(Rimini) Sono 15.333 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 546 in più rispetto a ieri; 62.027 i test effettuati, 3.570 in più. Anche a Rimini, inoltre, sono iniziati oggi i test sui sanitari per individuare i casi di immunizzazione al coronavirus. In 40 tra medici e infermieri lo hanno effetuato nel pomeriggio. Questi i dati del bollettino regionale quotidiano sulla diffusione del coronavirus e la cura dei pazienti Covid da Piacenza a Rimini. In breve, i pazienti in terapia intensiva sono 366, 7 più di ieri. I decessi arrivano a 1.811: 79 in più. Procede il piano di rafforzamento dei posti letto: sono 5078 quelli già allestiti in tutta la regione. Atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione. Questi le notizie fornite dal commissario regionale Sergio Venturi.

Complessivamente, sono 6.640 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (197 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 366, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.732 a 1.811: 79 in più, quindi, di cui 44 uomini e 35 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.663 (97 in più rispetto a ieri), 1.177 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 486 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 19 residenti nella provincia di Piacenza, 11 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 18 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 1 nel forlinese, 4 in quella di Rimini.  4 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.765 (49 in più rispetto a ieri), Parma 2.049 (44 in più), Reggio Emilia 2.665 (112 in più), Modena 2.416 (119 in più), Bologna 1.942 (129 in più), Imola 283 (12 in più), Ferrara 341 (15 in più), Ravenna 627 (22 in più), Forlì-Cesena 789 (di cui 384 a Forlì, 9 in più rispetto a ieri e 405 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.456 (11 in più).

La Regione avvia lo screening al personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna. Come annunciato nei giorni scorsi, sono iniziati oggi da Piacenza a Rimini i controlli su tutto il personalesociosanitario della sanità pubblica, privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali, sia sintomatico che asintomatico, per garantire la sicurezza degli operatori e consentire loro di lavorare in condizione di massima tutela, per sé e per i pazienti.
La Regione si è dotata di test sierologici che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di sapere se il paziente è venuto in contatto con il virus, e se è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.
Oggi pomeriggio sono partiti a Bologna i primi test sierologici sui dipendenti sanitari del S. Orsola, dell’ospedale Bellaria e del Maggiore, oltre che in alcune realtà sociosanitarie del territorio, come le case residenza per anziani (Cra). Come da indicazioni regionali, si comincerà dai reparti maggiormente esposti alla possibilità di contagio. Al Rizzoli hanno già effettuato il tampone su 600 operatori, a Montecatone su 237 operatori su 371.
A Reggio Emilia sono iniziati oggi pomeriggio i test sierologici agli operatori dei reparti di malattie infettive, terapia intensiva e pneumologia presso il laboratorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Anche l’Ausl Modena è già partita con i primi screening, fatti con i test sierologici: da oggi è attivo un piano strutturato di test che prende il via dagli operatori impegnati nei reparti più a rischio - emergenza-urgenza, rianimazioni e reparti Covid - e soprattutto da quelle Case residenza anziani che stanno vivendo le situazioni più impegnative dal punto di vista delle positività. Pavullo, Vignola, Carpi, Mirandola e il 118 di Modena, hanno iniziato i primi prelievi, e si continuerà nei prossimi giorni estendendo l'attività su tutti i distretti.
In Romagna, oggi pomeriggio si sono effettuati i primi 40 test a Rimini, dove è stata predisposta una ex sala riunioni riconvertita. Già da domani mattina si procederà per gli altri ambiti territoriali a Ravenna, Forlì e Cesena.
Da domani partiranno tutte le altre Asl.


