(Rimini) Pronto un bando a sostegno di una maggiore liquidità per Piccole e medie imprese e professionisti dell’Emilia-Romagna. La Regione mette a disposizione, attraverso il sistema dei Confidi, 10 milioni di euro, risorse che sosterranno investimenti per circa 100 milioni del sistema produttivo emiliano-romagnolo.
È stato approvata questo pomeriggio, dalla Giunta regionale, una misura per l’abbattimento dei costi per l’accesso al credito finalizzato alla ripresa del sistema produttivo regionale, in seguito all’emergenza sanitaria Covid19.
Il bando si rivolge ai Confidi, cui verrà trasferito un fondo da destinare all’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese e dai professionisti del territorio dell’Emilia-Romagna che richiedano dei finanziamenti, con un primo stanziamento di 10 milioni di euro.
I destinatari del credito sono sia le imprese che i professionisti di tutti i settori produttivi (eccetto le imprese dell’agricoltura che già beneficiano di altre misure di sostegno), che debbono avere un’unità locale e/o sede legale nel territorio dell’Emilia-Romagna. Il finanziamento massimo di liquidità è di 150 mila euro. La Regione interviene per l’abbattimento totale degli interessi e delle spese per la pratica. Per quanto riguarda i liberi professionisti e lavoratori autonomi, questi devono essere titolari di partita Iva e iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali.
“Si tratta di una prima necessaria iniezione di liquidità, in risposta alla sofferenza del sistema regionale delle piccole imprese dovuta all’emergenza sanitaria. Abbiamo- hanno dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla e l’assessore regionale al Turismo e Commercio, Andrea Corsini – concordato con il sistema creditizio le modalità per la concessione di prestiti rimborsabili a tasso zero, forti di un primo stanziamento che potrà portare finanziamenti per 100 milioni di euro, con effetto moltiplicatore nel sistema produttivo. Inoltre, abbiamo già predisposto i testi, che presenteremo alle associazioni imprenditoriali e alle organizzazioni sindacali, per l’anticipo da parte delle banche del compenso di Cassa integrazione in deroga per lavoratori e lavoratrici”. La domanda deve essere redatta dai Confidi utilizzando il modello disponibile sul sito regionale. Le imprese e i professionisti potranno rivolgersi direttamente ai Confidi selezionati, per ottenere il contributo regionale.

(Rimini) "A Rimini i numeri crudi di oggi sono segno del fatto he ci stiamo avvicinando al picco", lo ha detto oggi in conferenza stampa il commissario Sergio Venturi analizzando gli 84 nuovi positivi al corona virus rilevati e i 17 decessi di persone con covid19. Poi in serata sono arrivate le precisazioni fornite dalla Asl alla Prefettura e si è scoperto che il dato sui decessi era da considerare frutto indigesto di tre giorni. Il commissario Venturi in conferenza stampa ha anche ricordato come la provincia di Rimini, dove il contagio si sta diffondendo soprattutto a sud, sia di fatto circondata da focolai particolarmente "attivi", come San Marino e il pesarese. Sul Titano, si sono registrati due deessi nelle ultime 24 ore, per un totale di nove eprosne che hanno perso la vita da inizio emergenza, sei nuovi casi di contagio per un totale di 102 (di cui 11 in rianimazione), 244 persone in qurantena. Nel pesarese, si sono dovuti registrare 12 decessi in un solo giorno, con 1.466 persone in isolamento. Sono 1.242 tamponi positivi a livello regionale delle Marche, di cui 733 nella provincia di Pesaro.

In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.522 i casi di positività al Coronavirus, 429 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. Passano da 12.054 a 13.096 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 1.334 le persone in isolamento a casa (+134) perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 197 (28 in più rispetto a ieri). E salgono a 88 (+20) le guarigioni, 85 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 3 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 284 a 346: 62, quindi, quelli nuovi, che riguardano 41 uomini e 21 donne. Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso gli approfondimenti per verificare se avessero patologie pregresse, anche multiple.
I nuovi decessi registrati riguardano 23 residenti in provincia di Piacenza, 17 in quella di Rimini, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Bologna, 4 in quella di Reggio Emilia e 4 in quella di Modena.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.073 (61 in più rispetto a ieri), Parma 707 (45 in più), Rimini 509 (84 in più), Modena 440 (73 in più), Reggio Emilia 241 (56 in più), Bologna 291, di cui del circondario imolese 90 (complessivamente 62 in più, di cui 18 a Imola e 43 a Bologna),, Ravenna 114 (14 in più), Forlì-Cesena 103  (di cui a 52 Forlì, 8 in più rispetto a ieri, e  51 a Cesena, 17 in più rispetto a ieri),  Ferrara 44  (10 in più rispetto a ieri)

