Coronavirus, 11 positivi in più nel riminese
(Rimini) Ad oggi sono complessivamente 102 i casi di cittadini, residenti in provincia di Rimini, risultati positivi al nuovo Coronavirus (tale dato, come la solito, si integra con l’indicazione del cittadino residente fuori regione già ricoverato all’Ospedale di Rimini e del cittadino sammarinese deceduto per un totale di 104 diagnosi). Le quarantene attualmente attive in provincia sono circa 600. La Asl ha comunicato, inoltre, il decesso, avvenuto oggi, di un secondo paziente, anch’egli affetto da altre gravi patologie, dell’età di 89 anni. Nel dettaglio, rispetto a quanto comunicato ieri si rileva un incremento di 11 casi che si riferiscono a 9 pazienti maschi e a 2 donne. Di questi pazienti 7 sono a casa in isolamento volontario domiciliare poiché senza sintomi o con sintomi lievi e 4 sono stati ricoverati in ospedale, sebbene con sintomi non gravi. Oggi sono stati dimessi altri 4 pazienti.
In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.010 i casi di positività al coronavirus, 140 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Un aumento inferiore a quello registrato ieri, quando erano saliti di 172. E passano da 3.136 a 3.604 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura assenti: 409 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 64 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (12 in più rispetto a ieri). Aumentano, passando da 17 a 25, il numero delle guarigioni, 24 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi. Purtroppo, però, sale anche il numero dei decessi, passati da 37 a 48. Di questi, sei sono cittadini lombardi.
Degli 11 nuovi decessi, 6 riguardano il piacentino: si tratta di 4 uomini, rispettivamente due di 72 anni, uno di 74 e uno di 99 anni e 2 donne di 85 e 93 anni; 3 del parmense, due uomini di 73 e 78 anni e una donna di 88 anni; un uomo del modenese di 85 anni e l’uomo del riminese. La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per tre decessi sono invece ancora in corso gli approfondimenti epidemiologici. In dettaglio, oltre a Rimini della quale si è già detto, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 479 Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 229 Parma (49 in più), 82 Modena (9 in più), 48 Reggio Emilia (4 in più), 49 Bologna (8 in più rispetto a ieri, di cui 20 nell’imolese 3 in più rispetto a ieri e riconducibili al cluster di Medicina), 7 Forlì-Cesena (3 in più rispetto a ieri), 10 Ravenna (2 in più rispetto a ieri), 2 a Ferrara (1 in più rispetto a ieri).
Più posti letto in terapia intensiva. Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da oggi con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).
Fake news. Circola da ieri su Facebook un messaggio di un presunto infermiere che ha messo in giro una fantomatica richiesta della Asl piacentina per fare arrivare bottigliette d’acqua a operatori e parenti, oltre ad altri messaggi per chiedere pigiami. Come già specificato dall’Azienda sanitaria si tratta di una notizia falsa e priva di ogni fondamento. Gli unici canali autorizzati a fare richieste di questo tipo sono i canali ufficiali delle Aziende sanitarie e ospedaliere o il sito della Regione Emilia-Romagna.
Coronavirus: chiuse palestre e centri anziani. La nuova ordinanza di Gnassi
(Rimini) Covid19: palestre e centri anziani al centro della una nuova ordinanza sindacale per contribuire in via precauzionale alla prevenzione del virus
Una nuova ordinanza contingibile e urgente è stata firmata questa mattina dal Sindaco di Rimini nel quadro delle azioni capaci di contribuire, incrementando la tutela della popolazione nel territorio, a limitare il rischio di diffusione del Covid19.
Due sono le misure introdotte che stabiliscono la sospensione delle attività sportive e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi comunque in proprietà pubbliche (sono fatte salve le attività sportive individuali preferibilmente svolte all’aperto) e la chiusura temporanea dei centri aggregativi per gli anziani denominati – i “Centro Anziani” - operanti sul territorio comunale.
Due misure che si inseriscono e rafforzano in via precauzionale l’azione delle istituzioni già previste con i diversi decreti dei giorni scorsi e che ora l’ordinanza sindacale integra e contempla specificatamente.
Oltre alle attività sportive e ai centri anziani, il dispositivo in vigore da oggi ricorda esplicitamente che, col decreto del primo marzo 2020, lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, è consentita a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro, e che anche l’apertura delle attività commerciali è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori.
