Santi: buoni spesa non sono integrazione del reddito, servono per chi non ha da mangiare
(Rimini) “I buoni spesa sono una forma di sostegno alle famiglie più esposte agli effetti economici derivanti dall'emergenza coronavirus”. Lo ha precisato ieri dalla suo profilo Facebook il presidente della provincia Riziero Santi. “Non è una forma sostitutiva o integrativa del reddito, non ha nemmeno lo scopo di sostenere economicamente la famiglia, non è nemmeno una sorta di reddito di cittadinanza o di reddito di emergenza, che saranno eventualmente oggetto di altri provvedimenti da parte del governo”, ha detto. “E’ una opportunità che è stata data ai comuni per poter garantire due pasti al giorno a chi non ne ha per causa emergenza covid-19”.
La ripartizione dei fondi comune per comune: Bellaria-Igea Marina: 131.205,79; Casteldelci: 3.169,44; Cattolica: 101.758,38; Coriano: 72.379,08; Gemmano: 9.196,08; Maiolo: 5.917,08; Misano Adriatico: 88.718,64; Mondaino: 9.200,77; Montefiore Conca: 15.524,19; Montegridolfo: 6.407,55; Montescudo-Monte Colombo: 52.680,93; Morciano di Romagna: 48.311,20; Novafeltria: 46.088,93; Pennabilli: 19.534,63; Poggio Torriana: 35.562,26; Riccione: 203.299,74; Rimini: 866.501,25; Saludecio: 23.013,35; San Clemente: 38.844,49; San Giovanni in Marignano: 55.881,86; San Leo: 21.988,40; Sant'Agata Feltria: 13.043,78; Santarcangelo di Romagna: 136.393,99; Talamello: 7.238,67; Verucchio: 66.362,70.
Mascherine in 3d, Rimini innovation square ci mette la stampante
(Rimini) Il Rimini Innovation Square, di palazzo Buonadrata, ha deciso di mettere a disposizione la propria stampante 3d per la realizzazione di dispositivi sanitari. L’invito è quindi a farsi avanti per tutti i “maker del territorio che, in queste ore, vogliono mettere a frutto conoscenze e creatività per far fronte all'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del covid19”.
Coronavirus, la mappa del contagio nel riminese: 25 nuovi positivi
(Rimini) Sono 6 le nuove guarigioni cliniche di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus. Sono tre pazienti di sesso maschile e altrettante donne. I pazienti attualmente guariti risultano essere nel complesso 46. A questa notizia si aggiungono altre 20 persone uscite dalla quarantena, che portano il totale complessivo a oltre 320. Restano attualmente in isolamento domiciliare circa 1.950 persone, comprendenti sia gli ammalati sia chi ha avuto contatti stretti con casi positivi accertati.
Per ciò che riguarda l’evoluzione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 25, uno di quali residente fuori provincia, comunicati dalla Regione, con un trend dunque ancora positivo. Il totale si attesta su 1.382 casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, 1.314 residenti in provincia e 68 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno, dei 24 residenti in provincia, 12 sono maschi e altrettante femmine. Sempre di questi pazienti, 14 sono in isolamento domiciliare perché privi di sintomi o con sintomi lievi e 10 ricoverati, di cui nessuno in Terapia intensiva.
Quattro purtroppo i decessi, cui si aggiunge un residente fuori regione. I quattro residenti sono tre pazienti di sesso maschile di 58, 79 e 84 anni ed una di sesso femminile di 95 anni.
Aggiornando i dati precedentemente forniti, sulle persone con residenza o domicilio in provincia di Rimini che risultano positive, va ricordato che tali dati ricomprendono anche residenti che, per vari motivi, possono essere stati diagnosticati fuori provincia. Tali dati divisi per comune di residenza/domicilio sono: Rimini 473, Cattolica 180, Riccione 179, San Giovanni in Marignano 105, Misano Adriatico 97, Coriano 44, Santarcangelo di Romagna 42, San Clemente 33, Montescudo Monte Colombo 27, Morciano di Romagna 27, Novafeltria 23, Bellaria Igea Marina 23, Verucchio 16, Saludecio 13, Pennabilli 9, Mondaino 8, San Leo 7, Mntefiore Conca 5, Montegridolfo 5, Gemmano 4, Poggio Torriana 4, Talamello 3, Maioli 2, Sant’Agata Feltria.
