(Rimini) La polemica emersa durante i giorni del divieto alla balneazione nel riminese arriva in Assemblea legislativa. Il consigliere leghista Massimiliano Pompignoli ha infatti richiesto una convocazione straordinaria in sede congiunta della seconda e della quarta commissione (Politiche economiche e Politiche per la salute) per esaminare la vicenda che ha causato non pochi danni di immagine, anche all’estero, della nostra riviera, con le conseguenti ricadute economiche negative. Pompignoli, che ha sollecitato la presenza in commissione di tutti gli attori coinvolti nella vicenda, dalle associazioni di categoria ai vertici delle cooperative bagnini, dall’associazione albergatori agli amministratori locali, ha puntato il dito sui problemi insorti dall’applicazione del divieto di balneazione e dalle procedure da adottare per la revoca dei divieti e la rilevazione dei campionamenti. “Vogliamo anche capire – sottolinea il consigliere – quali siano i contenuti della richiesta che il presidente Stefano Bonaccini ha dichiarato alla stampa di aver inoltrato al ministero della Salute per rivedere il protocollo relativo alle procedure che determinano controllo, emissione e revoca delle ordinanze, per accelerare i tempi della via libera alla balneazione”.
“Ringrazio il consigliere Pompignoli per l’attenzione, confidando che le commissioni assembleari si riuniscano al più presto e che dalla discussione emergano elementi chiarificatori”. Questo il commento della parlamentare Elena Raffaelli (Lega).
“E’ necessario, in particolare, che sia reso noto il tenore della richiesta inviata al ministero, citata più volte da esponenti della Giunta regionale senza tuttavia elencarne i contenuti, sui quali, come minimo, si sarebbe dovuto aprire un confronto anche con tutti i primi cittadini della riviera perché direttamente coinvolti. Così, purtroppo, non è stato”

Venerdì, 09 Agosto 2019 15:44

Economia, in crescita le imprese straniere

(Rimini) Al 30 giugno 2019 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 7.787 imprese straniere attive, che costituiscono l'11,0% del totale delle imprese attive (12,2% in Emilia-Romagna e 10,6% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2018 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 2,6%, superiore all'incremento sia regionale (+1,7%), sia nazionale (+1,8%). Buona anche la crescita nel medio periodo: +12,0% rispetto al 30 giugno 2014.
I principali settori economici risultano, nell'ordine: Costruzioni (33,4% delle imprese straniere), Commercio (30,8%), Alloggio e ristorazione (9,2%), Industria Manifatturiera (7,7%), Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (4,5%), Trasporti (3,5%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,3%). In termini di variazione annua si registra un aumento di tutti i suddetti settori: +2,6% per le Costruzioni, +1,0% per il Commercio, +2,7% per l'Alloggio e ristorazione, +3,1% per il Manifatturiero, +10,7% per le Altre attività di servizi, +5,4% per i Trasporti e +0,8% per Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese.
Le imprese straniere con la maggior incidenza percentuale sul totale delle imprese attive appartengono ai settori Costruzioni (25,0%), Commercio (14,2%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (12,6%), Trasporti (11,8%) e Altre attività di servizi (10,7%).
Riguardo alla natura giuridica la maggior parte delle imprese straniere sono individuali (81,4% del totale), seguono, con molto distacco, le società di capitale (10,7%) e le società di persone (7,2%). Nel confronto con l'anno precedente crescono tutte e tre le forme giuridiche, in particolar modo le società di capitale (+10,9%).

"L'incremento delle imprese straniere è un fenomeno significativo anche dal punto di vista sociale – conferma Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna – perché non solo indica la capacità di attrazione del Territorio, ma anche il livello di integrazione sociale. Va poi tenuto nella debita considerazione l'impatto economico in termini di produzione di beni e servizi, senza prescindere, comunque, dal rispetto di tutte le regole del nostro Paese e dei nostri Territori. Un'ulteriore riflessione merita certamente il tasso di crescita che in Romagna supera di quasi un punto i livelli regionale e nazionale: un fenomeno che non mancheremo di tenere sotto osservazione".

