Notizie lesive, la fiera denuncia
(Rimini) La notizia che circola in queste ore di una vicinanza fisica fra due spazi espositivi predisposti da aziende con ragione sociale in Cina e nel nord Italia all’ultima edizione di Sigep di Rimini corrisponde al vero. E a confermarlo è la stessa Italian exhibition group. “Così come corrisponde al vero che a gennaio la stessa vicinanza fisica si è registrata in decine di altre fiere, in aeroporti, treni e innumerevoli posti di aggregazione”, sottolineano i vertici della fiera di Rimini che annunciano battaglia legale contro chi ha diffuso notizie sul legame tra il Sigep e il primo focolaio lombardo e italiano.
“Il Sigep è terminato il 22 gennaio. Il paziente zero si è registrato a Codogno quattro settimane dopo. Un po’ lunga come incubazione”, fanno notare da Ieg.“Invitando tutti a un atteggiamento responsabile su temi di tale gravità, Italian Exhibition Group vigilerà con attenzione perché eventuali ulteriori notizie o supposizioni non ledano gli interessi di un mercato che rappresenta uno dei più floridi ‘made in Italy’. E non ledano quelli della Società stessa, quotata alla borsa italiana. La diffusione di informazioni prive di fondamento saranno perseguite legalmente”.
Riccione, online la mappa dei negozi aperti che consegnano a domicilio
(Rimini) L’emergenza Coronavirus sta cambiando e cambierà lo stile di vita di tantissime persone. Uno di questi cambiamenti riguarderà l’acquisto online di prossimità, con relativa e rapida consegna a domicilio. Nasce a Riccione Consegneitalia.it, un portale che aggrega tutte le opportunità di acquisto e consegna a domicilio presenti sul territorio. Dodici le merceologie già presenti, dai prodotti freschi ai piatti pronti, dalle medicine ai servizi di lavanderia.
Si aggiunge una prerogativa che sta attirando già in queste ore grande attenzione da parte degli esercizi commerciali: il servizio di comunicazione dell’offerta è completamente gratuito. Sono gli stessi titolari delle imprese ad inserire sul portale la loro offerta ed affiancarsi ad altri che hanno compreso che acquisto e consegna online sono un plus che il commercio del territorio non può lasciarsi sfuggire nello scenario competitivo che ci circonda.
Al cliente non resterà che scegliere la merceologia e il raggio di riferimento sul territorio per la sua ricerca.
“Creare software è il nostro mestiere – spiega Enrico Neri di Indigitale Srl – e in queste due settimane è esplosa la domanda di App che generano questo servizio. Ne abbiamo prodotte per ristoranti, gelaterie, negozi di alimentari e diverse altre. Ci siamo quindi chiesti se potevamo anche dare una mano in questo momento così difficile, sia alle imprese che ai cittadini. Consegneitalia è la risposta, gratuita oggi e per sempre. Il portale è pronto da ieri sera, abbiamo avviato un rapido giro di contatti e in poche ore siamo arrivati a 33 aziende presenti”.
26 marzo
Contagi stabili | Ipotesi ospedali da campo | Aziende, l’80% deve stare chiuso
Attività produttive e ospedali da campo, le risposte del prefetto Camporota
(Rimini) “A Rimini siamo avanti”, ha detto oggi i videoconferenza stampa il prefetto Alessandra Camporota, alludendo alle misufe restrittive in vigore per Rimini dalla notte di venerdì scorso, con il blocco di tutte le attività produttive e commerciali non ritenute esseziali. “Noi siamo arivati venerdì, la Lombardia sabato e il governo domenica”, ricorda Caporota. Secondo la prefettura le attività chiuse sono pari all’80% del totale. “Il codice Ateco, previsto dal decreto nazionale, non vale da noi”, ha sottolineato il prefetto. Con Confindustria, camera di commercio, associazioni di categoria, istituzioni locali e regioni, spiega Camporota, si sta lavorando a un vademecum che chiarisca l’applicazione dell’ordinanza, con eventuali possibilità di deroga, e si è costituito un team che andrà a dire, una per una, quale attività può continuare e quale no. In realtà il prefetto è ottimista e questa ha scritto al ministro dell’interno Lamorgese per sottolineare come qui da noi “si sia fatta chiarezza”.
Controlli. Ieri sono state 1.818 le persone identificate, 43 quelle denunciate, “un numero costantemente in calo”. Sono, inoltre, 801 gli esercizi controllati, “tutti in regola”.
Posti letto e ospedali. Allo stato attuale, i posti letti in terapia intensiva sono 51, 41 a Rimini e 10 a Riccione. Quelli occupati sono 36 quelli occupati a Rimini, da 34 persone malate di covid e due pazienti con altre patologie, e 7 a Riccione, nessuno occupato da persone malate di covid.
