Questura, chiude l’ufficio immigrazione fino al 6 aprile
(Rimini) In considerazione dell’emergenza di sanità pubblica in corso e della straordinaria necessità e urgenza di adottare provvedimenti a tutela della pubblica incolumità per contrastare l'emergenza epidemiologica da covid19, il cui carattere particolarmente diffusivo ha portato all’incremento dei casi di contagio sul territorio nazionale, in esecuzione alle misure straordinarie introdotte dal decreto del rpesidente del Consiglio dei ministro dell’8 marzo scorso per fronteggiare l’emergenza stessa, gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini destinati al rilascio ed al rinnovo dei permessi di soggiorno osserveranno un periodo di chiusura temporanea al pubblico, a partire da oggi e sino al giorno 6 aprile incluso.
Gli appuntamenti già fissati saranno progressivamente riassegnati attraverso le consuete modalità, anche attraverso la società Poste Italiane S.p.A., fermo restando che saranno valutati casi particolari legati a situazioni di peculiare ed indifferibile urgenza e che saranno comunque assicurate le procedure connesse alla manifestazione di volontà di richiedere protezione internazionale.
Regione, assessore Donini negativo al test coronavirus
(Rimini) L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, è risultato negativo al nuovo test al Coronavirus, dopo essere risultato positivo al primo, lo scorso martedì 2 marzo. I medici hanno sancito la sua guarigione, anche se ne ripeterà un ultimo test in giornata per il definitivo riscontro della negatività.
“Mi sono attenuto strettamente alle indicazioni dei sanitari e della struttura di Igiene pubblica, osservando a pieno l’isolamento a domicilio- afferma Donini-. Seguire le regole è la sola strada possibile per sconfiggere il virus: facciamolo tutti. In questo momento molte persone si stanno curando, a casa o ricoverati, ed è a loro che rivolgo i più sentiti auguri di rimettersi al più presto. Così come un pensiero va a coloro che hanno perso la vita, e ai loro familiari, cui siamo vicini. Rinnovo poi il mio grazie a tutti coloro che lavorano nella nostra sanità regionale: in questi giorni ho avuto modo di vedere da vicino quanto stanno facendo, con un impegno e una professionalità encomiabili”.
“Ancora per qualche giorno, continuerò a essere operativo da casa, come successo in questi giorni. Pur potendo rientrare al lavoro- chiude Donini-, per senso di responsabilità completerò infatti il periodo di isolamento di 14 giorni, che terminerà lunedì prossimo, 16 marzo”.
Coronavirus, nuove restrizioni per piadinerie e pizzerie da asporto
(Rimini) “Per dare maggiore coerenza e completezza ai provvedimenti assunti dal Governo, considero necessario sospendere dalle ore 18 alle ore 6 non solo bar e ristoranti, ma anche pizzerie al taglio, piadinerie, tigellerie, kebab, gelaterie, ecc. Considero anche necessario che queste attività, insieme a bar e ristoranti, siano sospese nei week end, per evitare le scene di assembramento cui abbiamo assistito il fine settimana scorso. Sarà sempre possibile la consegna a domicilio di queste bevande e alimenti, ma non l’asporto”. E’ quanto afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che prosegue: “Inoltre, ritengo necessario chiudere i mercati tutti i giorni della settimana e non solo nei week end, con l'esclusione dei banchi alimentari laddove assicurino la distanza minima tra le persone. Si tratta di restrizioni coerenti con quelle già in vigore e che fanno maggior chiarezza per operatori, cittadini e Comuni”. Per queste ragioni, conclude Bonaccini “sto per assumere un'ordinanza in tal senso, a valere già dalla mattina di domani”.
#Iorestoacasa: il sindacato delle discoteche sensibilizza i giovani
(Rimini) Il Silb, Associazione Italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, si unisce alla campagna #Iorestoacasa con l’iniziativa che sta facendo il giro dei portali di tutte le discoteche e dei locali da ballo e che vuole andare dritta ai giovani. Gli imprenditori del divertimento hanno ideato una locandina con un cuore al centro, quello della vita che pulsa e che trova nella gioia, nel divertimento, nel ballo, il proprio motore propulsore. Questo è il momento di un doveroso e necessario isolamento, ma per procedere insieme come una compagine unita dalla stessa corrente di energia, accanto all’hastag #Iorestoacasa c’è anche #ripartiamoinsieme, che vuole essere un segnale di speranza e unione.
“Abbiamo voluto lanciare questo messaggio diretto ai giovani – spiega Gianni Indino, presidente del Silb dell’Emilia Romagna – che viene condiviso e fatto girare su tutti i portali delle discoteche italiane. Una comunicazione semplice, che invita i ragazzi a rimanere a casa, unico modo per tornare presto a ballare. Dobbiamo stare tutti alle regole: abbiamo bisogno che tutti indistintamente le seguano. Per tornare a divertirci e a godere della musica insieme agli amici avremo tempo”.