Ospedali, 2.262 posti letto aggiuntivi già allestiti: 1.916 ordinari e 346 di terapia intensiva
Passano dai 2.097 di ieri ai 2.262 di oggi i posti letto già allestiti, tra ordinari (1.916) e terapia intensiva (346), per i pazienti colpiti da Coronavirus, grazie all’impegno messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. Nello specifico: 565 a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 572 a Parma (44 terapia intensiva), 328 a Reggio (48 terapia intensiva), 185 a Modena (49 terapia intensiva), 302 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (di cui 85 per terapia intensiva), 68 a Ferrara (21 di terapia intensiva), 242 in Romagna (in particolare: 124 Rimini di cui 22 per terapia intensiva; 46 Ravenna di cui 12 per terapia intensiva, 55 Forlì di cui 8 di terapia intensiva, 17 Cesena tutti per terapia intensiva).
In particolare, si sono aggiunti ieri a Piacenza due ospedali Covid grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio: la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto. E anche l’Ospedale di Comunità di Bobbio, sempre nel piacentino, è Covid hospital da ieri. A queste strutture si affiancano, come Covid hospital, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.
A Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.
Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città (Arcispedale Santa Maria Nuova) come Ospedale Covid, oltre a Guastalla da oggi si aggiunge Scandiano.
A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi (dove è già attiva per pazienti COVID la Terapia Intensiva), Mirandola e Sassuolo.
A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital gli ospedali di Lugo e di Riccione.

Punti triage. 
Si è aggiunta oggi una nuova tenda davanti all’ospedale di Piacenza che va a potenziarei 21 punti triage attivati finora in Emilia-Romagna dalla Protezione civile regionale davanti ai presidi sanitari per la sicurezza degli operatori impegnati a gestire l’emergenza Coronavirus: 3 nella città metropolitana di Bologna (2 nel capoluogo, davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, ed 1 a Imola); 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);  3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori e dove ieri è stata allestita una ulteriore tenda con funzioni di magazzino); 2 in provincia di Ferrara (ad Argenta ed a Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (a Meldola davanti all’Irst Centro oncologico); 1 nella Repubblica di San Marino.  
Volontariato. 
Ieri sono stati 104 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.445 dal 23 febbraio scorso. /EC
 

(Rimini) Al fine di contenere la diffusone del contagio da coronavirus, l’amministrazione provinciale ha disposto la sanificazione con cadenza settimanale della sede di Via Dario Campana. L’intervento si svolgerà un giorno a settimana per tre settimane consecutive, e precisamente i mercoledì 18 e 25 marzo e 1 aprile a partire dalle ore 8. Poiché la durata del trattamento si prolungherà per diverse ore e successivamente non sarà possibile sostare nei locali dell’edificio, nelle tre giornate indicate è disposta la chiusura totale della sede.

(Rimini) In ottemperanza del Dpcm del 9 marzo scorso verranno chiusi i cimiteri nel Comune di Riccione. Lo ha deciso il sindaco Renata Tosi che ha dato incarico a Geat di provvedere alla chiusura da domani dei due cimiteri comunali. I servizi essenziali, come quello per la sepoltura, il servizio di obitorio e camera mortuaria saranno operativi su prenotazione al numero 347- 4163426, attivo anche per eventuali urgenze. La chiusura è stata prevista per non favorire aggregazioni di persone in ottemperanza delle norme contro la diffusione del Covid-19 e per rendere più agevole la riorganizzazione degli operatori Geat. 

