(Rimini) Una mamma, positiva al coronavirus, che all’ospedale di Piacenza partorisce un bambino che sta bene e che non ha il virus, e i primi due pazienti dimessi. Sempre dal nosocomio piacentino, infatti, sono usciti un signore di Codogno e un operatore sanitario di Piacenza che lavora al Pronto soccorso del Comune lodigiano, dove fece il triage al paziente 1 (il primo a essere contagiato in Italia). Entrambi, adesso, osserveranno un periodo di isolamento precauzionale a casa, ma stanno bene.
Mauro Codeluppi, direttore Malattie infettive all’ospedale di Piacenza, spiega: “I due pazienti che abbiamo dimesso ieri non avevano una sintomatologia grave. Pur avendo contratto il virus, non sono mai andati incontro a insufficienza respiratoria, ma solo a febbre e sintomi respiratori minori. Il primo, il triagista che lavora all’ospedale di Codogno, è stato in reparto dalla notte tra sabato e domenica fino a ieri mattina. Il secondo, medico del nostro ospedale, ha avuto un ricovero ancora più breve, da domenica a martedì. Entrambi sono stati dimessi perché ormai senza febbre e clinicamente guariti, con l’unica raccomandazione di trascorre un ulteriore periodo di isolamento a casa, per il tempo necessario a escludere una residua contagiosità.

Intanto, in Emilia-Romagna il numero di casi positivi sale a 47, alla luce dei quasi 630 test tampone refertati: 28 a Piacenza, 8 a Parma, 8 a Modena – tutti riconducibili al focolaio lombardo - e 3 a Rimini, sui quali sono in corso approfondimenti epidemiologici. Dei 47, sono 3 i pazienti in terapia intensiva, quasi la metà sono in isolamento domiciliare a casa.
Diciassette i nuovi casi registrati dopo l’aggiornamento del mattino: 8 nel piacentino, 4 nel parmense, 3 nel modenese e 2 nel riminese.

“Continuiamo a non avere elementi per parlare di focolaio in Emilia-Romagna, anche alla luce delle nuove positività- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Ribadisco che il nostro sistema sanitario è perfettamente in grado di sostenere la situazione al meglio, sia per quanto riguarda i cittadini sia nei confronti del personale sanitario. Proseguono inoltre gli accertamenti sui casi ancora in corso di analisi, che sono circa una quarantina a fronte degli oltre 600 tamponi ad oggi refertati. E da domani- aggiunge Venturi- ai due attuali laboratori di Bologna e Parma si affiancherà anche quello di Pievesestina in provincia di Cesena. Desidero inoltre tranquillizzare le famiglie che in queste ore si erano poste l’interrogativo se fosse necessario un certificato medico per il rientro a scuole dei loro figli alla riapertura delle scuole. L’Ufficio scolastico regionale mi ha infatti confermato che non sarà necessario alcun certificato medico per essere riammessi a scuola. Quanto a episodi di fake news- conclude-, non si fermano le denunce alla polizia postale da parte delle aziende sanitarie”

Si rafforza il numero dei presidi, a protezione degli operatori sanitari, che serviranno a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri. La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai 3 già allestiti a Piacenza, nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone ai primi controlli prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 a Modena (Mirandola e Vignola Pavullo); 1 a Ferrara (Cento); 1 a Ravenna. Altri sono previsti a Bologna, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Forlì Cesena

(Rimini) Secondo le stime di Cia-Agricoltori italiani Romagna, già si rileva un'indubbia ricaduta dell'emergenza Coronavirus sulle aziende agricole locali. Le ripercussioni riguardano anche il settore agrituristico, con numerose disdette dei turisti stranieri per i mesi di aprile, con le feste pasquali, e di maggio.
L'impatto negativo sull'agricoltura è avvertito soprattutto dalle realtà produttive che hanno rapporti commerciali con le aree colpite. Anche sul versante export si registra una contrazione del mercato, con ordinativi al ribasso e disdette causati da un clima generale di sfiducia da parte dei principali sbocchi commerciali all'estero.
I produttori di Cia Romagna stanno continuando a lavorare con trasparenza vigilando sulla filiera e respingendo ogni tentativo di speculazione sui prezzi dal campo alla tavola. Le difficoltà sono però in costante aumento: è chiaro che si tratta di una situazione straordinaria che coinvolge a cascata tutta l'Italia e anche il territorio riminese, a partire dalle aziende, anche dell'agroalimentare e del turismo, che operano nelle aree circostanti la cosiddetta zona rossa e che con essa lavorano. Si temono le inevitabili ricadute negative dal punto di vista sia commerciale che organizzativo, come le difficoltà nel reperire manodopera. Occorre perciò pensare all'adozione di interventi di sostegno più strutturali a favore dei comparti produttivi.