Studio Confindustria Romagna: fatturato estero giù di 87 mln. Maggioli: l’agire responsabile è la priorità
(Rimini) Il Centro studi di Confindustria Romagna, visto il protrarsi dell'emergenza sanitaria, ha effettuato un'indagine tra i propri associati tra il 4 e il 9 marzo, con domande mirate a capire l'impatto reale sull'economia del territorio della diffusione del coronavirus, prima a livello internazionale e poi nel nord Italia. All’indagine hanno risposto 195 aziende di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, che rappresentano il 22% della base associativa.
"Nei momenti di difficoltà inedite caratterizzate da repentini cambiamenti, come quello che stiamo vivendo, la necessità di agire insieme responsabilmente, nel rispetto delle direttive, deve essere la priorità. L’ascolto delle nostre imprese, resta il primo passo per capire come agire lucidamente e quali istanze portare all'attenzione del Governo – spiega il presidente Paolo Maggioli - In questo momento straordinario abbiamo un canale diretto con Roma, nelle prossime ora sono attese le misure economiche, e questa fotografia è importante per riferire in tempo reale quello che sta accadendo nelle aziende del territorio".
In linea generale, la diffusione del Coronavirus a livello nazionale ha fatto passare in secondo piano i disagi derivanti dall’epidemia Cina: il 77,9% dei rispondenti ha registrato impatti sulla propria attività a causa della diffusione del Covid-19 in Italia. Prevale l’aspetto legato ad una diminuzione delle vendite in Italia (50,8%), rispetto alle difficoltà di reperimento di input produttivi (25,1%).
Impatto sul fatturato. La stima di perdita sul fatturato estero è in totale di 87 milioni di euro, che rappresenta per il nostro campione in media il 13% del fatturato aziendale. La perdita stimata sul mercato domestico è invece di 19 milioni, in media il 2,6% del fatturato aziendale.
Missioni all’estero e in Italia, il 64,6% ha registrato un danno per la mancata partecipazione a fiere o a eventi di promozione all’estero. Solo per il 3,1% si è reso necessario chiudere unità produttive o punti vendita all’estero. Il 72,8% dei rispondenti ha registrato invece un danno per la mancata partecipazione a fiere o a eventi di promozione in Italia.
Lavoro agile misure straordinarie per la gestione del personale hanno riguardato il 37,4% del campione, con una netta preferenza per il ricorso allo smart working (23%).
Appello della Coldiretti: c'è cibo per tutti, non assaltare i supermercati
(Rimini) “Con l’aumento record del 6,8% della produzione di alimenti e bevande a gennaio ci sono tutte le condizioni per garantire gli approvvigionamenti di mercati, negozi e supermercati dove vanno evitati inutili e pericolosi affollamenti”. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a gennaio 2020 rispetto allo scorso anno dopo il decreto del Presidente del Consiglio che prevede la possibilità di uscire di casa per recarsi a fare la spesa di generi alimentari che rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte. “L’approvvigionamento alimentare – sottolinea la Coldiretti – è garantito grazie al lavoro di 740mila aziende agricole, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati”.
Una filiera “che allargata dai campi agli scaffali fino alla ristorazione vale 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil e vede impegnati al lavoro 3,8 milioni di persone per garantire l’approvvigionamento alimentare all’intera popolazione nonostante il fatto che – sottolinea la Coldiretti – l’espansione del Covid-19 stia provocando gravi difficoltà produttive, logistiche e commerciali a livello nazionale, senza dimenticare i pesanti danni di immagine e gli effetti del crollo del turismo che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero, amplificato dallo stop forzato alle Fiere che sono un momento importante di promozione”.
“Un sistema centrale per il Paese che va sostenuto adeguatamente con misure straordinarie per dare continuità alle attività produttiva che a partire dalle campagne e dalle stalle con gli animali non si può’ fermare” dichiara il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di” un intervento diretto dell’Unione Europea che non si può limitare ad autorizzare lo sforamento del deficit italiano ma deve investire risorse proprie per accompagnare l’impegno dei singoli Paesi”.
La Coldiretti è impegnata con la mobilitazione #MangiaItaliano a promuovere il cibo e le bevande Made in Italy anche attraverso una campagna social alla quale stanno aderendo numerosi personaggi della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura insieme a tanta gente comune.
