Studenti e lavoratori online, famiglie e scuola di fronte a nuovi disagi
(Rimini) “Il mondo della scuola è sicuramente tra quelli più colpiti dall'emergenza virus”. Lo sostiene l’assessore ai servizi educativi del comune di Rimini, Mattia Morolli, alle prese in questi giorni con diverse segnalazioni di situazioni di disagio da parte delle scuole, alle prese con le lezioni sulle piattaforme online.
“Sono casi di particolare necessità che ci vengono segnalati dai direttori didattici e sui quali stiamo intervenendo con aiuti mirati, cercando di portare a casa di chi ha più bisogno materiale tecnologico, come pc (recuperandoli tra quelli non utilizzati, consegnandoli in comodato d'uso per il periodo dell'emergenza), o didattico, come fotocopie o cancelleria, mettendo a disposizione risorse e personale comunale. Attenzione, non stiamo parlando delle normali difficoltà che ogni famiglia sta vivendo in questo momento, ma di particolare casi di emergenza segnalati dalle scuole. Come quello che ci arrivato dalla zona sud proprio in questo fine settimana. Un solo genitore, rimasto improvvisamente in cassa integrazione, con due figli da mantenere e seguire, anche per i compiti, quando la priorità è diventata cercare un lavoro o un aiuto per mettere insieme pranzo e cena. Oppure una famiglia numerosa della zona nord con il padre che lavora da casa, e un solo computer da dover condividere con i figli, mentre la madre sta seguendo a domicilio la nonna anziana. Sono tutti casi segnalati dalle scuole, che ci chiamano su segnalazione degli insegnanti o degli altri genitori della classe, preoccupati per le mancate connessioni di compagni. Come un'altra famiglia numerosa, già nota, i cui figli non stanno seguendo le lezioni programmate online, perché i genitori non sono nelle condizioni di seguirli, non solo a livello tecnologico”.
Il passaggio alla didattica online “ha riproposto in tutta la sua evidenza il tema del divario digitale, con alcune famiglie rimaste più indietro di altre. Pc, tablet, smartphone sono in questi giorni teatro di contesa tra genitori che lavorano da casa e figli impegnati in lezioni sulle diverse piattaforme web. Una situazione già critica di suo che, in particolare contesti sociali e famigliari, rischia di diventare insostenibile”, sottolinea Morolli.
“Si tratta, lo ribadisco, di interventi su singole situazioni di emergenza. Storie al limite, certo, e numeri fortunatamente ridotti, su cui però non potevamo voltarci dall'altra parte. Anzi, è sopratutto in momenti come questi che il diritto allo studio deve intervenire per colmare gap antichi e nuovi, come il digital divide, garantendo a tutti la stessa possibilità di studio e preparazione scolastica. Un diritto che passa dalla soddisfazione di bisogni basilari, come il possesso degli strumenti tecnologici adeguati, ma anche da quelli intellettuali e didattici, come supporti e formazione alle insegnanti, sui quali stiamo già ragionando insieme a responsabili didattici e coordinatori pedagogici. Un passaggio non facile che può contare però sulla grande disponibilità di direttori didattici,docenti, personale, famiglie ed alunni, a cui va il mio ringraziamento”.
Crisi coronavirus, Fondo integrazione salariale per i dipendenti di Ieg
(Rimini) Al pari delle altre fiere italiane e nel contesto dell’emergenza covid19, Italian Exhibition Group SpA ha deciso di fare ricorso al Fondo d’integrazione salariale (Fis). L’ammortizzatore sociale sarà attivo dalla giornata di oggi, lunedì 6 aprile, e si applicherà per le successive nove settimane su tutte le sedi di Ieg, Rimini, Vicenza, Milano e Arezzo. Ieg si è impegnata, a ulteriore garanzia delle risorse umane, ad anticipare l’erogazione del Fondo a tutti i lavoratori. Sul tema Fis, Ieg ha inoltre sottoscritto accordi con i sindacati delle sue diverse sedi societarie.
