Aggiornamento coronavirus, Venturi ai riminesi: non mollare ora
(Rimini) “Bisogna continuare a tenere alta la guardia”, lo ha detto oggi il commissario regionale per l’emergenza coronavirus, Sergio Venturi, nella consueta conferenza stampa quotidiana, che tiene da inizio crisi. “Questo contenimento deve assolutamente consolidarsi: non possiamo rilassarci perché così come un giorno il dato è basso, il giorno dopo potebbe essere più alto. Abbiamo bisogno di comportamenti adeguati alla guerra che stiamo combattendo per consolidare questi dati promettenti”.
Nel dettaglio i numeri riminesi a cui Venturi fa riferimento parlano di 1.084 persone positive al coronavirus, 49 in più rispetto a quelle rese note ieri. Registrati anche 9 decessi.
In generale, sono arrivati a 9.254 i casi di positività al Coronavirus, 719 in più di ieri. 33.527 i test refertati, 2.327 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 3.992 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (323 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità quelle ricoverate in terapia intensiva, chesono 291, 15 in più rispetto a ieri. Ma crescono purtroppo i decessi, passati da 892 a 985: 93, quindi, quelli nuovi, di cui 66 uomini e 27 donne.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 558 (135 in più rispetto a ieri), 125 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 10 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 30 residenti nella provincia di Piacenza, 20 in quella di Parma, 17in quella di Reggio Emilia, 11 in quella di Modena, 4 in quella di Bologna (nessuno del territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, zero in quella di Forlì-Cesena e 9 in quella di Rimini.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 1.981 (96 in più rispetto a ieri), Parma 1.435 (71 in più), Reggio Emilia 1.437(68 in più), Modena 1.354 (199 in più), Bologna 968(di cui Bologna 776, 124 in più rispetto a ieri, e 192 Imola, 11 in più), Ferrara 190 (18 in più rispetto a ieri), Ravenna 368 (26 in più), Forlì-Cesena 437 (di cui 211 a Forlì, 35 in più rispetto a ieri, e 226 a Cesena, 22 in più), Rimini 1.084 (49 in più).
Posti letto aggiuntivi già allestiti: 3.915, 154 in più di ieri. Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono 154 i posti letto aggiuntivi allestiti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 3.761 a 3.915, tra ordinari (3.425, +138) e di terapia intensiva (490, +16).
Nel dettaglio: 595 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 804 a Parma (63 terapia intensiva), 638 a Reggio (55 terapia intensiva), 467 a Modena (96 terapia intensiva), 577 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (117 terapia intensiva), 254 a Ferrara (32 terapia intensiva), 580 in Romagna (in particolare: 233 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione;113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva; 56 Lugo, di cui 6 per terapia intensiva; 9 Faenza; 55 Forlì, di cui 8 per terapia intensiva; 73 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva.
Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi 22 posti letto Covid attivati sui 36 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma è prevista la prossima attivazione di 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid. il Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena
Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Piacenza: completato l’ospedale da campo da 40 posti letto. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, con i propri tecnici e grazie al coordinamento provinciale del volontariato, ha fornito all’Esercito continua assistenza per la realizzazione dell’ospedale da campo militare a Piacenza (fra le vie Malta, XXIV Maggio e piazzale Torino. Innalzata a tempo di record, la struttura ospedaliera è interamente dedicata a fronteggiare l’emergenza Coronavirus e potrà ospitare 40 posti letto; si è lavorato giorno e notte, per rendere operativo l’ospedale, che comprende anche 3 posti di terapia subintensiva.
Dispositivi di protezione individuale. Nella serata di ieri, l’Agenzia regionale di Protezione civile ha ricevuto dal Dipartimento nazionale 264.000 mascherine Montrasio. Oggi, grazie ad una collaborazione già in essere con la provincia cinese di Guangdong, legata da un solido rapporto di partnership con la Regione Emilia-Romagna, sono arrivate dalla Cina 220.000 mascherine chirurgiche, di cui 200.000 per le esigenze della sanità regionale e 20.000 donate al Comune di Ferrara, in virtù del patto di amicizia con la municipalità di Heyuan, nel Guangdong.
