Studio Confindustria Romagna: fatturato estero giù di 87 mln. Maggioli: l’agire responsabile è la priorità
(Rimini) Il Centro studi di Confindustria Romagna, visto il protrarsi dell'emergenza sanitaria, ha effettuato un'indagine tra i propri associati tra il 4 e il 9 marzo, con domande mirate a capire l'impatto reale sull'economia del territorio della diffusione del coronavirus, prima a livello internazionale e poi nel nord Italia. All’indagine hanno risposto 195 aziende di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, che rappresentano il 22% della base associativa.
"Nei momenti di difficoltà inedite caratterizzate da repentini cambiamenti, come quello che stiamo vivendo, la necessità di agire insieme responsabilmente, nel rispetto delle direttive, deve essere la priorità. L’ascolto delle nostre imprese, resta il primo passo per capire come agire lucidamente e quali istanze portare all'attenzione del Governo – spiega il presidente Paolo Maggioli - In questo momento straordinario abbiamo un canale diretto con Roma, nelle prossime ora sono attese le misure economiche, e questa fotografia è importante per riferire in tempo reale quello che sta accadendo nelle aziende del territorio".
In linea generale, la diffusione del Coronavirus a livello nazionale ha fatto passare in secondo piano i disagi derivanti dall’epidemia Cina: il 77,9% dei rispondenti ha registrato impatti sulla propria attività a causa della diffusione del Covid-19 in Italia. Prevale l’aspetto legato ad una diminuzione delle vendite in Italia (50,8%), rispetto alle difficoltà di reperimento di input produttivi (25,1%).
Impatto sul fatturato. La stima di perdita sul fatturato estero è in totale di 87 milioni di euro, che rappresenta per il nostro campione in media il 13% del fatturato aziendale. La perdita stimata sul mercato domestico è invece di 19 milioni, in media il 2,6% del fatturato aziendale.
Missioni all’estero e in Italia, il 64,6% ha registrato un danno per la mancata partecipazione a fiere o a eventi di promozione all’estero. Solo per il 3,1% si è reso necessario chiudere unità produttive o punti vendita all’estero. Il 72,8% dei rispondenti ha registrato invece un danno per la mancata partecipazione a fiere o a eventi di promozione in Italia.
Lavoro agile misure straordinarie per la gestione del personale hanno riguardato il 37,4% del campione, con una netta preferenza per il ricorso allo smart working (23%).
Appello della Coldiretti: c'è cibo per tutti, non assaltare i supermercati
(Rimini) “Con l’aumento record del 6,8% della produzione di alimenti e bevande a gennaio ci sono tutte le condizioni per garantire gli approvvigionamenti di mercati, negozi e supermercati dove vanno evitati inutili e pericolosi affollamenti”. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a gennaio 2020 rispetto allo scorso anno dopo il decreto del Presidente del Consiglio che prevede la possibilità di uscire di casa per recarsi a fare la spesa di generi alimentari che rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. “L’approvvigionamento alimentare – sottolinea la Coldiretti – è garantito grazie al lavoro di 740mila aziende agricole, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati”.
Una filiera “che allargata dai campi agli scaffali fino alla ristorazione vale 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e vede impegnati al lavoro 3,8 milioni di persone per garantire l’approvvigionamento alimentare all’intera popolazione nonostante il fatto che – sottolinea la Coldiretti – l’espansione del Covid-19 stia provocando gravi difficoltà produttive, logistiche e commerciali a livello nazionale, senza dimenticare i pesanti danni di immagine e gli effetti del crollo del turismo che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero, amplificato dallo stop forzato alle Fiere che sono un momento importante di promozione”.
“Un sistema centrale per il Paese che va sostenuto adeguatamente con misure straordinarie per dare continuità alle attività produttiva che a partire dalle campagne e dalle stalle con gli animali non si può’ fermare” dichiara il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di” un intervento diretto dell’Unione Europea che non si può limitare ad autorizzare lo sforamento del deficit italiano ma deve investire risorse proprie per accompagnare l’impegno dei singoli Paesi”.
