(Rimini) Il ministro della Salute, Roberto Speranza, d’intesa col presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato una nuova ordinanza che proroga fino al prossimo 13 aprile tutte le misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle valide per l’intero territorio nazionale adottate fino ad ora nella nostra regione per contenere la diffusione del Coronavirus. In particolare, vengono confermate le disposizioni che consentono solo l’attività di consegna a domicilio di cibo e pasti preparati, col fermo di quella da asporto, compresi i take-away. Negli esercizi polifunzionali possono proseguire solo le attività consentite (ad esempio giornali e tabacchi) ma non quelle di bar e ristorazione; così come sono consentite quelle di servizi alla casa (idraulici, elettricisti, etc.) e ai veicoli (gommisti, elettrauto, meccanici, carro attrezzi). Per quanto riguarda le strutture ricettive e gli alberghi, sono sospese le attività di accoglienza a fini turistici, mentre possono proseguire le attività collegate alla gestione dell’emergenza (ad esempio, pernottamento di medici e infermieri) con attività di ristorazione consentita solo per gli ospiti che vi soggiornano.

Invariate le disposizioni per supermercati, medie e grandi strutture di vendita con aperture, nei prefestivi, consentite solo a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita generi alimentari, prodotti per l’igiene personale e la pulizia della casa e articoli di cartoleria. Sospese nei festivi, ad esclusione di farmacie e parafarmacie, tutte le attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso, comprese le attività di vendita di prodotti alimentari, sia nell’ambito degli esercizi di vicinato che delle medie e grandi strutture di vendita, anche quelli ricompresi nei centri commerciali o nelle gallerie commerciali.

Restano sospesi sempre tutti i mercati, ad esclusione di quelli all’interno di strutture coperte o in spazi pubblici recintati e solo per la vendita di prodotti alimentari.

Il territorio del capoluogo di Medicina e della frazione di Ganzanigo, nel bolognese, vede cessare l’isolamento pressoché totale, con il divieto di entrata e uscita dallo stesso. Viene invece equiparato alle zone di maggiore controllo delle province di Rimini e Piacenza. In questi territori resta in vigore la sospensione pressoché generalizzata delle attività economiche, a esclusione di quelle delle filiere alimentari, con comunque l’applicazione di rigidi parametri di sicurezza interne, e il rafforzamento delle misure per garantire il contenimento e il distanziamento sociale, a partire dal divieto di ogni assembramento con più di due persone, con l’intensificazione dei controlli.

Inoltre, in tutto il territorio regionale è autorizzata la vendita nel territorio nazionale ed estero esclusivamente delle scorte di magazzino di attività di impresa già sospese, con impiego di personale in lavoro agile, o, se necessaria la presenza, con modalità organizzative che garantiscano le misure anti-contagio previste nei protocolli per la sicurezza indicati dalle normative in vigore

(Rimini) “Non è possibile ogni giorno parare uscite che non hanno capo nè coda. Evitiamo le opinioni in libertà da bar sport". È durissimo Sergio Venturi, commissario per l'emergenza coronavirus in Emilia-Romagna, nei confronti dlele dichiarazioni del capo delle Protezione civile Angelo Borrelli (che in ogni cso non cita mai direttamente).
"Le opinioni in libertà non aiutano in una fase così dura e delicata, sentire qualche esponente, anche di rilievo, lasciarsi andare su quando finirà l'emergenza, non è bello. È molto più positivo, di fronte a una domanda di cui non abbiamo ancora una risposta, non rispondere". Il commissario batte i pugni sul tavolo. "Io non accetto sentir dire che l'1 maggio saremo ancora chiusi in casa - afferma - chiunque lo dice, dice una cosa di cui non siamo sicuri: io come cittadino mi sento mortificato. Magari è vero, ma è un'opinione. Se i bar fossero aperti, esprimere un'opinione sarebbe legittimo, come esprimere la previsione su chi vincerà lo scudetto. Ma se viene da un esponente del Governo, le persone lo ascoltano perché c'è stima del Governo. Ma questa stima, per conservarla, bisogna esercitarla nella maniera dovuta". Dunque, attacca Venturi, "smettetela di raccontare che l'1 maggio saremo ancora chiusi in casa e che forse il 18 maggio finirà. Non abbiamo alcun bisogno di preoccuparci di più, soprattutto perché non avete alcune argomento da spendere per fare ancora paura alle persone". Il commissario dell'Emilia-Romagna è un fiume in piena. "Ogni giorno assistiamo a un exploit, durante una trasmissione radio o in conferenza, in cui si dice: usciamo tutti coi bimbi, però l'1 maggio saremo ancora chiusi in casa. Diamoci una linea e confrontiamoci con le Regioni- sbotta Venturi- non è possibile ogni giorno parare uscite che non hanno capo né coda. In una situazione così difficile come quella che stiamo affrontando, in regioni così devastate dall'epidemia, non è possibile dover fare i conti anche col fuoco amico. Non è il momento opportuno e neanche la modalità giusta” (Agenzia Dire).