Sono già state assegnate, per ogni ambito provinciale, 85.000 mascherine Montrasio (in totale 765.000) da distribuire sul territorio, principalmente a Prefetture e Comuni, per le rispettive competenze sui Corpi dello Stato, e sulle Polizie locali.
Nuove installazioni di materiali. In dotazione all’Agenziaper la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, nella giornata di oggi è stato montato a Bologna un modulo abitativo a supporto dell’elisoccorso dell’Ospedale Maggiore che viene utilizzato come spogliatoio e deposito di DPI per gli operatori del 118. Inoltre, a Modena è stata potenziata la logistica che supporta la sanificazione delle ambulanze, svolta dai Vigili del Fuoco: sono stati installati due piccoli moduli abitativi lunghi circa 3 metri (ISO 10) presso la sede del 118 modenese dove si svolgono le sanificazioni.
Volontariato. In totale, sono stati 563 i volontari di protezione civile impegnati ieri, lunedì 23 marzo: è la cifra giornaliera più alta raggiunta dall’inizio dell’emergenza.
Queste le principali attività svolte: nella sanificazione e disinfezione delle ambulanze sono stati attivi 27 volontari, fra Piacenza e Parma; supporto al trasporto dei degenti in ambulanza da parte di Anpas e Cri dell’Emilia-Romagna (189 volontari ieri); funzioni di segreteria logistica e amministrativa presso i triage, le tende e la mensa Caritas di Reggio (30). Cinque volontari di Bologna hanno allestito il container presso la sede dell’elisoccorso 118 del Maggiore, senza dimenticare 2 volontari di Anpas adibiti alla sorveglianza all’aeroporto Marconi. Ieri sono stati attivi 218 volontari a supporto dei Comuni in attività di telecomunicazioni, logistica, consegne a domicilio e attività di assistenza alla popolazione.
Sono 122 i sanitari in attesa di lavorare tra Parma e Piacenza
(Rimini) Sono i 122 medici e gli infermieri che hanno risposto al bando straordinario della Regione di sabato scorso, una selezione avviata in tempio brevissimi per professionisti destinati alle strutture sanitarie di Piacenza e Parma, le province più colpite dal Covid-19. In soli tre giorni hanno aderito alla chiamata regionale non solo dall’Italia, ma anche da Regno Unito, Svizzera, Norvegia, Ucraina, Venezuela, Pakistan, Turchia, Albania: il tempo di completare le pratiche necessarie, dopodiché 63 sono destinati a Piacenza (29 medici e 34 infermieri) e 59 all’Azienda ospedaliera e Azienda Usl di Parma (36 medici e 23 infermieri).
Si aggiungono ai 1.359 operatori assunti in Emilia-Romagna dall’inizio dell’emergenza sanitaria: 255 medici, 749 infermieri, 262 operatori socio-sanitari e 93 altre figure professionali. Di questi, a Piacenza ne sono andati 158 (31 medici, 75 infermieri, 39 operatori sociosanitari, 13 altri profili), all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma 139 (44 medici, 50 infermieri, 36 operatori sociosanitari, 9 altri profili) e all’Ausl di Parma 88 (27 medici, 25 infermieri, 15 operatori sociosanitari, 21 altri profili).
