Presunti abusi edilizi, sotto sequestra la pista del Coconuts
(Rimini) La Procura della Repubblica di Rimini ha disposto il sequestro di parte dell pista da ballo del Coconuts, il locale alla moda in zona porto. Alcuni manufatti, tra cui copertire e tamponamenti laterali, sarebbero stati realizzati senza disporre delle autorizzazioni edilizie necessarie. Ma i gestori del locale sostengono la regolarità regolarità dei manufatti.
Riccione, ascensore precipita: ferite tre donne delle pulizie
(Rimini) “Un ascensore di una palazzina di due piani di Riccione è precipita per alcuni metri, fermandosi a terra. All'interno c'erano quattro donne delle pulizie che avevano appena terminano il turno di lavoro nello stabile, affittato a turisti. Tre sono rimaste ferite, in maniera non grave: hanno riportato lesioni alle gambe.Sul posto, via Monteverdi, i vigili del fuoco di Rimini, i carabinieri di Riccione e il 118 con l'elicottero. Secondo un primo accertamento l'ascensore, nuovo, forse a causa di un calo di tensione è sceso verso il basso velocemente, poi il sistema di frenata automatico l'ha arrestato al piano terra” (Ansa).
Alzheimer, 1200 nuovi casi ogni anno a Rimini. Appello Lisi a governo per ulteriori fondi
(Rimini) In provincia di Rimini sono seimila i malati di Alzheimer seguiti dai servizi sociali e, ogni anno, vengono diagnosticati 1.200 nuovi casi. “Un numero che andrebbe moltiplicato per tre, coinvolgendo i nuclei familiari, dove la classica famiglia diventa la prima badante, in gergo tecnico caregiver”, commenta l’assessore del comune di Rimini, Gloria Lisi. “Ma ecco il grande paradosso; proprio l'Italia, uno dei paesi più "vecchi" del mondo e, dunque, maggiormente vulnerabile all'Alzheimer, non trova i fondi necessari per servizi e cure pubblici. Servizi, come spesso succede nella sanità pubblica italiana, presenti a macchia di leopardo lungo lo stivale. La nostra regione e anche il territorio Riminese sono, per fortuna, più avanti di altri, sia a livello sanitario che sociale. Ma non basta. Come Comune di Rimini e distretto di Rimini nord, solo negli ultimi due anni, abbiamo incontrato e assistito più di mille tra anziani fragili con demenza, famigliari e caregivers. Abbiamo aperto sportelli dedicati nei servizi territoriali, anche nelle zone più periferiche, promosso azioni di conoscenza e sensibilizzazione, sostegno psicologico, gruppi di stimolazione cognitiva. Sono progetti nati dalla stretta sinergia con le associazioni di familiari, una serie composita di gruppi di volontariato che oggi costituisce un fondamentale presidio e una rete di protezione per i malati e le famiglie. Abbiamo ricevuto premi europei per alcune sperimentazioni, come l'Amarcord Cafè (all'Istituto Valloni), dove facciamo dialogare tra loro chi soffre di questi problemi, o i punti di incontro insieme ai famigliari. Figure di rilevanza nazionale come il dott. De Carolis della nostra Ausl o il Prof. Rabih Chattat dell'Università di Bologna formano i nostri operatori e qualificano interventi territoriali presi ad esempio a livello internazionale. Eppure non basta, perché il bisogno aumenta, ma non sempre le risorse per sostenere a medio e lungo termini questi servizi che danno profondità e completezza a quelli sanitari”.
Quello delle risorse dedicate “rischia però di diventare un serio problema se, a livello di governo centrale, non si inizierà a programmare in maniera organica fondi di assistenza per l'Alzheimer. Un problema che rischia di diventare emergenza, se si calcola che, da qui al 2050, visti i tassi di invecchiamento della popolazione, i numeri dei potenziali anziani con Alzheimer possano raddoppiare. Non mi interessa andare a parlare delle buone prassi del nostro territorio in qualche seminario nazionale, ma che l'esperienza delle nostre associazioni e del sistema corale del nostro welfare possa essere di stimolo a chi deve decidere su questi importanti temi. Ecco allora il mio appello alla vigilia della giornata mondiale dell'Alzheimer, che il "nuovo" Governo recepisca questo grido di allarme delle famiglie e dei servizi locali, proponendo al più presto un piano di risorse assistenziali all'altezza dei bisogni di un numero sempre più alto di famiglie”.
