Coronavirus, l’appello di Gnassi alla responsabilità dei riminesi. Giunta permanente
(Rimini) E’ fissata per le 15 la riunione dei sindaci della Provincia con la Prefettura e la Regione. Nei minuti precedenti, il sindaco di Rimini ha lanciato un messaggio ai cittadini di Rimini, appellandosi al senso di responsabilità dei riminesi. “Cambieranno molte delle nostre abitudini, ma è necessario”, ha detto Gnassi.
Scopo della riunione sarà quello, spiega Gnassi, di “fare chiarezza” su quelle che definisce “alcune zone grige” del decreto firmato la scorsa notte dal presidente del consiglio dei ministri. Nel corso della riunione, i sindaci chiederanno una circolare applicativa che sia in grado di rendere maggiormente intellegibile il testo del governo.
Giunta permanente. “Ho convocato la giunta permanente - ha anche speigato Gnassi - per organizzare nel migliore dei modi i servizi per i cittadini, anche in questa situazione”.
Coronavirus, firmato il decreto: Rimini è “chiusa”
(Rimini) “Non è un "divieto assoluto", spiega, "non si ferma tutto", non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute”, spiega l’Ansa. La polizia potrà, in ogni caso, fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando nei territori interessati dalle nuove misure restrittive per il coronavirus.
A notte fonda il video del presidente del consiglio Giuseppe Conte che si assume “la responsabilità politica” delle decisioni. "Ce la faremo", dice lanciando un appello all’"auto responsabilità": basta “fare i furbi”.
Alle 2 di notte, Conte è sceso nella sala stampa di palazzo Chigi per illustrare le misure. Il decretto definitivo allarga alcune misure a tutta l’Italia: stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro. Le misure più rigorose, però, riguardano Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia.
"Non c'è più una zona rossa - spiega il premier - scomparirà dai comuni di Vo' e del lodigiano. Ma ci sarà una zona con regole più rigorose”, ha spiegato Conte.
Nella nuova area, fino al 3 aprile, per esempio, “saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire”, spiega l’Ansa. Confermata entro al massimo martedì la bozza del decreto da 7,5 miliardi di aiuti alle famiglie e alle imprese.
Coronavirus, Bonaccini su nuove zone rosse: chieste al governo soluzioni più coerenti
(Rimini) “Abbiamo ricevuto solo tre ore fa dal Ministero della Salute la bozza dei due nuovi Dpcm con le misure ulteriormente restrittive anti-Coronavirus”, spiega attraverso il suo profilo Facebook il presidente della giunta dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Talune di queste prefigurano agli occhi di molti la possibile introduzione di una grande “zona rossa”, estesa dalla Lombardia a diverse province dell’Emilia-Romagna, del Veneto, del Piemonte e delle Marche. Non è propriamente così, ma alcune parti del provvedimento possono risultare di dubbia interpretazione e domani di difficile applicazione. C’è addirittura chi ci sta chiedendo se lunedì potrà recarsi o meno al lavoro o se verrà introdotto il fermo produttivo”.
“Ben comprendendo che queste nuove limitazioni sono dettate da indicazioni imprescindibili del Comitato tecnico-scientifico e condividendo l’obiettivo di contenere con ogni mezzo la diffusione del virus, riteniamo necessario poter meglio valutare la coerenza dei provvedimenti, che impattano peraltro in modo disomogeneo sul nostro territorio regionale”.
Per queste ragioni “ho chiesto al presidente Conte e al ministro Speranza, in una logica di leale collaborazione, di poter lavorare ancora alcune ore per addivenire alle soluzioni più coerenti e condivise”.
Coronavirus, Rimini sarà zona rossa. Santi: bozza "preoccupante", ma non definitiva
(Rimini) Coronavirus, la provincia di Rimini sarà zona rossa. La firma della versione definitiva del decreto, attesa per questa sera, arriverà invece domani, come confermato alle 22 dal presidente della provincia Riziero Santi.
