Rimini, tempo di bilanci per i nuovi e vecchi musei
(Rimini) Tempo di bilanci per la rete museale riminese, tradizionale e di nuova generazione, alla prova del 2022, di fatto primo anno in cui gli istituti culturali dell'intero Paese sono tornati a un'attività vicina alla normalità, dopo i due anni delle chiusure totali o e fortissime limitazioni dovute alla pandemia. I dati ISTAT e SIAE consegnano, infatti, per il 2020 e il 2021 una fotografia comprensibilmente negativa per tutto il sistema culturale italiano in raffronto al 2019, con cali rispetto del 70 per cento (anno 2020) e del 63 per cento (2021) per musei e pinacoteche e del 78 per cento (2020) e 73 per cento (2021) tra cinema, teatro e mostre. Nei 12 mesi del 2022, pur con la coda di alcune restrizioni di natura sanitaria che hanno investito i primi mesi dell'anno, l'Italia della cultura si è parzialmente rialzata in piedi, recuperando terreno, attrattività e ascesa di numeri, pur senza tornare ancora ai livelli pre pandemici e con linee di tendenza generali in cui all'evidente ritorno di visitatori e spettatori non corrisponde ancora probabilmente un proporzionale incremento della spesa.
Rimini, nel 2022, portava con sé un'aspettativa ulteriore e cioè un primo, seppur condizionato, test per un sistema museale che proprio sotto la scure del biennio orribile della pandemia aveva visto aprire gli occhi due nuove strutture museali dalle peculiari caratteristiche, come il Fellini Museum e il PART, andate ad affiancarsi al Museo della Città e alla Domus del Chirurgo. Per l'anno 2022, i dati registrati dal sistema automatizzato delle biglietterie comunali dicono che gli ingressi sono stati: Museo della Città 38.285, Domus del Chirurgo 39.173, Fellini Museum (castello) 42.773, Fellini Museum (palazzo Valloni) 32.921, PART 24.606. Per un totale di 177.758 biglietti.
“I numeri disegnano non tanto e non solo un rilancio post pandemia della Rimini che offre e produce cultura nei luoghi istituzionali- è la dichiarazione del sindaco Jamil Sadegholvaad- ma soprattutto compendiano diverse certezze e altrettanti spunti per un lavoro accrescitivo e migliorativo. La prima constatazione è che l’attività del Museo della Città rimane solida certezza, nonostante gli effetti pandemici abbiamo sensibilmente limitato anche quest’anno le visite scolastiche, da sempre pubblico privilegiato di Museo e Domus (e domani anche del Fellini Museum). Il secondo riscontro è l’impatto evidente che ha avuto il Fellini Museum già nel primo anno di vita, con una attrattività evidente su tutto ciò che va oltre i confini provinciali e anche nazionali, e dunque la conferma delle sue straordinarie potenzialità internazionali. Va sottolineato come questi incoraggianti numeri siano stati accumulati in presenza di un’attività museale ordinaria e cioè senza potere contare su grandi eventi temporanei, mostre, in grado di garantire un surplus ulteriore di attrazione. Questo è uno dei campi su cui stiamo lavorando per il biennio 2023/2024, vale a dire presentare nuovi spazi e collaborazioni di standard elevato, su cui incardinare mostre e eventi espositivi temporanei di elevato livello qualititativo. Nel frattempo il Museo della Città rinascerà con il nuovo percorso museale dall’Alto Medioevo al Rinascimento, e il PART verrà completato con il rinnovamento del piano superiore: azioni che metteranno a disposizione luoghi, sale aggiuntive e soprattutto potenzieranno lo stimolo culturale a frequentare questi Istituti in ogni periodo dell’anno, trasformando, come dice il Direttore Giovanni Sassu, i Musei di Rimini da ‘Musei della città a Musei per la città’. Insieme a questo l’attività per il 2023 si concentrerà sul potenziamento complessivo della struttura del Fellini Museum, con il rafforzamento degli organici nella direzione dello studio e della consultazione dell’opera del Maestro e, più in generale, un nuovo sistema di comunicazione di tutto ciò che è il Polo museale Riminese. Proprio nel periodo più difficile, ne abbiamo constatato la robustezza e allo stesso tempo le potenzialità straordinarie. Abbiamo tutti gli strumenti per concretizzarle”.