Vademecum attività produttive, 322 richieste di deroga arrivate in prefettura
(Rimini) Sono 322 le richieste di deroga ricevute dal team guidato dal prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, che con Camera di commercio, Confindustria e associazioni di categoria è al lavoro da giorni per definire l’elenco delle attività produttive che possono continuare a lavorare, secondo le restrizioni dell’ordinanza regionale contro la diffusione del coronavirus. “La Prefettura è impegnata, con l’ausilio degli elenchi ricevuti dalla Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura della Romagna, nell’attività di verifica delle Comunicazioni trasmesse dalle aziende ed imprese ai sensi del Punto 14 dell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 48 del 24 marzo. In particolare, ad oggi, sono 322 le Comunicazioni ricevute, di cui 10 sospese per mancanza dei requisiti e 15 in istruttoria con richiesta di invio di ulteriori elementi ai fini della valutazione. Al riguardo, si invitano le Imprese/Aziende ad utilizzare il modello di Comunicazione allegato al Vademecum, pubblicato sul sito della Prefettura”, sottolinea il prefetto.
Coronavirus, l’aggiornamento regionale. Venturi: dati positivi, ma abbiamo bisogno di conferme
(Rimini) Sono 13.531 i casi di positività al Coronavirus, 412 in più di ieri. 50.990 i test refertati, 1.551 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in Emilia-Romagna.
Complessivamente, sono 5.896 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (170 in più rispetto a ieri); relativamente contenuto – come si sta verificando negli ultimi giorni – l’aumento di quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 351, 18 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.443 a 1.538: 95, quindi, quelli nuovi, di cui 69 uomini e 26 donne. Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.227 (86 in più rispetto a ieri), 926 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 301 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi. Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 21 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 12 in quella di Reggio Emilia, 14 in quella di Modena, 16 in quella di Bologna, 2 in quella di Ravenna, 4 in quella di Rimini, 1 decesso si riferisce a un residente fuori regione. Pertanto, nessun nuovo decesso si registra nel territorio imolese, nella provincia di Ferrara né in quella di Forlì-Cesena. Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.516 (41 in più rispetto a ieri), Parma 1.859 (50 in più), Reggio Emilia 2.208 (62 in più), Modena 2.137 (43 in più), Bologna 1.619 (115 in più), Imola 253 (14 in più), Ferrara 306 (6 in più), Ravenna 568 (15 in più), Forlì-Cesena 683 (di cui 343 a Forlì, 25 in più rispetto a ieri, e 340 a Cesena, 16 in più), Rimini 1.382 (25 in più). Tamponi ‘drive through’ La metodologia ‘drive through’ - che prevede l’esecuzione del tampone, in maniera veloce e sicura, sulla persona a bordo della propria automobile - affianca l’attività dei tamponi a domicilio. Due gli obiettivi: valutare in tempi più rapidi persone clinicamente guarite (prive dei sintomi dell’infezione) che necessitano di effettuare il tampone due volte a distanza di almeno 24 ore uno dall’altro, prima di essere dichiarate guarite a tutti gli effetti; e al tempo stesso, eseguire i tamponi anche su persone che presentano sintomi lievi. La prima apertura è avvenuta il 14 marzo a cura dell’Azienda sanitaria di Bologna presso la sede del Dipartimento a San Lazzaro di Savena. Ma anche questa attività sta progressivamente estendendosi a tutto il territorio regionale. A Reggio, dopo la prima struttura nella camera calda del vecchio Pronto Soccorso, sono state attivate oggi le strutture ‘Drive in’ per l’esecuzione di tamponi su appuntamento a Castelnovo ne’ Monti e Guastalla, nelle tende fornite dalla Protezione Civile. Domani saranno attivati i punti Drive in a Correggio, Montecchio e Scandiano. I tamponi vengono effettuati alle persone a fine quarantena, in alternativa alle visite a domicilio che richiedono tempi più lunghi, con risparmio di numero di operatori e dispositivi di protezione personale. A Parma è partita la modalità drive through per l'esecuzione dei tamponi per i sintomatici lievi e gli asintomatici. Le persone vengono chiamate dall’Azienda e, con la propria auto, si recano nella sede del Dipartimento di sanità pubblica a