“La bozza del decreto ministeriale getta noi amministratori nella preoccupazione rispetto alle ricadute di un provvedimento che dovesse blindate ogni attività nel nostro territorio”, spiega Santi in un intervento affidato al suo profilo Facebook. “È in corso un confronto tra Regione e Governo e fino a domani nulla sarà certo. Noi ci stiamo facendo carico delle mille domande che cittadini, commercianti, operatori turistici, imprenditori ci stanno ponendo. Siamo consapevoli della gravità del momento che stiamo vivendo e della necessità di fare uno sforzo collettivo per riuscire a contentere la minaccia del contagio del Covid19, ma siamo altrettanto consapevoli del riverbero sulla vita di ciascuno e sui sacrifici che ci vengono chiesti”, ha ribadito Santi.
“Abbiamo a cuore le nostre comunità e ogni decisione che prenderemo sarà dettata anzitutto dal bene per i nostri concittadini”.
La bozza “che ormai circola tra la gente rappresenta una base di discussione, non un punto di arrivo, e queste ore servono proprio a darne compiutezza. Siamo certi che nella giornata di domani avremo le risposte che in tanti attendono, nel frattempo invito tutti alla riflessione e alla calma, perché abbiamo già vissuto le conseguenze di certe fughe in avanti di indiscrezioni e notizie che poi non si sono rivelate veritiere. Abbiate fiducia, ce la faremo. Tutto insieme! Uniti!”.
La bozza non definitiva del decreto in discussione
ART. 1
(Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria )
1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria sono adottate le seguenti misure:
a) evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori di cui al presente articolo, salvo che per gli spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza;
b) ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di37,5° C) è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
c) divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. In tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metrod) si raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di anticipare, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario o di ferie;
e) sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici;
f) sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività;
g) l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri;
h) sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, .Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa;
i) sono chiusi i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
j) sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica; sono inoltre esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e quelli per il personale della protezione civile, i quali devono svolgersi preferibilmente con modalità a distanza o, in caso contrario, garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro;
k) sono consentite le attività di ristorazione e dei bar, con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
l) sono consentite le attività commerciali diverse da quelle di cui alla lettera precedente a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse);
m) è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto;
n) l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
o) sono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;
p) sono adottate in tutti i casi possibili, nello svolgimento di incontri o riunioni, modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed evitando assembramenti;
q) nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. In presenza di condizioni strutturali o organizzative che non consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, le richiamate strutture dovranno essere chiuse. La chiusura non è disposta per farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione;
r) sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.
Art. 2
(Esecuzione e monitoraggio delle misure)
1. Il prefetto territorialmente competente, informando preventivamente il Ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure di cui all’articolo 1, nonché monitora l’attuazione delle restanti misure da parte delle amministrazioni competenti. Il prefetto, ove occorra, si avvale delle forze di polizia, con il possibile concorso del corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali, dandone comunicazione al Presidente della regione e della provincia autonoma interessata.
2. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di cui al presente decreto è punito ai sensi dell'articolo 650 del codice penale come previsto dall’articolo 3, comma 4, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6.
Art. 3 (Disposizioni finali)
Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data dell’8 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.
Coronavirus, 11 positivi in più nel riminese
(Rimini) Ad oggi sono complessivamente 102 i casi di cittadini, residenti in provincia di Rimini, risultati positivi al nuovo Coronavirus (tale dato, come la solito, si integra con l’indicazione del cittadino residente fuori regione già ricoverato all’Ospedale di Rimini e del cittadino sammarinese deceduto per un totale di 104 diagnosi). Le quarantene attualmente attive in provincia sono circa 600. La Asl ha comunicato, inoltre, il decesso, avvenuto oggi, di un secondo paziente, anch’egli affetto da altre gravi patologie, dell’età di 89 anni. Nel dettaglio, rispetto a quanto comunicato ieri si rileva un incremento di 11 casi che si riferiscono a 9 pazienti maschi e a 2 donne. Di questi pazienti 7 sono a casa in isolamento volontario domiciliare poiché senza sintomi o con sintomi lievi e 4 sono stati ricoverati in ospedale, sebbene con sintomi non gravi. Oggi sono stati dimessi altri 4 pazienti.