(Rimini) La Biblioteca comunale di Riccione propone un nuovo "metodo" per seguire le letture animate realizzate dalle Lettrici volontarie. Venerdì 13 marzo infatti era previsto l'inizio di un nuovo ciclo di appuntamenti rivolto ai bambini, e grazie all'impegno delle bravissime lettrici della Biblioteca Comunale di Riccione, proprio venerdì è stato pubblicato sulla pagina Facebook della Biblioteca il primo video con l'hashtag #ioLEGGOacasa (https://www.facebook.com/bibliotecariccione/) Ogni giorno verrà pubblicato un video  con una nuova storia scelta e raccontata dalle Lettrici volontarie della Biblioteca, Cinzia, Clementina, Heleana, Lara, Luisa, Mary, Raffaella, Rosella, Serena, Silvia e Stefania, che si ringraziano per la loro sempre preziosa collaborazione. Inoltre, grazie a Rosella, verranno pubblicate anche delle letture rivolte ad un pubblico più adulto. Con l'hashtag #QualcosaDiNoi pubblicherà alcuni testi di autori locali. (https://www.facebook.com/RosellaSeveriCounselor) E’ gradita la condivisione!
Sul profilo Facebook dell’assessore ai Servizi Educativi e Cultura, Alessandra   Battarra, qualche giorno fa è anche apparso un video divertente e “animato” che spiega ai bambini come affrontare la lunga permanenza a casa. L’assessore Battarra con l’aiuto delle figlie ha creato dei cartelli “animati” che suggeriscono ai più piccoli semplici attività da fare a casa con la famiglia. Il video ha avuto 2799 visualizzazioni, una cinquantina di condivisioni e tanti messaggi di apprezzamento. 

(Rimini) “Sostegno anche per le scuole paritarie di ogni ordine e grado presenti sul territorio, bonus per il baby-sitting per quelle famiglie che, a causa dell'emergenza Covid 19, si sono sobbarcate ulteriori spese, cassa integrazione in deroga anche per tutti i lavoratori degli istituti scolastici non convenzionati”. E' quanto chiede in un'interrogazione alla Giunta di viale Aldo Moro, il gruppo Lega Emilia-Romagna.
"Dal Governo e da alcuni presidenti di Regione delle aree maggiormente colpite dal virus sono state attuate misure urgenti per fronteggiare l'emergenza, tra cui la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e molte famiglie si sono ritrovate a dover pagare la retta nonostante la sospensione delle attività" spiega il gruppo del Carroccio, che sottolinea: "in tanti casi l'emergenza è costata il doppio, poiché le famiglie si sono dovute sobbarcare sia l'ulteriore spesa per il baby-sitting che per le richieste di permessi lavorativi".

Poiché “anche le scuole dell'infanzia sia paritarie che private svolgono un ruolo fondamentale” nel nostro paese e nella nostra regione, anch'esse necessitano di un sostegno, pertanto – chiedono i leghisti: "La Regione Emilia-Romagna intende riconoscere contributi straordinari ai Comuni affinché possano essere integrate le convenzioni già riconosciute ed esistenti con tutti gli istituti (statali, comunali, paritari, privati) al fine di consentire un rimborso totale delle rette in rapporto ai giorni di chiusura e sospensione di frequenza, riferite a tutte le famiglie?"
"Intende la Regione estendere il contributo – straordinario ed una tantum - anche agli istituti non convenzionati, nonché alle paritarie di ogni ordine e grado presenti sul territorio?" Intende la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini prevedere un bonus baby sitter (ovviamente in presenza della necessaria certificazione), per quelle famiglie che a causa di questa emergenza, si sono sobbarcate ulteriori spese?" "Intende riconoscere – anche con formula retroattiva – la cassa integrazione in deroga per tutti i lavori impiegati negli istituti scolastici?" conclude l'atto ispettivo.

(Rimini) Diventa operativo anche per l'anno 2020 il bando con cui il Comune di Rimini eroga contributi economici a fondo perduto, per un totale di 20.000 euro, ai privati cittadini che rimuovono e smaltiscono manufatti contenenti amianto quali lastre o pannelli piani o ondulati, utilizzati per la copertura di edifici e come pareti divisorie non portanti, tubi per acquedotti o fognature, tegole, canne fumarie e di esalazione, serbatoi per contenere acqua, o elementi contenenti amianto utilizzati in ambito domestico come forni, stufe, pannelli di protezione caloriferi o condominiale, fioriere ecc.
Sono stati 694 i contributi erogati negli ultimi dieci anni che hanno portato ad uno smaltimento complessivo di circa 900 tonnellate di amianto rimosso e smaltito grazie a questa opportunità.
Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni pertanto il beneficiario non deve ricevere per lo stesso intervento altri tipi di finanziamento siano essi europei, statali, regionali o di altra natura. Tra le agevolazioni di cui sopra si intendono compresi anche gli incentivi erogati dal Gestore Servizi Elettrici nazionale (GSE) per l'installazione di impianti fotovoltaici con sostituzione di coperture di fabbricati realizzate con elementi edilizi contenenti amianto, nonché le detrazioni fiscali riguardanti la ristrutturazione edilizia ed il miglioramento energetico dei fabbricati o di altra natura analoga o similare.

ll contributo coprirà il 50% della spesa effettivamente sostenuta e documentata, sino ad un massimo di 1.200 euro, Iva inclusa, per ogni singolo intervento, con divieto di suddivisione artificiosa di bonifica in stralci. Il contributo non include l'eventuale costo di manufatti sostitutivi e la loro messa in opera e sarà erogato in ordine di precedenza di prenotazione fino all'esaurimento del fondo disponibile.
Possono richiedere il contributo i proprietari di manufatti contenenti amianto che siano presenti nel territorio del Comune di Rimini ed in regola con gli strumenti urbanistici vigenti; abbandonati sul suolo di proprietà del soggetto richiedente già denunciati ad una Pubblica Autorità.

