(Rimini) Nella giornata di domani, martedì 31 marzo, la Città di Bellaria Igea Marina vivrà un momento di raccoglimento: in segno di lutto per le tante vittime registrate drammaticamente nell'intero Paese in questo periodo, e un gesto di vicinanza verso le famiglie e le comunità più colpite.
 
Un'iniziativa lanciata inizialmente dal presidente della Provincia di Bergamo, uno dei territori più martoriati, Gianfranco Gafforelli e sostenuta dal presidente dell’Anci e Sindaco di Bari, Antonio Decaro. L'Amministrazione Comunale ne ha raccolto l'invito e alle 12.00 di domani il Sindaco Filippo Giorgetti sarà di fronte al Municipio, con indosso la fascia tricolore ed al cospetto delle bandiere esposte a mezz'asta, per osservare un minuto si silenzio. "Un momento di raccoglimento a cui davvero vorrei che ognuno, ogni famiglia, partecipasse con un pensiero dalla propria abitazione: per abbracciarci idealmente, per onorare il sacrificio di operatori sanitari e volontari, e stringerci attorno a quel senso di comunità che, in modo così forte, la nostra città sta riaffermando in questo periodo. Ma soprattutto", aggiunge, "per ricordare i nostri defunti e non fare sentire soli coloro che hanno perso i propri cari in questo periodo, non solo a causa del covid-19, senza potergli consegnare un rito funebre di saluto comunitario. Siamo consapevoli dell'ulteriore sacrificio emotivo richiesto, oggi, a chi già vive il dolore di una perdita". 
 
Il tricolore italiano sventolerà quindi a mezz'asta domani di fronte alla residenza comunale di piazza del Popolo. I cui uffici saranno operativi e contattabili a partire dalle 10.30, per consentire una nuova opera di disinfezione straordinaria condotta da Anthea. Un intervento di carattere precauzionale che replicherà quello avvenuto la scorsa settimana e, analogamente al precedente, vedrà interessati in questi giorni anche la sede del Comando di Polizia Locale, la Biblioteca “Alfredo Panzini” ed i mezzi comunali.
 

(Rimini) L’azienda Sodifer di Santarcangelo dona alla Protezione civile della bassa Valmarecchia 600 mascherine monouso da impiegare nell’opera di contrasto al covid19. L’impresa, infatti, ha riconvertito la propria produzione per realizzare i dispositivi di protezione indispensabili al contenimento del contagio, che restano di difficile reperibilità sul mercato a causa dell’altissima richiesta.
Quello realizzato da Sodifer è un esempio di riconversione produttiva messo in atto da altre aziende sul territorio nazionale: l’impresa di Santarcangelo, prima a livello locale, già da oggi è in condizione di produrre 5-6.000 mascherine al giorno, che diventeranno 8-10.000 nel corso della settimana quando la nuova attività sarà completamente a regime.

Al momento la produzione riguarda le mascherine protettive monouso cosiddette “a uso collettività” – previste all’articolo 16 comma 2 del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 – in attesa dell’autorizzazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità per la produzione di mascherine chirurgiche per uso medico di tipo 1 (FFP1).
“Più volte nei giorni scorsi abbiamo ringraziato le imprese e le associazioni di categoria, che si sono messe in gioco per il bene comune in questa situazione di straordinaria emergenza” ha dichiarando la sindaca Alice Parma accogliendo in Municipio l’amministratore delegato di So.di.fer., Franco Donati. “Alla generosità della donazione, in questo caso, si aggiunge anche una riconversione produttiva che consentirà di aumentare in modo significativo la disponibilità di mascherine sul nostro territorio, segnando un punto importante nell’opera di contrasto al Coronavirus. Da parte delle persone che utilizzeranno questi dispositivi e di tutta la comunità di Santarcangelo – conclude la sindaca – ringrazio So.di.fer. per la sensibilità dimostrata”.

(Rimini) “Apprendiamo con soddisfazione la proposta del commissario ad acta Sergio Venturi e dell'assessore alla Sanità Raffaele Donini di procedere con uno screening che prevede l'esecuzione di 100.000 esami attraverso un test sierologico al personale sanitario e socio sanitario per rendere operativo il contenuto del protocollo firmato tra le organizzazioni confederali e di categoria ed il ministro della Salute Roberto Speranza”. Così Cgil, Cisl e uil commentano la notizia avuta dalla regione.
“Un passo avanti indispensabile per la tutela della salute e della sicurezza di chi lavora nelle strutture del servizio sanitario e socio sanitario regionale e di conseguenza anche per la tutela della salute di chi si rivolge quotidianamente ad esso per ricevere le cure e l’assistenza del caso, un passo avanti che deve però vedere un piano di attuazione immediato e strutturato su tutto il territorio regionale".