“La decisione del ricorso al Fis per i prossimi due mesi è stata determinata dallo spostamento della maggior parte degli eventi in precedenza in programma tra aprile e inizio maggio. Saranno coinvolti tutti i 300 dipendenti della società con percentuali e rotazioni programmate per garantire il pieno svolgimento delle attività di organizzazione degli appuntamenti in calendario a venire, a garanzia di sicurezza nelle relazioni con i clienti, della qualità dei prossimi eventi e di quella del business aziendale”.
Inoltre, il presidente, l’amministratore delegato e l’intero gruppo dirigente di Ieg hanno deciso di autoridursi lo stipendio. Ricordiamo che Ieg aveva attivato fino dalla metà dello scorso marzo, ed ha tutt’ora in corso, lo smartworking per l’intero corpo dipendente con ottime risultanze.
6 aprile
Aggiornamento coronavirus | Multe a raffica | “Angeli” nell’epidemia
Mascherine introvabili e prezzi alle stelle, Federconsumatori all’attacco
(Rimini) Alla luce di quanto preannunciato dagli esperti, secondo cui la seconda fase della 'lotta al coronavirus' sarà contrassegnata dall'obbligo di indossare delle mascherine protettive, “occorre segnalare che le stesse, ad oggi, risultano introvabili oppure vendute a prezzi esorbitanti. Ci risulta, ad esempio, che le confezioni da 5 pezzi di mascherine tipo FFP2 siano vendute a 50/60 euro, mentre quelle chirurgiche usa e getta hanno un costo che si aggira intorno ai 3 euro l'una. E parliamo di casi 'nella media', mentre si sono registrati anche degli ulteriori eccessi”. La segnalazione arriva da Federconsumatori Rimini.
“Tali prezzi sono immotivati ed ingiustificati; pertanto, chiediamo ai gestori di farmacie di esporre una nota di acquisto,per consentire di individuare quale soggetto sia effettivamente responsabile dell'aumento del prezzo (produttore,distributore,esercente). Chiediamo che le autorità preposte oltre ad esercitare la loro necessaria funzione di monitoraggio delle persone in circolazione verifichino anche tali situazioni”, sottolinea il presidente Graziano Urbinati.
“Le mascherine per tutti a prezzi consoni è un diritto collettivo alla salute di tutti i cittadini. Chiediamo altresì alla cittadinanza di segnalarci i casi di aumenti immotivati di mascherine per provvedere alle opportune segnalazioni. Infatti non c'è bisogno di nuove norme, perché la normativa c'è già. Si tratta dell'art. 501 bis del Codice Penale che, in grande sintesi, punisce chiunque compia manovre speculative per procurare un lucro dovuto ad un aumento anomalo dei prezzi”, ribadisce Urbinati.
Aggiornamento coronavirus: 17.089 persone positive, 1.553 a Rimini. Venturi: si conferma andamento giorni scorsi
(Rimini) Sono 17.089 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 549 in più rispetto a ieri; 69.986 i test effettuati, 2.911 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, domenica 5 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione. Complessivamente, sono 7.478 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (312 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 374, 16 in più rispetto a ieri. Si sono invece registrati 43 ricoverati in meno nei reparti non di terapia intensiva (3.816 oggi rispetto ai 3.859 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.977 a 2.051: 74 in più, quindi, di cui 43 uomini e 31 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.201 (161 in più rispetto a ieri), 1.371 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 830 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
“Si conferma l’andamento dei giorni scorsi, con una riduzione del numero di positivi, oggi maggiore rispetto a ieri- afferma il commissario all’emergenza, Sergio Venturi-. Questo nonostante le aziende sanitarie abbiano avviato i test dentro le Case protette, dove si concentrano le situazioni più difficili e che possono rappresentare la coda di possibili concentrazioni del contagio. In calo anche oggi i ricoveri nei reparti Covid, così come anche nelle province dove si è registrato il numero più alto di positivi, penso a Reggio Emilia, i ricoverati siano stati non più di quattro. Verificheremo invece il significato dell’incremento dei ricoverati in terapia intensiva, non coerente rispetto all’andamento che abbiamo avuto ormai da diversi giorni addietro. Sono comunque fiducioso sul fatto che, nel complesso, i numeri sulla riduzione del contagio possano rafforzarsi nei prossimi giorni. Indispensabile, per questo, continuare a rispettare tutte le misure restrittive”.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 15 residenti nella provincia di Piacenza, 13 in quella di Parma, 11 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna (dei cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 6 nella provincia di Forlì-Cesena (5 nel forlivese), 1 nella provincia di Ravenna, 5 in quella di Rimini (si tratta di quattro uomini di 48, 71, 83 e 84 e una donna di 84 anni, con patologie pregresse).