La Coldiretti è impegnata con la mobilitazione #MangiaItaliano a promuovere il cibo e le bevande Made in Italy anche attraverso una campagna social alla quale stanno aderendo numerosi personaggi della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura insieme a tanta gente comune.
“Importante nelle grandi città e nei centri minori è il ruolo dei mercato degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono gli approvvigionamenti alimentari e mantengono vivo il tessuto produttivo locale con l’offerta dei prodotti del territorio a chilometri zero. Nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica sono state adottate tutte le precauzioni per garantire la sicurezza con la disponibilità di disinfettanti, l’invito a non toccare la merce e ingressi contingentati per evitare affollamenti ma anche iniziative per l’ordinazione e la consegna a domicilio della spesa. Iniziative speciali – precisa la Coldiretti – sono state realizzate da alcune realtà come Ravenna dove gli agriturismi hanno lanciato il servizio “Caro nonno ti cibo!” rivolto agli anziani che offre la possibilità di prenotare e ritirare i piatti pronti della tradizione contadina, già caldi e confezionati in un apposito packaging salva freschezza, mentre da Cosenza ad Ancona per gli over 65 che prenotano la spesa nel mercato di Campagna Amica ci sarà la consegna gratuita. Mentre nel mercato degli agricoltori di Francavilla Fontana viene assegnato un buono spesa utilizzabile per 130 nuclei familiari meno abbienti individuati dai servizi sociali”.
#restateacasa, sei persone denunciate a Cattolica: palestra aperta, contro le disposizioni
(Rimini) Il titolare di una palestra insieme a cinque persone che si stavano tranquillamente allenando ieri, in barba alle prescrizioni del decreto anti-coronavirus del presidente del Consiglio dei ministri, sono le prime persone denunciate per non aver rispettato le disposizioni.
Nella serata di ieri, i carabinieri di Riccione, confidando nel buon senso della popolazione, hanno avviato le operazioni di verifica del traffico in ingresso ed in uscita oltre che del rispetto degli orari di chiusura degli esercizi pubblici individuati nel dispositivo. A Cattolica, hanno trovato la palestra aperta, con dentro i denunciati.
“Si ribadisce che le persone controllate sulla pubblica via dovranno esibire documentazione comprovante l’esigenza di spostamento e, in caso di assenza di detta documentazione, dovranno sottoscrivere autocertificazione veritiera delle ragioni del proprio spostamento”, ricorda l’Arma. “Si rammenta, inoltre, che le autocertificazioni in parola non sono da intendersi quali titoli autorizzativi a circolare e pertanto non verranno rilasciate preventivamente da alcuna autorità. Il cittadino, in caso di controllo, salvo quanto ribadito in precedenza, sarà chiamato a produrre in loco l’autocertificazione”.
10 marzo
Il coronavirus cresce | Scattano i controlli | Accesso ai servizi essenziali
Coronavirus, il prefetto: garantire i servizi pubblici essenziali
(Rimini) Sono proseguite nella mattinata questa mattina le riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, già avviate nella giornata di ieri, a seguito della circolare 8 marzo 2020 con la quale il Ministro dell’Interno ha fornito ai Prefetti le prime indicazioni su alcune disposizioni del Decreto del presidnete del consiglio dei ministri, emanato nella notte tra sabato e domenica, relativo alle misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’evoluzione epidemiologica da Covid19. Il Prefetto della Provincia di Rimini Alessandra Camporota ha, inoltre, partecipato sempre questa mattina al tavolo tecnico della Questura, con la partecipazione delle Forze dell’Ordine, comprese le specialità, e delle Polizie locali, al fine di definire il piano coordinato di controllo del territorio in relazione alle operazioni di verifica, già attivate sin dalla giornata di ieri.
In particolare, sono state condivise le modalità attuative dei controlli sul rispetto delle prescrizioni governative su tutta la rete viaria, ferroviaria, aeroportuale e marittima della provincia, nonché all’interno degli esercizi commerciali.