Da Piacenza a Rimini, 5.078 i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio. Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, passano complessivamente da 5.044 a 5.078 tra ordinari (4.530) e di terapia intensiva (548).
Nel dettaglio: 716 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.139 a Parma (68 terapia intensiva), 731 a Reggio (58 terapia intensiva), 538 a Modena (86 terapia intensiva), 923 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 258 a Ferrara (32 terapia intensiva), 773 in Romagna  (nel dettaglio: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 115 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva 98 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 133 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).
Per quanto riguarda l’apporto delle strutture private, a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo e Casa di Cura Piacenza per 210 posti letto complessivi Parma conferma l’attivazione dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid) e della casa di cura Val Parma Hospital (attivati tutti i 40 posti messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma. A Reggio Emilia è attiva la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto.
A Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la terapia intensiva, e Villa Laura con 48 nuovi posti letto attivati. In Romagna sono stati attivati 8 posti di terapia intensiva a Villa Maria Cecilia.
Relativamente ai Covid hospital sono attivi quello del Delta di Ferrara (106 posti letto aggiuntivi), che si affianca all’hub dell’ospedale Sant’Anna e - per la Romagna - l’ospedale di Lugo, con 93 posti letto Covid a cui si aggiungerà quello di Riccione che, al momento, ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.
Sul resto del territorio regionale restano confermati, gli ospedali di Castel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub), Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti  Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola, Sassuolo e, da lunedì, è entrato in funzione come struttura Covid l’ospedale di Comunità di Castelfranco Emilia; a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è attivo il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.
Sempre in provincia di Bologna, sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (36 letti).
Per i pazienti meno gravi o in via di guarigione sono già attivi come strutture Covid l’ospedale di Comunità di Bobbio, e nel modenese l’ospedale di Comunità di Fanano.

Atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Un flusso di materiali medico-sanitari da 100 metri cubi, composto da 185 mila tute, 1 milione di mascherine chirurgiche e 15 mila occhiali protettivi, destinati alla Protezione civile e alle Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna per fare fronte all'emergenza Covid-19. E’ il carico atterrato oggi pomeriggio all'Aeroporto Marconi di Bologna; il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Per domani è previsto l'arrivo di un secondo volo cargo, con altre 70.000 tute. Il terzo volo arriverà nei prossimi giorni con altri 140 metri cubi di materiale sempre proveniente dalla Cina.

 

(Rimini) Casteldelci, piccolo borgo della Valmarecchia (Rimini) di cui è originaria la famiglia del noto virologo Roberto Burioni, è ad oggi 'coronavirus-free'. La curiosità è riportata dall'edizione riminese del Resto del Carlino. "Sono felice che a Casteldelci non ci siano casi - spiega al quotidiano lo stesso Burioni - È un luogo al quale sono legatissimo. Dove i miei genitori, in tempi normali, passano gran parte dell'anno nella casa di famiglia". Casteldelci è un paesino di appena 400 persone, di cui la metà anziani.

"Sicuramente la posizione del borgo è defilata e la bassa densità di popolazione hanno aiutato a impedire il contagio", afferma il virologo, ma vietato abbassare la guardia. "È necessario ricordare che anche chi abita a Casteldelci o nei paesi più piccoli, è suscettibile all'infezione virale e quindi bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie per non infettarsi. Non vedo l'ora di tornare a Casteldelci per passare belle giornate all'aria aperta nella natura bellissima di quel luogo" (Ansa).

(Rimini) A poco più di una settimana dall’apertura del gruppo Facebook #futuroinremoto. “Rimini oltre il Virus”, che ad oggi annovera oltre 400 partecipanti, il Piano Strategico lancia uno spin-off, aprendo una prima Task force virtuale. Lo scopo è quello di mettere a frutto questo periodo di lontananza fisica forzata aprendo dei tavoli di lavoro, per ora virtuali, per ripensare la Rimini del futuro, a maggior ragione dopo l’emergenza globale che stiamo vivendo.
Il primo gruppo di lavoro sarà dedicato al tema del turismo, con un focus particolare sugli alberghi. Obiettivo della Task force è quello di avviare un primo confronto con i rappresentanti del settore, l’Università e la Destination Management Company per individuare e gestire assieme tematiche vecchie e nuove sul tema della ricettività alberghiera nel nostro territorio. Il risultato atteso prevede l’elaborazione di una “scaletta” di lavoro su cui coinvolgere poi il mondo della politica, della finanza, e tutti gli enti e le realtà territoriali che possono aiutare ad individuare soluzioni e concorrere a metterle in opera.
La Task force Alberghi rappresenta un primo focus a cui seguiranno nelle prossime settimane ulteriori tavoli di lavoro, dedicati ad altri approfondimenti sul tema dei servizi al turismo, e ad ambiti egualmente importanti per la nostra città, quali l’economia, l’ambiente, la cultura, il welfare, la comunità.