Scorporando per natura, si registra un quasi perfetto bilanciamento tra dato dei tradizionali istituti archeologici e storici (Museo della città e Domus del Chirurgo) che sommano 77.458 ingressi e quello nuovo del Fellini Museum, che ha aperto i battenti un anno e mezzo fa (il castello, successivamente palazzo Valloni) e che registra complessivamente 75.694 visitatori. Molto interessante il dato degli incassi, tra ingressi e acquisti presso book shop: 423mila euro, con il Fellini Museum in vetta per biglietti staccati (200mila euro) e book shop (45mila euro).
Proprio sul Fellini Museum è stato attivato un innovativo sistema di monitoraggio dei flussi dei visitatori, da cui è emersa una interessante segmentazione. A partire dalla provenienza dei visitatori: 8% (Comune di Rimini); 5% (provincia di Rimini); 50% (Italia); 20% (estero con picchi al 35% nei mesi da giugno a settembre); 17% in corso di rilevazione. Più nel dettaglio: per il campione nazionale Emilia Romagna 33%, Lombardia 15%, Veneto 12% (poi Marche 8% e Piemonte 7%); per quello estero Germania 22%, Francia 8%, Stati Uniti e Svizzera 7% (poi Polonia 6%; Regno Unito 3%).
Va aggiunto, a completamento di un ragionamento più generale sugli istituti culturali di Rimini, che anche la Biblioteca Gambalunga, nel 2022, ha registrato una robusta ripresa, con 130mila utenti. Ma su questo tema verrà prodotto, nei prossimi giorni, un focus più analitico.
“In questo lungo post Covid- commenta Marco Leonetti, responsabile della Cineteca e del Fellini Museum- è come se tutti gli istituti culturali avessero dovuto ricostruire una familiarità, un’abitudine, quasi una confidenza con il proprio pubblico e questo è risultato essere ancora più urgente e necessario per un museo, come quello felliniano, nato proprio nell’incertezza di questo periodo. E’ stato un anno e lo sarà anche il prossimo soprattutto di semina in cui prioritarie saranno le attività didattiche, per la formazione del pubblico del futuro, e quelle d’archivio, per la ricerca anche a sostegno della programmazione del museo. Non abbiamo uno storico rispetto al quale valutare l’andamento di questo primo anno a regime, ma l’allineamento con le presenze del Museo della città e della Domus del Chirurgo, nel passato tra i più visitati della Regione, assieme ai molti apprezzamenti che il museo ha raccolto dalla sua inaugurazione sia tra i visitatori che tra gli addetti ai lavori, mi sembra un segnale di buona salute”.
Rimini patria dell'ecommerce
(Rimini) Secondo i dati di Infocamere, riferiti a tutto il terzo trimestre 2022, la provincia di Rimini è al nono posto in Italia, seconda in Regione solo dietro a Modena, per numero di imprese che fanno ecommerce, ovvero vendono i loro prodotti su piattaforme telematiche, proprie o in sharing. E' un dato che trova conferma nei numeri in crescita, seppur parziali visto che la cosiddetta 'Riforma Madia' del 2016 (Decreto Legislativo 222) chi ha un'attività commerciale in sede fissa può automaticamente fare commercio onlinesenza presentare una nuova Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), registrati nel 2022 dagli uffici comunali di Rimini.
"Da questa specifica 'finestra' salta all'occhio come attualmente siano 703 gli esercizi attualmente in attività che effettuano commercio elettronico, con una crescita molto sostenuta tra 2021 e 2022 , rispettivamente di 88 e 56 nuovi esercizi operanti anche in ecommerce. Credo che questo dato 'vada letto' nella chiave più ampia del dinamismo della nostra rete commerciale e imprenditoriale. C'è una componente che si adatta alle nuove esigenze del cliente, affiancando la filiera del commercio tradizionale comunque solida, a ben guardare i numeri e le storie, ad esempio, dell'Albo comunale delle Botteghe e dei Mercati Storici di Rimini, ormai giunto a 71 riconoscimenti e delle migliaia di negozi e pubblici esercizi che operano ogni giorno, da anni, nonostante i problemi e le difficoltà di un settore della vita che negli ultimi 10 anni è stato investito da vere e proprie rivoluzioni radicali. Secondo gli stessi dati di Infocamere, sempre al 30 settembre 2022 il territorio riminese è al 16esimo posto in Italia (e seconda in Emilia Romagna dopo Bologna) per start up innovative ogni mille società di capitale e, più in generale, al quinto per numero di nuove iscrizioni iscritte", rileva l'assessore Juri Magrini.
