(Rimini) In queste settimane è fondamentale assistere sistematicamente le persone sole e con grande sensibilità scende in campo la rete di volontari della Protezione Civile Riviera del Conca in collaborazione con i Comuni della Valconca. L'obiettivo è fornire supporto alle persone anziane over 65 senza rete parentale e in condizioni di salute precarie o in quarantena per COVID-19 nell'ambito dei Comuni di Cattolica, Coriano, Misano Adriatico, Riccione, San Giovanni in Marignano.
 
La spesa alimentare e la consegna a domicilio vengono eseguite col limite di 50 euro ognuna. Viene svolta anche la consegna gratuita a domicilio di farmaci e beni di prima necessità (beni e farmaci sono a carico del richiedente). Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì.  Ci si può rivolgere allo sportello dei Servizi Socio-Assistenziali dei comuni di riferimento e alle Associazioni di Volontariato CRI Riccione, Arcione, ANC Cattolica.
 
Lo sportello è utilizzabile da chi ha davvero problemi, con priorità alle persone sole. Le richieste selezionate sulla base delle priorità stabilite vengono inviate all'Ufficio Associato di Protezione Civile (email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che provvederà ad organizzare la consegna attraverso il volontariato, adeguatamente protetto quando necessarie ulteriori prudenze oltre a quelle ormai conosciute da tutti.

(Rimini) In questo momento di grave emergenza, che sta mettendo in ginocchio la nostra filiera turistica, la società Stigma Hospitality di San Marino ha deciso di “dare il proprio contributo” mettendo “gratuitamente a disposizione degli albergatori della Riviera la propria esperienza”. Il progetto, che partirà nei prossimi
giorni, si chiamerà ‘Un piano per ripartire’ perché, “superata l'emergenza, lo sforzo più grande sarà quello di mettere in campo tutte le risorse per affrontare di slancio la nuova stagione”. Piccoli consigli, insomma. Piccole strategie per costruire un piano di
ripartenza.

“Non siamo qui per fare miracoli– spiega Emilio Zorini, Ceo e fondatore di Stigma Hospitality - ma in questo momento di crisi investire in un piano marketing può rivelarsi una risorsa davvero fondamentale per rilanciare le vendite nei prossimi mesi”. Il team di Stigma Hospitality, sulle base delle adesioni pervenute, selezionerà soltanto dieci aziende turistiche. Da Ravenna a Cattolica. E, in attesa di ritornare alla routine di sempre, ogni strategia verrà declinata solo dopo una rigorosa analisi in call conference. “Normalmente siamo famosi per la nostra pignoleria: l'analisi di una struttura la si fa rigorosamente in hotel”, precisa Zorini. “Purtroppo siamo in
emergenza, ognuno deve fare la sua parte, quindi inizialmente comunicheremo per via telematica. Conosciamo il momento difficile, umano ancor prima che finanziario. Viviamo a stretto contatto con gli albergatori e siamo qui per dare una mano, per mettere in campo un piano che permetta di ripartire tutti insieme”. Per presentare la propria candidatura basterà mandare una mail a
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(Rimini) “Quando ci dicono di fare una cosa per noi è fatica”, tutta colpa dell’ “ignorantezza”. L’attore riccionese Paolo Cevoli ha deciso di adattare al video un suo spettacolo teatrale, tra quelli di maggiore successo, ‘La Bibbia, il libro dei libri’, che per l’occasione diventerà ‘il video dei videi’. Ha deciso, una volta pronta, di renderla disponibile online, per accompagnare i romagnoli, e non solo, nel difficile periodo di restrizioni cui sono chiamati per contrastare la diffusione del coronavirus, per allietare quanti in questi giorni sono impegnati responsabilmente a restare a casa.

Venerdì, 13 Marzo 2020 10:10

13 marzo

Primi per nuovi contagi in Regione | Parchi e spiagge chiusi | Spettacoli e non solo online

(Rimini) Continua a crescere il contagio da coronavirus nella provincia di Rimini. I dati di oggi parlano di altre 67 persone risultate positive al virus, il numero totale, quindi, sfora quota 300, e arriva a 312. Sono due le persone decedute nell’ultima giornata, positive al coronavirus, 950 quelle in quarantena perché entrate in contatto con contagiati, secondo i dati confermati da Asl e Prefettura.

“Il coronavirus non è una colpa, può colpire chiunque: me, voi, le nostre famiglie. Non sappiamo quando, come, non sappiamo perché. Però può colpire e allora l’unica vera arma, quella che ci raccomandano medici e scienziati, è essere responsabili”, riafferma il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che ha messo online un nuovo video messaggio alla cittadinanza.

