(Rimini) Lo scorso 15 dicembre, nell'ultima riunione del 2022 degli organi camerali, il Consiglio della Camera di commercio della Romagna ha approvato all'unanimità il bilancio preventivo 2023, che, in linea con il programma pluriennale 2022-2027 conferma il forte impegno a sostegno delle imprese e del territorio, in continuità con quanto fatto negli ultimi anni.

Il preventivo 2023 parte da un quadro di sostanziale tenuta dell'economia del territorio delle Province di Forlì-Cesena e Rimini, ma tiene conto, in via prudenziale, dell'incertezza dell'attuale scenario caratterizzato dal perdurare di eventi destabilizzanti, da straordinari aumenti dei costi energetici e dall'impennata dell'inflazione che rende difficilmente prevedibili le dinamiche fisiologiche che potrebbero interessare le imprese del territorio.

In questa fase è ancora più evidente la necessità per la Camera di proseguire sulla strada del sostegno al mondo delle imprese e dell'ottimizzazione delle risorse disponibili.

Gli interventi economici, complessivamente pari a oltre 2.800.000 euro, si concentreranno su alcuni ambiti strategici: sostegno al credito, innovazione e digitalizzazione, orientamento al lavoro, attrattività turistica del territorio, internazionalizzazione, semplificazione e informazione economica.

A queste risorse si aggiungeranno quelle previste per i progetti strategici di rilevanza nazionale e regionale che saranno iscritti in bilancio a seguito dell'autorizzazione ministeriale al mantenimento della maggiorazione del 20% del diritto annuale (circa 1.200.000 euro). I progetti, approvati dal Consiglio, per il triennnio 2023-2025 sono: "La doppia transizione: digitale ed ecologica", "Formazione e lavoro", "Turismo" e "Preparazione delle PMI ad affrontare i mercati internazionali: i punti S.E.I.".

Complessivamente le risorse stanziate in bilancio sono pari a circa 14.000.000 di euro e sono finanziate oltre che dalle entrate dell'esercizio anche da circa 900.000 euro di avanzi patrimonializzati degli anni precedenti.

Il bilancio preventivo 2023, da gennaio, sarà online nella sezione amministrazione trasparente del sito www.romagna.camcom.it.

"Il bilancio preventivo 2023 approvato dal consiglio camerale tiene conto delle incertezze e delle difficoltà del momento contingente e, proprio per questo, è fortemente orientato al sostegno e alla promozione delle imprese del territorio – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. I conti camerali, infatti, sono sani e il bilancio preventivo è redatto nel rispetto delle disposizioni legislative sul contenimento della spesa e della necessaria prudenza legata anche alle previsioni di incremento esponenziale dei costi energetici, ma destina una quota significativa di risorse al sostegno e alla promozione delle imprese e del territorio. La Camera continuerà ad assicurare servizi qualificati, in un'ottica di miglioramento della propria attività, di innovazione e di partecipazione collaborativa, così come è stato chiesto dai partecipanti alla consultazione pubblica per la definizione del programma pluriennale 2022-2027".

Nella stessa seduta, il Consiglio ha anche approvato alcune modifiche al "Regolamento generale per la concessione di contributi", per rendere maggiormente fluidi ed efficaci i procedimenti e tenere conto degli indirizzi espressi dagli stessi Organi camerali.

Il regolamento e il disciplinare che definisce le modalità di concessione dei contributi sono pubblicato sul sito della Camera di commercio della Romagna, area "promuovi l'impresa/sviluppo del territorio":

https://www.romagna.camcom.it/progetti-e-iniziative-per-lo-sviluppo-del-territorio/disciplinare-per-il-sostegno-ad-iniziative-per-lo-sviluppo-del-territorio-realizzate-da-terzi/index.htm?ID_D=13105

Le misure contenute nel nuovo regolamento, sebbene già in vigore, saranno operative dal 30 giugno 2023, in quanto le richieste di contributo per le iniziative in essere nel primo semestre del prossimo anno sono arrivate entro il 30 ottobre scorso, così come previsto dal regolamento allora in vigore.

