Antincendio, il comune chiude 35 alberghi
(Rimini) Sono 35 le strutture alberghiere presenti sul territorio di Rimini che hanno ricevuto notifica di chiusura dell'attività perché non si sono adeguate alla normativa antincendio. Il 30 giugno scorso infatti sono scaduti i termini per le strutture ricettive con più di 25 posti letto per presentare al Sportello Unico delle Attività produttive la documentazione (la Scia parziale) che attestasse i requisiti minimi in materia di prevenzione incendi: un termine dopo il quale la legge Regionale (16/2004) prevede il divieto di prosecuzione dell'attività per tutte quelle strutture che non abbiano presentato la pratica.
La dead line per l'adeguamento fissata al 30 giugno arriva dopo una serie di diverse proroghe che si sono succedute negli anni e segue un accurato percorso condotto dagli uffici del Comune, in sinergia con Vigili del Fuoco e l'Associazione Albergatori per comunicare e agevolare gli operatori nelle procedure di messa in regola. L'attività del Comune è partita da una prima lista trasmessa qualche mese fa dai Vigili del Fuoco che comprendeva 170 strutture, di cui 120 non avevano mai presentato il certificato di protezione antincendi mentre 50 non avevano provveduto a rinnovare la certificazione. L'Amministrazione, anche attraverso l'Aia Rimini, si è attivata per informare e sollecitare gli inadempienti: un'attività che ha consentito a tanti operatori di mettersi in regola e che ha ridotto a 35 la lista di strutture che non hanno presentato alcuna documentazione. L'elenco è stato vagliato anche dai Vigili del Fuoco, per accertare che i gestori delle attività non avessero presentato direttamente al Corpo anziché agli uffici del Comune le pratiche richieste: dopo questo ulteriore raffronto, il Suap ha notificato gli atti di divieto di prosecuzione delle attività, consentendo agli esercizi otto giorni per consentire la ricollocazione degli eventuali ospiti in altre strutture. Trascorso tale periodo, scatterà l'obbligo di interrompere l'attività.
"L'Amministrazione ha accompagnato gli operatori nel percorso di messa in regola – è il commento dell'assessore Jamil Sadegholvaad – anche grazie all'apporto dell'associazione di categoria si è cercato di aiutare gli albergatori, chiarendo quali fossero le conseguenze dell'inadempienza. Si tratta di un numero marginale se si confronta alle centinaia di strutture alberghiere presenti a Rimini e che sono condotte nel massimo rispetto delle regole e delle normative. Il mancato adeguamento alla prevenzione antincendio è prima di tutto una condotta illegittima nei confronti dei propri ospiti e in secondo luogo è una forma di concorrenza sleale che vizia il mercato e che danneggia gli operatori onesti, che rappresentano la stragrande maggioranza".
10 ottobre
Iva, concessioni e condhotel: se ne parla al Ttg, Sun e Sia | Eroina a fiumi | Lavori ai Padulli
Sanpa, Gabrielli ai Wefree days: sdoganare liberalizzazione è approccio pericoloso
(Rimini) "La produzione mondiale delle droghe, a partire da quelle tradizionali, lungi dal diminuire aumenta e aumenta esponenzialmente". Lo ha detto intervenendo ai "WeFree Days" in corso nella comunità di San Patrignano, nel riminese, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli. In occasione della due giorni dedicata alla prevenzione e sostenuta da Conad, all'interno del forum "Lotta alla tossicodipendenza: ritorno al passato o nuove sfide?" moderato dalla giornalista di Avvenire Viviana Daloiso, ha portato la sua esperienza in merito alle sostanze. Eroina, cocaina, cannabis "sono ancora oggi le droghe più diffuse nel nostro Paese - ha aggiunto - da due anni è ripresa a salire l'incidenza delle morti per overdose, è aumentato il consumo e si è abbassata l'età del consumo". Una situazione figlia di una normalizzazione dell'uso di droghe. "Nonostante l'attività di contrasto - ha proseguito Gabrielli - ci sono stati sdoganamenti culturali che hanno riaperto il dibattito sulla liberalizzazione delle droghe, non comprendendo che questo è un approccio pericoloso che inquina pesantemente la nostra società". Inoltre, ha sottolineato ancora il Capo della Polizia, "c'è un inquinamento criminale, il network criminale che si chiama 'Ndrangheta" e che gestisce una grossa parte del "traffico della cocaina reinveste i proventi di questa vendita. C'è un inquinamento economico, così che il pianeta droga riguarda non solo la salute, ma anche l'economia".