“La risposta arrivata al nostro bando straordinario di soli tre giorni fa è stata eccezionale- affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- una disponibilità così estesa che non può non essere ricondotta alla volontà di tanti di esserci nel momento più difficile, quando il bisogno è massimo. Donne e uomini a cui saremo sempre grati. Più in generale, poi, si può parlare di un piano straordinario di assunzioni che abbiamo varato in tempi record, uno sforzo organizzativo possibile anche grazie alla collaborazione delle Aziende sanitarie, che ci ha permesso di dare rinforzo al nostro personale, soprattutto nelle due province più colpite. Ma tutto il personale che opera nella sanità dell’Emilia-Romagna e che ogni giorno è chiamato a un impegno immane, sotto tutti i punti di vista, ci sta facendo sentire sempre più orgogliosi. A loro va il nostro grazie, così come a tutte le professioni medico-sanitarie e a tutti quelli che nelle istituzioni di ogni livello, nella sanità e nella protezione civile, stanno lavorando, spesso dietro le quinte e in tempi rapidissimi, per organizzare e far andare il sistema a pieno regime”
Cura Italia, Indino: fondi insufficienti, serve a poco rimandare le tasse
(Rimini) “In questo difficile momento come associazione di categoria prendiamo ancora più coscienza del nostro ruolo e ci mettiamo a disposizione non solo degli associati, ma di tutta la comunità. Conosciamo bene le difficoltà di tutti i settori e il nostro imperativo è: non lasciamo indietro nessuno. Ecco perché questa analisi del DL Cura Italia, un provvedimento che ha manifestato da subito la sua inadeguatezza rispetto al baratro in cui è sprofondata l’economia italiana. Innanzitutto, come ammontare di risorse: 25 miliardi di euro risultano essere del tutto insufficienti, anche alla luce dell’incertezza sull’effetto moltiplicatore che dovrebbero generare”. torna a sottolinearlo Gianni Indino, presidente di Confcommercio Rimini.
“Quindi l’impostazione. Non è attraverso la sospensione delle imposizioni fiscali che si può pensare di supportare le imprese. Alla chiusura delle attività turistiche e commerciali non si risponde con il rimando delle imposte di qualche mese, ma con la loro cancellazione per un periodo congruo. Inoltre serve assolutamente più chiarezza: si parla ad esempio di congelamento delle rateizzazioni delle cartelle esattoriali, ma non si fa riferimento agli avvisi degli anni passati che sono stati rateizzati. Queste non sono cartelle ex Equitalia, ma rateizzazioni di imposte, e vanno assolutamente inserite nel paniere dei congelamenti. E ancora sullo slittamento dei versamenti delle imposte: viene concesso solo ad alcune categorie, escludendone numerose parimenti colpite dall’emergenza. Perché?”.
“Sono addirittura dimenticate nel Cura Italia alcune misure “di sopravvivenza” per il tessuto commerciale e turistico: a partire dallo slittamento del pagamento delle utenze. Sulla sospensione dei tributi locali stanno intervenendo i singoli Comuni del nostro territorio, come hanno già annunciato ad esempio Rimini, Riccione e Santarcangelo (ma sono convinto che anche gli altri si affiancheranno) che vanno nella direzione giusta e ringraziamo per aver raccolto le nostre istanze. Così come ovviamente vanno ringraziati anche la Prefettura e tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine per il grande impegno profuso”.
“Per quanto riguarda i provvedimenti nazionali invece ancora proprio non ci siamo. Insieme alla Confcommercio nazionale e a quella regionale dell’Emilia Romagna abbiamo predisposto un documento da sottoporre al governo perché questo Decreto va assolutamente rivisto e modificato. Servono contributi a fondo perduto e iniezioni di liquidità nel sistema, senza appesantire l’equilibrio economico-finanziario delle imprese, già precario prima dell’emergenza sanitaria. Nel Cura Italia gli aiuti dal punto di vista finanziario sono destinati a chi è finanziabile da parte del sistema bancario, quindi chi è in grande difficoltà non potrà essere aiutato”.
“Al momento poi non sono ancora poco chiare le procedure per le varie casse integrazioni e per la sospensione dei mutui/finanziamenti (sussistono dubbi anche su chi possa accedere a tali strumenti)”.
“Altrettanto discutibile la previsione del credito d’imposta sugli affitti, a vantaggio solo ad alcune categorie economiche: quelle obbligate alla chiusura (e neppure tutte). Sono quindi esclusi i negozianti cui è stato concessa la continuazione dell’attività, ma che chiaramente hanno subito pesantemente il crollo dei fatturati, in molti casi preferendo la chiusura. Né non sono stati considerati tutti coloro che operano con l'affitto d'azienda. E’ necessario prevedere aiuti anche per queste attività”.