Un passo avanti "conseguente alla grande mobilitazione messa in atto da Fp Cgil, Cisl fp e Uil fpl attraverso una petizione che ha già raccolto oltre 25.000 firme”.
Nonostante ciò, “resta comunque altissima la preoccupazione per l'alta percentuale di lavoratrici e lavoratori della sanità positivi al covid19 che oggi risultano essere circa il 10% dei positivi complessivi della Regione ai quali si aggiungono gli operatori delle strutture per anziani, preoccupanti focolai come più volte segnalato, dei quali ad oggi non ne conosciamo compiutamente l’entità. Un dato allarmante che fa il paio con le difficoltà a reperire i dispositivi di protezione individuale, che nelle dichiarazioni risultano essere sempre in arrivo ma nella realtà mancano sempre. E non ci riferiamo solo alle mascherine ma anche ai camici idrorepellenti, ai calzari e a tutto ciò che occorre. Un effetto annuncio, quello dei dispositivi in arrivo, che sta cominciando a logorare la tenuta del personale che tutti i giorni si trova in prima linea a fare i conti con questa situazione critica per la pericolosità ormai nota di questa pandemia”

(Rimini) E’ venuta a mancare nel corso della scorsa notte Maria Antonietta Cappelli Muccioli, consorte del fondatore della comunità di San Patrignano, Vincenzo Muccioli.
“La Comunità è profondamente vicina a tutti i suoi cari. In ciascuno di noi è vivo il ricordo della sua dedizione e della generosità con cui ha allargato la sua famiglia, permettendo al marito Vincenzo di dedicarsi interamente alla nascita della Comunità.  Questa altruistica spinta iniziale, unitamente al suo costante impegno successivo,  hanno fatto sì che divenisse la mamma di molte delle ragazze e dei ragazzi che a San Patrignano trovavano una nuova opportunità di vita”, sono le parole che la comunità affida a una nota per la stampa.

“Non meno importante è stata la sua capacità materna di adoperarsi per mantenere nella Comunità un clima famigliare, partendo dagli aspetti relazionali sino a quelli organizzativi e di cura degli ambienti. Solo a titolo esemplificativo ci piace ricordare che non ha mai voluto sentir parlare di "mensa" insistendo perché fosse definita "sala da pranzo" e fosse organizzata, anche esteticamente, con modalità il più possibile capaci di riprodurre il calore domestico”, ricordano da San Patrignano.
“Il ricordo di Antonietta, insieme a quello di Vincenzo, ci aiuterà a far sì che San Patrignano continui ad essere una grande famiglia in cui ciascun individuo sia posto al centro dell'attenzione e della cura di tutti”, conclude la nota.
 

