Scuole, verso una proroga della chiusura
(Rimini) “Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”, lo ha detto oggi il ministro dell’itruzione Lucia Azzolina a Skytg24. Sempre più vicina quindi l’eventualità di una proroga dopo il 3 aprile. “Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità”.
Autostrade, traffico in calo dell’80% sulla A14
(Rimini) È una situazione senza precedenti quella del calo del traffico sulla autostrada A14 in questo periodo di emergenza Coronavirus. Come riferisce la Direzione del Coa Settimo Tronco di Pescara Nord, che ha competenza nel tratto che va da Cattolica (Rimini) a Poggio Imperiale (Foggia) dal km 144+247 al 505+0,37, si registra traffico scarso e prevalentemente commerciale e di mezzi pesanti. Per il traffico veicolare, riferisce il Coa si è arrivati ad un calo del 80%.
Bonaccini: oggi ulteriori restrizioni per una parte del Riminese
(Rimini) “Oggi prenderemo ulteriori misure restrittive per una parte consistente del territorio riminese. Avrò una videoconferenza con i sindaci del piacentino; ieri sera ho varato un'ordinanza abbastanza dura perché chiudiamo parchi e giardini, evitiamo che si possa usare la bici se non per impellenze. Se vuoi andare a correre, fallo solo con le misure di sicurezza intorno a casa, lo dico perché vedo ancora troppa gente irresponsabile”. Lo ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, intervenendo alla trasmissione Agorà di Rai3. A riportare la dichiarazione è l’agenzia Adnkronos.
Coriano, scatta la consegna a domicilio dei prodotti alimentari
(Rimini) Sono stati inseriti i riferimenti delle prime ditte del territorio che si sono rese disponibili alla consegna a domicilio dei loro prodotti alimentari.
Il Comune di Coriano ha messo a disposizione il proprio sito istituzionale al fine di facilitare ai cittadini di coriano la ricerca di attività che possono offrire consegne a domicilio di generi alimentari.
L'elenco è pubblicato all'indirizzo http://www.comune.coriano.rn.it/coronavirus_consegneadomicilio
L'amministrazione comunale invita altresì tutti gli operatori che effettuano consegne a domicilio ad agire nel rispetto nelle misure di sicurezza, utilizzando mascherina e guanti.
Pa, accordo tra regione e sindacati sulle regole anti coronavirus
(Rimini) Accordo tra Regione, Anci, Upi, Cgil, Cisl e Uil per il contrasto alla diffusione del coronavirus nella Pubblica amministrazione. Le linee guida condivise, contenute nell’accordo, dettagliano le procedure che tutti i dipendenti pubblici devono adottare per ridurre il rischio del contagio e gli accorgimenti tecnici che il datore di lavoro deve mettere in atto perché ci sia la massima sicurezza sui luoghi di lavoro. A partire dalle sanificazioni degli ambienti alla gestione degli spazi comuni.
Nell’accordo, ci sono poi alcune disposizioni organizzative. Si va dall’impegno ad estendere misure personali e di prevenzione a tutti i collaboratori esterni che entrano in contatto con l’amministrazione, alla limitazione della presenza negli uffici ai soli casi in cui essa è davvero indispensabile. Fino ad arrivare alla sospensione del ricevimento del pubblico esterno, e alla riduzione del numero di persone per ufficio e degli incontri con la presenza fisica di persone.
Per rendere possibile tutto questo, le linee guida inducono le Amministrazioni ad adottare soluzioni tecnologiche adeguate. Per questo la Regione Emilia-Romagna rende disponibili agli enti locali le competenze di Lepida, la società regionale a capitale interamente pubblico, nel suo ruolo di aggregatore tecnologico.
“Un accordo importante e significativo- commenta l’assessore al personale Paolo Calvano- che tiene assieme i lavoratori attraverso le loro rappresentanze sindacali, i Comuni e le Province, per il tramite di Anci e Upi, e va nella logica di una Pubblica amministrazione che, nell’emergenza, non solo continua a funzionare ma adegua e innova la propria struttura per essere ancor più rispondente ai bisogni dei cittadini tutelando i propri lavoratori”.