“L’indennità dei 600 euro è una misura assolutamente fuori scala, una cifra insufficiente, oserei dire vergognosa, cui non può essere riconosciuto il ruolo di reale sostegno. Sperando di avere almeno scongiurato la previsione di un click day o di domande a tempo per l’assegnazione della stessa”.
“E non dimentichiamo che è di vitale importanza un piano straordinario sul turismo, uno dei comparti maggiormente colpiti dall’emergenza, in grande difficoltà ora e con previsioni funeste per il futuro. Il turismo ha bisogno di ossigeno, di liquidità, per ripartire il prima possibile. Va data una risposta certa a tutti i soggetti che compongono la nostra articolata offerta turistica, dagli alberghi ai pubblici esercizi, dalle discoteche agli stabilimenti balneari, fino ai parchi tematici”.
“Il tutto, andrà fatto senza alimentare ulteriori burocrazie e lungaggini che oggi non sono più tollerabili, né sostenibili dalle imprese. A più riprese il DL Cura Italia richiama una sorta di Decreto “di riparazione” in aprile. Ma sarà tardi, oggi è già tardi. Il sistema sta collassando e non ci si possono permettere ritardi e approssimazioni”.
“Non tutti gli imprenditori hanno le spalle coperte e in pochissimi, soprattutto tra le piccole aziende, possono permettersi periodi di inattività. Senza di loro però salta il commercio, salta il turismo, saltano i dipendenti e salta la sussistenza tutte le famiglie. Credo che vada sottolineato ancora una volta: stiamo a casa, ma ci aspettiamo risposte certe e veloci da chi ci governa”.
Coronavirus: nuovi orari delle biglietterie Start, sospesa vendita a bordo
(Rimini) Start Romagna comunica che a partire da domani, mercoledì 25 marzo, e fino a domenica 5 aprile, gli orari di apertura delle biglietterie subiranno alcune variazioni. I Punto Bus di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini (Via Clementini ed esterno Stazione FS) saranno aperti al pubblico dal lunedì al sabato dalle 7:30 alle 13:00, mentre resteranno chiusi la domenica e nei festivi.
Sempre a partire da domani il Punto Bus di Riccione resterà chiuso fino a domenica 5 aprile, aggiungendosi a quello di Santarcangelo, chiuso precauzionalmente già da diversi giorni.
La clientela potrà in qualsiasi momento munirsi di biglietto o ricaricare gli abbonamenti in proprio possesso utilizzando le emettitrici automatiche dislocate sul territorio: a Riccione in piazzale Curiel, a Forlì in Piazzale Martiri d’Ungheria, a Santarcangelo di Piazza Ganganelli, a Ravenna in Piazzale Farini e a Cesena in Viale Carducci 5.
E’ possibile inoltre acquistare i biglietti presso le rivendite autorizzate non interessate da provvedimento di chiusura, come le edicole, o tramite smartphone con le App dedicate Roger, myCicero, DropTicket, Muver. Si ricorda, infine, che la vendita a bordo dei mezzi è sospesa. Per informazioni è possibile contattare il servizio telefonico Info Start 199.115577 o consultare i canali informativi di Start Romagna: il sito internet www.startromagna.it, la pagina Facebook e il canale Telegram.
Coronavirus, al campo don Pippo uno spazio sicuro all’aperto per i ragazzi autistici
(Rimini) “Restare in casa, col passare dei giorni, è difficile, pur gradualmente ci stiamo tutti abituando a questa nuova – temporanea – routine. C'è però una categoria di persone per cui interrompere la rassicurante quotidianità non è solo un disagio, ma è un vero proprio trauma: parlo dei ragazzi con autismo, caratterizzati spesso da quella iperattività che li rende così unici, per i quali vedersi privati della vita di scuola, degli appuntamenti di socialità legati anche alla terapia rappresenta una sofferenza il più delle volte impossibile da allievare”. Lo ricorda il vicesindco di Rimini Gloria Lisi. “Una forma di costrizione che può portare a regressioni, che talvolta può trovare uno sfogo in atteggiamenti complessi da gestire per le famiglie. Del resto, come spiegare loro l'eccezionale situazione che il Coronavirus ci ha imposto, se nemmeno noi adulti fino in fondo riusciamo a comprenderla?”.