In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.010 i casi di positività al coronavirus, 140 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Un aumento inferiore a quello registrato ieri, quando erano saliti di 172. E passano da 3.136 a 3.604 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura assenti: 409 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 64 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (12 in più rispetto a ieri). Aumentano, passando da 17 a 25, il numero delle guarigioni, 24 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi. Purtroppo, però, sale anche il numero dei decessi, passati da 37 a 48. Di questi, sei sono cittadini lombardi.
Degli 11 nuovi decessi, 6 riguardano il piacentino: si tratta di 4 uomini, rispettivamente due di 72 anni, uno di 74 e uno di 99 anni e 2 donne di 85 e 93 anni; 3 del parmense, due uomini di 73 e 78 anni e una donna di 88 anni; un uomo del modenese di 85 anni e l’uomo del riminese. La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per tre decessi sono invece ancora in corso gli approfondimenti epidemiologici. In dettaglio, oltre a Rimini della quale si è già detto, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 479 Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 229 Parma (49 in più), 82 Modena (9 in più), 48 Reggio Emilia (4 in più), 49 Bologna (8 in più rispetto a ieri, di cui 20 nell’imolese 3 in più rispetto a ieri e riconducibili al cluster di Medicina), 7 Forlì-Cesena (3 in più rispetto a ieri), 10 Ravenna (2 in più rispetto a ieri), 2 a Ferrara (1 in più rispetto a ieri).
Più posti letto in terapia intensiva. Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da oggi con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus).
Fake news. Circola da ieri su Facebook un messaggio di un presunto infermiere che ha messo in giro una fantomatica richiesta della Asl piacentina per fare arrivare bottigliette d’acqua a operatori e parenti, oltre ad altri messaggi per chiedere pigiami. Come già specificato dall’Azienda sanitaria si tratta di una notizia falsa e priva di ogni fondamento. Gli unici canali autorizzati a fare richieste di questo tipo sono i canali ufficiali delle Aziende sanitarie e ospedaliere o il sito della Regione Emilia-Romagna.
Coronavirus: chiuse palestre e centri anziani. La nuova ordinanza di Gnassi
(Rimini) Covid19: palestre e centri anziani al centro della una nuova ordinanza sindacale per contribuire in via precauzionale alla prevenzione del virus
Una nuova ordinanza contingibile e urgente è stata firmata questa mattina dal Sindaco di Rimini nel quadro delle azioni capaci di contribuire, incrementando la tutela della popolazione nel territorio, a limitare il rischio di diffusione del Covid19.
Due sono le misure introdotte che stabiliscono la sospensione delle attività sportive e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi comunque in proprietà pubbliche (sono fatte salve le attività sportive individuali preferibilmente svolte all’aperto) e la chiusura temporanea dei centri aggregativi per gli anziani denominati – i “Centro Anziani” - operanti sul territorio comunale.
Due misure che si inseriscono e rafforzano in via precauzionale l’azione delle istituzioni già previste con i diversi decreti dei giorni scorsi e che ora l’ordinanza sindacale integra e contempla specificatamente.
Oltre alle attività sportive e ai centri anziani, il dispositivo in vigore da oggi ricorda esplicitamente che, col decreto del primo marzo 2020, lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, è consentita a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro, e che anche l’apertura delle attività commerciali è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori.
Di seguito l'ordinanza completa:
LE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
1. I servizi educativi per l'infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani sono sospesi fino al 15 marzo 2020.
2. È possibile lo svolgimento di attività formative a distanza
3. I viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono sospesi fino al 3 aprile 2020.
LO SPORT
1. Gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato sono consentiti, così come lo sono le sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico.
In questi casi specifici le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.
2. Le attività sportive e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi privati, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro.
3. Le attività attività sportive e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi comunque in proprietà pubbliche, sono sospese, fatte salve le attività sportive individuali e preferibilmente all'aperto
LE ATTIVITÀ RICREATIVE
1. Tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, svolti in ogni luogo sia pubblico sia privato, come grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro sono sospese
LE ATTIVITÀ CONGRESSUALI
1.I congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale Sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità sono sospesi..