Al 30 giugno 2019 in provincia di Rimini si contano 4.263 imprese straniere attive che costituiscono il 12,4% del totale delle imprese attive provinciali (12,2% in Emilia-Romagna e 10,6% in Italia).
Nel confronto con il 30 giugno 2018 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 2,1%, superiore all'incremento sia regionale (+1,7%) che nazionale (+1,8%).
Buona anche la crescita nel medio periodo: +12,0% rispetto al 30/06/14.

I principali settori economici risultano, nell'ordine: Commercio (34,4% delle imprese straniere), Costruzioni (30,4%), Alloggio e ristorazione (10,5%), Industria Manifatturiera (5,2%), Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone) (4,2%) e Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (3,9%).
In tutti questi settori si registrano crescite annue, con la sola eccezione del settore Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (-0,6%).
Il settore con la crescita annua più alta registrata è quello relativo a Altre attività di servizi con +11,3%, a cui seguono: Alloggio e ristorazione +3,5%, Costruzioni +1,7%, Commercio +1,0%, Manifatturiero +0,5%.

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese straniere sul totale delle imprese attive sono, nell'ordine: Costruzioni (26,7%), Commercio (16,8%), Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (15,1%) e Trasporti (13,6%).
Riguardo alla natura giuridica prevalgono nettamente le imprese straniere individuali (78,7% del totale), seguite dalle società di capitale (12,6%) e società di persone (7,9%). Nel confronto con l'anno precedente crescono sia le imprese individuali (+1,0%), sia le società di persone (+0,6%) che, soprattutto, le società di capitale (+10,7%).

In un contesto di analisi territoriale, si evidenzia come più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (55,4%), classificato come "Grande centro urbano"; buona anche la presenza nei comuni di Riccione (9,7%), Bellaria Igea Marina (6,6%), Santarcangelo di Romagna (3,9%) e Coriano (1,6%), ossia nei cosiddetti "Comuni di cintura" (totale 21,8%), e di Cattolica (5,2%), Misano Adriatico (3,7%) e San Giovanni in Marignano (1,8%) ("area del Basso Conca", totale 10,7%). Ad essi vanno aggiunti i comuni di Morciano (2,0%), San Clemente (1,4%) e Montescudo-Monte Colombo (1,3%) (Valconca), Verucchio (1,9%) e Novafeltria (1,3%) (Valmarecchia).
In merito, infine, alle nazionalità, Albania (634 imprese), Bangladesh (354), Romania (353), Cina (317) e Marocco (156) rappresentano i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri; in termini di incidenza percentuale, i suddetti Paesi raggiungono il 54,1% del totale straniero.

(Rimini) Al 30 giugno scorso le imprese attive femminili erano 84.861, pari al 21,2 per cento del totale delle imprese regionali, con una lieve flessione (-215 unità, pari a un -0,3 per cento) rispetto alla stessa data del 2018. Va peggio per le imprese non femminili che accusano ancora una flessione più ampia (-0,9 per cento, -2.963 unità). È quanto risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.
Da tempo la demografia delle imprese mostra un andamento migliore a livello nazionale. In particolare le imprese femminili sono aumentate in otto delle regioni italiane e in Italia sono rimaste sostanzialmente invariate. L'incremento è stato più rapido nel Lazio (+1,0 per cento). L'Emilia-Romagna è risultata decima per "variazione". Nelle regioni con le quali l'Emilia-Romagna più spesso si confronta, le imprese femminili risultano in aumento dello 0,5 per cento in Lombardia e dello 0,3 per cento in Veneto, mentre si riducono in Toscana (-0,4 per cento) e in Piemonte (-0,7 per cento).

