo chiaro aspetto istituzionale futuro.
“In questo anno abbiamo lavorato duramente a questa visione, attraverso decine di incontri con soggetti pubblici e privati – ha spiegato il presidente Paolo Maggioli dal palco del Palace Hotel di Milano Marittima - abbiamo naturalmente cominciato dai nostri colleghi di Forlì-Cesena, perché un’idea del genere non sarebbe stata credibile se non fosse stata patrimonio comune delle due territoriali di Confindustria. Con loro abbiamo poi intrapreso un lungo cammino di spiegazione e condivisione con un numero molto ampio di soggetti, istituzionali e di rappresentanza, ai quali abbiamo descritto la nostra idea e soprattutto abbiamo sottolineato in ogni modo che questo non era il progetto di Confindustria, ma una visione che Confindustria offriva al territorio, con l’obiettivo che si sviluppasse un’alleanza tra un gruppo di soggetti che lavorassero tutti nella stessa direzione, garantendo così le condizioni minime affinché la Romagna possa pesare nella competizione globale per quello che vale. L’obiettivo è quello di entrare da protagonisti nel novero delle zone più avanzate d’Europa”.
Maggioli ha quindi rilanciato, rinnovando l’invito ad aderire al progetto agli attori economici e sociali del territorio: “Siamo sicuri che le istituzioni e le amministrazioni faranno la loro parte, partecipando a questo progetto con lungimiranza e generosità. Così come siamo certi che altre associazioni chiederanno far parte di questo progetto: una Città Romagna che al suo interno conta tante associazioni, diventa un polo di rappresentanza, di capacità imprenditoriali, professionali, sociali e culturali che non può essere ignorato, né nei nostri piccoli villaggi, ma neppure a Roma”.

Dopo i saluti dei sindaci di Ravenna, Cervia e Rimini, sono intervenuti Lucio Caracciolo, direttore della rivista geopolitica Limes, e il viceministro allo sviluppo economico, Dario Galli.
Ha concluso i lavori il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che, nel complimentarsi con Maggioli per il progetto di Città Romagna, ha messo in evidenza come l’iniziativa sia particolarmente vicina alla sensibilità culturale dell’associazione imprenditoriale ponendo in primo piano la crescita della società. Una società che deve accettare il confronto e le contaminazioni per diventare più aperta e inclusiva, capace di generare grandi disegni e indicare obiettivi importanti a se stessa e alla politica. Un modello di pensiero e di comportamento che può dare nuovo vigore ai nostri territori, nuovi stimoli alle nostre imprese, nuove prospettive ai nostri lavoratori e alle nostre lavoratrici. Il tutto per favorire il successo del Paese che amiamo e che vorremmo vedere sempre più centrale, connesso e competitivo.
L’assemblea ha chiuso il quinto Festival dell’industria e dei valori di impresa, manifestazione che in tre settimane ha coinvolto le aziende associate aziende del territorio in open day e iniziative, aprendo le porte a cittadini, istituzioni e autorità per far toccare con mano il valore sociale del fare impresa.

(Rimini) Il rapporto tra territorio e Università si arricchisce di un nuovo strumento di collaborazione. Si tratta di una convenzione quadro attraverso cui coordinare in maniera sinergica il Comune di Rimini e il Campus di Rimini dell’Università di Bologna, con lo specifico dei corsi di laurea – triennale e magistrale - inerente gli educatori sociali. Comune di Rimini ed Università di Bologna si impegneranno, con la firma della convenzione, a coordinare le rispettive attività svolte nei settori di comune interesse, con particolare riferimento ai servizi e ai relativi progetti dell’ambito educazione e formazione per la fascia 0-18 anni, nell’arco del prossimo triennio (2019-2022).
L’intesa è indirizzata all’individuazione e sviluppo di progetti di ricerca in campo psicosociale e socio-educativo negli ambiti scientifici pedagogico, psicologico, sociologico e antropologico - anche in prospettiva interdisciplinare valorizzando le esperienze del territorio riminese e secondo un orientamento di sviluppo di comunità. Si crea così la possibilità di sviluppare accordi specifici volti a sostenere il finanziamento di borse di dottorato, assegni di ricerca, o contratti di ricerca a tempo determinato con particolare, ma non esclusivo, riferimento ai settori socio-educativi e socio-culturali e agli ambiti scientifici pedagogico, psicologico e socio-antropologico dell’educazione.