“Importante nelle grandi città e nei centri minori è il ruolo dei mercato degli agricoltori di Campagna Amica che garantiscono gli approvvigionamenti alimentari e mantengono vivo il tessuto produttivo locale con l’offerta dei prodotti del territorio a chilometri zero. Nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica sono state adottate tutte le precauzioni per garantire la sicurezza con la disponibilità di disinfettanti, l’invito a non toccare la merce e ingressi contingentati per evitare affollamenti ma anche iniziative per l’ordinazione e la consegna a domicilio della spesa. Iniziative speciali – precisa la Coldiretti – sono state realizzate da alcune realtà come Ravenna dove gli agriturismi hanno lanciato il servizio “Caro nonno ti cibo!” rivolto agli anziani che offre la possibilità di prenotare e ritirare i piatti pronti della tradizione contadina, già caldi e confezionati in un apposito packaging salva freschezza, mentre da Cosenza ad Ancona per gli over 65 che prenotano la spesa nel mercato di Campagna Amica ci sarà la consegna gratuita. Mentre nel mercato degli agricoltori di Francavilla Fontana viene assegnato un buono spesa utilizzabile per 130 nuclei familiari meno abbienti individuati dai servizi sociali”.
#restateacasa, sei persone denunciate a Cattolica: palestra aperta, contro le disposizioni
(Rimini) Il titolare di una palestra insieme a cinque persone che si stavano tranquillamente allenando ieri, in barba alle prescrizioni del decreto anti-coronavirus del presidente del Consiglio dei ministri, sono le prime persone denunciate per non aver rispettato le disposizioni.
Nella serata di ieri, i carabinieri di Riccione, confidando nel buon senso della popolazione, hanno avviato le operazioni di verifica del traffico in ingresso ed in uscita oltre che del rispetto degli orari di chiusura degli esercizi pubblici individuati nel dispositivo. A Cattolica, hanno trovato la palestra aperta, con dentro i denunciati.
“Si ribadisce che le persone controllate sulla pubblica via dovranno esibire documentazione comprovante l’esigenza di spostamento e, in caso di assenza di detta documentazione, dovranno sottoscrivere autocertificazione veritiera delle ragioni del proprio spostamento”, ricorda l’Arma. “Si rammenta, inoltre, che le autocertificazioni in parola non sono da intendersi quali titoli autorizzativi a circolare e pertanto non verranno rilasciate preventivamente da alcuna autorità. Il cittadino, in caso di controllo, salvo quanto ribadito in precedenza, sarà chiamato a produrre in loco l’autocertificazione”.
10 marzo
Il coronavirus cresce | Scattano i controlli | Accesso ai servizi essenziali
Coronavirus, il prefetto: garantire i servizi pubblici essenziali
(Rimini) Sono proseguite nella mattinata questa mattina le riunioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, già avviate nella giornata di ieri, a seguito della circolare 8 marzo 2020 con la quale il Ministro dell’Interno ha fornito ai Prefetti le prime indicazioni su alcune disposizioni del Decreto del presidnete del consiglio dei ministri, emanato nella notte tra sabato e domenica, relativo alle misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’evoluzione epidemiologica da Covid19. Il Prefetto della Provincia di Rimini Alessandra Camporota ha, inoltre, partecipato sempre questa mattina al tavolo tecnico della Questura, con la partecipazione delle Forze dell’Ordine, comprese le specialità, e delle Polizie locali, al fine di definire il piano coordinato di controllo del territorio in relazione alle operazioni di verifica, già attivate sin dalla giornata di ieri.
In particolare, sono state condivise le modalità attuative dei controlli sul rispetto delle prescrizioni governative su tutta la rete viaria, ferroviaria, aeroportuale e marittima della provincia, nonché all’interno degli esercizi commerciali.
In merito all’attività di controllo il Prefetto ha sottolineato “la particolare attenzione che dovrà essere rivolta alla garanzia dell’erogazione dei servizi pubblici essenziali, fatto salvo quanto previsto relativamente all’istruzione, attività già sospesa dal Dpcm”.
Nel corso delle due riunioni il prefetto Camporota ha illustrato il contenuto della menzionata circolare ministeriale, soffermandosi, in particolare, sui chiarimenti concernenti i profili essenziali della applicazione del Dpcm, muovendo dal quadro delle competenze già previste dalla normativa vigente per l’esercizio in via ordinaria e ribadite anche nella situazione sanitaria attuale al fine di contenere la diffusione del virus.
Come è specificato nella circolare ministeriale, l’art. 1 del nuovo D.P.C.M. delinea un’area unica, comprendente il territorio della Regione Lombardia e di altre 14 Province (cinque dell’Emilia-Romagna, cinque del Piemonte, tre del Veneto e una delle Marche).
