Giornata dei Giusti, misterioso messaggio di speranza lasciato ai piedi del monumento
(Rimini) "Chiunque salvi una vita, salva il mondo intero. 6 marzo - Giornata Europea dei Giusti tra le nazioni". Sono le semplici parole, riportate anche nella targa del monumento dedicato ai Giusti, che erano scritte su un post-it giallo attaccato ad una rosa rossa, che qualcuno ha lasciato questa mattina ai piedi del monumento. Forse una parente, o l'amica di una delle persone citate nella targa, che è stata vista allontanarsi poco prima dell'inizio della celebrazione di questa mattina, oppure semplicemente una cittadina che ha sentito il bisogno di fare un doveroso e sentito momento di silenzio, davanti al monumento dedicato ai i non-ebrei che hanno agito in modo eroico, a rischio della propria vita e senza interesse personale, per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah.
In occasione della celebrazione della Giornata Europea dei Giusti, questa mattina, la Presidente del Consiglio comunale di Rimini Sara Donati e il Capo di Gabinetto della Prefettura di Rimini Alberto Grassia, in rappresentanza dei rispettivi enti, hanno deposto un cuscino di fiori al monumento, dedicato ai Giusti tra le Nazioni, che il Comune di Rimini ha realizzato nel parco XXV Aprile, nel marzo del 2014.
La cerimonia celebrativa non si è svolta in presenza di pubblico e invitati, nel rispetto delle direttive governative imposte dalla situazione determinatasi in seguito alla diffusione del Covid-19.
"Ho voluto oggi portare l'omaggio ai Giusti tra le Nazioni, - ha sottolineato la Presidente del Consiglio comunale di Rimini Sara Donati, pur in forma semplificata e senza la partecipazione delle scolaresche, perché più che mai in un momento di difficoltà, occorre ritrovare la solidarietà e la vicinanza con chi ha più bisogno. I Giusti hanno fatto questo, non si sono voltati dall'altra parte, hanno fatto una scelta di coraggio. Hanno scelto la responsabilità e combattuto l'odio insegnandoci un modo diverso di reagire alle paure, alle violenze e alle emergenze; sono veri e propri testimoni di umanità."
Coronavirus, dal Comune un occhio di riguardo per 400 anziani “soli”
(Rimini) Monitorare le condizioni di salute degli anziani, accertarsi che dispongano dei beni e dei servizi necessari e dare raccomandazioni sulle cautele da tenere per prevenire il contagio da Coronavirus che, come noto, riguardano principalmente il lavaggio frequente delle mani, l'evitare di uscire dalla propria abitazione, e riferirsi al medico di medicina generale in caso di comparsa di sintomi influenzali. A questo scopo è stato disposto il monitoraggio degli anziani che vivono soli e non sono completamente autosufficienti – 170 - da parte degli assistenti sociali.
Inoltre il Nucleo Fragilità sta contattando un gruppo di circa 400 anziani che vivono a domicilio e - pur essendo autosufficienti - si trovano in condizioni di relativo isolamento sociale e fragilità. Anche per questi anziani viene monitorato lo stato di salute e vengono fornite le raccomandazioni ministeriali.
I consigli vanno dall’“evitare di uscire dalla propria abitazione fuori dai casi di stretta necessità” al lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani; evitare abbracci e strette di mano, evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
"Cambiano le modalità – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – ma non il contenuto dei servizi di welfare, che in questi giorni si stanno rimodulando per gestire al meglio i contatti con gli anziani. In un mutato quadro organizzativo, dove i colloqui sono stati ridotti a quelli strettamente necessari, è il telefono che garantisce la relazione umana. Al momento nessun servizio è interrotto, come il pacco viveri della Caritas o le visite domiciliari. Il concetto è quello di monitorare i casi più critici garantendo le necessarie misure di sicurezza sia per gli anziani che per gli operatori sociali".