(Rimini) La rete degli Sportelli Etichettatura e Sicurezza Alimentare promossa da Unioncamere e dalle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna offre alle imprese della regione un servizio di primo orientamento in materia di etichettatura e sicurezza dei prodotti alimentari destinati al commercio nazionale e comunitario e in materia di vendita in UE ed esportazione extra UE in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino. Il servizio è pienamente operativo, anche in questo difficile periodo per il Paese.

Lo strumento digitale è a disposizione delle imprese quale supporto per la creazione e l'aggiornamento dell'etichetta alimentare, in una fase in cui la legislazione nazionale ed europea sulla sicurezza dei prodotti è stata arricchita da contributi di difficile comprensione per i non addetti ai lavori che devono però adeguarsi. Il portale nasce dall'esperienza maturata attraverso lo Sportello Etichettatura e Sicurezza Alimentare, un servizio di primo orientamento nato nel 2009. Nel portale ci sono esempi di etichette di prodotti italiani del territorio, normativa in materia di sicurezza ed etichettatura alimentare e numerose FAQ con le risposte finora elaborate in base all'esperienza.
 
Nuove norme, europee e nazionali, in materia hanno creato un quadro giuridico che comporta adeguamenti delle imprese che devono garantire la correttezza delle informazioni contenute in etichetta, per evitare possibili ripercussioni in tema di responsabilità e di sanzioni amministrative. Da qui si comprende l'utilità del portale, accessibile a tutti, compresi i consumatori che vogliono essere informati nell'acquisto e consultare il materiale disponibile e le FAQ.
Il servizio si rivolge alle imprese di tutta la filiera del settore agroalimentare (produzione, trasformazione e commercializzazione) per rispondere a quesiti in materia di: sicurezza alimentare, etichettatura (studio contenuti inseriti in etichetta e nutrizionale), etichettatura ambientale (informazioni sull'imballaggio), vendita in UE ed esportazione extra UE prodotti alimentari.
 
Per usufruire del servizio è necessario registrarsi e compilare il modulo di richiesta accedendo al portale: www.portale-etichettatura.lab-to.camcom.it/ dove sono a disposizione delle imprese contenuti personalizzati come schede di prodotti tipici o rappresentativi. Il progetto è realizzato da Camera di commercio di Torino e Laboratorio Chimico, con la collaborazione di Unioncamere Nazionale e 30 enti camerali tra cui Unioncamere Emilia-Romagna. Per maggiori informazioni, scrivere all'indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il servizio rientra nelle attività di Enterprise Europe Network, che è la più grande rete a supporto delle Piccole e Medie Imprese, creata nel 2008 dalla Commissione Europea al fine di accrescere il potenziale innovativo e competitivo delle imprese e la loro dimensione internazionale.

Gentile direttore,

Pochi giorni fa l'Italia ha commemorato i morti dell'epidemia. Anche a Rimini: alle spalle la bandiera a mezz'asta, in una piazza deserta, il sindaco e il suo video operatore hanno immortalato l'omaggio a numeri che hanno superato i diecimila. A due chilometri in linea d'aria, invece, ogni giorno i nostri morti perdono la freddezza del segno numerico e acquistano le sembianze dei nostri ricordi: un ordito di anni e una trama di fatti e amicizie e amori che è stata la loro vita. Per loro la celebrazione non ha la solennità di una bandiera, ha la freddezza di un cancello chiuso. La bara viene sfilata dal carro funebre e posta su un carrellino nel grigio dell'asfalto del piazzale antistante il cimitero. Qui vengono quotidianamente benedette le salme. I pochi parenti, alcuni dei quali non hanno potuto assistere le vittime coVid 19, dividono l'estremo saluto con i miasmi delle rare macchine in transito. A una manciata di metri, alle loro spalle. la desolante freddezza del cancello chiuso che li divide dalla terra consacrata. Cancello che si aprirà comunque qualche minuto dopo per procedere all'inumazione, con gli stessi pochi parenti al seguito. La pietas che dedichiamo ai morti è stata spazzata via da una regola, dimentica del dolore e del culto ancestrale dei morti. Incapace di capire che la distanza di sicurezza viene rispettata nel parcheggio fuori dal cimitero come oltre quel cancello, tra la Prua di Pomodoro che sovrasta Fellini e Masina e la stele che veglia Gruau. Ne abbiamo celebrati lì di funerali. Vogliamo continuare a negare un minimo di dignità ai morti, di coVid 19 o no, e ai vivi che li piangono? Quel cancello si aprirà comunque, fatelo varcare tre minuti prima, il tempo della benedizione. Son tre minuti gonfi di umanità.