Metromare, nulla osta da Roma. Santi conferma: si parte in ottobre
(Rimini) “Confermo ottobre come mese di avvio del servizio”. Nonostante la diffida ricevuta dal comune di Riccione, il presidente della Provincia Riziero Santi procede dritto verso l’avvio del servizio MetroMare. Già ieri su Facebook aveva mostrato in foto il nulla osta ricevuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sull’avvio della fase sperimentale del servizio. Quindi ieri sera Provincia, Amr e Pmr si sono incontrati per condividere la calendarizzazione delle procedure ancora necessarie per far partire il servizio, “scrivendo sul calendario giorno per giorno chi fa cosa. Mancano cinque passaggi autorizzativi, compresa assemblea dei soci Amr per approvazione definitiva del Piano di gestione e affidamento. Incontro molto positivo. Raggiunto una piena sintonia di intenti”, commenta sempre su Facebook il presidente Santi.
Balneazione, a Riccione sette acque eccellenti su otto, sufficiente Marano sud
(Rimini) Il Comune di Riccione aggiunge un'altra acqua eccellente alla riclassificazione complessiva riformulata secondo i parametri di legge. Sette acque di balneazione su otto risultano infatti eccellenti per l'ingresso del Marano Nord, una in più rispetto al 2018. Allo stesso tempo il Marano sud passerà alla classificazione sufficiente. Questo l'esito complessivo, emerso a seguito dell'ultimo prelievo della stagione estiva, effettuato da Arpae, lunedì 16 settembre, sul torrente Marano sud. Un esito, quello della riclassificazione, che verrà prodotto dal calcolo dell'ultimo quadriennio certificato per la fine dell'anno dal Ministero della Salute. Il litorale del comune di Riccione è suddiviso in 8 acque di balneazione, ciascuna con una classificazione di qualità che assegna il Ministero, attraverso le analisi compiute da Arpae, su calendario regionale, durante ogni stagione balneare. L'ultimo rapporto pubblicato da Arpae ( bollettino n.12/2019) che analizza le acque in relazione all'idoneità di balneazione e allo stato ambientale ha quindi riclassificato le acque portando una unità, quella relativa al Marano Nord, alla qualità eccellente e, il Marano sud, a sufficiente.
"Si tratta di un ottimo risultato - afferma l'assessore all'ambiente Lea Ermeti - frutto di un impegno e di un lavoro di squadra con gli uffici all'ambiente portato avanti con dedizione e massima scrupolosità. Prelievi, esami, controesami , interventi in loco messi in campo attraverso una macchina organizzativa ormai rodata, grazie anche alla collaborazione puntuale, e soprattutto costruttiva, degli operatori balneari. Certamente l'obiettivo è arrivare al 100% di risultati eccellenti, quindi tesa bassa per il bene del comparto balneare e della città tutta. Certamente ci soni aspetti da valutare e riconsiderare con gli enti preposti in relazione alle modalità di comunicazione dei risultati conseguiti dai campionamenti. Ma lo ribadisco oggi, come anche in altre occasioni. Non sottovalutiamo alcun aspetto per la sicurezza delle acque fluviali e di balneazione che sono pulite e di ottima qualità". Proprio in questa settimana per monitorare e garantire la qualità igienico – ambientale dell'acqua del mare e del torrente Marano è in corso, a monte della foce, la seconda trance di sondaggi geognostici che, con appositi interventi di carotaggio consentiranno di approfondire e verificare ulteriormente lo stato dell'arte delle falde del torrente.