(Rimini) Il tribunale di Rimini, sezione unica civile ha dato ragione al Comune di Riccione nella causa intentata nel 2015 dalla società Sud Parking Gest srl che chiedeva la risoluzione del contratto di convenzione stipulata nel 2008 con l'Ente pubblico per il parcheggio interrato sul Lungomare della Repubblica. Il giudice civile ha stabilito con sentenza pubblicata il 24 marzo, che non vi sono i presupposti per la risoluzione del contratto. "Dal complesso delle considerazioni che precedono discende che tutte le domande azionate dalla Lungomare Parking Gest S.r.l. devono essere respinte", si legge in sentenza. "La sentenza è stata così favorevole grazie all'ottimo lavoro fatto dall'attuale ufficio legale del Comune di Riccione al quale va un sentito ringraziamento per aver saputo rappresentare davanti al giudice in maniera puntuale gli interessi dell'Ente chiamato in giudizio", ha detto il sindaco Renata Tosi. 
La vicenda giudiziaria parte nel 2015, quando la società Sud Parking Gest srl intenta causa nei confronti del Comune di Riccione chiedendone la condanna a pagare 22.818,673,31 di euro oltre IVA a titolo di danno emergente del valore delle opere realizzate, 6.822.912,70 di euro oltre IVA ed interessi a titolo di indennizzo per il mancato guadagno e in subordine a pagare la somma di 825.838 per risarcimento del danno di immagine. Secondo la società il Comune non aveva rispettato il contratto di project financing nel quale veniva esplicitamente richiamato quale parte essenziale e sostanziale il Piano Economico Finanziario (PEF) della Sud Parking Gest srl. 
Secondo la società che aveva partecipato nel 2008 all'avviso pubblico per la realizzazione di un parcheggio interrato sul Lungomare della Repubblica con relativa gestione dell'opera per la durata della concessione di 55 anni (compresi i 201 posti auto interrati da adibire alla rotazione pubblica) oltre al diritto di superficie di 406 posti auto cedibili a terzi e sulle parti comuni all'intera opera della durata di 89 anni, il Comune aveva applicato tariffe agevolate per i parcheggi pubblici, i cosiddetti "grattini", con conseguente concorrenza di prezzo nei confronti della società. Inoltre rendendo fruibili i parcheggi del Grand Hotel e dell'Hotel Royal aveva favorito l'alternativa al parcheggio della Gest. Nel 2017, il giudice ha rimesso in istruttoria la causa nominando un CTU e il 26 giugno dello scorso anno si è tenuta l'ultima udienza. Il giudice ha quindi sciolto la riserva asserendo che "la parte relativa agli obblighi gravanti sul Comune convenuto (ossia la costituzione del diritto di superficie per la durata rispettivamente di 55 e 89 anni) risultano integralmente soddisfatte sulla base di quanto espressamente previsto nell'art. 5 della Convenzione stessa". Per quanto riguarda inoltre il "Parcheggio Grand Hotel" si rileva che dalla C.T.U. - scrive il giudice - è emerso, ciò che d'altronde risultava sostanzialmente pacifico fra le parti, che tale area privata destinata a parcheggio pubblico era esistente già al momento della stipula della Convenzione (...) ne discende che tale parcheggio, in quanto preesistente, non costituisce un "intervento concorrente" autorizzato dal Comune". "Per quanto riguarda invece il "Parcheggio Hotel Royal", si tratta di un'area privata destinata ad uso privato, quindi estranea agli obblighi assunti dal Comune".

(Rimini) Non si ferma la macchina dei controlli, messa in atto da tutte le forze dell'ordine, in coordinamento tra loro, per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica derivante da Covid-19 e per far rispettare gli obblighi previsti dalle disposizioni ministeriali e regionali. Un'intensa attività che, anche la Polizia Locale di Rimini ha continuato in questi giorni e che ha visto in questo ultimo fine settimana il coinvolgimento di quasi 60 agenti che in pattuglie differenti hanno coperto l'intero arco delle 24 ore, con turni diurni e notturni. Verifiche della sicurezza, disposte per la limitazione del contagio, estese anche con i blocchi delle strade al confine con il Comune di Riccione e con i varchi disposti sulla statale 16, dove il passaggio delle auto e scrupolosamente sotto controllo. 

Due giorni di controlli da cui è emerso un quadro sommariamente positivo,  ma dove si sono registrati ancora casi di palese violazione all'isolamento imposto e giustificato per ragioni futili o quanto meno non necessarie.  Sono 777 in tutto le persone controllate di cui 459 nella giornata di sabato e 318 in quella di domenica; 542 in tutto le autocertificazioni acquisite e 1219 le attività commerciali o gli esercizi pubblici presso cui gli agenti hanno accertato la chiusura, oppure, per le poche attività legittimate ad aprire, il rispetto delle distanze e l'uso dei dispositivi di sicurezza. Numeri importanti a cui si aggiungono le sanzioni amministrative fatte nel fine settimana,  arrivate in tutto a 27, di cui  21 nella giornata di sabato e 6 in quella di domenica. Tra queste ultime, 3 sono denunce all'ex articolo 495 del Codice Penale, fatte dalla Polizia Locale per falsa attestazione o dichiarazione sulla propria identità personali; com'è accaduto al giovane di origini straniere che passeggiava in spiaggia, deferito all'Autorità Giudiziaria anche perché risultava irregolare sul territorio italiano in quanto aveva un ordine a lasciare territorio italiano, notificatogli dalla Questura nel mese di gennaio.  

Svariate e futili le ragioni che i sanzionati hanno dichiarato per giustificare la propria uscita di casa. Tra queste c'è ancora chi viene fermato in auto insieme ad altre persone solo "per farsi un giro con amici", oppure per fare la spesa, molto lontano dalla propria abitazione e ancora chi tornava a casa dopo una cena fatta a casa di amici e chi, da Riccone, si trovava a Rimini in cerca di Farmacie aperte.  Ad eccezione delle 3 denunce per false dichiarazioni d'identità, i verbali fatti dalla Polizia Locale, come dispongono le ultime disposizione ministeriali, sono solo di carattere amministrativo e non più penale. Il recente aggiornamento, diposto dall'ultimo DPCM prevede anche la trasformazione in maniera retroattiva, a semplice sanzione di tutte le denunce fatte fino ad oggi.