(Rimini) Il Consiglio di Amministrazione di IEG - Italian Exhibition Group SpA, nella seduta di ieri, martedì 25 febbraio, alla luce della situazione di crisi internazionale provocata dall’emergenza del COVID-19 ha deliberato di posticipare le manifestazioni del suo calendario di marzo: MIR TECH Live Entertainment Expo, ENADA PRIMAVERA Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Gioco e la contemporanea RIMINI AMUSEMENT SHOW e l’edizione primaverile  di ABILMENTE VICENZA Salone delle Idee Creative. Le prime tre erano in programma sul quartiere espositivo di Rimini, mentre ABILMENTE era in programma sul plant di Vicenza.

Le nuove date sono già state fissate in considerazione delle esigenze di mercato delle manifestazioni e in armonia con gli appuntamenti internazionali. ENADA PRIMAVERA con RIMINI AMUSEMENT SHOW vengono riprogrammate dal 21 al 23 aprile 2020. ABILMENTE VICENZA posticipa il suo svolgimento dal 21 al 24 maggio 2020. Le nuove date di MIR TECH verranno annunciate a breve, al termine di un approfondimento con i riferimenti economici e associativi del settore, anche in relazione ai calendari internazionali.
 
IEG ha assunto questa decisione - di straordinaria complessità organizzativa - con responsabilità, nel rispetto della complessità dello scenario mondiale e certa della piena comprensione dei suoi diversi pubblici: espositori, buyer, visitatori, media. Anche sul fronte congressuale IEG si è attivata in un pronto confronto con gli organizzatori dei congressi previsti su Rimini e Vicenza nel mese di marzo, trovando dialogo e opportunità di riprotezione degli eventi nei prossimi mesi.

(Rimini) L’Asl di Rimini ha comunicato alla Prefettura nella serata odierna i dati dei tamponi eseguiti nella giornata di oggi a persone venute in contatto con il primo contagiato del riminese. “A seguito degli accertamenti effettuati sui soggetti venuti a contatto con il paziente ricoverato all’ospedale “Infermi” già risultato positivo al test da coronavirus, al momento si sono riscontrati ulteriori due casi di positività. Si tratta di pazienti, entrambi di sesso maschile, di 48 e 56 anni, rispettivamente collaboratore sporadico dell’attività di proprietà del paziente, e di un suo amico ed avventore che nei giorni scorsi ha avuto contatti diretti con lui. Uno dei due è sintomatico e ricoverato agli Infettivi, l’altro al momento non ha sintomi ed è in isolamento al proprio domicilio”, spiega la prefettura in una nota inviata alla stampa. Si resta al momento in attesa degli altri tamponi “che al momento sono complessivamente tredici. Sono al momento oltre 40 le persone in isolamento volontario perché collegate al caso iniziale”.

Prosegue “naturalmente senza sosta, anche con l’ausilio delle Forze dell’Ordine, l’indagine epidemiologica nei confronti dei contatti anche indiretti del paziente, e degli avventori del suo locale. E in quest’ottica sta emergendo l’ipotesi di persone provenienti da alcune zone già interessate da focolai nel nord Italia, che si sarebbero recate con una certa regolarità nel suddetto locale. Tale ipotesi è in corso di verifica, e potrebbe contribuire a spiegare meglio la situazione”. Le autorità più in generale si invitano coloro che si sono recati nel locale nelle ultime settimane, a contattare l’Ufficio di Igiene Pubblica di Rimini al numero dedicato 339 7720 079 in orario diurno, vale a dire dalle 8,30 alle 18.