6 marzo
Coronavirus, il raddoppio | Sanità in affanno | C’è spazio per la solidarietà
Coronavirus, nel riminese 66 positività
(Rimini) Dai dati comunicati oggi dalla Asl alla Prefettura, risultano complessivamente 66 i casi di cittadini, residenti in provincia di Rimini, risultati positivi al nuovo Coronavirus, su oltre 335mila residenti. Al suddetto dato si aggiungono il cittadino sammarinese deceduto e il cittadino residente fuori regione ricoverato all’Ospedale di Rimini per un totale di 68 diagnosi, su un totale di 698 rilevato nella regione Emilia Romagna.
Rispetto a quanto comunicato ieri si registra un incremento di 35 casi che, come chiarisce Asl, costituisce un dato atteso, dal punto di vista epidemiologico. Tale situazione è aggiornata alle ultime 36 ore. Al riguardo, la Asl specifica che la ricerca attiva dei casi viene effettuata attraverso il tampone per tutti i pazienti i quali, dal punto di vista clinico, presentano un fondato sospetto di positività. Questa procedura è mirata alla tutela della sicurezza dei pazienti e dei cittadini e al contenimento della malattia.
I 35 nuovi casi di positività si riferiscono a 24 pazienti maschi e a 11 donne, tutti di età compresa tra i 30 e gli 86 anni. Di questi pazienti 26 sono a casa in isolamento volontario domiciliare (quarantena) poiché senza sintomi o con sintomi lievi e 9 sono stati ricoverati in ospedale, sebbene con sintomi non gravi. Al momento le persone ricoverate in ospedale positive al coronavirus sono 19. Sono 9 i pazienti che, dal 25 febbraio, sono stati ricoverati in ospedale e poi dimessi.
Coronavirus, l’aggiornamento della Regione: Rimini 35 nuovi casi
(Rimini) In Emilia-Romagna sono complessivamente 698 i casi di positività al Coronavirus, 154 in più rispetto all’aggiornamento di ieri, ma aumentano significativamente anche i campioni refertati, che passano da 2.385 a 2.884. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. Sono inoltre 299 i pazienti in isolamento a casa perché non necessitano di cure ospedaliere, 32 quelli ricoverati in terapia intensiva (6 in più rispetto a ieri). Purtroppo, sono saliti a 30 i decessi (8 più di ieri), sei di provenienza lombarda, ma aumenta contemporaneamente anche il numero delle persone “clinicamente guarite”, cioè pazienti che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, diventano asintomatici: ieri erano 6, oggi sono 10.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 378 Piacenza (59 in più rispetto a ieri), 150 Parma (35 in più), 68 Rimini (35 in più), 45 Modena (4 in più), 31 Reggio Emilia (11 in più), 19 Bologna (7 in più, di cui 4 nuovi casi nel circondario imolese, dopo quello di ieri), 4 Forlì-Cesena (2 in più), 3 Ravenna (1 in più rispetto a ieri). Continua a non avere casi positivi la provincia di Ferrara.
Rispetto a ieri, si sono purtroppo verificati 8 nuovi decessi: 3 residenti nella provincia di Parma, di cui una donna di 92 anni e due uomini rispettivamente di 89 e 73 anni; 4 in quella di Piacenza, di cui 3 donne di 81, 85 e 87 anni e 1 uomo di 76; un deceduto, un uomo di 68 anni, è della provincia di Bologna. Per 6 dei nuovi decessi sono ancora in corso gli approfondimenti per verificare se, come in tutti i casi precedenti, si trattasse di pazienti con patologie pregresse.
Coronavirus rinvia Giardini d’autore
(Rimini) Stessi spazi, stessi espositori, stesso programma ma nuove date per l'edizione di Primavera di Giardini d'Autore, l'evento che richiama a Rimini i migliori vivaisti d'Italia: Castel Sismondo e Piazza Malatesta fioriranno infatti nel weekend che va dal 17 al 19 aprile, e non dal 20 al 22 marzo come da tradizione. La decisione dell'organizzazione fa seguito al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo sulle misure riguardanti il contrasto e il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus, che prevede tra le varie disposizioni anche di sospendere "le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro": per un evento come Giardini d'Autore, che pur svolgendosi in prevalenza all'aperto conta su una media di 14.000 ingressi ad ogni edizione, risulterebbe impossibile contingentare gli ingressi per garantire il rispetto delle norme sull'affollamento.
