Coronavirus, la situazione in provincia: 9 i nuovi positivi
(Rimini) Si registrano oggi nel riminese sei guarigioni di pazienti precedentemente risultati positivi a Coronavirus, con doppio tampone negativo. Sono quattro pazienti di sesso femminile e due uomini. A questa notizia si aggiungono altre venticinque persone circa uscite dalla quarantena, che portano il totale complessivo a circa cinquecentotrenta.
Restano attualmente in isolamento domiciliare poco meno di 2mila persone, comprendenti sia gli ammalati sia chi ha avuto contatti stretti con casi positivi accertati.
Per ciò che riguarda l’evoluzione dei nuovi contagi, nella giornata odierna se ne contano nove, comunicati dalla Regione. Si attestano su 1.584 i casi diagnosticati per Coronavirus sul territorio della provincia di Rimini, 1.504 residenti in provincia e ottanta cittadini residenti al di fuori dei confini provinciali. Per quanto riguarda il dato odierno dei residenti, quattro pazienti sono uomini e cinque donne; sei sono in isolamento domiciliare perché privi di sintomi o con sintomi lievi e tre ricoverati non in terapia intensiva.
Purtroppo si è verificato un ulteriore decesso: una persona di 73 anni di sesso femminile. Deceduto a Bologna, dove vive da anni, un 92enne residente a Bellaria.
La mappa del contagio comune per comune: Rimini 565, Cattolica 203, Riccione 202, San Giovanni 116, Misano 107, Coriano 55, Santarcangelo 45, San Clemente 34, Morciano 29, Montescudo Monte Colombo 27, Novafeltria 26, Bellaria Igea 26, Saludecio 16, Verucchio 16, Pennabilli 10, Mondaino 8, San Leo 7, Montefiore 6, Poggio Torriana 6, Montegridolfo 5, Gemmano 4, Talamello 3, Maiolo 2, Sant’Agata 1.
Coronavirus, aggiornamento regionale: 17.825 positivi, -52 posti letto
(Rimini) Sono 17.825 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 269 in più rispetto a ieri: un aumento tuttavia contenuto se paragonato a quello dei giorni scorsi. E sono 75.191 i test effettuati, 3.028 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 7.861 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (66 in più rispetto a ieri). 366 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno rispetto a ieri. Così come continuano a diminuire anche i ricoverati negli altri reparti Covid: -54 (3.750 rispetto ai 3.804 di ieri).Purtroppo, si registrano 72 nuovi decessi: 34 uomini e 38 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.597 (200 in più rispetto a ieri), delle quali 1.545 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.052 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 13 residenti nella provincia di Piacenza, 14 in quella di Parma, 12 in quella di Reggio Emilia,12 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna (nessuno nel territorio imolese), 5 nella provincia di Forlì-Cesena (3 a Forlì), 3 a Ferrara, 2 in quella di Rimini. Nessun decesso a Ravenna e fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 2.953 Piacenza (17 in più rispetto a ieri), 2.365 Parma (48 in più), 3.215 Reggio Emilia (48 in più), 2.758 Modena ( 67 in più), 2.334 Bologna (34in più), 322 Imola (5 in più), 522 Ferrara (12 in più), 738 Ravenna (10 in più), 1.034 Forlì-Cesena (di cui 564 Forlì, 18 in più rispetto a ieri, e 470 a Cesena,1 in più), 1.584 Rimini (9 in più).
5.144 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19: 52 in meno di ieri, riconvertiti per altre patologie. Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.144 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.571) e di terapia intensiva (573).
Nel dettaglio: 667 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva), 1.069 a Parma (68 terapia intensiva), 705 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 561 a Modena (86 terapia intensiva), 1.124 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (164 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 754 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 234 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 125 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).