Infine, la Asl ribadisce, ancora una volta, che “chi ritiene di aver avuto contatti col virus non deve recarsi personalmente dal proprio medico di famiglia o in Pronto soccorso. Deve, invece, contattare telefonicamente il medico di famiglia o può rivolgersi al numero dedicato dell’Igiene pubblica sopra riportato o al 118 o ai numeri verdi 1500 e 800 033 033. Per quanto attiene all’esecuzione dei tamponi va precisato che per la loro effettuazione devono sussistere precisi criteri epidemiologici e che vanno effettuati nei tempi dovuti poiché altrimenti sussiste il rischio di falsi negativi”.

(Rimini) Firmata l’ordinanza sindacale, concordata con altri Comuni limitrofi e con un tavolo tecnico, a seguito della riunione svoltasi ieri pomeriggio presso la Prefettura di Rimini. Si tratta di misure a titolo precauzionale, viste le verifiche che l'Ausl Romagna sta conducendo sul territorio locale (tamponi orofaringei) a seguito della riscontrata positività al Coronavirus della persona attualmente ricoverata presso l'Ospedale Infermi.

L’ordinanza prevede nel dettaglio la sospensione:
- di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva, ecc., svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico;
- dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al d.lgs. 42/2004, ad eccezione delle biblioteche, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi;

Tali limitazioni si applicano sino al primo marzo 2020 o comunque sino a nuovo termine che l'Ordinanza del Presidente della Regione Emilia-Romagna e del Ministro della salute vorranno emettere. Per successivi aggiornamenti si raccomanda di fare riferimento esclusivamente a canali ufficiali di comunicazione istituzionale. È importante che ognuno faccia la propria parte per evitare la circolazione di notizie e voci infondate o non verificate.

L'Amministrazione Comunale di Cattolica ricorda che nel caso di presunti sintomi del coronavirus, la prima regola ferrea è non recarsi al pronto soccorso o dal medico di famiglia. Tutto questo per non moltiplicare le possibilità di contagio e il numero dei casi che si vanno diffondendo di ora in ora in Italia. I territori dove sono stati individuati i vari casi hanno attivato dei numeri verdi attraverso i quali si possono segnalare problemi di saluti ma anche chiedere semplici informazioni.

In caso di problemi respiratori è indicato di non andare al Pronto Soccorso ma di contattare telefonicamente il proprio medico curante oppure chiamare il numero di emergenza 112, o il cellulare dedicato dell'igiene pubblica 3397720079. L'Emilia Romagna ha attivato il numero verde informativo 800.033.033 a disposizione delle persone che vogliono avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti. Da lunedì a venerdì dalle 8,30 alle 18 e il sabato dalle 8,30 alle 13,30. Il Ministero della Salute ha istituito il numero gratuito 1500 per informazioni generali sul coronavirus, attivo 7 giorni su 7 e dalle 8 alle 20.

 

(Rimini) Si è svolta oggi in prefettura una nuova riunione del Coordinamento soccorsi per il coronavirus. “In apertura, i rappresentanti dell’Asl hanno riportato gli esiti delle verifiche effettuate sui soggetti, entrati in contatto con il cittadino risultato positivo all’esame da Coronavirus, di cui è stata resa nota la condizione con comunicato stampa nella giornata di ieri 25 febbraio”, spiegano dall’ufficio governativo. “L’Autorità Sanitaria, in particolare, ha identificato i contatti della persona contagiata, disponendo il prelievo dei tamponi naso-faringei per la ricerca della presenza del virus ed ha contemporaneamente dato indicazioni alle persone sottoposte allo screening di restare in isolamento presso il proprio domicilio”.