Di seguito l'ordinanza completa:
LE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
1. I servizi educativi per l'infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani sono sospesi fino al 15 marzo 2020.
2. È possibile lo svolgimento di attività formative a distanza
3. I viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono sospesi fino al 3 aprile 2020.
LO SPORT
1. Gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato sono consentiti, così come lo sono le sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico.
In questi casi specifici le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.
2. Le attività sportive e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi privati, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
3. Le attività attività sportive e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi comunque in proprietà pubbliche, sono sospese, fatte salve le attività sportive individuali e preferibilmente all'aperto
LE ATTIVITÀ RICREATIVE
1. Tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, svolti in ogni luogo sia pubblico sia privato, come grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro sono sospese
LE ATTIVITÀ CONGRESSUALI
1.I congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale Sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità sono sospesi..
2. Ogni altra attività convegnistica o congressuale è altresì differita a data successiva al 3 aprile 2020.
LE CHIESE
1. I luoghi di culto possono essere aperti se siano adottate misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
2. Le funzioni e cerimonie religiose sono sospese. I matrimoni e i funerali possono essere celebrati ma in condizioni che consentano un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone e, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi sacri o delle sedi pubbliche, ma comunque in modalità idonee ad assicurare tra i presenti il rispetto della distanza di un metro tra loro.
I PUBBLICI ESERCIZI E LE ATTIVITÀ COMMERCIALI
1. Lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub è consentito a condizione che i servizi siano espletati:
a. per i soli posti a sedere
b. che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
2. Tutte le attività commerciali possono aprire se adottano misure organizzative
a. che consentano un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico
b. tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori.
LE ATTIVITÀ CULTURALI
I musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali (ovvero i luoghi della cultura ricompresi all'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) sono aperti a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
I SERVIZI PUBBLICI
Gli uffici pubblici sono aperti al pubblico.
In considerazione delle particolari condizioni di emergenza, il Comune di Rimini assicura il funzionamento dei propri servizi e dei propri uffici con riferimento alle urgenze che hanno carattere prioritario (ad esempio scadenze di legge) e alle attività ordinarie, che per la necessità di evitare il sovraffollamento dei luoghi pubblici e comunque di assicurare tra i cittadini utenti il mantenimento della distanza minima tra di loro di un metro, verranno espletate in modalità che assicurino accessi contingentati.
Negli uffici pubblici e nelle sedi comunali sono a disposizione di utenti e visitatori e degli addetti soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani.
ANZIANI E PERSONE CON PATOLOGIE
Si raccomanda fortemente a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multi-morbilità o con stati di immunodepressione, di evitare di uscire dalla propria abitazione eccetto che per stretta necessità, evitando comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.
Per questa ragione, il Comune ha deciso di sospendere il funzionamento dei Centri Anziani che normalmente hanno finalità aggregative e ricreative.
LE MISURE IGIENICO-SANITARIE DA RISPETTARE
a) Laviamoci spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitiamo il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitiamo abbracci e strette di mano;
d) manteniamo, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) osserviamo le norme di igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitiamo l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l'attività sportiva;
g) non tocchiamoci occhi, naso e bocca con le mani;
h) copriamoci bocca e naso se si starnutiamo o tossiamo;
i) non prendiamo farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) puliamo le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usiamo la mascherina solo se sospettiamo di essere malati o se prestiamo assistenza a persone malate.
7 marzo
Valconca “monitorata” | Chiese aperte, messe in streaming | A Riccione arriva Upim
Coronavirus, la Asl chiarisce: nuovi casi dati da alto numero di test
(Rimini) “È molto importante chiarire che il trend di crescita nelle positività che si sta riscontrando soprattutto negli ultimi giorni, è frutto dell’effettuazione di un alto numero di tamponi, sia in persone per le quali a seguito dell’indagine epidemiologica si sia riscontrato un contatto stretto con un paziente positivo e contestualmente siano insorti sintomi, sia in pazienti con sintomi gravi per i quali si è reso necessario il ricovero in ospedale”. Lo precisa oggi la Asl alla Prefettura, confermando i dati forniti dalla Regione. “Questo approccio, come già spiegato, è finalizzato alla massima tutela e prevenzione per la cittadinanza e al contenimento, per quanto possibile, della patologia. Infatti l’individuazione dei casi, e la successiva indagine epidemiologica con l’attivazione della quarantena domiciliare volontaria per i contatti stretti, è l’unica misura utile per il contenimento del contagio. Per questo è molto importante che le persone sottoposte a questa misura rispettino le prescrizioni che vengono comunicate al momento dell’attivazione”.
