Mercoledì, 01 Febbraio 2023 19:21

La cineteca assume un bibliotecario

(Rimini) Nell’anno delle tante ricorrenze felliniane, dai 70 dei Vitelloni ai 60 di 8½ e ai 40 di E la nave va, passando per il 50esimo anniversario di Amarcord, senza dimenticare i 30 anni dal tributo dell’Academy con l’Oscar alla carriera, il Comune di Rimini consolida la struttura dedicata al lavoro di studio, conservazione, catalogazione e digitalizzazione dell’archivio Fellini. A tale scopo nelle prossime settimane entrerà a far parte dell’organico in forza alla Cineteca un esperto bibliotecario, le cui competenze anche archivistiche, integreranno le conoscenze specificamente felliniane maturate all’interno della struttura. Sono state molteplici infatti negli ultimi anni le iniziative espositive e di divulgazione organizzate dalla Cineteca, che ha poi seguito la progettazione e la realizzazione del Museo ispirato al lavoro del Maestro, di cui oggi sta curando il funzionamento e la programmazione delle attività. La nuova figura sarà inserita attingendo dalle specifiche graduatorie.  

“Con questa nuova figura professionale – è il commento dell’Amministrazione Comunale - si vuole proseguire nel percorso di consolidamento dell’apparato scientifico e specializzato a supporto e sviluppo della rete di presidi culturali della città, con l’obiettivo generale di un innalzamento qualitativo oltre che quantitativo della proposta culturale di un territorio che oggi ha la struttura per candidarsi con autorevolezza a capitale italiana della cultura”.   

(Rimini) Sono 58 in tutto le sospensioni di autorizzazioni per il taglio dell’asfalto che il Comune di Rimini ha disposto dopo diverse verifiche eseguite dai tecnici su lavori ritenuti non conformi rispetto al regolamento comunale che detta i requisiti per “l'esecuzione di interventi nel suolo e sottosuolo stradale di proprietà comunale”. 

Una linea dura che l’Amministrazione comunale ha dovuto mettere in campo per limitare i danni causati dai lavori sul suolo pubblico, come il ripristino degli asfalti successivi ai lavori dei sotto servizi, che spesso lasciano le strade pubbliche in condizioni ben lontane dai requisiti minimi di qualità e sicurezza. Un obbligo che è previsto anche da un regolamento comunale che disciplina criteri e modalità per l’impiego del suolo e del sottosuolo, delle sedi stradali di proprietà comunale e delle aree di uso pubblico.

La necessità di migliorare e uniformare questi interventi è emersa prima di tutto da diverse verifiche dei tecnici dei lavori pubblici, eseguite nei mesi scorsi - e confermata anche da qualche segnalazione dei cittadini - per rendere più efficiente e uniformi le tipologie di intervento messe in campo da aziende differenti che operano per diverse tipologie di lavori, come: la sistemazione delle condotte idriche, le linee telefoniche, la rete dell’illuminazione pubblica, ecc., fino alla collocazione dei cavi in fibra ottica, che negli ultimi anni sta avendo un’importante diffusione.

L’obiettivo è quello di fissare e far rispettare delle linee guida condivise e uguali per tutti gli operatori impiegati in questi servizi, che hanno l’obbligo del ripristino dello stato dei luoghi - anche attraverso aziende edili da loro incaricate - in modo da garantire standard più elevati di sicurezza, qualità dei materiali, decoro ed estetica nel ripristino delle strade e del manto stradale.

 “Con la sospensione di queste autorizzazioni - ha dichiarato l'assessore ha i Lavori Pubblici Mattia Morolli - abbiamo voluto dare un segnale ben chiaro per migliorare non solo la qualità dei sotto servizi, ma anche un successivo ripristino delle strade più eccellente e conforme alle regole. L’obiettivo non è solo ridurre il rischio dei disagi dovuti ai numerosi tagli degli asfalti, che a volte non sono conformi alle aspettative, ma anche per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini che guidando una bici, un monopattino o vanno a piedi e possano così evitare rischi legati a lavori di ripristino del manto strada mediocri o non conformi. Un aspetto che si estende anche a un fattore estetico e di qualità dei materiali usati e che da oggi sarà uniformato per qualsiasi intervento stradale e portato a un livello superiore. Entro la fine del mese maggio è previsto un secondo e conclusivo incontro, per definire la procedura e farla partire già  dal mese di giugno.”