Emilia Romagna e Nuova Aquitania scrivono all’Europa: strumenti nuovi per l’emergenza coronavirus
(Rimini) Fondi europei per rispondere all’emergenza Coronavirus da utilizzare subito, semplificando le regole di controllo, e la richiesta di prolungare l’attuale programmazione 2014-2020 di un anno per poter avere risorse aggiuntive fresche. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e quello della Nuova Aquitania (Francia), Alain Rousset, Regioni unite da uno storico rapporto di partnership, hanno scritto oggi alla commissaria europea per la Politica di coesione e le riforme, Elisa Ferreira, per ribadire che occorre mettere subito in campo strumenti nuovi per sostenere le imprese e il tessuto socioeconomico messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria che sta colpendo tutta Europa.
Non basta infatti la proposta di reindirizzare i fondi ancora disponibili dei programmi europei 2014-2020 per far fronte all’emergenza, come suggerito dalla Commissaria, che penalizzerebbe quelle Regioni virtuose, come Emilia-Romagna e Aquitania appunto, che si trovano in una fase avanzata della programmazione e che potrebbero riorientare non più dell’1% per finanziare “azioni Covid”.
“Tali risorse- si legge nella lettera inviata a Bruxelles- sono assai lontane dai bisogni reali e quotidiani dei nostri territori per far fronte alle gravi conseguenze della crisi”.
Ecco quindi la proposta di Bonaccini e Rousset. In primo luogo, per poter utilizzare subito quell’1%, occorre “semplificare radicalmente le regole di controllo e audit per le azioni in risposta all'emergenza Covid-19. Questa è una condizione sine qua non per poter garantire che i fondi europei, di fronte a una crisi senza precedenti, possano sostenere prioritariamente le imprese, il tessuto socioeconomico e gli attori locali in vista della ripresa”.
E poi la richiesta di poter ricorrere a un “meccanismo in grado di prolungare l’attuale programmazione di un anno, che disponga di corrispondenti risorse supplementari per combattere gli effetti della crisi. La proposta, purché attuata rapidamente, potrebbe essere formulata nello stesso spirito del regolamento transitorio in discussione per il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Fears)”.
Una ipotesi, chiudono i due presidenti che “presuppone che gli Stati membri raggiungano un accordo rapido e ambizioso sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027, come da noi fortemente auspicato. Non vi è più tempo per esitare, è necessaria la mobilitazione di tutti”
Confcommercio, Indino chiede attenzione per turismo e pubblici esercizi
(Rimini) Per il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino, in questo momento ci sono due consapevolezze che viaggiano in parallelo. “La prima, di certo, è quella di proseguire ancora al contenimento del virus in questa settimana che ci porterà alla Pasqua con grande forza e spirito di sacrificio. Per rispetto di chi è ammalato, di chi sta in prima linea negli ospedali e di chi lavora per garantirci i beni e i servizi essenziali, ma anche per rispetto di tutti quegli imprenditori, quei commercianti, quei gestori di pubblici esercizi e artigiani che devono restare chiusi, con enormi sacrifici economici che pesano e peseranno sul futuro delle loro famiglie e dell’economia del nostro intero territorio. Accanto a questo però, dobbiamo organizzarci per ripartire appena sarà possibile. In questi giorni, e in ultimo questa mattina (martedì 7 aprile) in videoconferenza con l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, siamo stati chiamati ai tavoli di confronto assieme ai rappresentanti delle istituzioni e di tutti i settori economici per pensare e approcciare ad una ripartenza che non ci faccia arrivare impreparati al momento in cui si potrà riprendere una sorta di normalità quotidiana”.
Per questo “abbiamo chiesto che nelle decisioni sui prossimi passi da fare vengano tenute in considerazione le esigenze delle imprese del turismo, settore in ginocchio ma che ha una grande voglia di rialzarsi. A cominciare dalla possibilità anche per il titolare dell’azienda della nostra provincia, che sia un gestore di pubblico esercizio, un albergatore, un balneare, un chioschista, o che si tratti di un parco a tema o di un campeggio, di recarsi con tutte le disposizioni del caso presso la sua azienda per iniziare a sistemare e predisporre la struttura per accogliere. Inoltre, abbiamo sottolineato come sia urgente condividere, appena possibile, le modalità con cui pian piano torneremo alla vita normale: quali dispositivi anticontagio saranno eventualmente obbligatori, quali distanze si dovranno tenere e come organizzare l’ingresso delle persone e dei lavoratori in negozi e locali”.