"La sicurezza e la salute pubblica vengono prima di qualsiasi interesse, per questo motivo abbiamo scelto di interpretare nella maniera più cautelativa possibile il decreto del Governo di ieri- spiega Silvia Montanari, curatrice di Giardini d'Autore-, ma allo stesso tempo siamo consapevoli e orgogliosi dell'importanza che gli eventi in generale, e quelli dedicati al vivaismo nel nostro caso specifico, ricoprono per il tessuto economico e sociale di questo Paese: per questo motivo abbiamo deciso di calendarizzare questa edizione di primavera di Giardini d'Autore nella prima data disponibile una volta concluse le misure di prevenzione, escludendo ovviamente il weekend di Pasqua".
D'altronde, continua Silvia Montanari, "un evento come Giardini d'Autore, oltre a essere una festa dedicata alla bellezza, alla natura e al verde e oramai un appuntamento fisso in città, crea opportunità lavorative per oltre 300 persone tra 100 aziende espositrici, fornitori e staff, e muove su tutta la città di Rimini un indotto davvero importante tra alberghi, ristoranti e attività commerciali coinvolte, come è normale che sia per una manifestazione con questi numeri. Ecco perché- conclude- avvertiamo come un dovere civico la necessità di impegnarci il più possibile per garantire il ritorno alla normalità quando sarà terminata l'emergenza, e anzi vogliamo offrire alla città, ai suoi abitanti e ai suoi ospiti una edizione ancora più ricca: come insegnava Pablo Neruda, niente può fermare la primavera".
Corovavirus, Federmoda lancia un piano contro la “quarantena commerciale”
(Rimini) “Federazione Moda Italia-Confcommercio – spiega Giammaria Zanzini, referente per la provincia di Rimini, ma anche vicepresidente regionale e consigliere nazionale - non può nascondere la forte apprensione per lo stato delle imprese e per il rischio di tracollo economico dell’intero tessuto commerciale. La difficoltà maggiore che stiamo affrontando è la crisi di liquidità, legata alla flessione degli acquisti che sul nostro territorio è dovuta in larga parte anche alla frenata del turismo. È dunque auspicabile che le istituzioni nazionali, regionali, camerali e comunali possano promuovere in fretta eccezionali misure per superare gli effetti di questa “Quarantena commerciale” attraverso bandi di sostegno alle imprese e contributi a fondo perduto per il rilancio. Sottolineiamo con forza che non basta spostare le scadenze di qualche mese per dare ossigeno a micro e piccole imprese che non incassano e che si ritroveranno, tra qualche mese appunto, a dover far fronte a pagamenti oltremodo ingenti a cui arriveranno con la cassa vuota. Come commercianti al dettaglio già da ora abbiamo difficoltà legate alla liquidità perché non stiamo incassando abbastanza per sostenere le spese vive di gestione, utenze, dipendenti e imposte. Sul nostro territorio poi, dove il commercio è legato a doppio filo al turismo, la perdita risulta doppia. Inoltre questa emergenza si innesta in una crisi del commercio già forte (dal 2012 al 2019 chiuse 102.246 imprese in Italia di cui 24.457 in Emilia Romagna. Nel nostro settore in Italia 60.706 di cui 6.995 nella nostra regione), si capisce bene che le misure di sostegno e di rilancio sono più che mai urgenti”.
Gli istituti di credito, continua Zanzini, “devono tornare al fianco dei piccoli imprenditori, consapevoli che se noi sparissimo, loro perderebbero sicuramente buona parte dei loro migliori clienti. Fino a qualche tempo fa si poteva almeno discutere e trovare soluzioni attraverso le consulenze del proprio bancario di fiducia, o con una telefonata al vicedirettore o al direttore di filiale. Oggi combattiamo con le pressanti e asettiche richieste del recupero crediti, a cui numerosi istituti si sono ormai affidati, che anche solo per poche decine di euro mancanti insistono per giorni con mail e sms di richiamo”.