Una situazione che riguarda sempre più i giovani con un'età media che si è abbassata pericolosamente. "Attualmente i ragazzi non sono abituati a sviluppare una coscienza critica a causa di un ethos infantilistico – ha spiegato Mario Pollo, professore di pedagogia e di psicologia delle dipendenze dell'Università Lumsa di Roma - Molte storie di tossicodipendenza nascono per caso in situazioni di gruppo in cui circolano le sostanze. Per loro è difficile rifiutare e dire dei no, con il problema che dalla dipendenza non escono poi quando vogliono".
A fronte di ciò famiglie sempre meno preoccupate del problema, come ha raccontato Enrico Coppola, presidente Associazione Genitori Antidroga: "Oggi le famiglie non partecipano più alla battaglia contro la droga. Negli anni 70 – 80 erano in prima linea, mentre oggi sembrano aver perso quel ruolo educativo, diventate parte del sistema consumistico. Spesso la famiglia è assente e per questo riteniamo fondamentale ripartire proprio da queste per un nuovo progetto di prevenzione che a breve lanceremo".
A concentrarsi sui giovani lo stesso responsabile terapeutico di San Patrignano, Antonio Boschini: "Non sanno come affrontare situazioni stressanti, mentre il dolore fa parte della vita e bisogna imparare ad affrontarlo. Sono convinto che l'emergenza oppiacei in atto negli Stati Uniti sia figlia anche della mancanza della cultura del dolore che specie in America viene combattuto con qualsiasi farmaco, spesso oppioide".
A tal proposito fra i relatori anche lo statunitense Jonathan Avery, direttore di psichiatria delle dipendenze, che ha descritto il terribile problema degli oppiacei con cui si stanno scontrando gli Stati Uniti: "Negli USA ci troviamo ad affrontare una vera e propria epidemia da oppioidi, con 130 morti ogni giorno per questo motivo. Detto che ci piacerebbe creare comunità come San Patrignano, oggi ci servono farmaci che avere una soluzione temporanea ed evitare morti. Al momento ci stiamo affidando al Naloxone, sempre più distribuito, anche nelle scuole, per intervenire prontamente in caso di overdose".
Al termine del forum c'è stato il tempo per l'assegnazione dei premi WeFree. In primis è stato assegnato a Luca Bernardo e Francesca Maisano, co-autori di "Sottopelle", libro ispirato ai 10 anni di attività del primo Centro specializzato nel contrasto al disagio giovanile, "Per aver dedicato un libro a un argomento e a un periodo difficile come quello dell'adolescenza e per aver sottolineato che dietro ad ogni giovane si nasconde un tesoro dall'inestimabile valore". "Il mondo degli adulti spesso è assente – ha sottolineato Bernardo – Ma il nostro impegno al fianco dei giovani è più che mai importante perché non è possibile oggi, con tutti gli strumenti che abbiamo, pensare di perdere ulteriori giovani vite".
Altro premio WeFree è andato al questore di Macerata, Antonio Pignataro, "Per l'impegno e il coraggio pluridecennale nel contrasto allo spaccio. Per non essersi arreso ad una società che vuole l'uso di droga sempre più accettato e normalizzato". Lo stesso questore è apparso molto commosso per il riconoscimento: "Ricordo i genitori venuti da me disperati per l'apertura dei cannabis shop a Macerata e per questo mi sono impegnato a fare di tutto per contrastarli e dare a queste madri e padri un barlume di speranza. E' un premio che riempie il mio cuore e l'anima perché arriva da ragazzi che si stanno riappropriando della loro vita. Voglio dedicarlo all'intera questura di Macerata, ai poliziotti che hanno perso la vita per adempiere al loro dovere e a tutti i ragazzi che hanno perso la vita a causa della tossicodipendenza".
Intanto durante la mattinata 1300 studenti hanno seguito gli spettacoli di prevenzione "BackUp" e "Una sottile linea bianca", mentre nel pomeriggio hanno incontrato e si sono confrontati con personaggi come Massimiliano Sechi, nato senza braccia e senza gambe, oggi campione mondiale di giochi elettronici, Simona Ventura, conduttrice tv, Simone Finetti, giovane chef ha partecipato a MasterChef Italia e a MasterChef All Stars, e Didi Gnocchi, documentarista e fondatrice di 3D Produzioni.
Montecopiolo e Sassofeltrio, Lega: calpestati i diritti di centinaia di cittadini
(Rimini) “L’asse Pd-M5s tiene in ostaggio il sogno degli abitanti di Montecopiolo e Sassofeltrio”. Questo il commento del deputato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, e di Bruno Galli, segretario provinciale dei verdi, in merito alla decisione assunta ieri pomeriggio in Senato di far slittare per l’ennesima volta l’esame del disegno di legge, già approvato dalla Camera, che sancisce il passaggio alla regione Emilia-Romagna, e in particolare alla provincia di Rimini, dei due comuni marchigiani di Montecopiolo e Sassofeltrio.