Enrico Rotelli

(Rimini) “Rientra nella piena libertà dell’Assessore, e dell’Amministrazione, decidere di destinare la propria porzione di dividendo, ottenuto attraverso la partecipata Geat per le azioni ancora detenute, per ridurre la Tari ai cittadini e imprese, così come il Comune è libero di farlo con i proventi ricavati recentemente con l’ulteriore balzello posto in capo ad Hera relativo al pagamento della Tosap e pari a circa 1 milione di euro”. Così Hera risponde in riferimento alle dichiarazioni dell’Assessore al Bilancio del Comune di Riccione Luigi Santi, precisando innazitutto “che si confondono i risultati di un anno molto positivo per l’azienda, di cui è socio anche il Comune di Riccione, con la difficile situazione dell’anno corrente, per Hera come per tutti i cittadini e imprese”.

Affermare “che sia Hera a decidere il corrispettivo da pagare per i servizi richiesti dal Comune è quantomeno bizzarro; la società rendiconta annualmente e puntualmente i costi sostenuti, l’agenzia regionale Atersir verifica la correttezza, i Comuni approvano i Piani Economico Finanziari e scelgono il livello dei servizi per l’anno successivo. Così come non risponde al vero che Hera incassi 14,8 milioni, da questa cifra vanno dedotti circa 3 milioni di euro (oltre il 20%) che si tiene il Comune per sue attività amministrative, anche questi potrebbero essere oggetto di ulteriore contenimento a favore dei cittadini data la rilevanza dell’importo”.

Secondo Hera, “giova, infine, peraltro ricordare che i ricavi netti riconosciuti a Hera coprono esclusivamente i costi che vengono sostenuti per la fornitura del servizio; anche in queste settimane, con tutte le difficoltà e complessità che la situazione comporta, il Gruppo ha complessivamente oltre 4.500 persone operative sul campo e circa 3.000 attive in remote working, con questo garantendo anche la continuità operativa ed economica a tutte le imprese terze coinvolte. Per quanto attiene poi le azioni di supporto ai cittadini e imprese, l’azienda già da un mese si è resa disponibile a dilazioni e rateizzazioni senza interessi, oltre alla costante garanzia di pagamento ai fornitori per garantire loro una adeguata liquidità”.  

Giovedì, 02 Aprile 2020 11:13

2 aprile

Niente passeggiate | Case di riposo: oltre 40 anziani positivi | 500 imprenditori vogliono lavorare

(Rimini)  "C'è chi vuol far ripartire i cantieri chi interpreta in maniera estensiva anche per la nostra provincia, la possibilità data ai genitori con figli piccoli di uscire a fare le passeggiate, noi riteniamo che si debba spettare almeno fino al 3 aprile e poi vedremo cosa deciderà il Governo e come proseguire, anche se è logico che per alcune zone d'Italia, quelle più colpite, e quindi anche per noi, le restrizioni potranno andare oltre il 18 aprile". Così il sindaco Renata Tosi che oggi ha firmato un comunicato congiunto con gli altri sindaci della provincia per spiegare che a Riccione le passeggiate con i bimbi non sono permesse per ovvi motivi epidemiologici per tutelare la salute di tutti. "Sono al corrente che da più parti la richiesta è quella di uscire. Dico invece non perdiamo la calma e restiamo a casa perché il virus non è sconfitto. Sono convinta che ci siano dei rischi ancora perché non sappiamo esattamente quanta parte della popolazione è asintomatica. Basta pensare che proprio oggi il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ha detto che vanno fatte indagini sulla popolazione con test più rapidi per la ricerca degli anticorpi, solo così sapremo quanti cittadini possono ritenersi liberi dal Covid. Serve un'indagine di prevalenza sierologica sulla popolazione per avere una stima reale dei casi. Oggi non lo sappiamo ancora quindi riaprire cantieri e dare il via libera alle passeggiate francamente sembra un azzardo sulla salute dei cittadini".  
"La cosa più importante in questo momento per tutti noi - ha ribadito l'assessore ai Lavori Pubblici, Lea Ermeti - è la salute di tutti i  nostri cittadini. Non possiamo lasciare niente di intentato e abbiamo l'obbligo di rispettare il DPCM del Presidente Conte e l'Ordinanza del Presidente della Regione che giustamente pongono restrizioni e limitazioni. L'ordinanza dice chiaramente  che sono sospesi tutti i cantieri di lavoro ad eccezione di quelli urgenti connessi alla messa in sicurezza del territorio e anche se lascia ad interpretazioni, noi abbiamo deciso di dare priorità alla salute. In questo momento non siamo fermi stiamo lavorando in modo concentrato in smart working con dirigenti e  tecnici del settore per proseguire insieme tutti gli obiettivi e ripartire appena sarà possibile". 