“Siamo responsabili: quello che possiamo evitare lo evitiamo, quello che dobbiamo fare per necessità lo facciamo. Rimini è forte, non lasciamo da soli i nostri medici. Non facciamo che si esauriscano i posti letto: prima ci stringiamo, prima siamo duri con noi stessi e prima ne usciremo”. E’ l’ennesimo appello del sindaco ai riminesi, molti dei quali sembra continuino a faticare nel rispetto delle restrizioni governative per contrastate i contagi da coronavirus.

Tant’è che il sindaco avvisa: “Faremo controlli agli accessi dei parchi e del lungomare”. Ieri, la polizia municipale “ha fermato, per esempio, delle persone che hanno detto: noi allo spritz non rinunciamo. Quelle persone devono sapere che mettono in pericolo non solo la loro vita e salute, ma anche quella degli altri. Dobbiamo stringere i denti per due, tre settimane, po torneremo alla vita di tutti i giorni, torneremo nei luoghi, nelle piazze”. Nel frattempo, però, “saremo molto rigidi e molto duri, perché vieteremo la possibilità di andare per qualche settimana qualche giorno nei parchi. Troppa gente si è riversata a fare le passeggiate. Certo, abbiamo bisogno di vita e di ossigeno, ma oggi anche la passeggiata può metterci a rischio perché non evita relazioni sociali e incontri. Per questo, insieme ad altri sindaci italiani abbiamo deciso di vietare, di controllare anche l’accesso ai parchi. E così come sul lungomare, dove naturalmente noi ci riversiamo per prendere una boccata d’aria: anche lì faremo controlli con protezione civile e forze dell’ordine”.

Basandosi sui numeri del picco dell’epidemia a Piacenza, la sanità locale sta predisponendo 100 posti letto di malattie infettive ogni 100mila abitanti, 10 posti letto in terapia intensiva, ha spiegato anche Gnassi. Per la Romagna servono quindi 110-120 posti in terapia intensiva, sottolinea Gnassi.

(Rimini) Misure di igiene, comportamenti da seguire per ridurre i rischi, pulizie dedicate e regolamentazione degli spazi comuni e degli incontri. Norme da seguire in caso di provenienza dalle zone più a rischio o di vicinanza con persone contagiate.
Di tutto questo, e dei rifermenti normativi legati all’emergenza Coronavirus, si occupa il vademecum messo a punto dal Servizio Prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna che è stato inviato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ai firmatari del Patto per il lavoro.
“Le misure preventive per ridurre le probabilità di contagio da Covid-19 in un luogo di lavoro non sono dissimili da quelle adottate nei confronti della popolazione generale- precisa l’assessore allo Sviluppo economico e lavoro Vincenzo Colla-.  Ma in questo difficile contesto, in cui si assiste a una proliferazione incontrollata di informazioni, riteniamo che tra i compiti più importanti e utili del datore di lavoro ci sia quello di fornire ai propri lavoratori una corretta informazione, che consenta di lavorare in sicurezza garantendo condizioni adeguate anche in un periodo di emergenza come questo”.
Il documento, disponibile anche on line sul sito della Regione Emilia-Romagna, illustra i percorsi ufficiali individuati dalle istituzioni, le modalità di comportamento per ridurre il rischio di contagio, tra cui il ricorso a modalità di lavoro telematiche per ridurre gli afflussi di persone, le misure di sicurezza da adottare o già adottate in azienda.
 

Giovedì, 12 Marzo 2020 18:46

Coronavirus, Maggioli in aiuto di Codogno

(Rimini) La vicenda “Coronavirus” ha colpito duramente il comune di Codogno, l’epicentro del focolaio lodigiano del virus, oltre un comune fortemente digitalizzato e in questo cliente della santarcangiolese Maggioli. “In questo momento difficile, Codogno ha trovato nella sua organizzazione digitale l’arma per rispondere velocemente alla richiesta di un software web per organizzare la consegna immediata di 7.000 mascherine antivirus a 2.300 codognesi, con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di distribuzione, evitando assembramenti e l’esposizione al contagio”, spiegano dall’azienda.

“Dal momento della richiesta, in meno di 24 ore, il software cloud era disponibile nei punti di distribuzione coordinati dal Comune e dalla Protezione Civile e tutto questo è stato possibile anche perché Codogno era già dotato di un’organizzazione fortemente digitalizzata da APKappa Smart Technologies, che ha reso tutto più rapido e semplice”, raccontato dal gruppo Maggioli. “Un successo comunque frutto di una mentalità digitale che non accompagna ancora quegli Enti Locali Italiani che, non avendo questo atteggiamento in tempi ‘tranquilli’, oggi si trovano in estrema difficoltà: ad esempio anche solo per abilitare il ‘lavoro agile’ per i propri dipendenti (c.d. smart working)”.