(Rimini) “In queste ore dirigenti e tecnici del Comune di Rimini sono al lavoro per dare seguito allo stanziamento previsto dall'ordinanza della Protezione Civile per finanziare la 'solidarietà alimentare' e che prevede per il territorio del capoluogo un fondo di circa 866mila euro da destinare in via esclusiva al supporto per la spesa per le famiglie maggiormente in difficoltà. Un provvedimento che dunque affida alle amministrazioni locali la responsabilità di andare ad individuare i soggetti che più di altri stanno subendo il contraccolpo provocato dallo stop imposto dal Covid19, andando ad incrociare la fotografia già nota ai servizi sociali del Comune, alle situazioni di disagio economiche insorte con l'improvvisa emergenza epidemiologica”. Così l’amministrazione comunale di Rimini circa il fondo stanziato nel week end dalla protezione civile.

“Si tratta di una prima misura che evidentemente non ha la pretesa di essere risolutiva, ma assume una rilevanza particolare perché per la prima volta è lo Stato che agisce direttamente con i Comuni, riconoscendone il ruolo di primo interfaccia tra istituzioni e comunità. Con queste risorse si ha la possibilità di dare un immediato supporto alle famiglie più esposte, che per Rimini possono essere stimate in circa un migliaio. L'obiettivo dell'Amministrazione è quello di allargare lo sguardo anche verso una platea di persone che non rientrano tra quelle che già ricorrono a misure di protezione economica, sulla base della specificità delle esigenze della nostra comunità, così duramente colpite dal virus. A solo titolo esemplificativo, pensiamo ai lavoratori stagionali del turismo, tra i più penalizzati dal contesto attuale. L'Amministrazione dunque in queste ore sta mettendo a punto il meccanismo più agile e immediato possibile per assegnare i 'buoni spesa' destinati alle famiglie individuate”.

Allo stato attuale “ogni risorsa aggiuntiva utile ad affrontare questa situazione va accolta con favore, a fronte di amministrazioni locali che si ritroveranno a dover sopperire ad un calo considerevole di entrate dovuto alla mancata riscossione di canoni e tributi, sospesi proprio alla luce della straordinarietà del momento che si sta attraversando. Anche l'anticipo deciso da Palazzo Chigi del Fondo di solidarietà comunale – cioè le risorse che vengono redistribuite ogni anno fra i comuni come restituzione di precedenti tagli e che per Rimini si traduce in un beneficio reale di circa 600mila euro –rappresenta un'iniezione di liquidità utile per gli enti. Oggi si sta lavorando con Anci e Regione in una interlocuzione col governo per indispensabili manovre straordinarie in previsione della complicata fase di ripresa che attende il Paese quando finalmente l'emergenza sanitaria sarà alle spalle. E da questo punto di vista l'Italia, anche per le sue peculiarità, dovrà essere il paese che traina e induce l'Europa a misure straordinarie di sistema che rivedano i meccanismi di erogazione di risorse legate al debito pubblico. Siamo in una fase nuova e drammatica della storia, e l'Europa e i suoi stati per avere un futuro dovranno muoversi diversamente dal passato o ci sarà un futuro debole e incerto".

La ripartizione dei fondi in tutta la provincia, comune per comune: Bellaria-Igea Marina: 131.205,79; Casteldelci: 3.169,44; Cattolica: 101.758,38; Coriano: 72.379,08; Gemmano: 9.196,08; Maiolo: 5.917,08; Misano Adriatico: 88.718,64; Mondaino: 9.200,77; Montefiore Conca: 15.524,19; Montegridolfo: 6.407,55; Montescudo-Monte Colombo: 52.680,93; Morciano di Romagna: 48.311,20; Novafeltria: 46.088,93; Pennabilli: 19.534,63; Poggio Torriana: 35.562,26; Riccione: 203.299,74; Rimini: 866.501,25; Saludecio: 23.013,35; San Clemente: 38.844,49; San Giovanni in Marignano: 55.881,86; San Leo: 21.988,40; Sant'Agata Feltria: 13.043,78; Santarcangelo di Romagna: 136.393,99; Talamello: 7.238,67; Verucchio: 66.362,70.