Il totale delle diagnosi, finora rilevato, risulta pari a 93, se si aggiungono il cittadino sammarinese deceduto e il cittadino residente fuori regione ricoverato all'Ospedale di Rimini. Rispetto a quanto comunicato ieri si registra un incremento di 25 casi che si riferiscono a 16 pazienti maschi e a 9 donne, di età compresa tra i 39 e i 93 anni. Di questi pazienti 15 sono a casa in isolamento volontario domiciliare poiché senza sintomi o con sintomi lievi e 10 sono stati ricoverati in ospedale, sebbene con sintomi non gravi. Oggi sono stati dimessi altri 2 pazienti.
Coronavirus: 870 positivi, 93 a Rimini
(Rimini) In Emilia-Romagna sono complessivamente 870 i casi di positività al Coronavirus, 172 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 366 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 52 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (20 in più rispetto a ieri).
Tra ieri e oggi, è aumentato, passando da 10 a 17 il numero delle guarigioni, 16 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perchè risultata negativa in due test consecutivi; ma purtroppo sale anche il numero dei decessi, passati da 30 a 37.
I 7 nuovi decessi riguardano 5 piacentini: 4 uomini, rispettivamente di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza; e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma. La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per un decesso sono invece ancora in corso gli approfondimenti.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 426 Piacenza (48 in più rispetto a ieri), 180 Parma (31 in più), 93 Rimini (25 in più), 73 Modena (28 in più), 44 Reggio Emilia (13 in più), 41 Bologna (22 in più rispetto a ieri), 4 Forlì-Cesena,(in numero stabile rispetto a ieri), 8 Ravenna (5 in più rispetto a ieri). Per la prima volta si riscontra 1 caso positivo nella provincia di Ferrara.
Più posti letto in terapia intensiva. Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da domani con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus)
Meeting, Emma Petitti: profonda stima a Emilia
(Rimini) Dopo 27 anni Emilia Guarnieri lascia il suo incarico da presidente della Fondazione Meeting. “Un’esperienza che lei stessa ha definito “un immensa avventura di libertà” e che per tutti noi ha lasciato il segno, dal punto di vista sociale e culturale per la nostra città. In questo momento delicato, in cui l’attenzione è concentrata sulla situazione sanitaria globale, non può dunque sfuggirci il saluto (in parte già annunciato) di chi ha guidato una tra kermesse più seguite e longeve al mondo”. Così Emma Petitti, presidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna.
“Mi sento di esprimere la mia più profonda stima e gratitudine per il prezioso lavoro svolto dalla presidente Guarnieri con passione e abnegazione. Proprio in ragione del periodo che stiamo attraversando, il suo impegno deve farci riflettere sull’importante valenza di evento sociale che il Meeting per l’amicizia tra i popoli continua a rappresentare. Un festival estivo di incontri, mostre, musica e spettacolo capace di creare occasioni di incontro tra persone di fedi e culture diverse, nella convinzione che i luoghi dell’amicizia fra gli uomini possano essere l’inizio della costruzione del dialogo, della pace, della convivenza e del bene comune. Valori che rappresentano concrete opportunità di crescita. Sono certa che il suo non sarà un addio ma semplicemente un arrivederci. Abbiamo ancora bisogno del suo contributo, forte dell’esperienza maturata in questi 27 anni, per far crescere la manifestazione e portare alto il nome di Rimini in Italia e nel mondo”.
Coronavirus, firmato in regione l’accordo per l’economia
(Rimini) Rafforzamento degli ammortizzatori sociali, per ridurre gli impatti negativi su lavoratori e imprese in seguito ai provvedimenti nazionali effettuati in risposta all’emergenza epidemiologica da coronavirus.
E’ la prima delle misure economiche che interessano l’Emilia-Romagna, e l’Accordo siglato oggi in viale Aldo Moro tra Regione, Organizzazioni sindacali e associazioni di categoria firmatarie del Patto per il Lavoro, è il primo di questo genere siglato in Italia e indica le linee di applicazione per l’utilizzo della cassa integrazione in deroga.
