Martedì, 03 Marzo 2020 17:01

Riaperti i luoghi della cultura

(Rimini) Sono state una decina le persone che nelle prime due ore di apertura hanno varcato la soglia di Castel Sismondo per visitare la mostra Fellini 100. Genio Immortale, che alle dieci di questa mattina ha riaperto al pubblico dopo lo stop forzato della scorsa settimana previsto dalla precedente ordinanza ministeriale. Diverse anche le telefonate arrivate alla sede espositiva per avere informazioni circa l'apertura della mostra, che è tornata ad essere visitabile in virtù delle nuove misure contenute nel Dpcm e in vigore fino all'8 marzo. Oltre al Castello si sono riaperte le porte del Museo della città, della Domus del Chirurgo e della Biblioteca Gambalunga: tutti spazi culturali nuovamente a disposizione della città nelle modalità previste dal decreto della presidenza del Consiglio, cioè assicurando una fruizione contingentata o comunque tale da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico.

(Rimini) A Riccione un messaggio audio personale, che il sindaco Renata Tosi aveva indirizzato ai familiari, è sfuggito di mano e ora sta volando di chat in chat. “Il messaggio vocale da me inviato domenica notte, subito dopo aver appreso e vagliato il nuovo decreto ministeriale sul coronavirus, era indirizzato alla mia famiglia”, precisa il sindaco.

Nel messaggio “ho spiegato quali fossero le misure di sicurezza adottate in base a dei criteri stringenti dalla presidenza del consiglio, come la chiusura di un'altra settimana di scuole, cinema e teatri. Di come comportarsi in luoghi chiusi, quindi di mantenere la distanza di sicurezza, come indicato dal ministero, di almeno un metro tra le persone e via discorrendo. Ho chiuso il messaggio con un consiglio personale alla mia famiglia, in particolare a mia sorella e mio nipote. Avrei fatto a meno di dirlo pubblicamente per non dover urtare la loro sensibilità, ma in quanto sindaco evidentemente devo giustificarmi anche se sono amorevole con la mia famiglia: mia sorella è immunodepressa e mio nipote è cardiopatico. Rientrano cioè in quelle categorie a rischio, come da tempo si sente ripetere dagli specialisti, per cui un'infezione può avere una prognosi più problematica. Mio nipote, operato alla valvola miocardica due volte, è anche padre di una bimba piccola e a lui e alla sua famiglia ho consigliato di andare a fare la spesa quando c'è meno gente, di fare colazione a casa per un po' di giorni, in attesa che il picco passi, e se è possibile di evitare di andare al ristorante. Consigli di una madre, di una zia che conosce bene la situazione di salute dei propri cari. Di questa mia raccomandazione, ripeto dovuta a particolari esigenze di salute, ho saputo che si voleva far discendere un'indicazione generale a tutti del sindaco Tosi ad evitare i ristoranti o i bar. Mi si contesta il tono perentorio del messaggio! Chi mi conosce sa che sono una persona diretta e non uso giri di parole in politica, figuriamoci con la mia famiglia o nella vita privata! Non c'è nulla di più sgradevole e pretestuoso, tanto che a Riccione abbiamo subito creduto ad un'informazione capillare nei locali dove abbiamo distribuito volantini schematizzati che spiegano le decisioni del ministero. Al contrario direi che si vuole vedere il male dove non c'è. Ora mi chiedo difronte ad un pericolo serio di un familiare, dovuto alle sue particolari condizioni, voi avreste fatto lo stesso? E' umanamente comprensibile? E quel gesto, quel consiglio ad un nipote che potrebbe rischiare di restare a casa dal lavoro ancora a lungo, è boicottare il settore? Quando la politica trascura i comportamenti umanamente comprensibili, anche se sono tenuti da un sindaco, diventa speculazione senza confini e attacco indiscriminato".

Il sindaco Renata Tosi ha ritenuto di dover aprire la riunione di oggi con i rappresentati delle categorie economiche facendo chiarezza e spiegando questa particolare circostanza.