Parma, dove è stata installata la tenda, e alle due postazioni presenti all'Ospedale di Vaio a Fidenza (tenda) e all’Ospedale di Borgotaro, dove viene utilizzata l'ex-camera calda del Punto di primo intervento ora chiuso temporaneamente. Anche a Modena dal 23 marzo si effettua il test in auto, non solo per accertare la guarigione di chi non ha più sintomatologia, ma anche per i casi di sospetto Coronavirus che, presentando solo sintomi lievi, riescono a spostarsi in auto. Questa modalità, già applicata con successo da alcune settimane per gli operatori sanitari Ausl, rende possibile razionalizzare sia l’utilizzo delle risorse professionali sia quello dei dispositivi di protezione degli operatori sanitari coinvolti. In aggiunta, riduce il carico sugli dell’Assistenza Domiciliare e dell’Igiene Pubblica permettendo così una risposta alla cittadinanza più rapida e modulata sulle diverse condizioni cliniche. A Cesena la modalità drive through è partita oggi pomeriggio ed è finalizzata all'esecuzione dei tamponi per la verifica di avvenuta guarigione degli asintomatici dichiarati guariti clinicamente. Le persone, convocate dal Dipartimento di Sanità Pubblica, si recano con la propria auto presso il parcheggio dell'ospedale Bufalini, adiacente alla Piastra Servizi, dove è stata allestita la tenda dalla Protezione civile. A Forlì è stata aperta, sempre ad opera della Protezione civile regionale, una struttura - non ancora operativa - dove si effettueranno i tamponi in auto non appena sarà avviata l'attività.
Oltre 5.000 (5.016) i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini Da Piacenza a Rimini, continua senza sosta il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto disposto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono stati allestiti altri 21 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 4.995 a 5.016, tra ordinari (4.475) e di terapia intensiva (541). Nel dettaglio: 735 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.136 a Parma (65 terapia intensiva), 730 a Reggio (55 terapia intensiva), 536 a Modena (90 terapia intensiva), 907 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (158 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 272 a Ferrara (32 terapia intensiva), 700 in Romagna (in particolare: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 71 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva). Per quanto riguarda gli ospedali Covid, si conferma su Parma l’attivazione da parte dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid attivati sui 30 messi a disposizione) e della casa di cura Val Parma Hospital (ad oggi attivati tutti i 40 messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati ulteriori 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. Per la provincia di Modena è attivo l’Ospedale di Comunità di Fanano, riconvertito a struttura Covid. Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (92 posti letto aggiuntivi per acuti, 4 subintensivi e 6 intensivi), che si affianca all’hub del Sant’Anna, e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 44 posti letto Covid attivati a cui si aggiungerà quello di Riccione che al momento ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena. Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per complessivi 120 posti letto, l’Ospedale di Comunità di Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese. Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la Terapia Intensiva e Villa Laura con 32 nuovi posti letto attivati. Infine, in provincia di Bologna sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di S. Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (14 per acuti e 11 letti di terapia intensiva)
Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile Proprio in queste ore, dal Dipartimento nazionale della protezione civile sta arrivando un significativo quantitativo di dispositivi di protezione individuale di vario tipo; sono attualmente in corso l’inventariazione e la distribuzione, che sarà rendicontata domani nel consueto aggiornamento pomeridiano. Dall’inizio dell’emergenza a ieri, tra Dipartimento nazionale e donazioni sono pervenute in Emilia-Romagna 555.000 mascherine ffp2, 95.430 ffp3, 12.800 occhiali protettivi, 31.168 tute, 1.888.300 mascherine chirurgiche, 718.00 guanti, 2.600 camici, 3.000 copri scarpe, 2.000 copricapo; 3.597.000 mascherine del tipo Montrasio.