Secondo l’Accordo, per il quale vengono messi a disposizione in Emilia-Romagna 38 milioni euro, la cassa in deroga decorre retroattivamente dal 23 febbraio, ha la durata di un mese e possono accedervi in deroga i datori di lavoro del settore privato e le unità produttive o operative situate in Emilia-Romagna, a beneficio dei lavoratori subordinati il cui rapporto di lavoro sia stato sospeso in tutto o in parte o a cui sia stato ridotto l’orario di lavoro a causa degli effetti economici negativi conseguenti alle ordinanze.
Questo vale anche per le imprese con unità produttive esterne all’Emilia-Romagna, ma con lavoratori subordinati residenti o domiciliati in regione, che abbiano subito restrizioni di carattere sanitario.
Accedono anche i datori di lavoro che siano appaltatori di opere o di servizi, mentre sono esclusi i datori di lavoro domestici.
In caso in cui il datore di lavoro sia una società cooperativa possono accedere agli ammortizzatori anche i soci lavoratori con contratto di lavoro subordinato.
“E’ un primo importante segnale, cui ne seguiranno altri, per dare risposte veloci in un momento come quello che stiamo attraversando, con misure condivise con tutte le parti sociali, a dimostrazione di una grande unità– ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Il tema sanitario resta complesso, ma il nostro sistema è robusto e reggerà. Quello di oggi è un passo avanti, grazie al lavoro fatto insieme, e nei prossimi giorni prenderemo misure sia sul versante delle famiglie che per lavoro e investimenti, oltre ad accelerare i pagamenti”.
“Mi auguro– ha aggiunto il presidente- che vengano recepite nel prossimo provvedimento del Governo le misure indicate nel documento condiviso da tutte le Regioni, come la necessità di misure commissariali. I fondi a disposizione sono più che raddoppiati in pochi giorni ma non saranno sufficienti, e anche l'Unione Europea dovrà fare la propria parte, tenendo conto di un perimetro di intervento più ampio e risorse più rilevanti”.
“Spero- ha concluso Bonaccini- che venga recepito il messaggio del nostro Presidente Mattarella. Tocca a noi prima di tutto, le istituzioni, dare segnali di rassicurazione senza sottovalutare i problemi. Continuiamo a lavorare con uno sforzo corale come stiamo facendo”.
“Siamo la prima Regione a siglare un accordo di questo genere per la tutela dei lavoratori e dei datori di lavoro che dovranno subire gli effetti negativi di questo periodo di emergenza sanitaria- ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. La firma con le organizzazioni sindacali ed economiche, avvenuta dopo il confronto di ieri in videoconferenza con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, dimostra ancora una volta la capacità di fare squadra di questa regione, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. E’ un accordo omnibus, che permetterà l’utilizzo della cassa integrazione in ogni situazione di necessità per tutte le tipologie di imprese e i lavoratori del nostro territorio. Si tratta di una prima risposta concreta a tutela dei lavoratori e delle imprese chiamate a una particolare situazione di resilienza e a cui vogliamo mostrare la nostra vicinanza”.
L’assessore ha infine invitato a portare molta attenzione ad utilizzare in questa fase in modo corretto la deroga.
“Ora- ha aggiunto Colla- dobbiamo vedere assunti nel prossimo decreto del Governo provvedimenti su investimenti e misure di risposta economica al sistema delle imprese definito nel documento delle Regioni”.
L’assessore ha infine precisato che nel corso del confronto con il Ministro del Lavoro, la stessa ha annunciato, nel decreto, un ulteriore periodo proroga della Cassa in Deroga.
Presenti alla firma la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi.
La condizione per l’accesso
I datori di lavoro accedono alla cassa integrazione in deroga, solo se non possono fruire in concreto degli ammortizzatori ordinari (Cigo, Cigs, Fis e Fondi di solidarietà bilaterale), nonché dei diversi ammortizzatori in deroga di cui all’art 17 del D.L. n 9/ 2020, anche perché ne hanno già fruito nei limiti massimi previsti. I lavoratori beneficiari devono essere dipendenti alla data del 23 febbraio 2020.
Possono accedere alla cassa integrazione in deroga anche i lavoratori dipendenti da datori di lavoro che dispongono ancora di ammortizzatori “ordinari” ma che non sono in possesso dei requisiti soggettivi di accesso agli stessi, come per esempio quelli con una anzianità aziendale inferiore a 90 giorni.