Nella stessa riunione del 15 dicembre 2022la Giunta della Camera di commercio della Romagna ha, quindi, approvato i contributi per le iniziative di animazione e valorizzazione territoriale promosse da soggetti terzi, che saranno realizzate nel primo semestre 2023.

La Giunta ha selezionato le richieste di contributo pervenute, individuando quelle in grado di incidere maggiormente sulla attrattività turistica e culturale delle città, delle zone costiere e delle vallate.

progetti destinatari del contributo presentati da enti e organismi delle province di Forlì-Cesena e Rimini sono stati 12; questi si aggiungono ai 26 relativi al primo semestre 2022, già concessi, per un totale di 208.000 euro.

I 12 progetti saranno realizzati nel primo semestre di quest'anno e sono rivolti a valorizzare le eccellenze e i luoghi del territorio, a sostenere l'arte e ad accompagnare lo sviluppo di idee imprenditoriali innovative.

I progetti

"Al Mèni, le cose fatte col cuore e con le mani" del Comune di Rimini. Iniziativa giunta alla 10a edizione, in programma nel mese di giugno 2023, con chef stellati, coordinati da Massimo Bottura, che trasformeranno i prodotti emiliano-romagnoli raccontando e mostrando la loro arte al pubblico, con show cooking, degustazioni street food, mercato delle eccellenze, laboratori per grandi e piccoli.

"Coopstartup Romagna VI edizionedi Legacoop Romagna. Il progetto, giunto alla VI edizione, ha l'obiettivo di accompagnare lo sviluppo di idee imprenditoriali innovative proposte in particolare da giovani che desiderano realizzarle in forma cooperativa.

"Entroterre Festival" di Romagna Musica Soc. Coop.: un Festival della musica contemporanea, popolare e jazz: nato a Bertinoro e diffuso in Emilia-Romagna da 25 anni.

"La Settima Arte - Cinema Industria 2023" di Confindustria Romagna. La manifestazione, nata per promuovere l'industria cinematografica e le professionalità del settore cinema, è programmata a Rimini dal 26 al 30 aprile, in varie location della città di Rimini.

"Luce e Ombra. Percorso artistico di valorizzazione del centro storico" del Comune di Santarcangelo di Romagna: una mostra di arte pubblica dell'artista Fabrizio Corneli, noto a livello internazionale, che si compone come un viaggio all'interno del centro storico di Santarcangelo, con le opere visibili come immagini proiettate sulle pareti degli edifici.

"Arena Forlì San Domenico estate 2023del Comune di Forlì. La rassegna è costituita da una serie di eventi musicali, festival, spettacoli di genere vario che si svolgerà da giugno a settembre 2023 all'aperto nel chiostro del complesso museale.

"Estate insieme 2023del Comune di Morciano di Romagna: un programma di eventi estivi, con iniziative di animazione, intrattenimento, spettacoli destinato alle famiglie, laboratori in varie aree del comune di Morciano di Romagna e nel Parco del Conca.

"SLO' FEST - La settimana del Turismo Lento e Sostenibile 2023" di Inzir-Viaggiatorincircolo APS. L'evento è in programma dal 6 al 11 giugno 2023: una settimana di eventi, presentazione libri, laboratori e show cooking, percorsi a piedi e in bicicletta per valorizzare il territorio della provincia di Forlì-Cesena con lentezza.

"Sulle orme di Artusi per la Romagna" della Fondazione Casa Artusi. Il progetto ha lo scopo di raccontare le eccellenze agroalimentari del territorio e creare attrattività turistica, con molteplici attività in programma da gennaio a giugno 2023.

"Luoghi dell'anima Film Festivaldell'Associazione Culturale Tonino Guerra. Il progetto ha lo scopo di raccontare le eccellenze agroalimentari del territorio e creare attrattività turistica, attraverso un concorso aperto a lungometraggi di qualsiasi genere e nazionalità.

"Oltremisura 2023dell'Associazione Culturale L'Attoscuro APS: una rassegna di teatro e arti contemporanee che si svolge presso il Teatro Rosaspina nel Comune di Montescudo-Montecolombo, da gennaio ad aprile 2023.