2. Ogni altra attività convegnistica o congressuale è altresì differita a data successiva al 3 aprile 2020.
LE CHIESE
1. I luoghi di culto possono essere aperti se siano adottate misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
2. Le funzioni e cerimonie religiose sono sospese. I matrimoni e i funerali possono essere celebrati ma in condizioni che consentano un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone e, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi sacri o delle sedi pubbliche, ma comunque in modalità idonee ad assicurare tra i presenti il rispetto della distanza di un metro tra loro.
I PUBBLICI ESERCIZI E LE ATTIVITÀ COMMERCIALI
1. Lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub è consentito a condizione che i servizi siano espletati:
a. per i soli posti a sedere
b. che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
2. Tutte le attività commerciali possono aprire se adottano misure organizzative
a. che consentano un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico
b. tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori.
LE ATTIVITÀ CULTURALI
I musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali (ovvero i luoghi della cultura ricompresi all'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio) sono aperti a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
I SERVIZI PUBBLICI
Gli uffici pubblici sono aperti al pubblico.
In considerazione delle particolari condizioni di emergenza, il Comune di Rimini assicura il funzionamento dei propri servizi e dei propri uffici con riferimento alle urgenze che hanno carattere prioritario (ad esempio scadenze di legge) e alle attività ordinarie, che per la necessità di evitare il sovraffollamento dei luoghi pubblici e comunque di assicurare tra i cittadini utenti il mantenimento della distanza minima tra di loro di un metro, verranno espletate in modalità che assicurino accessi contingentati.
Negli uffici pubblici e nelle sedi comunali sono a disposizione di utenti e visitatori e degli addetti soluzioni disinfettanti per l'igiene delle mani.
ANZIANI E PERSONE CON PATOLOGIE
Si raccomanda fortemente a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multi-morbilità o con stati di immunodepressione, di evitare di uscire dalla propria abitazione eccetto che per stretta necessità, evitando comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.
Per questa ragione, il Comune ha deciso di sospendere il funzionamento dei Centri Anziani che normalmente hanno finalità aggregative e ricreative.
LE MISURE IGIENICO-SANITARIE DA RISPETTARE
a) Laviamoci spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitiamo il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitiamo abbracci e strette di mano;
d) manteniamo, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) osserviamo le norme di igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitiamo l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l'attività sportiva;
g) non tocchiamoci occhi, naso e bocca con le mani;
h) copriamoci bocca e naso se si starnutiamo o tossiamo;
i) non prendiamo farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) puliamo le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usiamo la mascherina solo se sospettiamo di essere malati o se prestiamo assistenza a persone malate.
7 marzo
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Coronavirus, la Asl chiarisce: nuovi casi dati da alto numero di test
(Rimini) “È molto importante chiarire che il trend di crescita nelle positività che si sta riscontrando soprattutto negli ultimi giorni, è frutto dell’effettuazione di un alto numero di tamponi, sia in persone per le quali a seguito dell’indagine epidemiologica si sia riscontrato un contatto stretto con un paziente positivo e contestualmente siano insorti sintomi, sia in pazienti con sintomi gravi per i quali si è reso necessario il ricovero in ospedale”. Lo precisa oggi la Asl alla Prefettura, confermando i dati forniti dalla Regione. “Questo approccio, come già spiegato, è finalizzato alla massima tutela e prevenzione per la cittadinanza e al contenimento, per quanto possibile, della patologia. Infatti l’individuazione dei casi, e la successiva indagine epidemiologica con l’attivazione della quarantena domiciliare volontaria per i contatti stretti, è l’unica misura utile per il contenimento del contagio. Per questo è molto importante che le persone sottoposte a questa misura rispettino le prescrizioni che vengono comunicate al momento dell’attivazione”.
