Sono 1.800 i pasti garantiti nelle mense scolastiche del Comune di Rimini (0-6 anni), ogni giorno, dalla convenzione con la ditta fornitrice Dussmann. Una scorta di cibo fresco che si è soliti reperire con anticipo e che - vista la sospensione delle attività educative di due settimane come norma precauzionale per il contenimento del virus covid19 - rischiava di andare "persa". Grazie ad un accordo tra Comune e Dussmann, invece, è stata dirottata dalle mense scolastiche a quelle della Caritas cittadina. I prodotti sono stati già consegnati in mattinata alla Caritas che li utilizzerà per la propria mensa e per l'assistenza ai cittadini più bisognosi.
"Diritto allo studio e welfare; Dopo il rimborso delle rette scolastiche a favore delle famiglie riminesi – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini –quella di oggi è una nuova scelta fatta dal Comune a sostegno di chi ha più bisogno. Vista la sospensione delle attività educative, abbiamo scelto di trasformare un problema in una opportunità, grazie ad un accordo fatto con la ditta Dussmann, che ringrazio per la sensibilità dimostrata e per la velocità con cui ha già portato a termine le consegne degli alimenti alla Caritas".

(Rimini) “Siamo 150 mila, a Rimini. Ogni anno, poi, aggiungiamo quasi 8 milioni di presenze turistiche secondo l’osservatorio Istat. Oscilliamo magicamente tra la dimensione del borgo e quella della metropoli. Un equilibrio unico, costruito con pazienza, lavoro, abnegazione, senso di responsabilità. Così viviamo questi giorni strani, quasi sospesi: con coscienza e consapevolezza di quale sia il bene primario”. Così il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, in un intervento inviato oggi alla stampa in cui si parla di coronavirus, si ringraziano i cittadini per la pazienza, i sanitari, la protezione civile, le forze dell’ordine e la prefettura per gli straordinari, ma soprattutto si chiede al governo di sburocratizzare tutto il possibile per agevolare le imprese nella ripresa. “D’accordo, è più facile dirlo che farlo, visto che i problemi derivati da questa situazione globale toccano la nostra vita e l’intero tessuto economico e sociale del Paese. Rispettiamo nuove regole che ci siamo dati per il bene della comunità, locale e nazionale. Sono regole che scompaginano le nostre abitudini, i nostri comportamenti che sin qui abbiamo dato per scontati, acquisiti in via permanente”.

“E’ vero, la fatica è reale, il sacrificio è tangibile, in qualche modo saremo toccati da questa esperienza. Ma a Rimini vogliamo andare avanti. Anzi, andiamo avanti. Come comunità come persone. Stiamo scoprendo forse ciò che davamo per scontato che avere una grande sanità è qualcosa che fa la differenza persino nel mondo. Stiamo scoprendo che i rapporti tra le persone - in una società attraversata da odio e rancore per molto tempo - di fronte all’inedito, al fatto che tutti senza alcuna distinzione siamo attraversati da qualcosa che non conoscevamo, possono persino essere riscoperti. Il “metro di cautela” delle nuove abitudini può portarci ad avvicinarci persino nell’anima, facendoci sentire persino più comprensivi verso gli altri”.