E’ per questo che “in questi giorni abbiamo raccolto le richieste di sostegno da parte delle tante famiglie di ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico per trovare una soluzione che potesse coniugare la necessità di osservare le regole per la tutela della salute pubblica e l'esigenza di non sovraccaricare di stress questi ragazzi: a questo scopo, in accordo con la U.O di Neuropsichiatria infantile dell'Ausl Romagna, ho lavorato al progetto "Spazi sicuri all'aperto", andando ad individuare un'area all'aperto che possa garantire uno spazio per dare un po' di respiro a ragazzi e alle loro famiglie”, spiega Lisi.
“La proposta è stata condivisa sin da subito sia da Prefetto, sia dal Questore che ringrazio così come le Forze dell'ordine per aver compreso la necessità di garantire questa opportunità, a favore della salute psicofisica di soggetti particolarmente fragili. A seguito della chiusura di tutti i parchi pubblici, disposta per evitare assembramenti e affollamenti, si è individuato uno spazio privato, il campo di don Pippo a Santa Cristina, adatto per caratteristiche e posizione a questo scopo. Ringrazio il responsabile don Aldo Amati per la sua generosità e per aver abbracciato nell'immediato e senza esitazione la mia proposta, mettendosi subito a disposizione del progetto, che sarà attivato nei prossimi giorni. In queste ore si stanno mettendo a punto tutte le procedure da seguire affinché l'accesso al campo di don Pippo sia coordinato e regolamentato e saranno seguite tutte le direttive igienico-sanitarie necessarie per garantire qualche momento di serenità in totale sicurezza. Si tratta della prima esperienza di questo tipo applicata in regione in questa fase emergenziale ed è seguito con attenzione dalla vice presidente della Regione Elly Schlein, che potrebbe riproporre il progetto pilota anche in altri territori”.
“Crediamo sia una piccola forma di aiuto per quelle mamme e papà per i quali l'ansia da Coronavirus è amplificata dalla preoccupazione per i disturbi comportamentali dei propri figli e che vivono con doppia sofferenza questo periodo. Anche pensando a loro e ai loro ragazzi e più in generale per difendere le persone più vulnerabili e più fragili, noi tutti abbiamo l'obbligo morale di restare a casa".
Confindustria, raccolti 400mila euro per la Asl Romagna
(Rimini) Prosegue la raccolta fondi promossa dalla delegazione di Rimini di Confindustria Romagna fra le aziende associate del territorio, con l'obiettivo di sostenere l'azienda sanitaria locale in questo difficile momento di grande emergenza. Ad oggi sono stati raccolti 400 mila euro destinati alla nostra sanità che saranno utilizzati per il finanziamento di sistemi di monitoraggio multi parametrici (ossigeno, pressione, temperatura e respirazione) per pazienti affetti da Coronavirus e per ulteriori necessità nelle pratiche messe in campo per questa emergenza.
Hanno fino ad oggi aderito alla raccolta, dimostrando grande sensibilità ed attenzione all'emergenza, insieme a Confindustria Romagna, le aziende Aeffe, Aikom Technology, AiRiminum, D - Entity, Focchi, Fondazione Gigi Tadei, Gruppo Carli, Gruppo Maggioli, GSR, Indel B, Istituto Giordano, Krona Koblenz, La Galvanina, New Factor, Photosì, Salcavi Technic, Scm Group, SimpleNetworks, Società Italiana Gas Liquidi, Vici & C.
"Vogliamo ringraziare tutti gli imprenditori che fino a questo momento hanno risposto alla raccolta fondi che abbiamo proposto – commentano Paolo Maggioli Presidente di Confindustria Romagna e Simone Badioli Presidente delegazione riminese di Confindustria Romagna - Purtroppo la situazione diventa ogni giorno più difficile e le nostre aziende, dando il loro contributo, vogliono essere di supporto al sistema sanitario messo sempre più a dura prova in questa emergenza e lotta senza precedenti".