(Rimini) Solidarietà Virale è il progetto partito in questi giorni grazie al quale persone e famiglie indigenti del territorio provinciale trovano una risposta a bisogni primari come cibo e igiene. Un’iniziativa nata dall’unione di forze tra il mondo dell’associazionismo, Caritas a Comunità Papa Giovanni XXIII, e le istituzioni, Comune di Rimini e Riccione, e grazie alla partecipazione della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus e del Rotary Club Rimini. Attraverso la Fondazione arrivano a Rimini prodotti alimentari inclusi quelli relativi al programma Fondo di Aiuti Europei agli indigenti, che vengono distribuiti dai volontari delle due associazioni a persone e famiglie duramente colpite dal Covid-19, a causa del virus e delle condizioni di povertà in cui vivono per aver perso ogni fonte di sostentamento. Le persone in difficoltà fanno richiesta ai comuni attraverso i due numeri dedicati del Comune di Rimini e del Comune di Riccione. I bisogni sono diversi, chi vuole collaborare al progetto può contattare la Comunità Papa Giovanni XXIII o la Caritas.

Il Comune di Rimini è capofila per il distretto sociosanitario di Rimini Nord (comuni di Bellaria Igea Marina, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Poggio Torriana, Rimini, Sant’Agata Feltria, San Leo, Santarcangelo di Romagna, Talamello, Verucchio) e il numero da chiamare è lo 0541 704000.

Il Comune di Riccione è capofila per il distretto sociosanitario di Rimini Sud (Cattolica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Montescudo-Monte Colombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Mondaino, Morciano di Romagna, Riccione, San Clemente, San Giovanni in Marignano, Saludecio) e il numero è 0541 608310. I comuni verificano il bisogno e girano la segnalazione alle associazioni.

«In questo frangente così particolare e difficile, ci siamo messi a disposizione delle istituzioni per dare il nostro contributo — dichiara Stefano Dalmonte presidente della Fondazione Banco Alimentare —. Siamo felici di poter collaborare con le realtà del territorio, enti pubblici ed associazioni. L'aiuto arriva così in modo capillare a chi sta soffrendo».

«E’ un emergenza terribile, ed è venuto fuori un grande spirito di comunità. Tante richieste arrivavano alla Caritas e alla Papa Giovanni, a cui possiamo provare a rispondere solo unendo le forze di tutti, istituzioni, volontariato, cittadini per aiutare chi è in difficoltà — fanno sapere le associazioni —. Come ci ha indicato Papa Francesco ‘la tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità’, solo come riscoprendo il senso di comunità possiamo salvarci».

(Rimini) Sono 15.932 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri; 63.682 i test effettuati, 3.625 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, venerdì 3 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.952 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (312 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 364, 2in meno rispetto a ieri. E si sono registrati 29 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.915 oggi rispetto ai 3.944 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.811 a 1.902: 91 in più, quindi, di cui 62 uomini e 29 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.852 (189 in più rispetto a ieri), 1.293 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 559 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 18 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 31 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 4 in quella di Rimini. Nessun decesso si è verificato in provincia di Ravenna. Un solo decesso si riferisce a un residente fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.811 (46 in più rispetto a ieri), Parma 2.083 (34 in più), Reggio Emilia 2.800 (135 in più), Modena 2.498 (82 in più), Bologna 2.041 (99 in più), Imola 298 (15 in più), Ferrara 368 (27 in più), Ravenna 656 (29 in più), Forlì-Cesena 866 (di cui 447 a Forlì, 63 in più rispetto a ieri, e 419 a Cesena, 14 in più), Rimini 1.511 (55 in più).