“La città va avanti. I cantieri per la riqualificazione della nostra città stanno procedendo senza battute d’arresto: tra pochi giorni verrà aperta la nuova piazza presso la stazione ferroviaria, siamo nei tempi con gli interventi al Parco del Mare e al lungomare nord, così come per la riqualificazione diffusa nelle scuole. Grandi cantieri, piccoli interventi con la nuova asola archeologica… Sono segnali di una città che non ha fermato il suo cammino e non lo vuole fermare. Di questo mi sento oggi in dovere di dire grazie. Grazie ai medici e al personale medico infermieristico per la loro straordinaria capacità di lavoro. Grazie all’Asl ai suoi dirigenti, alla protezione civile, alle forze dell’ordine, alla Prefettura. Grazie agli studenti e alle loro famiglie. Grazie ai dipendenti pubblici, nelle scuole, nel Comune. Grazie alle imprese e ai loro lavoratori. Grazie alla Rimini della solidarietà che è lì tutti i giorni a dare una mano a chi, ancora oggi, ha meno. Grazie a tutto il comparto turistico e dei pubblici esercizi, oggettivamente provato dalle misure preventive di contenimento del virus. Io credo che come città stiamo dando dimostrazione della vera anima di Rimini. Pazienza, lavoro, abnegazione e senso di responsabilità sono state le fondamenta della nostra fortuna e ora sono le fondamenta della resilienza di questi giorni che, sono sicuro, sarà presto una nuova accelerata. Non una ripartenza, perché il motore non lo abbiamo mai fermato”.

“Da sindaco di Rimini, come altri sindaci, sollecito ancora una volta il Governo a definire e a mettere rapidamente in campo le misure di sostegno economico ai settori imprenditoriali in crisi, a partire dal turismo, magari questa volta evitando capriole burocratiche e meccanismi farraginosi che poi ne rendono impraticabile l’accesso. Forza, Rimini va avanti”.

Martedì, 03 Marzo 2020 09:02

3 marzo

Coronavirus, aggiornamenti | Riaprono i musei, slittano i concorsi, chiudono gli alberghi | Emporio solidale a Riccione

(Rimini) La prefettura di Rimini rende note le precisazioni ricevute dalla Asl sui nuovi casi di positività al coronavirus rilevati oggi nel riminese. “Si tratta di due donne, rispettivamente di 54 e 80 anni, e di un uomo di 89 anni. I tre sono ricoverati all’Ospedale di Rimini. In un quadro complessivo salgono a 17 i casi di residenti nella provincia riminese che risultano positivi al nuovo Coronavirus. Di questi 9 sono ricoverati in ospedale mentre 8 sono al loro domicilio in quanto privi di sintomi o comunque con sintomi così lievi da non richiedere ricovero”. A Rimini sono ricoverati anche due casi di pazienti residenti fuori provincia. “Sempre nella medesima giornata è stato comunicato dalle Autorità sanitarie marchigiane il caso di un paziente positivo che lavora in una grande azienda della Valmarecchia. L’uomo non si trova ricoverato in questa regione. L’Asl ha provveduto, comunque, ad individuare e collocare in quarantena volontaria i colleghi che rappresentano contatti stretti con il paziente e che in virtù del ruolo ricoperto da quest’ultimo risultano poche unità”.

(Rimini) La Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna, alla quale ha partecipato il Vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, si è riunita oggi in assemblea a Bologna, a Villa San Giacomo. Durante i lavori presieduti dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Ceer e arcivescovo di Bologna, in comunione con i vescovi della Lombardia e della Provincia ecclesiastica Veneta. “Il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all'eucaristia”.

Considerata la comunicazione odierna della Cei - che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo – “a differenza di quanto precedentemente disposto chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo. Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni”.

Le chiese “continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera. Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori e circoli sono sospese fino all'8 marzo compreso tutte le attività formative, aggregative e sportive. È disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Fino a domenica 8 marzo compresa, le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali, restano sospesi”.

“Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale. Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l'opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio. Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all'intercessione materna e confortante di Maria, Madre del Signore e della Chiesa".

 

Le precedenti disposizioni che rimangono in vigore sono le seguenti:

1. Si tolga l'acqua benedetta dalle acquasantiere.

2. Per i funerali è consentita la celebrazione delle esequie senza Messa, con i soli familiari.

Sono sospese le veglie funebri. Si propone di celebrare SS. Messe di suffragio solo al termine di questa fase critica.

3. Sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.

4. Sono consentite le consuete visite ai malati e l'Unzione degli infermi.

5. Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola riprenderanno alla riapertura delle attività scolastiche.