"Sono elementi diversi che però, insieme, compongono un quadro interessante su una offerta vasta, multiforme, comunque mai ferma del nostro tessuto d'impresa. Le difficoltà della rete commerciale tradizionale italiana, alle prese principalmente con i cambiamenti dei modi e delle intenzioni d'acquisto dovute all'ingresso delle grandi piattaforme online, restano e sono tante e meriterebbero ben altra attenzione da parte dei Governi, ma a livello locale, per la particolare natura del territorio e della sua economia, rimane evidente la capacità di adattamento e di modernizzazione che esprime l'area riminese. E' un elemento, questo, che è fondamentale per l'offerta di ospitalità complessiva del nostro territorio, come si è visto anche nei giorni scorsi per i festeggiamenti del nuovo anno. Grandi eventi attrattori e una disponibilità eccezionale di alberghi, pubblici esercizi, negozi, funzionanti in piena attività. E sempre con disponibilità e un sorriso".
4 gennaio
Aumenti per trasporti e assicurazioni | Rimini attraente | Il porto di Riccione
Sadegholvaad e i buoni propositi per l'anno nuovo: "lo sviluppo del'aeroporto"
(Rimini) Calo della partecipazione politica, crescita della pratica religiosa, regione ancora 'ad alta intensità lavorativa' con percentuali di occupati superiore alla media nazionale, sono tra i punti messi in luce dalla ricerca 'Lavoro, demografia e società in Emilia Romagna', presentata ieri a Bologna dall'Istituto Cattaneo. Si parte da dati Istat per evidenziare "alcune dinamiche e cambiamenti non dovuti esclusivamente alla 'tempesta perfetta' della pandemia ma già preesistenti e che al limite il Covid ha accelerato", spiega il sindaco Jamil Sadegholvaad. La ricerca mostra però anche "segnali di crescente fragilità soprattutto dovuta al lavoro precario e giovanile".
L'Istituto Cattaneo inoltre "sottolinea come 'all’interno della Regione Emilia-Romagna alcuni territori risultano più attrattivi di altri, molto probabilmente per fattori legati alle dinamiche economiche e del mondo del lavoro. Le provincie di Parma, Rimini e Bologna risultano i veri poli attrattivi all’interno del territorio regionale'. Questo, viene spiegato, dovuto a una serie di fattori che vanno dalla presenza dell'Università, della presenza di stranieri, del dinamismo economico e lavorativo". Il territorio riminese, dunque, "conferma anche in questi anni difficili la sua storica componente di area aperta e attrattiva, anche oltre il classico fenomeno dei flussi turistici".
Il sindaco poi sottolinea un fatto "che può essere qualcosa di più di una coincidenza, è che gli hub attrattori di Rimini, Parma e Bologna abbiano in comune la presenza di uno scalo aeroportuale. Certo, a livelli e dimensioni quantitative differenti l'uno dall'altro ma certo è che il denominatore che accomuna tre province così distanti e diverse è anche questo. Per Rimini si rimarca sempre o quasi l'importanza dello sviluppo aeroportuale in chiave di ospitalità: ho richiamo io stesso l'argomento nei giorni scorsi, in ordine ai 'buoni propositi', anzi al vero lavoro da fare, in tal senso. Per questo territorio voli e rotte sono parte integrante di un'offerta turistica sempre più competitiva e internazionale".
Il ritorno, nel 2022, degli stranieri dopo il biennio pandemico "ne è dimostrazione e allo stesso tempo, conferma delle potenzialità consistenti di ulteriore crescita. Ma l'aeroporto è anche quella finestra sul mondo che permette a Rimini di conservare la sua caratteristica di città in movimento che, alla fine, è anche confronto di culture e esperienze diverse, di attrattività che è dinamismo imprenditoriale e, insieme, apertura sociale al nuovo. Un aspetto da non sottovalutare".