(Rimini) Da lunedì 6 aprile riprende il servizio di trasporto a chiamata con orari regolari dal lunedì al venerdì in Valconca e nella bassa Valmarecchia.
Il servizio verrà svolto sulla base di motivate ragioni di necessità e urgenza, così come previsto dalla normativa vigente in materia di contrasto allla diffusione del Covid-19.
I servizi del trasporto a chiamata che vengono riattivati, su input della Provincia in accordo con AMR e sentiti i Comuni, sono i seguenti: Concabus in Valconca, con capolinea Morciano: il servizio verrà svolto con gli stessi orari di prima dal lunedì al venerdì (numero da chiamare: 0541-648058); Concabus con capolinea Misano Adriatico, attivo sempre dal lunedì al venerdì (numero 800-108122); Valma Bass per la Valmarecchia, sempre dal lunedì al venerdì (800-561794).

(Rimini) In Romagna sono arrivati 7mila kit rapidi che sono in distribuzione presso i quattro ambiti territoriali di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini: entro sabato il via agli esami. Coronavirus, è partito lo screening di massa a tutto il personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Sono circa 30 mila i primi test sierologici consegnati e oggi è iniziata l’attività di screening, con la prima batteria di prelievi, effettuata al personale della sanità pubblica e privata convenzionata e a quello dei servizi socioassistenziali dell’intero territorio regionale.
Complessivamente, si parla di circa 100mila persone, di cui oltre 60mila solo nel sistema sanitario regionale pubblico.

“La sicurezza e la tutela di operatori sanitari e pazienti devono avere la priorità- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Soprattutto il personale in prima linea in questa emergenza deve poter lavorare nelle condizioni di massima tutela per sé e per i pazienti, senza rischiare di essere una fonte di contagio, e questi test costituiscono uno strumento importante, validato dalla comunità scientifica, che abbiamo nella lotta contro il Coronavirus. Siamo dunque partiti con un piano col quale testeremo a tappeto tutto il personale sociosanitario della nostra regione, sintomatico e asintomatico, in tempi rapidi. E per garantire questi numeri, abbiamo già ordinato tutta la quantità di test necessari, e anche di più”.

I test distribuiti oggi alle Aziende sanitarie e agli ospedali sono così ripartiti: a Bologna sono andati 6.860 kit di cui 4.360 all’Azienda sanitaria di Bologna, 2.000 all’ospedale Sant’Orsola e 500 all’Istituto ortopedico Rizzoli. Ulteriori 840 kitsono stati distribuitiall’Azienda sanitaria di Imola, per un totale di 7.700 test.
All’Azienda sanitaria di Piacenza ne sono arrivati 1.760;all’Azienda sanitaria di Parma 1.520 e all’ospedale di Fidenza Vaio ulteriori 1.760; all’Azienda sanitaria di Reggio Emilia 3.280, all’Azienda sanitaria di Modena ne sono arrivati 3.010, più 1.260 perl’Azienda ospedaliera;a Ferrara 1.400 destinati all’Azienda sanitariae 1.000 all’ospedale di Cona. Infine, all’azienda sanitaria Romagna sono arrivati 7.000 kit così ripartiti: a Cesena 1.300, a Forlì 1.000, a Ravenna 2.000, a Rimini 2.700.
Proprio per garantire la copertura di massa, sono già stati ordinati ulteriori 100mila test, con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi. Saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute.  I test sierologici permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di ottenere informazioni molto importanti, a maggior ragione se relative a personale del comparto sociosanitario: se il paziente è venuto in contatto con il virus, se è o è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.  

(Rimini) Sono stati tanti, tantissimi i riminesi che già dalla mattinata, con l’apertura della possibilità di compilare il form richiesto dalle procedure, si sono collegati alle pagine dedicate del sito internet del Comune di Rimini per presentare la propria richiesta dei Buono Spesa previsti per spese di prima necessità e messi a disposizione attraverso il fondo previsto dall’ordinanza della Protezione Civile che ha destinato 400 milioni ai Comuni italiani per supportare le famiglie oggi più vulnerabili. Un flusso eccezionale che ha registrato centinaia di accessi con picchi fino a 300 sessioni contemporanee. Sono state 1153 le domande presentate attraverso il sito dalle ore 10 alle 15. Tantissime anche le telefonate ai numeri presidiati dagli operatori comunali (0541 704689 - 0541 704665 - 0541 793950 - 0541 704654), che da lunedì a venerdì, con orario dalle ore 9 alle 15 sono a disposizione per supportare i cittadini nella presentazione delle domande e che in questa prima giornata hanno raccolto 272 telefonate. Numerose anche le richieste d’informazione che, sia tradizionalmente via telefono, sia attraverso i social, i riminesi hanno rivolto alle operatrici dell’Ufficio relazioni con il pubblico.