I settori di attività economica. La lieve flessione della consistenza delle imprese femminili deriva dalla composizione di tendenze ampiamente divergenti. Da un lato, quella positiva dell'insieme degli altri servizi (+706 unità, +1,8 per cento) costituita soprattutto dai servizi alla persona, attività immobiliari, supporto per le funzioni d'ufficio e alle imprese, attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale, escluso il commercio. Dall'altro, infatti, quella negativa derivante dalla riduzione della base imprenditoriale nel commercio (-486 unità, -2,2 per cento), determinata dal solo dettaglio, e nell'agricoltura (-359 unità, -2,9 per cento), mentre la consistenza delle imprese flette in misura più contenuta nell'industria (-0,9 per cento) e resta sostanzialmente invariata nelle costruzioni.
La forma giuridica. Anche tra le imprese femminili le società di capitale continuano a aumentare rapidamente (+531 unità, pari a un +3.6 per cento), anche per effetto dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata (+366 unità +18,2 per cento), che contribuisce alla sensibile riduzione delle società di persone (-308 unità, -2,4 per cento), alla quale si è affiancata una più lenta, ma più ampia flessione delle ditte individuali (-420 unità, -0,7 per cento). Le cooperative e i consorzi fanno registrare anch'esse una sensibile contrazione (-1,3 per cento).

Venerdì, 09 Agosto 2019 15:33

Scalatore milanese, dedica vetta a Riccione

(Rimini) Avvocato milanese, velista, affezionato turista della città di Riccione, Mattia Conte, ama le sfide in alta quota, avventure che lo portano ad esplorare vette maestose. L'ultima in ordine di tempo è la conquista della vetta Gasherbrum II in Pakistan, (noto anche come K4, alto 8.035 metri), la tredicesima montagna più alta della Terra.
Conte ha scelto di dedicare il suo secondo personale Ottomila alla città di Riccione nella quale ogni estate trascorre le sue vacanze con la famiglia. L'accoglienza dei riccionesi, i servizi e la passione per la città sono i motivi che ogni estate lo spingono a tornare.

Della sua avventura in Pakistan, dove ha sventolato all'arrivo una bandiera con la scritta Riccione, ne parla con grande soddisfazione. Partito a fine giugno e tornato nei primi giorni di agosto, dopo oltre 50 giorni con il compagno di spedizione, lo scalatore catalano Sergi Mingote, Conte è arrivato in cima al Gasherbrum II di notte, senza ossigeno, con temperatura - 30 °C e vento battente.
Dal campo base, alla confluenza del ghiacciaio meridionale del Gasherbrum con il ghiacciaio degli Abruzzi, il dislivello totale fino alla vetta (8035 m) è di circa 2700 metri, Conte è salito durante l'ultima finestra di tempo utile prima dell'arrivo dei monsoni.

"Scalare e arrivare in vetta – afferma lo scalatore – ha qualcosa di mistico. Non è solo sport, c'è molto di più. Non sei tu che scali la montagna, è lei che decide di accoglierti. Ho impiegato 14 ore per arrivare alla vetta, ore in cui la concentrazione è altissima e dove occorre considerare tanti elementi: quali strade scegliere e come salire, verificare lo stato della neve, non trascurare nulla".
Mattia Conte si autodefinisce un cittadino prestato all'alta quota, dove la gratificazione personale si incontra con imprese estreme per scalare montagne impervie.

 

(Rimini) Cinque agenti in borghese della polizia municipale di Rimini sono stati impegnati in un doppio intervento al parco Murri, a Bellariva, spesso oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini e degli operatori della zona. Nella serata di mercoledì gli agenti hanno individuato uno spacciatore, che è riuscito a far perdere le sue tracce prima di essere fermato. Gli agenti sono però riusciti ad identificarlo: si tratta di un 47enne originario di un paese extraeuropeo, denunciato all'Autorità giudiziaria, sul quale già pendeva un divieto di dimora in Emilia Romagna. Con la violazione della misura cautelare è stata disposta dalla Procura l'ordinanza per la custodia in carcere. La sera seguente gli agenti sono tornati al Parco per un ulteriore servizio; nel corso del controllo il personale, sempre in borghese, ha rinvenuto circa 10 grammi di marijuana. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni, in concomitanza con le festività ferragostane e con il notevole afflusso di turisti previsti in città.