"Borghi e Rocche di Romagnadel Comune di Bertinoro. L'iniziativa prevede tre giornate, dal 9 all'11 giugno 2023, volte alla promozione e valorizzazione dei prodotti di qualità locali con il coinvolgimento delle aziende di produzione agricola e vitivinicola, i locali del centro storico, le strutture ricettive/congressuali.

Martedì, 10 Gennaio 2023 17:18

Croatti: "il governo giova con le concessioni"

(Rimini) “Un emendamento al decreto milleproroghe del senatore Gasparri prorogherà ancora una volta la scadenza delle concessioni demaniali già prorogata dal governo Draghi, questa volta alla fine del 2025". Ne dà notizia il senatore Cinquestelle Marco Croatti. "È il modo irresponsabile scelto dal governo Meloni per continuare a non affrontare il tema della riforma delle concessioni demaniali marittime, allungando ancora l’agonia del comparto balneare e rischiando concretamente conseguenze molto gravi, tra cui quella di una pioggia di ricorsi sui territori e quella di incorrere in una pesante infrazione europea che graverà su tutti i cittadini", commenta.

"Questo governo, che a distanza di mesi non è ancora riuscito a concretizzare nemmeno il trasferimento della delega del demanio al ministro Musumeci, continua a perdere tempo per poi lamentarsi di scadenze troppo brevi; un brutto giochetto politico, voluto per far credere di onorare l’ennesima promessa elettorale che non saprà mantenere. La destra afferma di voler proteggere gli attuali concessionari ma in realtà sta generando una situazione di enorme incertezza che penalizza proprio il comparto balneare, bloccando quegli investimenti in maggiori servizi, in sostenibilità, in innovazione che potrebbero rafforzare e rendere più competitiva l’offerta turistica italiana" sottolinea Croatti. "Come M5S abbiamo sempre approcciato questa direttiva Bolkestein ritenendola una grande opportunità da cogliere per disegnare il futuro del turismo balneare italiano, chi invece da anni continua a voler eludere sentenze e direttive eurounitarie per difendere privilegi e mantenere lo status quo dovrà assumersi la responsabilità delle conseguenze di fronte al Paese”.

 

 

Martedì, 10 Gennaio 2023 17:13

Montevecchi: "monitorare ponti sul Tavollo"

(Rimini) Monitorare i ponti sul torrente Tavollo, al confine tra Emilia-Romagna e Marche, in previsione di possibili alluvioni quali la piena centenaria e bicentenaria. Lo chiede con un'interrogazione Matteo Montevecchi (Lega) che intende accertare "se sono state effettuate verifiche di stabilità e se, in seguito ai monitoraggi, l'alveo del torrente Tavollo è in grado di sopportate la piena centenaria e bicentenaria, specialmente in corrispondenza delle arcate dei ponti che lo attraversano".

"Il torrente Tavollo, che scorre al confine tra le Marche e l'Emilia-Romagna -precisa il consigliere- anche l'autunno appena trascorso ha presentato una situazione di potenziale pericolo. La tragica alluvione che ha colpito la vicina regione Marche il 15 settembre scoro, ha messo in evidenza l'importanza della continua manutenzione dei fiumi ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico. Si rende dunque necessario il monitoraggio della capacità dell'alveo del torrente, specie nei tratti ritenuti più a rischio".

(Rimini) Compie un passo avanti il percorso che conduce alla candidatura di Rimini capitale italiana della cultura 2026, il progetto sfidante abbracciato dall'Amministrazione Comunale con l'obiettivo di consolidare e strutturare la crescita sociale ed economica della città attraverso il potente volano della dimensione culturale. La candidatura infatti non nasce solo dalla volontà di ambire ad un riconoscimento prestigioso e di grande valenza per l'immagine della città, ma offre l'opportunità di poter definire un vero e proprio "piano strategico della cultura" di medio e lungo periodo, in grado di tracciare le linee di sviluppo per i prossimi anni.  