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.892 ( 50 in più rispetto a ieri), Parma 2.275 (74 in più), Reggio Emilia 3.066 (158 in più), Modena 2.609 (58 in più), Bologna 2.207 (80in più), Imola 314 (12 in più), Ferrara 488 (14 in più), Ravenna 708 (20 in più), Forlì-Cesena 977 (di cui 526 Forlì, 41 in più rispetto a ieri, e 451 a Cesena, 12 in più), Rimini 1.553 (30 in più, si cui solo 3 ricoverati, nessuno in terapia intensiva).
Bankitalia finanzia 25 nuovi posti di terapia intensiva per l’ospedale Infermi
(Rimini) Venticinque posti letto di terapia intensiva all’Ospedale Infermi di Rimini e fondi per l’avvio di una ricerca epidemiologica sulle popolazioni a maggior rischio Covid-19, che verrà realizzata a Modena. Sono i due interventi finanziati in Emilia-Romagna grazie a uno stanziamento straordinario della Banca d’Italia pari a 5 milioni di euro, deciso insieme alle Autorità sanitarie regionali per contribuire al contrasto dell’emergenza Coronavirus.
In particolare, all’Infermi di Rimini saranno rafforzati posti letto per pazienti Covid19 col completamento del quarto piano dell’ospedale cittadino che erano stati destinati a inizio anno ai reparti di ginecologia e chirurgia pediatrica. Inoltre, saranno acquistati 25 ventilatori polmonari e altrettanti monitor per aumentare appunto i posti in terapia intensiva.
Per quanto riguarda la ricerca, sarà finanziato il progetto modenese coordinato dalla professoressa Erica Villa (Dipartimento medicine specialistiche) e dal dottor Tommaso Trenti (Università di Modena) sull’analisi sierologica degli anticorpi per determinare l’infezione o l’effettiva guarigione dei pazienti e l’individuazione di eventuali marcatori associati a un decorso più aggressivo del Covid19, in modo da determinare un approccio terapeutico mirato alla pericolosità potenziale della malattia.
“Ringrazio la Banca d’Italia per questa donazione- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- che servirà a rafforzare la terapia intensiva di Rimini, provincia fra le più colpite dalla pandemia, oltre a permettere ai nostri ricercatori di studiare l’epidemia e la sua trasmissione nelle popolazioni più a rischio contagio. Un ulteriore riconoscimento per la nostra regione e un grande aiuto per il nostro servizio sanitario in momento così difficile e delicato come quello che stiamo vivendo”. L’intervento della Banca d’Italia ha visto lo stanziamento complessivo di 55 milioni di euro, che serviranno, in particolar modo, a potenziare i reparti di terapia intensiva in tutto il Paese.
Il ministero della salute conferma fino al 13 aprile misure più restrittive per Rimini e Regione
(Rimini) Il ministro della Salute, Roberto Speranza, d’intesa col presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato una nuova ordinanza che proroga fino al prossimo 13 aprile tutte le misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle valide per l’intero territorio nazionale adottate fino ad ora nella nostra regione per contenere la diffusione del Coronavirus. In particolare, vengono confermate le disposizioni che consentono solo l’attività di consegna a domicilio di cibo e pasti preparati, col fermo di quella da asporto, compresi i take-away. Negli esercizi polifunzionali possono proseguire solo le attività consentite (ad esempio giornali e tabacchi) ma non quelle di bar e ristorazione; così come sono consentite quelle di servizi alla casa (idraulici, elettricisti, etc.) e ai veicoli (gommisti, elettrauto, meccanici, carro attrezzi). Per quanto riguarda le strutture ricettive e gli alberghi, sono sospese le attività di accoglienza a fini turistici, mentre possono proseguire le attività collegate alla gestione dell’emergenza (ad esempio, pernottamento di medici e infermieri) con attività di ristorazione consentita solo per gli ospiti che vi soggiornano.