Al bando sono ammessi tutti gli interventi di rimozione effettuati nell'anno 2019, non saranno oggetto di incentivo gli interventi realizzati in data antecedente il 1° Gennaio 2019
Per ottenere il contributo il proprietario del manufatto dovrà essersi avvalso di una ditta specializzata che effettua gli interventi di bonifica di beni contenenti amianto. L'elenco delle ditte abilitate e tutta la modulistica necessaria è disponibile sul sito del Comune di Rimini nella Sezione "Ambiente, Sviluppo Sostenibile e Blue Economy". Il testo integrale sul sito https://www.comune.rimini.it/comune-e-citta/comune/ambiente-sviluppo-sostenibile-blu-economy/contributi-e-agevolazioni/contributi-lo-smaltimento-di
 

(Rimini) Dalla mezzanotte scorsa, non è più possibile uscire dal capoluogo Medicina e dalla frazione di Ganzanigo, nel comune bolognese dove ormai da giorni si registra una crescita anomala del contagio da Coronavirus. Una misura straordinaria che sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile, dettata dalle indicazioni medico-scientifiche e necessaria per arginare la diffusione del virus, a tutela dei cittadini del Comune di Medicina, del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, che conta un milione di persone.
E’ quanto sancisce l’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella serata di ieri, d’accordo con il Governo e il Prefetto di Bologna, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna e d’intesa con il sindaco del Comune di Medicina.
Possono entrare i soli residenti ancora fuori dall’area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. Si tratta di alcuni servizi comunali e di quelli assistenziali e residenziali per le persone non autosufficienti, di farmacie e alimentari. Al di fuori di questi, tutte le attività commerciali, produttive e di servizio di Medicina e Ganzanigo sono chiuse.
L’estrema criticità della situazione di Medicina è nei numeri inviati in Regione dal Direttore generale dell’Azienda USL di Imola e dall’Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Bologna in una comunicazione di soli due giorni fa. Nel territorio del comune di Medicina e nella frazione di Ganzanigo erano presenti 54 casi accertati di Coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati. Nella nota, si sottolinea poi come il fenotipo di malattia riscontrato nei pazienti sia contraddistinto “oltre che da una grave e rapida progressione, anche da un’elevata diffusibilità correlata all’alto burden microbico”. Si aggiunge il rischio di rapida diffusione del Covid 19 nel contesto dell’area del comune di Medicina, della conseguente estensione alle aree limitrofe e, potenzialmente, all’intera area metropolitana bolognese, ad alta densità di popolazione.
“È uno degli atti più sofferti che io abbia assunto da presidente della Regione- afferma Bonaccini- ma le informazioni e le indicazioni che ho raccolto dai tecnici non mi hanno permesso altra scelta. E’ infatti doveroso fermare in tutti i modi l’ulteriore diffusione del virus, che già così duramente sta colpendo anche l’Emilia-Romagna. Da diversi giorni il numero dei contagi e dei decessi a Medicina registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico per arginare il contagio, a tutela dei residenti dello stesso Comune e di un’area vasta come quella metropolitana di Bologna. Pur col cuore pesante, ritengo di aver agito per il bene comune, col supporto delle indicazioni mediche e scientifiche necessarie, dopo aver riunito l'unità di crisi regionale. Siamo al fianco del sindaco Matteo Montanari e di tutti i cittadini di Medicina- chiude il presidente della Regione- e da oggi lo saremo ancora di più, non facendo mancare loro nulla. Ma soprattutto facendogli capire chiaramente una cosa: non siete soli, la vostra battaglia è la nostra e ne usciremo insieme”.