La raccolta fondi non si ferma: le aziende che vogliono aderire possono contattare gli uffici di Confindustria Romagna, sede di Rimini, al numero 0541.352312.
Bus Rimini-San Marino, stop al collegamento fino al 5 aprile
(Rimini) Le aziende di trasporto su gomma "Bonelli Bus" e "Fratelli Benedettini Spa", comunicano il prolungamento dell'interruzione - fino alla giornata di domenica 5 aprile - delle corse quotidiane su bus della linea internazionale "Rimini – San Marino".
"Bonelli Bus" e "Fratelli Benedettini Spa" invitano i passeggeri a seguire su siti e pagine social delle due aziende, aggiornamenti e indicazioni su prossima riapertura del servizio e i suoi nuovi orari.
Controlli coronavirus, 12 denunce a Riccione
(Rimini) Sono 12 le denunce effettuate dalla Polizia locale di Riccione dal 14 marzo ad oggi per cittadini che non hanno rispettato i divieti di assembramento, derivanti dal Dpcm e dalle ordinanze comunali. Si tratta di denunce penali ex art. 650 c.p. e misure di contenimento al fine di evitare la diffusione del coronavirus.
Proprio la sera del 14 marzo scorso, ad esempio, è scattata una denuncia per 3 ragazzi, due maggiorenni e un minorenne, trovati in zona Fontanelle mentre fumavano hashish seduti insieme su una panchina. Per i due maggiorenni è scattata anche la segnalazione alla Prefettura come assuntori e, per tutti e tre, la denuncia per mancato rispetto alle disposizioni dell'autorità. Un'altra denuncia è scattata invece domenica scorsa, per un uomo di 50 anni residente a Riccione che dopo essere passato con il semaforo rosso, tra viale Verdi e viale Portofino, si è giustificato con la pattuglia che notata l'infrazione l'aveva inseguito e fermato dicendo: "Sto andando a dare da mangiare ad un cane legato in un campo". Immediata è scattata la multa per essere passato con il rosso e ora la polizia sta verificando la reale esistenza del cane, in caso contrario scatterà anche la denuncia per il 650 c,p. Nei giorni scorsi è stata poi denunciata una coppia di 80enni che si era giustificata dicendo di andare a compare i ricambi per la lavastoviglie. Il 21 marzo scorso è stato denunciato un 44enne che correva in spiaggia all'altezza di piazzale Roma. L'uomo residente a Misano Adriatico era anche fuori dai confini del proprio Comune. Un'altra coppia di 80enni, marito e moglie, è stata denunciata, mentre a bordo un'Ape percorreva una strada secondaria lungo il Marano tra Riccione e Coriano. La ragione dello spostamento secondo i due ottantenni era l'esigenza di andare nel campo a legale i cavoli.
In totale a Riccione i controlli effettuati sulle attività, dall'inizio di marzo ad oggi, sono stati 383. Tra questi, bar, ristoranti, rosticcerie e negli ultimi giorni supermercati. "Sui supermercati da questa mattina stiamo facendo un gran lavoro di monitoraggio - ha spiegato il vice comandante della polizia locale, Isotta Macini -. L'obiettivo è quello di far rispettare le distanze di sicurezza e l'ingresso individuale nei negozi. Bisogna far comprendere ai cittadini che stiamo lavorando per tutelare la loro salute. Il nostro impegno in questo ultimo mese è costante. Molte le chiamate ai centralini di cittadini che chiedono informazioni su come comportarsi tanto che abbiamo raddoppiato i turni al telefono. Stiamo cercando di dare una risposta alle persone come comunità, nessuno viene lasciato da solo in questo momento. E devo dire che spesso siamo ringraziati proprio dai cittadini. Questa mattina hanno mandato in comando un vassoio di paste"
"Un grazie, va a tutti gli operatori della sicurezza, alla nostra polizia locale, agli uomini della Questura, ai Carabinieri e alla prefettura - ha detto l'assessore alla Sicurezza, Elena Raffaelli - che in questi giorni difficili stanno dando il massimo. C'è un'attenzione per tutti i settori, ad esempio, abbiamo cercare di dare una risposta anche alle esigenze dei bagnini che in questo periodo dell'anno non possono essere in spiaggia per iniziare i lavori di sistemazione. Per le spiagge c'è un servizio di monitoraggio a piedi della polizia locale per dare un occhio particolare anche alla tenuta delle attrezzature. Un servizio che so ha già ricevuto il ringraziamento dei bagnini".
