Metromare, Riccione pianta le siepi per nascondere il muro del Trc
(Rimini) Il muro del Trc in viale Portovenere a Riccione si arricchisce di nuovo verde. La giunta comunale ha deciso venerdì di impiantare e riqualificare con una barriera di siepi e aiuole il muro di cemento che delimita il Trc. Nel tratto tra viale Verdi e via La Spezia, lungo 500 mt e largo 1,20 mt, verranno piantati 40 alberi del tipo Pyrus Calleryana, alternati da arbusti di essenze diverse quali oleandri, mirto o pitosforo. I lavori partiranno la prossima settimana con la posa di un cordolo stradale e la predisposizione di un impianto di irrigazione. Fasi successive il riempimento dello spazio, così ricavato con del terreno, e le piantumazioni da parte di Geat. L'intervento, segue quelli analoghi portati a termine sia in un altro tratto dello stesso viale Portovenere che in viale Rimini, in quest'ultimo sono state piantumate altre 43 alberature, oltre a nuove siepi e arbusti.
"Per mitigare l'impatto del paesaggio dal punto di vista ambientale alterato dalla presenza del muro di cemento del Trc che affianca le abitazioni lungo il suo tracciato – afferma l'assessore ai lavori pubblici e all'ambiente Lea Ermeti - abbiamo scelto nuove essenze e tanto verde per schermare anche la parete di un altro tratto di viale Portovenere, in maniera da renderlo omogeneo e migliorarne l'aspetto dal punto di vista del decoro urbano. Le piante concorrono alla depurazione dell'aria, reputiamo non siano sufficienti soltanto le piccole, eppure fondamentali, azioni del singolo cittadino, come seguire la raccolta differenziata, acquistare meno plastica, usare la bicicletta invece che l'automobile, ma mettere sul campo delle azioni concrete a sostegno dell'ambiente. In questo caso abbiamo scelto di incrementare il verde pubblico, andando ad incidere sulla qualità dell'aria, a ridosso di un'opera altamente impattante dal punto di vista ambientale e urbanistico, come il Trc".
Stranieri a Rimini, dimezzate le nuove cittadinanze
(Rimini) A Rimini, in poco più di 24 mesi, si sostanzialmente dimezzato il numero di nuovi italiani; dopo il boom del 2015 (2.023 nuove cittadinanze italiane concesse), al primo gennaio 2019 il dato è sceso di ben 936 unità, fermandosi a 1.087. Un dato in linea con quanto si rileva per la regione Emilia-Romagna, che al primo gennaio 2019 registra un significativo decremento del numero di acquisizioni di cittadinanza, che fa seguito a quello osservato anche nei due anni precedenti, dopo il picco del 2016 (a livello provinciale, oltre 2mila acquisizioni di cittadinanza italiana). Dal grafico sottostante si può osservare la netta crescita del fenomeno nell'ultima decina d'anni: se fino al 2014 non si erano mai registrate in provincia di Rimini più di mille naturalizzazioni nel corso di un anno, nel 2015 si oltrepassano le 1.100 acquisizioni e nel 2016 si arriva oltre 2.000 (55 acquisizioni per 1.000 residenti stranieri); segue una marcata contrazione nel 2017 (1.229 acquisizioni, corrispondenti a meno di 34 acquisizioni per mille residenti) e una meno significativa nel 2018 (1.087 acquisizioni), che riporta il dato al di sotto di quello del 2015
"Sul segno meno – spiega Gloria Lisi, Vicesindaco di Rimini - pesano variabili diverse tra loro: se a livello nazionale incide la crisi, l'andamento economico negativo degli ultimi anni, a livello locale prevale una sostanziale stabilizzazione degli arrivi, figlia di una progressiva integrazione degli stranieri. In sintesi, Sempre più famiglie, sempre più nati a Rimini, e sempre meno arrivi di nuova immigrazione. Segno di un sistema di servizi efficienti grazie ai quali è stato possibile traslare progressivamente il tema dell'immigrazione da quello dell'accoglienza a quello dell'integrazione. Il segno meno sulla quantità, quindi, corrisponde ad un segno più nella qualità dell'immigrazione e dell'integrazione".