Al proposito la prefettura in serata ha reso diramato una nota della direzione generale della Asl la quale, “a seguito dell'evolversi del quadro epidemiologico legato all'infezione da coronavirus, anche per il territorio provinciale di Rimini prosegue la pianificazione relativa alla dotazione di posti letto, sia di degenza sia di Terapia intensiva, per pazienti affetti da Covid 19”. E’ noto che “la disponibilità di spazi ospedalieri è stata attivata secondo la pianificazione regionale, a partire dai piani non ancora operativi del Palazzetto Dea dell'Ospedale "Infermi" di Rimini (quinto e sesto piano e presto anche il quarto); successivamente, a seguito della limitazione delle altre attività ospedaliere alle sole urgenze, sono stati recuperati ulteriori spazi a Rimini e sono stati attivati gli altri ospedali della rete provinciale, quelli di Cattolica, Santarcangelo, Novafeltria e Riccione, per la gestione di pazienti "non covid". Per Riccione è stata quindi attivata una struttura di "Covid Hospital", come da linee guida regionali.
Attualmente, i posti letto ospedalieri dedicati alla cura del Virus Covid sono 309 tra gli ospedali di Rimini e di Riccione, di cui 41 di terapia intensiva all'Ospedale Infermi di Rimini”.
Ulteriori “ampliamenti dell'offerta di posti letto si potranno attivare attingendo alle Case di Cura private per far fronte alla patologia ordinaria, ma non solo, così come è necessario prevedere di dedicare strutture intermedie (ad esempio le nuove RSA di Bellaria e Novafeltria, con complessivi 80 posti letto circa, oppure altre strutture ricettive alberghiere, oltre a quella già individuata nel territorio di Cattolica) che possano eventualmente accogliere pazienti che hanno superato la fase acuta e che si avviano alla guarigione”.
La Direzione della Asl sottolinea, inoltre, che “se nelle prossime due settimane la curva epidemiologica e la richiesta di ricovero ospedaliero dovessero mantenere i livelli attuali, potrebbe diventare indispensabile attivare ulteriori spazi di ricovero. Per questo motivo l'ufficio tecnico aziendale è al lavoro costantemente per valutare possibili scenari e modalità di intervento, tra cui, in particolare, l'ipotesi della realizzazione di un ospedale da campo all'interno del sedime ospedaliero o l'utilizzo di altri spazi, appositamente riconvertiti, con caratteristiche idonee ad ospitare tali strutture ed in posizione utile rispetto all'Ospedale stesso”.
Si pensa ad un’operazione analoga a quella effettuata per l’ospedale da campo di Piacenza. “Si potrebbe, ad esempio, ipotizzare un modulo, da allestire in collaborazione con l'Esercito italiano, di 40 posti letto più ulteriori 3 attrezzati per terapia intensiva, mentre in altri spazi potrebbero essere allestiti 42 posti più altrettanti di terapia intensiva. Rispetto ad entrambi queste ipotesi, sulle quali è comunque necessario espletare le opportune verifiche fin da ora, sarà poi ovviamente necessario mettere in campo le necessarie risorse umane (con adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale), tecnologiche e logistiche”.
Ospedali, 53 posti letto per la cura del covid a Bellaria
(Rimini) Una nuova struttura residenziale per anziani, con 53 posti letto, è stata messa a disposizione dell'Ausl Romagna da parte del Comitato di Distretto di Rimini nord, al fine di far fronte alla crescente necessità di cure e trattamenti per pazienti affetti da Covid 19.
Si tratta della Casa Residenza Anziani (CRA) di via Ennio Quinto che, grazie alla disponibilità del Comune di Bellaria Igea Marina, e tramite procedure amministrative straordinarie, è stata suddivisa in "due nuclei": uno destinato alla cura di anziani non auto sufficienti provenienti da strutture sanitarie del territorio; l'altro, momentaneamente riservato allo svolgimento di quarantene per anziani positivi, liberando così posti letto preziosi negli ospedali.
Una destinazione temporanea decisa dal Comitato di distretto di Rimini Nord per scopi solo in parte diversi da quelli per cui è stata costruita la CRA, essendo anziana e non autosufficiente la maggior parte dei pazienti affetti da Covid-19 che verranno ospitati. Si tratta di una struttura sostanzialmente già pronta, che viene consegnata all'Ausl Romagna per essere utilizzata da subito, dando così un po' di respiro agli ospedali del territorio, messi sotto pressione dall'inasprirsi dell'emergenza sanitaria.