In particolare “per la categoria dei pubblici esercizi, alla quale ormai da un mese è concessa solamente l’apertura per le consegne a domicilio, abbiamo chiesto che già da dopo Pasqua si pensi ad un secondo step, ovvero la possibilità di preparare cibi per l’asporto, corredata ovviamente da linee guida per la salute date dal ministero e dalle autorità competenti. Ricordiamoci che un territorio turistico senza bar, ristoranti, discoteche rischia di rimanere senza un’anima, molto più triste e certamente meno attrattivo. Tutti al tavolo hanno poi convenuto che una delle prime cose a cui il legislatore deve mettere mano è uno sgravio della burocrazia, quella a cui deve far fronte l’imprenditore per ogni minimo adempimento. Su tutto questo abbiamo avuto rassicurazioni da parte dell’assessore Corsini, che con la Regione si farà portavoce presso il governo di queste istanze del territorio raffrontandosi in particolar modo con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Siamo fiduciosi che si possa avere un parere favorevole per iniziare con i lavori ai primi di maggio”.
Anche alla luce della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte e del nuovo Decreto Liquidità in fase di pubblicazione, “vorrei ringraziare una volta di più la Regione Emilia Romagna per quanto ha fatto già dalle prime ore dell’emergenza anche per la liquidità delle imprese, con un accordo che attraverso istituti di credito e Confidi mette sul tavolo 10 milioni di Euro per garanzie sui prestiti, che vengono erogati alle nostre aziende a tasso zero e senza spese istruttorie. Dal governo mi sarei aspettato un sostegno diverso, in parte a fondo perduto, cosa che invece non è stata prevista. Certo, le garanzie per l’accesso al credito sono importanti, ma credo che sarebbe servito più coraggio da parte dello Stato, credo che sarebbe stato importante considerare questa opportunità almeno per le micro e piccole imprese, a cui serviranno anche tempi di rientro ben più lunghi rispetto ai 6 anni annunciati. Forse qualcuno non ha ancora capito che le imprese non stanno incassando e di fatto questo periodo rimane un buco nero di mancati introiti incolmabile a breve o medio termine”.
Dunque, “usiamo bene il tempo che ci è concesso restando a casa. Usiamolo per pensare a come ripartire, a mettere in fila idee e proposte. Il nostro territorio ha sempre trovato idee capaci di fare tendenza a livello mondiale e sapremo di certo trovare soluzioni anche a questo momento. Ma non possiamo aspettare a lungo. I nostri piccoli imprenditori, il nostro tessuto economico, il nostro territorio, non se lo possono permettere”.
Viticoltura, bando regionale da 15,6 milioni
(Rimini) Un bando da oltre 15,6 milioni di euro per continuare a sostenere gli investimenti effettuati dalle imprese vitivinicole nel segno dell’innovazione tecnica e varietale e del miglioramento della qualità dei vini made in Emilia-Romagna; l’accelerazione del pagamento dei contributi per dare una boccata d’ossigeno alle aziende in questo momento difficile e, al tempo stesso, il rinvio e/o lo slittamento di una serie di adempimenti burocratici legati a vari bandi regionali.
È il nuovo pacchetto di misure varato dalla Giunta regionale per venire incontro alle esigenze delle imprese agricole, alle prese con i contraccolpi dell’emergenza Coronavirus. Un intervento che si aggiunge ai 55 milioni di euro già liquidati nelle scorse settimane a vario titolo (Domanda Unica, Ocm, Psr) a favore delle imprese da parte di Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura), al bando da 12,6 milioni di euro per le indennità compensative alle aziende di montagna, alla semplificazione delle procedure amministrative per l’assegnazione dei carburanti agevolati, ora possibile anche on line, e alla proroga di altre importanti scadenze sempre nel settore vitivinicolo.