Va ancora una volta precisato che il vaglio delle domande seguirà esclusivamente i criteri richiesti e non la cronologia della presentazione della domanda. Vi è quindi tutto il tempo utile fino a venerdì 8 aprile– è il messaggio – affinché tutti coloro che riterranno di presentare la richiesta possano farlo nel migliore dei modi.

Al momento della domanda sarà richiesto di indicare la composizione del nucleo famigliare (e quali attualmente si trovano sul territorio del Comune, con indicazione dei minori, ultrasettantenni e disabili), dichiarando il possesso dei requisiti economici e specificando le eventuali condizioni di precedenza. Il termine di presentazione delle domande è fissato per l’8 aprile alle ore 12.

Il buono spesa avrà un valore di 150 euro per ogni componente del nucleo famigliare presente sul territorio; per le famiglie con 4 o più componenti il buono avrà un valore massimo di 550 euro. Possono richiedere il buono spesa i residenti del Comune di Rimini oppure coloro che si trovano nel Comune di Rimini perché hanno avuto o hanno tuttora in atto un contratto di lavoro con una impresa del territorio comunale. Il reddito lordo complessivo ai fini Irpef del nucleo deve essere inferiore a 40mila euro; nel caso di famiglia con due o più figli il limite è fissato a 60mila euro. Non si può richiedere il buono se al 31 marzo il nucleo famigliare aveva una disponibilità finanziaria liquida di 4mila euro (2.500 euro se il nucleo ha un solo componente). E’ necessario inoltre dimostrare di non avere avuto nel mese di marzo entrate effettive da lavoro, pensione, attività professionale e di impresa o da altra fonte di reddito rilevante ai fini Irpef, superiori a 300 euro per componente del nucleo (valore medio).

A questi requisiti di base, si aggiungono ulteriori condizioni che serviranno a definire le priorità di assegnazione dei buoni spesa. Sarà data la precedenza a coloro che non hanno goduto di reddito o pensione di cittadinanza, o altri ammortizzatori sociali; priorità anche ai nuclei familiari monoreddito il cui titolare abbia richiesto trattamento di sostegno al reddito oppure il datore di lavoro abbia richiesto ammissione al trattamento di sostegno del reddito o abbia sospeso o ridotto l’orario di lavoro per cause non riconducibili a responsabilità del lavoratore. Infine si terrà conto del numero di componenti del nucleo famigliare con età superiore a 70 anni, minori o portatori di handicap.

A breve sarà pubblicato un avviso pubblico che servirà ad individuare gli esercizi commerciali che intendono aderire all’iniziativa e dove i cittadini potranno utilizzare il buono. L’elenco delle attività aderenti sarà successivamente consultabile on line sul sito istituzionale.

(Rimini) Inizia la Settimana Santa, il periodo che va dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Risurrezione: celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni terreni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e risurrezione. La Pasqua in particolare è la massima solennità della fede cristiana. 
Con la festa della Domenica delle Palme si ricorda l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.

Domenica 5 aprile, alle ore 11, commemorazione dell’ingresso messianico del Signore in Gerusalemme con Processione dal portone d'ingresso della Basilica Cattedrale e seguita dalla S. Messa. Prima dell'inizio della Processione, il Vescovo di Rimini benedirà "a distanza" le palme, i rami d'ulivo o anche disegni realizzati dai bambini raffiguranti rami d'ulivo, di tutti coloro che seguiranno in diretta la celebrazione della S. Messa. Il significato della palma del vangelo è sinonimo di vittoria e regalità, ma soprattutto anche di pace. Nelle zone in cui vi è scarsità o assenza di piante di palma native, come in Italia e dunque a Rimini, i rami di palma sono sostituiti da rami di ulivo. Il Vescovo invita ad appendere i rami d'ulivo benedetti "a distanza", alla propria porta di casa o ad una finestra esterna, quale segno anche pubblico di celebrazione della Domenica delle Palme e di avvio della Settimana Santa. La S. Messa delle Palme sarà trasmessa in diretta su IcaroTv (91 del digitale terrestre), dalle ore 11, su Radio Icaro, e sui canali social del Gruppo Icaro.