Venerdì, 09 Agosto 2019 08:54

9 agosto

Ombrelloni di troppo | Beach arena denunciata | Sondaggio per Maria Ceccarini

(Rimini) In seguito a quanto verificatosi ieri (presso la piscina “Acquadiccia”, dopo aver seguito l’evoluzione della vicenda in contatto costante con Ausl Romagna e Carabinieri di Santarcangelo, oltre ai titolari dei centri estivi coinvolti, l’Amministrazione comunale ritiene opportuno fornire un aggiornamento generale sull’accaduto e “chiarire alcune imprecisioni emerse nelle ore successive all’evento”. A soccorso dei 25 intossicati, spiega l’amministrazione, “sono intervenute 6 autoambulanze e 2 auto medicalizzate per assistere alcuni utenti che si erano sentiti male in seguito a un’intossicazione da cloro, presumibilmente dovuta a un malfunzionamento dell’impianto di pompaggio (circostanza in corso di accertamento da parte della Procura della Repubblica per mezzo dell’Ufficio Igiene dell’Ausl)”.

Le 25 persone coinvolte (17 bambini e 8 adulti) sono state assistite negli ospedali “Franchini” di Santarcangelo, “Infermi” di Rimini e “Bufalini” di Cesena: “tutte sono state dimesse in giornata, ad eccezione di un adulto visitato a Rimini e ricoverato per la notte all’“Infermi”, dove resta precauzionalmente in osservazione seppur in condizioni di salute che non destano preoccupazione”. L’attività della piscina “Acquadiccia” “resta per il momento sospesa, in attesa dei necessari controlli da parte degli organi competenti”.

Infine l’invito “agli esponenti politici locali che hanno pensato bene di creare allarmismo, strumentalizzando in modo maldestro la comprensibile emotività generata da una vicenda del genere, a documentarsi prima di diffondere informazioni non corrette, oltre ad attendere comunicazioni certe e verificate da parte delle autorità competenti invece di produrre accuse non soltanto infondate, ma anche dannose per la serenità della popolazione di Santarcangelo”. In situazioni del genere infatti, “oltre alla prontezza è fondamentale muoversi con la necessaria competenza per far sì che l’attenzione verso la salute delle persone – in particolare quando sono coinvolti minori o altre persone fragili – si traduca in un intervento efficace. Oltre a essere del tutto secondarie rispetto alla tutela della salute pubblica, le questioni relative alla proprietà delle strutture e l’attribuzione sommaria di responsabilità attraverso i social vanno in direzione esattamente contraria”.

Giovedì, 08 Agosto 2019 21:31

Balneazione, la Regione: Basta polemiche

(Rimini) “Dunque, vediamo se ho capito bene. La Lega cita la Regione, riportando ciò che abbiamo detto di aver fatto in occasione delle verifiche sulla qualità del mare in Riviera nei giorni scorsi. In effetti, abbiamo dato ‘informazioni documentate e tempestive’ sulla vicenda. Ma, osservano due deputati della Lega che riprendono oggi il tema, i giornali hanno pubblicato ‘notizie allarmistiche’. Quindi, concludono, se i giornali hanno fatto questo, vuol dire che la Regione ha sbagliato. Non so, a me pare che ci sia un tantino di debolezza in questo ragionamento. Vorrà dire che la prossima volta, anziché fare ordinanze e atti amministrativi, come vuole la legge, ci limiteremo ad informare i giornali. Ma stiamo scherzando? Qui c’è qualcuno che gioca con le Istituzioni”.
È il commento di Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo, alla lettura delle accuse che oggi hanno indirizzato alla Regione due esponenti leghisti a proposito dei divieti di balneazione, da tempo revocati, che nei giorni scorsi hanno interessato alcuni punti della Riviera.

“Capisco che vogliano tentare il solito schema del lancio della palla in tribuna- spiega Corsini- ma stavolta il giochino di dare la colpa agli altri non funziona. E non funziona perché il sistema di controlli del nostro mare, uno dei più monitorati d’Italia, prevede esattamente cosa fare quando si registrano valori fuori parametro”
“Non piace- continua l’assessore- la norma che è stata applicata, peraltro approvata dalla Unione europea? Benissimo, è una norma nazionale, chi ci critica siede in Parlamento e quindi non deve far altro che approvare una norma più efficace. E lo possono fare loro, non noi. Dico di più: ci avevamo provato, come Regioni, a proporre modifiche: le abbiamo messe nero su bianco, ma giacciono da mesi sui tavoli del ministero. Colpa nostra? Ma sia chiara una cosa: in Emilia-Romagna le leggi si rispettano, non si eludono. Se non piacciono, si cambiano. E le leggi nazionali le cambia il Parlamento, non altri”.