I sondaggi sono necessari per realizzare il progetto di miglioramento dell'acqua del Marano attraverso l'immissione in alveo di acqua proveniente dal drenaggio della falda. Drenaggio che verrà effettuato nel sottosuolo ad una profondità massima della falda freatica di 10 metri, per poi riportare l'acqua nel tratto terminale del torrente e aumentarne quindi la portata con un incremento di circa di 1 metro cubo al secondo. I lavori sono il frutto della programmazione dell'amministrazione a seguito dello studio ingegneristico elaborato dal professore Alessandro Paoletti, docente del Politecnico di Milano, sulle interferenze che il sistema fognario cittadino può avere sul fiume.
I sondaggi attuali saranno particolarmente utili per 'fotografare' la stratigrafia del terreno in profondità e la collocazione della falda, sia marina che fluviale, nell'ambito della zona circostante del sottosuolo. D'altro lato sarà possibile rilevare con precisione sia la qualità dell'acqua, dal punto di vista microbiologico e chimico, sia il grado di salinità dell'acqua. Si ricorda che il torrente Marano, ambiente complesso e con un delicato equilibrio, è stato oggetto di molteplici azioni. Dalla apertura periodica della foce, alla pulizia sistematica degli argini nel rispetto della nidificazione della fauna presente, fino ad attività mirate per migliorare il deflusso degli scarichi delle acque meteoriche presenti sul tratto terminale del torrente. Messi in campo anche operazioni indirette come il processo di riordino delle reti e degli allacci del sistema fognario, oltre al monitoraggio in sinergia con Hera degli impianti di sollevamento e delle vasche di prima pioggia.
PalaRiccione, ministro Costa apre Giornate polizia locale
(Rimini) Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, interverrà domani mattina all'incontro organizzato dall'Associazione Professionale Polizia Locale D'Italia dal titolo Sviluppo sostenibile e tutela ambientale, nell'ambito delle giornate della Polizia Locale e Sicurezza Urbana in programma al Palazzo dei Congressi di Riccione dal 19 al 21 settembre
Come di consueto, saranno oltre 100 i relatori, dalla massima esperienza, distintisi a livello nazionale ed internazionale, che si alterneranno nella formazione di un pubblico che ogni anno si attesta in circa 2000 presenze.
Gli argomenti delle tre giornate di formazione sono del resto i più diversi e molti anche di nicchia, perché il Gruppo Maggioli cerca sempre di raggiungere tutte le tematiche, che possono essere utili per il complesso compito della Polizia locale, un’istituzione sempre più coinvolta nello svolgimento di compiti connessi agli aspetti di sicurezza urbana e a più delicati aspetti di polizia giudiziaria anche in sinergia con le Forze di Polizia tutte.
L’apertura delle giornate sarà incentrata sulla Sicurezza Urbana. Saranno affrontate le problematiche connesse agli strumenti a disposizione dei Comuni per la sicurezza urbana, la lotta al degrado e all’illegalità (Quali si sono rivelati concretamente efficaci e quali meno), nonché alla disciplina delle ordinanze dopo i decreti sicurezza, e i modelli di ordinanza sindacale adottabili. Un tema di grande attualità e che apre ad una serie di considerazioni, opportunità e criticità: basti solo pensare all’introduzione del Daspo urbano che “se da un lato ha fornito un nuovo strumento alle Polizie Locali, come sottolinea Luigi Altamura, Comandante Polizia locale di Verona, che interverrà sul tema - dall'altro rimane al momento un'arma debole nei confronti dei soggetti che non risultano pericolosi per le valutazioni del Questore e che permangono sul territorio, creando una percezione di insicurezza urbana".
Oltre alle sessioni dedicate a Circolazione Stradale, Infortunistica Stradale, Immigrazione, Polizia Giudiziaria, Attività Economiche, Edilizia anche quest’anno saranno numerosi gli argomenti che sconfinano in tematiche sociali di grande attualità e che toccano aspetti molti dibattuti ed attuali.