(Rimini) Cinque milioni di euro per finanziare 154 progetti di innovazione tecnologica e diversificazione di prodotti e servizi di micro, piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna. Le risorse andranno a sostenere la realizzazione di progetti relativi al bando “Progetti di innovazione e diversificazione di prodotto o servizio per le Pmi – 2019” stanziati dalla Regione con fondi europei del Por Fesr 2014-2020.
“Tutte le imprese ammesse- ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- dimostrano una forte propensione a collaborare con le Università, i centri di ricerca o spin-off e piccole imprese innovative, quindi una disponibilità a fare rete, elemento che sarà fondamentale per la ripresa delle attività dopo l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus”.

Nei due bandi Por Fesr precedenti del 2016 e 2017 sono stati ammessi a finanziamento 212 progetti di piccole e medie imprese, per un totale di 7,7 milioni di euro di risorse impegnate. Il bando, rivolto alle piccole e medie imprese impegnate in percorsi di innovazione tecnologica e diversificazione dei propri prodotti e/o servizi, ha premiato per oltre il 60% le micro e piccole imprese. I progetti presentati dalla quasi totalità delle medie imprese e dalla stragrande maggioranza (68%) delle micro e piccole, hanno ricadute sull’evoluzione digitale e/o sulla sostenibilità ambientale ed energetica e sull’inclusione sociale e qualità della vita.
Per quanto riguarda gli ambiti tematici, 87 progetti riguardano la meccatronica e motoristica, 17 l’agroalimentare, 16 edilizia e costruzioni, 15 l’innovazione nei servizi, 13 le industrie della salute e del benessere e 6 le industrie culturali e creative.

(Rimini) A combattere contro il covid e le difficoltà che sta causando soprattutto fra i cittadini più soli, è sceso in campo un esercito di volontari che ascolta le necessità e col massimo impegno cerca di risolverle, spoegano dal Comune di Misano.  
"Dentro un semplice grazie – commenta il Sindaco Fabrizio Piccioni – c'è la grande riconoscenza per tutti i misanesi, fra i quali tanti giovani, che si sono messi in un atteggiamento di ascolto dei bisogni. Talvolta anche un piccolo gesto trasmette forza, ma ci vuole una mente aperta per farlo. Quando finirà questo tunnel, dovremo adeguatamente ricordare chi ci ha lasciato, ma dovremo anche manifestare evidente riconoscenza a chi s'è speso per le necessità degli altri".
 
Le realtà in campo sono più di una. La Caritas sta gestendo il contatto con una cinquantina di famiglie, a cui provvede a fare recapitare a domicilio la spesa alimentare. Mentre in passato erano le persone a recarsi alla sede, ora grazie all'aiuto della Protezione Civile e del gruppo scout si evita lo spostamento.
Il pullmino del Comune è invece a disposizione dei volontari della Croce Adriatica per accompagnare, prevalentemente verso strutture sanitarie (esami, ritiro referti, ufficio Poste, ecc.), le persone anziane della città.
 
Anche la Protezione Civile del COI è sul territorio per assistere chi ha necessità impellenti. Gli operatori agiscono nei cinque comuni della Valconca e a Misano Adriatico sono 25 i contatti ad oggi attivi, prevalentemente per la consegna dei medicinali.
Il Team Bota Misano, gruppo di giovani volontari nato in collaborazione dell'analoga esperienza maturata a Rimini, è in contatto con altrettanti 40 nuclei famigliari. In questo caso i servizi riguardano la consegna della spesa alimentare, oltre una dozzina finora, ma anche commissioni di estrema utilità come il ritiro e la consegna di medicinali.
Da segnalare anche un gesto di grande sensibilità svolto dalla ditta Montega di Misano, che ha fornito quanto necessario per procedere alla sanificazione degli ambienti di lavoro comunali.

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