“Stiamo vedendo calpestati i diritti di centinaia di cittadini. L’arroganza del Partito Democratico e dei pentastellati non ha limiti e l’improvviso cambio di programma di ieri pomeriggio ne è la prova lampante. Anche perché – insistono i leghisti – non ci sono ragioni plausibili per rinviare nuovamente l’esame del disegno di legge. Avremmo potuto comprendere una scelta di questo tipo se si fossero palesati motivi lampanti e condivisibili ma non è così. La verità è che questo nuovo Governo si serve dei soliti giochetti del Pd per negare la volontà referendaria di due Comuni che legittimamente, senza inciuci e a larghissima maggioranza, hanno espresso la propria volontà di lasciare le Marche e confluire in Romagna. Sono passati dodici anni ma la storia si ripete. Dove c’è il Pd ci sono prepotenza e incapacità di ascolto. Comprendiamo la delusione degli abitanti di questi due Comuni dare battaglia all’arroganza del Governo. Per noi della Lega, al contrario, la volontà popolare è sacra e faremo di tutto per farla rispettare.”
Riccione, la Saviolina alla Barcolana
(Riccione) È salpata questa mattina all'alba da Chioggia, dove ha fatto una tappa intermedia, la Saviolina, la barca storica simbolo della città che nel prossimo week-end parteciperà per la prima volta alla Barcolana di Trieste, la regata più grande del mondo. Partito la settimana scorsa da Riccione, il bellissimo lancione è iscritto a due competizioni, sabato 12 ottobre alla Barcolana Classic, dove sono ammesse le imbarcazioni classiche e d'epoca, mentre domenica prenderà parte alla gara principale con un equipaggio composto da 12 membri tutti riccionesi e di cui farà parte anche l'assessore al turismo e cultura Stefano Caldari.
Montecopiolo e Sassofeltrio, Mignani: rinvio vergognoso
(Rimini) “L’ennesimo rinvio del passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio in Provincia di Rimini è una pagina vergognosa della nostra storia”. E’ il commento del commissario provinciale di Forza Italia Giulio Mignani. “Nel 2007, dodici anni fa, i Cittadini si sono espressi chiaramente, chiedendo di divenire parte della Romagna e della Provincia di Rimini. Attenzione: non lo hanno fatto per questioni economiche ma storiche e logistiche. I Cittadini hanno scelto e il PD deve arrendersi. Le motivazioni addotte per spiegare l’ennesimo, insopportabile rinvio ci farebbero sorridere, se non si trattasse di avere calpestato la democrazia. Molti cittadini che hanno votato sono ormai defunti e molti altri oggi sono maggiorenni e potrebbero votare: quindi non bisogna rispettare la volontà popolare che è stata espressa perché secondo il partito (che si chiama Democratico), va reinterpretata. Scopriamo poi che i risultati elettorali hanno una scadenza: se sono troppo vecchi non vanno ascoltati. Ma, dimenticano, i campioni di Democrazia, che se sono invecchiati inutilmente la colpa è della politica non dei Cittadini. Sarebbe più onesto, da parte del PD dire che la pratica viene ostacolata per motivi politici, per prima la vicinanza con la scadenza elettorale delle Elezioni Regionali. Insomma: il PD avrebbe anche ascoltato i Cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio ma hanno dato la risposta sbagliata e anche se giusta era ormai fuori tempo: come in un quiz. Peccato che fosse solo un referendum”.
Ttg, Palmucci (Enit): insieme faremo crescere l’industria del turismo
(Rimini) Oggi l’inaugurazione di Ttg Travel Experience, Sia Hospitality Design e Sun Beach & Outdoor Style, le tre fiere di Italian Exhibition Group dedicate alla Travel Industry, aperte fino a venerdì 11 ottobre alla Fiera di Rimini.
“Tre saloni internazionali – ha esordito il presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni – legati fra loro da un programma nel quale Italian Exhibition Group ha saputo mettere insieme tutti i grandi protagonisti delle analisi e del pensiero su ciò che ispirerà la domanda turistica futura”. Cagnoni ha inoltre ricordato come le tre fiere vengano da una lunga storia: 56a edizione per Ttg, 68a Sia, 37a Sun. Tre manifestazioni che insieme “danno un orizzonte completo di tutti i temi legati al turismo”. E che grazie alla loro unificazione e alla crescita di questi anni, occupano oggi interamente tutto il quartiere fieristico. Di qui, la decisione del CdA di Ieg “di dare il via libera ad un programma di sviluppo delle dimensioni del quartiere, con un ampliamento di grande efficacia e versatilità”.