Tra questi, nelle ben 37 sessioni previste, le tecniche di stampa per riconoscere documenti falsi, con l’attivazione di veri e propri laboratori per permettere agli operatori di formarsi anche da un punto di vista pratico sul tema, dimostrazione ed attività di addestramento con il Taser 7, come prevenire le diverse forme di rischio e reprimere i reati online, quindi approfondimenti su cyberbullismo, ludopatia, nomofobia, internet gaming disorders (riconosciuta lo scorso maggio dall’OMS malattia sociale). Ancora, l’impiego delle Unità Cinofile per la ricerca di sostanze stupefacenti nei servizi di controllo del territorio, il supporto psicologico agli operatori, per gestire eventi traumatizzanti dovuti a calamità naturali o la comunicazione di un lutto.
Sarà di scena anche la dibattuta sperimentazione dei dispositivi per la micro mobilità elettrica su strada, prevista dall’entrata in vigore il 27 luglio scorso, del decreto legge “Sperimentazione della circolazione su strada per la micro mobilità elettrica”, quindi di hoverboard, segway, monopattini, monowheel. “Sicuramente si tratta di una novità finalizzata alla riduzione dei livelli di inquinamento dell’aria nelle nostre città – afferma Giuseppe Carmagnini, responsabile ufficio contenzioso e supporto giuridico Polizia Municipale Prato, che entrerà espressamente nel merito della questione -, ma il decreto che disciplina la sperimentazione lascia aperti molti interrogativi, soprattutto per quanto riguarda l’inquadramento di questi mezzi di locomozione, anche in relazione alla loro sicurezza, considerato che non sono muniti di una specifica omologazione per la circolazione sulle strade pubbliche. Ad esempio, si può ragionevolmente ritenere che la velocità massima consentita fuori dalle aree pedonali, pari a 20 km/h, sia eccessiva, soprattutto per i mezzi autobilanciati, per i quali la possibilità di arrestare tempestivamente il veicolo è affidata soprattutto all’abilità del conducente.”
Ovviamente non mancheranno relazioni dedicate al decreto “Sblocca cantieri” e ai decreti sicurezza.
Fiera, dimissioni Ravanelli: Zoccarato convoca commissione controllo
(Rimini) Il presidente della commissione consiliare controllo e garanzia del comune di Rimini, Matteo Zoccarato, ha convocato per la giornata di venerdì 20 settembre alle 9, l’organo ispettivo istituito dal Comune di Rimini per “affrontare nel dettaglio la situazione di Italian Exibithion Group, la società che riunisce le fiere di Rimini e Vicenza. Dopo quasi un mese dalle frettolose e immotivate dimissioni dell’ad, Ugo Ravanelli, non si è saputo più nulla sulle ragioni di questo terremoto societario e sulle prospettive che attendono il comparto fieristico cittadino. La convocazione della commissione controllo e garanzia è dunque d'obbligo – aggiunge il leghista – questo perché non è più tollerabile proseguire l’attività istituzionale all’oscuro delle dinamiche interne a Italian Exibithion Group. Prima di tutto perché stiamo parlando di quello che a tutti gli effetti può essere definito come uno dei patrimoni più rilevanti del nostro Comune e, in secondo luogo, perché a incidere sul futuro dei nostri cittadini è proprio la recente quotazione in borsa di IEG che, oggi più che mai, svela i nostri più profondi timori rispetto alla solidità dell’operazione.”
“Non vorremmo infatti che a rimetterci fossero Rimini e riminesi” – chiosa Zoccarato che aggiunge: “sicuramente non è di buon auspicio l’indisponibilità della società, nelle vesti del suo Presidente Cagnoni ma non solo, di non prendere parte alla commissione. Speravamo il contrario. L’auspicio era che i vertici di IEG mettessero da parte le formalità e gli ‘appigli’ istituzionali, per venire a relazione con trasparenza e puntualità in commissione. Cosa che invece non faranno e il fatto che una governance di tale importanza decida di non rendere conto ai suoi cittadini e a chi li rappresenta in consiglio comunale, di certo non ci rassicura”.