(Rimini) Conto alla rovescia per la fine lavori di riqualificazione dell'area stazione che, parte di un progetto più generale sull'area, hanno rivoluzionato l'affaccio alla città per i milioni di viaggiatori che giungono a Rimini col treno. Una nuova piazza quella della stazione ferroviaria di Rimini, che rappresenta la prima fase del protocollo di intesa per la riqualificazione e la trasformazione urbana dell'intera area sottoscritto tra Comune, Rfi e Regione Emilia Romagna, dove fino a ieri era il degrado a prendere il sopravvento.

L'intervento che si concluderà nei prossimi giorni ha così portato alla realizzazione di una grande piazza pedonale quale nuova porta di accesso alla città. Ha avuto un costo complessivo di oltre un milione e mezzo di euro a carico di RFI con l'obiettivo di caratterizzare lo spazio pubblico antistante l'hub – è qui che sta operando l'attuale capolinea di MetroMare - attraverso una serie di "isole ambientali" e la realizzazione di opere complementari di arredo urbano, in attesa che siano integrate dai nuovi collegamenti ciclopedonali su viale Cesare Battisti.

(Rimini) L'assessore alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad ha incontrato questa mattina i rappresentanti delle associazioni di categoria per condividere le modalità di informazione e comunicazione nei confronti degli operatori e dei clienti alla luce delle misure introdotte dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) per il contenimento del covid-19. Il provvedimento include particolari provvedimenti per le attività di ristorazione, bar e pub, che possono continuare a essere operativi a specifiche condizioni, con servizio per i soli a posti a sedere e rispettando il principio di evitare gli assembramenti, affinché quindi gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Al tavolo dell'Amministrazione i rappresentanti di Cna, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Federalberghi, che "hanno confermato di essere già preparate e attrezzate per fornire il massimo dell'informazione e del supporto agli associati così come alla clientela, in un momento difficile sia per la gestione delle misure da adottare richieste per fronteggiare l'emergenza sanitaria, sia per il contraccolpo economico che questa potrebbe comportare – commenta l'assessore Jamil Sadegholvaad – L'Amministrazione è pronta a supportare le categorie fornendo anche materiale informativo scaricabile online in modo da fornire il maggior numero di strumenti per far comprendere ai cittadini e agli operatori le prescrizioni previste dal Dpcm. Ho notato una forte unità di intenti, la condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti dell'importanza di mettere in campo quei comportamenti e buone pratiche indispensabili per evitare il diffondersi del virus. Un appello alla responsabilità collettiva, enti, associazioni e operatori e consumatori, oggi più che mai decisivo per uscire presto e più forti da questa situazione".

 

Sono 1.800 i pasti garantiti nelle mense scolastiche del Comune di Rimini (0-6 anni), ogni giorno, dalla convenzione con la ditta fornitrice Dussmann. Una scorta di cibo fresco che si è soliti reperire con anticipo e che - vista la sospensione delle attività educative di due settimane come norma precauzionale per il contenimento del virus covid19 - rischiava di andare "persa". Grazie ad un accordo tra Comune e Dussmann, invece, è stata dirottata dalle mense scolastiche a quelle della Caritas cittadina. I prodotti sono stati già consegnati in mattinata alla Caritas che li utilizzerà per la propria mensa e per l'assistenza ai cittadini più bisognosi.
"Diritto allo studio e welfare; Dopo il rimborso delle rette scolastiche a favore delle famiglie riminesi – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini –quella di oggi è una nuova scelta fatta dal Comune a sostegno di chi ha più bisogno. Vista la sospensione delle attività educative, abbiamo scelto di trasformare un problema in una opportunità, grazie ad un accordo fatto con la ditta Dussmann, che ringrazio per la sensibilità dimostrata e per la velocità con cui ha già portato a termine le consegne degli alimenti alla Caritas".

