(Rimini) Parchi chiusi e controlli anche in spiaggia a sul lungomare, questa mattina il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura a Rimini ha delineato le azioni da mettere in atto nel week end per garantire il rispetto delle restrizioni anti coronavirus del decreto del presidente del consiglio dei ministri.
“Polizia di stato, carabinieri, polizia municipale, guardia di finanza ed esercito, tutti saranno impegnati per garantire il rispetto del decreto”, sottlinea l’assossore per la sicurezza del comune di Rimini, Jamil Sadegholvaad. “E’ fondamentale rispettare le prescrizioni di divieto di assembramento innanzitutto e di rispetto delle distanze tra persone. Sappiamo che il week end è un momento in cui le eprsone escono di casa, vanno a prendersi una boccata d’aria. Ecco, quello che vogliamo evitare in ogni modo sono le scene che si sono verificate la scorsa domenica, quando c’è stato un assembramento davvero inconcepibile soprattutto nella zona del porto, ma anche in alcuni parchi. Questo non potrà più verificarsi”.
A viglilare affinché non accada ci saranno le forze dell’ordine, e una boccata d’aria “sarà possibile “prenderla, concede l’assessore, “nelle immediate vicinanze di casa. Ma non sarà possibile immaginare un pic nic al parco o momenti di svago con amici o guppi di persone numerose magari in spiaggia”.

(Rimini) In Emilia-Romagna sono quasi 1400 (1397) i posti letto già allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus: 100 posti in più rispetto a ieri a dimostrazione del grande lavoro messo in campo dalla rete ospedaliera regionale per rispondere pienamente al Piano illustrato sempre ieri dal presidente Bonaccini e dal commissario Venturi per far fronte all’emergenza Covid-19. In particolare, nascono oggi a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo che sono pienamente integrate e supportano la rete ospedaliera strutturata per affrontare l’emergenza Coronavirus. La casa di Cura Piacenza accoglierà invece l’attività chirurgica (senologia oncologica e traumatologia) e aprirà il pronto soccorso ortopedico. E anche l’Ospedale di Bobbio, sempre nel piacentino, è diventato da oggi Covid così come previsto nel Piano regionale illustrato ieri (Fase 5). Infine, si potenzia ulteriormente sempre a Piacenza l’assistenza a pazienti critici con l’attivazione di nuovi posti di terapia intensiva. A queste strutture si affiancano come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino. A Parma,il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense. Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nova Nuova) c’è Guastalla (ospedale Covid). A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo. A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese. Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta. Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione.

   Punti triage per le strutture sanitarie. Passano da 17 a 19 i punti triage davanti agli ospedali con l’allestimento oggi di una tenda presso l’Ospedale Maggiore di Bologna e una al Sant’Orsola di Bologna, struttura che diventerà operativa da domani. Mentre sono in corso sopralluoghi per valutare ulteriori esigenze, nei giorni scorsi sono stati potenziati i triage di Mirandola e Vignola, nel modenese, con l’installazione di due ulteriori tende, in aggiunta alle roulotte già utilizzate. Questi i punti triage attivi in Emilia-Romagna: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori); 1 nella città metropolitana di Bologna (Imola); 2 a Bologna città, all’Ospedale Maggiore (già completato) e all’Ospedale Sant’Orsola (in via di completamento); 1 in provincia di Ferrara (Cento); 1 nella Repubblica di San Marino.


 Dispositivi di protezione. Sono stati consegnati oggi,dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, 281.500 mascherine chirurgiche e 40mila guanti in vinile a uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario che saranno distribuiti secondo i criteri prefissati.