 (Rimini) Il sindaco Renata Tosi ha inviato questa mattina una comunicazione alle cooperative bagnini di Riccione in cui scrive "in riferimento alle disposizioni emanate dal DPCM del 09 e 11.03.2020 in materia di COVID-19, si comunica che tutti i lavori di manutenzione straordinaria in essere alla data odierna si intendono consentiti purché siano garantite le misure di sicurezza più volte ribadite dal DPCM. Restano sospesi i lavori di manutenzione ordinaria di qualsiasi natura, dalla data odierna fino al 03 aprile 2020". "Una decisione sofferta - ha detto il sindaco - ma doverosa perché anche la salute dei bagnini va tutelata e quindi ho pensato necessario assumermi la responsabilità di inviare questa comunicazione, improntata principalmente al buon senso. Ringrazio fin da ora tutti gli operatori che vorranno accogliere di buon grado questa sospensione, nella speranza che tutti si torni a lavorare presto sulle nostre belle spiagge per essere pronti all'inizio della stagione". 

Anche il presidente della cooperativa bagnini Diego Casadei ha scritto via chat un messaggio importante a tutti gli operatori: "Purtroppo questi provvedimenti da parte delle autorità si sono resi necessari perché il contagio non si ferma malgrado i continuati appelli a limitare i movimenti si sono verificati in questi giorni da parte di numerosissime persone di qualsiasi età assembramenti i luoghi pubblici nei parchi nelle spiagge addirittura con partite e tornei di beach volley - si legge nella nota di Casadei - Forse se l'atteggiamento da parte della maggior parte della popolazione fosse stato un po' più responsabile non si sarebbero resi necessari questi provvedimenti. Io ritengo che sia meglio ritardare un attimo i lavori visto che è ancora marzo nella speranza di aprire poi questa estate piuttosto che farci trovare pronti a una stagione che non dovesse mai aprire  ce l'abbiamo fatta ad aprire le nostre spiagge dopo l'8 di giugno del 64 Ce la faremo anche quest'anno con i tempi se si potrà aprire  in questo momento è importante fermare il contagio in primo luogo per la salute di tutti noi e dei nostri cari In secondo luogo per avere speranza di fare la stagione. Il momento è difficile dobbiamo essere tutti consapevoli di questo e darci tutti una mano se vogliamo sopravvivere alla malattia e i danni fisici ed economici che inevitabilmente potranno arrivare. Grazie a tutti"

(Rimini) Quasi 1.300 posti letto (1.290) già allestiti in Emilia-Romagna per far fronte all’emergenza Coronavirus: di questi, 211 sono per la terapia intensiva e 1.079 per gli acuti (all’interno di reparti di malattie infettive, pneumologie e medicine). E’ la risposta della Regione, che si è subito attivata, attraverso un apposito piano, per potenziare la disponibilità di posti letto “dedicati” ai pazienti colpiti dal virus.
Ad oggi, il piano - uno strumento di programmazione in continua evoluzione, sulla base delle esigenze epidemiologiche e assistenziali - prevede di poter arrivare sino a 539 posti letto di terapia intensiva per i pazienti in condizioni più gravi e a 3.120 posti per acuti.

“Stiamo facendo tutto il possibile per fronteggiare questa emergenza, senza arretrare di un passo- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-, aumentando subito i posti letto. Il nostro sistema sanitario sta reggendo, ma bisogna essere pronti a fronteggiare qualunque situazione, fin quando il virus non sarà debellato. Colgo l’occasione per rivolgere un pensiero a tutto il nostro personale sanitario, oltre che a tutti gli uomini e le donne, volontari compresi, del sistema regionale di Protezione civile che, da quando sono stati rilevati i primi casi di Coronavirus sul nostro territorio, hanno lavorato incessantemente senza risparmiarsi, mostrando immense doti professionali e umane. Oltre a tutti coloro che svolgono professioni in ambito sanitario, dai farmacisti ai medici di famiglia. A tutti loro- conclude il presidente- va il mio più sentito ringraziamento”.

Il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, aggiunge: “Stiamo lavorando in rete: questo significa che anche le strutture che hanno visto sinora una bassa incidenza di nuovi casi, stanno alzando il livello di disponibilità per supportare gli altri territori che hanno bisogno, a partire da Piacenza. Siamo all’opera- aggiunge Venturi- per individuare tutti gli ospedali Covid per ogni singola provincia: ciò dovrebbe consentire un ulteriore ampliamento delle dotazioni destinate a pazienti infetti. Ognuno sta facendo al massimo la propria parte, il sistema opera con la massima collaborazione reciproca e a pieno regime”.