Una delle principali novità di queste ultime misure, riguarda il varo del nuovo bando per la riconversione e ristrutturazione dei vigneti, che avrà la stessa dotazione finanziaria del bando precedente valido per la campagna 2019-2020, ma che da annuale diventa biennale. Ciò significa che le aziende che decideranno di presentare la domanda di aiuto - la scadenza è fissata per il 15 luglio prossimo - dovranno dichiarare subito se hanno intenzione di eseguire i lavori entro il 31 maggio del 2021 oppure entro la stessa data del 2022. La certezza della copertura dello stanziamento di 15,6 milioni di euro è legata all’approvazione da parte della Commissione di Bruxelles di un regolamento ad hoc, che dovrebbe essere adottato entro una decina di giorni.
“Abbiamo deciso di aprire tempestivamente questo nuovo bando- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi- per non far perdere ai nostri viticoltori un’altra opportunità per il rinnovo dei propri vigneti, sia pure in un periodo contrassegnato da molte incognite come quello che stiamo vivendo. Un’occasione per ricalibrare la propria offerta commerciale, adeguandola alla nuova domanda di mercato, sempre più orientata verso vini di maggiore qualità Dop e Igp, e dai costi contenuti per incrementare il reddito aziendale”. “Al tempo stesso-prosegue l’assessore- con le altre quattro delibere approvate dalla Giunta regionale, da una parte interveniamo con una cospicua iniezione di risorse finanziare a favore delle imprese a corto di liquidità anticipando l’erogazione di contributi dovuti, dall’altra posticipiamo una serie di scadenze per agevolare la programmazione degli investimenti”.
Diabete Romagna, oltre 40mila euro dal 5x1000
(Rimini) Sono arrivati i numeri relativi alle preferenze del 5x1000 per l’anno 2018. 1.611 persone hanno scelto di destinare il 5x1000 all’associazione Diabete Romagna con una donazione media di € 25,24 per un totale di € 40.671,92 e una crescita del 6 % rispetto all'anno precedente. Il ricavato verrà destinato a bambini, adulti e persone non autosufficienti, tutti accomunati dal diabete che non guarda all’età e da cui, una volta diagnosticato, non è possibile guarire. In questi giorni di emergenza sanitaria Covid-19 la domanda che tutti noi ci poniamo è “quanto durerà”? Chi ha il diabete questa domanda se la pone tutti i giorni da prima dell’emergenza Covid-19 e la risposta è questa: per sempre! Per questo l’associazione Diabete Romagna opera per fare in modo che il diabete non venga mai messo in secondo piano, perché solo se gestito in maniera corretta è possibile, già in situazioni ordinarie evitare pericolose complicanze, e a maggior ragione in questo momento.
Una persona con diabete non può mettere il diabete “in attesa”, aspettando che passi questo momento, ma deve dedicargli ancora più attenzione perché non prenda il sopravvento e faccia ricordare in maniera prepotente di essere una “categoria a rischio”. Per ogni scelta del 5x1000 a favore di Diabete Romagna verranno protetti adulti e bambini con diabete e le loro famiglie, tramite il supporto gratuito di psicologi, dietisti, podologi, insegnanti di attività motoria e l’assistenza medica domiciliare. Le persone con diabete sono una delle categorie più a rischio di complicanze in caso di contagio da Coronavirus poiché il diabete è una malattia cronica, difficile da gestire in condizioni ordinarie ed enormemente più complessa da gestire in una situazione come quella attuale.