Regione e Comune, appello a Bellanova per la pesca
(Rimini) La realizzazione di un nuovo Centro Servizi per la Pesca nell'area del porto di Rimini è l'obiettivo su cui Regione Emilia Romagna e Comune di Rimini puntano coinvolgendo il nuovo Governo. Con la firma di Simona Caselli, assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia Romagna e di Andrea Gnassi sindaco Comune di Rimini, è infatti partita ufficialmente la richiesta al nuovo Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Teresa Bellanova affinché anche il governo si impegni nella realizzazione di questo progetto pilota di importanza strategica per il settore produttivo della pesca nel territorio riminese, chiedendo in tempi urgenti un incontro per sviluppare un'analisi condivisa della struttura e delle sue potenzialità economiche e per individuare d'intesa con il ministero fonti di finanziamento a sostegno dell'intervento.
"La pesca è lavoro e valore per i nostri territori – scrivono Simona Caselli e Andrea Gnassi - Anche a Rimini, come per molte altre realtà della costa italiana, il mare è stato storicamente la fonte primaria di sostentamento. Sicuramente lo è stato attraverso l'attività della pesca e lo è tuttora grazie al valore del territorio e dell'ambiente marino e costiero per il settore turistico e per tutta la collettività, tanto da collocare la Provincia di Rimini al primo posto nella classifica redatta nel Settimo Rapporto nazionale sull'Economia del Mare - pubblicato nel 2018 - in cui la provincia, oltre essere prima per percentuale di imprese della Blue Economy, è al secondo posto sia per quanto riguarda l'incidenza del valore aggiunto generato sull'economia locale complessiva (il 13,3% con 1.170 milioni), sia per l'occupazione (14,4% pari a 21.700 occupati).
Cento imbarcazioni da pesca e una filiera ittica in provincia con 450 imprese, Allo stato attuale la pesca, pur non essendo la principale attività della zona costiera, rappresenta un fattore primario di ricchezza per il territorio, sia in relazione all'economia turistica e congressuale, sia per l'elevata domanda di pesce e molluschi per alimentazione e per ristorazione.
In termini di volume del pescato gestito dal mercato ittico locale, nel 2017 è stato registrato un fatturato diretto di 9,7 milioni euro relativi alla sola risorsa ittica di ql. 17.088; in termini di numero di occupati diretti vi sono circa 300 persone imbarcate, impiegate tra le varie tipologie di pesca, oltre a vongolari e addetti alla molluschicoltura e circa 1000 nella filiera.
Oggi la marineria di Rimini – prosegue la lettera - consiste in circa 100 imbarcazioni da pesca (di cui 42 fino a 12 mt (l.f.t.) e 52 superiori a 12 mt (l.f.t.)) con 300 persone imbarcate facenti capo alla Cooperativa Lavoratori del Mare e altre centinaia di persone occupate per attività direttamente collegate e di supporto a terra alla marineria, e per quelle lungo la filiera che porta il pescato fino al consumatore finale, dalla commercializzazione al dettaglio del pesce a quelle delle imprese che preparano semilavorati di pesce (sfilettatura del pesce, spiedini surgelati, ecc ecc.).
L'intera superficie in cui è prevista la realizzazione del Centro Servizi della Pesca è di 10.000 mq circa. Nel medesimo ambito è da segnalare che la superficie adiacente (di circa 18.000 mq), su cui insistono i capannoni dei cantieri navali e i presidi della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza, è di proprietà del Demanio marittimo dello Stato. L'edificio "Centro Servizi per la Pesca" che vogliamo realizzare, interessa una superficie di circa 5.500 mq all'interno dell'area di proprietà comunale, con accesso dall'area di proprietà demaniale.
L'amministrazione comunale ha condiviso da alcuni anni con la Cooperativa Lavoratori del Mare una prima ipotesi progettuale del "Centro Servizi per la Pesca". Le funzioni da insediare nell'edificio sono suddivisibili su due piani fuori terra e un piano interrato con parcheggi, ambienti di servizio, vani tecnici, depositi per le diverse attività. Al piano terra si collocano i locali per attività connesse alla pesca e allo svolgimento del mercato all'ingrosso (celle frigo, depositi, ufficio veterinario, uffici amministrativi), locali per macchine per la produzione del ghiaccio, spazi la sistemazione delle attrezzature della pesca, uno sportello bancario e bar con servizi, spazi di ingresso disimpegno e servizi igienici. Al primo piano si collocano spazi per usi diversi: sale riunioni e per la formazione, uno spazio per ristorazione e degustazione dei prodotti ittici locali, alcuni uffici e servizi igienici, uno spazio museale. Per l'intervento si stima un costo di circa € 14.500.000. La realizzazione di una struttura, essenziale per il prosieguo delle attività della marineria sopra illustrate, si rende pertanto a questo punto assolutamente imprescindibile.