“Stiamo operando in questo senso sia verso la scuola sia verso la Pubblica amministrazione- aggiunge Paola Salomoni, assessore regionale alla scuola e all’agenda digitale- affinché i processi di innovazione ci consentano di affrontare al meglio questa crisi e di poter ripartire più rapidamente quando l’emergenza sarà finita”.
L’accordo raggiunto tende ad accelerare l’adozione dello smart working come modalità di lavoro, per garantire, in questa fase di emergenza, la continuità dei servizi e al tempo stesso ridurre la mobilità dei dipendenti, abbassando così il rischio di contagio.
Per questo la Regione metterà a disposizione delle amministrazioni locali due milioni di euro per i processi di innovazione amministrativa a partire proprio dallo smart working. Queste risorse rappresenteranno una grande opportunità per l’innovazione digitale della pubblica amministrazione.
Altro punto qualificante dell’intesa è che si ribadisce il fatto che tutte le attività messe in campo dalle Pubbliche amministrazioni restano operative, limitando però la presenza fisica dei collaboratori negli uffici a quelle attività per cui tale presenza è indispensabile.
Su questo, si andranno ad individuare -sentite le Organizzazioni sindacali- le attività funzionali all’emergenza per le quali è indispensabile la presenza fisica degli addetti, e quelle ordinarie che possono essere svolte con il lavoro a distanza.
Saranno anche individuate le attività che possono essere sospese e quelle invece che occorre potenziare, vista la situazione. E questo potendo contare sull’apporto di personale solitamente impiegato su altre funzioni non legate all’emergenza del momento.
Aggiornamenti coronavirus: 689 casi in più, 78 a Rimini
(Rimini) In Emilia-Romagna sono complessivamente 5.214 i casi di positività al Coronavirus, 689 in più rispetto all’aggiornamento di ieri.
Passano però da 15.461 a 18.344 i campioni refertati, 2.833 test in più effettuati rispetto a ieri. Si tratta di dati accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, sono 2.196 le persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 260 (13 in più rispetto a ieri). E salgono a 177 (ieri erano 152) le guarigioni, 158 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 19 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 461 a 531: 70, quindi, quelli nuovi, di cui 17 donne e 53 uomini. Per la maggior parte delle persone decedute sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse, anche plurime. I nuovi decessi riguardano 29 residenti nella provincia di Piacenza, 7 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 12 in quella di Modena, 5 in quella di Bologna (di cui nessuno del territorio imolese),7 a Rimini, 1 a Ravenna e 1 a Forlì; 1 persona deceduta era residente fuori regione.
In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.428 (88 in più rispetto a ieri), Parma 869 (69 in più), Rimini 691 (78 in più), Modena 663 (88 in più), Reggio Emilia 608 (194 in più), Bologna 465(di cui 124 a Imola e 341 a Bologna; complessivamente 70 in più, di cui 11 a Imola e 59 a Bologna), Ravenna 185 (32 in più), Forlì-Cesena 227 (di cui 112 a Forlì, 34 in più rispetto a ieri, e 115 a Cesena, 22 in più rispetto a ieri), Ferrara 78(14 in più rispetto a ieri).
Sono 3.023 posti letto aggiuntivi già allestiti, 332 in più di ieri: 2.607 ordinari e 416 di terapia intensiva
Prosegue anche oggi a ritmo serrato il lavoro della rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. In tutta l’Emilia-Romagna, tra ieri e oggi, sono stati infatti allestiti ulteriori 332 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 2.691 a 3.023, tra ordinari (2.607) e di terapia intensiva (416).
Nello specifico: 578 posti letto aggiuntivi a Piacenza (di cui 40 per terapia intensiva), 675 a Parma (58 terapia intensiva), 550 a Reggio (48 terapia intensiva), 280 a Modena (74 terapia intensiva), 453 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (105 terapia intensiva), 58 a Ferrara (22 terapia intensiva), 416 in Romagna (in particolare: 189 Rimini, di cui 26 per terapia intensiva; 77 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 47 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 95 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva, 12 Lugo, di cui 6 per terapia intensiva; 9 a Faenza).