(Rimini) Invitata dal direttore sanitario dell'Ospedale Ceccarini di Riccione, la dottoressa Bianca Caruso, il sindaco Renata Tosi, ha  visitato questa mattina la struttura ospedaliera cittadina portando un segno di vicinanza a tutti, medici, infermieri e operatori Oss che in questo momento stanno affrontando uno sforzo eccezionale sia in termini organizzativi che operativi per la cura dei malati Covid-19. "Ho colto l'invito della dottoressa Caruso con molto piacere perché è importante testimoniare la nostra gratitudine a chi si sta battendo per la salute dei cittadini, con senso di sacrificio oltre ogni immaginazione. Volevo manifestare loro la nostra comprensione, la nostra amicizia e vicinanza, dimostrando con coraggio e orgoglio che la città c'è". Il sindaco accompagnata dalla direttrice sanitaria ha visitato il Pronto Soccorso del Ceccarini dove sono state organizzate due diverse corsie per permettere un accesso ai servizi ospedalieri separato ai pazienti Covid-19 dagli altri utenti. I reparti di Medicina, di Oculistica e di Ortopedia presso l'Ospedale Ceccarini sono stati trasformati in reparti Covid-19 dove attualmente sono in degenza pazienti con sintomi che non richiedono il ricovero in Terapia Intensiva, che nel caso invece vengono trasferiti agli Infermi di Rimini. Resta operativa al Ceccarini infatti l'Intensiva per i malati non affetti da Covid-19. "La sensazione generale è che la situazione, grazie alle misure di contenimento rigide, stia migliorando - ha commentato il sindaco Tosi -, nonostante rimanga la preoccupazione per la mancanza di presidi. Tutti i medici e ancora più infermieri e personale di assistenza sanitaria ausiliare, si stanno sottoponendo a turni massacranti per darsi il cambio soprattutto per le notti nei reparti Covid". 
Due i chirurghi del Ceccarini si sono ammalati e sostituiti da colleghi provenienti dalle strutture di Forlì. "Vorrei esprimere il nostro grazie, il grazie della nostra comunità ai medici e a tutti questi professionisti che rischiano per noi anche la salute - ha detto il sindaco -. Non bastano più le parole, oggi, per dimostrare la nostra gratitudine nei loro confronti. Sono sicura che nessuno di noi riccionesi, quando l'emergenza sarà finita dimenticherà il loro impegno e quando sarà finalmente possibile la nostra comunità saprà rendere merito e riconoscimento al lavoro svolto". 
"Grazie al Sindaco per la gradita visita al Ceccarini. Grazie soprattutto per il supporto fondamentale della Città di Riccione in questi difficili momenti. Ce la faremo anzi in Romagnolo #ailafasem". Ha scritto su Facebook pubblicando la foto della visita di questa mattina, il dottor Andrea Lucchi. 

(Rimini) Un 'robottino' che permette di effettuare televisite di pazienti ricoverati e affetti da Covid-19, limitando in maniera sensibile i rischi per il personale medico e sanitario dell'Ospedale 'Infermi' di Rimini. Lo strumento, prodotto dall'americana InTouch Health, si chiama 'InTouch Vita'ed è un piccolo robot, composto da un "corpo" su ruote ed una "testa" costituita da monitor e telecamere, entrambi comandabili a distanza da un operatore che si trova in una stazione di controllo remota, ed è in grado di realizzare una vera e propria “telepresenza". In questo modo, - viene spiegato sul sito dell'Ausl Romagna - grazie all'utilizzo di un computer dotato di webcam e microfono, il medico è in grado di guidare il robot attraverso i corridoi fino al letto del paziente, mostrandosi a quest'ultimo attraverso il monitor. L'introduzione del robot è frutto di un progetto pilota proposto e gestito dall'Ausl della Romagna reso possibile grazie alla donazione di circa 35.000 euro da parte di RivieraBanca (Ansa).

(Rimini) Dopo alcuni giorni di calo, dovuti anche alla riduzione delle auto circolanti, ieri sono esplosi in Emilia-Romagna i valori delle Pm10. Sono stati registrati 140 microgrammi per metro cubo a Rimini, 133 a Savignano sul Rubicone, 117 a Ravenna, 112 a Imola, 110 a Faenza e Ferrara, 101 a Parma e 98 a Bologna. Dati che risultano ben oltre la soglia tollerata. Giovedì 26 marzo, i valori erano compresi tra 3 e 25. Secondo l'Arpa Emilia Romagna, la causa più probabile dell'impennata dei valori, registrata anche nelle altre regione del Nord, sembra essere un trasporto a grande scala proveniente da Est. Da sabato, infatti, grandi masse d'aria ricche di polveri sono arrivate sull'Emilia-Romagna dal Mar Caspio (Ansa).

Pagina 634 di 1906