 Volontariato
. Sono 115 i volontari dell’Emilia-Romagna attivi oggi sul territorio regionale. I nuclei più numerosi sono quelli del coordinamento provinciale di Parma (35), impegnati a Faenza in un’attività di formazione sull’uso dei sanificatori e a Bologna e (35) nel montaggio e allestimento dei punti triage agli ospedali Maggiore e Sant’Orsola. L’Anpa, Associazione nazionale pubbliche assistenze, continua a garantire il suo impegno al trasporto con autoambulanza (29), mentre un presidio logistico di poche unità di volontari prosegue presso la struttura montata a San Polo di Podenzano (PC).
(Rimini) “Siamo ancora ben lontani dall’aver domato questo virus”, ha detto il commissario regionale Sergio Venturi in apertura della consueta conferenza stampa quotidiana di aggiornamento. Dopo il decreto molto restrittivo del presidente del Consiglio dei ministri, di due giorni fa, “dovremo aspettare almeno una settimana per vedere qualche risultato positivo”. In Emilia-Romagna sono complessivamente 2.263 i casi di positività al Coronavirus, 316 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 7.600 a 8.787 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12.00, sulla base delle richieste istituzionali. Complessivamente, sono 903 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 128 (16 in più rispetto a ieri). E salgono a 51 (ieri erano 43) le guarigioni, 49 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 2 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultata negativa in due test consecutivi. Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 146 a 201: 55, quindi, quelli nuovi, che riguardano 39 uomini e 16 donne. Per 24 delle persone decedute erano note patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per le altre sono in corso approfondimenti epidemiologici. I nuovi decessi registrati riguardano 21 residenti nella provincia di Parma, 14 residenti in quella di Piacenza, 7 in quella di Modena, 5 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Bologna, 2 in quella di Ravenna, uno in quella di Ferrara. In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 710 (31 in più rispetto a ieri), Parma 518 (88 in più), Rimini  363 (51 in più), Modena 251 (61 in più), Reggio Emilia 138 (15 in più), Bologna 155, di cui 47 del circondario imolese (complessivamente 33 in più, di cui 5 a Imola e 28 a Bologna), Ravenna 55 (14 in più), Forlì-Cesena  49 (di cui 30 a Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e 19 a Cesena, 8 in più rispetto a ieri),  Ferrara 24 (7 in più rispetto a ieri). Nel dettaglio, secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dalla Asl Romagna, sono 352 le persone positive residenti nella provincia di Rimini e 11 aventi residenza fuori provincia. Rispetto a quanto riferito ieri si è registrato, dunque, un incremento di 50 casi di residenti in provincia di Rimini, che comprende 19 uomini e 31 donne, cui si aggiunge un residente fuori provincia per un totale di 51 nuovi casi, come comunicato dalla Regione. Per quanto concerne i cittadini residenti, 12 sono ricoverati in ospedale e 38 risultano a domicilio in quanto privi di sintomi o con sintomi leggeri. Infine, l’Azienda sanitaria ha comunicato che 20 persone hanno terminato il periodo di quarantena, regime nel quale permangono oltre 950 persone.


(Rimini) Prosegue, in maniera coordinata con le altre aziende di trasporto pubblico locale della Regione, la collaborazione nel valutare ed adottare con massimo impegno le misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus, in ottemperanza alle prescrizioni contenute nelle ordinanze nazionali e regionali. In particolare, “prosegue nei doverosi ambiti il confronto con le organizzazioni sindacali e con gli rls, anche per identificare le misure più idonee per la salute e la sicurezza dei lavoratori”. A tal fine “vengono aggiornate le misure straordinarie riguardanti l’utilizzo dei mezzi”. Sui bus sono presenti comunicazioni a bordo per il rispetto della distanza richiesta dalle disposizioni nazionali, è inibita la salita/discesa dei mezzi dalla porta anteriore, è sospesa l’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti. Viene ulteriormente delimitata, non più con sole indicazioni ma con barriera fisica, la distanza richiesta dal conducente, coerentemente con le disposizioni nazionali, mediante stesura di nastro bianco/rosso posizionato trasversalmente nel corridoio. posizionamento di cartelli visibili per il rispetto delle distanze. E’ prescritto all’utenza la validazione del titolo di viaggio a bordo, laddove possibile, resta l’incentivo all’acquisto dei titoli di viaggio attraverso i canali digitali.
(Rimini) Circa 175 milioni di euro in più rispetto al 2019 per la sanità emiliano-romagnola, che nel 2020 potrà così contare su 8 miliardi e 440 milioni. A tanto ammontano le risorse assegnate con il riparto del Fondo sanitario nazionale, deciso dalla Conferenza delle Regioni. “Due miliardi di euro in più per la sanità pubblica del nostro Paese sono un segnale fondamentale, soprattutto dopo anni di riduzioni. Tanto di più oggi, quando abbiamo tutti davanti agli occhi la forza della nostra sanità e, allo stesso tempo, la necessità di investire e rafforzarla. Anche per l’Emilia-Romagna- prosegue il presidente della Regione e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini- si tratta di risorse aggiuntive che premiano la qualità della nostra sanità.  Risorse che mai come in questo momento, in cui siamo chiamati a fronteggiare un’emergenza senza precedenti, appaiono preziose per continuare a migliorare i nostri servizi. Ma quello che vorrei sottolineare è anche il fatto che oggi le Regioni hanno raggiunto un accordo immediato, che crea le condizioni per programmare al meglio i nuovi finanziamenti per la sanità italiana”.  “Un segnale importante di attenzione per la salute dei cittadini- conclude Bonaccini- ma anche per la dedizione e la professionalità che in questi giorni difficili stanno dimostrando medici e infermieri, ai quali va anche in questa occasione il mio pensiero e il mio grazie”.  Il Fondo Sanitario nazionale. Può contare per il 2020 su un plafond complessivo di oltre 113 miliardi e 360 milioni. Rispetto al 2019 si tratta di 2 miliardi secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019. L’accordo sarà ora comunicato ai ministri della Salute e dell’Economia; successivamente, approderà in Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione definitiva./PF