Il totale delle diagnosi, finora rilevato, risulta pari a 93, se si aggiungono il cittadino sammarinese deceduto e il cittadino residente fuori regione ricoverato all'Ospedale di Rimini. Rispetto a quanto comunicato ieri si registra un incremento di 25 casi che si riferiscono a 16 pazienti maschi e a 9 donne, di età compresa tra i 39 e i 93 anni. Di questi pazienti 15 sono a casa in isolamento volontario domiciliare poiché senza sintomi o con sintomi lievi e 10 sono stati ricoverati in ospedale, sebbene con sintomi non gravi. Oggi sono stati dimessi altri 2 pazienti.
Coronavirus: 870 positivi, 93 a Rimini
(Rimini) In Emilia-Romagna sono complessivamente 870 i casi di positività al Coronavirus, 172 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 2.884 a 3.136 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 366 sono infatti i pazienti che non necessitano di cure ospedaliere e quindi sono a casa, dove rispettano l’isolamento previsto; 52 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (20 in più rispetto a ieri).
Tra ieri e oggi, è aumentato, passando da 10 a 17 il numero delle guarigioni, 16 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e una dichiarata guarita a tutti gli effetti perchè risultata negativa in due test consecutivi; ma purtroppo sale anche il numero dei decessi, passati da 30 a 37.
I 7 nuovi decessi riguardano 5 piacentini: 4 uomini, rispettivamente di 77, 82, 83, 85 anni e una signora di 94, tutti deceduti al nosocomio di Piacenza; e due donne della provincia di Parma, di 84 e 68 anni, decedute all’ospedale di Parma. La grande maggioranza delle persone decedute aveva patologie pregresse, a volte plurime; per un decesso sono invece ancora in corso gli approfondimenti.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 426 Piacenza (48 in più rispetto a ieri), 180 Parma (31 in più), 93 Rimini (25 in più), 73 Modena (28 in più), 44 Reggio Emilia (13 in più), 41 Bologna (22 in più rispetto a ieri), 4 Forlì-Cesena,(in numero stabile rispetto a ieri), 8 Ravenna (5 in più rispetto a ieri). Per la prima volta si riscontra 1 caso positivo nella provincia di Ferrara.
Più posti letto in terapia intensiva. Prosegue intanto da parte della Regione il massimo impegno per potenziare la rete ospedaliera, incrementando il numero dei posti letto in terapia intensiva. Questo avverrà, in particolare, per le strutture ospedaliere del piacentino dove è previsto – già a partire da domani con l’ospedale di Castel San Giovanni- il raddoppio delle postazioni di terapia intensiva, che passeranno da 15 a 33 (oltre le 9 postazioni per l’attività ordinaria, extra Coronavirus)
Meeting, Emma Petitti: profonda stima a Emilia
(Rimini) Dopo 27 anni Emilia Guarnieri lascia il suo incarico da presidente della Fondazione Meeting. “Un’esperienza che lei stessa ha definito “un immensa avventura di libertà” e che per tutti noi ha lasciato il segno, dal punto di vista sociale e culturale per la nostra città. In questo momento delicato, in cui l’attenzione è concentrata sulla situazione sanitaria globale, non può dunque sfuggirci il saluto (in parte già annunciato) di chi ha guidato una tra kermesse più seguite e longeve al mondo”. Così Emma Petitti, presidente dell’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna.
“Mi sento di esprimere la mia più profonda stima e gratitudine per il prezioso lavoro svolto dalla presidente Guarnieri con passione e abnegazione. Proprio in ragione del periodo che stiamo attraversando, il suo impegno deve farci riflettere sull’importante valenza di evento sociale che il Meeting per l’amicizia tra i popoli continua a rappresentare. Un festival estivo di incontri, mostre, musica e spettacolo capace di creare occasioni di incontro tra persone di fedi e culture diverse, nella convinzione che i luoghi dell’amicizia fra gli uomini possano essere l’inizio della costruzione del dialogo, della pace, della convivenza e del bene comune. Valori che rappresentano concrete opportunità di crescita. Sono certa che il suo non sarà un addio ma semplicemente un arrivederci. Abbiamo ancora bisogno del suo contributo, forte dell’esperienza maturata in questi 27 anni, per far crescere la manifestazione e portare alto il nome di Rimini in Italia e nel mondo”.