I lavoratori subordinati vi accedono con qualunque forma contrattuale mentre i per quelli a termine l’intervento di sostegno al reddito termina al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
I lavoratori somministrati possono accedere se prestano l’opera presso un datore di lavoro beneficiario di ammortizzatori anche ordinari per i propri dipendenti, mentre per quelli intermittenti vale, nei limiti delle giornate di lavoro concretamente effettuate, come emergenti secondo la media dei tre mesi precedenti.
I lavoratori agricoli possono accedere nei limiti delle giornate di lavoro svolte nello stesso periodo dell’anno precedente oppure se l’attività è iniziata in seguito, si fa riferimento alle giornate in cui si è lavorato di più, nei tre mesi precedenti.
I datori di lavoro che non possono accedere concretamente al fondo saranno ammessi alla deroga immediatamente, in attesa del Decreto nazionale che allargherà l’accesso al Fondo di integrazione salariale (Fis), che finanzierà la deroga su tutto il territorio nazionale per ulteriori due mesi, come annunciato dal Ministro. E’ previsto in seguito un ulteriore incontro delle parti firmatarie.
Le domande
La domanda deve essere presentata attraverso Sistema informativo dell’Agenzia per il lavoro regionale, anche attraverso i soggetti abilitati dalla normativa nazionale, allegando l’Accordo e il modulo di autodichiarazione sul rispetto dei requisiti di accesso, reso disponibile dell’Agenzia stessa.
Le domande, già compilate con le informazioni inserite nell’applicativo Sare, dovranno essere stampate attraverso l’apposita funzionalità, essere firmate dal legale rappresentante del datore di lavoro, in regola con la vigente normativa in materia di bollo, e successivamente inviate via posta elettronica certificata all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’Agenzia inoltrerà il provvedimento di autorizzazione all’Inps.
L’Agenzia regionale per il Lavoro e la direzione regionale dell’Inps, procederanno al costante monitoraggio dell’utilizzo delle risorse finanziarie. I firmatari si incontreranno nuovamente qualora emergessero casi non disciplinati dal presente accordo. La Regione metterà anche a disposizione un rapporto di monitoraggio.
Meeting, Gnassi: Grazie Emilia
(Rimini) “Prima di ogni altra riflessione ed analisi, prima di tornare a collaborare per l'edizione del Meeting 2020, c'è una parola che è giusto dire oggi: grazie Emilia”. Inizia così la lettera aperta del sindaco di Rimini Andrea Gnassi a Emilia Guarnieri presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si appresta a lasciare la carica.
“In quello che considero un arrivederci e non un addio all'impegno per il bene comune, vedo tutto il bello che hai lasciato in eredità dopo 27 anni di presidenza di quello che è diventato negli anni uno degli eventi culturali e spirituali più attesi e importanti del mondo. Ne abbiamo parlato molte volte assieme, eredità è cosa diversa da mera discendenza. La prima è altruismo, la seconda egoismo. Il tuo è stato un esempio non solo di passione, tenacia e profondità umana e culturale ma anche una presenza forte nella tua città. Hai saputo fare del dialogo e della sfida del dubbio il centro di un percorso di crescita straordinario, umano e collettivo, a Rimini e per Rimini. Il Meeting ha portato nella nostra città migliaia e migliaia di persone, probabilmente milioni se si sommano le edizioni, che si sono incontrate, confrontate, hanno dibattuto, crescendo insieme. Oggi sono andato a rileggere le righe con cui l'Amministrazione comunale ti ha conferito il Sigismondo d’Oro, nella pergamena che saluta i cittadini nell'ingresso della residenza comunale: "Per avere dato un fondamentale contributo alla creazione e alla organizzazione di un evento come il Meeting per l'amicizia tra i popoli, che ogni anno accende su Rimini l'interesse del mondo. Per aver promosso costantemente un discorso culturale mirato a favorire il dialogo e il confronto tra esperienze diverse; per avere condotto un forte impegno educativo a beneficio delle giovani generazioni". Erano del 2004 queste parole. Le parole contano, ma conta anche verificarle su di sé, mettersi in gioco in una relazione nuova, soprattutto se hai un ruolo pubblico. Penso, in questi anni da sindaco, di poter dire di averlo fatto con te e con il Meeting. E questa storia, questa esperienza, come quelle vere, non opportunistiche o dovute, ha costruito un rapporto che ha portato a stringere ancora forte il legame tra meeting e città, proprio in questi anni di tempi inediti e cambianti. Penso di poter dire che nei tanti temi, e nelle domande esplorate, ne sia uscita voglia di continuare a lavorare insieme, alla ricerca di bellezza e bene comune. Quelle parole del 2004, che non ho voluto citare in questi anni, ho provato però a praticarle e verificarle. Solo così, secondo me, rimangono valide e solide, ancora più oggi di quell'ormai lontano 2004. Sono convinto che ti vedrò ancora quest'anno, da volontaria - come comunque ti sei sempre voluta definire - negli stand, nei luoghi del Meeting e nelle piazze della nostra città. Ancora una volta, grazie Emilia”.