Mercoledì, 01 Febbraio 2023 19:17

Antenne telefonia, approvato programma

(Rimini) Con 19 voti favorevoli, 11 astenuti e 1 contrario la III commissione consigliare ha espresso parere favorevole alla programmazione annuale 2023 per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile. Il piano integra e sostituisce la programmazione 2022, così come previsto dal nuovo regolamento per l’insediamento degli impianti approvato dal consiglio nel dicembre scorso.   

Il nuovo dispositivo normativo infatti prevede che entro il 30 settembre di ogni anno i gestori delle compagnie telefoniche e le tower company presentino al Comune il proprio piano di sviluppo della rete, che comprende gli impianti realizzati, le proposte di localizzazione puntuale o le aree di ricerca per i nuovi insediamenti, le proposte di co-siting (cioè di condivisione dell’impianto tra diversi gestori) o le modifiche previste sugli impianti esistenti.   

Le singole richieste dovranno poi essere istruite sia dai competenti uffici comunali per la verifica degli aspetti urbanistici, edilizi e paesaggistici sia da diversi altri enti coinvolti nell’iter istruttorio a partire da ARPAE, a cui spetta la valutazione vincolante del campo elettro-magnetico generato dalla futura stazione radio base.   

Nella mappa della localizzazione discussa oggi in commissione sono contenute le richieste di potenziali impianti presentate da cinque gestori (Windtre, Vodafone, Tim, Iliad e Opnet) una tower company, che comprendono anche le domande già avanzate nel 2022 e non ancora realizzate, gli impianti esistenti ma per il quale è stato richiesto il trasferimento su altre strutture. Sono invece 3 le ipotesi localizzative su nuove strutture da realizzare riferite alla programmazione 2023 inserite nella mappa, mentre 14 sono le aree di ricerca per le quali si demanda al gestore l’individuazione del candidato, non essendo stato possibile individuare soluzioni su aree pubbliche. Sono invece 27 le ipotesi di localizzazione in co-siting, soluzione che consente di ospitare più antenne di diversi operatori.   

Così come per il regolamento, anche questa programmazione è stata oggetto di confronto con i comitati attivi sul tema.   

“Andiamo quindi a regime con la pianificazione prevista dal nuovo regolamento  definito sulla base di un quadro normativo nazionale ed europeo stringente e che non lascia margini di intervento significativi agli enti locali - è il commento dell’assessora all’Ambiente Anna Montini – Oggi aggiungiamo uno strumento, dotandoci della possibilità di avere quadro dettagliato e aggiornato dei piani di sviluppo dei diversi operatori, che possono presentare, rispettando la scadenza annuale del 30 settembre, la propria programmazione all’Amministrazione in  modo da poter poi effettuare tutte le valutazioni previste, grazie anche al supporto di competenze altamente specializzate come quelle di Polab, la società di cui il comune si sta avvalendo. Con regolamento e mappa delle localizzazioni abbiamo almeno la possibilità di avere una pianificazione trasparente a favore del Comune e dei cittadini, che chiedono tutela della salute e servizi”. 

Mercoledì, 01 Febbraio 2023 19:11

Pnrr, il piano del comune contro la corruzione

(Rimini) Si chiama Piao (Piano Integrato di Attività e Organizzazione) il nuovo documento di programma di durata triennale, approvato nella seduta di ieri dalla Giunta Comunale. Si tratta di uno strumento introdotto da un decreto legge (9 giugno 2021, n. 80) che contiene misure per il “rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni” funzionale in particolare all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia.

“Misure – commenta l’assessore alle Politiche per lo Sviluppo delle Risorse Umane e alla Legalità, Francesco Bragagni - che crediamo possano essere utili a offrire ancora maggiori garanzie affinché l’enorme mole di lavoro legata ai tanti progetti che l’Amministrazione sta portando avanti in tempi strettissimi attraverso i fondi del Pnrr si svolgano attraverso un meccanismo snello e senza ombre, nella massima trasparenza e allontanando il più possibile il rischio che si possano creare le condizioni in grado di facilitare episodi di disonestà e illegalità. Si tratta di azioni che si integrano a quelle già introdotte da anni per migliorare la macchina amministrativa e innalzare le difese contro la corruzione”.