Cuore dell'iter previsto per ambire a rientrare nella 'short list' delle città in lizza per il riconoscimento è infatti l'elaborazione del "dossier di candidatura", un documento che raccoglie il progetto culturale e gli obiettivi del territorio proponente, l'organigramma, la valutazione di sostenibilità economica. Per la definizione del dossier l'Amministrazione Comunale ha valutato la necessità di avvalersi di una ditta specializzata nella fornitura di servizi a supporto della programmazione, preparazione, analisi ed elaborazione dei risultati. Ad affiancare l'Amministrazione sarà la ditta Eventi 3, con sede a Torino, che assisterà l'Ente nella gestione delle varie fasi di elaborazione del dossier di candidatura: la procedura di selezione della direzione di candidatura, la scelta dei temi e dei soggetti da coinvolgere, la definizione del modello di governance, il coordinamento delle istituzioni pubbliche e private che partecipano all'ideazione dei progetti, la supervisione della stesura del dossier, l'intercettazione di fondi pubblici e privati, statali e comunitari, l'eventuale presentazione del dossier in audizione al Ministero della Cultura. Il tutto con la supervisione e in stretto coordinamento con il Comune di Rimini e il Piano Strategico.   

Prossimo step del percorso verso la candidatura a "Rimini capitale italiana della cultura 2026" sarà la pubblicazione tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio, della call internazionale che servirà all'individuazione del direttore o del team dei direttori artistici, altro tassello decisivo di questo mosaico che si sta via via definendo.    

"Un lavoro corposo e importante – è il commento dell'Amministrazione Comunale - che rappresenta per l'Amministrazione comunale l'occasione di mettere nero su bianco le direttrici per la crescita culturale di Rimini, capace cioè di intercettare il pubblico e le esigenze legate alla 'nuova' domanda culturale, segnata dagli stravolgimenti dell'ultimo biennio e capace quindi di rispondere in maniera efficace ai profondi mutamenti ancora in corso. Obiettivi da raggiungere con il coinvolgimento di tutte le istituzioni culturali della città, da quelle pubbliche (rete dei teatri e musei co

Martedì, 10 Gennaio 2023 12:23

10 gennaio

Caro carburante | Daspo ai tifosi violenti | Lega, nasce il comitato nord

Nel 1993 un teologo cattolico, nel contesto di un vivace confronto col collega valdese Paolo Ricca, considerando la possibilità di una diversa modalità nell’esercizio dell’autorità del papa, parlò della necessità di una «essenzializzazione» circa la testimonianza del Dio vivente da parte dei cristiani. 

Si trattava di Joseph Ratzinger, il quale, divenuto nel frattempo il 265° papa della chiesa cattolica, circa vent’anni dopo, l’11 febbraio del 2013, compì il più grande gesto riformatore del ministero petrino nell’epoca moderna con la sua storica rinuncia. Sono ormai trascorsi altri dieci anni e la sua morte ci trascina ancora potentemente all’essenziale, a partire dalle ultime parole pronunciate: «Signore, ti amo!».

In una sua nota conferenza sull’ecclesiologia del Vaticano II durante il Giubileo del 2000, l’allora prefetto per la congregazione per la dottrina della fede aveva riproposto la questione già espressa in altri suoi interventi: «Una Chiesa che esiste solo per se stessa è superflua. E la gente lo nota subito. La crisi della Chiesa […] è “crisi di Dio”; essa risulta dall’abbandono dell’essenziale. Ciò che resta, è ormai solo una lotta per il potere».

Ratzinger ci ha testimoniato con tutta la sua vita e la sua opera che non c’è riforma se non a partire dall’essenziale. Proprio qui a Rimini offrì un prezioso contributo sul tema concludendo il Meeting del 1990 con una lectio magistralis sulla riforma ecclesiale, la cui attualità è stata posta in evidenza da papa Francesco che ne ha ripreso i contenuti nel Messaggio alle Pontificie Opere Missionarie del 21 maggio 2020.