“Questa fiera industriale – ha continuato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – serve per ribadire che l’Italia ha bisogno di una prospettiva. A prescindere dai vari governi bisogna fare un ragionamento serio sul turismo, che è a tutti gli effetti una grande industria nazionale ed europea. Invece non lo si è mai considerato come tale, ma come settore. L’Emilia Romagna e Rimini hanno invece scelto il turismo come una delle industrie strategiche”.
“Da Ttg e da Rimini parte la stagione delle fiere, una nuova stagione caratterizzata dall’innovazione – sono state le parole dell’assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini - L’Emilia-Romagna ha fatto di innovazione e strategia gli asset delle proprie operazioni turistiche. Questo ci ha permesso di fare del turismo un comparto fondamentale, che rappresenta il 13 per cento del prodotto interno lordo, con le sue 55mila imprese che danno lavoro ad oltre 400mila persone. E poiché vogliamo continuare a crescere, abbiamo innovato ed elevato la nostra offerta turistica con prodotti quali la Motor Valley e la Food Valley, espressioni di Made in Italy nel mondo”.
“Ttg è un luogo importante non solo perché qui si incontrano tutti gli operatori del turismo, ma soprattutto per la presenza di centinaia di buyer internazionali”, ha dichiarato il presidente di Enit Giorgio Palmucci. Per quel che riguarda l’organismo da lui guidato, “stiamo cercando di lavorare – ha detto – insieme alle Regioni, alle ambasciate, alle Camere di commercio, con l’intento di essere catalizzatori, perché solo lavorando insieme potremo sicuramente vedere crescere l’industria turistica”. Un’industria che nella bilancia commerciale del nostro Paese ha chiuso in positivo nel 2018 con +16 milioni di euro. A proposito di incoming, allora, per il presidente di Enit la parola d’ordine è “fidelizzare ancora più turisti dai più diversi Paesi”.
“Lo spirito con cui dobbiamo lavorare e lavoreremo è quello del fare sistema – ha concluso la sottosegretaria di Stato ai beni e Attività Culturali con delega al Turismo, Lorenza Bonaccorsi – Dobbiamo avere sempre più consapevolezza che il turismo è una delle grandi industrie del Paese, lavorare per qualificare l’offerta dell’ospitalità e spingere sul binomio turismo e cultura che ci fa grandissimi nel mondo”.
Morte Pantani, il pusher: lui fumava, non sniffava
(Rimini) A oltre 15 anni dalla morte di Marco Pantani, il 14 febbraio 2004 in un residence di Rimini, il pusher che gli ha venduto l’ultima dose di cocaina, Fabio Miradossa ha dichiarato in esclusiva alle Iene di non credere all’ipotesi del suicidio.
“Marco è stato al Touring (un altro hotel di Rimini), ha consumato lì e quando è ritornato al Residence Le Rose era lucido”, sostiene Miradossa perplesso sui “segni di sniffate” trovati dagli inquirenti nella stanza dell’hotel dove Pantani è morto. “Marco non sniffava cocaina, era una cosa che gli faceva schifo. Lui la fumava e in quella stanza c’è solo traccia di cocainomani che sniffavano. Chi ha creato quella situazione non era informato bene… Tracce di fumatori di crack non ne ho viste, come bottiglie di plastica, carta argentata, bicarbonato per preparare il crack”, sostiene Miradossa.
Lo spacciatore di Pantani alle Iene: "Marco è stato ucciso. E non dalla cocaina. Indagate sui soldi"
Scuola Boschetti Alberti, 730mila euro regionali per miglioramento strutturale
(Rimini) La Giunta del Comune di Rimini ha approvato il piano di fattibilità tecnica ed economica per il miglioramento strutturale della scuola primaria Boschetti – Alberti di via Gravina, resi possibile anche grazie al finanziamento da 730 mila euro concesso dalla Regione Emilia-Romagna. Si tratta di importanti lavori che riguarderanno sia la parte strutturale che quella funzionale dell'edificio, che verrà ristrutturato con interventi in grado di aumentarne la qualità complessiva a livello funzionale, logistico, energetico e di sicurezza, ed in linea con le più recenti normative di miglioramento sismico delle scuole. L'inizio dei lavori, che proseguiranno per tutta l'estate, è previsto per maggio, per concludersi prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.