L’accordo evidenzia la disponibilità ad accogliere tirocinanti e laureandi del CdS in Educatore sociale e culturale e della LM in Progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale del Campus di Rimini, così come la partecipazione del comune al “Gruppo permanente di dialogo Università-territorio”, costituitosi presso la sede del Campus di Rimini dei CdL (Educatore sociale e culturale e LM Progettazione e gestione dell’intervento educativo nel disagio sociale) afferenti al Dipartimento di Scienze dell’Educazione composto da ricercatori e docenti dell’Università di Bologna, dirigenti, specialisti, operatori del Comune e altri interlocutori del territorio.
Si prevede lo sviluppo di azioni progettuali in ambito educativo, di inclusione sociale e di integrazione culturale rivolte in particolare agli spazi culturali, aggregativi e museali della città di Rimini anche coinvolgendo la rete di associazioni e del terzo settore che già vi hanno condotto esperienze rilevanti e lo sviluppo di un’attenzione e di un impegno a favore dell’interazione tra azioni pedagogiche e problematiche sociali (promozione del benessere scolastico, inclusione dei disabili, integrazione sociale e culturale, educazione alla cittadinanza, educazione ambientale, attenzione alle nuove tecnologie in ambito educativo ecc.).

“Una collaborazione – spiega la Vicesindaco Gloria Lisi – nata dall’interesse reciproco nello sviluppare alcuni ambiti culturali riminesi, come ad esempio il Museo degli sguardi di Covignano, di grande interesse per i ricercatori dell’Università di Bologna, come Giovanna Guerzoni. Da lì è nato un percorso che, tramite la convenzione, permetterà tramite la triangolazione di Comune, Università, Associazionismo e volontariato locale, di valorizzare il patrimonio culturale riminese e di formare educatori e laureati con una conoscenza mirata e specifica".

Giovedì, 11 Luglio 2019 17:55

Rimini shopping night: a tema ‘Ulisse’

(Rimini) Una shopping night in festa, tutta dedicata al tema del viaggio. E’ quella andata in scena ieri sera in un centro storico affollato, anteprima d‘eccezione dell’Ulisse Fest organizzato da Lonely Planet, in programma a Rimini dal 10 al 12 luglio. In occasione del terzo appuntamento del mercoledì sera che unisce apertura serale dei negozi, intrattenimento e cultura, un centro storico affollato di gente per gli acquisti, si è presentato con decine di esercizi che hanno proposto vetrine a tema dedicate ai viaggi e ai paesi esotici tutti da scoprire, per accogliere migliaia di viandanti in un clima unico.
E non si è fermata alle vetrine a tema la sinergia tra città di Rimini, Rimini Shopping Night e UlisseFest. Nel corso della serata di mercoledì in piazza Tre Martiri è stato allestito uno speciale set fotografico dedicato al viaggio, tra tende da campeggio e cielo stellato, richiamando il manifesto scelto per questa edizione dell’Ulisse Fest. Il pubblico di Rimini Shopping Night ha così potuto farsi fotografare in modo inedito e tornare a casa con un souvenir fotografico di un viaggio ideale nel mondo, insieme a UlisseFest e alla Shopping Night.
“Rimini Shopping Night è un evento della città e per la città, per noi è importante non solo fare sistema tra attività vicine ma anche far dialogare il centro con gli eventi dell'estate riminese, e viceversa- spiega Katia Damiani dell’associazione Centopercentro che organizza Rimini Shopping Night-. Dopo le vetrine rosa dedicate alla Notte Rosa dello scorso mercoledì, ieri sera è stato un piacere portare l'attenzione su Ulisse Fest che è un evento importante per il centro storico e soprattutto per i contenuti che porta in una città che è davvero in viaggio e in movimento”.

(Rimini) In una interrogazione il consigliere Mario Erbetta chiede che il Comune non conceda, come invece ha fatto fin dalla prima edizione del 2016, il patrocinio non oneroso al Rimini Summer Pride 2019, la manifestazione per i diritti delle persone Lgbt che si svolgerà il 27 luglio sul lungomare.
“Se ovviamente ogni Amministrazione ha autonomia nella concessione del patrocinio, le motivazioni addotte da Mario Erbetta sfiorano il patetico. Il Summer Pride è una manifestazione pacifica, accogliente e generosa, da sempre schierata (con la nostra Costituzione) contro ogni forma di discriminazione e di razzismo e che per questo ha sempre una partecipazione dell'ordine delle decine di migliaia di persone anche provenienti da tutta Europa che stazionano a Rimini anche per giorni. Ogni partecipante esercita in proprio una delle libertà fondamentali della democrazia: la libertà di espressione”, è il commento del presidente dell’Arcigay di Rimini, Marco Tonti.
“Riguardo alla (presunta) partecipazione solo di esponenti della sinistra dovrebbe aggiornarsi perché in moltissimi pride in tutto il mondo partecipano anche esponenti conservatori di primissimo piano, e questo fa capire che il problema non sono i pride ma la destra italiana che è la più bigotta e bacchettona del mondo”, sottolinea. “I diritti di cittadinanza sono anche quelli che permettono di vivere una vita serena, in un contesto sociale in cui poter esprimere liberamente i propri affetti e la propria personalità senza rischiare di essere aggrediti o discriminati o licenziati”.