 

(Rimini) “Il bando vinto inerisce alla spiaggia libera posta innanzi alla Colonia Bolognese. Per la realizzazione di manifestazioni di pubblico spettacolo e attività di intrattenimento vario, la Rimini Beach Arena ha deciso di utilizzare soltanto il 40% circa dello spazio concesso”, così gli organizzatori rispondono all’epsosto presentato oggi da Italia nostra. “Una scelta atta a garantire ai bagnanti la fruibilità totale ed incondizionata di un'area di circa 7mila quadrati. Scelta apprezzata dal centinaio di persone che in media stanno scegliendo questa amplissima porzione di spiaggia lasciata interamente libera”, precisano ancora gli organizzatori della Beach arena di Miramare. 
“Tutti i varchi della Rimini Beach Arena sono aperti e l'intera area è libera ed accessibile a tutti i bagnanti, tutti i giorni, esclusi ovviamente i giorni degli eventi in calendario per ovvie ragioni logistiche e di sicurezza. Sin da sabato 20 luglio, primo giorno della manifestazione, l'area della Rimini Beach Arena è sorvegliata e illuminata a giorno 24 ore al giorno, sette giorni su sette e resterà tale sino al definitivo smontaggio di tutta la struttura. Un'attività di vigilanza che, oltre a presidiare e a tutelare l'area, ha fatto in modo che la bufera di venerdì 2 agosto non abbia prodotto alcuna conseguenza, rispetto potenziali danni e disagi che possono verificarsi in situazioni di questo genere”. 
Rimini Beach Arena “contribuisce nel migliore dei modi a dare vita ad un'area dismessa, un'iniziativa privata che crea un indotto turistico importante per l'intero territorio, con vantaggi sia per la comunità sia per tutte le attività commerciali della zona. Questo lo spirito che caratterizza l'intera manifestazione, di chi vi collabora e di chi vi partecipa”.

(Rimini) Luce in spiaggia, dal tramonto all'alba. Questo era quanto previsto dall'Ordinanza balneare 2019 e questo è quanto, effettivamente, si sono trovati di fronte gli agenti in servizio della Polizia Locale di Rimini, impegnati in diversi momenti dell'estate nelle verifiche del rispetto delle prescrizioni dell'Ordinanza Balneare. Tutti gli stabilimenti sono infatti risultati in regola con il testo dell'Ordinanza che prevede, nel periodo compreso tra l'ultimo weekend di maggio e il secondo weekend di settembre, che gli impianti di illuminazione della spiaggia rimangano accesi negli stessi orari previsti per l'illuminazione pubblica. Si ricorda che le sanzioni previste per chi non è in regola sono fissate in 1.032 euro.
"Dal 2017, anno della prima ordinanza sull'illuminazione notturna, ad oggi – spiega Jamil Sadegholvaad, assessore alla sicurezza del Comune di Rimini – c'è stata una evidente e progressiva sensibilizzazione sul tema da parte degli operatori riminesi. E' cresciuta la consapevolezza che si tratti non tanto di un obbligo ma di una disposizione a tutela di ospiti e residenti in una parte della città molto frequentata anche nelle ore serali, soprattutto nella stagione estiva. Gli esiti positivi dei controlli effettuati da giugno 2019 a oggi lo testimoniano. Il passo ulteriore da compiere, in vista delle prossime stagioni, deve ora essere orientato verso progetti illuminotecnici omogenei, che mettano assieme più zone e più stabilimenti, in modo da avere una visibilità armonica e uniforme. Si tratta di miglioramenti tecnici. Quello che però oggi voglio sottolineare è il dato culturale e sociale, ovvero il concetto di spiaggia come bene di tutti e da tutelare tutti insieme"

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