Alla stregua degli accertamenti eseguiti, “Asl conferma ad ora un solo caso in tutta la provincia. Il paziente, le cui condizioni sono stazionarie, svolge l’attività di ristoratore che coinvolge dipendenti e cittadini che sono entrati in contatto con il ristorante. L’amico marchigiano, che ha accompagnato il ristoratore nel viaggio all’estero, è risultato positivo ed è attualmente messo in quarantena dalla Regione Marche. Nella serata di oggi si avranno gli esiti delle verifiche che interessano gli altri soggetti finora coinvolti (in particolare dei residenti dei tre Comuni attualmente interessati Cattolica, San Clemente e Morciano di Romagna). Asl provvederà ad identificare con l’aiuto delle Forze dell’Ordine anche i fornitori entrati in contatto con il ristorante. I tamponi in corso riguardano i familiari, i dipendenti ed altri soggetti che man mano saranno individuati”.

Sulla base dei dati forniti dall’Asl, “nel pomeriggio di ieri i Sindaci dei Comuni di Cattolica, San Clemente e Morciano di Romagna, ove risiedono le persone sottoposte a tampone, hanno adottato i provvedimenti previsti dall’Ordinanza contingibile e urgente della Regione Emilia-Romagna n. 1/2020 e dal decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, ai fini del contenimento e alla gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica”.

Nell’ambito della riunione, “si è condivisa la necessità di attendere gli esiti dei tamponi, che saranno comunicati dall’Asl questa sera, ai fini della adozione degli eventuali ulteriori interventi delle Autorità competenti. L’Azienda si sta inoltre organizzando al fine di garantire la sicurezza degli operatori sanitari. AUSL ribadisce l’invito alle persone che ritengono di aver avuto contatti con il virus, a non recarsi in pronto soccorso e piuttosto a contattare telefonicamente il loro medico di famiglia. In alternativa soprattutto coloro che pensano di aver avuto contatti con la persona colpita dal virus, possono contattare il cellulare dedicato dell’igiene pubblica 3397720079 in orario diurno, ore 8:30 – 18, e il 118 in qualsiasi orario; sono altresì attivi il numero nazionale 1500 e il numero verde istituito dalla Regione Emilia Romagna 800033033”.

 

Mercoledì, 26 Febbraio 2020 13:31

Coronavirus, primo decesso in Emilia-Romagna

(Rimini) Primo decesso da coronavirus in Emilia-Romagna. Ne dà notizia la Regione: si tratta di un paziente 70enne, cittadino lombardo, "già affetto da importanti patologie pregresse". Proveniva da uno dei comuni della 'zona rossa' lombarda, era stato ricoverato all'ospedale di Piacenza, poi trasferito in terapia intensiva a Parma (Ansa).

(Rimini) In relazione a quanto comunicato in via ufficiale nel corso della mattinata odierna dal Commissario straordinario Angelo Borrelli, si forniscono i seguenti aggiornamenti. Rispetto al caso del cittadino risultato positivo all’esame da Coronavirus, ed il cui esito è pervenuto questa mattina, l’Azienda USL sta applicando in maniera rigorosa i protocolli scientifici previsti, al fine di limitare al massimo l’eventuale diffusione. La patologia è stata individuata a seguito di esami clinici effettuati in ospedale. Il paziente, affetto da polmonite, è residente in provincia di Rimini ed è in corso l’indagine epidemiologica per verificare gli spostamenti effettuati e le persone con le quali ha avuto contatti stretti; saranno quindi attivati i relativi provvedimenti di presa in carico quali quarantena, domiciliare dove possibile, o di altro tipo in corso di valutazione e tamponi laddove sussistano i relativi criteri clinici.

Sono inoltre stati presi contatti con gli altri soggetti istituzionali che possono essere coinvolti nell’indagine stessa, in relazione al trasporto aereo e allo Stato estero presso il quale il paziente è rimasto alcuni giorni. Sono già stati individuati, e presi in carico secondo i protocolli previsti, gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con il paziente prima che venisse definito come caso sospetto e quindi fossero applicate le misure necessarie per evitare il passaggio del virus. Il paziente è ricoverato all’Ospedale di Rimini, nel reparto di Malattie Infettive in isolamento. Le sue condizioni al momento sono stazionarie.