I cittadini stranieri residenti nella provincia di Rimini al 1 gennaio 2019 sono 38.047, pari all'11,2% della popolazione complessiva, dato inferiore a quello medio regionale (12,3%) e che pone Rimini al terzultimo posto fra le nove province emiliano-romagnole, seguita esclusivamente da Forlì-Cesena (11,%) e Ferrara (9,4%). I cittadini di paesi Ue sono quasi 8.600 –in larga parte rumeni – e costituiscono il 22,6% della popolazione straniera residente nella provincia. Se si rapportano esclusivamente i cittadini non Ue al totale della popolazione residente, si perviene a un tasso di incidenza percentuale pari all'8,7% (9,5% a livello emiliano-romagnolo e 6,1% in Italia).
È poi interessante notare come al 1 gennaio 2019 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Rimini nati in Italia risultano essere 5.631, pari al 14,8% del totale dei residenti stranieri45, dato stabile rispetto a quello del 2018 e inferiore a quello medio regionale, pari a 16,6%. Fra i cittadini di paesi non Ue questa percentuale sale al 16,0%, appena inferiore al 16,1% del 2018, mentre per i cittadini Ue risulta, come nel 2018, pari al 10,8%.
Trc, Santi: il 23 novembre prima corsa del Metromare
(Rimini) “Il 23 novembre 2019 Metromare farà la sua prima corsa”. Lo annuncia il presidente della provincia di Rimini, Riziero Santi. “La data – spiega – ha un significato storico. Siamo a 25 anni da quando si è deciso di realizzare il Trc, ed a 90 giorni dalla comunicazione del fine lavori sulla tratta, e la decisione del Coordinamento soci di procedere con l’avvio della fase sperimentale di Metromare. In questi 90 giorni abbiamo annullato tutti i tempi morti, e respinto con gli argomenti tutte le ostilità. In questi 90 giorni si sono fatti sentire anche i cittadini e le categorie economiche esprimendo una chiara tendenza e un chiaro desiderio di far partire il servizio. Ora si sono concluse tutte la fasi propedeutiche alla messa in servizio, nella massima attenzione e scrupolosità, compreso l’accordo che assegna la gestione ad Atg-Start e che il 30 ottobre sarà ratificato con il voto in assemblea Amr. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo risultato”.
Spiaggia, Biagini: padrone dell’arenile è il cittadino, non il concessionario
(Rimini) In vista della rivisitazione che il comune di Rimini si appresta a fare del piano spiaggia, ex assessore al demanio Roberto Biagini interviene per fissare alcuni paletti legislativi. “Ritengo positivo il dibattito che si aprirà tra istituzioni, categorie economiche e cittadini per affrontare il tema della “spiaggia”; l’importante è che venga fissato “il paletto fondamentale” che l’unico padrone dell’arenile è il cittadino (siamo noi) insieme all’organo istituzionale che lo deve rappresentare”.
Ricorda Biagini infatti che “gli enti pubblici che sono chiamati ad intervenire nel procedimento amministrativo di rivisitazione della strumento, ed in particolare il Comune, la Regione e l’ Agenzia del Demanio, hanno però anche il compito di verificare previamente che gli interlocutori, oltre ad avere la legittimazione politica a parlare di demanio marittimo, che è in capo a tutti i cittadini, abbiano anche la legittimazione giuridica e l’ attuale disponibilità dell’ “oggetto concessorio” e su questo come sappiamo si possono nutrire moltissimi dubbi in quanto la situazione italiana delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo, quindi non solo quella riminese è ovvio, è totalmente precaria, incerta e non conforme al diritto euro-unitario tant’ è vero che ogniqualvolta un organismo giudiziario interviene con una pronuncia disapplica la normativa italiana non conforme alla principi giuridici dell’ Unione europea”.