In questa fase critica di emergenza Diabete Romagna ha messo in campo gli strumenti e le tecnologie necessarie per aumentare le cure domiciliari, dal sostegno psicologico e nutrizionale all’assistenza medica diabetologica attraverso la telemedicina. Sta divulgando, in collaborazione con Diabetes Marathon, attraverso i canali social dell’associazione ed i gruppi territoriali dei volontari una serie di video tutorial di supporto per l’attività motoria adattata alle persone con diabete, che attualmente dovendo rimanere in casa, devono poter continuare l’attività fisica che è funzionale ad una corretta gestione della patologia diabetica
“L’associazione è composta da circa 300 volontari sul territorio con cui stiamo mantenendo contatti frequenti per rispondere alle esigenze legate alla malattia ed al contesto di emergenza, divulgando informazioni utili per la gestione del diabete rispetto al lavoro, al reperimento dei farmaci sul territorio, ma anche per attivare reti di mutuo aiuto tra le famiglie e le persone più sole in questo momento difficile. Oggi la priorità è contenere il contagio da Coronavirus e far sì che le persone con diabete del territorio non si sentano sole di fronte ad una malattia così subdola e complessa. Diabete Romagna rimane al loro fianco ed al fianco del Sistema Sanitario Nazionale per contenere i contagi attraverso la prevenzione e contenere i ricoveri evitando accessi non necessari negli Ospedali. Se tutto questo è possibile è grazie ad ogni singola scelta del 5x1000 e confidiamo di cuore di potere contare su un numero sempre maggiore di scelte, perché sono circa 80.000 le persone con diabete in Romagna e non vogliamo lasciare nessuno solo. Anche se le scadenze per le dichiarazioni dei redditi sono state spostate vogliamo ricordare di scrivere nella casella “sostegno del volontariato” il codice fiscale di Diabete Romagna 92008070408 perché un giorno il diabete non abbia più il potere di decidere della vita di nessuno!” Pierre Cignani Presidente Diabete Romagna.
Coronavirus, la Regione arruola medici dall’estero
(Rimini) Medici e infermieri dall’estero per rinforzare la schiera di personale impegnato a fronteggiare, in Emilia-Romagna, l’emergenza Coronavirus. La chiamata giunge dalla Regione, che ha aperto oggi un bando per reclutare operatori sanitari da destinare subito e temporaneamente alle strutture ospedaliere di tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. La manifestazione di interesse è rivolta a medici chirurghi e infermieri iscritti all’albo del Paese di provenienza (da qualsiasi parte del mondo), interessati ad esercitare sul territorio regionale la professione conseguita all’estero e regolata da specifiche direttive dell’Unione Europea.
Le Aziende sanitarie e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico regionali che ne hanno necessità, potranno selezionare, tra i professionisti che manifesteranno interesse, quelli più idonei alle esigenze di cura della popolazione nell’attuale fase emergenziale Covid-19. “Con questo nuovo bando si rafforza il piano straordinario di assunzioni, che come Regione abbiamo varato dall’inizio dell’emergenza sanitaria e che ci ha permesso di assumere già più di duemila operatori- sottolinea l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffele Donini-. Le Aziende sanitarie e gli Irccs, a partire dalle province più colpite, potranno avvalersi di professionalità provenienti da tutto il mondo, per affiancare e dare sollievo al nostro personale sanitario, già tanto provato in questo periodo critico. Si tratta di un arruolamento di medici temporaneamente in organico al nostro sistema sanitario- prosegue Donini- fermo restando il rapporto con la propria organizzazione di provenienza”.
Le assunzioni in Emilia-Romagna da inizio emergenza. Sono complessivamente 2.056 gli operatori assunti in Emilia-Romagna dall’inizio dell’emergenza: 421 medici, 1.032 infermieri, 464 operatori socio-sanitari e 148 altre figure professionali. Di questi, a Piacenza ne sono andati 266 (60 medici, 131 infermieri, 39 operatori sociosanitari, 36 altri profili), all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma 234 (83 medici, 71 infermieri, 65 operatori sociosanitari, 15 altri profili) e all’Ausl di Parma 124 (41 medici, 43 infermieri, 19 operatori sociosanitari, 21 altri profili).
Diocesi, il calendario della settimana santa
(Rimini) La Settimana Santa 2020 si è aperta con la Domenica delle Palme, commemorazione dell'ingresso del Signore in Gerusalemme e la Processione seguita dalla S. Messa in Cattedrale.
La Settimana Santa (il periodo che va dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Risurrezione) celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni terreni di
Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e risurrezione. La
Pasqua in particolare è la massima solennità della fede cristiana.
Mercoledì santo, 8 aprile, alle ore 10.00, il Vescovo di Rimini terrà una meditazione sulla Pasqua per il presbiterio. Tale meditazione, della durata di 60 minuti circa, e comprendente due testimonianze (don Adamo Affri e Stefano Vitali), sarà trasmessa in diretta da IcaroTV (canale 91 del digitale terrestre), e in streaming (IcaroTV, newsrimini e relative pagine FB).