Invariate le disposizioni per supermercati, medie e grandi strutture di vendita con aperture, nei prefestivi, consentite solo a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa e articoli di cartoleria. Sospese nei festivi, ad esclusione di farmacie e parafarmacie, tutte le attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso, comprese le attività di vendita di prodotti alimentari, sia nell’ambito degli esercizi di vicinato che delle medie e grandi strutture di vendita, anche quelli ricompresi nei centri commerciali o nelle gallerie commerciali.
Restano sospesi sempre tutti i mercati, ad esclusione di quelli all’interno di strutture coperte o in spazi pubblici recintati e solo per la vendita di prodotti alimentari.
Il territorio del capoluogo di Medicina e della frazione di Ganzanigo, nel bolognese, vede cessare l’isolamento pressoché totale, con il divieto di entrata e uscita dallo stesso. Viene invece equiparato alle zone di maggiore controllo delle province di Rimini e Piacenza. In questi territori resta in vigore la sospensione pressoché generalizzata delle attività economiche, a esclusione di quelle delle filiere alimentari, con comunque l’applicazione di rigidi parametri di sicurezza interne, e il rafforzamento delle misure per garantire il contenimento e il distanziamento sociale, a partire dal divieto di ogni assembramento con più di due persone, con l’intensificazione dei controlli.
Inoltre, in tutto il territorio regionale è autorizzata la vendita nel territorio nazionale ed estero esclusivamente delle scorte di magazzino di attività di impresa già sospese, con impiego di personale in lavoro agile, o, se necessaria la presenza, con modalità organizzative che garantiscano le misure anti-contagio previste nei protocolli per la sicurezza indicati dalle normative in vigore
Chiusi fino al 1 maggio? Venturi attacca Borrelli: le opinioni da bar non aiutano
(Rimini) “Non è possibile ogni giorno parare uscite che non hanno capo nè coda. Evitiamo le opinioni in libertà da bar sport". È durissimo Sergio Venturi, commissario per l'emergenza coronavirus in Emilia-Romagna, nei confronti dlele dichiarazioni del capo delle Protezione civile Angelo Borrelli (che in ogni cso non cita mai direttamente).
"Le opinioni in libertà non aiutano in una fase così dura e delicata, sentire qualche esponente, anche di rilievo, lasciarsi andare su quando finirà l'emergenza, non è bello. È molto più positivo, di fronte a una domanda di cui non abbiamo ancora una risposta, non rispondere". Il commissario batte i pugni sul tavolo. "Io non accetto sentir dire che l'1 maggio saremo ancora chiusi in casa - afferma - chiunque lo dice, dice una cosa di cui non siamo sicuri: io come cittadino mi sento mortificato. Magari è vero, ma è un'opinione. Se i bar fossero aperti, esprimere un'opinione sarebbe legittimo, come esprimere la previsione su chi vincerà lo scudetto. Ma se viene da un esponente del Governo, le persone lo ascoltano perché c'è stima del Governo. Ma questa stima, per conservarla, bisogna esercitarla nella maniera dovuta". Dunque, attacca Venturi, "smettetela di raccontare che l'1 maggio saremo ancora chiusi in casa e che forse il 18 maggio finirà. Non abbiamo alcun bisogno di preoccuparci di più, soprattutto perché non avete alcune argomento da spendere per fare ancora paura alle persone". Il commissario dell'Emilia-Romagna è un fiume in piena. "Ogni giorno assistiamo a un exploit, durante una trasmissione radio o in conferenza, in cui si dice: usciamo tutti coi bimbi, però l'1 maggio saremo ancora chiusi in casa. Diamoci una linea e confrontiamoci con le Regioni- sbotta Venturi- non è possibile ogni giorno parare uscite che non hanno capo né coda. In una situazione così difficile come quella che stiamo affrontando, in regioni così devastate dall'epidemia, non è possibile dover fare i conti anche col fuoco amico. Non è il momento opportuno e neanche la modalità giusta” (Agenzia Dire).