Stadium: 4 milioni per trasformarlo nella sede della Federazione nazionale danza
(Rimini) La giunta comunale di Rimini ha approvato il progetto definitivo\esecutivo - a seguito dell'acquisizione di tutti i pareri e nulla osta - di conversione dell’RDS Stadium in Centro Federale FIDS (Federazione Nazionale Danza). L’intervento è finanziato dall’Unione Europea attraverso le risorse stanziate dal PNRR con 4.000.000 di euro.
l progetto prevede la conversione dell’RDS Stadium in centro Federale FIDS - Federazione Italiana Danza Sportiva, per permettere lo svolgimento di gare/campionati e attività formative accademiche della Federazione.
Gli interventi previsti per la conversione della struttura, in accordo con quanto prescritto dal bando PNRR, hanno due obiettivi principali:
– Riqualificazione energetica dell’edificio attraverso interventi di efficientamento energetico. Sono previsti lavori di manutenzione straordinaria, riqualificazione e adeguamento degli impianti con efficientamento energetico associato all'utilizzo integrato di fonti energetiche rinnovabili (FER), attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici (per l’alimentazione di un impianto di 220kw) e la conversione dell’impianto di climatizzazione con l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
– Riqualificazione funzionale “reversibile” dello Stadium attraverso opere mobiliIl progetto prevede la realizzazione di due aree funzionali adibite alla danza. Le aree che si andranno a costituire sono definite: “Area on the floor” dedicata alle gare ed alla formazione e il ballo di coppia e “Area on stage” dedicata alle gare di danze artistiche. Le due arene dovranno poter essere utilizzate contemporaneamente.
Sarà garantita la reversibilità degli spazi interni per consentire l’uso attuale dell’immobile per eventi musicali e culturali (es. concerti) per circa 5.000 posti. Sono inoltre prviti importanti interventi relativi la manutenzione degli spogliatoi esistenti, e la realizzazione di nuove aree smistamento atleti. Lo stadium sarà inoltre dotato di arredi ‘sky box’ e di nuovi arredi polifunzionali per aree spettatori esclusive situate a bordo campo.
“Un progetto polifunzionale – spiega l’assessore Mattia Morolli – che va non solo nella direzione funzionale di fare di Rimini un polo nazionale della danza sportiva, ma anche in quella dell’efficientamento energetico. Un progetto ambizioso che partirà nei prossimi mesi e che consegnerà a Rimini una struttura all’avanguardia per lo sport, gli eventi
con importanti ricadute sia sotto il profilo turistico che sulla qualità di vita complessiva della città”.
Abusi edilizi: 243 persone denunciate nel 2022
(Rimini) Intensa anche nell'anno 2022 l'attività dell'Ufficio Edilizia e Ambiente della Polizia locale di Rimini sul fronte dei controlli circa il rispetto delle leggi e delle normative vigenti per ciò che riguarda la pianificazione urbanistica e edilizia. Un'attività particolarmente delicata e importante che soprattutto si concentra sul contrasto dell’abusivismo edilizio che rimane un fenomeno da monitorare attentamente, per i suoi effetti nocivi sulla sicurezza degli edifici (propri e di altri) e delle persone, e sul consumo indiscriminato e fuorilegge del territorio che è e deve restare bene comune.
“E' opportuno, in questi primi giorni dell'anno, continuare a rendere pubblica l'attività di monitoraggio svolta dalla Polizia locale, in collaborazione con gli uffici tecnici, su questa particolare problematica- commenta l'amministrazione comunale di Rimini-. Resta molto alta l'attenzione sul fronte del contrasto all'abusivismo edilizio e ambientale, fenomeni che, come purtroppo si deve registrare allorché accadono episodi drammatici in diverse parti del Paese, incidono tragicamente sulla vita delle persone e sull'esistenza stessa di intere comunità. La netta ripresa dell'edilizia dopo la sospensione forzata dovuta al Covid, deve essere sicuramente da una parte sostenuta e accompagnata da procedure amministrative sempre più efficaci e rapide; ma, nello stesso tempo, senza mai allentare la presa sul monitoraggio delle potenziali situazioni di illegalità, i cui primi danneggiati sarebbero comunque le comunità e le persone".