(Rimini) Anche le vacanze serviranno a far ripartire, una volta passata la fase acuta dell’emergenza sanitaria, le abitudini delle famiglie e l’attività delle tante aziende legate al turismo: una delle principali voci dell’economia italiana e dell’Emilia-Romagna. “E uno dei settori che più di altri avrà bisogno di tempo e di un grande sostegno pubblico per riprendere la corsa”, confermano anche dalla Regione.
A questo proposito, l’assessore regionale al Turismo e commercio Andrea Corsini ha scritto al ministro per i Beni culturali e turismo Dario Franceschini sollecitando, anche a nome delle altre Regioni, un  pacchetto di misure a sostegno dell’industria turistica e di tutto il comparto, gravemente colpito dall’allarme coronavirus e dalla crisi economica che ne consegue. Tra gli interventi: un “bonus vacanze” per ampliare la domanda interna e aiutare grandi e piccole attività a rimettersi in moto, aiuti ai lavoratori  stagionali, che rappresentano la maggior parte degli occupati del settore, provvedimenti per immettere liquidità attraverso proroghe fino a dicembre dei pagamenti di varia natura.
“Servirà tempo, lungimiranza, visione strategica e un grande patto fra Istituzioni, cittadini, sindacati e associazioni di categoria per affrontare la fase della ricostruzione sociale ed economica- afferma Corsini -.  L’industria turistica è il comparto che più di ogni altro ha subito e subirà un contraccolpo negativo, in alcuni casi devastante, in seguito al diffondersi del Covid-19. Le giuste misure prese per arginare la diffusione del virus impediscono il movimento delle persone e va da sé che il turismo, essendo legato agli spostamenti, ora è in ginocchio e domani risulterà fortemente penalizzato. Come Commissione Turismo delle Regioni italiane abbiamo avanzato una serie di proposte emendative al decreto ‘Cura Italia’ che partono dall’inspiegabile mancanza di un articolo dedicato alle misure di sostegno al settore che, ancorché insufficienti, sono presenti in diverse parti del decreto”.
Sempre con l’obiettivo di un’azione coordinata, Corsini chiede l’istituzione di una cabina di regia sul turismo per affrontare i prossimi mesi guidata dal Ministero con la partecipazione di Regioni e associazioni di categoria. /OC
 

(Rimini) Oltre a confermare la chiusura delle scuole fino al 13 aprile, dal Miur oggi segnalano nuovi fondi per la didattica a distanza. Le risorse destinate alle scuole della Regione Emilia Romagna, per il potenziamento della didattica a distanza, ammontano a 5.466.830 euro. In seguito alla firma del decreto di riparto degli 85 milioni stanziati nel decreto del Governo "Cura Italia, avvenuta da parte della Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina lo scorso 26 marzo, sono state infatti individuate le somme regione per regione.
In particolare, in Emilia Romagna 662.434,64 euro sono destinati alle piattaforme e agli strumenti digitali, 4.473.177,98 alla connettività di rete e ai dispositivi digitali e 331.217,44 alla formazione del personale scolastico.
"Stiamo lavorando - sottolinea la ministra Lucia Azzolina - con rapidità per potenziare la didattica a distanza, mettendo tutti gli studenti in condizioni di poterla seguire e dando a tutti gli insegnanti le conoscenze per poterla effettuare. Per la ripartizione delle risorse abbiamo scelto un criterio che ci consente di raggiungere meglio le zone del Paese e le famiglie dove c'è maggiore necessità. Ma se oggi rispondiamo a un'emergenza, al contempo costruiamo un patrimonio per il futuro e gettiamo le basi affinché la scuola possa crescere e migliorarsi, utilizzando queste tecnologie anche quando saremo tornati alla normalità" conclude.

Pagina 631 di 1907