Giovedì santo, 9 aprile, alle ore 20.30, in Basilica Cattedrale (senza popolo) il Vescovo celebra la Messa in "Coena Domini", nella Cena del Signore, memoriale dell'Ultima Cena e dell'istituzione dell'Eucaristia e del sacerdozio.
La Messa in "Coena Domini" sarà trasmessa in diretta da IcaroTV (canale 91 del digitale terrestre), e in streaming (IcaroTV, newsrimini e relative pagine FB).
Venerdì santo, 10 aprile, è giorno di contemplazione del mistero della passione di Gesù; i fedeli sono invitati al digiuno e all'astinenza dalle carni. Non si celebra la Messa. La Diocesi propone una "Via Crucis" (da celebrarsi a casa) che aiuta a mettersi nei panni dei vari personaggi della Passione, collegando le tappe con il modo di pensare e di vivere oggi.
L'Azione Cattolica Giovani offre agli adolescenti (non solo gli associati) la proposta: "Contrasti", Via Crucis multimediale. Un modo accattivante per prepararsi alla Pasqua, da utilizzare sia personalmente che nei gruppi giovanili. Vedi il link: https://www.aci.rimini.it/contrasti/
Alle ore 20.00 il Vescovo presiede in Basilica Cattedrale (a porte chiuse, senza popolo) la liturgia della Passione del Signore. Dopo la lettura solenne della Passione dal Vangelo di S. Giovanni, si svolge la grande preghiera per le intenzioni della Chiesa. Segue la presentazione e l'adorazione della Croce.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta da IcaroTV (canale 91 del digitale terrestre), su RadioIcaro, e in streaming (IcaroTV, newsrimini e pagine FB).
Sabato santo, 11 aprile.
Alle ore 11 IcaroTv e radioIcaro trasmetterà una replica de "L'ora della Madre". Si tratta della preghiera in canto, della tradizione cristiana orientale, in cui si rivive la speranza della Madonna in trepida attesa della risurrezione del Figlio, che ogni anno viene recitata nella Chiesa di S. Bernardino, a Rimini, dalle suore clarisse.
La Pastorale Giovanile Vocazionale rivolge una proposta ai giovani 19-30: "Navigando con Pietro", un ritiro multimediale per Sabato 11 aprile ore 9-11 (clicca sul link: https://chiesa.rimini.it/giovani/2020/03/25/navigando-con-pietro).
Alle 22.00, di sabato, in Basilica Cattedrale, il Vescovo presiede la solenne Veglia Pasquale nella notte santa (a porte chiuse, senza popolo).
La Veglia Pasquale sarà trasmessa in diretta da IcaroTV (canale 91 del digitale terrestre), e in streaming (IcaroTV, newsrimini e relative pagine FB).
Alla Domenica della Santa Pasqua, 12 aprile, il Vescovo presiede in Basilica
Cattedrale (senza popolo) la Messa Solenne di Pasqua di Risurrezione alle ore 11.
La Messa di Pasqua sarà trasmessa in diretta da IcaroTV (canale 91 del digitale terrestre), in streaming (IcaroTV, newsrimini e relative pagine FB) e RadioIcaro.
Anthea avrà più clienti pubblici, parere favorevole della commissione
(Rimini) E’ tornata questa mattina a riunirsi la Commissione bilancio del comune di Rimini. A tema il progetto, che ha incassato il parere favorevole, dell'ampliamento del parco clienti di Anthea, la società in house interamente partecipata da soci pubblici (Comuni di Rimini, di Bellaria-Igea Marina, di Santarcangelo) e che andrebbe così a estendere i suoi servizi anche ad altri soggetti pubblici del territorio provinciale. Un percorso che sarà attuato da Rimini Holding e che consentirebbe ad Anthea di conseguire importanti economie di scala, aumentando la già positiva redditività̀ della società̀ e allo stesso tempo di rispondere all'interesse di diversi comuni della provincia di Rimini all'affidamento ad Anthea, parziale o integrale, dei servizi. L'individuazione del nuovo ente locale socio-cliente di Anthea avverrà, come previsto dalle normative, attraverso la vendita di una quota di minoranza con procedura ad evidenza pubblica di tipo aperto, riservata ai comuni con sede legale nella provincia di Rimini e alla stessa Provincia di Rimini. La commissione ha inoltre dato il via libera alla permuta di una piccola area di proprietà privata di via Clodia funzionale alla riorganizzazione del traffico a doppio senso di marcia di Via Bastioni Settentrionali. La porzione di terreno servirà all'ampliamento della carreggiata.