Dice Zanzini, “adesso basta, è arrivato anche per le nostre banche il momento di investire e di sostenere l’economia d’impresa. Ci aspettiamo da subito un cambio di passo, che preveda la centralità dei Confidi in una politica di vero rilancio senza il quale, dopo l’emergenza sanitaria, l’emergenza economica sarà già irreversibile. C’è grande trepidazione per il prossimo provvedimento economico statale previsto per domani. Ieri il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, era a Roma per incontrare il governo e discutere sulle misure da adottare. Diciamo solo una cosa: fate presto, se no noi piccoli imprenditori moriremo tutti, non di Coronavirus ma con il Coronavirus”.
Federmoda ha richiesto al governo e alle banche, “ognuno per la propria competenza, diversi strumenti in grado di supportare l’attività delle imprese nel breve e nel lungo periodo. Tra le misure troviamo: la moratoria per le rate di mutui e leasing in scadenza, attraverso un accordo con il sistema finanziario anche per evitare impatti negativi sul rating creditizio delle imprese; la sospensione della segnalazione in Centrale Rischi; la sospensione delle scadenze fiscali, contributive e delle utenze; l’attivazione di un fondo per il sostegno al reddito in collaborazione con gli Enti Bilaterali per consentire una diminuzione dei costi del personale alle imprese con un calo importante di fatturato; l’azzeramento delle commissioni sulla moneta elettronica; il differimento delle tratte ai fornitori in scadenza attraverso misure di sostegno dell’intera filiera; un contributo economico a copertura dell'80% della spesa corrente totale sostenuta rivolto ad imprese che hanno subito l’impatto; la possibilità di portare a rendicontazione spese come canoni d’affitto, utenze, tributi locali, rate di mutuo/leasing, spese per il personale, formazione, ecc.; la sospensione immediata della richiesta di rientro delle rate arretrate di finanziamenti e fidi concessi; l’allargamento della capienza dei fidi”.
Corovavirus, rinviato festival Settima Arte
(Rimini) La Settima Arte - Cinema e Industria nasce come evento “per il territorio e per tutti, con l'obiettivo di creare momenti di dialogo, confronto e di grande partecipazione collettiva”, spiegano da Confidustria Rimini. “Per questo motivo, viste le disposizioni in atto per l'emergenza Coronavirus, gli organizzatori della manifestazione (Confindustria Romagna, Cinema Fulgor e Università degli Studi di Bologna - Dipartimento Scienze per la Qualità della Vita di Rimini, in collaborazione con il comune di Rimini) ritengono vengano meno le condizioni per la realizzazione della festa del cinema di Rimini nelle date stabilite e già comunicate, 3-5 aprile 2020”.
Il programma della seconda edizione, che sarebbe stata presentata proprio in questi giorni, prevedeva infatti numerosi eventi con masterclass, incontri, proiezioni ed anteprime, momenti di formazione, appuntamenti per studenti, mostre, indirizzati ad un'ampia partecipazione di pubblico “e di conseguenza strettamente legati alle limitazioni delle ordinanze vigenti. Inoltre, la presenza di ospiti nazionali ed internazionali diventa ora difficoltosa se non impossibile, anche a causa delle limitazioni e alle difficoltà negli spostamenti”.
Gli organizzatori, “mantenendo il pieno impegno nel loro progetto di sostegno e diffusione della cultura e della promozione dei valori dell'industria del cinema, si vedono quindi costretti a prendere questa difficile decisione, nella piena volontà di continuare ad impegnarsi per organizzare, a date da destinarsi, la Settima Arte – Cinema e Industria nell'anno delle celebrazioni del centenario felliniano. Si coglie l'occasione per ringraziare tutti i patrocinatori, i partner culturali e tecnici, gli sponsor, per il sostegno ricevuto e per il grande lavoro svolto in questi mesi preparatori”.