In merito all’attività di controllo il Prefetto ha sottolineato “la particolare attenzione che dovrà essere rivolta alla garanzia dell’erogazione dei servizi pubblici essenziali, fatto salvo quanto previsto relativamente all’istruzione, attività già sospesa dal Dpcm”.
Nel corso delle due riunioni il prefetto Camporota ha illustrato il contenuto della menzionata circolare ministeriale, soffermandosi, in particolare, sui chiarimenti concernenti i profili essenziali della applicazione del Dpcm, muovendo dal quadro delle competenze già previste dalla normativa vigente per l’esercizio in via ordinaria e ribadite anche nella situazione sanitaria attuale al fine di contenere la diffusione del virus.
Come è specificato nella circolare ministeriale, l’art. 1 del nuovo D.P.C.M. delinea un’area unica, comprendente il territorio della Regione Lombardia e di altre 14 Province (cinque dell’Emilia-Romagna, cinque del Piemonte, tre del Veneto e una delle Marche).
A tale area – che sostituisce le “zone rosse” attivate sulla base dei decreti del 1° e del 4 marzo – è rivolta l’applicazione di misure rafforzate dirette al contenimento dell’infezione, tenendo conto della dinamica epidemiologica sviluppatasi negli ultimi giorni.
La circolare, inoltre, chiarisce la disposizione dell’art. 1, c. 1, lett. a), che, nei suddetti ambiti territoriali, “prescrive di evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori in questione, nonché all’interno dei medesimi, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute”.
Al riguardo, il Dpcm “non prevede una autorizzazione preventiva agli spostamenti, in considerazione sia dell’ampia estensione geografica delle aree interessate, sia dell’elevato numero dei potenziali destinatari delle misure in esame. Per gli spostamenti nel territorio, considerato particolare rilevanza è attribuita dalla citata circolare agli elementi documentali comprovanti l’effettiva sussistenza di esigenze lavorative, anche non indifferibili, a condizione naturalmente che l’attività lavorativa o professionale dell’interessato non rientri tra quelle sospese ai sensi delle vigenti disposizioni (come, ad es., i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche di cui all’art. 1, c. 1, lett. h) del D.P.C.M.), ovvero di situazioni di necessità individuate in quei casi in cui lo spostamento è finalizzato allo svolgimento di un’attività indispensabile per tutelare un diritto primario non altrimenti efficacemente tutelabile. Inoltre, i motivi di salute che giustifichino gli spostamenti in sostanza sono ravvisabili in quelle ipotesi in cui l’interessato deve spostarsi per sottoporsi a terapie o cure mediche non effettuabili nel Comune di residenza o di domicilio”. Viene precisato, al riguardo, che “l’onere di dimostrare la sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato”.
In un’ottica di responsabilizzazione dei singoli cittadini che compongono la comunità, tale onere dimostrativo potrà essere assolto producendo un’autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione dei moduli appositamente predisposti dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza e in dotazione agli operatori delle Forze di polizia e della Forza pubblica.
In ogni caso “la veridicità delle autodichiarazioni potrà essere verificata successivamente ed in caso di esito negativo esse soggetta a responsabilità penale.
Peraltro, è necessario porre la dovuta attenzione sulle più gravi conseguenze, sul piano penale, di un comportamento, anche solo colposo, non conforme alle disposizioni del D.P.C.M. che possono portare ad accertare reati, come quelli sanzionati dall’art. 452 c.p. (delitti colposi contro la salute pubblica)”.
Fermo restando l’insieme delle competenze territoriali attribuite alle Istituzioni, il Prefetto ha sottolineato come sia “indispensabile, innanzitutto, il prezioso contributo dei singoli cittadini, al fine di garantire concretamente l’efficacia delle prescrizioni del provvedimento governativo che non può essere affidata solo ai controlli ed alle sanzioni”.