(Rimini) La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti. Ma è importante, in questo tempo, che le persone non si sentano abbandonate. Si può essere vicini ai fratelli e alle comunità nella preghiera e in altre forme. “Lo Spirito Santo dia ai pastori la capacità e il discernimento pastorale affinché provvedano misure che non lascino da solo il santo popolo fedele di Dio” proprio in questo tempo di isolamento. Mentre si moltiplicano nella Diocesi di Rimini iniziative che rispondono a questo appello di Papa Francesco, anche il Vescovo di Rimini intende la sua voce, la sua vicinanza, la sua presenza a tutti i fedeli.

Questa sera, venerdì 13 marzo, alle ore 20.30 in diretta da IcaroTv (ma anche su Radio Icaro, in streaming e sulla pagina Facebook) va in onda la preghiera del Santo Rosario.
Sul settimanale ilPonte, in edicola e in abbonamento ogni giovedì, mons. Francesco Lambiasi ha avviato una serie di meditazioni intitolate “Quarantena Quaresimale”. L’ultima in ordine di apparizione, la n. 3, è dedicata a “La terapia della preghiera”.
Domenica 15 marzo, dalle ore 11, il Vescovo Francesco presiederà la S. Messa trasmessa in diretta da IcaroTv (91 del digitale terrestre), da RadioIcaro, in streaming e pagina Facebook.

(Rimini) La Giunta Comunale di Cattolica dà indirizzo di valutare azioni per la proroga dei termini di pagamento di alcuni tributi comunali. Riunitasi ieri mattina, ha dato mandato agli uffici di valutare quali criteri adottare per "sollevare" cittadini e attività economiche dalle incombenze in ambito tributario locale.

L’Amministrazione, in questo momento di provvedimenti restrittivi a contenimento del Coronavirus, si pone l’obiettivo di individuare delle azioni concrete per sostenere la comunità locale. Nei prossimi giorni, dopo necessaria ricognizione degli uffici, saranno rese note le modalità per fruire dei rinvii delle scadenze e degli sgravi. Al vaglio anche la possibilità di concedere un “credito” per mancate occupazioni di suolo pubblico. Si invitano i cittadini ed attività a non richiedere informazioni già da domani, perché appena possibile verrà datà la massima diffusione delle agevolazioni.

“Un dovere morale – rimarca il Sindaco Mariano Gennari – in questo particolare momento, mettere in campo tutte le azioni possibili e di buon senso per stare al fianco della comunità. Gli uffici comunali, continueranno a garantire la presenza per le attività indifferibili e in smart working (da terminale remoto) per tutte le restanti tipologie di esigenze. Come sottolineato anche dal Presidente del Consiglio, il miglior modo per tornare presto alla normalità è quello di rimanere a casa, spostandosi solo per andare al lavoro, per ragioni di salute o per reali necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali”.

(Rimini) Dal confronto tra Comune di Rimini e Hera prende avvio nelle prossime ore il piano di sanificazione straordinaria sulle strade riminesi nel quadro delle iniziative di contrasto alla diffusione del virus Covid19.
Già da stasera le macchine operatrici di Hera utilizzeranno dunque nella pulizia delle strade della città una soluzione a base di ipoclorito così da bagnare il fondo stradale e igienizzarlo seguendo le indicazioni del Ministero. Una soluzione che i tecnici stanno approfondendo col vaglio di altri eventuali prodotti.
Oltre alle spazzatrici il prodotto disinfettante sarà utilizzato, dalle squadre della multiutility, anche negli interventi normalmente programmati nel cuore della Città come piazza Cavour coi suoi portici e la vecchia pescheria.
"Un'opportunità – è il commento dell'assessore all'Ambiente e Protezione Civile Anna Montini – che abbiamo voluto cogliere per non sprecare nessuna possibilità nella lotta contro il virus. Ringraziamo per questo la sensibilità dell'azienda che ha dato prontamente il via alla fase operativa in questo momento d'emergenza."

