Emergenza coronavirus, Zambianchi: preservare filiera liquidità
(Rimini) Dopo una prima fase di contatti e di "ascolto", che ha visto impegnati gli Organi camerali, le Istituzioni locali, le Associazioni di categoria e gli Ordini professionali, è emerso chiaramente che la mancanza di liquidità è il primo dei problemi determinati dal blocco delle attività economiche (cosiddette non essenziali), che ha fatto seguito all'emergenza sanitaria generata dai gravissimi effetti del Covid-19. Nell'ambito della "cabina di regia", che è stata attivata dalla Camera di commercio della Romagna, unanime è stata la richiesta di intervenire con tempestività e concretezza, proprio sul problema della mancanza di liquidità.
Moltissime aziende non hanno fatturato, ma devono far fronte ad oneri vari, devono pagare i fornitori e si moltiplicheranno anche le "domande di anticipo" della cassa integrazione. A fronte di tutto ciò, servono urgentemente prestiti attivabili con facilità e condizioni e tempi di restituzione sostenibili. Proprio in questa direzione, la Camera di commercio della Romagna, anche in collaborazione con le Istituzioni territoriali, sta elaborando iniziative che interagiscano in maniera sinergica con le provvidenze che verranno dai livelli nazionale e regionale ed anche attraverso il network del Sistema camerale.
"In particolare – sottolinea il presidente Alberto Zambianchi – è di importanza cruciale che tutta la filiera della liquidità sia preservata. Perché ciò avvenga, è necessario un impegno forte ed etico, che deve vedere coinvolti in prima persona e con grande senso di responsabilità tutti i soggetti, a partire dalle imprese stesse: è indispensabile che le risorse recuperate e stanziate arrivino in maniera mirata alle imprese che ne hanno concretamente urgenza e necessità. Nella situazione attuale è più che mai doveroso che tutti i soggetti, che non si trovano in concrete e immediate difficoltà nel proprio ciclo di cassa, continuino a onorare regolarmente i propri impegni, a partire dai fornitori. Tutto ciò vale certamente, oltre che per le imprese, anche per gli Enti Pubblici dei nostri Territori, che spesso ricoprono ruoli importanti nel ciclo della liquidità di tante imprese. La stessa Camera di commercio della Romagna fa parte di questi Enti Pubblici e ci tengo a evidenziare come sia stata sempre prestata la massima attenzione a questi aspetti, per esempio pagando nel 2019 i fornitori mediamente 8,2 giorni(*) prima della scadenza. Chiudo con un'esortazione che rivolgo a tutti: dobbiamo considerare il nostro intero sistema economico come un vero e proprio "ecosistema", nel quale ciascuno (Istituzioni, Banche, Imprese, ecc.) deve fare fino in fondo la propria parte, perché è suo interesse che tutto il sistema nel suo insieme superi questa emergenza terribile e riparta e funzioni come prima e meglio di prima."
Coronavirus: l’economia nella fase 2, Gnassi incontra Cna
(Rimini) Ripartire, quando l'emergenza sanitaria sarà alle spalle, con la consapevolezza che lo scenario sarà completamente diverso da quello a cui si era abituati e con la necessità di ripensare servizi, attività, azioni. E' stato un confronto tra lo stato di fatto della situazione sanitaria odierna e le prospettive per l'immediato futuro dell'economia del territorio quello tenuto ieri pomeriggio in videoconferenza tra il sindaco Andrea Gnassi e i rappresentanti di Cna dell'Emilia Romagna, con la partecipazione del presidente regionale Dario Costantini e del presidente provinciale Mirco Galeazzi.
Un'occasione per il sindaco, spiegano dal comune, per riepilogare il percorso intrapreso da un mese a questa parte, con l'applicazione sul territorio provinciale di misure più restrittive rispetto a quelle applicate nel resto della Regione, allo scopo prioritario di arginare la diffusione del Coronavirus, consentendo al sistema sanitario di reggere l'urto di un fenomeno che rischiava di avere conseguenze ancora più drammatiche. Misure che hanno comportato sacrifici per la collettività, per i cittadini e per le imprese, ma che si sono rilevate decisive.