Volontariato
Sonostati 355 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, domenica 29 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 8.329 giornate. Le principali attività hanno riguardato: supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze (Cri e Anpas), per un totale di 135 volontari; supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (196 volontari, con una crescente presenza degli scout Agesci); 24 volontari sono stati impegnati nelladisinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso. Su richiesta pervenuta dall’Ausl Romagna, è stata montata una tensostruttura per la sanificazione delle ambulanze presso la sede riminese della Croce Verde di Novafeltria, con la collaborazione del Coordinamento provinciale del volontariato di Rimini.
32 i punti triage attivi in regione
Sono 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 22 davanti agli ospedali): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 in provincia di RA (Ravenna città); 1 nella Repubblica di San Marino
Cia: gli agricoltori romagnoli consegnano a domicilio
(Rimini) Con una lettera aperta del presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, ai sindaci e presidenti di Provincia della Romagna gli agricoltori romagnoli annunciano l'iniziativa online ‘I prodotti dal campo alla tavola’, in virtù della quale danno la propria disponibilità alla consegna a domicilio, nel pieno rispetto delle norme. Così “gli acuirenti possono comprare le migliori produzioni degli associati Cia della propria provincia”.
Di seguito la lettera
Egregio Signor Sindaco
Egregio Presidente della Provincia
Azzerare le distanze tra il campo e la tavola per consentire a tutti, anche in questo momento di grande emergenza per il Paese, di acquistare e consumare i prodotti genuini della terra. È con questo spirito che le donne e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, sono protagonisti di una importante iniziativa su tutto il territorio nazionale e anche nel nostro territorio.
Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, donne e giovani agricoltori stanno consentendo, soprattutto ad anziani e soggetti a rischio, di non privarsi dei prodotti tipici del territorio, frutto del lavoro incessante delle aziende agricole.
Questo impegno è utile a garantire un corretto grado di sicurezza alimentare, oltre che a offrire la possibilità di acquistare i prodotti della terra.
Stiamo affrontando un momento epocale che è anche una sfida importante da vincere. Attraverso il nostro impegno cerchiamo di rivitalizzare il rapporto di comunità tra cittadini e agricoltori e tra mercato e prodotti di filiera corta: insieme riusciremo a uscire da questa emergenza.
Giovani e donne di Cia sono protagonisti sui social, in queste ore, della campagna #noinonciarrendiamo con centinaia di foto e video postati per dimostrare come gli agricoltori, anche in questo periodo di emergenza, non possono e non vogliono fermarsi.
Consultando questa pagina web è possibile conoscere l'elenco delle aziende disponibili ad effettuare la vendita con consegna a domicilio non solo dei prodotti freschi, ma anche piatti pronti preparati dagli Agrichef delle Aziende Agrituristiche, fiori recisi ed in vaso, piantine aromatiche e piante ornamentali per abbellire e colorare le case ed i balconi in questo inizio di primavera anomalo a causa dell'emergenza Coronavirus.
Consultando questa pagina è possibile trovare le aziende, anche del suo territorio, coinvolte nel progetto:
https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/home-page/emilia-romagna
I consumatori in questo momento stanno privilegiando l'acquisto di prodotti alimentari come latte, uova, frutta, verdura, legumi, farina, che registrano notevoli incrementi delle vendite. Per questo abbiamo anche chiesto ai protagonisti della Grande Distribuzione Organizzata di sostenere concretamente i nostri produttori acquistando questi e altri prodotti direttamente dalle aziende agricole del nostro Paese, che non stanno lesinando sforzi per garantire a tutti i cittadini, ogni giorno, cibo fresco e sano.