"Una soluzione per garantire immediatamente nuovi posti letto – spiega Gloria Lisi, Presidente del Comitato di Distretto socio sanitario di Rimini Nord - in una struttura completamente nuova, attrezzata e pronta all'uso. Una scelta presa in maniera unanime da tutti i Comuni compresi nel Distretto di Rimini Nord per rinforzare la risposta del nostro territorio ai crescenti bisogni di assistenza sanitaria e cura ospedaliera. Una scelta resa possibile dalla disponibilità eccezionale del Sindaco Filippo Giorgetti e del Comune di Bellaria Igea Marina, che ringrazio di cuore per la generosità e la sollecitudine con cui hanno messo a disposizione di tutto il territorio questa importante struttura di ricovero e cura".
Imprese, un vademecum regionale per chi vuole la deroga allo stop
(Rimini) Un vademecum per supportare le imprese manifatturiere dell’Emilia-Romagna che vogliano produrre mascherine chirurgiche, in deroga alla normativa vigente come previsto dal Decreto del Governo “Cura Italia”. Il documento, frutto del coordinamento dell’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla con i colleghi della Sanità Raffaele Donini e della Protezione Civile Irene Priolo, è stato messo a punto da Arter per conto della Regione, e sarà a supporto delle imprese manifatturiere emiliano-romagnole interessate a produrre questi dispositivi.
Che cosa prevede il Decreto “Cura Italia”? Le aziende produttrici che intendano avvalersi della deroga dovranno inviare all’Istituto Superiore di Sanità, Iss, un’autocertificazione nella quale dichiarino le caratteristiche tecniche delle mascherine e che queste rispettino i requisiti di sicurezza della normativa vigente, così da poter avviare la produzione.
Entro tre giorni dalla autocertificazione le imprese dovranno trasmettere all’Iss ogni elemento utile per la validazione. L’Istituto si pronuncia entro i 2 giorni successivi e in caso di parere negativo il produttore deve cessare la produzione.
Ovviamente si tratta di una procedura molto controllata: le mascherine dovranno essere testate e risultare conformi allo standard EN 14683 e allo standard ISO 10993, e dovranno essere prodotte da un’azienda che abbia un sistema produttivo di qualità certificato. In Emilia-Romagna i laboratori in grado di testare e dichiarare la conformità di mascherine chirurgiche agli standard prima citati sono l’Università di Bologna e il Tecnopolo di Mirandola (Mo).
“In una situazione economica difficile per tante filiere del manifatturiero, la produzione di questi dispositivi– dichiara l’assessore allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla- può rappresentare un’opportunità con doppia valenza, sia sociale che economica. Con i laboratori e le competenze che abbiamo presso l’Università di Bologna e del Tecnopolo dedicato alla ricerca biomedicale riusciamo a dare un contributo concreto per realizzare prodotti necessari per la salute di operatori sanitari e cittadini”.
L’Università di Bologna e il Tecnopolo del biomedicale di Mirandola hanno già definito una procedura interna per rispondere in modo tempestivo alle richieste delle imprese, compatibilmente con i tempi tecnici dei test.
Il vademecum messo a punto da Arter è disponibile sul sito della Regione Emilia Romagna al link https://imprese.regione.emilia-romagna.it/covid19/produzione-straordinaria-dispositivi
Aggiornamento coronavirus, a Rimini 52 casi in più, registrati due nuovi decessi
(Rimini) Sono 1.136 (52 in più rispetto a ieri) i casi di positività al coronavirus rilevati nel riminese da inizio epidemia. Si parla di 10.054 casi di positività in Emilia Romagna da inizio epidemia, 800 in più di ieri, rispetto a 38.045 test refertati, 4.518 in più sempre rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna. Per quanto riguarda i 50 contagiati residenti in provincia (due non lo sono), si parla di 25 sono maschi e altrettante femmine. Sempre di questi pazienti, 35 sono in isolamento domiciliare perchè privi di sintomi o con sintomi lievi e 15 ricoverati, nessuno in Terapia intensiva. Purtroppo si sono registrati ulteriori 2 decessi: un paziente di sesso maschile di 89 anni ed una di sesso femminile di 80. Si sono verificate anche altre 2 guarigioni cliniche in due pazienti di sesso femminile. Oltre 50 persone sono uscite dalla quarantena, per un totale di circa 300.
Restano attualmente in isolamento domiciliare circa 1.700 unità, comprendenti sia le persone ammalate sia quelle che hanno avuto contatti stretti con casi positivi accertati.
Complessivamente, sono 4.265 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (273 in più rispetto a ieri); aumentano di poche unità quelle ricoverate in terapia intensiva, chesono 294, 3 in più rispetto a ieri.
Ma crescono purtroppo i decessi, passati da 985 a 1.077: 92, quindi, quelli nuovi, di cui 60 uomini e 32 donne. I nuovi decessi riguardano 23 residenti nella provincia di Piacenza, 16 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 14 in quella di Modena, 17 in quella di Bologna (2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 3in quella di Ravenna, 3in quella di Forlì-Cesena (3 nel territorio di Forlì), 2in quella di Rimini e 2 residenti fuori regione.
Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 721 (163 in più rispetto a ieri), 608 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 113 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse.
Le altre province: Piacenza 2.122 (141 in più rispetto a ieri), Parma 1.525 (90 in più), Reggio Emilia 1.586 (149 in più), Modena 1.533 (179 in più), Bologna 1.107 (di cui Bologna 899, 123 in più rispetto a ieri, e 208 Imola, 16 in più), Ferrara 204 (14 in più rispetto a ieri), Ravenna 387 (19 in più), Forlì-Cesena 454 (di cui 215 a Forlì, 4 in più rispetto a ieri, e 239 a Cesena, 13 in più).
Coronavirus, muore il direttore di Romagna Acque
(Rimini) Il direttore generale di Romagna Acque, Andrea Gambi, ha perso prematuramente la vita dopo aver contratto il coronavirus. Laureato in ingegneria nel 1981 all’Università di Bologna, Gambi aveva cominciato la propria carriera all’Acmar di Ravenna, dove era rimasto fino al 2005. Era quindi passato alla Iter di Lugo, dove era giunto a ricoprire la carica di direttore generale. Aveva quindi svolto attività di consulenza dirigenziale in società collegate alla Federazione delle Cooperative di Ravenna, qualità che ha messo al servizio della comunità nella sua funzione pubblica in Romagna acque, dapprima come amministratore delegato e quindi, dal 2018, come direttore generale.
“L’amministrazione comunale di Rimini esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Andrea Gambi, direttore di Romagna Acque. In questi anni gli enti locali avevano potuto apprezzare la sua grande competenza e la sua straordinaria capacità nella gestione del bene primario idrico. Anche grazie alla sua intelligenza, i comuni, tra cui quello di Rimini, avevano potuto contare sulla crescita industriale di Romagna Acque, esempio virtuoso di relazione con i territori e eccellenza del settore a livello nazionale. L'amministrazione comunale di Rimini si stringe intorno ai famigliari e agli amici di Andrea Gambi in questo momento di enorme dolore”, è il commento arrivato da palazzo Garampi.
“I cooperatori romagnoli piangono la prematura scomparsa dell’ingegnere Andrea Gambi, direttore generale di Romagna Acque. Professionista specchiato, preparato e competente, Gambi aveva ricoperto importanti incarichi in primarie aziende del movimento ed era molto apprezzato dai cooperatori per la propria capacità di analisi e la lunga esperienza nel settore”. E’ il commento di Mario Mazzotti, presidente Legacoop Romagna.
Coronavirus, rinviato riversamento tassa di soggiorno
(Rimini) La Giunta comunale ha approvato nella seduta di ieri la proroga per il riversamento relativo al primo trimestre dell'imposta di soggiorno. La scadenza, fissata per il 16 aprile, come annunciato nei giorni scorsi è stata quindi ufficialmente sospesa e rinviata al prossimo 16 luglio. "Il settore turistico ha subito come e più di altri il duro contraccolpo dell'emergenza sanitaria in corso – sottolinea l'assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – la sospensione del riversamento dell'imposta di soggiorno rappresenta un'agevolazione in questa fase di stallo totale, confidando in misure più vigorose, come già richiesto dal Comune attraverso Anci nazionale al Governo". Nei prossimi giorni invece sarà il Consiglio Comunale a riunirsi – per la prima volta in videoconferenza - per decidere sulla sospensione e la conseguente proroga del versamento della Tari (l'attuale scadenza è fissata al 31 maggio) e della Cosap, il cui termine è il 31 marzo.
"Queste misure si aggiungono ad una serie provvedimenti di immediata applicazione rivolti a famiglie e imprese per affrontare queste settimane nelle quali vita e attività sono congelate: abbiamo già sospeso le rateizzazioni fino al 31 maggio, così come sono sospese le rette scolastiche, i canoni per l'utilizzo degli impianti sportivi per il mancato utilizzo – prosegue Brasini – Ricordo inoltre l'opportunità prevista dal bando no tax-area promosso dall'Amministrazione comunale, che prevede un contributo economico sulla base dell'IMU versata per quei proprietari di immobili che ospitano un'attività commerciale o di servizi che decidono di rivedere di almeno il 20% il canone di locazione ai propri affittuari. Un contributo variabile sulla base dell'entità della riduzione del canone di affitto e che può arrivare anche fino al 100% dell'imposta versata, in caso di rinegoziazione superiore al 30%. Più in generale rinnoviamo l'appello ai proprietari di immobili ad andare incontro ai propri affittuari sospendendo il pagamento del canone o decurtandolo: abbiamo visto che già alcuni si stanno muovendo in questa direzione, mostrando senso di responsabilità e confermando come la comunità sappia stringersi nei momenti di profonda criticità come quella che stiamo, con grande forza, affrontando".