"Il primo indicatore economico attuale è la riduzione dei contagi da Covid-19 – spiega il sindaco Andrea Gnassi – prima presidiamo questo fronte, prima possiamo passare alla fase due, quella della ripartenza economica. Fatta questa imprescindibile premessa, come Anci Emilia Romagna abbiamo formulato una serie di proposte sul breve e medio periodo che mirano a dare un sostegno immediato alle imprese e ai lavoratori, che vanno ad affiancarsi ad una serie di misure applicate sin da subito dall'Amministrazione, come ad esempio la sospensione delle scadenze tributarie. Serve però una riflessione di scenario, ma immediata, per ripartire consapevoli che affronteremo un cambiamento delle dinamiche di erogazione e di consumo dei servizi. Penso ad esempio alla rete di servizi diffusi, alle botteghe di vicinato, agli esercizi nei borghi, alle attività artigiane. Non possiamo ripartire gestendo la situazione come normale amministrazione, serve un salto di pensiero. Per questo ho chiesto anche a Cna di contribuire anche alle proposte che con Anci Emilia Romagna abbiamo avanzato alla Regione e ad Anci nazionale, per compiere davvero questo cambiamento". Una volontà di sinergia e collaborazione ribadita e confermata dai vertici di Cna regionale e provinciale, in prospettiva delle fasi post-emergenziali.
L'incontro è servito per fare il punto sulle misure introdotte dall'Amministrazione a sostegno delle imprese a seguito del blocco imposto dall'emergenza sanitaria esplosa nel Paese. Sono infatti già stati approvati il differimento al 30 giugno per le rate in scadenza fino al 31 maggio di carichi tributari arretrati, così come lo spostamento della scadenza del riversamento dell'imposta di Soggiorno fino al 16 luglio.
Sono invece in fase di approvazione dal Consiglio Comunale (con efficacia retroattiva): la sospensione del versamento della Tari al 31 luglio; il differimento dei pagamenti e la non applicazione delle sanzioni per ICP e canoni impianti pubblicitari, COSAP fino al 31 luglio; in fase di definizione anche l'introduzione nel Regolamento Tari di riduzione per rifiuti da bio gas, per le aziende che conferiscono cibo ancora edibile alle Onlus, per gli agriturismi, per le aree scoperte operative e lo spostamento della terza rata al 16 dicembre.
Sono in fase di approvazione anche modifiche al regolamento generale delle Entrate e delle entrate Tributarie, per l'ampliamento delle rateizzazioni per atti emessi dal 1 gennaio 2020.
A queste misure immediate si aggiungono le proposte di Anci Emilia Romagna e che prevedono anche provvedimenti per le imprese mirate in particolare ad agevolare l'accesso al credito attraverso il gruppo Cassa deposito e prestiti, favorire la cassa integrazione in deroga per tutti i settori produttivi, interventi immediati a favore delle attività commerciali e dei pubblici esercizi. Un'attenzione particolare ovviamente per il settore turistico, "sul quale grazie al confronto con il ministro Franceschini confidiamo di poter contare su provvedimenti che consentiranno di immettere liquidità nell'immediato – aggiunge il sindaco Gnassi – Non dobbiamo cadere nella tentazione di approcciarci alla ripresa con dinamiche di vecchi modelli, ma ripartire ad esempio dal favorire le opere pubbliche e i progetti di riqualificazione".
Cantieri chiusi, Fillea: imprese anticipino cassa integrazione
(Rimini) “Nel territorio provinciale di Rimini circa 3.500 lavoratori edili, da circa un mese, hanno lasciato l’elmetto al chiodo, ma sono pronti a riprenderlo per ritornare in cantiere a lavorare in totale sicurezza”. Lo conferma Renzo Crociati, segretario generale della Fillea Cgil di Rimini. “Come Federazione sindacale dei lavoratori delle costruzioni stiamo discutendo e firmando tantissimi accordi di cassa integrazione, insieme alle altre organizzazioni sindacali di categoria di Cisl e Uil”.
In questo momento “hanno attivato la consultazione sindacale quasi la metà delle imprese edili. Sono arrivate nelle ultime due settimane oltre 250 richieste da parte di aziende del settore che chiedono di utilizzare gli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti e tante altre sappiamo che le riceveremo”. La discussione “più complicata che abbiamo con alcune aziende è convincerle ad anticipare l’indennità di cassa integrazione in busta paga ai lavoratori. Per questo motivo vogliamo fare un appello al senso di responsabilità sociale delle imprese che, accogliendo la richiesta sindacale, permetterebbero ai lavoratori di continuare a vivere in condizioni dignitose”.