Per quanto riguarda gli ospedali Covid a Piacenza grazie all’accordo con le strutture private accreditate del territorio ci sono la Casa di Cura Sant’Antoninoe il San Giacomo per complessivi 120 posti letto,l’Ospedale di Comunità di Bobbio,Castel San Giovanni e Fiorenzuola;a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastallasi è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi(dove è già attiva per pazienti Covid la Terapia Intensiva),Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese; a Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.
Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesenaverranno affiancati comeCovid hospital gli ospedali di Lugo e di Riccione.
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile
In vista dell’apertura di un reparto di terapia intensiva in zona militare a Piacenza, il comandante della guarnigione ha richiesto all’Agenzia due moduli bagno e due moduli doccia (ognuno da 3 posti, in container ISO 10), con i rispettivi gruppi elettrogeni.
È già in corso il montaggio delle tende da parte dell’esercito; entro le prossime 48 ore, i moduli igienici verranno collegati alle tende mediante percorsi protetti (si prevede che la struttura campale venga ultimata entro lunedì 23 marzo).
Volontariato
Sono stati 273 i volontari attivi in Emilia-Romagna attivi ieri sul territorio, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza; 1.985 in totale, a partire dal 23 febbraio (il dato non considera le attivazioni nazionali di soggetti come ANPAS, CRI, ANA, ecc.).
Il nucleo più consistente risulta quello dei volontari Anpas e Cri regionale (87), su più province, nel supporto al trasporto dei pazienti sulle ambulanze: questa attività risulta molto incrementata rispetto alle giornate precedenti. Prosegue, inoltre, il lavoro dei volontari CRI (4) nel trasporto di campioni sanitari nel territorio ferrarese.
La maggioranza dei volontari è impegnata nell’assistenza alla popolazione: Parma (37), Ferrara (35), Rimini (29), Modena (20), Ravenna (6) e Forlì-Cesena (13), a supporto dei Comuni nella consegna della spesa e/o di farmaci alle categorie più fragili. Tutti i coordinamenti provinciali sono impegnati, salvo quello di Bologna (dove 4 volontari attivati a livello nazionale agivano nella sorveglianza dei passeggeri all’aeroporto).
Da stasera,14 volontari del coordinamento di Piacenza sono impegnati nella disinfezione delle ambulanze, a supporto degli operatori del 118.Data la grave emergenza del Piacentino, si è reso necessario un potenziamento di questa attività, e un gruppo di volontari è stato formato in due giornate (17 e 18 marzo) dai coordinatori del 118 e dai Vigili del Fuoco sull’utilizzo delle attrezzature necessarie per la sanificazione delle ambulanze e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Suddivisi in vari turni, quasi senza interruzione, questi 14 volontari utilizzeranno attrezzature rese disponibili dal 118.
Dispositivi di protezione individuale
Sono arrivate 316.000 mascherine Montrasio e 37.300 mascherine chirurgiche dal Dipartimento nazionale di protezione civile.
Confermati i 31 punti-triage (tende e containers), 10 davanti alle carceri (a Modena è stata smontata parte delle installazioni servite fino a ieri) e 21 davanti agli ospedali:
3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);
3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro);
3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla);
5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città, davanti alla sede del 118);
3 nella città metropolitana di BO (nel capoluogo davanti agli ospedali Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola);
2 in provincia di FE (Argenta e Cento);
1 in provincia di FC (Meldola, davanti all’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori);
1 nella Repubblica di San Marino.
Donazioni: Iban e causale
Per chi volesse effettuare una donazione sul conto corrente intestato a Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna, si ricorda che i versamenti vanno effettuati utilizzando il seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale: Insieme si puo Emilia Romagna contro il Coronavirus /
I nuovi trasgressivi al tempo del coronavirus
(Rimini) C’è chi prende il sole su una panchina, magari in compagnia di un libro, c’è chi fa un giro in bici, c’è chi cerca di dare fuoco a delle sterpaglie, chi deve fare benzina alle undici di sera, chi deve comprare le sigarette per la mamma, chi si siede al tavolono del bar chiuso, tra i denunciati ai tempi del coronavirus. Tra ieri sera e stamattina i carabinieri di Novafeltria hanno controllato 55 persone e 20 esercizi pubblici e hanno denunciato sei persone per il reato di “inosservanza dei provvedimenti dell’autorità”, tra Verucchio, Poggio Torriana, San Leo, Novafeltria sorpreso ieri in tarda serata tranquillamente seduto all’esterno di un bar nel centro di Novafeltria e Talamello.