Questo è un momento particolarmente drammatico per le persone e le aziende: solo insieme e sostenendoci potremo superarlo e affrontare il futuro.
RingraziandoLa per la Sua attenzione restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e per possibili iniziative comuni.
Buon lavoro
Il Presidente CIA Romagna
Danilo Misirocchi
Vittime del coronavirus, domani a Bellaria bandiere a mezz’asta
(Rimini) Nella giornata di domani, martedì 31 marzo, la Città di Bellaria Igea Marina vivrà un momento di raccoglimento: in segno di lutto per le tante vittime registrate drammaticamente nell'intero Paese in questo periodo, e un gesto di vicinanza verso le famiglie e le comunità più colpite.
Un'iniziativa lanciata inizialmente dal presidente della Provincia di Bergamo, uno dei territori più martoriati, Gianfranco Gafforelli e sostenuta dal presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, Antonio Decaro. L'Amministrazione Comunale ne ha raccolto l'invito e alle 12.00 di domani il Sindaco Filippo Giorgetti sarà di fronte al Municipio, con indosso la fascia tricolore ed al cospetto delle bandiere esposte a mezz'asta, per osservare un minuto si silenzio. "Un momento di raccoglimento a cui davvero vorrei che ognuno, ogni famiglia, partecipasse con un pensiero dalla propria abitazione: per abbracciarci idealmente, per onorare il sacrificio di operatori sanitari e volontari, e stringerci attorno a quel senso di comunità che, in modo così forte, la nostra città sta riaffermando in questo periodo. Ma soprattutto", aggiunge, "per ricordare i nostri defunti e non fare sentire soli coloro che hanno perso i propri cari in questo periodo, non solo a causa del covid-19, senza potergli consegnare un rito funebre di saluto comunitario. Siamo consapevoli dell'ulteriore sacrificio emotivo richiesto, oggi, a chi già vive il dolore di una perdita".
Il tricolore italiano sventolerà quindi a mezz'asta domani di fronte alla residenza comunale di piazza del Popolo. I cui uffici saranno operativi e contattabili a partire dalle 10.30, per consentire una nuova opera di disinfezione straordinaria condotta da Anthea. Un intervento di carattere precauzionale che replicherà quello avvenuto la scorsa settimana e, analogamente al precedente, vedrà interessati in questi giorni anche la sede del Comando di Polizia Locale, la Biblioteca “Alfredo Panzini” ed i mezzi comunali.
Santarcangelo, Sodifer pronta a produrre 10mila mascherine al giorno
(Rimini) L’azienda Sodifer di Santarcangelo dona alla Protezione civile della bassa Valmarecchia 600 mascherine monouso da impiegare nell’opera di contrasto al covid19. L’impresa, infatti, ha riconvertito la propria produzione per realizzare i dispositivi di protezione indispensabili al contenimento del contagio, che restano di difficile reperibilità sul mercato a causa dell’altissima richiesta.
Quello realizzato da Sodifer è un esempio di riconversione produttiva messo in atto da altre aziende sul territorio nazionale: l’impresa di Santarcangelo, prima a livello locale, già da oggi è in condizione di produrre 5-6.000 mascherine al giorno, che diventeranno 8-10.000 nel corso della settimana quando la nuova attività sarà completamente a regime.
Al momento la produzione riguarda le mascherine protettive monouso cosiddette “a uso collettività” – previste all’articolo 16 comma 2 del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 – in attesa dell’autorizzazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità per la produzione di mascherine chirurgiche per uso medico di tipo 1 (FFP1).
“Più volte nei giorni scorsi abbiamo ringraziato le imprese e le associazioni di categoria, che si sono messe in gioco per il bene comune in questa situazione di straordinaria emergenza” ha dichiarando la sindaca Alice Parma accogliendo in Municipio l’amministratore delegato di So.di.fer., Franco Donati. “Alla generosità della donazione, in questo caso, si aggiunge anche una riconversione produttiva che consentirà di aumentare in modo significativo la disponibilità di mascherine sul nostro territorio, segnando un punto importante nell’opera di contrasto al Coronavirus. Da parte delle persone che utilizzeranno questi dispositivi e di tutta la comunità di Santarcangelo – conclude la sindaca – ringrazio So.di.fer. per la sensibilità dimostrata”.