(Rimini) È giunto per la prima volta a San Patrignano, il tour letterario degli scrittori del Premio Campiello, il concorso di narrativa italiana contemporanea organizzato dalla Fondazione Il Campiello - Confindustria Veneto. I cinque finalisti della 57^ edizione sono stati ospitati della Comunità, all’interno dell’iniziativa “Il Campiello per San Patrignano” che per l’occasione ha avuto l’onore di avere come ospite il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
I giovani della Comunità hanno così potuto conoscere gli autori e le loro opere, selezionate lo scorso 31 maggio a Padova: Giulio Cavalli, “Carnaio” (Fandango), Paolo Colagrande, “La vita dispari” (Einaudi), Laura Pariani, “Il gioco di Santa Oca” (La nave di Teseo), Francesco Pecoraro, “Lo stradone” (Ponte alle Grazie) e Andrea Tarabbia, “Madrigale senza suono” (Bollati Boringhieri).

Ospite d’eccezione dell’incontro è stata il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Ritengo che la cultura, oggi, quello che il Premio Campiello costituisce sia il valore aggiunto del nostro Paese. Per noi la cultura è il petrolio, noi non abbiamo materie prime ma un’inestimabile patrimonio artistico culturale, abbiamo delle eccellenze. Tantissime. L’Italia credo che vanti nel mondo eccellenze in tutte le articolazioni del sapere e qui abbiamo un esempio plastico di questa realtà. Ritengo un grande privilegio poter visitare questa struttura perché io considero questa l’Italia migliore. Si parla tante volte, sui giornali, di problemi e disagi. Qui si applica veramente il principio di sussidiarietà. Queste realtà ci fanno vedere il bello del nostro Paese. E’ un bell’esempio di come si può guardare in maniera diversa alle difficoltà della vita e programmare con fiducia il nostro futuro”.
All’evento erano presenti anche: Letizia Moratti (Presidente E4 IMPACT e Co-Fondatrice della Fondazione San Patrignano), Piero Prenna (Presidente della Comunità San Patrignano), Matteo Zoppas (Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto), Piero Luxardo (Presidente del Comitato di Gestione del Premio Campiello) e Carlo Nordio (Presidente della Giuria dei Letterati del Premio Campiello). “Il Campiello per San Patrignano”, nasce dalla volontà della Fondazione Il Campiello e della Fondazione San Patrignano di creare un progetto condiviso che coinvolga attivamente i ragazzi ospiti della Comunità. A loro è stato infatti proposto di presentare un racconto a tema libero che verrà valutato dalla Giuria del Campiello Giovani. Il riconoscimento speciale verrà consegnato in occasione della cerimonia finale al Gran Teatro La Fenice di Venezia.

Quella tra la Fondazione Il Campiello e la Fondazione San Patrignano vuole essere una collaborazione volta a promuovere un nuovo dialogo tra la comunità di recupero e il concorso di narrativa italiana contemporanea promosso da Confindustria Veneto. San Patrignano è un'eccellenza italiana che ogni anno restituisce la vita a centinaia di ragazzi, attraverso percorsi educativi e riabilitativi, che prevedono anche iniziative artistiche e culturali. L'obiettivo è quello di far sì che anche la scrittura (e la letteratura più in generale) possa essere terapeutica.
È in questo conteso che si inserisce l’incontro con i finalisti del 2019, una tappa che punta a diventare un appuntamento abituale anche delle prossime edizioni.
Il tour estivo dei finalisti prevede undici tappe da nord a sud dell’Italia. Dopo Venezia, Firenze, le due tappe siciliane (Catania e Palermo), quella Modenese e quella a San Patrignano, venerdì 12 gli autori saranno a Matera - Capitale Europea della Cultura 2019 - alle 18.30 a Casa Cava; giovedì 25 luglio a Cornuda (TV), alle 21.00 presso la Tipoteca Italiana Fondazione; venerdì 26 luglio a Jesolo Lido (VE) alle 21.00 in Piazza Milano; sabato 27 luglio al Lido di Venezia, alle 18 al Grande Albergo Ausonia & Hungaria ed infine sabato 3 agosto a Cortina (BL) alle 17.30 al Cinema Eden all’interno della manifestazione Una Montagna di Libri.