Per l’ex assessore “il terreno è minato sotto molteplici profili a cominciare da quello delle varie responsabilità su questo non c’è dubbio, lo ha ribadito anche ieri il presidente del Tar Puglia-Lecce, Antonio Pasca, ad un convegno sul tema delle “Concessioni Balneari” e lo Stato non può continuare “solo ed esclusivamente a legiferare con le proroghe (illegittime)”. Per questo motivo al tavolo di confronto sulla modifica del piano dell’arenile devono essere chiamati a partecipare tutti i soggetti esponenziali portatori di interessi diffusi e collettivi e non solo i concessionari balneari in quanto il tema riguarda un bene pubblico ( la spiaggia, la costa, gli usi del mare) per noi il più strategico, non un’ azienda e/o una proprietà privata ad uso e privilegio di pochi . Si dovrà necessariamente parlare di un aumento considerevole delle “spiagge libere”, largamente insufficienti nel comune di Rimini e non solo di verande, ampliamenti di spazi ecc. Sarà necessario anche ascoltare il parere di coloro ai quali il canone e di locazione dell’ attività incide in maniera importante sulla redditività d’impresa e che subiscono una concorrenza sleale di fatto da chi per lo stesso genere di attività ed in posizione privilegiata paga 400 euro di canone l’anno”.
Vecchie colonie, architetti svizzeri in visita in riviera
(Rimini) Un tour nelle quattro Colonie Marine abbandonate più imponenti della provincia di Rimini. Si chiude con questo appuntamento l'edizione 2019 di "Riutilizzasi Colonia Bolognese", il progetto di riuso partecipato a cura dell'Associazione Il Palloncino Rosso. Mercoledì 23 ottobre, l'Associazione Il Palloncino Rosso sarà infatti "guida speciale" per gli studenti e professori del Politecnico di Zurigo, il prestigioso ETH Istituto di Tecnologia dell'Architettura.
"Il tour partirà da Marina Centro – spiega l'architetto Silvia Capelli de Il Palloncino Rosso - perché vorremmo ancheraccontare lo sviluppo della città balneare. La prima tappa che faremo sarà all'ex Ospizio Murri, poi proseguiremo per la Colonia Novarese dove ad accogliere gli studenti ci sarà l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Rimini Roberta Frisoni. Altra tappa sarà proprio la Colonia Bolognese dove ci soffermeremo a raccontare, insieme al presidente dell'Associazione Il Palloncino Rosso Luca Zamagni sia l'esperienza di riuso partecipato sia la mostra "Storie di Colonia". Ultima tappa sarà a Riccione, alla Colonia Amos Maramotti (conosciuta come "Reggiana") qui ad accogliere gli studenti il Capo di Gabinetto del Comune di Riccione, l'architetto Roberto Cesarini".
Un tour dunque, non solo alla scoperta della storia architettonica delle strutture abbandonate, ma anche e soprattutto, come è negli obiettivi dell'associazione, raccontare l'esperienza di riuso partecipato e creativo. "E' significativo che l'ultimo appuntamento della stagione 2019 di Riutilizzasi Colonia Bolognese sia chiuso dalla visita di studenti di architettura di una città europea – aggiunge Luca Zamagni, Presidente dell'Associazione Il Palloncino Rosso - Siamo molto orgogliosi che il prestigioso ateneo svizzero abbia scelto la nostra associazione per accompagnare gli studenti. Crediamo infatti fondamentale per il futuro di queste Colonie che si provi a mettere in campo proposte alternative. Le esperienze di riuso partecipato di diversi immobili dismessi che si stanno moltiplicando in tutta Italia (e che hanno trovato una felice esemplificazione a Rimini, proprio in una ex colonia marina) hanno il pregio di svelare vocazioni "alternative" degli immobili (alternative, ma non concorrenti rispetto alla madre di tutte le vocazioni di casa nostra, quella turistico-ricettiva). Nostro obiettivo durante questo tour è anche quello di presentare le nostre colonie come possibili luoghi di sperimentazione sociale e culturale, senza che ciò sia incompatibile con l'attrattività nei confronti di investitori".