3 gennaio
Capodanno, “soccorsi difficili” | Aumenti per benzina e canoni | Palazzo del podestà, via le barriere
La Traviata a Capodanno al Galli
(Rimini) Anche il 2023 è stato inaugurato dal palco del Teatro Galli con la tradizionale opera lirica di "Rimini, il capodanno più lungo del mondo", in scena il capolavoro verdiano 'La Traviata'. Un brindisi di grande effetto, con i colori e i fasti del primo Novecento, ha salutato un pubblico da grandi occasioni. Tutto esaurito, infatti, per la Prima dell'Opera che non smentisce la sua popolarità e replica martedì 3 e mercoledì 4 gennaio alle ore 20,30. Sold out anche gli spettacoli serali, per un totale di circa duemila spettatori in tre recite.
La Traviata, dramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, è un nuovo allestimento prodotto dal Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli APS con il patrocinio e il contributo del Comune di Rimini. Con la regia di Paolo Panizza, la direzione d'orchestra del M° Stefano Pecci, con l'Orchestra da Camera di Rimini e il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli preparato dal M° Marcello Mancini. Corpo di ballo CDF Rimini, Solisti della Compagnia RDL di Carlo Tedeschi, direttrice e coreografa Gabriella Graziano.
I protagonisti: Noemi Umani è Violetta Valéry; Ilenia Tosatto Flora Bervoix amica di Violetta, Chiara Mazzei Annina una cameriera di Violetta; Giuseppe Varano è Alfredo Germont e Andrea Zese suo padre Giorgio Germont; Roberto Carli è Gastone Visconte di Létorières; Giuseppe Esposito il barone Douphol; Nico Mamone il marchese d'Obigny, Luca Gallo il dottor Grenvil; Roberto Carli interpreta anche Giuseppe, un servitore di Violetta, Riccardo Lasi è un commissionario. Persone di servizio, signori amici di Violetta e Flora, piccadori e mattadori, Zingarelle e maschere Corpo di Ballo e Coro Lirico Amintore Galli.
Palazzo del podestà, nuovi spazi per l'arte
(Rimini) Il Palazzo del Podestà si arricchisce di nuovi spazi dedicati all'arte e alla cultura. Partiranno la prossima estate gli interventi di valorizzazione e riqualificazione sul trecentesco edificio che si affaccia su piazza Cavour, nell'ambito del completamento del museo Part, i Palazzi dell'Arte Rimini. Il progetto architettonico approvato dalla Giunta comunale e finanziato dalla Regione Emilia Romagna per 1,5 milioni di euro, nasce in continuità con il recupero dei palazzi del Podestà e dell'Arengo promosso attraverso l'apertura del museo d'arte contemporanea nel settembre 2020 e proseguitocon il progetto del Giardino delle Sculture. Questo nuovo progetto architettonico– curato dal Comune di Rimini e dallo studio AR.CH.IT. dell'architetto Luca Cipelletti -si concentra in particolare sul completamento della rigenerazione del primo piano e del sottotetto del Palazzo del Podestà, con l'obiettivo di rendere il complesso museale pienamente fruibile e accessibile.
Attraverso i lavori in progetto, che hanno ottenuto il nulla osta da parte della competente Soprintendenza, si renderà accessibile il sottotetto del Palazzo, diventando un nuovo spazio a servizio del museo e della città. Si interverrà quindi sia a livello strutturale (dalla verifica delle condizioni delle travi alla sostituzione dei pavimenti), sia dal punto di vista impiantistico, dotando lo spazio di impianto di climatizzazione e ventilazione. Il sottotetto sarà raggiungibile dall'ascensore, che sarà riprogettato rendendo in modo da ampliare la superficie espositiva al piano terra, rendendola anche più funzionale.
Anche il primo piano sarà oggetto di riqualificazione, con nuovi pavimenti in listoni di rovere in continuità con quanto già presente nella sala dell'Arengo, riprendendo così il materiale tipico dei piani alti dei palazzi storici e con l'implementazione dell'illuminazione. Il progetto illuminotecnico curato dall'Arch. Alberto Pasetti si avvale di soluzioni differenziate, con il vantaggio di combinare diverse funzioni (luce diffusa nell'ambiente e verso le pareti e luce d'accento sulle opere d'arte attraverso proiettori dedicati).