La novità costituita dal PIAO è che questo strumento assorbe numerosi documenti di programmazione e pianificazione che in passato venivano approvati in modo autonomo e che oggi, confluendo in un documento unitario, devono essere tra loro integrati e coerenti. Nel PIAO sono confluiti ad esempio il Piano della Performance, il Piano del fabbisogno di personale, il Piano per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, il Piano per le azioni positive (contro la disparità di genere), il Piano della Formazione del personale, il Piano organizzativo del lavoro agile (smartworking).

Tra i contenuti più significativi del PIAO per la sezione della “performance” possono essere segnalati i numerosi progetti di opere pubbliche finanziati per quasi 109 di milioni di euro con i fondi del PNRR. Si tratta di progetti di varia natura, che vanno dalla realizzazione di tre nuovi asili nido, al completamento del Parco del Mare, fino al prolungamento del Metromare, il rinnovo del parco veicoli per il trasporto pubblici, la digitalizzazione della Pa.

La mole di risorse pubbliche destinate alla realizzazione dei progetti PNRR e l'introduzione da parte del legislatore di procedure amministrative semplificate e accelerate per centrare gli obiettivi correlati agli impegni che lo Stato Italiano ha preso con l'Unione europea nell'ambito del Programma Next generation EU, hanno indotto l'Amministrazione a prevedere apposite misure di prevenzione della corruzione nell'ambito della sezione del piano dedicata ai rischi corruttivi (quella che ha sostituito ed assorbito il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza).

Il Comune di Rimini ha quindi recepito le raccomandazioni di ANAC (Autorità nazionale Anti Corruzione) che con il Piano Nazione al Anticorruzione 2022 ha individuato i principali fattori di rischio nell’ambito delle procedure di realizzazione dei progetti finanziati attraverso i fondi europei del PNRR, legati sia all’urgenza di procedere nel serrato programma di attività amministrative e tecniche sia alla possibilità degli Enti di applicare alle procedure di progettazione, di scelta del contraente e di realizzazione dei lavori disposizioni legislative speciali o comunque semplificate rispetto a quelle previste abitualmente dal Codice dei Contratti pubblici.

L’Amministrazione ha prima costituito un gruppo di lavoro incaricato di approfondire le nuove misure di prevenzione e ha poi introdotto una serie di accorgimenti finalizzati a ridurre la possibile incidenza dei predetti rischi, introducendo apposite misure prevenzione specificamente dedicate agli interventi del Pnrr. Ad esempio nei controlli sulle gare d'appalto, si verifica l'assenza di situazioni di conflitto di interessi per tutti i soggetti che partecipano alle procedure di affidamento anche al di fuori della commissione aggiudicatrice e di quelli che partecipano alla fase di esecuzione dei contratti. Altro aspetto prioritario nel piano riguarda la trasparenza, con la sistematica pubblicazione sul sito del Comune di tutti gli atti dei progetti e delle diverse fasi di realizzazione, in modo da favorire il controllo diffuso dei cittadini sull’azione amministrativa.

 

Mercoledì, 01 Febbraio 2023 19:10

1 febbraio

Bollette in calo | Passaporto, mesi per ottenerlo | Una strada per la Valmarecchia

Martedì, 31 Gennaio 2023 10:30

31 gennaio

Statale 16, code e disagi per il maxi cantiere | Piano spiaggia in primavera | Alpini contro le molestie

(Rimini) Sono partite questa mattina le modifiche alla viabilità sulla Statale 16 con l'entrata in esercizio del nuovo bypass all'altezza del tratto della Statale 16 con via della Fiera e della nuova viabilità in corrispondenza dei lavori di ampliamento di Via Coriano, da via Rodriguez a via Metauro.

A partire dalle ore 7 di questa mattina, 26 agenti della Polizia municipale, coadiuvati da due pattuglie in motocicletta di pronto impiego che hanno il compito di intervenire in caso di congestione del traffico lungo il percorso, hanno presidiato tutto il reticolo viario in corrispondenza dei due cantieri per limitare al massimo i disagi e, a parte qualche rallentamento in corrispondenza dell'incrocio con via della Fiera, la circolazione nel suo complesso è stata fluida.