Superando ogni tentazione clericale, riconoscibile tanto nelle posizioni tradizionaliste quanto negli schieramenti progressisti, Ratzinger osservò che «quanti più apparati noi costruiamo, siano anche i più moderni, tanto meno c’è spazio per lo Spirito, tanto meno c’è spazio per il Signore, e tanto meno c’è libertà», auspicando per la Chiesa l’inizio, «a tutti i livelli, di un esame di coscienza senza riserve». Non è, infatti, «di una Chiesa più umana che abbiamo bisogno, bensì di una Chiesa più divina; solo allora essa sarà anche veramente umana». Questo «non si realizza per il fatto che noi introduciamo in essa il principio della maggioranza», ma nel momento in cui la Chiesa stessa si riconosce «nel suo puro carattere di servizio», ritraendosi «davanti a ciò che più conta e che è l’essenziale».

La riforma, costitutiva della natura stessa della Chiesa in quanto organismo vivente, fu dunque descritta da Ratzinger come un continuo ritorno all’essenziale, nel recupero di quella dimensione la quale «non è costituita da ciò che noi stessi facciamo, ma da quello che a noi tutti è donato», secondo l’immagine attinta da Michelangelo, il quale «concepiva l’autentica azione artistica come un riportare alla luce, un rimettere in libertà; non come un fare».

La riforma autentica consiste perciò in una ablatio, ovvero nel lasciare spazio all’opera dell’unico vero Scultore che è Dio stesso, togliendo ciò che appesantisce e ripartendo dall’essenziale. In un intervento precedente, anch’esso citato da papa Francesco nella medesima occasione, il teologo bavarese aveva precisato che la Chiesa non può disporre della stessa istituzione ecclesiale con le proprie decisioni poiché essa è costituita «dall’irrompere di qualcos’altro», per cui «non possiamo mai crearcela da noi stessi». Per questo, sottolineava Ratzinger, «la Chiesa deve continuamente verificare la sua propria compagine istituzionale, perché non si appesantisca eccessivamente, non s’irrigidisca in un’armatura che soffochi quella vita spirituale che le è propria e peculiare».

I protagonisti di questa riforma non sono dunque gli attivisti «auto occupati» in strutture clericali, ma dei peccatori perdonati. Lo «Scultore» compie infatti questa ablatio attraverso il perdono che è «il nucleo di ogni vera riforma», la quale si realizza attraverso uomini e donne abbracciati dallo sguardo misericordioso di Cristo in un incontro imprevisto e imprevedibile, come è accaduto a Zaccheo o alla Samaritana.

Uomini e donne in continua ricerca, i quali proprio in quanto credenti sono ancora più inquieti poiché la «conoscenza della fede non soffoca il pensiero, ma lo pone in una inquietudine che è feconda». 

La riflessione di Ratzinger sulla ragionevolezza dell’atto di fede ha posto infatti in evidenza che, mentre nel procedimento scientifico il pensiero giunge al termine del suo percorso con l’assenso, nella fede esso rimane in movimento, non si ferma a ciò che è evidente, poiché il cuore – inteso in senso biblico, come la sede del desiderio e della ragione umana – toccato da Dio, va oltre e, quanto più conosce tanto più desidera conoscere. La sperimentata corrispondenza tra il proprio desiderio e l’incontro con Cristo allarga il desiderio stesso, che continua a cercare ciò che ha trovato. Per questo San Tommaso poteva affermare che nel credente «il moto del pensiero rimane inquieto».

Joseph Ratzinger ci ha così insegnato che senza vivere l’inquietudine di una fede verificata dalla ragione nell’esperienza quotidiana non saremo in grado di intercettare la domanda dell’umanità contemporanea.

Nel cammino sinodale della Chiesa di oggi ci riscopriamo più che mai bisognosi del suo richiamo all’essenziale per un’autentica riforma ecclesiale, che non si riduca a dibattiti su strutture clericali ma generi invece luoghi in cui tutti gli uomini e le donne del nostro tempo, credenti e non credenti, possano riconoscere una dimora per la voragine della propria inquietudine, la quale è una «partecipazione all’inquietudine di Dio per noi. Poiché Dio è inquieto nei nostri confronti».

Roberto Battaglia

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