Ovviamente l'importo individuato per l'attuazione dell'intervento è di una certa rilevanza, e per questo l'Amministrazione Comunale chiede un sostegno al Ministero. Oltre alla partecipazione ai bandi del Feamp regionale che possono coprire solo in parte gli interventi, si ritiene, opportuno individuare fonti di finanziamento comunitarie, o statali in grado di sostenere, almeno in parte, la realizzazione del "Centro Servizi per la Pesca".
Cinghiali e lupi, danni in aumento. Coldiretti in prefettura chiede sostegno per agricoltori
(Rimini) Dal problema dei danni da fauna selvatica in agricoltura, in particolare provocati dai cinghiali, agli attacchi, sempre più numerosi, a mandrie e greggi da parte di lupi. Sono le croniche criticità, divenute ormai emergenze di respiro sociale, contro le quali combattono ogni giorno gli agricoltori/allevatori del riminese. La presenza dei selvatici in generale e in particolare modo dei lupi, autori questi ultimi tra luglio e agosto di una serie di pesanti attacchi a danni di allevamenti tutti situati nella zona di Pennabilli, sono stati i temi al centro del colloquio tra i vertici della locale Coldiretti - il presidente Guido Cardelli Masini Palazzi, il direttore Anacleto Malara e il vice direttore Giorgio Ricci - e la Prefettura, rappresentata da Marisa Amabile, responsabile dell'area ordine e sicurezza.
Coldiretti ha illustrato come la densità della fauna selvatica, in particolare cinghiali, sia tale da essere ormai fuori controllo con gravi ripercussioni anche in termini di sicurezza sulla viabilità e con seri problemi di tutela sanitaria per i numerosi allevamenti delle zone collinari e montane. Allevamenti che stanno pian piano scomparendo anche per via delle mattanze in serie provocate dai lupi.
"Gli allevatori – ha sottolineato Coldiretti - si sentono totalmente inermi per via di una tutela istituzionale insufficiente, per non dire latitante. L'impossibilità di difendersi e il mancato riconoscimento e quindi indennizzo dei danni indiretti (animali dispersi, stressati, ecc.), spesso molto più pesanti di quelli diretti, vanno infatti a minare il diritto alla libera imprenditorialità con conseguente chiusura delle aziende e spopolamento dei territori collinari-montani dove la presenza dell'agricoltore è fondamentale anche in un'ottica di salvaguardia ambientale. Purtroppo ci troviamo anche a dover lottare – ha affermato il Presidente Cardelli Masini Palazzi - contro chi dipinge l'agricoltore come usurpatore del territorio quando, invece, l'agricoltore è il primo custode del territorio". La Regione Emilia Romagna – ha poi ricordato Coldiretti - sul fronte dei danni è sì intervenuta con finanziamenti per la prevenzione, ma le risorse sono insufficienti e in molti casi gli attacchi si manifestano anche in presenza di costosi recinti, dissuasori acustici e cani da guardiania.
Coldiretti ha sottoposto alla funzionaria della Prefettura alcune evidenze sostenute dai dati forniti dal servizio veterinario dell'Asl: gli attacchi ufficiali e letali di lupi al bestiame negli ultimi due anni sono stati 23 nel 2017 (36 ovini uccisi e 8 bovini); 27 nel 2018 (32 ovini e 11 bovini) e 9 nel 2019 al 24 di agosto (12 ovini e 7 bovini), senza peraltro tenere conto nel conteggio degli attacchi in Valconca e degli animali feriti. Ebbene, se dai monitoraggi fatti il numero dei lupi è stabile, un dato certo, numeri rilevabili dalla Banca Nazionale degli Allevamenti, è il calo allarmante delle aziende zootecniche. Gli allevamenti aperti sul territorio provinciale a gennaio 2017 erano 747. Numero sceso a 600 in appena due anni. E nonostante questo calo drastico l'incidenza degli attacchi di lupi, che peraltro avvengono anche in pieno giorno, è aumentata del 1,5%.