Per Crociati, “sorprende che alcune aziende edili, solide finanziariamente, del nostro territorio abbiano deciso di non anticipare l’indennità economica lasciando che sia l’Inps, con tempi ben più lunghi, a pagare direttamente la cassa integrazione per ‘coronavirus’ ai loro dipendenti. La nuova normativa prevede che le aziende siano esentate dal fornire dichiarazioni sull’aspetto finanziario e perciò alcune imprese hanno deciso la strada più semplice. Fortunatamente, grazie all’accordo siglato con la Regione Emilia Romagna, alcune banche anticiperanno la liquidazione degli ammortizzatori sociali, pertanto restiamo in attesa”.
La fillea auspica, “come tutti, che la situazione migliori e che a breve il comparto dell’edilizia riparta. Alcuni lavori per il ripristino dei luoghi pubblici sono ripresi, ma rimane il nodo dei lavori privati che, essendo prevalentemente di ristrutturazioni edilizie, saranno ancora temporaneamente sospesi per ovvii motivi. Noi diciamo però che per rinascere l’edilizia ha bisogno di più ambiente e più diritti. Infatti, nella proposta che la FILLEA CGIL ha presentato a livello nazionale insieme a Legambiente, si punta in massima parte sulla riconversione dal punto di vista energetico e sismico degli edifici esistenti garantendo salute e diritti a lavoratori e cittadini”.
Coriano, spazi sicuri all’aperto per i bimbi disabili
(Rimini) Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria la Giunta comunale di Coriano il primo di aprile ha adottato tutta una serie di misure finalizzate a ridurre il rischio di contagio e contestualmente sostenere le fasce deboli. Tra gli interventi approvati c’è la consegna della spesa a domicilio, effettuata dall'associazione di volontariato "Gaiofana Pronto intervento (G.P.I.), autorizzata ad operare sul territorio del Comune di Coriano dal C.O.I. intercomunale di Riccione, la quale si è resa disponibile alla collaborazione con i supermercati presenti nel Comune di Coriano per la consegna gratuita della spesa ai cittadini.
“Tale attività ha il principale fine di contenere le uscite sul territorio e favorire la permanenza a casa delle persone. A tutela della salute pubblica. Riteniamo infatti come amministrazione che se è vero che vanno tutelate in primis le fasce deboli e maggiormente esposte, è altrettanto vero che anche i più giovani possono essere un veicolo inconsapevole di contagio, magari proprio verso i propri familiare più fragili che si volessero tutelare. Pertanto auspichiamo che i supermercati del territorio aderiscano a questa iniziativa al fine di fornire un servizio aggiuntivo e gratuito ai cittadini e consentire la riduzione degli accessi individuali ai punti vendita per uscire meno possibile da casa”, spiegano dal comune che ha anche individuato Spazi sicuri all'aperto in collaborazione e accordo con la Neuropsichiatria infantile dell'Azienda USL della Romagna, “al fine di consentire ai bimbi disabili con importanti disturbi comportamentali di poter utilizzare uno spazio aperto quale momento di svago, al fine di contenere l'importante disagio e i rischi di regressione che questo lungo periodo di permanenza a casa può comportare. Per quest'ultimo progetto l'amministrazione ha messo disposizione gli spazi, a titolo gratuito, gli spazi esterni dell'immobile destinato ai Laboratori Pinocchio sito in Coriano, lo spazio del Centro Giovani, situato presso il Centro sportivo di Via Piane e, in collaborazione con la Parrocchia di Ospedaletto; il relativo Parco esterno. Ad oggi sono 3 i bimbi disabili gravi del nostro territorio che stanno beneficiando di questa importante iniziativa”.
Ior, 5x1000: 1.500 sottoscrittori in più, oltre il milione di euro raccolto
(Rimini) In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i risultati per il 2018 degli enti destinatari del Cinque per Mille, quota dell’imposta IRPEF che lo stato italiano ripartisce tra le organizzazioni che svolgono attività socialmente rilevanti. La causa della lotta contro il cancro in Romagna ha confermato l’ottimo stato di salute: sia IOR che IRST hanno aumentato sia il numero di sottoscrizioni che l’importo totale dello speciale contributo. In particolare, sono state 40.947 le persone che, nel 2018, hanno scelto l’Istituto Oncologico Romagnolo quale ente destinatario del proprio Cinque per Mille: ben 1.499 in più dell’anno precedente, secondo una crescita di circa il 4%. La causa della ricerca sanitaria e scientifica non è da meno: 18.983 persone hanno scelto l’IRST IRCCS di Meldola quale beneficiario del Cinque per Mille. Il dato sottolinea un incremento di oltre 2.000 sottoscrizioni: la crescita in questo caso è ancora più decisa, ben il 12% in più rispetto all’anno fiscale precedente.