Coronavirus, messa festiva e rosari in tv
(Rimini) Le chiese restano aperte, ma questa settimana, causa un inasprimento delle misure governative per contrastare la diffusione del coronavirus, le messe festive seguiranno le stesse indicazioni delle messe feriali e saranno celebrate a porte chiuse. I fedeli sono invitati a unirsi alla celebrazione della santa messa presieduta dal vescovo Francesco Lambiasi domenica 8 marzo alle ore 11, tramite collegamento con Icaro Tv (canale 91), radio Icaro e in streaming. La dioesi invita anche i fedeli a unirsi alla celebrazione del Rosario ogni venerdì di quaresima alle ore 20,30 presso il Santuario di Santa Chiara, tramite collegamento con Icaro Tv. “È un modo per coinvolgere nella preghiera anche la propria famiglia, affidando a Maria i malati, gli operatori sanitari, le famiglie che hanno avuto un lutto a causa del virus. Questo momento di preghiera può essere unito al segno del digiuno quaresimale (non fare cena e donare il corrispettivo per una situazione di bisogno)”, spiega il vicario Maurizio Fabbri. “La non celebrazione dell'Eucarestia festiva o feriale può diventare una preziosa occasione per educare le persone alla preghiera anche in altre forme”.
La nota diffusa oggi dalla diocesi, raccomanda, in merito alla celebrazione delle messe feriali di attenersi alle disposizioni precedenti, per cui non si celebreranno sante Messe feriali né nelle chiese parrocchiali, né nelle rettorie e santuari della diocesi. Questo vale sia per i luoghi chiusi sia per quelli all'aperto. Sarà possibile invece la celebrazione "a porte chiuse" nelle cappelle di case religiose solo per i membri della comunità religiosa che vi risiede.
A integrazione della Comunicazione dei Vescovi dell'Emilia Romagna, il Vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri, aggiunge alcune esplicitazioni e suggerimenti pastorali utili per la Diocesi di Rimini come lasciare aperte le chiese invitando le persone ad una visita per la preghiera personale, offrire dei tempi di adorazione eucaristica con esposizione dell’eucarestia, mettere a disposizione delle persone alcuni strumenti (letture della liturgia feriale e domenicale; il messaggio settimanale del Vescovo Francesco, "Quarantena quaresimale" che esce ogni giovedì sul settimanale ilPonte e Newsrimini; copie della lettera pasquale "Ma non finisce qua", etc).
Ai sacerdoti è sggerito di dedicare del tempo per fermarsi in chiesa e offrire a chi lo desideri la possibilità di confessarsi o di un dialogo spirituale, così come di celebrare la santa messa quotidiana in forma privata, possibilmente insieme ad altri confratelli, affidando al Signore le proprie Comunità e il nostro Paese.
In merito alla visita e comunione ai malati, visto l'alto rischio di infezioni che colpisce specialmente persone anziane e malate, si suggerisce ai sacerdoti di attendere la chiamata dei familiari o della persona stessa.
Coronavirus, caso positivo a Montescudo-Montecolombo
(Rimini) Coronavirus, un caso positivo anche a Montescudo-Monte Colombo. A darne notizia è l'amministrazione comunale. Il caso positivo è stato segnalato al comune ieri. “Si tratta di una persona adulta in buona salute e che, per precauzione, si trova a casa sotto stretto controllo dell'Asl. Ai fini della sicurezza collettiva, le autorità preposte stanno facendo tutte le verifiche previste dai protocolli. Nel frattempo si invita la cittadinanza a rispettare tutte le prescrizioni diramate in questi giorni”, sottolinea l’amministrazione.