Coronavirus, al via l’utilizzo dei droni nei controlli
(Rimini) “Si va via via adeguando alle esigenze che la difficile situazione del momento richiede il comportamento dei riminesi che nei fatti, col rispetto sostanziale delle disposizioni governative e regionali per il contrasto alla diffusione del coronavirus, dimostrano di aver compreso come sia necessario un comportamento omogeneo di tutta la comunità chiamata a questa terribile prova se si vuol uscire da questo stato e pensare a un ritorno alla normalità nella vita quotidiana, nel lavoro, nello studio, nei propri interessi e affetti”. E’ quanto emerge dai dati dei controlli della Polizia locale, che quotidianamente, ormai da tre settimane, è sulla strada coi propri operatori per il rispetto delle normative adottate a contenere l’espandersi della pandemia che, come noto, puntano sull’adozione di misure che possano garantire il contenimento e il distanziamento sociale.
La fotografia di un lungomare completamente deserto nel pomeriggio di ieri, che si affianca a un dato di denunce in discesa, è un segno importante a conferma che, dopo i primi momenti di incertezza e sottovalutazione dell’evolversi del pericolo covid, “i riminesi hanno capito adeguando i propri comportamenti e riorganizzando la propria quotidianità, con l’adozione di stili di vita diversi quanto non semplici. Un percorso in cui sono presenti le istituzioni e associazioni di volontariato che sui diversi piani, dalla spesa alle medicine, al soddisfacimento dei bisogni degli animali d’affezione, sono pronte a intervenire là dove si presenti la necessità specie per l’aiuto alle persone più fragili. Sarà però necessario mantenere questa unitarietà di comportamenti collettivi ancora per diverso tempo perché la lotta al coronavirus non si esaurirà in un giorno, così come sul fronte dei controlli non vi potrà essere pausa”, sottolineano dal comune.
Per questo il Comando della Polizia locale di Rimini, proseguendo nell’attività di controllo nei punti nevralgici e strategici del territorio comunale attraverso le proprie pattuglie, raccoglierà già nei prossimi giorni l’occasione offerta da Enac sulla possibilità di uso dei droni nel controllo delle città, usando le potenzialità tecniche dei piccoli aerei a pilotaggio remoto per controllare dall’alto le strade e i grandi spazi della città ampliando così l’efficacia dei controlli.
“Un impegno a tuttotondo – è il commento del Comandante della Polizia locale riminese Andrea Rossi – che non potremmo mettere in campo se non ci fosse la convinta adesione di tutto il personale che, con abnegazione e senza risparmiarsi, si sta prodigando sulla strada quotidianamente. A tutti loro, ufficiali, sottoufficiali, agenti, personale amministrativo, un grazie sentito anche a nome di tutta l’Amministrazione per questo loro impegno e coraggio che li vede costantemente in prima linea.”
Coronavirus, scarica la nuova autocertificazione per gli spostamenti
(Rimini) È disponibile on line il nuovo modello di autodichiarazione per gli spostamenti, modificato sulla base delle nuove disposizioni introdotte dal decreto del presidente del consiglio dei ministri 22 marzo 2020. Si può scaricare dal sito del Ministero dell’interno (https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/nuovo_modello_autodichiarazione_23.03.2020_compilabile.pdf), e recepisce le ultime prescrizioni introdotte per la lotta alla diffusione del coronavirus.