Per comprendere appieno l’impulso di cui la ricerca sanitaria e scientifica in Romagna potrà beneficiare, l’importo totale dei contributi che arriveranno all’Istituto di Meldola si attesta sui 812.000 euro, quasi 80.000 euro in più rispetto al 2017 (+11%). Mentre l’Istituto Oncologico Romagnolo, per il secondo anno consecutivo, arriva a superare il milione di euro: più precisamente 1.046.252 euro, 25.000 euro in più rispetto al 2017, secondo un incremento pari a circa +2,5%. Grazie a questo risultato lo IOR si conferma di gran lunga la principale realtà non-profit del territorio, superando realtà ben più conosciute a livello nazionale: secondo questa speciale classifica l’organizzazione fondata dal prof. Dino Amadori è stabile al 39° posto per contributi ricevuti, e al 34° per sottoscrizioni.
«Sono dati che fotografano una situazione davvero eccezionale – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – non esiste infatti in Italia una organizzazione che viva una simbiosi così totale col territorio in cui si trova ad operare. Ci riconfermiamo quindi un popolo speciale, attivo, intraprendente: laddove c’è un problema non attendiamo semplicemente l’aiuto di terzi, ma prendiamo in mano la situazione cercando di risolverla tramite gli enti e gli strumenti di cui disponiamo. Non ci nascondiamo: questo è un periodo complicato per tutti, anche per gli enti del terzo settore. Tuttavia questo dato racconta nuovamente che alle spalle dello IOR c’è un popolo, come amava dire il nostro fondatore, il prof. Dino Amadori: uno zoccolo duro di persone che in tutti questi anni di attività ha riconosciuto la qualità del nostro lavoro e interiorizzato talmente la nostra missione che non esita un istante a supportare la lotta contro il cancro in Romagna. Grazie a tutti quelli che si sono ricordati di noi in sede di dichiarazione dei redditi, e a quanti continueranno a farlo, specificando nel riquadro “sostegno del volontariato” il nostro codice fiscale 00893140400, affinché la visione del prof. Amadori, che questo possa essere il secolo in cui metteremo sotto scacco il numero pubblico numero 1 della nostra salute, possa avverarsi.»
Anche Giorgio Martelli, Direttore Generale IRST IRCCS, esprime grande soddisfazione: «Anche quest’anno abbiamo registrato un dato in crescita che ci riempie di orgoglio e ci sprona a far sempre meglio e di più. Dietro le quasi 19.000 persone che, in Romagna ed Italia, hanno liberamente scelto il Nostro Istituto, vediamo altrettanti attestati di fiducia e stima nell’impegno quotidiano che i nostri professionisti, in tutte le nostre sedi, infondono per assicurare sia le migliori cure sia il progresso degli studi sui tumori. Valori che sono la più bella e profonda eredità lasciataci dal nostro amato Prof. Amadori; valori che oggi, in un momento di così grande difficoltà ed emergenza per tutto il Paese a causa della pandemia di Covid-19, sono il più solido e sicuro riferimento per continuare imperterriti lungo la strada che ci porterà a contrastare sempre meglio le patologie oncologiche.»
Sulla stessa lunghezza d’onda il Direttore Scientifico IRST, prof. Giovanni Martinelli: «È straordinariamente bello che la raccolta del 5 per mille abbia dimostrato anche quest’anno la grande generosità e sensibilità della Romagna e del resto d’Italia. È incredibile quanto la gente abbia compreso l’immenso sforzo che il nostro Istituto e i suoi ricercatori fanno ogni giorno per trovare nuove cure a favore dei malati di tumore e delle malattie oncologiche del sangue. Ringrazio personalmente e a nome di IRST tutti coloro che hanno sostenuto la ricerca tramite il 5 per mille e continueranno a farlo. Da parte nostra c’è la responsabilità di non sprecare neanche un centesimo: la credibilità e la fiducia accordateci non verranno a mancare, nemmeno quest’anno, purtroppo così flagellato dal Covid-19. Anche se è giusto e doveroso dare massimo aiuto e sostegno economico a tutte le iniziative meritevoli, tuttavia non dimentichiamo che la lotta contro il cancro non conosce un attimo di tregua, ci richiede e vi richiede impegno costante e assoluta dedizione. Invito tutti perciò a continuare a sostenere questa battaglia attraverso la devoluzione, anche nel 2020, del 5 per mille alla ricerca sanitaria IRST indicando nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 03154520401.»