Regione: test sierologico a 100mila sanitari. I sindacati rilanciano sui dispositivi di protezione
(Rimini) “Apprendiamo con soddisfazione la proposta del commissario ad acta Sergio Venturi e dell'assessore alla Sanità Raffaele Donini di procedere con uno screening che prevede l'esecuzione di 100.000 esami attraverso un test sierologico al personale sanitario e socio sanitario per rendere operativo il contenuto del protocollo firmato tra le organizzazioni confederali e di categoria ed il ministro della Salute Roberto Speranza”. Così Cgil, Cisl e uil commentano la notizia avuta dalla regione.
“Un passo avanti indispensabile per la tutela della salute e della sicurezza di chi lavora nelle strutture del servizio sanitario e socio sanitario regionale e di conseguenza anche per la tutela della salute di chi si rivolge quotidianamente ad esso per ricevere le cure e l’assistenza del caso, un passo avanti che deve però vedere un piano di attuazione immediato e strutturato su tutto il territorio regionale".
Un passo avanti "conseguente alla grande mobilitazione messa in atto da Fp Cgil, Cisl fp e Uil fpl attraverso una petizione che ha già raccolto oltre 25.000 firme”.
Nonostante ciò, “resta comunque altissima la preoccupazione per l'alta percentuale di lavoratrici e lavoratori della sanità positivi al covid19 che oggi risultano essere circa il 10% dei positivi complessivi della Regione ai quali si aggiungono gli operatori delle strutture per anziani, preoccupanti focolai come più volte segnalato, dei quali ad oggi non ne conosciamo compiutamente l’entità. Un dato allarmante che fa il paio con le difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuale, che nelle dichiarazioni risultano essere sempre in arrivo ma nella realtà mancano sempre. E non ci riferiamo solo alle mascherine ma anche ai camici idrorepellenti, ai calzari e a tutto ciò che occorre. Un effetto annuncio, quello dei dispositivi in arrivo, che sta cominciando a logorare la tenuta del personale che tutti i giorni si trova in prima linea a fare i conti con questa situazione critica per la pericolosità ormai nota di questa pandemia”
San Patrignano ricorda Maria Antonietta Muccioli
(Rimini) E’ venuta a mancare nel corso della scorsa notte Maria Antonietta Cappelli Muccioli, consorte del fondatore della comunità di San Patrignano, Vincenzo Muccioli.
“La Comunità è profondamente vicina a tutti i suoi cari. In ciascuno di noi è vivo il ricordo della sua dedizione e della generosità con cui ha allargato la sua famiglia, permettendo al marito Vincenzo di dedicarsi interamente alla nascita della Comunità. Questa altruistica spinta iniziale, unitamente al suo costante impegno successivo, hanno fatto sì che divenisse la mamma di molte delle ragazze e dei ragazzi che a San Patrignano trovavano una nuova opportunità di vita”, sono le parole che la comunità affida a una nota per la stampa.
“Non meno importante è stata la sua capacità materna di adoperarsi per mantenere nella Comunità un clima famigliare, partendo dagli aspetti relazionali sino a quelli organizzativi e di cura degli ambienti. Solo a titolo esemplificativo ci piace ricordare che non ha mai voluto sentir parlare di "mensa" insistendo perché fosse definita "sala da pranzo" e fosse organizzata, anche esteticamente, con modalità il più possibile capaci di riprodurre il calore domestico”, ricordano da San Patrignano.
“Il ricordo di Antonietta, insieme a quello di Vincenzo, ci aiuterà a far sì che San Patrignano continui ad essere una grande famiglia in cui ciascun individuo sia posto al centro dell'attenzione e della cura di tutti”, conclude la nota.