6. Sono sospese feste e sagre parrocchiali.

7. I Centri d'ascolto e i servizi della Caritas diocesane e parrocchiali svolgeranno la propria attività in accordo con le rispettive diocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.

(Rimini) Sono 335, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus:212 a Piacenza, 61 a Parma, 8 a Reggio Emilia, 29 a Modena, 3 a Bologna, 1 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna e 19 a Rimini. Da registrare 3 nuovi decessi, che portano a 11 il numero complessivo di quelli avvenuti in regione. Si tratta di un paziente di 89 anni, di San Marino, deceduto all’ospedale di Rimini, dove era ricoverato, che presentava gravi patologie preesistenti; una signora di 95 anni deceduta all’ospedale di Piacenza, per la quale sono in corso accertamenti sul quadro clinico pregresso; e un bergamasco di 62 anni, deceduto all’ospedale di Parma, già ricoverato in medicina d’urgenza. Anche per quest’ultimo paziente sono in corso gli accertamenti su possibili patologie preesistenti.

Rispetto al tardo pomeriggio di ieri, quando i casi positivi erano 285, sono dunque 50quelli in più: 38 a Piacenza, 2 a Parma, 1 a Reggio Emilia, 5 a Modena, 1 a Bologna e 3 a Rimini. Resta invariato il numero delle persone risultate positive a Ravenna (2) e a Forlì-Cesena (1). Si conferma che i nuovi pazienti, come la maggior parte delle persone risultate ad oggi positive, si trovano in condizioni non gravi. Molti i casi asintomatici o con sintomi modesti. Sono 160 le persone in cura a casa, dove si trovano in isolamento. I ricoveri in terapia intensiva sono 16.

(Rimini) Apre mercoledì l’Emporio Solidale, progetto complesso e importante voluto dal Comune di Riccione per dare un sostegno a quelle che vengono definite “nuove fragilità”, con una risposta congiunta, tra associazioni, privati e ente pubblico, contro lo spreco e la povertà alimentare. Dopo l'approvazione in Giunta delle linee guida per l’operatività dell’Emporio che viene definito “un luogo di distribuzione al dettaglio completamente gratuito, realizzato per sostenere persone con transitoria situazione di disagio economico, cercando di intervenire prima che si crei una condizione cronica di deprivazione e povertà, attraverso l’aiuto alimentare e l’offerta di opportunità di socializzazione ed ascolto”, mercoledì verranno accolti i primi nuclei familiari che hanno fatto richiesta d’accesso al servizio. Sono 9 le schede già elaborate dai servizi sociali del Comune per altrettanti nuclei familiari.

L’Emporio Solidale, aperto al momento al mercoledì e al sabato, si trova in via Del Commercio 9, a Riccione, in uno stabile preso in comodato gratuito, grazie ad un accordo tra il Comune di Riccione ed il Tribunale di Rimini (locali sequestrati nel corso della nota vicenda “Tubo della Tucker”). Vi si accede mediante la segnalazione da parte dei Servizi Sociali del Comune di Riccione, che provvedono preliminarmente ad una analisi delle condizioni socio-familiari ed economiche della famiglia che ne fa richiesta proprio sulla base delle linee guida recentemente approvate. Durante la valutazione vengono assegnati dei punteggi che praticamente verranno usati per fare la spesa solidale. La scheda con l’analisi del nucleo familiare infatti viene inviata ai volontari della Consulta della Solidarietà di Riccione, costituita da 15 associazioni, che dopo un momento di accoglienza presso l'Emporio e relativa conoscenza della famiglia, segue l'approvvigionamento degli alimenti. Le derrate alimentari dell’Emporio vengono reperite tramite iscrizione al banco alimentare e donazioni di supermercati locali. Il progetto promosso dal Comune, nasce dalla collaborazione con la Consulta della Solidarietà Città di Riccione, con la quale è stato sottoscritto apposito protocollo d’intesa.n Finanziato in buona parte dal Comune di Riccione con 75.000 euro e 25.000 euro all'anno dal 2020, l’Emporio ha ottenuto ulteriori fondi regionali/ministeriali di circa 20.000 euro a cui si è avuto accesso mediante apposito progetto presentato in Regione. “Sono contenta che possiamo finalmente dire di aver attivato la fase due del progetto che vuole dare una risposta concreta alle persone bisognose - ha detto il vice sindaco e assessore ai servizi alla persona, Laura Galli -. E’ un progetto che unisce soggetti pubblici e privati, istituzioni ed associazioni di volontariato per un bene superiore. Ogni passo avanti è stato frutto della concertazione e del dialogo, strumenti indispensabili per portare a buon fino ogni tipo di progetto”.