Con l’occasione si ribadiscono le raccomandazioni alla cittadinanza già rese note nei giorni scorsi e in particolare cittadini che abbiamo il sospetto di aver avuto contatti con il virus, specie se presentano sintomi, sono invitate a non recarsi di persona in Pronto soccorso o presso altre strutture sanitarie, bensì a contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia o il 118, o il cellulare dedicato dell’igiene pubblica 3397720079, in modo da ricevere ogni utile indicazione sul da farsi.

(Rimini) Quattro nuovi casi di positività al coronavirus in Emilia-Romagna, di cui due a Piacenza e due nella provincia di Modena: si tratta di contagi tutti riconducibili al focolaio lombardo, nessuno di questi è in condizioni critiche. Complessivamente, sale così a 30 il numero dei casi sul territorio regionale: 20 a Piacenza, 4 a Parma, 5 a Modena e 1 a Rimini.
Da registrare anche un decesso: il paziente era un cittadino lombardo, un 70enne già affetto da importanti patologie pregresse. Proveniente da uno dei comuni della “zona rossa” lombarda, era stato ricoverato all’ospedale di Piacenza, poi trasferito in terapia intensiva a Parma.
Per quanto riguarda le condizioni degli altri casi positivi rilevati nei giorni scorsi, due soli sono in terapia intensiva, quattorrdici ricoverati in condizioni non critiche presso i reparti di malattie infettive e tredici – di cui nove asintomatici – si trovano in isolamento al proprio domicilio.
A scopo precauzionale, la Protezione civile regionale è già pronta ad allestire nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone ai primi controlli prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri. Soprattutto a tutela degli operatori sanitari.
Oltre alle tre già messe in campo nel piacentino, ne sono in arrivo altre all’esterno di diversi nosocomi della regione. Altre informazioni, su questo aspetto, nel pomeriggio.

Mercoledì, 26 Febbraio 2020 12:41

Professioni, il borsino della Camera di commercio

(Rimini) La Camera di commercio rende nota la previsione di entrate professionali nel territorio di Forlì-Cesena e Rimini, rilevata prima delle misure straordinarie per il contrasto della diffusione del coronavirus. Si parla di un totale di 19.040 unità nel primo trimestre del 2020, con rispettivamente il 17% e 13% di imprese che intendono attivare contratti, percentuale in lieve crescita rispetto al periodo precedente.
Gli ingressi previsti nel mese di febbraio ammontano a 2.450 unità a Forlì-Cesena e 1.930 a Rimini per un totale di 4.380 unità, oltre il 16% sulle previsioni regionali (26.600 in calo). A loro volta, gli ingressi previsti a livello emiliano-romagnolo rappresentano l'8,3% del dato italiano (320.000 unità, anche queste in calo rispetto a gennaio) e sono distribuiti in prevalenza tra i settori dei Servizi (73% a Rimini e 64% a Forlì-Cesena) in proporzione sempre più intensa.

Nello specifico i Servizi turistici prevalgono a Rimini seguiti dal Commercio (560 e 280 unità) e viceversa si verifica ancora per il territorio di Forlì-Cesena (con 460 e 430 ingressi); per entrambe le province al terzo e quarto posto appaiono per ingressi previsti i Servizi alle Persone e le Costruzioni (rispettivamente 190, 180 nel riminese e 200, 180 nel forlivese-cesenate); al quinto posto sono a Forlì-Cesena i Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (160 unità), a Rimini i Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (170). Il Manifatturiero, in senso stretto, non appare tra i primi 5 settori delle assunzioni del periodo.
Difficoltà di reperimento delle figure desiderate permangono per le imprese: in media in un caso su tre/quattro. Molto elevate, circa il 70% dei casi, per l'ambito metalmeccanico (FC) ma anche per i tecnici delle vendite-marketing e distribuzione (RN).

L'indagine, quindi, conferma la concreta e consolidata difficoltà delle imprese a trovare i profili necessari a soddisfare le loro specifiche esigenze. Elevata la percentuale di richiesta di profili high skills (20% nella provincia di Rimini e 14% in quella di Forlì-Cesena) e di laureati ( 13% in provincia di Rimini e ben 17% a Forlì-Cesena).

Pagina 672 di 1906