"Abbiamo apprezzato l'attenzione al problema e a tutte le criticità che devono sopportare gli allevatori mostrata dalla Responsabile del settore Sicurezza della Prefettura, la quale – afferma Coldiretti - si è peraltro impegnata a riferire puntualmente al Prefetto e ad affrontare l'argomento più nel dettaglio mediante la convocazione a stretto giro di un apposito tavolo di lavoro. Al tempo stesso, il vertice è stato anche occasione per trattare il tema della cimice asiatica, vero e proprio flagello per l'agricoltura di un Nord Italia già alle prese con la crisi dell'ortofrutta. Per ora il Riminese non è tra i territori colpiti, ma il rischio, vista la situazione già pesantissima nel Forlivese e Ravennate, è alto e occorre fare il possibile in ottica prevenzione. La Prefettura ha assicurato il proprio appoggio dichiarandosi pronta a supportare tutte le le richieste che Coldiretti ha già avanzato agli enti di competenza.
Barriere architettoniche, 300mila euro per l’abbattimento
(Rimini) E' di 323.250 euro la cifra destinata dalla Regione Emilia-Romagna ai Comuni del territorio riminese per superare o abbattere le barriere architettoniche negli edifici pubblici, ovvero tutti quegli ostacoli, come le rampe di scale o i pavimenti scivolosi, che impediscono la piena mobilità a coloro che hanno una capacità motoria ridotta o impedita.
La Giunta regionale ha infatti approvato la concessione e ripartizione delle risorse dell'apposito Fondo regionale ai Comuni emiliano-romagnoli che hanno presentato la richiesta mettendo a disposizione un totale di 2.570.950 euro. Un importo pari al 100% del fabbisogno regionale che permetterà quindi di soddisfare tutte le richieste e di finanziare numerosi interventi, tra i quali l'adattamento dei servizi igienici, l'allargamento delle porte, l'eliminazione dei gradini all'interno dell'abitazione, l'installazione di ascensori e la predisposizione di videocitofoni e sistemi di automazione per porte e cancelli.
"L'eliminazione delle barriere architettoniche è un intervento fondamentale per rendere più agevole la fruizione delle persone con problemi motori, in modo tale che possano essere più autonome e indipendenti, a partire proprio da quegli spostamenti che sono all'ordine del giorno e dovrebbero essere alla portata di tutti – dichiara Emma Petitti, Assessora al Bilancio della Regione Emilia-Romagna –. La presenza di scale, gradini o corridoi troppo stretti nelle abitazioni costringono troppo spesso le persone con carrozzine o altri ausili a rinunciare anche ad una semplice passeggiata o a recarsi da qualche parte. Rimuovere questi ostacoli è un dovere normativo e una necessaria attenzione delle istituzioni, cui la Regione Emilia-Romagna ha posto sempre particolare riguardo, a cominciare dall'istituzione di un Fondo regionale specifico che ci ha permesso di realizzare numerosi interventi sul territorio e dare risposte concrete a tante persone e famiglie. Con questo nuovo importo di oltre 2,5 milioni di euro copriamo il fabbisogno regionale al 100%, cosa che ci rende particolarmente orgogliosi. Nel dettaglio, dal 2015, come Regione, abbiamo destinato 10 milioni di euro per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici e nelle abitazioni private e 13 milioni per il programma di miglioramento dell'accessibilità di edifici e alloggi pubblici. Parificare l'accesso ai servizi da parte di tutta la cittadinanza è un passo importante anche per aumentare l'integrazione e l'inclusione sociale delle persone disabili e rendere più semplice la loro routine".