Il piano della Regione: 5 livelli di “saturazione” dei posti letto. Il piano messo a punto dalla Regione prevede 5 livelli di saturazione progressivi dei posti letto a favore dei ricoveri di pazienti Covid. Il livello 1 è legato all’utilizzo di letti già esistenti per l’isolamento di pazienti diagnosticati; nel livello 2 i medesimi pazienti possono essere ricoverati in coorti, cioè spazi dedicati a persone con la stessa malattia; il livello 3 prevede l’espansione di reparti e strutture dedicate in macroaree ad hoc, trasferendo e sospendendo attività già programmate e differibili, meno urgenti, in modo da creare nuove disponibilità. Nel livello 4, c’è l’utilizzo della rete regionale con trasferimento di pazienti dagli ospedali più saturi a quelli che hanno maggiore disponibilità.
Il livello 5, infine, indica la creazione di ospedali o padiglioni interamente dedicati a pazienti Covid: si intendono strutture di dimensioni medio-piccole (indicativamente 150-200 posti letto) dotate di terapia intensiva e, eventualmente, di aree semintensive. È opportuno che in queste sedi non siano svolte attività non trasferibili e non “isolabili” (come trapianti, emodinamica e altre discipline di alta specialità).

Dal costante monitoraggio dell’occupazione dei posti letto emerge come, ad affiancare la funzione hub dei principali ospedali del territorio, ci siano già degli ospedali Covid. Nello specifico, accanto all’hub di Piacenza funzionano come Covid hospital Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma,il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città(Arcispedale Santa Maria Nova Nuova)c’è Guastalla (ospedale Covid).
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione

(Rimini) In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.947 i casi di positività al coronavirus, 208 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 6.640 a 7.600 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 811 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 112 (8 in più rispetto a ieri). E salgono a 43 (ieri erano 38) le guarigioni, 41 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 2 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 113 a 146: 33, quindi, quelli nuovi, che riguardano 22 uomini e 11 donne; per dieci delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 15 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 2 in quella di Rimini, 5 Reggio Emilia, uno Modena, uno Cesena e uno in quella di Cremona.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 679 (15 in più rispetto a ieri), Parma 430 (52 in più), Rimini 312 (67 in più), Modena 190 (27 in più), Reggio Emilia 123 (9 in più), Bologna 122, di cui 42 del circondario imolese (complessivamente 14 in più, tutti a Bologna), Ravenna 41 (10 in più), Forlì-Cesena  33 (di cui 22 a Forlì e 11 a Cesena, complessivamente 9 in più, di cui 4 a Cesena e 5 a Forlì),  Ferrara 17 (5 in più rispetto a ieri).

Punti triage per le strutture sanitarie. Mentre sono in corso vari sopralluoghi per programmare ulteriori interventi che si concretizzeranno nei prossimi giorni, si stanno potenziando i triage di Mirandola e Vignola (MO), con l’installazione di due ulteriori tende, in aggiunta alle roulotte già utilizzate.
Diventano quindi 17 i punti triage, così distribuiti: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori); 1 nella città metropolitana di Bologna (Imola); 1 in provincia di Ferrara (Cento); 1 nella Repubblica di San Marino.
Carceri e strutture penitenziarie. Come per gli ospedali, sono in corso sopralluoghi per definire nuovi interventi da rendere operativi nei prossimi giorni. Ormai ultimato l’allestimento di una tenda davanti al carcere di Piacenza, che si va ad aggiungere a quelle già attive davanti alle carceri di Ferrara, Forlì, Rimini, Ravenna e Parma, e alla casa circondariale di Castelfranco Emilia (Mo).
Un ulteriore gazebo nel cortile davanti al Tribunale dei Minori di Bologna (via del Pratello), offre riparo a parenti, avvocati e persone in attesa di accedere all’edificio. Inoltre, è stato smontato il modulo per filtrare gli accessi, installato davanti al carcere della Dozza (Bologna).

Dispositivi di Protezione Individuale. Dopo le 80mila mascherine chirurgiche di ieri, il Dipartimento nazionale della protezione civile ne ha consegnate altre 160mila. Confermati i dati sulle 131.000 mascherine modello ffp2, le 3.180 mascherine modello ffp3 e le 738 tute mono uso.
Ulteriori consegne sono attese fin dalle prossime ore. Tutto il materiale proveniente dal DPC viene portato al deposito sanitario regionale di Reggio Emilia, da cui viene distribuito secondo i criteri prefissati, a uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario (l’Agenzia non provvede a distribuire alcun dispositivo di protezione individuale).

Volontariato. Alla data dell’11 marzo, si sono sommate 823 giornate di lavoro volontario, tutte impegnate in attività di logistica. Oggi, 12 marzo, il dato provvisorio fotografa 47 volontari in azione.
I nuclei più numerosi che risultano oggi in attività sono quelli del coordinamento provinciale di Piacenza (9) e dell’Anpas (31): in particolare, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze ha esteso il suo impegno al trasporto con autoambulanza, in supporto alle attività contemplate nelle convenzioni con le aziende Ausl.

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