Il punto più critico è stato quello rilevato in corrispondenza con il restringimento degli ultimi 100 metri prima della rotonda con via della Fiera nella corsia dedicata al traffico veicolare in direzione Ravenna, dove si sono registrati alcuni rallentamenti negli orari di punta - dalle ore 8 alle ore 9 - all'altezza della nuova bretella distribuita su tre corsie totali di cui 2 dedicate al traffico veicolare in direzione Riccione e 1 corsia dedicata al traffico veicolare in direzione Ravenna.

Una configurazione che resterà in esercizio fino alla fine di giungo per consentire la costruzione del nuovo sottopasso ciclopedonale che manderà in pensione il semaforo attuale a servizio dell'attraversamento pedonale a raso. Successivamente, con il procedere delle lavorazioni, verrà attivata una nuova corsia ripristinando due flussi veicolari per senso di marcia (2 direzione Ravenna – 2 direzione Riccione).

Senza particolari criticità l'altro cantiere interessato a partire da questa mattina dalle modifiche alla viabilità, quello all'altezza dei lavori per la realizzazione del sottopasso ciclopedonale che collega il parco di via Santerno con il percorso ciclopedonale previsto lungo via Coriano, dove sono in corso lavori di adeguamento della viabilità di via Coriano in corrispondenza dell'incrocio con Via Metauro che consentiranno di dare maggiore sicurezza alla circolazione. Criticità contenute dunque per la prima fase di questo intervento che sarà caratterizzato da 4 fasi con modifiche temporanee della viabilità in base allo stato di avanzamento dei lavori. Durante le prime tre fasi l'accesso alla via Coriano dalla rotatoria Ss16 sarà interdetto al traffico. La Polizia municipale terrà monitorato il traffico durante tutte le fasi, con punti di presidi che varieranno in base all'avanzamento del cantiere.

L'attività di monitoraggio da parte della polizia municipale prosegue anche oggi pomeriggio con l'impiego di una squadra di 28 agenti impegnati in prima linea per la gestione della viabilità. Il presidio continuerà anche nelle prossime settimana e nei prossimi mesi, affiancando i lavori dei maxi cantieri avviati nel marzo scorso per il superamento dei 'buchi neri' della Statale 16.

(Rimini) Una corona di fiori, un minuto di silenzio e poche ma intense parole, hanno ricordato questa mattina il sanguinoso assalto alla coop Celle della "banda della uno bianca", in cui 35 anni fa perse la vita Giampiero Picello. Con lui, sono state ricordate tutte le vittime della "banda della uno bianca", tra cui la prima di questa lunga serie di sangue, il sovrintendente della Polizia Antonio Mosca. Sono state proprio la moglie di Mosca e la collega Ada Di Campi, poliziotta che aveva 22 anni quando fu vittima dell'agguato, riuscendo a salvarsi nonostante le numerose ferite, a ricordare anche il ruolo dei famigliari che, proprio a Rimini, fondarono l'Associazione "vittime della uno bianca", poi trasferitasi a Bologna. Con loro era presente anche Maurizio Gengotti, che quel giorno di 35 anni fa si trovava all'esterno della Coop e fu ferito insieme ai suoi famigliari dai colpi esplosi dai fratelli Savi.

"Il ricordo – ha detto la vicesindaca di Rimini, Chiara Bellini, presente alla cerimonia in rappresentanza dell'Amministrazione comunale – non è importante solo per chi ha stato colpito nei suoi affetti più cari, come ci ha testimoniato la vedova Mosca, che racconta ancora ai suoi nipoti la storia del loro nonno, ma per tutta la comunità riminese. Per questo è importante il monumento dove siamo oggi, posto in un luogo dove ogni giorno transitano centinaia di cittadini. Siamo grati, come Amministrazione, per la presenza e le parole della signora Mosca e Ada Di Campi, per il coraggio dimostrato e la forza di volontà con cui sono riuscite ad affrontate ferite fisiche e psicologiche così difficili, condividendo con la città ricordi, emozioni, ma anche la necessità di non dimentica le vittime della banda della Uno Bianca e continuare a chiedere piena verità e giustizia".