A tale area – che sostituisce le “zone rosse” attivate sulla base dei decreti del 1° e del 4 marzo – è rivolta l’applicazione di misure rafforzate dirette al contenimento dell’infezione, tenendo conto della dinamica epidemiologica sviluppatasi negli ultimi giorni.
La circolare, inoltre, chiarisce la disposizione dell’art. 1, c. 1, lett. a), che, nei suddetti ambiti territoriali, “prescrive di evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori in questione, nonché all’interno dei medesimi, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute”.
Al riguardo, il Dpcm “non prevede una autorizzazione preventiva agli spostamenti, in considerazione sia dell’ampia estensione geografica delle aree interessate, sia dell’elevato numero dei potenziali destinatari delle misure in esame. Per gli spostamenti nel territorio, considerato particolare rilevanza è attribuita dalla citata circolare agli elementi documentali comprovanti l’effettiva sussistenza di esigenze lavorative, anche non indifferibili, a condizione naturalmente che l’attività lavorativa o professionale dell’interessato non rientri tra quelle sospese ai sensi delle vigenti disposizioni (come, ad es., i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche di cui all’art. 1, c. 1, lett. h) del D.P.C.M.), ovvero di situazioni di necessità individuate in quei casi in cui lo spostamento è finalizzato allo svolgimento di un’attività indispensabile per tutelare un diritto primario non altrimenti efficacemente tutelabile. Inoltre, i motivi di salute che giustifichino gli spostamenti in sostanza sono ravvisabili in quelle ipotesi in cui l’interessato deve spostarsi per sottoporsi a terapie o cure mediche non effettuabili nel Comune di residenza o di domicilio”. Viene precisato, al riguardo, che “l’onere di dimostrare la sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato”.
In un’ottica di responsabilizzazione dei singoli cittadini che compongono la comunità, tale onere dimostrativo potrà essere assolto producendo un’autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione dei moduli appositamente predisposti dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza e in dotazione agli operatori delle Forze di polizia e della Forza pubblica.
In ogni caso “la veridicità delle autodichiarazioni potrà essere verificata successivamente ed in caso di esito negativo esse soggetta a responsabilità penale.
Peraltro, è necessario porre la dovuta attenzione sulle più gravi conseguenze, sul piano penale, di un comportamento, anche solo colposo, non conforme alle disposizioni del D.P.C.M. che possono portare ad accertare reati, come quelli sanzionati dall’art. 452 c.p. (delitti colposi contro la salute pubblica)”.
Fermo restando l’insieme delle competenze territoriali attribuite alle Istituzioni, il Prefetto ha sottolineato come sia “indispensabile, innanzitutto, il prezioso contributo dei singoli cittadini, al fine di garantire concretamente l’efficacia delle prescrizioni del provvedimento governativo che non può essere affidata solo ai controlli ed alle sanzioni”.
Occorre, dunque, ora più che mai, ha affermato il Prefetto, “una “unità di intenti”, richiamando un’esortazione del Presidente della Repubblica, di tutti i soggetti a vario titolo impegnati nel mantenimento della stabilità e della coesione della collettività in un momento delicato come quello attuale che richiede ai cittadini uno sforzo maggiore in termini di fermezza, di senso di responsabilità e di lucida collaborazione nell’affrontare una sfida che non è solo delle Autorità ma è della intera collettività”.
Nidi comunali, l’11 marzo graduatoria online
(Rimini) La graduatoria nidi e scuole di infanzia del comune di Rimii per l’anno scolastico 2020-21 saranno pubblicate mercoledì 11 marzo, e consultabile all'indirizzo http://bit.ly/INFOServiziEducativiRN la graduatoria per l'accesso a nidi e scuole infanzia comunali per l'A.S. 2020-21.Per venire incontro alle famiglie riminesi - in questo periodo di restrizioni legate alle misure per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 - il Comune di Rimini ha disposto alcune importanti novità rispetto a quanto previsto dal Bando.
"Si tratta di misure straordinarie – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi – per andare incontro alle famiglie riminesi in questo momento delicato. Abbiamo scelto di non chiedere alcuna caparra e di snellire le procedure per la conferma dei posti, evitando il più possibile gli spostamenti di persone nelle strade e negli uffici pubblici".
I minori accettati in un nido o scuola infanzia comunale per l'A.S. 2020-21, si intendono automaticamente tutti confermati nell'asilo assegnato senza versamento di alcuna caparra.
Solo nel caso in cui si intenda rinunciare al posto assegnato sarà necessario trasmettere il modulo di rinuncia, esclusivamente via email, al seguente recapito Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando copia del documento di identità.
Coloro che risultano in lista d'attesa verranno contattati telefonicamente dall'ufficio nel caso in cui si liberino posti.
Per informazioni contattare l'ufficio telefonicamente ai numeri: 0541/704748 – 704766.