Occorre, dunque, ora più che mai, ha affermato il Prefetto, “una “unità di intenti”, richiamando un’esortazione del Presidente della Repubblica, di tutti i soggetti a vario titolo impegnati nel mantenimento della stabilità e della coesione della collettività in un momento delicato come quello attuale che richiede ai cittadini uno sforzo maggiore in termini di fermezza, di senso di responsabilità e di lucida collaborazione nell’affrontare una sfida che non è solo delle Autorità ma è della intera collettività”.
Nidi comunali, l’11 marzo graduatoria online
(Rimini) La graduatoria nidi e scuole di infanzia del comune di Rimii per l’anno scolastico 2020-21 saranno pubblicate mercoledì 11 marzo, e consultabile all'indirizzo http://bit.ly/INFOServiziEducativiRN la graduatoria per l'accesso a nidi e scuole infanzia comunali per l'A.S. 2020-21.Per venire incontro alle famiglie riminesi - in questo periodo di restrizioni legate alle misure per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 - il Comune di Rimini ha disposto alcune importanti novità rispetto a quanto previsto dal Bando.
"Si tratta di misure straordinarie – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi – per andare incontro alle famiglie riminesi in questo momento delicato. Abbiamo scelto di non chiedere alcuna caparra e di snellire le procedure per la conferma dei posti, evitando il più possibile gli spostamenti di persone nelle strade e negli uffici pubblici".
I minori accettati in un nido o scuola infanzia comunale per l'A.S. 2020-21, si intendono automaticamente tutti confermati nell'asilo assegnato senza versamento di alcuna caparra.
Solo nel caso in cui si intenda rinunciare al posto assegnato sarà necessario trasmettere il modulo di rinuncia, esclusivamente via email, al seguente recapito Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando copia del documento di identità.
Coloro che risultano in lista d'attesa verranno contattati telefonicamente dall'ufficio nel caso in cui si liberino posti.
Per informazioni contattare l'ufficio telefonicamente ai numeri: 0541/704748 – 704766.
Coronavirus, i servizi del comune di Bellaria
(Rimini) A partire da questa mattina e per tutta la settimana, gli uffici comunali effettueranno esclusivamente i servizi essenziali, quali quelli di stato civile e Polizia Locale: per tutti gli altri servizi, l’utenza è invitata a contattare gli uffici ai rispettivi numeri telefonici o scrivendo agli indirizzi di posta elettronica, dettagliatamente reperibili sul sito comunale www.comune.bellaria-igea-marina.rn.it. In alternativa, passando da Urp (0541.343740) oppure centralino (0541.343711).
Resta valida la raccomandazione di rimanere a casa e, in generale, seguire i canali ufficiali di comunicazione per tutti gli aggiornamenti: in particolare per quanto riguarda il Comune di Bellaria Igea Marina, la sezione del sito che accoglie informazioni in tempo reale, nonché la pagina Facebook ufficiale dell’Ente. Fondamentale limitare il più possibile il contatto tra individui e gli spostamenti: spostamenti che, lo ricordiamo, sono sconsigliati e, fuori dalla Provincia di Rimini, consentiti solo a condizione di assoluta e improrogabile necessità. Per gli stessi dipendenti dell’Ente, il Comune di Bellaria Igea Marina sta definendo le modalità che consentano e disciplinino nel prossimo periodo l’utilizzo dello smart working, a tutela degli stessi lavoratori ed a garanzia della continuità dei servizi.
Si sottolinea come la Polizia Municipale di Bellaria Igea Marina abbia già avviato, nella serata di ieri, controlli mirati di vigilanza sul territorio, atti ad assicurare il rispetto di quanto prescritto dall’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Controlli da cui è emerso un diffuso spirito collaborativo ed un generalizzato rispetto delle indicazioni ricevute: l’Amministrazione riconosce questo impegno e ringrazia la cittadinanza, ricordando quanto sia importante la collaborazione da parte di tutti.