(Rimini) Il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha firmato l'ordinanza con cui fino al 3 aprile 2020, è disposto il divieto di accesso a tutti i parchi e giardini pubblici comunali, in qualunque forma di assembramento e comportamento che costituisca violazione dell'obbligo di mantenere tra le persone una distanza di almeno un metro.
Un provvedimento che ha lo scopo di evitare qualunque fenomeno di assembramento di persone e per assicurare il mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro così come disposto e raccomandato da tutti gli ultimi provvedimenti del Governo per il contrasto, contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica derivante da Covid-19.
In particolare si tratta le aree da oggi off limits sono Parco Briolini, Parco Saverio Laureti, Parco Giovanni Paolo II, Parco Fabbri, Parco Olga Bondi, Parco Alcide Cervi, Parco Renzi Madre Elisabetta, Parco Maria Callas, Parco Federico Fellini (Ex Parco Dell'indipendenza), Parco Xxv Aprile, Parco Europa, Parco Murri, Parco Don Tonino Bello, Parco Iqbal Masih, Parco Samuel Hahnemann, Parco Pirzio Biroli Luigi, Giardino I Ragazzi Del Parsifal, Parco Sandro Pertini, Parco Lucio Battisti, Parco Hugo Pratt, Parco Alberto Sordi, Giardini Silver Sirotti, Giardini Vittime Delle Foibe, Parco Alfredo Clementi, Parco Enrico Petrucci, Parco Marcovaldo, Parco Gianni Rodari, Parco Ezio Camuncoli, Parco I Ragazzi Della Via Pal, Parco Il Piccolo Principe, Giardini Don Luigi Sturzo, Parco Caduti Nei Lager 1943-1945, Parco Luciano Bologna, Giardini Fratelli Padovani, Parco Maria Rosa Pellesi, Parco delle Crocerossine.
L'ordinanza prescrive anche il divieto di utilizzo delle aree attrezzate con strutture e giochi per bambini, degli impianti sportivi a libera fruizione, presenti all'interno di parchi e giardini pubblici, nonché sulle spiagge
E' inoltre raccomandato ai riminesi il rigoroso rispetto delle disposizioni contenute nel Dpcm 9 marzo in ordine al divieto di ogni forma di assembramento in tutte le aree verdi pubbliche (parchi, giardini, verde annesso a edifici pubblici e verde di arredo) diverse da quelle sopra indicate, ricordando, in ogni zona del Comune di Rimini, il puntuale rispetto da parte dei singoli cittadini delle disposizioni relative alle limitazioni allo spostamento delle persone fisiche per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute e rientro presso il proprio domicilio abitazione o residenza così come previsto dalle ultime disposizioni del Governo.

(Rimini) Cgil, Cisl e Uil “ritengono necessario, considerato il peggioramento dell’emergenza sanitaria da Covid19 e in relazione all’aggressività del virus nei confronti delle persone più deboli, attuare una ricognizione dei dipendenti immunodepressi, con patologie dell’apparato respiratorio e con casi di invalidità riconosciuta che rende particolarmente pericoloso l’uscire di casa e l'esporsi al contagio”.
In relazione “all'accertato aumento dei casi di positività da covid 19, chiediamo dove fattibile, in via prioritaria, di agevolare lo smart working e, laddove non ci fosse questa possibilità, di collocare a riposo i lavoratori. Inutile dire che la situazione è molto seria e sia le scriventi, e soprattutto l’azienda, devono agire salvaguardando chi, in questo momento, è più vulnerabile”.

Pertanto le funzioni pubbliche dei sindacti confederali, “tenuto conto del rischio, potenzialmente mortale (i numeri parlano chiaro!), al quale sono esposti questi lavoratori, chiedono all’Ausl della Romagna che, con l’interessamento del RSPP, medico competente ed Rls, vengano individuati i dipendenti con patologie, particolarmente a rischio se aggrediti dal Covid -19, che per gli stessi venga agevolato il lavoro agile ed in mancanza di fattibilità dello smart working si attivi il collocamento provvisorio al domicilio per lavoro a rischio”. Inoltre, “per tutto il personale che in servizio finisce in quarantena per probabile contagio, unitamente a coloro che poi finiscono contagiati, il periodo di esonero dal lavoro deve essere riconosciuto come infortunio sul lavoro e non come malattia”.

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