Castel Sismondo, sarà concluso a giorni il terzo stralcio di lavori
(Rimini) Sono una manciata di giorni quelli che ci separano dal 9 marzo quando, con la rimozione delle barriere di cantiere, i riminesi potranno ammirare in tutta la sua bellezza la parte ovest di Castel Sismondo al termine dell'intervento che, parte di quello più generale per la realizzazione del Museo Fellini, ha riportato alla luce le mura della fortezza sigismondea esterne alla Corte del Soccorso e valorizzato l'area dell'antico fossato. Un intervento che, dato l'elevato valore dell'area dal punto di vista storico-architettonico-archeologico, è stato condiviso e autorizzato dalla Soprintendenza, completa così la riqualificazione di tutta l'area che circonda Castel Sismondo, dopo la conclusione del primo stralcio con l'intervento sulla Corte a mare e la successiva realizzazione del Giardino del Castello.
Nello spazio d'asfalto che fino a poco tempo fa si caratterizzava come parcheggio il luogo ha ora preso posto una grande e affascinante prato calpestabile che dal livello stradale, su cui ora si snoda il nuovo percorso ciclopedonale che ne delimita il perimetro bidirezionale dotato di isole di sosta con panchine e leggii, giunge con un leggero declivio ai piedi delle mura storiche del castello in prossimità delle quali sono stati collocati i corpi illuminanti a terra che illumineranno le mura con effetto wall washer in analogia a quanto realizzato nei precedenti interventi conclusi. A coronamento dell'intervento il nuovo ingresso alla Corte del Soccorso che da oggi viene garantito da una leggera passerella pedonale a norma di barriere architettoniche. Naturalmente, per consentire ai tappeti erbosi d'attecchire, il prato erboso sarà off limits almeno per tre settimane prime di dare libero accesso al pubblico, recintando fino a quel momento l'area con transenne basse.
Coronavirus, le proposte di Anci per famiglia e imprese
(Rimini) Lo scorso 3 marzo 2020, il sindaco di Rimini e presidente di Anci Emilia Romagna, Andrea Gnassi, ha inviato formale nota al presidente nazionale di Anci, Antonio Decaro, e al segretario di Anci nazionale, Veronica Nicotra, proponendo alcune misure specifiche da portare all'attenzione del Governo Italiano per sostenere famiglie e imprese per l'emergenza Coronavirus. Proposte che raccolgono quanto sollecitato in questi giorni e in queste settimane dai Comuni e dal tessuto socioeconomico emiliano romagnolo.
Tra le proposte avanzate, la restituzione 100% dei costi sostenuti da famiglie per servizi educativi (nidi, materne, pre-post scuola, trasporto scolastico); il sostegno economico e finanziario a istituzioni, fondazioni culturali, teatri pubblici e sostenuti con risorse pubbliche statali, comunali e regionali; la costituzione di un fondo speciale per investimenti strutturali nel settore turistico attraverso Stato, Cassa Depositi e Prestiti e Regioni, a favore di imprese e operatori privati, sia a fondo perduto che con fondo di controgaranzia.
Si chiede anche: flessibilità di bilancio nel rapporto parte corrente e investimenti (rischio per i comuni di non tenere equilibrio di bilancio, soprattutto per parte corrente); riequilibrio sbilanci comuni da parte dello Stato per mancata riscossione imposta di soggiorno per il 2020; riequilibrio finanziario da parte dello Stato verso Enti Locali e Comuni per sbilancio degli stessi comuni per minor entrate da imposte comunali e riequilibrio eventuali minori trasferimenti da stato fondi Fsc; costituzione di un fondo crisi per Associazioni e Terzo Settore, quel mondo che gestisce gli impianti e servizi comunali, sport e cultura e giovani in primis.
Auspicata la costituzione di un fondo di emergenza per imprese, con particolare attenzione al comparto turistico e una moratoria su costi utenze di almeno 3 mesi.
"Queste sono prime proposte emerse nei comuni - è il commento di Andrea Gnassi - che saranno man mano articolate e completate anche in relazione all'evolversi della situazione e del confronto con il governo. Intanto è da rilevare che in sede di confronto tra governo, parti sociali e Regioni, l'Anci - anche su richiesta dei comuni dell'Emilia Romagna - ha avanzato la proposta di istituire un tavolo di crisi presso il MEF per monitorare e prevedere azioni su possibili sbilanci dei Comuni per minor entrate, causati, ad esempio nel caso dell'Emilia Romagna e dei comuni turistici, anche da minor entrate da tassa di soggiorno".