Papa Giovanni e Banco alimentare affianco ai comuni nell’emergenza coronavirus
(Rimini) Solidarietà Virale è il progetto partito in questi giorni grazie al quale persone e famiglie indigenti del territorio provinciale trovano una risposta a bisogni primari come cibo e igiene. Un’iniziativa nata dall’unione di forze tra il mondo dell’associazionismo, Caritas a Comunità Papa Giovanni XXIII, e le istituzioni, Comune di Rimini e Riccione, e grazie alla partecipazione della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus e del Rotary Club Rimini. Attraverso la Fondazione arrivano a Rimini prodotti alimentari inclusi quelli relativi al programma Fondo di Aiuti Europei agli indigenti, che vengono distribuiti dai volontari delle due associazioni a persone e famiglie duramente colpite dal Covid-19, a causa del virus e delle condizioni di povertà in cui vivono per aver perso ogni fonte di sostentamento. Le persone in difficoltà fanno richiesta ai comuni attraverso i due numeri dedicati del Comune di Rimini e del Comune di Riccione. I bisogni sono diversi, chi vuole collaborare al progetto può contattare la Comunità Papa Giovanni XXIII o la Caritas.
Il Comune di Rimini è capofila per il distretto sociosanitario di Rimini Nord (comuni di Bellaria Igea Marina, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Poggio Torriana, Rimini, Sant’Agata Feltria, San Leo, Santarcangelo di Romagna, Talamello, Verucchio) e il numero da chiamare è lo 0541 704000.
Il Comune di Riccione è capofila per il distretto sociosanitario di Rimini Sud (Cattolica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Montescudo-Monte Colombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Mondaino, Morciano di Romagna, Riccione, San Clemente, San Giovanni in Marignano, Saludecio) e il numero è 0541 608310. I comuni verificano il bisogno e girano la segnalazione alle associazioni.
«In questo frangente così particolare e difficile, ci siamo messi a disposizione delle istituzioni per dare il nostro contributo — dichiara Stefano Dalmonte presidente della Fondazione Banco Alimentare —. Siamo felici di poter collaborare con le realtà del territorio, enti pubblici ed associazioni. L'aiuto arriva così in modo capillare a chi sta soffrendo».
«E’ un emergenza terribile, ed è venuto fuori un grande spirito di comunità. Tante richieste arrivavano alla Caritas e alla Papa Giovanni, a cui possiamo provare a rispondere solo unendo le forze di tutti, istituzioni, volontariato, cittadini per aiutare chi è in difficoltà — fanno sapere le associazioni —. Come ci ha indicato Papa Francesco ‘la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità’, solo come riscoprendo il senso di comunità possiamo salvarci».
Coronavirus, aggiornamento regionale: 599 positivi in più, 55 a Rimini
(Rimini) Sono 15.932 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri; 63.682 i test effettuati, 3.625 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, venerdì 3 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.952 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (312 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 364, 2in meno rispetto a ieri. E si sono registrati 29 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.915 oggi rispetto ai 3.944 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.811 a 1.902: 91 in più, quindi, di cui 62 uomini e 29 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.852 (189 in più rispetto a ieri), 1.293 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 559 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 18 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 31 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 4 in quella di Rimini. Nessun decesso si è verificato in provincia di Ravenna. Un solo decesso si riferisce a un residente fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.811 (46 in più rispetto a ieri), Parma 2.083 (34 in più), Reggio Emilia 2.800 (135 in più), Modena 2.498 (82 in più), Bologna 2.041 (99 in più), Imola 298 (15 in più), Ferrara 368 (27 in più), Ravenna 656 (29 in più), Forlì-Cesena 866 (di cui 447 a Forlì, 63 in più rispetto a ieri, e 419 a Cesena, 14 in più), Rimini 1.511 (55 in più).