Metromare, la Provincia avvia il collaudo definitivo
(Rimini) La Provincia di Rimini, anche in questo periodo di emergenza, prosegue il lavoro per arrivare nel più breve tempo possibile all’attivazione definitiva della linea filoviaria a trazione elettrica Metromare. Dopo la fase sperimentale e temporanea con mezzi su gomma va infatti avanti la procedura amministrativa che deve condurre al collaudo definitivo dell’infrastruttura e dei mezzi a trazione elettrica Exqui.city 18T. Se i mezzi, causa emergenza Covid-19, sono fermi in Belgio e al momento non è ancora possibile collaudarli, per l’infrastruttura è invece possibile avviare la fase di collaudo, stante anche la temporanea sospensione delle corse.
“Noi continuiamo a lavorare pensando al dopo emergenza – dichiara il presidente della Provincia Riziero Santi - quando le cose gradualmente torneranno ad una nuova normalità. La Provincia, nell’ottica di farsi trovare pronta, mantiene costanti rapporti con i competenti uffici territoriali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti preposti alle autorizzazioni e prosegue nel relativo e necessario lavoro amministrativo. È in tal senso che ho firmato il decreto che istituisce la linea filoviaria a trazione elettrica in sede riservata di trasporto pubblico locale Metromare sul percorso da Rimini Fs - Riccione Fs.”
7 aprile
Volontari in corsia | "Ottobre è il nuovo luglio" | Pasqua controllata
La mappa del contagio: 1.575 persone positive nel riminese (+22 oggi)
(Rimini) Si registrano oggi 25 guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, con doppio tampone negativo. Si tratta di 8 pazienti di sesso femminile e di 17 uomini. Altre 30 persone circa sono uscite dalla quarantena, per cui il totale complessivo è pari a oltre 500. Restano attualmente in isolamento domiciliare poco meno di 2.000 persone, comprendenti sia gli ammalati sia chi ha avuto contatti stretti con casi positivi accertati. Per ciò che riguarda la rilevazione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano 22, comunicati dalla Regione, di cui uno residente fuori provincia. Al riguardo, AUSL precisa che il numero di nuovi contagi è per la prima volta inferiore al numero dei guariti.
Il totale si attesta su 1.575 casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, distinguendo 1.495 residenti in provincia e 80 cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno dei residenti 12 pazienti sono maschi e 9 femmine. Venti persone sono in isolamento domiciliare perché privi di sintomi o con sintomi lievi e l’unico ricoverato non è in terapia intensiva. Purtroppo, si sono verificati 6 ulteriori decessi di residenti in provincia, di cui 4 donne di 78, 86, 88 e 91 anni e 2 uomini di 80 e 84 anni.
La diffusione del virus comune per comune: Rimini 560, Cattolica 201, Riccione 201, San Giovanni 116, Misano 107, Coriano 55, Santarcangelo 45, San Clemente 34, Morciano 28, Montescudo MonteColombo 27, Novafeltria 26Bellaria Igea 26, Saludecio 16, Verucchio 16, Pennabilli 10, Mondaino 8, San Leo 7, Montefiore 6, Poggio Torriana 6, Montegridolfo 5, Gemmano 4, Talamello 3, Maiolo 2, Sant’Agata 1.
“Ho subito pensato che avrei voluto dare una mano”. Dalla pensione a Rimini contro il covid
(Rimini) Per anni si è occupato di rianimazione ed emergenza in Liguria, la sua Regione, dove ha diretto il servizio 118 di Lavagna, Genova, e ha lavorato sull'elisoccorso. E ora che si stava godendo il meritato riposo, quando la Protezione civile ha attivato un bando per reclutare medici volontari da inviare nelle zone in cui la Covid 19 colpisce, ha risposto subito "presente".
Il dottor Filippo Arcidiacono, 69 anni, di Genova, è un medico anestesista che da dal 2 aprile lavora all'Ospedale "Infermi" di Rimini, a supporto dell'equipe del dottor Giuseppe Nardi.
Dottore, cosa l'ha spinta ad accettare questa nuova sfida?