Tecnopolo, Sensoli: Regione si costituisca parte civile
(Rimini) La Regione valuti la possibilità di costituirsi parte civile all'interno del processo sulle irregolarità del Tecnopolo di Rimini: è quanto chiede Raffaella Sensoli, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha presentato un'interrogazione riguardo all'inchiesta portata avanti dalla Procura di Rimini sul progetto del Tecnopolo anche in vista dell'udienza preliminare che si terrà, dopo un primo rinvio, il prossimo 19 novembre. "Fino ad oggi la Regione non ha mai dichiarato esplicitamente se c'è la volontà, o meno, di costituirsi parte civile nel processo sulle irregolarità degli appalti del Tecnopolo – spiega Raffaella Sensoli – Così come fino ad oggi, né da parte dell'amministrazione comunale di Rimini, né da parte della Regione Emilia-Romagna, si sono levate voci a tutela dell'operato dell'ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Rimini, Roberto Biagini, che ha avuto il merito di scoperchiare questo sistema con la presentazione di un esposto. Crediamo che il silenzio su questa vicenda, che rappresenta una pagina sicuramente non limpida della storia politica di Rimini, debba finire. E per questo chiediamo alla Regione di prendere finalmente una posizione ufficiale". D'altronde, come ricorda la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle nella sua interrogazione, il legame tra il progetto del Tecnopolo e Viale Aldo Moro è rilevante e si concretizza nella concessione di un finanziamento di oltre un milione di euro avvenuto, tra l'altro, a inchiesta giudiziaria già avanzata. "Ai 150mila euro concessi dalla Regione al Comune di Rimini per l'avvio del progetto, nel settembre del 2017 se ne sono incredibilmente aggiunti altri 1,3 milioni quando l'inchiesta giudiziaria era già da tempo avviata – aggiunge Raffaella Sensoli – Un particolare del quale la Regione era ben a conoscenza viste le precedenti comunicazioni proprio con la Guardia di Finanza. A questo proposito, dunque, viene da chiedersi per quale motivo la Regione abbia deciso di procedere al saldo del finanziamento stanziato per il Tecnopolo nonostante ci fosse un'inchiesta in corse e se, al contrario, non sarebbe stato più prudente congelare, almeno in parte, il finanziamento in attesa che venisse fatta chiarezza sulla genesi del progetto e sulle presunte irregolarità denunciate" conclude la consigliera regionale M5S.
Biglietti a ruba: Recalcati andrà in streaming
(Rimini) A causa del rapido esaurimento dei posti per partecipare alla lezione magistrale di Massimo Recalcati, protagonista, il 23 ottobre alle ore 21 al Teatro Galli, dell'incontro: Nomi dell'amore. È ancora possibile parlare d'amore?, a partire da martedì 22 ottobre, ore 8 presso la Reception della Biblioteca Gambalunga saranno in distribuzione i biglietti per partecipare alla diretta streaming della conferenza, che si terrà al Teatro degli Atti. (Ingresso a partire dalle ore 20,30)
21 ottobre
Rivoluzione senza incidenti | Verande in spiaggia | Tensioni per il derby
Free coffe: venduto caffè per 3 milioni, mai versata iva
(Rimini) Una società con sede in provincia, “ha effettuato vendite in nero per oltre 3 milioni di euro, omettendo di versare Iva per oltre 600mila euro in relazione ai rapporti commerciali intrattenuti con settecento clienti finali (bar/ristoranti) operanti in sette regioni”. Lo ha scoperto la guardia di finazna di Rimini, che ha anche “individuato 21 agenti della società che hanno percepito le provigioni in nero riconosciute sulle cessioni dei prodotti ai clienti finali, effettuate per conto della società in argomento. Per mascherare le vendite in nero e regolarizzare il magazzino la società controllata ha emesso documenti di trasporto fittizi. Per questo motivo, il legale rappresentate della società, un 62enne, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rimini per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ed è stata formulata nei suoi confronti una proposta di sequestro preventivo per circa 137mila euro”.
Riccione, sicurezza stradale: potenziati controlli notturni
(Rimini) Per continuare a monitorare in modo preciso e puntuale i flussi di traffico e l'eccesso di velocità sul territorio comunale durante le ore notturne, nei prossimi giorni, verranno potenziati i controlli del territorio. Le strade interessate, comunicate come di consuetudine alla Prefettura nell'ambito del Coordinamento Provinciale del servizio di controllo della velocità, saranno oggetto di controlli costanti, con l'ausilio di un ulteriore dispositivo mobile. Il monitoraggio stradale della Polizia Locale continuerà ad assicurare anche di sera una linearità capillare così da contrastare, a scopi di prevenzione e dissuasione, comportamenti scorretti a tutto vantaggio della sicurezza stradale.