(Rimini) “Il Comune di Rimini ha intenzione di concedere il Patrocinio al Summer Pride 2019? Il Comune quest'anno stanzierà dei contributi economici per la manifestazione e di che entità”. Il consigliere comunale Mario Erbetta interroga in relazione al Summer Pride che si terrà a Rimini il 27 luglio 2019 e “alle problematiche avvenute nella scorsa edizione dovute a cartelli dileggianti il Ministro degli Interni Matteo Salvini e offensivi come “Porti aperti come i nostri culi” sono a chiedere al Sindaco se ha intenzione di Patrocinare l'evento oppure di non concedere il patrocinio come hanno fatto di recente i coraggiosi Sindaci di Pisa e Monza a delle manifestazioni simili”, spiega Erbetta.
“La motivazione, a mio parere più che condivisibile, espressa dai Sindaci in questione e che pur ricorrendo in questi giorni i cinquanta dai moti di Stonewall del 27 giugno 1969 (quando la comunità LGBT di New York scese in piazza scontrandosi con la polizia della Grande Mela e diede vita al movimento omosessuale in tutto il mondo), queste manifestazioni hanno perso il carattere di rivendicazione dei diritti propri del movimento omosessuale, ormai quasi nella totalità pienamente riconosciuti, per sfociare in strumentalizzate manifestazioni politiche vere e proprie, un calderone in cui uteri in affitto e porti aperti all'immigrazione si mischiano al dileggio delle Istituzioni e della Religione Cattolica con atti e cori spesso – purtroppo- sconfinanti nella blasfemia”, sottolinea Erbetta.

“Manifestazioni in cui in prima fila sfilano esclusivamente rappresentanti locali e nazionali del PD, di Potere al popolo di Sel e delle altre forze politiche di sinistra. Questo è accaduto a Milano, a Monza come a Pisa, dove ad aprire i cortei non c'erano carri che rivendicavano diritti civili ma l'esaltazione della capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete nuova icona piratesca di sinistra, colei che pur di far sbarcare degli immigrati in Sicilia non ha esitato a speronare la motovedetta della Guardia di Finanza che le intimava di fermarsi”, ricorda il consigliere comunale.
“Credo che un'istituzione come il Comune di Rimini per correttezza istituzionale dovendo mantenere un ruolo super partes non possa legittimare con il suo Patrocinio alcuna manifestazione politica in particolare quelle che dileggiano Ministri, la religione Cattolica (casualmente unica religione a essere presa in giro) ed esaltano la violazione dei più elementari doveri civili”, fa notare Erbetta. “Non esistono diritti più diritti degli altri, come queste manifestazioni ci vogliono imporre, che siano diritti all'utero in affitto, alla disobbedienza civile che porta fino allo speronamento di navi da guerra o all'immigrazione incontrollata. Un'Istituzione seria deve si autorizzare la manifestazione ma non concedere un patrocinio che la porterebbe a essere complice di situazioni sovversive e al di fuori della legalità".

 

(Rimini) “La città di Rimini ha bisogno di una Facoltà di Medicina e Chirurgia alla pari di tante Province anche più piccole che la ospitano da anni”. E’ la considerazione da cui parte il consigliere di Forza Italia Nicola Marcello, che sul tema interroga il sindaco di Rimini Andrea Gnassi.
“Uscendo da una logica di “ campanile” sarebbe corretto concorrere alla realizzare un'unica Facoltà’ di Medicina e Chirurgia della Romagna con annesso Policlinico. Coinvolgere in un tavolo unico i vertici dell’ Ausl Romagna con i vari Comuni nella fase di studio, progettazione e realizzazione. Coinvolgere in un “planning unico e condiviso” tutti i Parlamentari della Romagna in merito al binomio Facoltà di Medicina e Chirurgia-Policlinico della Romagna”, sottolinea Marcello.

Del tema si parla da qualche anno. La questione è talvolta però ridotta a “derby Forli-Ravenna”. “Sia il sindaco di Ravenna che il neo-eletto, amico, Zattini di Forlì, hanno messo sul piatto del MIUR Bolognese e del Rettore dell’ Alma Mater Francesco Ubertini, le loro capacità logistiche, didattiche ed economiche”, spiega Marcello. “Il primo soprattutto in Concorso con la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ed Ausl Romagna ha presentato un progetto con adeguata palazzina nell’area dell’ Ospedale Santa Maria delle Croci di viale Randi . Con la realizzazione di un edificio di tre piani e con una riorganizzazione degli spazi ospedalieri il polo didattico e laboratoristico per la Facoltà di Medicina potrebbe già essere operativo nell’anno accademico 2020-2021”.
Al progetto di Ravenna “il Sindaco di Forlì contrappone addirittura un “Campus già pronto”. Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì Roberto Pinza , alla pari dell’omologo di Ravenna, pare essere uno dei principali fautori in termini di idee e di risorse dell’opera della Facoltà di Medicina. Oltre al Campus già pronto i “ Forlivesi” vantano pure una serie di professionisti del Pierantoni già docenti presso alcuni dipartimenti dell’Unibo e la sua presenza all’interno dell’Irst. Insomma rimarcano un vantaggio logistico e didattico”.
All’interno di questo scenario “a Rimini, purtroppo, imperversa solo il dibattito sulla Molo Street Parade. Un quadro a mio avviso desolante”, commenta Marcello.

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