Cancellazione delle rette scolastiche comunali. L’Amministrazione Comunale, con apposito atto che sarà approvato domani dalla Giunta, ha definito la cancellazione delle rette a carico dei cittadini per i servizi scolastici comunali, in ragione della sospensione dell’attività didattica che per questo mese di marzo ha coinvolto e coinvolge anche Bellaria Igea Marina; un provvedimento definito di pari passo rispetto alle opportune coperture finanziarie, stimate in circa 33.000 euro.
Servizio gratuito di consegna dei farmaci. Si informa inoltre che Pubblica Assistenza Croce Blu, in collaborazione con il Comune di Bellaria Igea Marina, ha organizzato un’attività di consegna di farmaci a domicilio in forma gratuita. L’iniziativa riguarda i cittadini residenti nel Comune di Bellaria Igea Marina che non abbiano possibilità di accedere alla farmacia o di acquisire comunque i medicinali, per motivi di salute e/o di condizioni di vita e di famiglia. In particolare, il servizio si rivolge a persone anziane o disabili o, più in generale, a persone confinate in casa, senza possibilità di provvedere alle proprie esigenze con l’aiuto di familiari.
Il servizio può essere richiesto telefonando al 346.0657265, numero attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Al momento della richiesta l’utente deve essere provvisto di ricetta medica per i farmaci di cui ha bisogno. L’utente può anche richiedere il ritiro della ricetta medica in altro luogo rispetto alla propria abitazione, come ad esempio presso l’ambulatorio del proprio medico. In ogni caso, la domanda di rilascio della ricetta al medico deve essere avanzata dalla persona interessata, nell’ambito del rapporto medico-paziente, mentre il servizio offerto da PA Croce Blu riguarda esclusivamente il ritiro della prescrizione. La ricetta medica da presentare al farmacista deve essere “in originale”.
Una volta ricevuta la richiesta telefonica dell’utente, PA Croce Blu provvederà ad inviare l’operatore incaricato del servizio munito di cartellino/tessera di riconoscimento, presso il domicilio del richiedente. Quest’ultimo firmerà una scheda di incarico-delega per il ritiro della ricetta medica e/o dei farmaci e le ricette mediche dovranno essere inserite in busta chiusa. La delega scritta sarà esibita al personale dello studio medico per il ritiro della ricetta ed al farmacista per il ritiro dei farmaci.
Nulla sarà dovuto dagli utenti per lo svolgimento del servizio oltre al rimborso di quanto speso per l’acquisto dei farmaci, mentre le richieste verranno evase nei giorni feriali nelle giornate di martedì, giovedì e sabato, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
San Patrignano, chiusi i ristoranti Spaccio e Vite
(Rimini) In seguito al decreto del Presidente del consiglio dei Ministri, la comunità San Patrignano ha scelto di chiudere completamente fino al 3 aprile le sue due attività di ristorazione, l’agriturismo Vite e la pizzeria Sp.accio. A rimanere aperto in questo periodo sarà solo lo shop di Sp.accio dalle ore 8.30 alle 18.00, dove i clienti potranno continuare ad acquistare i prodotti agroalimentari e artigianali della comunità. In questo caso Sp.accio si atterrà alle norme previste dal decreto e seguirà tutte le indicazioni sanitarie già note. La speranza è che questa misura presa dalla comunità e che supera la direttiva stessa del Governo, possa essere quanto più d’aiuto per superare assieme l’epidemia da Covid-19.
Riccione, al via i lavori per la ciclabile di via Veneto
(Rimini) Riccione vanta una rete di piste ciclabili lunga 34 chilometri e mezzo. A fine marzo partiranno i lavori per il prolungamento di quella di viale Veneto, per una lunghezza di circa 1500 metri, che sarà solo il primo lotto, in via di definizione sono infatti le date per i lavori del secondo lotto, che andrà da viale Bergamo a viale San Lorenzo, che invece sarà di 500 metri.