Servizi domiciliari, 200 le chiamate al comune da parte di anziani soli
(Rimini) E’ pari a 200 telefonate e un centinaio di servizi domiciliari attivati per anziani più soli o non autosufficienti, il bilancio della prima settimana dall’11 marzo 2020: da quando ciè l’Italia è diventata zona protetta e sono entrate in vigore in tutta la penisola le misure restrittive del governo per combattere la diffusione del coronavirus. Il numero di telefono a cui arrivano le segnalazioni (0541-704.000 oppure 339-7729127) risponde dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18 e sabato dalle 8.30 alle 18. Il Comune di Rimini lo ha dedicato da mercoledì 11 marzo per creare un canale preferenziale dedicato agli anziani perché, in queste settimane di emergenza sanitaria sono proprio loro, gli over 65, le persone più a rischio.
Tra i servizi attuvati, sono 40 quelli per la consegna della spesa, 28 per la consegna di farmaci, 29 per la consegna di pasti. Oltre ai servizi domiciliari vengono richieste informazioni sugli spostamenti e sulle norme di comportamento da seguire in questo periodo.
Si ricorda che si tratta di un servizio dedicato ai soggetti più vulnerabili grazie alla collaborazione con Auser, Caritas, Croce Rossa, una serie di numeri di assistenza a domicilio per le persone anziane ultra 65enni – o affette da problematiche sanitarie - per evitare che escano di casa. Per segnalare persone in difficoltà di qualsiasi genere, la cui condizione è aggravata dalle misure restrittive previste nei decreti governativi chiamare il numero 0541-704.000 oppure 339-7729127 (sportello sociale Comune di Rimini. Si tratta di servizi già attivi per le persone non autosufficienti che vengono estese temporaneamente alle persone più vulnerabili al virus.
"Oltre alle nuove segnalazioni di nuovi servizi domiciliari per anziani soli - spieg Gloira Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini - arrivano anche le prime telefonate di quelle persone adulte, in maggioranza già conosciute dai servizi - ma non solo - preoccupate perchè, non potendo al momento iniziare a lavorare - come ogni anno - da stagionali, sono a rischio per il pagamento degli affitti e delle spese famigliari. Visto l'aumento nelle richieste di consegna a domicilio dei pasti da parte degli anziani, il Comune di Rimini ha messo a disposizione anche due mezzi per il giro nonni della Caritas che, ora, può arrivare a 6 turni giornalieri per 60 consegne".
Trasgressori del regime anti coronavirus: 8 denunce della municipale negli ultimi tre giorni
(Rimini) Ci sono i 3 ragazzi di origini marocchina, fermati martedì notte, tutti nella stessa auto a passeggio nei paraggi della stazione, oppure i 2 amici, anch'essi stranieri, di ritorno in auto dalla visita fatta in casa di conoscenti, ma anche la coppia di fidanzatini italiani che, dopo aver portato da mangiare al propio cane, rimasto solo in casa, stavano andando a prendere un paio di pizze d'asporto e ancora il giovane riminese che andava a trovare la mamma, per una cena in famiglia.
Sono 8 in tutto le denunce emerse dai controlli della Polizia Locale di Rimini, fatti nei primi 3 giorni della settimana. Un report, quello degli agenti, da cui emerge una situazione sommariamente positiva, nella quale però c'é sempre qualcuno che non riesce a rispettare le disposizioni imposte. Obblighi importanti per evitare qualunque fenomeno di assembramento di persone; verificare il mantenimento dei contatti, ad una distanza interpersonale di almeno un metro, così come disposto e raccomandato da tutti gli ultimi provvedimenti del Governo per il contrasto, contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica derivante da Covid-19.