Lunedì, 02 Marzo 2020 15:51

Coronavirus, domani riaprono i musei

(Rimini) Sono in vigore da oggi e fino a domenica 8 marzo le misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus previste dal decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Le misure, pubblicate integralmente e consultabili anche sul sito del Comune di Rimini (www.comune.rimini.it) prevedono conferme e novità rispetto alla precedente ordinanza vigente fino a ieri, a partire dalla possibilità di apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e degli altri siti culturali. Una possibilità, come noto, condizionata dall’obbligo di assicurare una modalità di fruizione tale da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico.
A partire da domani, martedì 3 marzo, seguendo le prescrizioni del Governo sulle modalità di accesso, riapriranno a Rimini il Museo della Città e la Domus del Chirurgo, la Biblioteca Gambalunga e il Castel Sismondo, sede espositiva della mostra temporanea “Fellini 100. Genio Immortale”.
Restano invece chiusi il Teatro Galli e il Teatro degli Atti: sono quindi cancellate le repliche degli spettacoli: Un nemico del popolo (3, 4 e 5 marzo) e Il pipistrello (8 marzo) programmati al Galli, così come tutti gli eventi previsti presso i Teatri Comunali e organizzati da terzi in collaborazione con il Comune di Rimini. La prevista inaugurazione del Part – Palazzi dell’Arte Rimini fissata nelle scorse settimane per il 14 marzo è sospesa e rinviata a una data che sarà comunicata prossimamente.

Scuola. Le scuole del Comune di Rimini non si fermano. Approfittando della sospensione dell’attività didattica, è stato infatti predisposto un programma di sanificazione straordinario che, da oggi, prevede una capillare disinfezione di tutti gli ambienti scolastici da parte del personale che sta regolarmente lavorando negli asili, scuole di infanzia e primarie dalle 8 alle 14.
Stesso orario rispettato dalle educatrici dei servizi per l’infanzia che stanno approfondendo alcune attività individuali e in piccolo gruppi relativi ad aspetti paralleli della didattica, come i colloqui con assistenti sociali, programmazione didattica, schede di osservazione dei bambini.

Rinviato al 31 marzo il concorso per 38 posti da istruttore C. Slitta al 31 marzo (ore 10) all’Rds Stadium la prova preselettiva del concorso pubblico per esami per la copertura a tempo indeterminato e pieno di 38 posti di istruttore categoria “C”.
La prova era prevista per martedì 10 marzo (quindi due giorni dopo il termine della validità dell’attuale decreto che prevede la sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private), ma ai fini di agevolare la partecipazione dei candidati provenienti da tutta Italia, l’Amministrazione ha deciso già oggi di rinviare la prova.

 

(Rimini) Scuola, servizi, attività commerciali e pubblici esercizi: le nuove misure contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio Sono in vigore da lunedì 2 fino a domenica 8 marzo le nuove misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus, emanate dal Governo attraverso un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm). Il provvedimento è stato assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico nazionale e uniforma le misure per l'Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto.

Il decreto riprende per molti aspetti l’ordinanza regionale in vigore fino a domenica scorsa, ma contempla anche importanti novità sia per gli enti pubblici e privati, sia per gli esercizi e le attività commerciali.