"Il lavoro nel settore dell'emergenza e rianimazione mi ha sempre appassionato, come testimonia anche il mio curriculum. Sono in pensione, ma continuavo a lavorare ugualmente, anche se con ritmi meno serrati. Quando è scoppiata l'infezione da Covid 19 ho subito pensato che avrei voluto dare una mano e, per il lavoro che ho sempre fatto, mi sentivo in grado di darla. Ho fatto richiesta di essere impiegato nel territorio in cui vivevo, ma in quel momento non era così necessario. Nel frattempo è uscito il bando della Protezione civile e, come tantissimi colleghi di tutt'Italia, mi sono subito candidato. Non ce la facevo più a limitarmi a guardare la situazione in televisione. Mi sembrava importante dare il mio contributo. Così è arrivata la chiamata, ed eccomi qua".
Che realtà si è trovato di fronte?
"Per certi versi è stato come tornare indietro nel tempo. Nel senso che dopo qualche anno mi sono ritrovato a lavorare a ritmi molto spinti. E d'altra parte l'ospedale di Rimini ha una dotazione tecnologica d'avanguardia con molte cose nuove con cui prendere confidenza. Ho visto anche la flessibilità con la quale è stato possibile ampliare il reparto di Rianimazione".
Qualche sentimento di ansia? Di paura?
"Beh un po' di paura credo sia normale. Però devo dire che anche nel mio lavoro precedente un margine di rischio c'era, ho lavorato anche in elisoccorso e al 118, per cui in generale sono abbastanza sereno. Devo dire che ho trovato una situazione in cui i protocolli sono seguiti più che alla lettera, direi in modo maniacale ma nel senso positivo del termine, per cui siamo ben protetti e 'bardati', come giusto, e questo aiuta".
Era mai stato a Rimini prima?
"No non c'ero mai stato. E anche ora da un certo punto di vista è come non esserci, perché divido l'intera giornata tra l'ospedale e il mio alloggio. Giusto 10 minuti per il tempo del tragitto, che per fortuna in questi giorni posso fare con un po' di sole... Ma quando tutto questo sarà finito voglio tornare e conoscere meglio la città".
Together we can: Rockin’1000 per la protezione civile
(Rimini) Together we can è l’operazione musicale realizzata da Aperol e Rockin’1000 per supportare attivamente la Protezione Civile, impegnata in prima linea nel fronteggiare l’emergenza in atto.
Insieme per fare bene, Aperol e Rockin’1000 hanno creato un’enorme band composta da 1200 musicisti che uniti virtualmente, ciascuno dalla propria casa, hanno cantato e suonato “Una musica può fare” di Max Gazzè. Il risultato è un emozionante video corale che racchiude tutti i contributi audio e video realizzati dai musicisti che hanno risposto alla chiamata, per lanciare insieme una raccolta fondi destinata alla Protezione Civile.
La partecipazione a Together We Can è stata aperta a tutti, a partire da Rockin'1000 - la più grande Rock Band al mondo, estendendo l'invito anche ai musicisti che non fanno parte della Community, registrando ben 1215 contributi audio-video. A fare da sfondo sono i salotti, le cucine, le camere da letto dei partecipanti che, suddivisi in 450 chitarristi, 273 cantanti, 186 bassisti, 162 batteristi, 60 tastieristi, 53 saxofonisti, 20 trombe e 11 tromboni, provengono da aree geografiche tutte diverse: Italia, Francia, Austria, Germania, Belgio, Svizzera, Russia, Argentina, Inghilterra e Tunisia.
Mai come ora, quello che la musica può fare è generare tanta solidarietà. Una musica può farci sentire più vicini, più uniti. Anche se lontani, insieme possiamo ridere, cantare una canzone, condividere emozioni e, soprattutto, dare un contributo per sostenere l'emergenza.
Per questo motivo, per ogni partecipante Aperol e Rockin'1000 hanno donato 50€ e, una volta arrivati a 1.000 partecipanti, Aperol ha raddoppiato la donazione. Grazie a TOGETHER WE CAN, sono stati così raccolti già 100.000 euro a favore della Protezione Civile, e insieme possiamo fare anche di più. Chiunque può unirsi e partecipare alla donazione, perché insieme siamo più forti.
Si ringraziano gli autori della composizione musicale “Una Musica Può Fare” Max e Francesco Gazzè, il management OTR e le edizioni Sony/ATV Music Publishing per aver aderito all'iniziativa promossa da Aperol e Rockin’1000.