(Rimini) Più di mille interventi realizzati, per mettere in sicurezza il territorio appenninico in tutta la regione. Interventi – per la maggior parte, si è trattato di opere di bonifica a presidio del reticolo idrografico minore (acque pubbliche), consolidamento dei versanti e ripristino della viabilità – effettuati grazie a un investimento di 16,7 milioni di euro, ossia l'83,9% dei contributi riscossi dai Consorzi di bonifica nelle stesse aree montane (la cosiddetta "contribuenza di montagna") e reinvestiti in opere di difesa del suolo.

Un bilancio più che positivo, dunque, quello relativo al 2021 sull'attività dei Consorzi di bonifica dell'Emilia-Romagna che operano nei comprensori montani, su una superficie di circa 12mila chilometri quadrati.

I numeri sono stati illustrati oggi a Reggio Emilia nel corso dei lavori della Conferenza della montagna, l'appuntamento annuale – indetto da Regione, Anbi (Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e Uncem (Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) – per fare il punto sullo stato di attuazione della legge regionale 7/2012. Una norma, questa, che impone agli enti di bonifica di destinare la quasi totalità delle risorse che derivano dalla riscossione dei tributi nelle aree montane alla progettazione, esecuzione, manutenzione ed esercizio di opere e interventi con funzione di presidio idrogeologico. Fa eccezione una piccola quota, rappresentata dalle spese per il funzionamento dei Consorzi stessi.

"Siamo di fronte a un risultato inedito e straordinario per il nostro Appennino- afferma Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e Sicurezza territoriale, intervenuta all'appuntamento-. È il frutto del lavoro di squadra fra Regione, Consorzi ed enti locali, e di una legge lungimirante che permette di reinvestire nella sicurezza della montagna la quasi totalità delle risorse del tributo di bonifica raccolto in questo territorio. Nell'arco di soli cinque anni di attuazione della legge regionale, dal 2016 al 2021- prosegue la vicepresidente- abbiamo assistito ad un netto incremento delle risorse investite in cantieri in Appennino, anno dopo anno. Una chiara dimostrazione- conclude Priolo- dell'attenzione crescente posta alla cura del territorio e alla prevenzione del rischio idrogeologico, al centro della strategia della montagna che la Regione sta portando avanti con la collaborazione di tutti gli assessorati competenti, dall'Ambiente alla Montagna, All'agricoltura".

Con Irene Priolo hanno partecipato all'evento Francesco Vincenzi, presidente di Anbi e Anbi Emilia-Romagna, i rappresentanti dei Consorzi di bonifica dell'intera regione e delle associazioni di categoria agricole.

"I numeri degli interventi realizzati in montagna, anche in zone dall'alto valore sociale, economico e ambientale, dimostrano che la lotta al dissesto idrogeologico e la specializzazione nell'azione di contrasto restano un punto fermo tra le mission di ognuno dei nostri Consorzi- spiega Vincenzi-. La collaborazione fattiva con la Regione e i Comuni è diventata sempre più strategica e produttiva, e si misura con i fatti".

I dati sui consuntivi dei Consorzi relativi al 2021 (gli ultimi disponibili, elaborati da Anbi) indicano come in quell'anno la contribuenza di montagna sia stata di circa 19 milioni e 714 mila euro.

L'83,9% – pari a circa 16,7 milioni di euro – è stato impiegato per la progettazione ed esecuzione di 1014 interventi in montagna+2,6% sul 2020, quando si erano attivati 967 cantieri. Se ci si confronta con anni ancora precedenti, si può dire che dal 2016 al 2021 la percentuale delle risorse reinvestite sia cresciuta dal 66,3% all'83,9% dei contributi incassati.

Il 75% dei cantieri è stato completato entro lo stesso anno di programmazione; il 15% nell'anno successivo. Si tratta di opere di bonifica a presidio del reticolo idrografico minore (acque pubbliche) e di consolidamento dei versanti, gestione della vegetazione lungo le ripe, ripristino della viabilità e gestione degli acquedotti di bonifica, interventi per il recupero ambientale e miglioramento della fruizione.

Considerando anche i quasi 14,8 milioni messi a disposizione dei Consorzi da parte dei Comuni e della Regione, ne è scaturito un investimento complessivo di oltre 30 milioni 800mila euro.

Lunedì, 30 Gennaio 2023 10:10

30 gennaio

“Calamità nazionale” | Incontro con i catechisti | Schlein a Rimini

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