(Rimini) “Siamo 150 mila, a Rimini. Ogni anno, poi, aggiungiamo quasi 8 milioni di presenze turistiche secondo l’osservatorio Istat. Oscilliamo magicamente tra la dimensione del borgo e quella della metropoli. Un equilibrio unico, costruito con pazienza, lavoro, abnegazione, senso di responsabilità. Così viviamo questi giorni strani, quasi sospesi: con coscienza e consapevolezza di quale sia il bene primario”. Così il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, in un intervento inviato oggi alla stampa in cui si parla di coronavirus, si ringraziano i cittadini per la pazienza, i sanitari, la protezione civile, le forze dell’ordine e la prefettura per gli straordinari, ma soprattutto si chiede al governo di sburocratizzare tutto il possibile per agevolare le imprese nella ripresa. “D’accordo, è più facile dirlo che farlo, visto che i problemi derivati da questa situazione globale toccano la nostra vita e l’intero tessuto economico e sociale del Paese. Rispettiamo nuove regole che ci siamo dati per il bene della comunità, locale e nazionale. Sono regole che scompaginano le nostre abitudini, i nostri comportamenti che sin qui abbiamo dato per scontati, acquisiti in via permanente”.

“E’ vero, la fatica è reale, il sacrificio è tangibile, in qualche modo saremo toccati da questa esperienza. Ma a Rimini vogliamo andare avanti. Anzi, andiamo avanti. Come comunità come persone. Stiamo scoprendo forse ciò che davamo per scontato che avere una grande sanità è qualcosa che fa la differenza persino nel mondo. Stiamo scoprendo che i rapporti tra le persone - in una società attraversata da odio e rancore per molto tempo - di fronte all’inedito, al fatto che tutti senza alcuna distinzione siamo attraversati da qualcosa che non conoscevamo, possono persino essere riscoperti. Il “metro di cautela” delle nuove abitudini può portarci ad avvicinarci persino nell’anima, facendoci sentire persino più comprensivi verso gli altri”.

“La città va avanti. I cantieri per la riqualificazione della nostra città stanno procedendo senza battute d’arresto: tra pochi giorni verrà aperta la nuova piazza presso la stazione ferroviaria, siamo nei tempi con gli interventi al Parco del Mare e al lungomare nord, così come per la riqualificazione diffusa nelle scuole. Grandi cantieri, piccoli interventi con la nuova asola archeologica… Sono segnali di una città che non ha fermato il suo cammino e non lo vuole fermare. Di questo mi sento oggi in dovere di dire grazie. Grazie ai medici e al personale medico infermieristico per la loro straordinaria capacità di lavoro. Grazie all’Asl ai suoi dirigenti, alla protezione civile, alle forze dell’ordine, alla Prefettura. Grazie agli studenti e alle loro famiglie. Grazie ai dipendenti pubblici, nelle scuole, nel Comune. Grazie alle imprese e ai loro lavoratori. Grazie alla Rimini della solidarietà che è lì tutti i giorni a dare una mano a chi, ancora oggi, ha meno. Grazie a tutto il comparto turistico e dei pubblici esercizi, oggettivamente provato dalle misure preventive di contenimento del virus. Io credo che come città stiamo dando dimostrazione della vera anima di Rimini. Pazienza, lavoro, abnegazione e senso di responsabilità sono state le fondamenta della nostra fortuna e ora sono le fondamenta della resilienza di questi giorni che, sono sicuro, sarà presto una nuova accelerata. Non una ripartenza, perché il motore non lo abbiamo mai fermato”.

“Da sindaco di Rimini, come altri sindaci, sollecito ancora una volta il Governo a definire e a mettere rapidamente in campo le misure di sostegno economico ai settori imprenditoriali in crisi, a partire dal turismo, magari questa volta evitando capriole burocratiche e meccanismi farraginosi che poi ne rendono impraticabile l’accesso. Forza, Rimini va avanti”.