Infine la commissione ha dato parere favorevole alla conferma del "Documento unitario 2019" e riscontro al parere dell'AGCM. Attraverso la delibera l'ente confermerà quindi un fondamentale "documento guida" in materia di partecipazioni societarie comunali.
Blocchi coronavirus: il comune di Rimini controlla le autocertificazioni
(Rimini) Non si tratta di un semplice 'modulo lasciapassare' oppure di una dichiarazione resa su un foglio che nessuno controlla: l'autocertificazione resa agli agenti di polizia, voluta dai decreti governativi anti coronavirus, che viene fatta per giustificare in maniera formale le motivazioni per le quali si esce di casa, non è una cosa da sottovalutare o da prendere con leggerezza.
Oltre 250 sono state le telefonate e i contatti fatti dal nuovo ufficio della Polizia Locale attivo da ieri, per la verifica dei dati e le informazioni rese dai cittadini nelle oltre 3500 autodichiarazioni acquisite fin ora durante i controlli per contenere e gestire l'emergenza epidemiologica e per limitare il contagio, nel rispetto degli obblighi previsti dalle disposizioni ministeriali e regionali.
Si tratta di un'attività controllo seria che si sta facendo in maniera incrociata con tutti gli uffici territoriali, un'impegno condiviso con tutte le forze dell'ordine che mette in luce l'importanza di quel modulo che spesso viene compilato velocemente senza pensare al suo contenuto, oppure indicando genericamente una motivazione che non corrisponde al vero. Stiamo parlando di una dichiarazione formale, resa ad un publico ufficiale, pertanto è necessario assumersi tutte le responsabilità delle informazioni che in quel semplice foglio, vengono inserite.
Dal matching dei dati, solo nella giornata di ieri, sono state fatte combaciare le informazioni contenute in 1050 autocertificazioni con le banche dati messe a disposizione dagli uffici dell'AUSL, da tutti gli altri enti pubblici del territorio regionale e dai datori di lavoro. Un confronto da cui sono emerse oltre 30 violazioni amministrative: sanzioni fatte a persone che hanno dichiarato di uscire per fare la spesa ma si trovavano molto lontano da casa, fuori dal proprio comune, oppure adducendo motivazioni poi rivelatesi non ammissibili. In più è stata fatta anche una denuncia all'art 650 del Codice Penale, che ha comportato anche le prescritte segnalazioni all'AUSL in quanto due persone, appena rientrate dall'estero, non si erano messe nella prescritta quarantena, come disposto dalle direttive ministeriali di questi giorni.
Ricordiamo che è fondamentale, per limitare il contagio della pandemia e garantire ai reparti intensivi di gestire gli ammalati di COVID, rispettare tutte le disposizioni ministeriali che invitano i cittadini a rimanere nel proprio domicilio e nel caso sia necessario uscire, compilare il modulo di autocertificazione in maniera responsabile e coerente con le urgenze previste nelle motivazioni. Il rischio è una sanzione amministrativa, quando si dichiarano motivazioni futili o non previste dalla casistica elencata nel modulo, o peggio, una denuncia penale nel caso si indichino informazioni false sia in riferimento alle motivazioni, che per quanto riguarda le proprie generalità .
"Questi controlli sono un'attività necessaria e doverosa - ribadisce Sadegholvaad Jamil, Assessore alla sicurezza e igiene pubblica - che intensificheremo nei prossimi giorni, parallelamente all'incremento dei controlli su strada previsti per la settimana di Pasqua, con tutte le altre Forze dell'Ordine."