(Rimini) “Un provvedimento che prova a dare qualcosa a tutti, ma che così rischia di essere inefficace per sostenere le imprese in un momento difficile. E mentre presenta sostegni al mondo del lavoro che paiono adeguati, come l'estensione della cassa integrazione alle imprese sotto i sei dipendenti, ci sono misure che è necessario modificare nel testo definitivo, in particolare su credito, affitti e fisco”. Fabrizio Vagnini, presidente Confesercenti provinciale Rimini, condivide le osservazioni dell'associazione nazionale sulla bozza del decreto per fronteggiare l'impatto economico dell'emergenza Coronavirus. "Deludenti, in particolare, sono i mini-rinvii delle scadenze fiscali: il differimento di quelle del 16 marzo sposta il versamento di appena quattro giorni. Anche la sospensione dell'IVA per il solo mese di marzo è insoddisfacente. Nota positiva, invece, il rinvio della lotteria dello scontrino".
Un po' più di ossigeno alle imprese arriva anche dalla sospensione di ritenute e contributi, estesa almeno a marzo ed aprile. "Mancano però ancora i crediti di imposta per lo smart working, e anche le misure per gli affitti dei negozi sono mal calibrate. Il credito di imposta del 60%, oltretutto dedicato solo alle locazioni e non all'affittanza d'azienda, non risolve i problemi delle imprese: serve urgentemente una moratoria, almeno fino a dicembre, con successiva rateizzazione di quanto dovuto. E occorre includere pure misure per l'occupazione del suolo pubblico e per i canoni demaniali".
Da rivedere infine gli interventi per il credito, capitolo su cui pesa come un macigno la soglia 'de minimis' di 200mila euro in tre anni, superata la quale non è possibile accedere alle agevolazioni. "Un limite troppo basso, che rischia di tagliare fuori decine di migliaia di imprese".

(Rimini) “Ritengo indispensabile rivolgere i ringraziamenti, a nome della comunità riminese, per tutti coloro i quali, in questi giorni incredibili e difficili, stanno garantendo servizi, informazioni, aiuto, sostegno alle persone e alla città di Rimini. Sono gli straordinari medici, infermieri, personale sanitario; sono le forze dell'ordine e le donne e gli uomini della Polizia locale; sono le persone della Protezione civile, i volontari che non si risparmiano né il giorno né la notte per informare e dare supporto alla popolazione; sono i dipendenti pubblici, tra presenza fisica e lavoro agile, che continuano a garantire i servizi principali. E un grosso ringraziamento va speso per le imprese, per le aziende, per gli artigiani, per i lavoratori autonomi: il sacrificio è enorme e la preoccupazione per il dopo altrettanta. Tenere duro, resistere. Perché ancora non sappiamo quando finirà”. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ringrazia, le forze in campo nella lotta alla diffusione del coronavirus, a partire da sanitari, forze dell’ordine, protezione civile. Sono dei ringraziamenti che vogliono ancora essere “un invito a procedere nella tempesta, senza fermarsi. Non è ancora il tempo”.

“Dico questo a 8 giorni di distanza dall'inizio di questa sospensione collettiva perché bisogna affrontare con coraggio la realtà: abbiamo di fronte giorni e settimane altrettanto dure. Se consapevolezza e responsabilità si sono fatte strada progressivamente nella collettività riminese, occorre continuare questo sforzo, addirittura incrementarlo. Tutto comincia e finisce da noi, dai nostri comportamenti responsabili. Non possiamo adesso tirare sospiri di sollievo né rilassarci: la situazione continua a rimanere seria, grave, in primis sul fronte dell'emergenza delle strutture ospedaliere. Quello che conta non è quanto fatto ieri, in una domenica 'lunare', mai vista prima a Rimini, ma quello che verrà fatto allo stesso modo e con il medesimo senso di responsabilità di qui alle prossime due settimane”.

E' questo il “momento in cui si può contrastare il virus e provare ad evitare di ritrovarsi in situazioni drammatiche come purtroppo accade in altre città d'Italia. Città che sono a pochi chilometri e a poche ore di auto o di treno da qui. Stare a casa. Uscire esclusivamente per necessità vera. Non bastano un paio di giorni per vincere la battaglia. Il virus può colpire chiunque, non è una colpa ammalarsi. Ma si può contrarlo e non avere sintomi e trasmetterlo magari a una persona che si ammala davvero e può avere problemi. Solo ieri purtroppo in Emilia Romagna ci sono stati 43 morti. È un dato enorme, e ancora aumentano ricoveri e terapie intensive. Questa è ancora la realtà. Per cambiarla dobbiamo fare nei prossimi giorni come negli ultimi giorni . Sì, in questi giorni abbiamo reagito, Rimini sta facendo la cosa giusta per sé, per noi che qui viviamo e lavoriamo”.

 

Pagina 650 di 1906