Dal 2017 ad oggi sono state diverse le piste ciclabili realizzate dall'amministrazione comunale: quella di viale Veneto con un primo tratto di 700 metri, poi quella di Raibano lunga 350 metri, quella di viale D'Annunzio di 500 metri che si collega con ulteriori 700 metri, passando da piazzale Giovanni XXIII fino a piazzale Azzarita e quindi al Lungomare della Costituzione. I lavori che partiranno a fine marzo sono di prolungamento e collegamento molto importanti per mettere in collegamento, in un'unica rete ciclabile tutta la città: da viale Veneto, passando dalla zona degli impianti sportivi. Un altro progetto riguarda l'anello ciclopedonale che collegherà in circolo tutti gli impianti sportivi per poi da qui creare una nuova pista ciclabile che raggiunge la zona mare e quindi la pista ciclabile che costeggia il lungomare per congiungersi a viale Ceccarini. Un'altra pista ciclabile di breve realizzazione sarà quella del progetto Quartiere Studi che ricollegandosi alla pista di viale Ceccarini monte percorrendo vai Castrocaro arriverà fino al parco della Resistenza.
Dichiarazione dell'assessore ai lavori pubblici Lea Ermeti: "Connettere il sistema Parco dello sport, Parco della Resistenza alla città turistica e al mare individuando percorsi sia in direzione sud attraverso il polo scolastico, il Parco degli Olivetani e la pista ciclabile del Rio Melo e ancora oltre, attraverso il Parco Cicchetti fino a Piazza Unità-Viale Diaz-Viale Martinelli e Ceccarini, significa dare la possibilità ai cittadini di godere di una mobilità lenta, in contatto con la natura, compatibile con l'ambiente alleggerendo il traffico viario. e permettere così ai nostri cittadini e turisti di percorrere tutta la città in completa sicurezza".
“Smart studying”, Google e Cisco metteranno a disposizione piattaforme gratuitamente
(Rimini) Più e-learning nelle scuole dell’Emilia-Romagna. In queste settimane di forzata sospensione delle lezioni a causa all’emergenza coronavirus, la modalità di apprendimento e-learning rappresenta un’opportunità per mantenere una relazione didattica con la scuola. Una “classe virtuale” in cui ognuno sarà collegato da casa propria.
Gli strumenti a supporto dell’attività a distanza sono forniti da Google e Cisco, due giganti dell’informatica, che grazie a un accordo tra Regione, Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e Lepida Scpa (la società di gestione della rete a banda larga e dei servizi di connettività delle pubbliche amministrazioni), li metteranno a disposizione gratuitamente, già da martedì 10 marzo, alle istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna di ogni ordine e grado, statali e paritarie.
I ragazzi potranno inviare video, power point o testi scritti, trovare i compiti assegnati e le correzioni. E gli insegnanti riunirsi in “stanze” virtuali e anche incontrare, sempre on line, i genitori.
“Cerchiamo - spiegano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Scuola, università, ricerca e agenda digitale Paola Salomoni - di dare supporto alle scuole di tutto il territorio per affrontare questo momento di emergenza che comporta, tra le altre misure, la sospensione delle lezioni per tutti gli studenti dell’Emilia-Romagna”.
“Ci siamo mossi - aggiungono presidente e assessore - assieme all’Ufficio scolastico regionale e a Lepida e in collaborazione con le aziende informatiche, in due direzioni: prima di tutto per mettere tutte le scuole nelle condizioni di poter attivare classi virtuali adeguate, e contemporaneamente dare ai docenti strumenti di formazione per operare sulla piattaforma di e-learning. Un’azione che mira a sostenere la continuità didattica e la partecipazione degli studenti alla comunità scolastica”.
“Le scuole dell’Emilia-Romagna sono al top, a livello nazionale, nell’utilizzo delle tecnologie digitali nella didattica. Lo attesta il rapporto Agicom 2019. L’emergenza coronavirus e la sospensione delle attività didattiche, nelle indubbie difficoltà che pone - precisa il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari - ci spinge a un’ulteriore accelerazione nelle iniziative. Per questo si è deciso di rendere immediatamente disponibili, sulla base delle proposte pervenute sinora da Google e Cisco e delle ulteriori che eventualmente perverranno, strumenti digitali alle scuole che non ne posseggano. Nel mercato esistono molteplici piattaforme che consentono - con modalità, qualità e costi differenziati - di realizzare attività di didattica a distanza. Non si intende dunque indirizzare le libere scelte tecniche ed economiche delle Istituzioni scolastiche. Ma piuttosto avviare un percorso per l’impiego diffuso di strumenti per la didattica a distanza”.