Dalla fondamentale attività di controllo, eseguita sulle tre giornate, risultano in tutto 336 persone controllate di cui 170 il lunedì 16 marzo, 90 martedì e 76 mercoledì. Il controllo alle attività commerciali si è concentrato su 357 esercizi pubblici, di cui 79 lunedì, 45 martedì e 233 nella giornata di ieri. La vigilanza, eseguita dall'organo di polizia comunale, è sempre coordinata con le altre forze dell'ordine con le quali avviene quotidianamente una suddivisione di tutto il territorio comunale, che viene perlustrato in ogni area: dalle zone del mare, al centro storico fino alle vie del forense. Una vasta operazione che si ripete ogni giorno e che mette in campo circa una ventina di agenti, mattina, pomeriggio e sera, con 3 pattuglie per ciascun turno di lavoro.
Riccione, chiusi gli orti per gli anziani: creano forme di assembramento
(Rimini) Un’ulteriore ordinanza in tema di misure per la gestione dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione della sindrome da Covid-19 è stata emanata questa mattina dall’amministrazione comunale di Riccione. Si tratta di un atto del sindaco, Renata Tosi, che, per contrastare ogni ulteriore forma di assembramento di persone, ordina la sospensione delle attività di gestione degli orti su terreno comunale siti in via Empoli e in via Piemonte e il divieto di accesso ai medesimi da parte di chiunque, inclusi gli assegnatari. Gli orti comunali come è noto sono molto frequentati e usati dalle persone anziane, dai nonni della comunità riccionese, i più a rischio di complicanze in seguito all’infezione Covid-19 e quelli che maggiormente vanno tutelati. Come noto nella giornata di ieri, Riccione con due diversi atti sindacali ha posto un freno alle uscite di casa senza validi motivi, all’attività sportiva nei parchi pubblici e in spiaggia, alle passeggiate lunghe chilometri e alle uscite senza limite di tempo con i cani. Inoltre dopo aver chiuso le casette dell’acqua e i parchi pubblici, nel comune di Riccione sono stati chiusi i bar ai distributori di benzina e alla stazione ferroviaria.
Un appello quindi viene rinnovato oggi dal sindaco Tosi e da tutta la Giunta comunale di Riccione che ricorda ai cittadini di non uscire di casa.
“Non uscire per cose futili. L'infezione è ancora troppo presente sul territorio comunale e saranno prese misure ancora più rigide a causa dei comportamenti irresponsabili. Dobbiamo capire che il nostro modo di combattere il virus è quello di stare a casa e lasciare che i medici, gli operatori sanitari, le forze dell'ordine, la protezione civile facciano il loro lavoro”.
Proprio oggi ad esempio in Comune è arrivata la mail di una giovane mamma che dice: "Si continua a ripetere che la situazione è grave e aumentano i divieti alle uscite. Ma le aziende produttive (parlo di quelle che producono beni NON di prima necessità) sono ancora aperte e molti genitori devono continuare ad andare a lavorare. In questo modo si mette a rischio la salute, e forse la vita, dei genitori che vanno al lavoro e di tutto il resto della famiglia che sta chiusa in casa rispettando i divieti. A che cosa serve rispettare i divieti se poi ci sono persone che rischiano di ammalarsi sul posto di lavoro e quindi di portare il virus in casa contagiando gli altri?”.
Alla mail firmata è seguita la risposta del Comune: “Al momento possiamo solo dire che in queste ore si stanno decidendo molte cose importanti la speranza è che le decisioni di oggi diano una risposta al suo quesito estremamente ragionevole e condivisibile In questo momento dobbiamo resistere”.
“Ad oggi sono diverse decine le telefonate arrivate al Comune, ai singoli assessori e a me di cittadini preoccupati per l'attività di famiglia - ha detto il sindaco Tosi -. In maggioranza albergatori, ristoratori, tantissimi imprenditori dello spettacolo, del turismo e del divertimento che per primi dall'inizio di questa crisi stanno pagando il prezzo più alto e per i quali l'amministrazione di Riccione non risparmierà azioni incisive per agevolare la ripresa una volta passata la crisi sanitaria”.