L'intervento infine sarà l'occasione anche per intervenire con lavori di manutenzione al piano terra e sull'impermeabilizzazione della copertura.
Il crono programma prevede l'aggiudicazione dei lavori di completamento del museo entro giugno 2023, con seguente avvio delle opere che dovrebbero completarsi entro l'estate 2024.
"Credo opportuno sottolineare- è il commento del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad- come questo importante intervento per il completamento del PART risponda non solo all'idea di valorizzare i luoghi della cultura, tutelando le opere d'arte e allargando quindi la disponibilità di spazi espositivi nell'ambito dell'attività internazionale del PART e di tutta la rete museale di Rimini. C'è in più la volontà di garantire la piena, totale e libera accessibilità di questi stessi luoghi e spazi, considerando essi davvero beni di tutta la città e dell'intera comunità".
Triangolone, il comune rinnova le concessioni e aggiorna i canoni
(Rimini) La Giunta comunale ha disposto il rinnovo per l'anno 2023 (esercitando la possibilità di rinnovo per un ulteriore anno prevista nella delibera approvata l'anno scorso) delle concessioni d'uso a favore degli attuali utilizzatori del compendio "Marina centro", cioè le aree comprese tra Viale Cristoforo Colombo, Lungomare Tintori, Largo Boscovich, Piazzale Fellini, acquisite in proprietà dal Comune di Rimini nel 2017 per gli effetti del "Federalismo demaniale".
Le concessioni vengono rinnovate fino al 31 dicembre 2023, per garantire la continuità delle attività commerciali già avviate dagli attuali concessionari e consentire all'Amministrazione Comunale di programmare gli interventi di opera pubblica a completamento del processo di rigenerazione urbana del waterfront avviato con il complessivo progetto del Parco del Mare. Un programma di riqualificazione che, come previsto dal Documento Unico di Programmazione per il triennio 2022-2024 approvato dal Consiglio Comunale, abbraccerà anche il comparto del cosiddetto 'triangolone'.
Con la stessa delibera, l'Amministrazione ha deliberato i nuovi canoni concessori, corrispondenti a quelli già approvati con la deliberazione di Giunta Comunale del 2021, aggiornati in base all'incremento Istat dell'11,5%.
Sono state inoltre approvate le seguenti linee guida cui uniformare le concessioni d'uso in rinnovo, in linea con la destinazione d'uso dei beni, inseriti nel complesso del Parco del Mare e delle altre zone demaniali contigue. Tra queste disposizioni si richiama: le attività commerciali dovranno osservare orari che assicurino continuità e stabilità all'offerta e tendere alla "destagionalizzazione"; la gestione delle attività e le caratteristiche (ornato, arredi, percorsi, ecc.) dovranno essere improntate al rispetto delle esigenze di sicurezza, qualità e massima accessibilità dell'offerta ricettiva/turistica. Tali modalità gestionali dovranno rivolgersi in particolare a consentire una piena fruizione del Parco e dei servizi in concessione anche a favore dei cittadini a ridotta mobilità o fragili; assicurare la pulizia delle aree in concessione rimuovendo i rifiuti e conferendoli separatamente
"Il rinnovo di un anno- dichiara l'amministrazione comunale di Rimini-, già indicato a fine 2021 come ipotesi nell'ambito di un '1 + 1', consente di garantire continuità alle imprese che operano in quell'area, particolarmente importante per l'offerta turistica della città. Parallelamente, si sta lavorando affinché a breve venga assegnato l'incarico, già finanziato in Bilancio, per la redazione del masterplan del Triangolone. E' chiaro che l'obiettivo sia presentare rapidamente, nei mesi che verranno, quelle ipotesi progettuali di rigenerazione integrata di quest'area della Marina che, per posizione, storia e vocazione, dovrà essere terreno di una progettazione complessiva, caratterizzata da fortissima innovazione e potenziale attrattività internazionale, complemento suggestivo e completamento del Parco del Mare stesso.".