“In brevissimo tempo abbiamo reso possibile per tutte le scuole dell'Emilia-Romagna l'accesso a servizi gratuiti per svolgere a distanza attività didattica e incontri con insegnanti, rappresentanti e genitori. Ciò – spiega il direttore di Lepida Gianluca Mazzini - è facilitato anche grazie all'infrastruttura a banda ultra larga di Lepida, già disponibile in oltre 1.200 plessi scolastici dell'Emilia-Romagna,che permette agli operatori della scuola di poter accedere con qualità ai servizi digitali. Un’ulteriore conferma dell'importante ruolo che le tecnologie digitali svolgono al servizio di tutta la comunità regionale".
Come funziona. A partire da martedì 10 marzo sono gratuitamente attivabili, a richiesta, i servizi per attività didattiche a distanza grazie a G Suite for Education, un insieme di strumenti e servizi Google realizzati appositamente per le scuole e per l'istruzione on line e per l’attività di comunicazione a distanza grazie a CISCO WebEx, una piattaforma professionale per la gestione di incontri audio-video con un elevato numero di partecipanti.
L’attività didattica a distanza tramite Google Suite è già attiva in circa 300 delle 535 scuole statali della regione, con tempi di attivazione del servizio mediamente di 4-5 giorni.
Grazie alla collaborazione fra Lepida Scpa, Google Italia e i suoi partner, le scuole della regione possono aderire al servizio compilando i moduli disponibili all’indirizzo https://gsuite.google.com/signup/edu/welcome#0.
In tal modo sarà possibile ottenere l’attivazione della piattaforma in modalità fast track ovvero accelerando la procedura di attivazione.
Per eventuali problemi durante la compilazione del modulo è disponibile un servizio di supporto temporaneo di Lepida contattabile via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
La piattaforma Cisco Webex. Cisco Webex è una piattaforma che permette a più persone di collaborare a distanza in modo semplice e sicuro. Coniuga le funzionalità di audioconference, webconference e videoconference. La piattaforma è disponibile a livello globale e, già oggi, supporta oltre 100 milioni di riunioni al mese.
Webex è una piattaforma sicura - sia sotto il profilo della crittografia dei dati, che della privacy degli utenti - e interoperabile con altri strumenti applicativi e di collaborazione. Consente una gestione amministrativa avanzata di ogni singola scuola.
Con Cisco Webex l’incontro si svolge in una stanza virtuale che fornisce tutti gli strumenti digitali per una collaborazione avanzata tra i partecipanti all’incontro: mostra documenti, applicazioni e contenuti multimediali; gestisce chat con domande e risposte; offre una sorta di “lavagna virtuale”; registra le sessioni e permette di rivederle con un’alta qualità audio-video.
CiscoWebex mette a disposizione delle scuole dell’Emilia-Romagna una ‘stanza’ virtuale per attività organizzative oltre che didattiche di incontro e scambio online e, per le scuole superiori di secondo grado, più stanze per ogni singolo istituto che i docenti possono utilizzare per gestire attività con le classi. La proposta prevede un supporto tecnico a distanza per le scuole che aderiranno. L’Ufficio scolastico regionale raccoglierà le richieste di accesso da parte delle istituzioni scolastiche.
Entrambi i servizi possono essere utilizzati a partire da qualsiasi dispositivo: personal computer, tablet o smartphone, dotato dei sistemi operativi più diffusi (iOS, Android, Windows, macOS). Il supporto relativo a G Suite Education riguarda la fase di avvio della piattaforma, che rimane poi a disposizione della scuola. I servizi Cisco Webex saranno utilizzabili gratuitamente fino a giugno 2020