Martedì, 03 Marzo 2020 09:02

3 marzo

Coronavirus, aggiornamenti | Riaprono i musei, slittano i concorsi, chiudono gli alberghi | Emporio solidale a Riccione

(Rimini) La prefettura di Rimini rende note le precisazioni ricevute dalla Asl sui nuovi casi di positività al coronavirus rilevati oggi nel riminese. “Si tratta di due donne, rispettivamente di 54 e 80 anni, e di un uomo di 89 anni. I tre sono ricoverati all’Ospedale di Rimini. In un quadro complessivo salgono a 17 i casi di residenti nella provincia riminese che risultano positivi al nuovo Coronavirus. Di questi 9 sono ricoverati in ospedale mentre 8 sono al loro domicilio in quanto privi di sintomi o comunque con sintomi così lievi da non richiedere ricovero”. A Rimini sono ricoverati anche due casi di pazienti residenti fuori provincia. “Sempre nella medesima giornata è stato comunicato dalle Autorità sanitarie marchigiane il caso di un paziente positivo che lavora in una grande azienda della Valmarecchia. L’uomo non si trova ricoverato in questa regione. L’Asl ha provveduto, comunque, ad individuare e collocare in quarantena volontaria i colleghi che rappresentano contatti stretti con il paziente e che in virtù del ruolo ricoperto da quest’ultimo risultano poche unità”.

(Rimini) La Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna, alla quale ha partecipato il Vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, si è riunita oggi in assemblea a Bologna, a Villa San Giacomo. Durante i lavori presieduti dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Ceer e arcivescovo di Bologna, in comunione con i vescovi della Lombardia e della Provincia ecclesiastica Veneta. “Il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all'eucaristia”.

Considerata la comunicazione odierna della Cei - che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo – “a differenza di quanto precedentemente disposto chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo. Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni”.

Le chiese “continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del Decreto, per la preghiera. Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori e circoli sono sospese fino all'8 marzo compreso tutte le attività formative, aggregative e sportive. È disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Fino a domenica 8 marzo compresa, le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali, restano sospesi”.

“Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale. Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l'opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio. Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all'intercessione materna e confortante di Maria, Madre del Signore e della Chiesa".

 

Le precedenti disposizioni che rimangono in vigore sono le seguenti:

1. Si tolga l'acqua benedetta dalle acquasantiere.

2. Per i funerali è consentita la celebrazione delle esequie senza Messa, con i soli familiari.

Sono sospese le veglie funebri. Si propone di celebrare SS. Messe di suffragio solo al termine di questa fase critica.

3. Sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.

4. Sono consentite le consuete visite ai malati e l'Unzione degli infermi.

5. Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola riprenderanno alla riapertura delle attività scolastiche.

6. Sono sospese feste e sagre parrocchiali.

7. I Centri d'ascolto e i servizi della Caritas diocesane e parrocchiali svolgeranno la propria attività in accordo con le rispettive diocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.

(Rimini) Sono 335, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus:212 a Piacenza, 61 a Parma, 8 a Reggio Emilia, 29 a Modena, 3 a Bologna, 1 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna e 19 a Rimini. Da registrare 3 nuovi decessi, che portano a 11 il numero complessivo di quelli avvenuti in regione. Si tratta di un paziente di 89 anni, di San Marino, deceduto all’ospedale di Rimini, dove era ricoverato, che presentava gravi patologie preesistenti; una signora di 95 anni deceduta all’ospedale di Piacenza, per la quale sono in corso accertamenti sul quadro clinico pregresso; e un bergamasco di 62 anni, deceduto all’ospedale di Parma, già ricoverato in medicina d’urgenza. Anche per quest’ultimo paziente sono in corso gli accertamenti su possibili patologie preesistenti.

Rispetto al tardo pomeriggio di ieri, quando i casi positivi erano 285, sono dunque 50quelli in più: 38 a Piacenza, 2 a Parma, 1 a Reggio Emilia, 5 a Modena, 1 a Bologna e 3 a Rimini. Resta invariato il numero delle persone risultate positive a Ravenna (2) e a Forlì-Cesena (1). Si conferma che i nuovi pazienti, come la maggior parte delle persone risultate ad oggi positive, si trovano in condizioni non gravi. Molti i casi asintomatici o con sintomi modesti. Sono 160 le persone in cura a casa, dove si trovano in isolamento. I ricoveri in terapia intensiva sono 16.

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