Inoltre sono previste misure di carattere nazionale, come ad esempio l’obbligo nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni aperti al pubblico di esporre le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute. Sempre nelle pubbliche amministrazioni e in tutti i locali aperti al pubblico devono inoltre essere messe a disposizione soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani.

Ecco le principali misure in vigore fino a domenica 8 marzo.

 Eventi, cinema e teatri. Il decreto conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose.

 Luoghi di culto. si prevede l’apertura dei luoghi di culto condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

 Cultura. Il decreto prevede l’apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e degli archivi, delle aree e dei parchi archeologici, i complessi monumentali (e cioè i luoghi della cultura ricompresi all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). L'apertura è permessa a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.

 Scuola. E’ confermata la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani. Sono esclusi i corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.

 Pubblici esercizi e commercio. Il decreto permette lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Le altre attività commerciali possono aprire adottando misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori.

 Attività sportive. Sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Ai tifosi residenti in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle province di Pesaro-Urbino e Savona è vietata la trasferta, ovvero la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province.

 Concorsi. Sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica. Sono esclusi i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della Protezione civile.

 Altre indicazioni. L’accesso dei visitatori alle aree di degenza deve essere limitato da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere; rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti; sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale.

Più in generale, nello svolgimento di incontri o riunioni vanno privilegiate le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.

Il decreto stabilisce anche misure valide nell’intero territorio nazionale, tra cui: la possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti; la sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche; l'obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva; la possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l'attività didattica sia stata sospesa per l’emergenza sanitaria, di attivare modalità di didattica a distanza.

Inoltre, allo scopo di promuvere informazione e prevenzione, il decreto prevede:

 nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle pubbliche amministrazioni devono essere esposte negli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute;

 nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani.

I dieci comportamenti da seguire indicati dal Ministero della Salute

1. Lavati spesso le mani. Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.

2. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute. Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.

3. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani. Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate. Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.

4. Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci. Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani. Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.

5. Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico. Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.

6. Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio. Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.

7. Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus, e presenti sintomi quali tosse o starnuti, o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus (viaggio recente in Cina e sintomi respiratori). L'uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus, ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene quali il lavaggio accurato delle mani per almeno 20 secondi. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte.

8. I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti, prodotti in Cina o altrove, possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).

9. Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus. Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus. Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.

10. Contatta il numero verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni. Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se sei tornato da un viaggio in Cina da meno di 14 giorni, o sei stato a contatto con persone tornate dalla Cina da meno di 14 giorni, e ti viene febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza chiama il numero verde 1500 del Ministero della Salute per avere informazioni su cosa fare. Indossa una mascherina, se sei a contatto con altre persone, usa fazzoletti usa e getta e lavati bene le mani. La Protezione civile invita a recarsi nei pronto soccorso o nelle strutture sanitarie e a chiamare i numeri di emergenza soltanto se strettamente necessario. Le Regioni hanno attivato numeri verdi dedicati alle popolazioni dei territori dove si sono verificati i casi di nuovo Coronavirus per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento del contagio. Per far fronte alle numerose richieste di informazioni è necessario contattare anche questi numeri soltanto se necessario. Medici di famiglia e Pediatri di libera scelta, inoltre, invitano a non recarsi presso gli studi e gli ambulatori in caso di sintomi respiratori (raffreddore, tosse, febbre), ma a contattarli telefonicamente. Contattare il 112 oppure il 118, non per informazioni, ma soltanto in caso di necessità.

(Rimini) Il primo contagiato da Coronavirus in Sardegna è un imprenditore cagliaritano di circa 40 anni. Secondo quanto si apprende, l'uomo era stato a Rimini oltre una settimana fa per una fiera. In questo momento si trova ricoverato all'ospedale Santissima Trinità a Cagliari, dove è entrato ieri mattina presto dopo giorni di febbre persistente. Si attende - come fa sapere la Regione Sardegna - la verifica del tampone da parte dell'Istituto superiore di Sanità (Ansa). 

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